martedì 28 febbraio 2012

EL PROYECTO CONTINUA.. poi la confessione di Luis"SE LA ROMA HA VINTO SOLO 3 TITOLI NELLA SUA STORIA, UN MOTIVO CI SARA'...."


“El proyecto continúa”.. Già, il progetto prosegue e poco importa se anche ieri è arrivato l’ennesimo schianto della stagione. Quattro gol rifilati dalla squadra allenata da Colantuomo, apparsa ieri unica padrona del campo. Nel converso, una piccola Roma si è dovuta arrendere alla forza arrembante dei bergamaschi che a colpi di contropiede letale, hanno scritto le pagine del nuovo dramma sportivo della squadra giallorossa. Il resto è un film già visto: “Tutta colpa di Luis e dell’esclusione di De Rossi”.

Sicuramente l’esclusione di “capitan futuro 6mln” ha contribuito, eppure da quello che si è visto ieri, difficilmente con De Rossi in campo, ci sarebbe stato un finale diverso. Quella che si è RIvista ieri è stata una squadra senza idee, senza organizzazione e con gravi difficoltà difensive. E mentre una settimana fa i cugini giallorossi irridevano e canzonavano i tifosi laziali per via dei 5 gol incassati a Palermo, puntuale come un orologio svizzero è arrivata l’ennesima “contro purga”( per usare un termine tanto caro a Osvaldo).

Poi la seconda doccia fredda della giornata per i "tifosi della lupa", arriva da Luis Enrique che con molta onestà professionale, nel commentare la sconfitta dei suoi uomini fa un importante precisazione: “ La Roma è una squadra che nella sua storia ha vinto solo 3 titoli e un motivo ci sarà.. io sto cercando di costruire una squadra..”

E adesso ci mancava solo Lucho a sconfessargli la loro “gloriosa” storia… è proprio vero: “MAI NA GIOIA PER I TIFOSI DELLA MAGGGGICA!”

Ramona Marconi

Cittaceleste.it

Emergenza Lazio: si ferma anche LULIC


Lo ha già anticipato ieri ai microfoni dei giornalisti Edy Reja dopo la vittoria contro la Fiorentina. Sarà difficile poter allestire l'undici della Lazio che domenica affronterà la Roma nel derby capitolino. La sequenza di infortuni ha colpito anche Lulic, vittima di un sospetto stiramento alla coscia sinistra che gli farà anche saltare la convocazione per l'amichevole Bosnia-Brasile.

Non recupereranno quasi sicuramente nemmeno Konko e Radu (c'è qualche piccola speranza in più solamente per il rumeno), Garrido ieri ha lasciato anzitempo il campo a causa di un affaticamento muscolre. In difesa quindi ci saranno Dias, Biava, Scaloni e Zauri. A centrocampo ci sarà il rientro di Matuzalem, che farà presumibilmente coppia con Ledesma.

In avanti possibile il trio Hernanes, Mauri, Gonzalez a sostegno di Klose. Spera di poter essere disponibile, almeno per la panchina, capitan Rocchi, alle prese con il recupero dall'infortunio muscolare subito a Marassi contro il Genoa. Niente da fare invece per Brocchi, la cui strada in vista del ritorno in campo è ancora in salita.

LAZIO-FIORENTINA 1-0



La Lazio ed i suoi tifosi ringraziano ancora una volta Miro Klose: il gol dell'attaccante permette di superare i viola, troppo arrendevoli nel primo tempo, e lascia intatte le speranze di raggiungere l'Europa che conta, nonostante le tante assenze ed un gioco non brillante.

FORMAZIONI - Abbiamo di fronte due tra le squadre più incerottate del campionato, e questa partita ne è la conferma. Reja schiera il 4-2-3-1, con Scaloni e Garrido terzini e l'inedita coppia Ledesma-Gonzalez davanti alla difesa. Klose unica punta, con Mauri, Hernanes e Lulic a supporto. Anche Rossi ha i suoi problemi con l'infermeria: dopo il recente forfait di Amauri, i viola si schierano con un prudente 4-4-2, con il duo di attacco Liajic-Jovetic e la novità Romulo sulla destra a centrocampo. La difesa è la migliore possibile, con i centrali Natali e Nastasic e De Silvestri e Pasqual come terzini.

PARTITA - Primo tempo che in pratica possiamo riassumere nell'ultimo quarto d'ora, dato che per i primi 30 minuti, lo spettacolo lascia molto a desiderare, con entrambe le squadre molto attente ad evitare errori e penalizzate dalle tante assenze nel reparto offensivo.
Il primo tiro in porta della gara è un tentativo velleitario di Liajic da fuori area, con Marchetti pronto a bloccare senza alcun problema. Subito dopo la Lazio passa in vantaggio, grazie al solito Klose che, ben imbeccato sulla linea del fuorigioco da Hernanes, supera Boruc e deposita la palla nella porta sguarnita. Ci troviamo praticamente nel miglior momento della gara e della Lazio, che subito dopo sfiora il 2-0, grazie ad una bella azione, ancora di Klose; il tedesco si libera sull'esterno e mette un bel pallone basso in mezzo all'area, raccolto dall'accorrente Garrido, la cui conclusione però va ad impattare sulla traversa. La prima frazione si conclude praticamente qui.

Il secondo tempo inizia con la Fiorentina che tenta di invertire la rotta e di attaccare maggiormente verso la porta di Marchetti, ma i pericoli veri e propri sono pochi. In teoria i viola raggiungerebbero il pareggio, ma il gol di Cerci di testa è annullato per fuorigioco. Il copione di questa parte di gioco vede un vero e proprio controllo della squadra di Rossi, mentre la Lazio, man mano che i minuti scorrono, si chiude in 'trincea', badando a mantenere l'esiguo vantaggio. Tattica che funziona perchè la Fiorentina pressa i biancocelesti, ma non entra quasi mai nell'area avversaria, creando pochi grattacapi a Marchetti; per la disperazione citiamo una conclusione di Lazzari, bloccata senza problemi dal portiere laziale. Non succede più nulla fino alla fine della gara, quando Candreva, ben servito da Gonzalez, dà a Kozak la possibilità di raddoppiare, ma il tiro del gigante ceco, viene respinto in extremis da un difensore viola. Termina qui la gara, con la Lazio che guadagna tre punti fondamentali per la corsa verso l'Europa, e la Fiorentina che dovrà reagire per evitare di rimanere invischiata nella lotta per non retrocedere.

CHIAVE - In una partita così bloccata è fondamentale la giocata del campione: il gol della Lazio arriva grazie ad un grande assist di Hernanes, il cui tocco con il destro, trova Miro Klose tra le maglie della difesa viola. Al bomber tedesco spetta il compito di concludere la giocata del compagno, e di dare altri tre punti alla Lazio.

CHICCA - Ancora non c'è feeling tra Candreva ed i tifosi laziali: ad ogni errore del centrocampista, il pubblico si scatena contro di lui, fischiandolo a ripetizione. La cosa non aiuta il giocatore, che sembra soffrire la cosa, non giocando con la necessaria tranquillità. Peccato che il suo assit per Kozak non sia stato concluso in rete: la cosa magari lo avrebbe aiutato.

TATTICA - Le squadre, anche a causa delle tante assenze, giocano una partita attenta, con poco spazio per l'inventiva; a centrocampo c'è poco tempo per effettuare giocate e, soprattutto, passaggi precisi che permettano di arrivare in porta. Nel secondo tempo, la Lazio si chiude, evidenziando questa mancanza di spazi; infatti, la densità creata dai difensori impedisce alla Fiorentina di raggiungere il pari.

MOVIOLA - Protesta la Lazio per un presunto rigore su Klose, liberato in area da Mauri: il contatto con Nastasic c'è, ma non sembra tanto importante da giustificare la concessione della massima punizione. Regolare il gol del vantaggio laziale: Klose è perfettamente in linea con l'ultimo difensore viola. Nel secondo tempo, giusto annullare il gol di Cerci: il giocatore si trova leggermente in fuorigioco sul tocco del compagno. Complimenti al guardalinee per aver azzeccato questa decisione. Per il resto accade poco.

PROMOSSI & BOCCIATI - Nella Lazio citiamo Klose per il gol decisivo, ma non vanno dimenticate le prove 'tutto cuore', di Gonzalez, Hernanes e Ledesma; non in grande forma Mauri, ancora lontano dalla miglior condizione, e Candreva, che sembra soffrire una situazione ambientale, per lui pesante. Nella Fiorentina, difficile trovare buone prestazioni; Jovetic è lasciato inizialmente troppo solo, ma nella seconda frazione migliora, pur non incidendo. Non male neanche Behrami, e Cerci, che con il suo ingresso ha vivacizzato la manovra viola. Insufficiente la prova di Liajic, grande delusione di questa squadra, e di Montolivo.

sabato 25 febbraio 2012

Reja resta alla Lazio


"La mia avventura continua": Edy Reja resta l'allenatore della Lazio. Quando ormai sembrava ad un passo l'arrivo di Gianfranco Zola - pare che il presidente Claudio Lotito avesse trovato con "Magic Box", giunto a Roma dall'Inghilterra, un accordo sino al 2013 dopo oltre tre ore di confronto - ecco il 'coup de theatre' che chiude una settimana a dir poco turbolenta per la società biancoceleste.

Intorno alle 20.20, con circa tre ore di ritardo rispetto all'orario in cui era stata fissata la conferenza stampa - che non si sapeva chi avrebbe tenuto - il tecnico goriziano si è presentato nella sala stampa di Formello per comunicare la pace, sancita nel colloquio di oltre un'ora con Lotito, giunto nel centro sportivo biancoceleste poco prima delle 19. Un confronto richiesto dallo stesso tecnico goriziano nel post-partita con l'Atletico Madrid giovedi' sera, all'indomani delle dimissioni presentate per iscritto e poi respinte dalla società. Reja, del resto, aveva altre volte minacciato o dato le dimissioni, sia alla Lazio sia quando era al Napoli.

