giovedì 30 aprile 2009

PRIMA ZARATE...POI LO STADIO


Il 29 aprile 1998 la La­zio vinse la Coppa Italia, il pri­mo trofeo della gestione Cra­gnotti. Fu una data spartiacque nella storia biancoceleste. Chis­sà, forse tra qualche tempo si ri­corderà questo 29 aprile di 11 anni dopo con la stessa enfasi. È stato un giorno chiave del­l’era Lotito. Non solo l’affare Za­rate, il più impegnativo di sem­pre. Ma il presidente ha trovato anche il tempo di andare in Campidoglio per lo stadio. «Presenterò il progetto entro fine mese», aveva detto il presidente. Non siamo ancora all’ultimo atto. La visita di ieri è però servita a Lotito per mostra­re il progetto e ricordare agli uo­mini del sindaco Alemanno che la Lazio è pronta. Non è stato l’atto ufficiale, ma in ogni caso un passaggio non trascurabile. Perché se è vero che Alemanno aveva posticipato al 30 aprile l’ultimatum per la presentazio­ne dei progetti, è altrettanto ve­ro che l’ulteriore slittamento— ora si parla del 10 maggio — è dovuto ai ritardi della Roma.

Il progetto Lotito è pronto: lo stadio nascerà sulla Tiberina. Caduta l’ipotesi Settebagni, per la felicità di Lotito; i terreni sul­la Tiberina sono i suoi, quelli di Settebagni avrebbe dovuto ac­quistarli. Il progetto è stato por­tato avanti dall’architetto Alfon­so Mercurio dell’Amagroup, ti­foso laziale, lo stesso che ha la­vorato alla ristrutturazione del palazzo della Borsa a Milano nel 2001 e, curiosità, degli in­terni dei negozi Cartier di Ro­ma, Firenze e Bologna. La strut­tura avrà 55 mila posti, costerà circa 800 milioni di euro e po­trebbe essere pronto per la fine del 2012. A differenza della Ju­ventus, Lotito non farà ricorso al credito sportivo. Lo stadio na­scerà grazie al project finan­cing, quindi con l’aiuto di priva­ti che poi beneficeranno di una parte degli introiti. Il nome? Non è detto che si chiamerà Sta­dio delle Aquile. L’impianto po­trebbe prendere il nome dello sponsor (Puma?). Insieme allo stadio sorgeranno alcune attivi­tà commerciali, una struttura alberghiera e ci sarà spazio per tutte le attività della Polisporti­va.

lunedì 27 aprile 2009

Ancora incerto il futuro di Maurito...


Domanda: "Lei riscatterebbe Zarate?". Risposta: "Ma perchè non l'abbiamo già riscattato?!?". E' stato questo il botta e risposta nato ieri al termine di Lazio-Atalanta, con protagonista Tommaso Rocchi. Ma la permanenza di Maurito, ora, sembra meno sicura.

Almeno a leggere il comunicato che ieri sera ha gelato i tifosi biancocelesti: l'Al Saad ha fatto sapere che "è stata decisa la fine di aprile come data ultima, oltre la quale potrà decide­re di prendere in considerazio­ne altre offerte".

Sull'accordo con Lotito, le informazioni che emergono dal comunicato sembrano comunque positive: "Con la Lazio c'è un grande rapporto. Aiuteremo Zarate a diventare un big d'Europa". Ma ora gli arabi sembrano essersi impuntati sul nodo del pagamento: entro il 30 aprile servono le garanzie bancarie necessarie per saldare i 18 milioni di euro pattuiti in un'unica soluzione.

E poi c'è da discutere il contratto con il fratello-manager del giocatore. Anche qui sembrerebbe tutto concordato, ma, come spesso accade in questo genere di trattative, i dettagli stanno rallentando la firma definitiva. Oggi è previsto un incontro fra Sergio Zarate e Lotito. E' una corsa contro il tempo. La Lazio vuole vincerla a tutti i costi.

domenica 26 aprile 2009

Lazio-Atalanta 0-1...il gol dell'Ex


La sbornia per la bella qualificazione alla finale di Coppa Italia trascina con sé le ovvie scorie e regala alla Lazio l’ennesima sconfitta casalinga stagionale. Prima frazione dominata dalla squadra orobica, a segno con Talamonti e vicina al raddoppio con Doni e Floccari. Rossi prova qualche cambio nella ripresa ma la squadra non è in campo né con il fisico né con la testa, concedendo così all’Atalanta la possibilità di tornare alla vittoria dopo un lungo periodo di astinenza.

