sabato 27 dicembre 2008

Gascoigne è scomparso


Parenti in apprensione temono il peggio
Paul Gascoigne sembra essere scomparso: l'ex calciatore non si è presentato al pranzo di Natale a casa della madre, Carol, e la famiglia teme il peggio poiché non ha più fatto avere sue notizie. Gascoigne era in cura da tre settimane in una clinica inglese del Gloucestershire, dove stava seguendo l'"Equine Assisted Psycotherapy", un programma riabilitativo che lo isola dal resto del mondo e prevede il dialogo con i cavalli.

"Non sappiamo dove sia - ha confidato al tabloid un amico di famiglia - Lo stavamo aspettando a casa della madre, ma non si è fatto vedere. Siamo andati a cercarlo, ma non lo abbiamo trovato e ora abbiamo paura che si sia rimesso a bere". Pare che l'ex centrocampista della Lazio e della Nazionale inglese stesse rispondendo bene alle cure, per cui i medici gli avevano concesso un permesso di tre giorni per festeggiare il Natale in famiglia.

Ultimatum della famiglia: "Smetti di bere"
L'ex giocatore sta lottando la sua personale battaglia contro alcol e depressione. Dalla sua stessa famiglia, fra l'altro, sarebbe arrivato anche un ultimatum: o smette di bere una volta per tutte, o sparisce dalle loro vite. Ad averne abbastanza è addirittura il figlio Regan, 12 anni, che in un documentario dal titolo "Saving Gazza", che andrà in onda l'anno prossimo, parla per la prima volta in pubblico del padre. "Se potessi esprimere un desiderio, vorrei che andasse via lontano da noi", dice. "Tutti pensano 'lui e' Gazza' ma il fatto di essere stato un grande giocatore non significa che sia un ottimo padre e una bella persona con cui stare", insiste Regan, che era ancora un bambino quando Gascoigne si è separato dalla moglie Sheryl. La scorsa estate l'ex giocatore di Lazio, Everton, Tottenham e Rangers si era riavvicinato alla sua famiglia nella speranza di uscire definitivamente dal tunnel ma dopo nemmeno due settimane è arrivata un'altra rottura. Sheryl, Regan e gli altri due figli avuti da Gazza da un altro matrimonio, la 22enne Bianca e il 19enne Mason, lo hanno rintracciato in un hotel in Portogallo ed è lì che gli hanno dato il loro ultimatum, venendo insultati in tutta risposta. "Morirà presto - dice ancora Regan - Non penso che ci sia alcun modo di aiutarlo. E' mio padre, avrebbe dovuto aiutarmi e assistermi lui in tutti questi anni e non voglio piangere per lui. Sto male, mi dispiace vederlo in questo stato ma non è colpa nostra, stiamo già perdendo il nostro tempo".

lunedì 22 dicembre 2008

NATALE IN FAMIGLIA!


Basta poco, a volte, per cambiare il corso delle cose. La Lazio, sino a sabato sera, sembrava una squadra in crisi e allo sbando, falcidiata anche da beghe interne. La rete di Rocchi al Palermo, anche se lì per lì non ha fatto contento Zarate, è servita per addolcire il clima. Tanto che, al consueto brindisi prenatalizio, all'Olimpico è stata festa grande.

Rocchi ha imbracciato la chitarra ed ha iniziato a cantare le ultime canzoni di Ligabue, stringeno subito la pace con un rinvigorito Zarate tornato a sorridere. E la melodia del Capitano ha giovato anche a Ledesma, il quale ha avuto un lungo colloquio con Lotito.

La materia del contendere era ovviamente il rinnovo del contratto per l'argentino: ora le parti, dopo il gelo e le voci di cessione a gennaio, hanno ripreso a parlare e l'accordo potrebbe essere più vicino di quanto si pensi...

domenica 21 dicembre 2008

Lazio-Palermo 1-0...ci pensa Capitan Rocchi


Tante polemiche in settimana, tanti presunti dissidi nello spogliatoio, chi gli dava del giocatore finito. Tommaso Rocchi dà un calcio agli screzi e piega la resistenza di un Palermo ben messo in campo ma poco pericoloso nei suoi attaccanti. Primo tempo avaro di emozioni, eccezion fatta per un miracolo di Amelia su Pandev lanciato a rete. Nella ripresa Rocchi sveglia i propri compagni entrando al posto del peggior Zarate stagionale, muovendosi molto e decidendo il match con un tocco ravvicinato su cross del redivivo Meghni.

In campo – Delio Rossi rispolvera il vecchio 4-3-3 con Foggia fantasista dietro la coppia Zarate – Pandev. Indisponibili Brocchi, Matuzalem e Mauri, centrocampo rivoluzionato con gli ingressi di Meghni sul centro destra e il duttile svizzero Lichtsteiner nella zona mancina. Nella linea arretrata confermato Diakitè, in crescita esponenziale, e rientro per De Silvestri A sorpresa ancora una volta c’è Cribari e non Rozehnal. Davide Ballardini ha a disposizione quasi tutta la rosa, ad eccezion fatta per Carrozzieri sostituito dal promettente Kjaer. Rientra Miccoli davanti, coppia inedita con Succi preferito ad un Cavani in condizioni non eccelse.

Si gioca – Il Palermo si chiude bene in difesa e riparte con naturalezza, la Lazio stenta nel gioco e fatica a servire palloni puliti alle punte. Ospiti pericolosi con una tiro a sorpresa di Nocerino fuori di poco e una bella giocata di Succi, abile ad aggirare Cribari ma sfortunato nella conclusione a rete ribattuta da Diakitè. Al 23’ la Lazio fa vedere finalmente cosa l’ha resa famosa, trinagolo strettissimo tra Pandev e Foggia, il macedone fa a sportellate ed entra in area, sinistro secco e miracolo di Amelia che devìa fuori. La partita non decolla, troppi lanci lunghi da entrambe le parti nonostante in campo non ci siano saltatori offensivi. Da segnalare qualche tentativo poco preciso di Miccoli e i troppi falli dei palermitani, su tutti Liverani reo di aver colpito con un calcio al volto Foggia; grossi dubbi sull’involontarietà del gesto, un pò troppo innaturale.

Ripresa con Dabo in sostituzione di De Silvestri, Lichtsteiner scala in difesa. Al 6’ subito Palermo in contropiede, Miccoli solo prova il destro a giro ma mette altissimo. Entra Rocchi al posto di un arrabbiatissimo Zarate, subito il bomber veneziano incorna alto di poco. Al 21’ Ledesma ruba palla al limite dell’area, apertura per Meghni che crossa basso con l’esterno per Rocchi che da due passi non sbaglia. 1-0 Lazio, decisivo l’ingresso di Rocchi. I padroni di casa si distraggono e dopo due minuti Simplicio mette in mezzo per Bresciano che da meno di due metri calcia a lato clamorosamente con il sinistro. La Lazio è vivace e crea apprensioni sulla fascia destra, Lichtsteiner vola via e costringe Balzaretti al secondo giallo. E’ il momento di Foggia che ha spazio da quella parte, prima impegna Amelia con una punizione fermata proprio sulla linea, poi slalomeggia tra i difensori e scarica il sinistro sul palo più vicino. Capitolini che indietreggiano troppo, Ballardini sprona i suoi ma le occasioni non sono nitide. Prima della chiusura c’è spazio per un contropiede di Pandev che viene abbattuto al limite dell’area da Bovo, sarebbe anche espulsione del difensore ma Gava sbaglia. Non succede più nulla, tre punti importantissimi per i biancocelesti.