"Nell'ultimo periodo qualcosa si era incrinato e ho sentito perdere la fiducia nei miei confronti - ha spiegato Reja -, ma adesso abbiamo chiarito e pertanto la mia avventura continua. Ci tengo a questa squadra, a questa società e a questi colori. In tutte le famiglie ci sono dei problemi, noi abbiamo chiuso questi argomenti. Dimentichiamo questa settimana ricca di eventi negativi e puntiamo al terzo posto". Che peraltro la Lazio gia' occupa, ex aequo con l'Udinese a 42 punti.

Sembra quindi che i mal di pancia siano tutti guariti dopo il faccia a faccia di stasera e Reja è pronto a mettersi il tutto alle spalle. Sino al termine della stagione. E forse anche oltre. Riconoscendo un po' di avventatezza in quelle dimissioni presentate ufficialmente mercoledi' alle 14, a poche ore dalla partenza della squadra per Madrid per affrontare, nel ritorno dei sedicesimi di Europa League, l'Atletico, che ha poi eliminato i biancocelesti.

"Qualche volta vado anche oltre il seminato. Non mi sembrava giusto chiudere il mio ruolo in questa società andandomene cos dando le dimissioni. La società le ha rifiutate, ci siamo detti tutto quello che dovevamo dirci. L'avventura continua, e secondo quello che dice il presidente, anche per il futuro. Lotito l'ha detto anche nello spogliatoio, 'questo è l'allenatore di ora e per il futuro'", ha rivelato Reja, smentendo peraltro le indiscrezioni che legavano una sua permanenza all'allontanamento del ds Igli Tare. "Non ho mai fatto questa richiesta - ha precisato -. Magari qualche scambio di opinioni c'è sempre, qualche incazzatura c'è sempre, fa parte del rapporto tecnico- direttore sportivo, ma queste aiutano a maturare, a dire 'ho sbagliato"".

Il giallo che ha accompagnato negli ultimi giorni la società biancoceleste si chiude quindi senza vittime n‚ assassini. Ma rimane comunque un thriller sceneggiato alla perfezione, con continui colpi di scena e comparsa di allenatori come De Canio (ieri sembrava che Lotito avesse in mano l'accordo sino a fine anno), Zola e Lippi (che ha subito rifiutato il copione dichiarando di non voler allenare più in Italia). Nonostante tutto, Reja ha continuato a recitare la sua parte presentandosi oggi a guidare l'allenamento, anche quando fuori Formello il toto-allenatore impazzava.

"Certo che di fronte alle mie dimissioni è logico che si guardino intorno. Io però ho dei vincoli di fronte alla società. Sono rimasto sempre costantemente al mio posto nonostante avessi dato le dimissioni. Se la società avesse accettato, avrebbe scelto qualche altro allenatore. Era nel diritto sacrosanto di vedere altre persone".

L'avventura della Lazio con il 66enne Reja continua, ma è sconsigliabile ai deboli di cuore.

Formazioni di Lazio-Fiorentina


Roma - E' la partita più importante del turno di campionato che si disputa domani. La Lazio con Bollini in panchina in attesa di Reja, ospita la Fiorentina, in un match che può valere una stagione. L'obiettivo terzo posto è a portata di mano, nonostante il traumatico divorzio con il mister Edy Reja. Ecco le probabili formazioni di Lazio-Fiorentina.

Lazio (4-2-3-1): 22 Marchetti, 5 Scaloni, 20 Biava, 21 Diakitè, 33 Stankevicius, 24 Ledesma, 6 Mauri, 15 Gonzalez, 8 Hernanes, 19 Lulic, 25 Klose. (1 Bizzarri, 26 Radu, 29 Konko, 14 Garrido, 87 Candreva, 30 Alfaro, 18 Kozak).
All.: Reja.
Squalificati: Dias, Matuzalem.
Diffidati: Candreva, Dias, Hernanes, Radu.
Indisponibili: Rocchi, Brocchi, Cana.

Fiorentina (3-5-2): 1 Boruc, 31 Camporese, 14 Natali, 15 Nastasic, 29 De Silvestri, 85 Behrami, 18 Montolivo, 21 Lazzari, 23 Pasqual, 11 Amauri, 8 Jovetic. (89 Neto, 92 Romulo, 19 Felipe, 17 Salifu, 6 Vargas, 7 Cerci, 22 Ljajic).
All.: Rossi.
Squalificati: Cassani, Gamberini, Olivera.
Diffidati: Behrami, Montolivo, Nastasic.
Indisponibili: Kharja, Kroldrup.

Arbitro: Brighi di Cesena.

venerdì 24 febbraio 2012

LIVE: Allenamento terminato, Reja attende Lotito a Formello. C'è Tare


Formello - Il tecnico in compagnia della squadra è atterrato a Fiumicino verso le 13:30, uscita dall'aereoporto alle 14 dove Reja non ha voluto rilasciare dichiarazioni di sorta, confermando invece che dirigerà l'allenamento delle 15 e poi si vedrà.

Aggiornamento ore 14:50:

Il pulman della Lazio è arrivato nel centro sportivo biancoceleste, scortato da due volanti della polizia. Oltre i cancelli c'è un presidio di sicurezza delle forze dell'ordine, si attende di capire se il goriziano scenderà effettivaqmente in campo per la seduta di scarico post-partita.

Aggiornamento ore 15:30:

la squadra è in campo, il tecnico no. Secondo indiscrezioni dovrebbe scendere a breve per dirigere l'allenamento odierno, per il momento in sua vece stanno agendo l'allenatore in seconda Lopez, Crialesi e il preparatore Febbrari.

Aggiornamento ore 16:00:

Reja è ora apparso in campo con il resto della squadra, ma dopo cinque minuti se ne sono perse le traccie. Nel frattempo si sta diffondendo una voce che, se confermata, avrebbe del clamoroso: Tare potrebbe pensare di rassegnare le dimissioni. Intanto l'allenamento prosegue e si è in attesa per capire tutte le evoluzioni della vicenda.

Aggiornamento ore 16:14:

Non trovano conferma le voci sulle eventuali dimissioni di Tare, arrivato stamattina a Roma con un volo antecedente a quello della squadra. In questo momento Reja è a colloquio con il responsabile della comunicazione Stefano De Martino.

Aggiornamento ore 16:22:

Ha varcato l'ingresso del centro sportivo il Diesse Igli Tare. Intanto cominciano ad uscire i primi giocatori, fra cui Gonzalez che ha dichiarato: "Reja oggi è stato con noi, vediamo domani quello che siccederà. Il futuro? Prima pensiamo alla partita con la Fiorentina, poi ci concentreremo sul derby".

Aggiornamento ore 16:59:

L'allenamento è terminato da circa mezz'ora, la quasi totalità dei gioocatori è uscita dal centro sportivo. Reja attende a Formello il probabile arrivo del presidente Lotito per l'incontro che, secondo indiscrezioni, potrebbe avvenire intorno alle 18:0.

Aggiornamento ore 17:16

Reja all'interno della fasmosa 500 biancoceleste di Formello si è spostato verso la sede societaria all'interno del centro sportivo.

Seguono aggiornamenti...

FP - Cittaceleste.it

Ancora mistero sulle dimissioni di Reja


Non è ancora chiaro quale sarà il futuro della panchina della Lazio. Non c'è ancora stato il previsto incontro tra il presidente Claudio Lotito ed il tecnico Edy Reja. Il quale, dopo aver affermato di non aver mai parlato di dimissioni, oggi al ritorno dalla Spagna si è così espresso ai microfoni dei giornalisti.

"Non ho niente di nuovo da dire rispetto a quello che ho già affermato ieri sera, quindi non vi posso dire niente, sarebbe una ripetizione. Per favore lasciatemi andare".

In questo momento il tecnico friulano sta dirigendo l'allenamento in vista del match di domenica sera in programma all'Olimpico contro la Fiorentina. Probabile che l'incontro con il patron e con il direttore sportivo Igli Tare avverrà in serata.

ATLETICO MADRID-LAZIO 1-0


Partita surreale per i tifosi biancocelesti. La Lazio doveva ribaltare l' 1-3 dell'andata, ma la tempesta in casa Lazio dopo le dimissioni di Reja non permetteva di affrontare al meglio a livello psicologico questa partita. Dopo un primo tempo equilibrato gli uomini di Reja subiscono il goal di Godin che taglia le gambe e spenge ogni speranza. La partita prosegue fino al 90° con le girandole di cambi e Reja che da spazio ai giovani Zampa e Rozzi, ma il risultato non cambia.

FORMAZIONI - Entrambe le formazioni si schierano con un 4-2-3-1, Simeone sceglie Adrian con Koke e Salvio in avanti mentre Reja da fiducia a Kozak (2 goal nelle ultime 2 gare) e rilancia Mauri nel ruolo di trequartista.

PARTITA - Le due squadre partono subito bene, ma i Colochoneros sono più pericolosi dei biancocelesti con Salvio che prima impegna Bizzarri in angolo e poi coglie anche un palo (leggera deviazione dell'estremo difensore biancoceleste).

La partita continua senza particolari sussulti, dove l'equilibrio ha prevalso, da segnalare alcuni "numeri" da parte degli attaccanti dell'Atletico Madrid, che dimostrano come non ci sia solo la Cantera del Barça in Spagna. Qualche pallone di troppo perso dal centrocampo della Lazio, dove Hernanes si è dimostrato un pò appannato, mentre Kozak non è riuscito a non far rimpiangere Klose.

Il secondo tempo ricomincia senza cambi nelle due formazioni, ma la partita prende subito una brutta piega, infatti al 48° Godin svetta su calcio d'angolo e fa 1-0. Succesivamente l'Atletico ha altre due occasioni con Koke e sempre Godin. Il secondo tempo non vive di grandi emozioni fino al termine della gara, nell'interesse di entrambe le squadre che risparmiano energie importanti in vista degli impegni di campionato.

CHIAVE - La Lazio era probabilmente con la testa al proprio allenatore, ha provato a metterci l'impegno, ma l'Atletico si è dimostrato molto più forte e molti giocatori dei biancocelesti erano sottotono o fuori condizione.