In campo – Delio Rossi conferma il tanto redditizio 4-4-2 che ha portato in dote le tre vittorie consecutive contro Roma, Genoa e Juventus. Squalifica ridotta per Matuzalem, oggi sostituito da Meghni. Si vedono finalmente alcuni primavera in panchina, oggi è il turno di Tuia, Perpetuini e Kozak. Gigi Del Neri, fresco di addio ufficiale alla squadra orobica, cerca di riportare al successo un’ Atalanta incapace di vincere da troppo tempo e reduce da una disastrosa sconfitta casalinga con la Reggina nell’ultimo turno di campionato. Defendi prende il posto di Valdes sulla destra del centrocampo a quattro, unica variazione rispetto alla solita squadra tipo che prevede Doni alle spalle dell’unica punta Floccari.

Si gioca – Lazio che sembra sin dai primi minuti troppo contratta, poco movimento da parte degli attaccanti e idee poco chiare in fase di costruzione. Atalanta decisamente più concentrata e vogliosa di uscire dalla crisi, Floccari al 5’ lavora splendidamente saltando due avversari, destro a giro dal limite alto di un nulla. Ritmi veramente blandi, succede pochissimo fino al 24’ quando Cigarini pennella un cross al centro e trova la deviazione vincente di testa da parte dell’ex Talamonti. 0-1.
Reazione dei padroni di casa assente, Doni prova il destro a giro ma trova pronto il rinato Muslera. Bisogna aspettare il 38’ per vedere la Lazio in campo, Zarate al limite corto dell’area punta Manfredini e cerca il sette più lontano con un destro meraviglioso, palla fuori di un’inezia. Prima della fine di tempo da segnalare un guaio muscolare per Doni sostituito da Valdes.

Ripresa con la ovvia sostituzione di un disastroso Meghni, Lazio che parte illusoriamente forte con la galoppata al 5’ di Rocchi che entra in area si defila e calcia a lato col sinistro. Girandola di cambi da una parte e dall’altra, nessuna emozione e partita sempre più frammentata. Biancocelesti incapaci di creare occasioni nitide, poca voglia e cambi decisamente troppi timidi da parte di Rossi. Da segnalare due girate deboli dal limite dell’area di Rocchi facilmente parate da Consigli e un sinistro di Radu appena entrato che costringe Consigli alla parata coi piedi. Al 45’ la migliore occasione per il pareggio con il lancio di Ledesma per Rocchi che aggancia in area ma calcia altissimo con il sinistro.

-Manuel-

Probabili formazioni di Lazio-Atalanta


Le probabili formazioni di Lazio-Atalanta, partita della trentatreesima giornata del campionato di Serie A in programma domani alle ore 15:

LAZIO (4-4-2) - Muslera; De Silvestri, Siviglia, Rozehnal, Kolarov; Lichtsteiner, Ledesma, Brocchi, Foggia; Zarate, Rocchi. Allenatore: Delio Rossi.

ATALANTA (4-4-1-1) - Consigli; Garics, Talamonti, Manfredini, Bellini; Defendi, Guarente, Cigarini, Padoin; Doni; Floccari. Allenatore: Luigi Delneri.

Arbitro: Andrea

giovedì 23 aprile 2009

Zarate-Kolarov...E L'AQUILA VOLA IN FINALE!


La Lazio continua a coltivare il sogno Uefa grazie a questa (inaspettata) vittoria sul campo della Juventus, che vedeva nella Coppa Italia l’unico obbiettivo rimasto. I biancocelesti si schierano benissimo, bloccano i bianconeri e preparano le valige per la finale di Roma. E Ranieri traballa…

In campo – Rispetto alle formazioni previste, ci sono pochi cambi. Ranieri mette in campo Giovinco come esterno sinistro di centrocampo al posto di Nedved e in difesa schiera la coppia inedita Ariaudo-Mellberg. Delio Rossi, dato per partente in caso di eliminazione, si affida alla migliore formazione: Rocchi e Zarate formano il tandem d’attacco; Foggia e Brocchi partono da centrocampisti laterali, ma, in fase di possesso palla il primo va a fare il trequartista e l’ex Milan si accentra per formare un centrocampo a 3.