-Manuel-

sabato 20 dicembre 2008

Probabili formazioni di Lazio-Palermo


Le probabili formazioni di Lazio-Palermo, anticipo della diciassettesima giornata del campionato di Serie A in programma domani alle ore 18:

LAZIO (4-3-3) - Carrizo; De Silvestri, Diakitè, Rozehnal, Kolarov; Dabo, Ledesma, Lichtsteiner; Pandev, Rocchi, Zarate.
Allenatore: Delio Rossi.

PALERMO (4-3-1-2) - Amelia; Cassani, Bovo, Kjaer, balzaretti; Bresciano, Liverani, Nocerino; Simplicio; Cavani, Miccoli.
Allenatore: Davide Ballardini.

Arbitro: Gabriele Gava di Conegliano.

giovedì 18 dicembre 2008

Riscattato Zarate!


I tifosi della Lazio stiano tranquilli: Mauro Matias Zarate vestirà biancoceleste anche nel prossimo campionato. Anzi, per i prossimi cinque. Il pesidente Lotito, infatti, ha trovato l’accordo con il giocatore e con il suo club, l’Al Saad. Il cartellino dell’attaccante argentino verrà completamente riscattato e la firma è attesa in questi giorni. “Onoreremo il contratto, del resto c’è un accordo già con l’interessato”, ha confermato Lotito.

Lotito pagherà agli arabi circa 15 milioni di euro, che vanno ad aggiungersi ai due sborsati la scorsa estate per il prestito, in un’unica soluzione. Il solo modo per non farsi sfuggire il giovane bomber.

Un giocatore che al suo esordio in Serie A ha fatto molto bene e che è finito subito nel mirino di alcuni grandi club, a partire dal Real Madrid. Anche per questo, il “colpo” messo a segno dalla Lazio permetterà alla società di poter fare cassa in caso di necessità future.

“Maurito”, però, è ben contento di rimanere nella Capitale, tanto che non ha fatto fatica a dire “sì” dopo l’adeguamento di stipendio proposto da Lotito: si passerà gradualmente dagli 800 milioni di euro attuali al milione e mezzo del quinto anno.

Sistemato Zarate, adesso c’è da risolvere il nodo Pandev. Anche in questo caso, comunque, la volontà delle due parti è di trovare un’intesa sul trattamento economico per porre le basi di una squadra ancora più competitiva.

-sportmediaset.it-

domenica 14 dicembre 2008

Udinese-Lazio 3-3....Partita incredibile...


Una partita di quelle che non si possono dimenticare tanto facilmente. L’Udinese strapazza la Lazio per sessanta minuti, complice delle scelte inspiegabili dell’allenatore biancoceleste. Di Natale e Quagliarella fanno ciò che vogliono, sembra una passeggiata per i friulani. Nella ripresa il ritorno della Lazio al 4-3-3 con Pandev in campo rivoluziona la gara, lo stesso attaccante macedone confeziona la prima rete in collaborazione con Zarate, l’argentino mette poi sulla testa di Diakitè il goal che riapre definitivamente il match. Un altro argentino, Ledesma, chiude i conti con la sassata del definitivo 3-3.

In campo – Defezioni pesanti per i due allenatori, costretti ad uscire dalle relative crisi con i giocatori contati. Marino ha abbondanza solo nel reparto avanzato, in difesa c’è spazio addirittura per Sala, acquistato in estate come “tappabuchi” per gli infortuni di Zapata e Felipe. Isla non ce la fa, centrocampo a quattro con Motta e Lukovic esterni. Addirittura peggio sta Delio Rossi, costretto a rinunciare contemporaneamente a Brocchi, De Silvestri, Matuzalem e Pandev. Formazione stravolta, si passa al 4-4-2 con i debutti stagionali di Belleri e Del Nero, misteriosamente preferito a Foggia. In difesa confermato Diakitè, ne fa le spese a sorpresa David Rozehnal.

Si gioca – Subito Lazio freneticamente propositiva, squadra completamente riversata nella metà campo udinese. Radu potrebbe sbloccare il match ma sulla punizione di Ledesma alza con la coscia. I friulani si fanno vedere in avanti con Quagliarella che spalle alla porta fa salire la squadra, Cribari si addormenta e tiene in gioco Di Natale che sull’assist del compagno fredda Carrizo in uscita. 1-0. Passano poco più di cinque minuti e la Lazio fa harakiri. Corner di Zarate al limite dell’area, Dabo litiga con la palla invece che calciare, parte velocissimo in contropiede Di Natale che davanti a Carrizo porge l’assist a Quagliarella che da due passi non sbaglia. 2-0, la Lazio è un disastro. Carrizo pensa a salvare i suoi con un paio di interventi, davanti i biancocelesti si vedono solo con una zuccata di Rocchi alta sopra la traversa.

Nella ripresa Rossi cerca di rimediare al disastro schierato inzialmente, dentro Pandev e Meghni per Belleri e Del Nero. Al 10’ Meghni perde un pallone incredibile sulla trequarti, Di Natale in contropiede calcia addosso a Carrizo che non trattiene, palla ancora al funambolo napoletano che scarta il portiere e insacca il 3-0. Non ci sta la Lazio, Zarate e Pandev schiantano la difesa avversaria e sul tiro del macedone respinto da Handanovic si avventa lo stesso Zarate che accorcia le distanze, 3-1. Udinese timorosa, Lazio riversata in attacco. Al 27’ corner ad effetto di Zarate, in area sbuca Diakitè che incorna spledidamente sul palo lontano e fa 3-2! Si aprono voragini da una parte e dall’altra, schemi completamente saltati, Quagliarella prova ad approfittarne ma Carrizo vola vicino all’incrocio dei pali e mette in angolo. Sul ribaltamento di fronte Zarate raccoglie al limite dell’area, destro secco ad incrociare e palla fuori di un’inezia. Rossi inserisce anche Foggia creando una sorta di 4-1-1-4 che manda in tilt la squadra di Marino. A ciqnue minuti dalla fine Pandev cerca Zarate che viene anticipato, la palla finisce sul piede di Ledesma che scarica in rete un destro rabbioso per il clamoroso 3-3. Prima del fischio di chiusura ci provano Floro Flores e Zarate ma senza fortuna. Partita incredibile.

sabato 13 dicembre 2008

Probabili formazioni di Udinese-Lazio


Queste le probabili formazioni di Udinese-Lazio, in programma domenica alle ore 15.