CHICCA - Succede anche questo. Si perchè la Lazio ha in panchina un allenatore terzo in campionato, ma che probabilmente non sarà seduto in panchina la prossima giornata di campionato essendo dimissionario, ma fino a stasera, respinto. Speriamo che Reja possa ritrovare serenità e continuare il suo lavoro (buono) alla Lazio.

TATTICA - Le squadre si disponevano con moduli speculari, ma la qualità dell'Atletico, specialmente in avanti, era maggiore. In più Kozak non è riuscito a pungere e non è arrivato il goal biancoceleste nei primi 25 minuti che avrebbe riaperto la gara e dato nuova linfa ai giocatori di Reja.

MOVIOLA - Davvero pochissimo da segnalare, un accenno di protesta nel primo tempo dell'Atletico, per il resto nulla più.

PROMOSSI & BOCCIATI - Mauri e Hernanes dovevano dare qualcosa di più nel 4-2-3-1 impostato da Reja, bene Bizzarri ed i due ragazzini che hanno dimostrato subito personalità. Nell'Atletico ottimo Godin che corona la prestazione col goal, bene tutto il pacchetto avanzato, su tutti Koke e Salvio.

mercoledì 22 febbraio 2012

Reja si è dimesso ma Lotito non ci sta


Edy Reja ha rassegnato le dimissioni dal suo incarico di allenatore della Lazio. Nel giro di qualche giorno si è passati da uno scenario remoto ad una clamorosa realtà in seguito ai contrasti tra l'allenatore friulano e Claudio Lotito dovuti ai recenti risultati della formazione biancoceleste e al modo in cui il club ha gestito la campagna acquisti invernale.

Secondo quanto riportato da 'Sky Sport 24', nelle scorse ore Reja ha comunicato la propria decisione alla società via fax. La dirigenza laziale si è però opposta, respingendo le dimissioni. L'impressione è che comunque non sia stata ancora scritta la parola fine della vicenda, con la posizione del tecnico ancora poco definita.

Reja è così partito per Madrid, dove domani la Lazio si giocherà le poche chances di passaggio del turno in Europa League in casa dell'Atletico. All'aereoporto il tecnico, visibilmente infastidito, ha risposto così ai giornalisti: "Avete fatto le vostre riprese, adesso basta. E' possibile avere un po' di privacy?". Proprio con il 3-1 subito all'Olimpico dalla compagine iberica, assieme alla cinquina incassata domenica in casa contro il Palermo, si è aperta la crisi dell'Aquila.

Già ad inizio stagione Edy Reja aveva rassegnato le sue dimissioni durante un altro momento delicato dell'annata biancoceleste. In quella circostanza furono i dissidi con la piazza a spingere l'allenatore verso una decisione inaspettata. I giocatori, allora, riuscirono a farlo desistere dal mollare la panchina laziale.

Stavolta sembra un'impresa impossibile, nonostante il veto della Lazio.

martedì 21 febbraio 2012

La Lazio a colloquio da Lotito per il premio Champions


ROMA - La sconfitta di Palermo ha lasciato molti dubbi in casa Lazio, il terzo posto in classifica è stato mantenuto, ma ora arriverà il mese decisivo, quello in cui ci si giocherà tutto per la Champions. I giocatori biancocelesti, complici anche il mercato deficitario di gennaio, sono stati e saranno chiamati ad un super lavoro, niente turnover e niente riposo. fino al recupero totale di elementi fondamentali come Mauri, Brocchi e Radu Nell'ottica di questo discorso solo l'uscita (ormai probabile) dall'Europa League potrebbe risolvere il problema, una soluzione paradossale se si pensa agli obiettivi di inizio stagione. Chi meglio di tutti conosce le difficoltà è il tecnico Edy Reja, che neanche tanto segretamente, ha da tempo stretto un patto con i suoi giocatori: puntare tutto sul campionato e sulla conquista del terzo posto. Per questo nei prossimi giorni in quel di Formello ci sarà l'incontro decisivo tra Lotito ed una rappresentanza dei calciatori per discutere del premio Champions. La settimana scorsa, secondo quanto riporta l'edizione odierna de la Repubblica, c'è stato il primo round, anche alcuni giocatori biancocelesti sono rimasti delusi dal mercato di gennaio e potrebbe essere una ulteriore occasione per parlare e chiarirsi. Se si pensa alla situazione sino a pochi mesi fa, sembra assurdo che ora siano i calciatori il tramite tra società e tecnico, ma il divorzio a fine stagione tra Reja e la Lazio è sempre più vicino. Ad incontrare di nuovo presidente sarà il solito gruppetto di 'sindacalisti', lo zoccolo duro dello spogliatoio, i vari Mauri, Rocchi, Ledesma. Solo facendo quadrato, quest'anno, si potrà ottenere il grande risultato mancato per pochissimo lo scorso anno, tutta la gente laziale spera nell'impresa.

Alessio Aliberti

lunedì 20 febbraio 2012

PALERMO-LAZIO 5-1


La squadra di Mutti ottiene una vittoria fantastica contro la terza forza del campionato. La Lazio ha molte assenze e non riesce mai a stare in partita, nonostante ciò il miglioramento del Palermo nelle ultime giornate è evidente. Mutti ha dato maggiore equilibrio ad una squadra piuttosto discontinua.

FORMAZIONI - Il Palermo di Mutti opta per un 4-3-1-2 con Ilicic da mezzapunta e Budan insieme a Miccoli in avanti. Il trio di centrocampo è formato da Donati,Barreto e Migliaccio. La Lazio è in piena emergenza e Reja sceglie un 3-5-2 con Ledesma da difensore centrale, in un reparto inedito completato da Dias e Zauri. Gli esterni a centrocampo sono Lulic e Gonzalez, mentre la coppia d'attacco è formata da Klose e dal debuttante Alfaro, alla prima da titolare.

PARTITA - La Lazio cerca di partire forte e dopo appena un minuto ha una buona occasione per il vantaggio ma l'uruguayano Alfaro spreca malamente a tu per tu con Viviano, calciando alto. Nel primi dieci minuti i capitolini mettono una certa pressione alla retroguardia rosanera, creando alcuni pericoli, soprattutto con Alfaro. Al 10', però, arriva il vantaggio del Palermo con un bel diagonale dalla distanza di Barreto, servito da Miccoli: il pallone passa tra una selva di gambe e Marchetti non ci può arrivare.

L'inerzia della partita cambia, la Lazio sembra scossa e non riesce a riproporsi con lucidità. Allora il Palermo comincia a salire di colpi e a prendere maggiormente l'iniziativa. Al 20' arriva il gol del raddoppio con uno splendido tiro a giro dalla distanza di Donati, che si insacca nell'angolino alto. 2-0 per il Palermo, adesso in completo controllo della gara. La squadra di Mutti è padrona del centrocampo e la Lazio sembra essersi spenta definitivamente, tanto che al 42' arriva anche il tris del Palermo con il gol di testa di Silvestre. La rete arriva su una punizione di Miccoli, perfettamente calibrata in mezzo all'area, Silvestre completamente da solo deve solo spingere in porta. Si va negli spogliatoi sul 3-0, la partita sembra già finita.

La ripresa inizia nello stesso modo nel quale si era concluso il primo tempo, il Palermo trova il gol dopo un paio di minuti con Budan, grazie ad un bel pallone filtrante di Balzaretti. La Lazio sembra completamente K.O e qualche minuto dopo arriva anche il 5-0 di Miccoli. Per la squadra di Reja la gara si trasforma in un vero e proprio supplizio, i rosanero trovano spazi dappertutto e la difesa della Lazio non riesce minimamente a reagire. Nei biancocelesti gli unici a provarci sembrano essere Gonzalez e Hernanes, che cercano di mettere in difficoltà Viviano con un paio di conclusioni dalla distanza. Lo stesso Gonzalez sfiora il gol della bandiera ma Viviano si supera con un intervento fantastico.

La Lazio resta anche in 10 per l'espulsione di Dias, viene espulso anche Reja per un battibecco con Della Rocca. Nel Palermo Miccoli viene sostituito, c'è la standing ovation di tutto il Barbera. La Lazio, nel finale, trova il gol della bandiera con Kozak. Per il ceco è la seconda rete consecutiva. Gli ultimi minuti scorrono via come pura melina. Il Palermo conquista una vittoria preziosa, giocando un calcio fantastico e di alta qualità

CHIAVE - La fase offensiva del Palermo è letale, sfrutta ogni singolo spazio lasciato dalla Lazio e riesce a fare male sia dalla distanza che su scambi corti. Miccoli,Budan,Ilicic,Donati e Barreto sono tutti in serata di grazia mentre la retroguardia biancoceleste fa acqua da tutte le parti.

CHICCA - Il goal del 2-0 di Donati è davvero una perla. Un tiro a giro dalla distanza che lascia di sasso Marchetti. Ricorda tanto il gol che Donati fece alla prima giornata di campionato dell'anno scorso contro la Juve. Ennesima dimostrazione della qualità di questo giocatore, che avrebbe potuto fare molto di più nella sua carriera.

TATTICA - Il Palermo gioca una grande gara, fatta di qualità,rapidità e capacità di inserimento. Sfrutta ogni disattenzione della retroguardia biancoceleste ed è letale sottoporta. Il lavoro di Mutti comincia a farsi vedere e la squadra sembra più convinta dei propri mezzi. Per la Lazio, invece, la gara è una vera tragedia. La difesa, fin dall'inizio, è in emergenza: Ledesma non è un difensore, Zauri si fa infilare troppo facilmente e Dias sbaglia tutto quello che c'è da sbagliare. Il resto della squadra non aiuta e già a metà primo tempo la partita è ampiamente compromessa.

MOVIOLA - Il nervosismo in campo si sente e l'arbitro è costretto a sventolare diversi cartellini. Il rosso per doppia ammonizione di Dias è corretto, qualche perplessità invece sull'espulsione di Reja, il quale non sembrava aver rivolto parole così dure nei confronti del giocatore del Palermo.