Si gioca – Come ha annunciato Rossi nelle conferenze precedenti al match, la Lazio non è venuta fino a Torino per difendere il 2-1 dell’andata; infatti i biancocelesti non si chiudono in attesa delle azioni dei padroni di casa, ma attuano sin dal primo minuto un pressing molto alto che non permette ai registi juventini di impostare il gioco. La Lazio, in questo modo, occupa benissimo gli spazi, chiudendo qualsiasi sbocco agli avversari; e sono proprio i ragazzi di Delio Rossi a passare in vantaggio con un gran tiro da fuori area di Zarate. Un tiro che va a togliere le ragnatele dall’incrocio dei pali alla sinistra dell’incolpevole Buffon. La reazione bianconera c’è, ma non è abbastanza per una squadra che deve segnare almeno due goal per sperare nella finale.

All’intervallo Ranieri effettua due cambi che, tatticamente, non modificano la situazione in campo, ma che possono apportare alla Juventus esperienza nel gestire queste difficili situazioni: dentro Nedved e Camoranesi, fuori Giovinco e Marchionni. Bianconeri più arrembanti, con più voglia di fare, ma, al 51’, arriva il goal che spezza le gambe: Kolarov fa partire un cross dalla sinistra, ma il pallone è deviato, si impenna e supera Buffon per il 2-0 laziale. Mentre dalla curva Scirea arrivano i primi cori contro l’attuale dirigenza, mister Ranieri cerca di richiamare i suoi all’attenzione in modo da evitare una figura che potrebbe essere anche peggiore: lo fa inserendo Del Piero in cambio di Iaquinta, che esce con un gesto di stizza. Sostituzione azzeccata perché il n. 10 bianconero, a soli 4 minuti dal suo ingresso in campo, accorcia le distanze con un tiro da posizione ravvicinata seguito a un cross di Camoranesi dalla destra. L’oriundo si rende protagonista anche di un brutto episodio quando, al 36’ della ripresa si fa ammonire per un fallo tattico su Matuzalem e poi, non essedo d’accordo con il direttore di gara, scaraventa il pallone sui teloni pubblicitari e si becca il rosso. Fino al 90’ si fa melina in mezzo al campo, con entrambe le squadre che non vedono l’ora di rientrare negli spogliatoi, chi per festeggiare, chi per vergogna.

martedì 21 aprile 2009

Torna Rocchi contro la Juve


Tommaso Rocchi, dai bookmakers la Juventus in finale è quotata 1,20. Sembra praticamente scontato. «Il bello delle scommesse è quando riesci a puntare sulle squa­dre che ti possono dare maggior guadagno...».

Secondo lei basterà il 2-1 dell’andata o dovrete segnare per arrivare in finale? «Penso che almeno un goal dovremo farlo».

Si è abituato a non essere più inamovibile nella Lazio? «Rimanere fuori non fa mai piacere, soprattutto in gare come il derby. L’importante è farsi trovare pronto quando vieni chia­mato in causa e rispettare le scelte dell’allenatore».

Questa è la risposta da bravo calciatore. La verità? «(ride) Lei vuole fare lo scoop. No, è chiaro che è una situazio­ne nuova, alla quale non ero abituato. Non me l’aspettavo an­che se questo è stato un anno particolare con l’infortunio pa­tito alle Olimpiadi. Poi il cambio di modulo. Insomma una se­rie di cose che non mi hanno fatto rendere al massimo».

Si dimentica l’esplosione di Zarate. Lei lo riscatterebbe? «E’ un giocatore bravo, di prospettiva, quindi sì, lo riscatterei».

Il rinnovo di Pandev, il riscatto di Zarate. Rocchi resta? «Ho un contratto per altri 4 anni. La mia scelta è stata quel­la di legarmi a vita alla Lazio. Poi nel calcio non si sa mai».

Cosa cambia nel far coppia con Pandev o con Zarate? «Goran svaria di più, può fare la seconda punta. Io e Mauro siamo attaccanti centrali con lui che cerca molto il dribbling».

Troppo, forse? «E’ giovane ed ha grandi qualità. Più matura in fretta, più di­venta forte».