Udinese (4-3-3): 22 Handanovic, 23 Motta, 13 Coda, 6 Domizzi, 24 Lukovic, 88 Inler, 21 D`Agostino, 5 Obodo, 7 Pepe, 27 Quagliarella, 10 Di Natale. (80 Belardi, 19 Felipe, 99 Sala, 20 Asamoah, 26 Pasquale, 11 Sanchez, 83 Floro Flores). All.: Marino.

Lazio (4-3-1-2): 1 Carrizo, 87 Diakite`, 22 Rozehnal, 25 Cribari, 32 Radu, 6 Dabo, 24 Ledesma, 68 Manfredini, 11 Mauri, 18 Rocchi, 10 Zarate. (86 Muslera, 13 Siviglia, 2 Lichtsteiner, 23 Meghni, 17 Foggia, 19 Pandev, 21 S. Inzaghi). All.: D. Rossi.

Arbitro: Rosetti di Torino.

-Manuel-

venerdì 12 dicembre 2008

Rossi perde pezzi, ma Siviglia c'è


Mentre Rossi perde i pezzi (Kolarov, Pandev e De Silvestri sembrano assolutamente out per la trasferta di Udine, in forse Zarate) qualcuno risponde presente: è il caso di Sebastiano Siviglia ,che pare aver smaltito i suoi problemi fisici e che quindi si candida per un posto da titolare nella sfida a Di Natale e compagni.

Il centrale biancoceleste, infatti, ieri è tornato in gruppo giocando uno spezzone della abituale partitella amichevole del giovedì a Formello, dimostrando di essere ormai avviato verso il completo recupero. Potrebbe giocare dal primo minuto accanto a David Rozehnal.

-Manuel-

giovedì 11 dicembre 2008

Calciomercato: da Contreras ad Elano


Un nome per la difesa, un nome allo studio: Pablo Andrés Contreras, centrale del Paok Salonicco. Era già stato segnalato alla Lazio che aveva sguinzagliato un osservatore per farlo seguire ad ottobre in Cile-Argentina. Coi greci c’è qualcosa che bolle in pentola. Vryzas, ex Perugia e Fiorentina, ora direttore tecnico del club ellenico, è atteso a Roma in questi giorni per trattare l’acquisto di Stephen Makinwa. La Lazio vuole almeno 3 milioni di euro per sancire il prestito con diritto di riscatto da esercitare a giugno, i greci puntano al ribasso. Non è escluso che tentino l’inserimento di Contreras per siglare una maxioperazione.

Contreras è cileno, ha passaporto spagnolo, classe 1978. Il suo curriculum è ricco d’esperienza: ha fatto la spola tra Spagna e Portogallo e ancora oggi fa parte della nazionale cilena (46 presenze, 1 gol). Lo staff di Lotito lo starebbe studiando, è uno dei nomi che circola come possibile rinforzo difensivo. Ma non è il solo: «Potremmo fare uno o due interventi», s’è lasciato scappare il presidente nel giorno della presentazione del nuovo Lazio Style di Frosinone. Un intervento verrà fatto a centrocampo, questo sembra assodato. E il sogno si chiama Elano del Manchester City. Anche il nome dell’argentino Sebastian Blanco, classe '88, centrocampista del Lanus, è stato accostato più volte alla Lazio.

-Manuel-

lunedì 8 dicembre 2008

Cragnotti elogia Lotito


Al di là della secca sconfitta contro la capolista Inter, è evidente che rispetto alla scorsa stagione qualcosa è cambiato in casa Lazio, e non ci si riferisce soltanto ai risultati ed alla qualità scintillante della manovra degli uomini di Delio Rossi.

La novità, ben più positiva se la squadra biancoceleste vuole innalzare le proprie ambizioni, riguarda quello che accade fuori dal rettangolo di gioco, sugli spalti e negli animi dei tifosi, vicini come non mai al progetto di Claudio Lotito, dopo le incomprensioni - eufemismo - del passato.

Un cambio di vento che è così palpabile da coinvolgere anche quel Sergio Cragnotti amatissimo ex patron della Lazio scudettata, in passato non tenero con il suo successore, ed invece per la prima volta prodigo di complimenti sabato sera in tribuna d'onore all'Olimpico, dove lo ha accolto lo stesso attuale presidente dell'Aquila.

"Il progetto di Lotito va incoraggiato, spinto e sorretto - ha spiegato Cragnotti a Lazialità.it - Questa Lazio ha una buona base per crescere. Ci sono degli ottimi elementi come Zarate e Pandev che vanno supportati e possono arrivare a grandi traguardi. Cosa servirebbe? E' una squadra da migliorare in difesa e ci vorrebbe maggiore qualità a centrocampo".

Proprio là dove il buon Lotito sta cercando di innestare i piedi buoni di Elano... Che abbia appuntato l'autorevole consiglio tra una massima latina e l'altra?

sabato 6 dicembre 2008

Lazio-Inter 0 a 3...risultato bugiardo


In campo – Delio Rossi propone una overdose di spregiudicatezza, in campo il tridente con Zarate, Pandev e Foggia supportati da Stefano Mauri che sostituisce l’infortunato Lichtsteiner. Confermata in blocco la difesa di Milano con Lorenzo De Silvestri, Rozehnal, Kolarov e Mobido Diakitè, reduce da una splendida prestazione in Coppa Italia nella vittoriosa trasferta in casa milanista. Mourinho conferma la sua solidissima Inter, il 4-3-1-2 che sta facendo volare i nerazzurri vede Stankovic giostrare alle spalle del duo Cruz – Ibrahimovic e difesa blindata con la super coppia Cordoba – Samuel.

Si gioca – Pronti via e subito la doccia fredda. Muntari riceve palla sulla sinistra, cross morbido che scavalca la difesa, Kolarov non chiude su Samuel che di testa infila l’incrocio dei pali, 0-1. Reagisce la Lazio, salgono molto i due terzini che riescono ad andare al tiro senza però trovare fortuna. L’Inter aspetta saggiamente gli avversari, la Lazio vive di fiammate come al 30’ quando Pandev salta due avversari come birilli, cross per Zarate che viene chiuso in qualche maniera da Cambiasso. I nerazzurri non stanno a guardare, Stankovic scalda le mani a Carrizo con un destro potente, sul tap in Crespo è in fuorigioco. Nella Lazio il più attivo è Foggia, scatenato il folletto napoletano che salta difensori a ripetizione e sfiora il goal con un bel sinistro dal limite. Al terzo minuto di recupero Maicon cavalca la fascia di competenza, cross dal fondo e Diakitè in anticipo su Crespo manda sotto la traversa per lo 0-2.