PROMOSSI&BOCCIATI - Nel Palermo ottime le prestazioni di Miccoli, Ilicic e Donati. Molto bene anche i due centrali di difesa, Silvestre e Mantovani. Nella Lazio il peggiore è Dias, nottata da dimenticare per lui. Sottotono anche le prove di Lulic e Klose, piuttosto impalpabili. Discreta gara, invece, per Alfaro che ha mostrato alcune giocate importanti, unite, però, ad una scarsa freddezza sotto porta.

domenica 19 febbraio 2012

Formazioni di Palermo-Lazio


Palermo e Lazio si affrontano al “Barbera” nel posticipo delle 20 e 45. La squadra siciliana in casa è una macchina quasi perfetta e davanti al proprio pubblico vorrà continuare nella striscia positiva. I biancocelesti dovranno dare il meglio per riuscire ad ottenere un risultato positivo ed avere la meglio sui forti avversari.

QUI PALERMO
Mutti ritrova Fabrizio Miccoli, ma dovrà fare a meno di Alvarez e Bacinovic. Per il tecnico ci sono pochi dubbi di formazione, sicura la presenza davanti alla difesa di Donati, pupillo di Mutti, affiancato da Migliaccio e Barreto. Confermatissimo Viviano in porta che guiderà la difesa formata al centro da Silvestre e Mantovani, mentre sugli esterni ci saranno Pisano e Balzaretti. La squadra rosanero si schiererà secondo il consolidato 4-3-1-2 con: Viviano; Pisano E., Silvestre, Mantovani, Balzaretti; Migliaccio, Donati, Barreto E.; Zahavi; Miccoli, Budan. Il tecnico porterà in panchina i seguenti giocatori: Tzorvas, Munoz, Aguirregaray, Bertolo, Vazquez, Ilicic, Hernandez. Lo sloveno e l’uruguaiano entreranno in campo qualora il risultato non dovesse sbloccarsi.

QUI LAZIO
Reja è costretto a fare a meno di Brocchi, Cana, Biava e Rocchi. Il tecnico biancoceleste dovrà rinunciare anche agli squalificati Diakitè e Konko. La buona notizia è che dopo mesi di assenza torna finalmente a disposizione Mauri, il quale partirà dalla panchina. Anche la squadra romana scenderà in campo disponendosi con il 4-3-1-2. I probabili undici saranno: Marchetti; Zauri, Dias, Stankevicus, Garrido; Matuzalem, Ledesma C.; Gonzalez, Hernanes, Candreva; Klose. Reja porterà in panchina i seguenti giocatori: Bizzarri, Radu, Scaloni, Lulic, Mauri, Alfaro e Kozak. Nella ripresa ci potrebbe essere spazio per il rientrante Mauri.

Marco Mattana

venerdì 17 febbraio 2012

Anche Simeone dà ragione a Reja: "Con la Lazio al completo sarebbe stato più difficile"


E' chiaramente soddisfatto Diego Simeone, tecnico dell'Atletico Madrid, al termine della gara vinta dai suoi ragazzi per 3-1 allo stadio Olimpico contro la sua ex-squadra, la Lazio. Ecco come ha commentato i 90 minuti l'allenatore ex-Catania ai microfoni di Mediaset Premium.

"La Lazio ha cominciato bene la partita tenendo il possesso palla e segnando il primo goal, ma la mia squadra ha saputo reagire al meglio ed ha portato a casa la partita. Devo fare i complimenti ai miei ragazzi che sono riusciti a giocare un calcio piacevole e spettacolare. E' chiaro però che se la Lazio avesse avuto a disposizione tutti i suoi campioni le cose sarebbero stati più difficili per noi. Non considero affatto chiuso il discorso qualificazione, nel calcio non si può mai sapere. Dovremo stare attenti al Vicente Calderon".

Un ringraziamento particolare ai tifosi laziali: "Mi ha commosso il gesto e l'accoglienza dei tifosi laziali, è una cosa che porterò sempre nel mio cuore".

LAZIO-ATLETICO MADRID 1-3


Allo stadio “Olimpico” di Roma, nella gara valida come andata dei sedicesimi di finale di Europa League, la Lazio crolla per 1-3 contro l’Atletico Madrid e compromette pesantemente la qualificazione agli ottavi. I biancocelesti, nonostante siano passati in vantaggio, non sono mai apparsi realmente in grado di competere con la compagine spagnola, stasera nettamente superiore sul piano tecnico ed in migliore condizione fisica. Scusante per la prestazione laziale, le tantissime assenza che ormai da mesi falcidiano la formazione di Reja.

FORMAZIONI - Reja sceglie un insolito 4-4-2 dettato anche dall’emergenza infortuni a centrocampo. In difesa è Diakitè a sostituire l’acciaccato Dias, che va in panchina. Ledesma – Matuzalem davanti alla difesa, Candreva sostituisce Lulic ,non al meglio, partendo come esterno sinistro .Hernanes agisce da appoggio all’unica punta Klose . L’ex Simeone, alla sua prima panchina sul palcoscenico europeo, tiene fuori a sopresa Arda Turan preferendogli il giovanissimo Koke e schiera un 4-2-3-1, curiosità per l’ex juventino Diego che agisce nei tre dietro al bomber ex- Porto Falcao, unica punta dei colchoneros.

PARTITA - Parte a ritmi alti l’Atletico e Falcao avrebbe sul piede la palla buona per il vantaggio dopo soli cinquanta secondi ma spara alto da buona posizione. Gli spagnoli tengono il possesso palla con facilità e vincono quasi tutti i duelli individuali. A sorpresa però è la Lazio a passare al 19’, Candreva, parte da sinistra, si accentra e dai trentacinque metri prova la gran botta, conclusione tutt’altro che irresistibile sulla quale però il giovane portiere spagnolo Courtais inteviene goffamente, la palla arriva a centro area dove si avventa Klose a depositare in rete l’1-0. L’Atletico non si scompone e continua ad elaborare la sua trama così, al 25’, trova il meritatissimo pareggio, Juanfran arriva sul fondo a destra, mette un pallone a campanile sul secondo palo dove Falcao stacca e appoggia di testa nel cuore dell’area piccola Adrian sbuca alle spalle di Diakité e trafigge Marchetti, 1-1. Il copione della gara non cambia, l’Atletico fa la partita, la Lazio aspetta e prova a ripartire ma al 37’ i biancocelesti si inchinano di fronte alla classe del trio d’attacco dei colchoneros: rimessa laterale da destra, tacco di Adrian a liberare Diego in area che vince un paio di contrasti e mette in qualche modo al centro, Marchetti sbaglia l’uscita e sul secondo palo Falcao brucia Konko e mette dentro l’1-2! Nei dieci minuti finali del primo tempo succede poco, all’intervallo l’Atletico è davanti, meritatamente.

Nella ripresa la Lazio prova a partire su altri ritmi ed a chiudere un po’ l’Atletico nella sua metà campo, l’impresa riesce per quindici minuti buoni ma non frutta nessuna palla goal per i biancocelesti, che anzi rischiano al 54’ di subire la terza rete, salvataggio sulla linea di porta di Zauri su conclusione debole di Koke a Marchetti battuto. Terza rete che arriva nove minuti dopo quando Diego orchestra magistralmente un contropiede per vie centrali, serve in profondità sulla destra lo sveltissimo Adrian che mette un bel pallone in area rasoterra che il solito Falcao, appostato sul secondo palo, deve solo depositare in rete, è 1-3. La partita finisce qui. La Lazio perde ogni mordente e gli spagnoli si divertono ad esibire tutte le loro qualità di palleggio senza affondare ulteriormente.

TATTICA - Reja sceglie un 4-4-2 inspiegabile, considerando che né Gonzalez né Candreva sono esterni di ruolo ed Hernanes non è una punta capace di offire il necessario sostegno a Klose. Simeone attua un 4-2-3-1 in cui i tre dietro la punta sono mobilissimi e cambiano di continuo posizione non offrendo punti di riferimento ai difensori avversari.

CHIAVE - I duelli sulle fasce vengono stravinti dagli spagnoli e , specie sulla sinistra laziale, con il povero Zauri manchevole di adeguata copertura, gli spagnoli sbucano da tutte le parti. Non è un caso che tutti i palloni per le reti dell’Atletico arrivino da quella parte.

CHICCA - Quattro anni di calcio giocato e vittorie storiche non si dimenticano. E’ stata la serata delle emozioni per l’attuale tecnico dell’Atletico, Diego Pablo Simeone. L’argentino ha lasciato un pezzo di cuore nella Roma biancoceleste, come dimostra la commozione nel pre gara al momento del saluto alla Curva Nord che ineggiava il suo nome. Il destino ha voluto che fosse proprio l’ “Olimpico” a battezzare il debutto europeo da tecnico del Cholo.

MOVIOLA - L’arbitro ceco non applica al meglio la norma del vantaggio in un paio di occasioni, da verificare la posizione di Gonzalez sulla conclusione di Candreva dalla quale scaturisce il momentaneo vantaggio laziale.

PROMOSSI & BOCCIATI - Nella Lazio incerto Marchetti, male Konko, disastroso Zauri. Poco reattivi Ledesma e Matuzalem, inconcludente Candreva. Hernanes e Klose si sbattono ma combinano poco. Nelle file spagnole male solo il portiere Courtais che sull’unico tiro in porta biancoceleste la combina grossa. Benissimo Gabi in cabina di regia, Juanfran sulla destra, incantano i tre davanti: Diego, Adrian e Falcao.

giovedì 16 febbraio 2012

Formazioni per Lazio-Atletico Madrid



Dopo otto anni la Lazio torna nell’Europa che conta e lo fa con una gara ad eliminazione diretta dei sedicesimi di finale di Europa League che si preannuncia spettacolare. L’urna non è stata benevola con Reja e questa sera alle ore 19 all’Olimpico arriva l’Atletico Madrid di Falcao, Arda Turan e dell’ ex juventuno Diego. La Lazio deve fare i conti con diverse defezioni, ma il modulo rimane il 4-2-3-1 con Klose come unica punta e terminale offensivo delle aquile.