Vincere la coppa Italia cosa rappresenterebbe? «Il nostro obiettivo in questa stagione era tornare in Europa. Tornarci vincendo la coppa sarebbe fantastico: la miglior sta­gione degli ultimi anni».

Anche di quella che culminò con la Champions? «Sì, perché un trofeo rimane nella storia».

sabato 18 aprile 2009

Genoa-Lazio 0-1...ci pensa Maurito


Doveva essere la giornata della consacrazione per il Genoa di Gasperini contro una Lazio già con la testa alla Coppa Italia ma gli dei del calcio giocano un brutto scherzo alla Genova rossoblu. I padroni di casa stentano a creare gioco nonostante una prima frazione di gioco all’insegna del totale equilibrio. La Lazio aspetta sorniona nella propria metà campo e cerca di ripartire in contropiede trovando in Zarate una micidiale arma. L’argentino sblocca il match al 65’ con un gran diagonale e spegne i sogni dei genoani, incapaci di reagire e di creare palle goal nitide nella rimanente mezzora di gioco.

In campo –
Coach Gasperini conferma in blocco la formazione anti Juventus, tridente offensivo con Palladino, Jankovic e Sculli. Mesto recupera dalla ferita alla testa e si piazza in mediana sulla destra, a fianco del ricercatissimo Thiago Motta. Delio Rossi butta invece un occhio alla Coppa Italia e, complice le squalifiche di Brocchi e Matuzalem, fa un discreto turnover lanciando nella mischia Diakitè, De Silvestri, Dabo e Mauri. Coppia d’attacco Zarate-Pandev con Tommaso Rocchi ancora una volta in panchina.

Si gioca – Il Genoa motivatissimo parte subito forte, sugli sviluppi di un calcio piazzato svetta Biava in area avversaria ma Muslera si oppone con una parata fenomenale. Neanche il tempo per i rimpianti che al 5’ Sculli riceve palla al limite dell’area, sinistro secco e palla che sfiora l’incrocio dei pali. La squadra rossoblu perde vistosamente campo nel corso della frazione, soprattutto a centrocampo; Ledesma al 27’ si inventa uno slalom sulla fascia sinistra, irrompe in area e assiste Pandev, Rubinho respinge la botta del macedone coi pugni. La partita rimane apertissima, Criscito scalda le mani a Muslera ma è Pandev che ben servito da Mauri prova il tocco morbido respinto da un muro di nome Rubinho. Gasperini dispensa urlacci e consigli, Palladino prova a dargli ascolto lanciando nello spazio Sculli, gran controllo dell’ala calabrese e dribbling sventato da una grande uscita di Muslera.

Ripresa senza cambiamenti, prima occasione di marca genovese al 12’ con il cross di Criscito per Sculli, Kolarov salva tutto in corner. I biancocelesti sono però pungenti, Zarate prova un paio di serpentine che creano il panico nella difesa avversaria ma non producono azioni da goal. Ma al 20’ lo stesso folletto argentino riceve un lancio eccezionale di Kolarov, controlla in velocità, brucia Bocchetti e incrocia uno splendido destro sul secondo palo dove Rubinho non può arrivare: 0-1. Zarate non ne vuole saperne di fermarsi, al 25’ ruba palla a Criscito e cerca il dribbling su Rubinho, eccezionale ancora una volta il portiere brasiliano. Al 28’ terzo infortunio per la Lazio, dopo Pandev e Diakitè si fa male anche Dabo. Genoa sotto shock, la Lazio spreca più contropiede nel giro di pochi minuti in cui uno scatenato De Silvestri mette in mostra delle doti atletiche impressionanti. Il Genoa non trova il modo di graffiare, Gasperini le prova tutte ma non è serata. Mauri sciupa più volte lo 0-2 pasticciando con il pallone tra i piedi, al 47’ Rocchi ancora in contropiede cerca l’assist provocando un quasi autogoal di Ferrari con palla che incoccia il palo. Non succede più nulla, pesante sconfitta per il Genoa in chiave Champions.