Inizia la ripresa con Brocchi al posto di Dabo. Al 10’ calcio di punizione di Cambiasso che trova la testa di Ibrahimovic, ancora una volta la palla si infila nel sette. 0-3, ma Ibra è in fuorigioco. Lazio che non molla, punizione di Kolarov, J.Cesar sbaglia ma il goal è inutile per un misterioso fischio di Orsato. Sterile l’azione dei biancocelesti a causa di una super Inter, solida in tutti i reparti, micidiale in contropiede, compatta e chirurgica nei passaggi. Una corazzata al momento nettamente superiore a tutti. Allora Zarate prova a fare tutto da solo, salta quattro avversari in dribbling e conclude a rete, Julio Cesar devìa ottimamente. Non succede più nulla.

-Manuel-

Probabili formazioni di Lazio-Inter


Le probabili formazioni di Lazio-Inter, anticipo serale della quindicesima giornata di Serie A in programma alle 20.30:

LAZIO (4-3-1-2) - Carrizo; De Silvestri, Cribari, Rozehnal, Radu; Dabo, Ledesma, Brocchi; Mauri; Zarate, Pandev.
Allenatore: Delio Rossi.

INTER (4-4-2) - Julio Cesar; Maicon, Cordoba, Samuel, Maxwell; J. Zanetti, Cambiasso, Muntari, Stankovic; Ibrahimovic, Cruz.
Allenatore: Josè Mourinho.

Arbitro: Daniele Orsato di Schio.

giovedì 4 dicembre 2008

AVE LAZIO!...eliminato il Milan


Rossoneri in formazione rimaneggiata, rimasti in dieci, passati in vantaggio ma ripresi e superati. Continua il momento difficile di un Milan che non riesce più a vincere. La Lazio trova il pareggio nel finale e il gol vittoria nei supplementari. Partita ricca di emozioni. La Coppa Italia perde il Milan. La Lazio va avanti e ritrova un po’ di fiducia.

In campo – Ancelotti fa riposare molti dei suoi uomini e schiera una formazione simile a quella che gioca la Uefa. Spazio quindi a Dida ed Antonini, nuova occasione concessa a Senderos e posto da titolare per Emerson. La punta è Shevchenko. Alle sue spalle Ronaldinho e Kaka. Delio Rossi presenta invece una formazione molto vicina a quella base. Muslera sostituisce Carrizo e Diakitè trova posto al centro della difesa. Lichtsteiner viene spostato a centrocampo a sinistra. Coppia d’attacco Pandev Rocchi.

Si gioca – La partita inizia su ritmi non trascendentali e con le squadre che faticano ad arrivare nei pressi dell’area avversaria. La prima emozione arriva solo al 19’. Lancio di Ronaldinho e grande opportunità per Shevchenko che non riesce a superare Muslera. Risponde la Lazio con un buon tiro dal limite di Lichtsteiner. Nonostante le due occasioni la partita non decolla. E’ il Milan a provare con maggiore insistenza a farsi vedere in avanti, ma le buone combinazioni dei suoi giocatori non portano grandi frutti. All’ultimo secondo è la Lazio ad andare vicina al gol, ma Dida, si ricorda di essere stato un portiere di livello mondiale, e vola a deviare un grande tiro di Pandev.

Il ricordo continua anche ad inizio ripresa. Ancora Pandev e ancora un super Dida. La Lazio è più intraprendente. Il Milan trova qualche spazio in contropiede. Al 66’ espulso Emerson. Per lui seconda ammonizione. Punizione di Kolarov e nuovamente Dida. Ancelotti inserisce Zambrotta per Seedorf e sposta Kaladze a centrocampo. Il Milan cerca l’equilibrio anche in dieci e, al 77’, va in vantaggio. Grande gol di Shevchenko. La partita arriva all’ 87’ sembra finita, ma Favalli fa fallo su Pandev in area e Ayroldi fischia il rigore. Conclusione di Zarate e palla in rete. Si va ai supplementari. Due minuti e la Lazio va in vantaggio. Due tentativi e infine tiro vincente di Pandev. Poi palo di Ronaldinho su punizione. Grande tensione in campo. Nel secondo tempo il Milan cerca di recuperare ma senza una punta di ruolo è davvero difficile. La Lazio ha un paio di occasioni ma il risultato non cambia più.

La chiave – L’espulsione incide nei supplementari quando servono forze fresche per riuscire a portare a casa la partita. Il rigore nel finale, sconvolge i piani di un Ancelotti che aveva effettuato i cambi per riuscire a conservare il risultato.

La chicca – In occasione del gol di Pandev tutto nasce da una grande giocata di Zarate. Gli arriva la palla, molti avrebbero tirato, lui invece la stoppa, fa una finta e da il via all’azione da rete.

martedì 2 dicembre 2008

A S.Siro c'è Milan-Lazio


Milan-Lazio si ritrovano a San Siro negli ottavi di finale della Tim Cup a poco piu` di due mesi dalla sfida di campionato. Un precedente indubbiamente benaugurante per i rossoneri che, proprio in quel posticipo del terzo turno, inaugurarono dopo le due sconfitte iniziali una serie di undici risultati utili consecutivi a livello nazionale ed europeo interrottasi bruscamente a Palermo domenica scorsa. Facile pensare che la compagine di Ancelotti, improvvisamente alle prese con problemi difensivi (sette reti subite negli ultimi tre impegni), firmerebbe immediatamente per un ripetersi dell’evento. Sulla sua strada trovera` pero` una Lazio decisa a lasciarsi alle spalle un periodo decisamente avaro di soddisfazioni. Il complesso biancoceleste non sembra essersi ancora ripreso dal ko incassato nel derby. Il pareggio interno con il Genoa e la sconfitta patita a Bergamo contro l’Atalanta nell’ultimo turno hanno generato una certa preoccupazione nell’ambiente laziale. I motivi sono da ricercarsi nel fatto che all’Azzurri d’Italia, alla prolungata astinenza realizzativa delle punte (Zarate non segna su azione da due mesi,) si sono aggiunte insolite amnesie a livello difensivo.

Carlo Ancelotti dovrebbe, nella circostanza, apportare sensibili modifiche all’undici iniziale visto al Barbera. Il tecnico rossonero non potra` disporre di Pirlo, Pato e Borriello. Delio Rossi di Firmani, Siviglia, Matuzalem e Del Nero.

lunedì 1 dicembre 2008

Lazio sponsorizzata da Pes 2009


Il calcio virtuale sponsorizza il calcio reale. È stato siglato un accordo tra la Lazio e la Digital Bros, distributore esclusivo per l’Italia del videogioco “Pro Evolution Soccer 2009” (meglio noto come Pes), per la sponsorizzazione della partita Lazio-Inter in programma sabato prossimo all’Olimpico.

