martedì 18 agosto 2009
Il nuovo Baronio
Se una storia incredibile c’è, in questa estate laziale, è quella che risponde al nome di Roberto Baronio. Dimenticato e titolare, contestato e applaudito: in 25 giorni si è rivoltato il mondo.
Gli brillavano gli occhi, due sere fa all’Olimpico, dopo quel rigore decisivo contro l’Osasuna. Non sarà un valso un trofeo da mettere in bacheca, però Baronio ha esultato e poi se n’è andato in solitaria a raccogliere gli applausi sotto la curva Nord, lanciando la maglia ai tifosi.
Basterebbe già questo a fare notizia. Ma c’è di più: Baronio ha stregato Ballardini. Con l’assenza di Ledesma, l’ex tecnico del Palermo non ha esitato a dargli fiducia. Lui in campo, non altri. Non Dabo, ad esempio, che a Pechino è entrato solo nel secondo tempo.
Non Firmani, che Ballardini non vede e che sembra destinato a lasciare la Lazio: su di lui ci sono Bologna e Celtic. Non Matuzalem, che giostra qualche metro più avanti. Il titolare è Baronio, poche storie. I 90 minuti con l’Osasuna sono solo l’ultima conferma. Sarà lui in campo nel preliminare con l’Elfsborg, idem in campionato con Atalanta e Chievo, se Ledesma non chiarirà la sua posizione con Lotito.
Baronio, intanto, si gode il suo momento. «Non dovevo neppure partire per il ritiro, ora sono qui a festeggiare la Supercoppa. Pensate un po’ come mi sento...», disse il centrocampista a Pechino. Come dargli torto.
E così, mentre gli altri giravano il campo, lui al Bird’s Nest con il telefonino in mano scattava foto a non finire. Una giornata da ricordare. Specie dopo quello che gli era successo ad Auronzo. Il giorno dell’arrivo in ritiro disse: «La Lazio non crede in me, spero che Ballardini almeno mi valuti e poi decida se vendermi».
Il pomeriggio stesso Baronio ebbe un duro confronto con qualche tifoso che lo aveva apostrofato in maniera pesante. Poi iniziò l’ora del lavoro. E quando Ballardini cominciò a capire che in Cina Ledesma non sarebbe andato, ecco allora crescere in maniera esponenziale le quotazioni di Roberto. Fino al rigore di due sere fa: inutile forse, ma di sicuro un segno del destino.
E così, siccome alle sorprese non c’è mai fine, ecco l’accoglienza calda dei tifosi all’Olimpico e gli olè dopo un tackle in scivolata nel primo tempo. Come a riscoprire uno che ha vestito la maglia della Lazio per la prima volta una vita fa, nel 1996. «Purtroppo non ho mai trovato un allenatore che preferisse piazzare davanti alla difesa uno con le mie caratteristiche — ha detto in passato Baronio —, non ho avuto la fortuna che invece ha avuto Pirlo».
Con Delio Rossi il rapporto era ai minimi termini. Con Ballardini tutto è cambiato, scontato dirlo. E così mai la Lazio avrebbe immaginato di dover temporeggiare con il Bari, che qualche giorno fa si era interessato al cartellino del centrocampista. «Roberto piace a Ballardini, entro la fine del mese prenderemo una decisione definitiva», ha spiegato il d.s. Tare. Ma una cessione a questo punto sarebbe come rivoltare il mondo un’altra volta. E a Baronio il lato giusto della storia sembra questo qui.
-gazzetta dello sport-
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