La chiave – Il 4-4-2 di Delio Rossi ingabbia le fasce alla squadra genoana e prende controllo della zona mediana del campo. Thiago Motta soffre il pressing di Ledesma e soci, Criscito e Mesto sbattono rispettivamente su De Silvestri e Kolarov. Pesa tantissimo l’assenza di Milito, unico giocatore della rosa di Gasperini in grado di tenere su la squadra in una simile situazione di sofferenza a centrocampo.

-Manuel-

venerdì 17 aprile 2009

Aspettando Genoa-Lazio...


Genoa-Lazio è la sfida fra due formazioni che hanno dato spettacolo nella scorsa giornata di campionato. Il Grifone ha infatti steso la Juventus grazie ad una grande prova di qualità e gioco mentre le aquile biancocelesti sono reduci dalla vittoria nel derby per 4-2. Genoa, quarta forza del campionato, che punta ad avvicinare sempre più una qualificazione in Champions League che sarebbe storica. Lazio invece che crede ancora nella Uefa, a -5 delimitata dalla Roma, e che per questo vuole a tutti i costi la vittoria. All’andata la gara terminò in pareggio con il risultato di 1 a 1.

Genoa che può schierare la formazione tipo ad esclusione dell’infortunato Milito. Davanti spazio al tridente targato Sculli-Olivera-Palladino mentre Jankovic parte ancora dalla panchina. Per la Lazio, assenti Matuzalem e Brocchi, entrambi squalificati dopo il derby e il solito Inzaghi. Rossi è intenzionato a riproporre la coppia Zarate e Pandev con Rocchi in panca.

Genova, stadio Ferraris, sabato ore 18

Probabili formazioni:

GENOA (3-4-3): Rubinho; Biava, Ferrari, Bocchetti; Rossi, Thiago Motta, Juric, Criscito; Mesto, Olivera, Palladino.
All. Gasperini
A disposizione: Lamanna, Papastathopoulos, Modesto, Sculli, Vanden Borre, El Shaarawi, Jankovic
Squalificati: nessuno
Indisponibili: Scarpi, Milito, Paro, Milanetto

LAZIO (4-4-2):
Muslera; De Silvestri, Diakite, Rozenhal, Kolarov; Lichtsteiner, Ledesma, Dabo, Foggia; Rocchi, Zarate.
All. Rossi
A disposizione: Carrizo, Siviglia, Radu, Cribari, Mauri, Meghni, Del Nero, Pandev
Squalificati: Matuzalem e Brocchi
Indisponibili: Inzaghi, Foggia, Manfredini

-Manuel-

domenica 12 aprile 2009

MA SO' QUATTRO?!

PANDEV: "Nervosismo?..i romanisti rosicavano"


Nonostante la tragedia in Abruzzo imponesse, doverosamente, dei toni meno accesi, in campo ieri all'Olimpico ha imperato il nervosismo.
Nervosismo che ha avuto la sua continuazione anche fuori dal campo, con litigi e dichiarazioni al vetriolo nel post-partita.

Goran Pandev, attaccante della Lazio, autore dell'1-0 che ha spianato la strada alla vittoria biancoceleste, esprime il suo punto di vista.

"Mi dispiace per il nervosismo, ma quando c'è il derby di mezzo è difficile trattenere la carica. Io comunque dico che sono stati i giocatori della Roma a metterla sulla rissa, si sono innervositi e rosicavano per il fatto che stavano perdendo la partita. Il mio contratto? Io vedo il mio futuro ancora con la maglia della Lazio".

Diverso il punto di vista del compagno di squadra Foggia, autore della splendida serpentina che ha portato al 3-1 di Lichtsteiner: "Vincere come abbiamo fatto è stato bellissimo, anche perchè abbiamo preparato questa partita nel migliore dei modi. Il nervosismo purtroppo è stato dato dall'importanza della partita. Io continuo a pensare che però sarebbe stato meglio non giocarla, visto quanto successo in settimana".

Raggiante anche Kolarov: «Speriamo di ripartire da questo derby come è successo alla Roma. Il nervosismo? È un derby, l’atmosfera è sempre tesa. Succede».

sabato 11 aprile 2009

Titti insieme je ne famo 3?? NO 4!....