Pes 2009, edito dalla giapponese Konami, è, insieme con la serie “Fifa” della Electronic Arts, il videogioco sul calcio più amato dagli appassionati di pc e console. A un mese dal lancio, in Italia ne sono già state vendute ben 675 mila copie. Con l’accordo raggiunto con la Lazio, Pes 2009 diventa il primo videogioco della storia che sponsorizza una squadra di calcio per una partita di serie A.

-Manuel-

Atalanta-Lazio 2-0


Una bella partita, in equilibrio per ritmo ed intensità, viene gettata via dalla Lazio nel corso del secondo tempo, quando Carrizo si dimentica della porta permettendo due conclusioni a segno a Valdes e a Floccari. Per l'Atalanta è una rivincita della sconfitta in Coppa Italia, per i biancocelesti un ulteriore segnale che qualcosa si è incrinato nel bel gioco proposto un paio di mesi fa.

In campo - Convalidato modulo per i bergamaschi, con Doni alle spalle di Floccari. Unica novità, l'impiego sull'out di sinistra di Valdes, un inedito. Biancocelesti che tornano al "vecchio" rombo, con Ledesma e Mauri per vertici, sfruttando le potenzialità offensive di Zarate e Rocchi.

Si gioca - Il ritmo si imposta sin da subito ad alti livelli, nonostante il freddo non aiuti a scaldare i muscoli. Ma i muscoli caldi, queste due squadre, sembrano averli per tutti i primi 45 minuti: occasioni da entrambe le parti, con Zarate ad illuminare la scena sulle fasce -compresi un paio di accentramenti scavalcando come birilli tutti i difensori avversari-, mentre Doni serve palle dolci ma mai sfruttate appieno da parte di Floccari. Il duplice fischio arriva poco dopo uno stacco di testa di Talamonti, che si risolve in una parata sulla linea di Carrizo.

Nel secondo tempo la Lazio parte ancora bene, stabilendosi nella metà campo atalantina: poi, il naufragio. Rozehnal scivola a centrocampo, regalando un contropiede su cui, complice un'uscita assurda di Carrizo, il pallone finisce rocambolescamente tra i piedi di Valdes, che insacca. Poco dopo, quando i biancocelesti cercano di reagire, la partita viene definitivamente ammazzata da un contropiede facile facile a partire dalla metà campo, complice un fuorigioco attuato malissimo dai difensori romani. Floccari insacca, ma anche qui si ha la sensazione che Carrizo avrebbe potuto fare di più. Finisce 2-0, e a nulla valgono le corse a perdifiato dei tre folletti d'attacco biancocelesti, schierati quando la partita è già compromessa.

La chiave - La retroguardia biancoceleste. Nell'episodio della prima rete, un'uscita assolutamente non necessaria di Carrizo consegna il pallone sui piedi di Valdes; nel secondo episodio, ancor più grave, il fuorigioco non riesce a Rozehnal e Cribari, lasciando a Floccari una galoppata di 40 metri dopo la quale centra la rete. Una giornata da dimenticare, là dietro.

La chicca - In una giornata da lasciarsi rapidamente alle spalle per i biancoazzurri, spicca comunque la prestazione di Zarate nel primo tempo. Suo un dribbling con cui lascia sul posto ben tre avversari contemporaneamente, facendosi beffe della gabbia. Un folletto con qualità assolutamente fuori dal comune.

-Matjen Blå-

sabato 29 novembre 2008

Probabili formazioni di Atalanta-Lazio


Queste le probabili formazioni di Atalanta-Lazio, in programma domenica alle 15.

Atalanta (4-4-1-1): 31 Coppola, 8 Garics, 2 Talamonti, 5 Manfredini, 6 Bellini, 79 Ferreira Pinto, 15 De Ascentis, 17 Guarente, 22 Padoin, 72 Doni, 33 Floccari. (1 Consigli, 27 Capelli, 16 Rivalta, 20 Valdes, 28 Bonaventura, 34 Defendi, 32 Vieri). All. Del Neri.

Lazio (4-3-2-1): 1 Carrizo, 2 Lichtsteiner, 25 Cribari, 22 Rozehnal, 32 Radu, 5 Brocchi, 24 Ledesma, 68 Manfredini, 10 Zarate, 17 Foggia, 18 Rocchi. (86 Muslera, 87 Diakite', 3 Kolarov, 6 Dabo, 11 Mauri, 23 Meghni, 21 S. Inzaghi). All. D. Rossi.

-Manuel-

venerdì 28 novembre 2008

Lotito: "Zarate e altri due colpi!"


Zarate logora chi non ce l’ha. Nel senso che il gioiellino biancoceleste, magnifica intui­zione del mercato 2008, di questa Lazio è la stel­la più lucente, un simbolo del presente intorno al quale costruire un grande futuro, il talento in grado di stuzzicare la fantasia dei tifosi. Ed ine­vitabilmente è anche l’attac­cante che i club di mezza Eu­ropa invidiano al presidente Lotito.

«RESTA ALLA LAZIO» - Che ieri pomeriggio, piuttosto infastidito, ha liqui­dato in poche parole l’ultima indiscrezione rimbalzata dalla Spagna. Indiscrezione che ha più il sapore di una provocazione. «Il Real vuole l’argentino? Sono tutte sciocchezze, voci destitui­te di ogni fondamento, anche perché col Real non ho mai parlato. Zarate è mio» ha ribadito anco­ra una volta il massimo dirigente biancoceleste, che si prepara a concludere l'operazione per il riscatto dell'attaccante dagli arabi dell'Al Sadd e che annuncia di essere già al lavoro, e con tratta­tive ben avviate, per consegnare a Delio Rossi al­tri due acquisti di spessore, già a gennaio. Insom­ma, se il Real gli invidia Zarate, lui fa spallucce e va avanti, pronto a stupire tutti ancora una vol­ta: «Ho pronte due bombe, gli faccio vedere io... ».

giovedì 27 novembre 2008

E Raffaella canta a casa mia...


Lazio protagonista della trasmissione “Carramba che fortuna” di Raffaella Carrà. Allo show, programma di punta della serata del mercoledì di Rai Uno, hanno partecipato l’intera rosa biancoceleste ed il presidente Claudio Lotito. Raffaella Carrà, amica da sempre della famiglia biancoceleste, ha realizzato una "carrambata" ad un tifoso che, dalla lontana Sicilia, segue con passione le vicende biancocelesti e che inaspettamente si è trovato di fronte tutta la squadra ed il suo numero uno. Il presidente Lotito, a suo agio davanti alle telecamere, ha tenuto banco ma la presentatrice ha voluto scambiare qualche battuta anche con Lichtsteiner, Ledesma, Rocchi, Pandev, Zarate, ed il tenico Delio Rossi, romagnolo come la grande Raffa nazionale.

-Manuel-

mercoledì 26 novembre 2008

Lotito: 90' di parole a Formello


Un confronto lungo quanto una partita, novanta minuti di parole per parlare una volta per tutte. Il presidente della Lazio Claudio Lotito fa sentire alla squadra la voce del padrone, richiama tutti alle proprie responsabilità, chiarisce ai suoi giocatori e allo staff tecnico - qualora ce ne fosse bisogno - ruoli e ambizioni.