In porta ci sarà il titolare Marchetti, mentre i primi problemi per Reja saranno in difesa, dove Dias è stato convocato, ma non è ancora pronto per scendere in campo dall’ inizio. Coppia centrale quindi che vedrà Stankevicius e Diakitè partire titolari, con Konko terzino destro e Zauri terzino sinistro. Ancora out anche Radu che non ce l’ha fatta a recuperare per il match. A centrocampo la diga davanti alla difesa sarà composta da Matuzalem e Ledesma, confermatissimi nei loro ruoli.

TREQUARTISTI Sulla trequarti buone notizie in casa Lazio, visto che Lulic dovrebbe essersi ripreso dal problema al polpaccio e potrà partire titolare largo a sinistra. Hernanes, in crescita rispetto all’ inizio di stagione, sarà al centro della linea di trequartisti, mentre a destra dovrebbe giocare Gonzalez, con il nuovo acquisto Candreva pronto a subentrare dalla panchina. In attacco, complice anche l’infortunio di Rocchi, tutto il peso sarà sulle spalle dell’ unica punta Klose. In panchina si vedono anche due baby della primavera, Zampa e Rozzi.

QUI ATLETICO Il grande ex della partita sarà l’allenatore dell’ Atletico Madrid, Diego Simeone. E’ prevista un accoglienza calorosa da parte dei sostenitori laziali per il loro ex beniamino, ma questo non farà cambiare idea al Cholo, che vuole venire a fare risultato in questa trasferta. Non ci sono defezioni e quindi l’Atletico può scendere in campo con la miglior formazione, che vede Courtois tra i pali dietro ad una linea a quattro formata da Juanfran, Miranda, Dominguez e Filipe. Nel 4-2-3-1 speculare alla Lazio ci saranno a centrocampo Mario e Gabi davanti alla difesa, con Adrian, Diego e Arda Turan nel ruolo di trequartisti dietro la punta Falcao. Proprio lui è il sorvegliato speciale della difesa laziale, dopo i 17 gol realizzati in 22 presenze stagionali.


Probabili Formazioni:

LAZIO (4-2-3-1): Marchetti; Konko, Diakitè, Stankevicius, Zauri; Ledesma, Matuzalem; Gonzalez, Hernanes, Lulic ; Klose.

ATLETICO MADRID (4-2-3-1): Courtois; Juanfran, Miranda, Dominguez, Filipe; Mario, Gabi, Adrian, Diego, Arda Turan; Falcao.

mercoledì 15 febbraio 2012

La Cassazione: 9 anni a Spaccarotella In carcere l'agente che uccise Sandri


FIRENZE-È definitiva per l’agente della Polstrada Luigi Spaccarotella, per il quale si aprono le porte del carcere, la condanna a nove anni e quattro mesi di reclusione per l’omicidio del tifoso della Lazio Gabriele Sandri, ucciso a 26 anni mentre - dopo un tafferuglio con tifosi juventini nell’area di servizio aretina di Badia al Pino sulla A1 - era sulla Renault che doveva portarlo a Milano, la mattina dell’11 novembre 2007, per vedere Inter-Lazio insieme ad altri quattro amici.

La Prima sezione penale della Cassazione, con una decisione presa in tempi rapidi, forse anche per evitare nervosismi negli animi degli ultrà che la sera del delitto - per protesta contro le forze dell’ordine - misero a ferro e fuoco la capitale e le città di mezza Italia, ha confermato il verdetto di secondo grado in tre ore di camera di consiglio nella quale è stato deciso anche l’esito di altri processi. «Ho sempre avuto fiducia nella giustizia e voglio dire grazie a tutta la gente che ci è stata vicino fino a questo momento. Ho avuto un solo momento di scoraggiamento quando è stata emessa la sentenza di primo grado che era raccapricciante. Ma ora le cose sono andate come dovevano andare», ha detto Piergiorgio Sandri, il padre di "Gabbo", appena sentita la lettura del verdetto fatta dal presidente Paolo Bardovagni.

«La Cassazione ha confermato che l’uccisione di mio fratello è stato un atto volontario, seppure con la responsabilità del dolo eventuale», ha aggiunto Cristiano Sandri, il fratello avvocato di Gabriele. «Non è il discorso dell’anno in più o in meno di carcere che si farà il colpevole, perchè tra benefici di legge e tutto, la detenzione si ridurrà a un pugno di anni mentre il vero ergastolo è per noi familiari. L’importante è che il principio dell’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge è stato rispettato: anche quando spara un poliziotto», ha sottolineato. Da Arezzo, dove ha atteso in casa con moglie e figli la battuta finale del processo, Spaccarotella, che non si aspettava la condanna pesante, ha fatto sapere che «affronterà la situazione da uomo» andando a costituirsi. Il Viminale ha nel frattempo già provveduto a risarcire la famiglia Sandri - che ha ritenuta «congrua» la cifra ricevuta di cui non si conosce l’entità - per la reazione spropositata dell’agente che, pur trovandosi dall’altro lato dell’autostrada, non ha esitato a sparare a una distanza di 50 metri senza che ve ne fosse alcun bisogno in quanto l’auto in movimento era stata identificata.

Serrata, a tratti accompagnata anche dalla mimica dello sparo a braccia tese, la requisitoria con la quale il sostituto procuratore generale della Cassazione Francesco Iacoviello - uomo di punta della Procura - ha chiesto la conferma della condanna emessa dalla Corte di Assise di Appello di Firenze che ha aggravato la responsabilità di Spaccarotella trasformando l’originaria ipotesi di omicidio colposo con colpa cosciente (sei anni di reclusione inflitti in primo grado ad Arezzo) in quella di omicidio volontario con dolo eventuale. «Spaccarotella non stava mirando alle gomme ma sparò perch‚ voleva colpire la macchina e l’ha presa: la vittima è stata colpita al collo, se ci fosse stata una deviazione di uno sparo diretto verso il basso, al massimo il colpo avrebbe attinto il petto!», ha esclamato Iacoviello. Secondo il Pg, l’agente della Polfer - che non potrà più indossare una divisa per l’interdizione perpetua dai pubblici uffici - agì sparando in risposta a quello che lui percepiva come «smacco o beffa» per il fatto che l’auto di "Gabbo" «non si era fermata né all’azionamento della sirena delle forze dell’ordine, né dopo che lo stesso Spaccarotella aveva sparato un colpo in aria». Per il Pg, questa reazione dell’agente fu «abnorme, tanto che gli altri tre poliziotti che erano con lui non spararono e si comportarono diversamente». «Se a sparare fosse stato un pregiudicato, anziché un poliziotto, il giudice - ha rilevato il Pg - avrebbe impiegato solo una manciata di secondi per condannarlo per omicidio volontario con dolo eventuale» come, nella vicenda Sandri, è avvenuto solo nel secondo grado di giudizio anziché fin dal primo.

LaStampa.it

martedì 14 febbraio 2012

Un clamoroso 'fuori onda' conferma l'inconfessabile segreto di Lotito: è romanista! "Ho preso la Lazio perchè me lo hanno chiesto..."


Claudio Lotito romanista, verità storica o leggenda metropolitana? Le voci su un passato (?) da 'lupacchiotto' del presidente della Lazio non hanno mai smesso di circolare a Roma, alimentando pepati sfottò da parte giallorossa verso i 'cugini'.

Ed ora - ad aggiungere un'ulteriore testimonianza al presunto cuore romanista del patron biancoceleste - arrivano le frasi 'carpite' off-records a Mauro Baldissoni, consigliere d'amministrazione della Roma e legale del presidente DiBenedetto, noto per essere stato colui che ha curato l'acquisto della società capitolina per conto della cordata americana.

Ecco il contenuto della chiacchierata informale avvenuta giovedì scorso, a margine della conferenza stampa di presentazione del libro 'Fuori gioco' di Gianfranco Turano, dedicato per l'appunto ai presidenti di Serie A, e registrata 'di soppiatto' da un inviato di 'Radio Centro Suono Sport'.

"La prima volta che ho incontrato Lotito ero con un cliente che conosceva e gli ha detto: 'Ma Claudio, hai comprato la Lazio e sei tifoso della Roma?' e la risposta di Lotito: 'Faccio quello che mi dicono le istituzioni'.

'E se poi le istituzioni ti dicono: sì ma devi pagare?'. Lui dice: 'Ma che vuoi, io ti ho fatto un favore, sono venuto qua, me l'hai chiesto, l'ho comprata, ho messo dei soldi, anche se è un euro...'. E' lo stesso discorso di Ciarrapico, quando si prese la Roma coi soldi di Geronzi".

Baldissoni poi svela anche un succoso retroscena sui primi tempi dell'avventura italiana di DiBenedetto, che ha capito fin da subito di trovarsi in un mondo ben diverso da quello americano... "Ha incontrato Alemanno, Zingaretti e Polverini, dietro pressanti, insistenti, inquietanti richieste. Immediatamente dopo aver incontrato il sindaco, subito 'Oddio perchè non incontri il Presidente della Regione, oddio perchè non incontri la Provincia', ed era una costante richiesta per velocizzare. E poi proposte dirette e indirette di incontrare il premier e il Sottosegretario. Parliamo del precedente governo...".

Nella serata di ieri è arrivata la (parziale) rettifica di Baldissoni: "Il senso corretto delle mie parole non può evincersi se estrapolato fuori dal contesto, incluse le frasi riferite al presidente della Lazio Claudio Lotito, di cui non ho una conoscenza approfondita. Peraltro, detto commento ha avuto luogo alla fine del dibattito e di fronte a un numero circoscritto di persone tra cui non erano presenti giornalisti".

da goal.com

domenica 12 febbraio 2012

Radu corsa contro il tempo, Reja spera nel recupero


FORMELLO - Sono ripresi gli allenamenti in quel di Formello, tra neve e disagi i biancocelesti iniziano a preparare la sfida di Europa league contro l'Atletico Madrid. Ieri una seduta di scarico in palestra ha permesso ancora qualche ora di riposo per i giocatori più utilizzati in questo periodo, come Lulic e Gonzalez. In particolare l'esterno bosniaco è uscito malconcio dalla sfida contro il Cesena a causa di una botta presa all'altezza del polpaccio, oggi ha proseguito il lavoro in piscina. Lulic non dovrebbe essere comunque a rischio per il match di giovedì, ma sicuramente è di quelli tenuti sotto osservazione. Nella seduta che è andata in scena questa mattina il gruppo biancoceleste ha insistito sugli esercizi atletici, per lasciare spazio alla tattica nei prossimi giorni quando si riprenderà a regime pieno anche sui campi del centro sportivo laziale.