Tre sconfitte consecutive e una settimana di ritiro sono serviti ad una Lazio in crisi nera per rinfrescare le idee e costruire una vittoria importantissima soprattutto per il morale. Fulminante l’avvio di partita con le magie di Pandev e Zarate, sofferenza continua per tutto il prosieguo di tempo che si conclude sul 2-1. Nel tunnel espulsi Tare e Spalletti, la Roma senza il suo mister perde la bussola e subisce il terzo goal ad opera di Lichtsteiner e l’espulsione poco dopo di Panucci. Dopo una lite che costa il rosso a Mexes e Matuzalem c’è spazio per l’illusorio 3-2 di De Rossi, ci pensa poi Kolarov a ristabilire le distanze con una discesa da maratoneta conclusa con un goal da fantascienza. La Lazio risorge e la Roma vede allontanarsi pesantemente l’agognata zona Champions.

In campo – Formazione tipo per il traballante Delio Rossi, infermeria vuota e nessuna squalifica dal giudice sportivo. 4-4-2 offensivo, Rozehnal strappa la maglia da titolare a Cribari e in attacco spazio a Zarate e Pandev con Rocchi relegato in panchina. Decisamente meno fortunato Luciano Spalletti che deve fare a meno di parecchi giocatori come Juan, Cicinho, Vucinic e Montella. Spazio ad un mascherato 4-2-3-1 con Totti unica punta supportato da Baptista, Perrotta e Brighi. In difesa c’è Panucci centrale con Mexes.

Si gioca – Parte fortissimo la Lazio, al 2’ corner corto di Foggia per Brocchi, cross e coordinazione perfetta di Pandev che incrocia splendidamente col sinistro sul secondo palo per l’ 1-0. Neanche il tempo di esultare che Zarate raccoglie una rimessa laterale sulla trequarti, numero su Motta e destro straordinario sotto l’incrocio dei pali più lontano. Incredibile, è 2-0. La Roma riceve però lo scossone giusto, Muslera viene impegnato più volte e si supera su Panucci prima di essere trafitto da un tocco ravvicinato di Mexes. Il goal sblocca una Roma che ritrova grinta e gioco, la Lazio arranca e non trova sbocchi in una manovra scontata e fatta di lanci lunghi per i piccoli attaccanti. Baptista mette constantemente in difficoltà Lichtsteiner & co. sfiorando il goal con un paio di conclusioni e al 37’ incoccia il palo incornando un magistrale piazzato di Pizarro. La Roma domina e quattro minuti più tardi fa urlare i tifosi al pareggio, ma sul destro sicuro di De Rossi c’è Matuzalem sulla linea di porta. L’unica sortita biancoceleste prima della chiusura di tempo è una punizione velenosa di Ledesma che passa vicino al palo.

Tensioni nel tunnel nell’intervallo, vengono espulsi Tare e Spalletti. Lazio che pare trasformata sin dai primi minuti, la prova arriva al minuto 11 quando Foggia ruba palla e innesca il contropiede di Zarate, palla per Matuzalem che centra per Pandev, il macedone da solo in area calcia addosso a Doni! Due minuti più tardi scambio dal corner tra Zarate e Foggia, il folletto napoletano inventa una serie interminabile di finte, cross morbido e stacco perentorio di Lichtsteiner che incorna a rete per il terzo goal laziale. La Roma accusa il colpo e pochi minuti più tardi perde Panucci che abbatte Pandev e rimedia il secondo giallo. Partita nervosa, Mexes spintona Matuzalem e innesca una baraonda lunghissima che termina con l’espulsione dei due protagonisti. Quando tutto sembra definito, ecco l’ennesima distrazione difensiva su calcio piazzato della difesa biancoceleste; Pizarro crossa a centro area e De Rossi stacca su un Kolarov imbalsamato e insacca per il goal che riapre la partita. Ma al minuto 85 lo stesso giocatore serbo si inventa una discesa micidiale e con il destro chiude il match con il definitivo 4-2.

La chiave – Le giocate individuali di Zarate, Pandev e Foggia feriscono in maniera letale la difesa romanista. Quando la Roma riesce ad ingabbiare i tre per la Lazio sono dolori, fortuna per i biancocelesti che nella ripresa i folletti ritrovino l’incisività dei primi minuti. Da rivedere a rallentatore i primi tre goal laziali, frutto di tre meraviglie degli infernali diavoletti.