Il numero uno biancoceleste ha voluto mettere la parola fine alle polemiche degli ultimi giorni, presentandosi a Formello poco prima dell’allenamento pomeridiano, subito dopo la consueta analisi della partita fatta da Rossi. Ha riunito tutta la squadra nello stanzone dello spogliatoio poi, tra quattro mura, ha ribadito i suoi pensieri con veemenza, fermezza, determinazione.
Il potere decisionale a livello tecnico spetta all’allenatore le cui scelte vanno accettate, a prescindere dagli interessi personali. La squadra ha la priorità assoluta sul singolo individuo, il collettivo e la Lazio vengono prima di ogni altra cosa.
Lotito è consapevole di aver messo a disposizione dell’allenatore un organico all’altezza della situazione, la Lazio è a un solo punto dalla zona Champions League eppure tutto rischiava di essere vanificato per l’interesse personale dei singoli giocatori. Il pericolo fa parte del passato, l’intervento tempestivo del massimo dirigente ha spazzato via le nubi. Il presidente ha dettato le regole, ha intimato ai suoi giocatori di non parlare, di fare quadrato, di non alimentare ulteriori polemiche che rischierebbero di minare l’intero ambiente.
Ma il presidente biancoceleste ha alternato «bastone e carota» facendo anche i complimenti alla squadra per il modo in cui si sta esprimendo in campo e per i risultati ottenuti fino a questo momento. Lotito ha chiesto di continuare su questa stessa strada, con maggior determinazione e più cinismo. Il presidente ha riconosciuto e apprezzato il buon lavoro svolto fino a questo momento dai suoi giocatori, invitandoli a non mollare la presa. La dirigenza non vuole correre il rischio di bissare il risultato della scorsa stagione quando, per incomprensioni interne al gruppo, arrivarono risultati disastrosi. Al summit era presente anche Igli Tare con cui il capitano Tommaso Rocchi ha avuto modo di confrontarsi prima di raggiungere i compagni di squadra sul terreno di gioco. Il giocatore già lunedì sera aveva avuto modo di confrontarsi al telefono con il proprio allenatore. Intorno alla torta di compleanno del team manager Maurizio Manzini è stata ritrovata la giusta armonia per riprendere la corsa verso l’Europa. Su Formello è tornato il sereno: al termine dell’allenamento i giocatori hanno preferito non rilasciare commenti sull’incontro con il presidente.
La squadra è attesa da una settimana di intenso lavoro: Atalanta, Milan poi Inter, tre sfide nell’arco di sette giorni che indirizzeranno il cammino da qui alla fine della stagione. In ballo, un posto nell’Europa che conta e un quarto di finale di Coppa Italia, eventualmente da disputare a Roma (partita secca), contro la vincente tra Fiorentina e Torino. Dieci giorni decisivi per la stagione del riscatto: c’è tutto per far bene. Da ieri anche la serenità.

-Simone Pieretti-

lunedì 24 novembre 2008

Rocchi-Rossi...rabbia, veleni e polemiche


La Lazio è una nave senza capitano: ommeglio, il capitano c’è, ma va in panchina. Rocchi non è contento e rende di dominio pubblico il proprio pensiero: «Accetto le scelte di Rossi ma non le condivido».

Il tecnico replica rimarcando il suoi incontestabili diritti: «Sono deputato a fare delle scelte, qui si ragiona con la filosofia dell’io e non del noi, e questa cosa non la accetto». Il botta e risposta va in scena negli spogliatoi dell’Olimpico al termine di Lazio-Genoa. Il clima idilliaco all’interno dello spogliatoio laziale sembra essere svanito alle prime difficoltà. I ben informati sussurrano anche di una riunione «carbonara» tra alcuni giocatori - non più di quattro o cinque - che avrebbero di fatto messo in discussione la politica gestionale del gruppo da parte dell’allenatore.

Rossi è il generale della Lazio, ma la scadenza contrattuale fissata al 30 giugno 2009 toglie forza e carisma al più alto in grado. «Fin quando i calciatori guadagneranno più degli allenatori la scelta dei club diventa scontata» aveva dichiarato alla vigilia della partita il tecnico di Rimini fotografando la situazione. «Pandev avrebbe gli stessi diritti di Rocchi - continua Rossi - hanno giocato un tempo a testa. Faccio sempre scelte funzionali al bene della squadra, se torniamo a ragionare individualmente facciamo un passo indietro. Loro devono solo pensare a farsi trovare pronti, le scelte le faccio io. Ho a disposizione giocatori importanti, sta a me trovare il giusto equilibrio: ci sono ancora i lavori in corso».

Il punto conquistato contro il Genoa consente alla squadra di Rossi di restare a un solo punto dalla Champions League, l’allenatore può ritenersi soddisfatto.
«È stata una partita tra due squadre forti che hanno cercato di superarsi vicendevolmente - continua il tecnico - noi fortunati in occasione del pareggio di Dabo, ma in precedenza c’erano stati due salvataggi sulla linea da parte del Genoa. Il calcio è fatto di episodi. Avremmo potuto vincere noi, avrebbero potuto vincere i nostri avversari. Rispetto all’inizio del campionato troviamo maggiori difficoltà, gli avversari ci studiano e spesso si presentano all’Olimpico con dieci giocatori dietro alla linea della palla. Abbiamo provato in tutte la maniere a vincere, sono contento della prova di carattere dei miei giocatori dopo la sconfitta nel derby».

-Simone Pieretti-

domenica 23 novembre 2008

Lazio-Genoa 1-1


Un primo tempo di studio e una ripresa d’assalto. La sintesi di Lazio–Genoa sta tutta in una frase, inguardabile la prima frazione dove dà spettacolo solo il guardalinee De Santis (disastroso), ricca di emozioni la seconda parte di match, condita da un inesistente rigore sbagliato da Milito e da due reti che sanciscono il definitivo pareggio.

In campo – Defezioni importanti tra le fila dei padroni di casa. Il giudice sportivo ha squalificato Radu e Ledesma, sostituiti dal serbo Kolarov e dal francese Dabo. Meghni vince il ballottaggio con Mauri, malissimo nel derby, davanti a sorpresa non c’è Rocchi nel tridente composto da Foggia, Zarate e Pandev. Gasperini cerca di rilanciare il suo Genoa dopo la brutta trasferta di Torino. Fuori Gasbarroni, Sculli fa l’esterno insieme a Palladino. Ancora indisponibili Paro, Milanetto e Modesto.