I dubbi da sciogliere rimangono sempre quelli legati a Radu e Dias, in particolar modo al terzino rumeno che non ha sostituti naturali nel suo ruolo. Radu soffre per un'infiammazione al tendine del ginocchio, ha saltato l'ultimo match di campionato, ma per la coppa Reja gli ha chiesto uno sforzo, da qui a giovedì sarà una corsa contro il tempo. Radu in lista Uefa non ha sostituti, Garrido non è stato inserito, l'unica soluzione sarebbe il passaggio ad un 3-5-2, ma in questo momento non ci sono attaccanti a sufficienza. Invece con lui in campo, e con Diakitè e Konko a disposizione (per la prossima di campionato saranno entrambi squalificati), il quartetto difensivo potrebbe essere quello titolare, con Diakitè ed uno tra Biava e Dias. Anche il brasiliano è in forse, ma per lui non c'è urgenza, l'importante è che sia a disposizione per la trasferta di Palermo in programma domenica prossima al Renzo Barbera.

Dalla cintola in su la Lazio dovrà ancora affidarsi agli uomini che stanno garantendo affidabilità e prestazioni nell'ultimo mese. Le tante assenze non permetteranno il turnover, Matuzalez e Ledesma saranno ancora la diga davanti la difesa, con Lulic e Gonzalez sulle fasce ed Hernanes (completamente recuperato) dietro Klose. Il bomber tedesco dovrà tirare la carretta ancora per un pò, Kozak sta recuperando la condizione fisica, andrà in panchina ma non ha ancora i 90 minuti nella gambe. In via di recupero Alfaro, che scalpita per tornare a dipsozione e mettersi in mostra agli occhi di Reja. Anche i recuperi di Mauri e Brocchi procedono secondo programma, entrambi potrebbero tornare a disposizione fra circa un mesetto.

Alessio Aliberti

LAZIO-CESENA 3-2


Incredibile Lazio. Si è dovuta trovare sotto di due gol e di un uomo la compagine biancoceleste per cominciare una rimonta che l’ha portata, nel giro di 10’, sul 3-2 a proprio favore. Una prova di cuore e di carattere per il team di Reja che si riprende prontamente dopo lo stop di Genova e sale momentaneamente al terzo posto in classifica a quota 42 punti a due soli punti dal Milan e a tre dalla Juventus capolista che però ha due gare in meno rispetto alle Aquile.

Sfuma un’occasione d’oro per il Cesena di Arrigoni che già assaporava l’impresa dopo il gol di Mutu e il rigore dell’ultimo arrivato Iaquinta susseguente al fallo da rosso di Konko. Ed invece nella ripresa ecco la Lazio che non t’aspetti. La compagine capitolina tira fuori i denti e l’orgoglio e dal 8’ al 18’ grazie ad Hernanes, Lulic e Kozak incamera tre punti d’oro. Un successo che fa classifica e morale dunque ma che non deve nascondere quelli che sono stati i difetti lasciati intravedere in particolar modo nel primo tempo.

Passiamo alla partita. Come preventivato Reja, alle prese con numerosissime defezioni, si affida al solito 4-2-3-1. In porta c’è Marchetti, davanti a lui, complice diverse assenze ed in particolare quelle di Diakitè e Dias, la difesa è formata al centro da Biava e Zauri e sulle corsie laterali da Konko e Lulic. Ledesma e Matuzalem agiscono davanti alla difesa con il trio Gonzalez, Hernanes e Candreva che agisce a supporto dell’unica punta Klose, chiamato a fare reparto da solo per via dei problemi fisici che affliggono Rocchi. Arrigoni invece mette in campo i suoi con il 3-5-2 previsto alla vigilia: davanti ad Antonioli difesa che, complice alcuni infortuni, vede in campo dal primo minuto Comotto, Rodriguez e Lauro. I due esterni di centrocampo sono Ceccarelli e Pudil con Santana, Colucci e Parolo in mezzo. In avanti accanto a Mutu c’è Iaquinta, alla prima in bianconero.

Parte meglio la Lazio che prova ad impostare il proprio gioco in particolare sulle corsie laterali. Devono trascorrere 4’ per vedere la prima azione da gol: merito di Klose che di destro impegna severamente Antonioli. Sul cambio d’azione ecco che ci prova Iaquinta ma Marchetti è attento e sventa il pericoloso. Cesena che si affida ai contropiedi dunque e al 13’ da uno di questi nasce la rete dello 0-1: Iaquinta supera Biava e serve Mutu il quale elude Zauri e non ha problemi a scavalcare Marchetti.

La Lazio accusa il colpo ma reagisce con Klose, ma per la seconda volta Antonioli gli chiude lo specchio della porta. Cesena come detto bravo di rimessa ma il colpo di testa di Mutu alla mezz’ora si perde sopra la traversa. Il rumeno però fa meglio pochi minuti dopo quando costringe Konko al fallo da ultimo uomo. Espulsione per il laziale e rigore per i romagnoli. E Iaquinta non sbaglia: esordio con gol per l’ex juventino e Cesena avanti 2-0 con un uomo in più.

Ad inizio ripresa Reja si gioca il tutto per tutto: fuori Candreva dentro Kozak. E al 8’ i biancocelesti trovano il gol che riapre il match: merito di un bolide di Hernanes che sfrutta al meglio un assist di Klose e gonfia la rete. Risponde subito il Cesena con Santana, ma il suo tiro si perde a lato. L’ultimo entrato Kozak è tra i più vivaci e lo dimostra al 13’ quando per un soffio manca la deviazione a porta sguarnita. Arrigoni cambia: dentro Rennella e fuori Iaquinta che ancora non ha i 90’ delle gambe. Al quarto d’ora il pareggio della Lazio ad opera di Lulic tra le proteste dei cesenati che vorrebbero un fuorigioco che però non c’è. E nemmeno 2’ dopo i ragazzi del presidente Lotito completano l’opera: sugli sviluppi di un calcio d’angolo è Kozak a trovare il tempo giusto ed insaccare in rete.

Arrigoni cambia ancora inserendo Del Nero e Guana per Pudil e Ceccarelli, ma la squadra sembra aver accusato il colpo della rimonta subita in inferiorità numerica. Dal canto suo prova a coprirsi Reja che toglie Kozak, inserito ad inizio ripresa, il cui posto è preso da Scaloni. L’unico acuto del Cesena è targato Comotto, ma la palla finisce alta. Per la Lazio tre punti che, per come si era messa la partita, sono oro colato. Rabbia per un’occasione sprecata invece in casa Cesena.

lunedì 6 febbraio 2012

GENOA-LAZIO 3-2


Una perla di Palacio in apertura (10') e una doppietta di Jankovic (25' e 46') consentono al Genoa di imporsi per 3-2 con l'onore laziale salvato da Ledesma (54'), dal dischetto, e da Gonzalez allo scadere. La supremazia dei rossoblù, che fra le mura amiche non riuscivano a battere i biancocelesti da 20 anni, non è mai parsa veramente in discussione. Gara piacevole ed intensa diretta in maniera assai approssimativa da Tagliavento che, al 78', ha espulso Diakitè per proteste.

FORMAZIONI – Costretto a fare a meno degli infortunati Bovo, Antonelli, Veloso, Rossi e Moretti, Marino sistema Frey in porta; Mesto, Granqvist, Kaladze e Constant in difesa; Jankovic, Kucka, Biondini e Sculli in mezzo, Gilardino e Palacio in attacco. Reja, che oltre a Radu e Dias deve rinunciare anche ad Hernanes bloccatosi durante il riscaldamento, schiera Marchetti fra i pali; Konko, Diakitè, Stankevicius, Garrido (che non venva impiegato dallo scorso 8 maggio) e Gonzalez, Ledesma, Matuzalem e Lulic in mezzo; Rocchi e Klose terminali offensivi.

PARTITA – Palacio scuote il match dopo 10' con un tacco vincente in acrobazia che non lascia scampo a Marchetti. Gli ospiti cercano subito il pari con Gonzalez che però vale solo un corner. Poco dopo Rocchi s'infortuna e viene rilevato dal neo-acquisto Candreva desideroso di mettesi in mostra. Il Genoa controlla e raddoppia un quarto d'ora più tardi con Jankovic, lesto ad approfittare di un liscio di Marchetti su cross di Sculli. Il serbo, in giornata di grazia, ci prova anche su punizione terminata sul fondo. Sul finire del tempo Frey viene chiamato in causa da Klose e Garrido per poi essere graziato da Lulic liberissimo di colpire di testa. Prima del the caldo Gilardino viene neutralizzato da Diakitè e Marchetti.

Occorrono solo 8 secondi di ripresa a Jankovic per siglare la propria doppietta, portando il risultato sul 3-0, preciso diagonale dopo una scivolata di Garrido ed essersi liberato di Stankevicious. Al 54' Ledesma, dal dischetto (fallo di Mesto su Lulic) sigla la rete della bandiera. Reja toglie il disorientato Garrido per il giovanissimo Rozzi classe 94' e poi anche l'acciaccato Stankevicius per l'ex-Biava. Dall'altra parte Marino sostituisce Sculli con l'esordiente argentino Belluschi che sfoggia subito grande personalità.

La sfida prosegue senza cali di ritmo. Kucka prova un rasoterra a fil di palo prima che Diakitè venga espulso per proteste. Gilardino potrebbe chiudere il sipario servendo Belluschi ma pecca d'egoismo e spara addosso al portiere dando inconsapevolmente al match ulteriori brividi quando, al 90', una distrazione difensiva consente a Klose di mettere Gonzalez in condizione di accorciare ulteriormente le distanze.