La chicca – Copertina obbligata per Alex Kolarov, autore di una rete da fantascienza. Il terzino serbo recupera palla dalla sua area, parte a razzo in accelerazione e conclude il suo coast to coast saltando in slalom Motta e Riise e infilando un inguardabile Doni con un destro angolato. Veramente un goal straordinario dopo 80 metri di cavalcata e uno slalom d’alta scuola; segna che gli dei del calcio si scandalizzino, un goal degno del miglior Maradona…

-Manuel-

Aspettando il Derby...


Le probabili formazioni di Lazio e Roma, che si affrontano domani alle 15 nella 31esima giornata di serie A:

LAZIO (4-4-2): 86 Muslera; 2 Lichtsteiner, 13 Siviglia, 22 Rozehnal, 3 Kolarov; 5 Brocchi, 24 C. Ledesma, 8 Matuzalem, 17 Foggia; 19 Pandev, 10 Zarate.
A disposizione: 1 Carrizo, 29 De Silvestri, 25 Cribari, 6 Dabo, 23 Meghni, 68 C. Manfredini, 18 Rocchi.
All.: D. Rossi
SQUALIFICATI: nessuno
INDISPONIBILI: S. Inzaghi

PEPERONES (4-2-3-1): 32 Doni; 13 Motta, 5 Mexes, 2 Panucci, 17 Riise; 16 De Rossi, 7 Pizarro; 11 Taddei, 19 Baptista, 22 Tonetto; 10 Pupone.
A disposizione: 25 Artur, 15 Loria, 21 Diamoutene, 77 Cassetti, 20 Perrotta, 33 Brighi, 24 Menez.
All.: Spalletti
SQUALIFICATI: nessuno
INDISPONIBILI: Vucinic, Montella, Aquilani, Cicinho

ARBITRO: Morganti di Ascoli Piceno (Stefani-Faverani; IV Mazzoleni)

LE ULTIME NEWS.Lazio: Rossi ha un solo dubbio e riguarda il centrocampo: Matuzalem non si è allenato per il riacutizzarsi del dolore al calcagno sinistro. Se non dovesse farcela al suo posto Meghni. In attacco, invece, Pandev e Zarate. Rocchi in panchina.

Peperones: Due i possibili ballottaggi, con Taddei e Baptista in vantaggio su Brighi e Perrotta.

-Manuel-

mercoledì 8 aprile 2009

Delio a Foggia: "Se non hai voglia..vai"


Alle spalle c'è un periodo nero, il più difficile della stagione. All'orizzonte, invece, l'appuntamento che vale quasi un'annata, il derby con la Roma. Logico che il clima in casa Lazio, complice il ritiro, sia più teso del solito. Come si è potuto intuire ieri in occasione della consueta partitella durante l'allenamento.

Sfida in famiglia seguita solo per metà da Delio Rossi, impegnato inizialmente con i giocatori scesi in campo a Siena, alle prese con il lavoro atletico. Anche per questo il primo tempo è stato piuttosto blando. Poi, con l'arrivo del tecnico nei pressi del terreno di gioco, è cambiato registro. Dopo i dettami di rito, l'allenatore biancoceleste ha captato alcune parole di Foggia che non gli sono piaciute. Furiosa la sua replica: "Se non hai voglia puoi andartene! Se sei stanco puoi tornare ne­gli spogliatoi e... Resta, e fai quello che devi fare".

Invito perentorio accolto con il giusto spirito dal trequartista napoletano, protagonista nel seguito della partitella con una doppietta. Atteggiamento gradito dallo stesso Rossi, che ha presto abbandonato il tono duro per elogiare la reazione del suo giocatore: "Bravo Pasquale, bravo Pasquale". Il gruppo è teso anche per gli effetti del terremoto in Abruzzo. Alcune scosse sono state percepite pure a Norcia, e i giocatori avrebbero chiesto la sospensione del ritiro.

domenica 5 aprile 2009

Siena-Lazio 2-0...terza sconfitta consecutiva


Terza sconfitta consecutiva per la Lazio, salvezza quasi certa per il Siena. Queste le due sentenze a fine partita, un bel Siena tosto e ben organizzato trova il vantaggio con una splendida giocata di Calaiò e controlla il resto del match con autorià e sicurezza. A cinque minuti dal termine Maccarone trova meritatamente il goal che chiude i conti e regala una settimana di fuoco alla Rossi band.