Si gioca – Partita che scorre via troppo contratta, Lazio timorosa e priva di idee, tridente abulico ad esclusione del solo Foggia, tempestato di falli dai giocatori genoani. Ospiti guardinghi e poco produttivi, Milito è abbandonato in mezzo a Rozehnal e Cribari dato che Sculli e Palladino spingono poco e senza lucidità. Tantissimi falli a metà campo, Mazzoleni tarda ad estrarre i cartellini. Al 30’ Meghni ruba un gran pallone e parte in dribbling, Zarate gli crea lo spazio per il tiro che sibila alla sinistra di Rubinho. Si fa vivo il Genoa al 35’, Juric lavora un buon pallone per Sculli che centra per Motta, sponda per Milito che scarica un gran destro, Carrizo c’è. Fiammate rare e improvvise, Kolarov bombarda la porta di Rubinho che ribatte sui piedi di Pandev, incommentabile il tap-in del macedone. Sul ribaltamento di fronte Vanden Borre sgroppa sulla destra sguarnita per l’assenza di Kolarov, cross basso per Milito che insacca comodamente ma Mazzoleni annulla su segnalazione del collaboratore De Santis. Goal regolarissimo, Gasperini furioso e ne ha ben donde.

Ripresa subito vivace, al 7’ Mazzoleni concede un rigore incredibile al Genoa per presunto fallo di Lichtsteiner su Sculli. Dal dischetto Milito calcia alto! Si risveglia la Lazio, Foggia e Rocchi costringono Rubinho a due prodezze. Milito cerca subito di rifarsi ma non centra la porta, sul lato opposto Rocchi servito da Brocchi calcia a botta sicura, Papastathopoulos sulla riga mette in corner. Al 24’ azione confusa in area biancoceleste, Mesto mette in mezzo un palla deviata che finisce a Milito, esterno destro che si infila nell’angolo lontano. E’ lo 0-1. I padroni di casa faticano a ritrovarsi ma al 35’ Dabo esplode un destro potentissimo dai 30 metri, Rubinho è sulla traiettoria ma si lascia sfuggire il pallone che si insacca in rete per l’ 1-1 finale.

La chiave – Delio Rossi sbaglia ancora una volta le mosse iniziali, correggendo al 46’ con l’ingresso di Tommaso Rocchi. L’attaccante veneziano dà molta più profondità al gioco biancoceleste, contrariamente all’involuto Goran Pandev. Ci vuole il miglior Rubinho per sventare le occasioni da goal che fioccano a grappoli, le principali proprio sulle conclusioni del capitano della Lazio.

La chicca – Per una volta la chicca della giornata la assegnamo in negativo, anzi le assegnamo. Nel primo tempo Vanden Borre mette in mezzo per Milito che da un metro dietro la linea del pallone insacca, De Santis che fa? Annulla incredibilmente. Nella ripresa il rovescio della medaglia, protagonista diretto l’arbitro Mazzoleni. Sculli sguscia via in area a Lichtsteiner e inciampa sul terreno di gioco, fischio del direttore di gara e calcio di rigore clamoroso. Una giornata da dimenticare per la terna arbitrale…

Top&Flop – Bene le difese ad eccezione dei terzini sinistri, vivavi Rocchi e Foggia nella Lazio, splendido Milito nel Genoa. Irriconoscibile Goran Pandev, spento e irritante, Meghni parte bene ma si spegne ancora prima di accendersi. Sul lato ligure da segnalare un pessimo Palladino, litigioso col pallone tra i piedi e sciagurato sotto porta. Rubinho guasta una partita eccellente con la papera per il pareggio laziale.

-Massimo Culello-

sabato 22 novembre 2008

Lazio-Genoa: probabili formazioni


Queste le probabili formazioni di Lazio-Genoa, in programma domenica alle 15.

Lazio (4-3-3): 1 Carrizo, 2 Lichtsteiner, 25 Cribari, 22 Rozehnal, 3 Kolarov, 5 Brocchi, 6 Dabo, 11 Mauri, 17 Foggia, 18 Rocchi, 10 Zarate. (86 Muslera, 29 De Silvestri, 13 Siviglia, 68 Manfredini, 23 Meghni, 19 Pandev, 21 S. Inzaghi). All.: Rossi.

Genoa (4-3-3): 83 Rubinho, 15 Sokratis, 13 Ferrari, 25 Biava, 4 Criscito, 7 Rossi, 88 Thiago Motta, 28 Juric, 14 Sculli, 22 Milito, 10 Palladino. (73 Scarpi, 26 Bocchetti, 29 Brivio, 8 Roman, 68 Vanden Borre, 18 Gasbarroni, 17 Jankovic). All.: Gasperini.

Arbitro: Mazzoleni di Bergamo.

venerdì 21 novembre 2008

Avv. Gentile: "Provvedimenti contro 'Il Romanista' "


“La settimana scorsa l’articolo apparso su Il Romanista è stato vergognoso”. Lo ha detto l’avv. Gian Michele Gentile – legale della S.S. Lazio – intervenendo su RadioSei. “È stato un modo gratuito di aggredire Lotito e la Lazio non sul piano sportivo, perché di sportivo non c’era niente, – continua indignato il legale – ma su quello personale mischiando cose vere, argomentazioni, allusioni e notizie dimenticate. Su questa situazione stiamo lavorando, assolutamente. Stiamo lavorando perché è stata veramente un’aggressione gratuita che non ha nessun motivo di essere fatta in quei modi e in quei termini. Ne riparleremo, abbiamo delle iniziative in corso”. In attesa di conoscere le relative azioni intraprese dalla società biancoceleste, Gentile fa il punto sul processo milanese per aggiotaggio: “Il 9 dicembre si concludono le difese. Poi ci sarà una nuova udienza fissata il 14 gennaio. Si inizierà alle 9.30 per le contro repliche richieste dal Pm e attorno alle 11 si andrà in camera di consiglio. Verosimilmente nel pomeriggio stesso avremo la sentenza”. L’avvocato conclude chiarendo che la richiesta di reclusione per Lotito a un anno e otto mesi, sia solo il punto di vista dell’accusa e manifesta fiducia per la conclusione della vicenda processuale.

-RadioSei-

giovedì 20 novembre 2008

Lazio-Mascherano, contatti


La Lazio sogna ad occhi aperti. Nonostante lo stop nel derby, il club di Lotito è ad un passo dalla zona Champions League e con questo inizio di stagione è ufficialmente concessa l’idea di un futuro in grande. Il presidente ha intenzione di rafforzare la squadra partendo dal centrocampo e il nome che farebbe impazzire i tifosi è stato individuato: Javier Mascherano.

IL MEDIANO - Ventiquattro anni, faro del Liverpool e capitano dell’Argentina, Mascherano è un campione di assoluto livello. Ha iniziato la carriera nel River Plate e grazie ad una superba Coppa Libertadores è diventato subito elemento fondamentale dei ‘Millionarios’. Dopo le parentesi con Corinthias e West Ham, Mascherano sbarca nel Liverpool per consacrarsi agli occhi degli osservatori europei. La Lazio ha già stabilito contatti con il suo procuratore.

lunedì 17 novembre 2008

Rossi: "I ragazzi hanno avuto paura"


La Lazio è uscita sconfitta dal derby con la Roma. Sconfitta di misura, che ai biancocelesti lascia molto amaro in bocca, viste anche le occasioni avute per pareggiare nel secondo tempo...