CHIAVE – Su un terreno reso ghiacciato dalla temperatura sottozero e da una sferzante tramontana, sono i rossoblù a fare la partita decisi a confermare le ottime impressioni offerte dall'avvento in panchina di Marino. La Lazio, giunta sotto la Lanterna in maniera avventurosa a causa del maltempo che ha colpito la capitale, soffre proponendosi solo a tratti e pagando disattenzioni difensive.

CHICCA – Sono appena passati 10' quando, su un calcio d'angolo dalla sinistra, Palacio si avventa sul pallone con la grazia di Baryshnikov inventandosi una deviazione di tacco d'antologia che imprime alla palla una traiettoria a scavalcare Marchetti per poi infilarsi nell'angolino più lontano. Roba da standing ovation!

TATTICA – Genoa in campo con il 4-4-2; Lazio più camaleontica il cui 4-4-2 iniziale dopo 16' muta in un 4-2-3-1 (con Klose unica punta) dopo l'ingresso di Candreva per Rocchi. Quando poi entra anche Rozzi Reja passa al 4-3-3.

MOVIOLA – L'internazionale Tagliavento di Terni comincia bene smarrendosi nella ripresa quando, mostrando un nervosismo ingiustificato, spezzetta eccessivamente il match con fischi non sempre corretti e interventi cervellotici utili solo ad innervosire calciatori e spettatori. Eccessivo anche l'utilizzo dei cartellini: 4 gialli per i padroni di casa e 2 per gli ospiti che si vedono mostrare anche un rosso.

PROMOSSI & BOCCIATI – La ciliegina sulla torta di compleanno Palacio se la mette da solo con una rete-capolavoro a coronamento dell'ennesima prestazione di altissimo livello; proprio come quella di Jankovic, in crescita e oggi autore di una doppietta. Mesto ha sulla coscienza l'episodio del rigore concesso alla Lazio per un ingenuo intervento su Lulic.

Klose si sbatte come può ma deve fare i conti con gli arcigni difensori genoani. Lulic fatica a trovare la posizione e la lucidità nelle giocate. Quando al 41' ha una ghiottissima occasione-goal la spreca in maniera clamorosa. Il merito principale è stato guadagnarsi il penalty e tentare di ritrovarsi nella ripresa.

domenica 5 febbraio 2012

Formazioni di Genoa-Lazio


Genoa Lazio aprirà, nell’anticipo delle 12:30, la 22esima giornata di Serie A che sembra fare un passo indietro nel tempo quando tutte le partite si giocavano nello stesso orario e si ascoltava l’amata radio. Mettendo da parte la parentesi nostalgica andiamo a scoprire un po’ le carte dei due allenatori con la compagine di Edy Reja che si presenterà a Genova sicuramente non al meglio, l’impegno infrasettimanale con il Milan ha fatto spendere energie preziose ai biancocelesti che per giunta non hanno potuto disputare nemmeno un allenamento viste le condizioni meteo proibitive che hanno colpito la capitale.

Dopo aver invocato invano il rinvio del match e con mille peripezie, la Lazio è comunque riuscita a raggiungere il capoluogo ligure nel pomeriggio di ieri ed ha potuto effettuare una piccola seduta di allenamento. Hernanes e Klose sono acciaccati ma i due uomini simbolo della squadra biancoceleste scenderanno comunque in campo mentre devono dare forfait Radu e Dias che verranno sostituiti da Garrido il primo e ed uno fra Stankevicius e Diakitè il secondo.

Marino sembra aver trovato finalmente la quadratura del cerchio nel suo Genoa che viene dalla convincente vittoria di Marassi contro il Napoli, anche se i due gol subiti nel finale possono essere un campanello d’allarme. La formazione rossoblu è sempre un rebus, soprattutto in mezzo: in più si aggiungono le indisponibilità (non ancora certe al 100%) di Veloso e Marco Rossi, davvero pesanti; l’ex tecnico dell’Udinese sceglie allora un 4-4-2 in cui in mezzo agiranno Biondini in qualità di regista e Kucka a proteggerlo; Jankovic parte dalla destra con Sculli a sinistra, uno schema decisamente offensivo. Davanti vanno ovviamente Palacio e Gilardino (che ha trovato domenica scorsa il primo gol in rossoblu), mentre in difesa dovrebbe farcela Moretti come terzino sinistro; Granqvist-Kaladze coppia centrale, a destra come al solito Mesto. Panchina quindi per il nuovo acquisto Belluschi.

Le formazioni

GENOA (4-4-2): Frey; Mesto, Granqvist, Kaladze, Moretti; Jankovic, Kucka, Biondini, Sculli; Palacio, Gilardino. All. Marino
A disp: Lupatelli, Carvalho, Sampirisi, Birsa, Belluschi, Constant, Jorquera
Indisponibili: Bovo, Antonelli, M. Rossi, Veloso

LAZIO (4-2-3-1): Marchetti; Konko, Biava, Stankevicius, Garrido; Matuzalem, C. Ledesma; Gonzalez, Hernanes, Lulic; Klose. All. Reja
A disp: Bizzarri, Diakité, Zauri, Scaloni, Candreva, Rozzi, Rocchi
Indisponibili: Brocchi, Mauri, Kozak, Cana, Alfaro, Dias, Radu
Arbitro: Tagliavento

sabato 4 febbraio 2012

COMUNICATO S.S.LAZIO: "Qualcuno vuole destabilizzarci"


Non si respira certo un clima sereno attorno alla Lazio, nonostante mercoledì sera sia arrivata una bella vittoria contro il Milan in campionato.

Con una nota ufficiale la società biancoceleste ha infatti voluto rispondere al Cska sul caso Honda; ed anche anche chiarito che con Miroslav Klose, assente contro i rossoneri, non c'è alcun tipo di problema.

Ecco, di seguito i tre punti del comunicato pubblicato sul sito biancoceleste, all'interno del quale non manca la polemica contro 'terzi', rei di voler a tutti i costi destabilizzare l'ambiente della squadra di Reja:

1) La proposta inviata dalla società al club CSKA per l'acquisto del calciatore Honda prevedeva il pagamento di euro 13 milioni in tre annualità e la cessione del calciatore Carrizo: si tratta della proposta più importante, sotto il profilo economico, formulata da club italiani nella finestra di mercato di gennaio 2012.

2) Il calciatore Miro Klose, al quale sono state attribuiti dissidi con il Direttore Sportivo e dichiarazioni critiche nei confronti della società riferiti alla conduzione della campagna di mercato appena conclusa, smentisce nella maniera più assoluta quanto riferito dalla stampa, e conferma che l'organico della squadra è da lui ritenuto pienamente competitivo per gli obiettivi cui aspira, come dimostrato nella recente partita con il Milan, alla quale egli non ha partecipato soltanto per motivi legati al suo stato fisico.

3) La S.S. Lazio s.p.a. segnala ancora una volta ai suoi tifosi il tentativo posto in essere da alcuni settori per destabilizzare il clima interno della squadra e turbare quella serenità e coesione dell'organico che ha costituito la forza principale dei successi finora conseguiti.

giovedì 2 febbraio 2012

Tommy-gol l’intramontabile, Giordano si avvicina


ROMA – C’era solo lui in attacco, erano finite le punte, ha giocato per due, per tre, per tutti. Fantastico! Un sinistro a bruciapelo, il 2-0 al Milan, il primo gol ai rossoneri, gli aveva segnato solo con l’Empoli: «Di solito non mi portava bene». Un bolide al volo che ha bruciato Abbiati, la rete numero 99 in serie A. Cisse via, Klose fuori, è stata la grande notte di Tommaso Rocchi, mister 105 reti con la Lazio, non tradisce mai, ora è a meno tre da Bruno Giordano nella classifica dei marcatori biancocelesti all time e la rincorsa continua: «Lo vedo, voglio raggiungerlo, ma non contano i record personali. L’assenza di Klose? E’ uno importante, ma noi volevamo vincere lo stesso, è stata una grandissima partita. Stiamo dimostrando di essere forti, vogliamo rimanere in alto il più possibile. Siamo stati compatti, abbiamo sfruttato le ripartenze. Stiamo giocando ogni tre giorni, è difficile tenere la concentrazione al massimo. Oggi non siamo i campioni del mondo così come non eravamo scarsi a Siena».

IL RACCONTO – E’ il capitano, è il bomber che non passa mai di moda, che non perde il fiuto sotto porta, che si carica la Lazio sulle spalle quando serve, quando il mercato delude, quando infuria la contestazione contro la società, quando le scorte in attacco finiscono, quando servono vittorie pesanti. E’ sempre Tommy-gol, un numero 9 che ha fatto la storia della Lazio moderna e che è rimasto al suo posto scavalcando concorrenti e aspiranti successori. Hanno provato a toglierli il posto, non ci sono riusciti. Hanno provato a metterlo in panchina, non ce l’hanno fatta. Alla fine ogni allenatore s’è affidato a Tommaso Rocchi e lui ha resistito alle mode del momento. A parte il fenomeno Klose la Lazio nel tempo ha scelto gente come Zarate, Cruz, Floccari e Cisse, ma il mito di Tommy-gol non è mai tramontato. E’ sempre lì, in area di rigore, pronto a colpire, pronto a far volare la sua squadra del cuore. E’ sempre lì, con la maglia biancoceleste addosso, una seconda pelle.