In campo – Marco Giampaolo ha solo l’imbarazzo della scelta, l’infermeria è vuota e il giudice sportivo non ha portato brutte notizie. Difesa e centrocampo confermati in blocco, davanti spazio alla coppia non troppo prolifica Calaiò – Maccarone. Delio Rossi risponde con un 4-3-1-2 vecchio stampo, Mauri trequartista e Meghni titolare in mediana. In attacco finisce nella trappola del turnover Goran Pandev mentre non è stato convocato per scelta tecnica Stefan Radu.

Si gioca – Ritmi blandi nei primi minuti di gioco, posizioni ferree delle difese e linee mediane molto strette. Al 5’ minuto il primo squillo di un tonico Lichtsteiner che salta due avversari e scodella in mezzo per Zarate che viene provvidenzialmente chiuso da Curci. Partita che non decolla, poco gioco sulle fasce per la Lazio che vive di solo Zarate, stessa solfa per i padroni di casa che cercano sempre e solo le accelerazioni di Maccarone. Al 25’ bella intuizione di Vergassola che verticalizza per Calaiò, splendido stop a seguire di petto su Cribari che arranca, sinistro preciso sul secondo palo e Siena in vantaggio 1-0. La partita si vivacizza grazie alle solite accelerazioni di Zarate, al 30’ l’argentino emula il miglior Alberto Tomba e serve l’assist a Meghni che esplode il destro dal limite, Curci respinge benissimo. Non succede più nulla, Lazio completamente da restaurare nell’intervallo.

C’è Foggia al posto di Mauri nella ripresa ma il copione non cambia. Maccarone continua sgommare sulla fascia sinistra e a creare pericoli, lo stesso attaccante al 7’ punta la porta e calcia col destro, Muslera c’è. Serie di cambi da ambo le parti, gioco però che continua a stentare. Al 15’ Ledesma illumina per Rocchi, controllo difettoso e grande chiusura in extremis di Zuniga. Al 21’ grande occasione per il raddoppio senese, Ghezzal innesca in profondità Calaiò che dribbla Muslera ma spara fuori a porta vuota. Lazio stordita, il solo Ledesma prova ad inventare per Rocchi che solo davanti a Curci si fa ipnotizzare. Al 40’ il Siena mette al sicuro i tre punti, Ghezzal lancia Maccarone in velocità, Muslera è in anticipo ma liscia clamorosamente il pallone che Maccarone appoggia comodamente in rete. 2-0 e fine delle ostilità.

-Manuel-

Aspettando Siena-Lazio...


Le probabili formazioni di Siena e Lazio, che si affrontano domani alle 15 nella 30esima giornata di serie A:

SIENA (4-3-1-2): 85 Curci; 2 Zuniga, 90 Portanova, 15 Brandao, 30 Del Grosso; 8 Vergassola, 5 Codrea, 14 Galloppa; 10 Kharja; 18 Ghezzal, 32 Maccarone.
A disposizione: 1 Eleftheropoulos, 20 Ficagna, 21 A. Rossi, 55 M. Coppola, 23 Jarolim, 17 Amoruso, 9 Calaiò.
All.: Giampaolo
SQUALIFICATI: nessuno
INDISPONIBILI: Rossettini, Guadalupi, Del Prete

LAZIO (4-4-2): 86 Muslera; 2 Lichtsteiner, 13 Siviglia, 25 Cribari, 3 Kolarov; 17 Foggia, 24 C. Ledesma, 8 Matuzalem, 11 Mauri; 18 Rocchi, 10 Zarate.
A disposizione: 1 Carrizo, 29 De Silvestri, 22 Rozenhal, 6 Dabo, 23 Meghni, 68 C. Manfredini, 19 Pandev.
All.: D. Rossi
SQUALIFICATI: nessuno
INDISPONIBILI: Brocchi

ARBITRO: Celi di Campobasso (Ferrandini-Galloni; IV N. Ayroldi)

LE ULTIME NEWS. Siena: Giampaolo può contare sulla formazione tipo. Curci, reduce da una distorsione alla caviglia, sarà regolarmente in campo.
Lazio: Rossi ritrova Dabo, che partirà dalla panchina. A centrocampo Mauri dovrebbe spuntarla su Manfredini e Meghni per un posto sulla fascia sinistra.

-Manuel-