IL VELO – Rocchi goleador, Rocchi uomo squadra, Rocchi suggeritore, Rocchi unica punta a disposizione della Lazio ieri sera. Prima di mandare Abbiati gambe all’aria s’è pure inventato un velo bellissimo che ha smarcato Hernanes (dopo il passaggio di Gonzalez) e gli ha permesso di trafiggere il portiere rossonero. Rocchi ha fatto il centravanti nel 4-2-3-1, è stato il punto di riferimento dell’attacco, era reduce da tante (troppe) partite giocate di fila, non si è mai fermato ultimamente, è più forte della fatica. Cisse era stato accantonato e Reja si è affidato ad occhi chiusi a Tommasino: ha segnato 5 gol in 10 presenze firmate in questa serie A, in totale ha siglato 8 reti in 18 partite stagionali, ha medie altissime. Ha saltato i primi mesi di campionato, era relegato in panchina, in vetrina c’erano Klose e Cisse. Rocchi ha atteso il suo turno, ha fatto valere i suoi diritti con rispetto verso i compagni, ha chiesto di parlare con Reja, l’ha convinto a dargli fiducia a suon di prestazioni. Gol di Rocchi, un sinistro potentissimo. Si è involato sotto la Nord per festeggiare, ha raccolto l’applauso della sua gente, dei suoi tifosi: «Tommaso Rocchiiii…», ha cantato la Curva a squarciagola. E’ stato festeggiato da tutta la squadra, è stato sommerso dagli abbracci e Reja gli ha concesso la standing ovation a fine partita, tutto lo stadio si è alzato in piedi per applaudirlo, il tecnico gli ha dato il “cinque” in segno di ringraziamento. Prima del match contro il Milan il capitano aveva sfiorato il tema mercato: «E’ normale che ci sia un po’ di malumore, dobbiamo pensare al campo, ci si aspettava qualcosa di più che non c’è stata, non è facile fare trattative, non mi va molto di parlarne. Candreva è della Roma? Cercheremo di fargli cambiare squadra». Aveva voglia di gol.

Rassegna stampa a cura di Lazialità tratta da il Corriere dello Sport

HERNANES: "Vittoria importante, ci mancava"


Assoluto protagonista della vittoria per 2-0 della Lazio sul Milan, il ‘Profeta’ Hernanes ha parlato della partita ai microfoni di ‘Sky Sport’. “Questa vittoria ci mancava – ha affermato – mi ricordo che avevamo fatto delle buone partite, ma non era arrivato il risultato. È importante per noi e anche per me come singolo”.

Nonostante le contestazioni dei tifosi alla società per un mercato deludente, la squadra capitolina ha disputato all’Olimpico una grande partita. “Il merito della vittoria è di tutta la squadra – ha sottolineato il centrocampista offensivo brasiliano – io sto ancora crescendo, sono molto felice e quando stai così le cose vanno bene”.

L’autore del primo goal ha subito un infortunio alla caviglia, ma non è sembrato molto preoccupato. “Fa un po’ male, – ha ammesso – vediamo, ma va meglio”. Grazie al successo di oggi i biancocelesti consolidano il quarto posto in classifica, allungando sull'Inter, quinta.

LAZIO-MILAN 2-0


Il Milan cade a Roma nel big match della ventunesima giornata: all'Olimpico è la Lazio a trionfare con un secco 2-0. A segno Hernanes e Rocchi. Nessuno avrebbe mai creduto, persino in casa Lazio, ad una tale conclusione; soprattutto quando contro hai il Milan e hai la squadra decimata dagli infortuni. Ma una prestazione corale importante e, fattore da non sottovalutare, anche un pò di fortuna, hanno aiutato i biancocelesti a raggiungere un risultato che, per le loro ambizioni europee è fondamentale.

FORMAZIONI - Scelte quasi obbligate in casa Lazio, anche a causa dell'infortunio di Klose; Rocchi unica punta nel 4-2-3-1 di Reja, con Hernanes, Lulic e Gonzalez a supportarlo, mentre per quanto riguarda gli altri reparti, giocano i titolari di inizio stagione. Anche per il Milan troviamo una novità: Allegri presenta infatti il 4-3-3, con la contemporanea presenza di El Shaarawy e Robinho accanto ad Ibra, segno di come si abbia sempre più fiducia nel giovane italo-egiziano; anche Mesbah è confermato sulla sinistra, con Ambrosini più spostato sulla destra, rispetto alla sua abituale posizione.

PARTITA - La prima frazione di gioco inizia in modo lento, con il Milan a fare la partita e la Lazio, causa anche assenze, molto chiusa e pronta a sfruttare eventuali ripartenze. Proprio il Milan crea la prima occasione da goal con Nocerino, che vede il suo colpo di testa ben parato da Marchetti. Per il Milan poco altro, con Ibrahimovic ben ingabbiato dai difensori, e spesso costretto ad arretrare fino al centrocampo. Per la Lazio va segnalata solo un'occasione importante: un tiro da fuori di Matuzalem, finito a lato della porta di Abbiati.

Il secondo tempo inizia con un Milan più arrembante e deciso ad imporre i propri ritmi di gioco; gli effetti si vedono subito, quando D'Amato non concede un rigore al Milan, per un tocco di mano di Dias in area. Il Milan continua a premere, con la Lazio che non esce più dalla propria metà campo, ed è ancora Ibrahimovic che si vede capitare un pallone deviato da Marchetti, sul proprio sinistro; lo svedese però cicca il pallone e la lazio si salva. E' qui che sale in cattedra Hernanes: in una delle sporadiche azioni laziali, tocco di Gonzalez in area, velo di Rocchi e diagonale preciso del brasiliano alla destra di Abbiati. Hernanes che potrebbe ripetersi poco dopo, ma la sua conclusione termina a lato. Infine il raddoppio: palla filtrante di Hernanes per Lulic, il bosniaco mette al centro per Rocchi, che non sbaglia. Praticamente è qui che si chiude il match, nonostante l'ingresso di Maxi Lopez per aggiungere peso in attacco.

CHIAVE - La prestazione di Hernanes del secondo tempo. Nonostante i compagni fossero in difficoltà, a causa della maggior pressione del Milan, il brasiliano si è mosso di più, si è fatto vedere maggiormente, fornendo un punto di riferimento aggiuntivo, oltre al solo Rocchi. I risultati si sono visti.

CHICCA - Era nell'aria e ne abbiamo avuto la conferma: il pubblico laziale ha pesantemente contestato il patron Lotito, a causa delle vicissitudini di mercato, alternando i cori contro di lui agli incitamenti alla squadra. Da segnalare anche qualche fischio all'ingresso di Candreva, ma per il ragazzo e la squadra stessa, è meglio che queste polemiche scompaiano dall'Olimpico, soprattutto in serate come queste.

TATTICA - La Lazio ha impostato la gara che probabilmente predilige, aspettando il Milan nella propria metà campo e cercando di pungerlo in contropiede. Il 4-2-3-1 poi ha permesso ad Hernanes di avere più libertà dietro l'unica punta, così come la scorsa stagione. Il Milan invece deve rimproverarsi la troppa lentezza del proprio gioco: è chiaro che quando si affrontano squadre molto chiuse è importante dare un certo ritmo alla propria manovra, e non limitarsi a lanci lunghi verso la "torre" Ibrahimovic.

MOVIOLA - Sul risultato incide sicuramente il rigore negato al Milan per fallo di mano di Dias; da sottolineare che l'arbitro l'aveva concesso, ma il suo assistente lo ha spinto a cambiare idea, forse a causa di un fuorigioco di Ibrahimovic in precedenza. La Lazio ha recriminato anche per un fallo su Radu sulla linea dell'area di rigore, ma sembra più il romeno ad andare contro Thiago Silva, che il contrario. Per il resto niente da eccepire nella direzione di D'Amato, in una gara sostanzialmente corretta.

PROMOSSI & BOCCIATI - In casa Lazio non ci sono prove negative, mentre risaltano le prestazioni di Hernanes, soprattutto nella seconda frazione di gioco, di Rocchi, per il grande lavoro svolto, e del solito Lulic. Da non sottovalutare anche le prove di Biava (spesso in anticipo sugli avversari) e Marchetti.
Per quanto riguarda il Milan, abbastanza positiva la prova di El Sharaawy (almeno il primo tempo), mentre non convince Ibrahimovic, anche a causa della "gabbia", creata dai difensori laziali. Mesbah propositivo, ma impreciso nei cross, mentre per quanto riguarda la coppia centrale difensiva, ha sofferto parecchio i contropiedi laziali.

mercoledì 1 febbraio 2012

Formazioni di Lazio-Milan


La stessa partita di questa sera si è giocato a campi invertiti pochi giorni fa per la Coppa Italia, e ha visto il Milan trionfare 3-1. Questa sera all’Olimpico la Lazio proverà a prendersi una rivincita anche se dovrà fare a meno di Cissè, venduto al QPR in questo mercato invernale. Il Milan si affiderà ancora una volta alla coppia offensiva Robinho – Ibrahimovic con il nuovo acquisto Maxi Lopez in panchina.

Per Edy Reja le scelte sono quasi obbligate e così in porta ci sarà Marchetti, mentre nella linea difensiva a quattro giocheranno i titolari Konko, Biava, Dias, Radu. Il tecnico sta pensando ad un 4-2-3-1 con davanti alla difesa Ledesma e Matuzalem, mentre i trequartisti saranno a sinistra Lulic, al centro Hernanes e a destra Gonzalez. Unica punta centrale sarà Klose anche se non è al meglio della condizione. Attenzione al possibile inserimento di Rocchi per Gonzalez, passando ad un 4-3-1-2.

Nelle file dei rossoneri Allegri ritrova Thiago Silva che torna al centro della difesa al fianco di Nesta. I terzini saranno Abate e il nuovo acquisto Mesbah. A centrocampo dopo la buona prova di domenica Ambrosini è favorito su Emanuelson e dovrebbe esser affiancato da Nocerino e Van Bommel. Per il ruolo di trequartista è in vantaggio Seedorf che dovrebbe giocare dietro le due punte Robinho e Ibrahimovic. Inzaghi non convocato, mentre in panchina vanno El Shaarawi e Maxi Lopez.

BALLOTTAGGI Restano comunque due dubbi oltre a quello già citato tra Ambrosini e Emanuelson. Nesta infatti dovrebbe esser titolare ma è possibile anche un esordio dal primo minuto per Mexes che farebbe rifiatare il centrale rossonero. A sinistra in difesa Antonini proverà a riprendersi la maglia da titolare, ma Mesbah per ora rimane il favorito.

Probabili Formazioni

Lazio (4-2-3-1): Marchetti; Konko, Biava, Dias, Radu; Ledesma, Matuzalem; Gonzalez, Hernanes, Lulic; Klose. All Reja

Milan (4-3-1-2): Abbiati; Abate, Nesta, Thiago Silva, Mesbah; Emanuelson, Van Bommel, Nocerino; Seedorf; Robinho, Ibrahimovic. All. Allegri.