"Peccato, la partita era stata interpretata bene - ha commentato il tecnico biancoceleste Delio Rossi ai microfoni di Sky Sport - Il derby è una partita particolare, c'era troppa tensione e me ero accorto anche io. Alla fine del primo tempo ho detto ai ragazzi che c'era troppa tensione, troppa paura, che ci voleva un po' più di scioltezza. Un episodio l'ha sbloccata".

La Roma spesso batte velocemente i calci d'angolo, come ha fatto in occasione del goal di Baptista: la Lazio ci ha messo troppo per organizzarsi? "Sicuramente c'è stata disattenzione, anche perché sappiamo che la Roma fa queste cose. Ci voleva un pizzico di attenzione. Però, di errori ne hanno fatti anche loro, ma non sono stati puniti. Abbiamo creato quattro o cinque occasioni di goal nitide, ma non siamo riusciti a mettere a posto questa partita".

Avete avuto le migliori occasioni in dieci contro undici: cosa vuol dire questo? "Penso che quattro o cinque giocatori giocavano per la prima volta il derby e un po' di tensione c'era. Questo ti paralizza un po' le gambe. Ma anche per altri, che sono più navigati. Essendo anche giovani, ne hanno un po' risentito. Non c'era una spiegazione logica, perché stavamo giocando, secondo me, in una situazione per noi favorevole".

Come si esce da questo derby? "Dobbiamo valutare quello che abbiamo fatto fino ad oggi. Una partita persa, pur importante, sapendo a quanto ci tiene il nostro ambiente, non deve cancellare quanto di buono abbiamo fatto fino ad ora e che abbiamo dimostrando, parzialmente, anche stasera".

Peperones - Lazio 1-0


Quando c’è di mezzo il derby della capitale, lo spettacolo è sempre assicurato. Julio Baptista regala tre punti d'oro ai suoi, trovando la zuccata vincente al quinto della ripresa dopo un’azione nata da calcio d’angolo. Bella e immediata la reazione di una Lazio ordinata, mai doma, micidiale nelle ripartenze con i tre attaccanti che fanno soffrire fino all’ultimo gli uomini di Spalletti. Doni non fa sconti al tridente biancoceleste, para tutto il possibile ed evita un pareggio che sembrava arrivare da un momento all’altro.

In campo – Formazioni della vigilia confermate dai due tecnici Luciano Spalletti e Delio Rossi. Doni e De Rossi recuperano dai rispettivi infortuni e sono regolarmente in campo, Baptista titolare a formare un tridente mascherato, con Totti e Vucinic che parte leggermente largo. Tre punte anche per gli ospiti di turno, i biancocelesti si schierano con il tanto chiacchierato tridente, a farne le spese è Pasquale Foggia.

Si gioca – Le squadre si temono vistosamente, primi minuti di gioco all’insegna dello studio. Fiammate da una parte e dall’altra, Zarate comincia a puntare Panucci creando parecchi scompensi alla retroguardia avversaria. L’argentino non è però un terzino e al 19’ lo stesso Panucci sale sulla fascia indisturbato, cross teso per la testa di Vucinic che si avvita e costringe Carrizo alla prima vera parata del match. La Lazio non tarda a rispondere, Brocchi mette in mezzo per Zarate che schiaccia troppo la sfera di testa e manda alto da una manciata di metri. L’incontro scivola via veloce ma privo di troppi rischi, qualche punizione mal calciata dai giallorossi e Zarate che persevera nel voler dribblare tutti. Piove qualche calcione di troppo, l’arbitro Rocchi tiene in pugno la situazione con autorità. L’ultima grande occasione del primo tempo la regala la premiata coppia Pandev-Rocchi, splendida la girata aerea di quest’ultimo ma la palla vola alta.

Inizia la ripresa, bastano 5 minuti e Baptista, su cross di Totti, incorna in rete sul secondo palo. 1-0. Immediata risposta della Lazio con Zarate che in mischia colpisce di testa, Doni miracoloso in corner. La Lazio rimane in dieci per l’espulsione di Ledesma e la Roma misteriosamente si scioglie. Prima Pandev sfiora il palo, Rocchi ci prova con il destro a giro, ancora Pandev in area scarica su Doni. Gli uomini di Rossi sono tutti avanti, Vucinic in contropiede solitario serve Menez che calcia sull’ottimo Carrizo in uscita. Non c’è un attimo di sosta, Zarate riparte in slalom e regala due assist clamorosi per Inzaghi e Lichtsteiner che sprecano dal limite dell’area piccola. Non basta la reazione della Lazio, Rocchi fischia dopo 4 minuti di recupero la fine di un derby a dir poco infuocato.

La chiave – Baptista assume una posizione anomala in campo, un po’ trequartista, a volte esterno, addirittura centravanti. I movimenti della Bestia, devastante il suo fisico, costringono più volte gli avversari al fallo sistematico, fino all’espulsione di Ledesma per un’entrata in ritardo sul brasiliano. Julio sgobba, si fa largo e insacca un goal importantissimo per il prosieguo della stagione giallorossa.

La chicca – Non nominare le gesta di Mauro Zarate sarebbe un autogoal imperdonabile. L’argentino sbatte sì a volte sugli avversari ma quando ha spazio fa veramente male. Sensazionale il dribbling nel finale quando si porta a spasso Cassetti, entra in area, alza lo sguardo e pennella un assist di platino per Lichtsteiner che incorna alto da ottima posizione.

Top&Flop – Grande prestazione dei centrali difensivi da ambo le parti, ottimo Baptista nei giallorossi, Brighi regala una prestazione di pura sostanza e spirito di abnegazione. Male Perrotta, espulso nel finale, De Rossi stranamente impreciso. Sulla sponda biancoceleste brilla la stella di Zarate, Pandev e Rocchi si cercano, si trovano, ma non riescono a fare male. Impalpabile Mauri, Radu pasticcia troppe volte con il pallone e non spinge a dovere, Ledesma macchia una bella prestazione con un’ingenua espulsione. Da sottolineare una grande direzione arbitrale del toscano Rocchi.

-Massimo Culello-

sabato 15 novembre 2008

venerdì 14 novembre 2008

Rocchi:"Non firmerei per il pari"


Esigenze diverse, ma un unico obiettivo: vincere il derby di domenica (ore 20.30). La Lazio di Delio Rossi, per continuare a sognare e consolidare il quarto posto in classifica. La Roma di Luciano Spalletti, invece, per allontanarsi al più presto da quell’imbarazzante quartultimo posto. Entrambe perché il derby è il derby. Nonostante la differenza in classifica, la Lazio respinge - anche per scaramanzia - l’ipotesi di essere favorita per la vittoria. Ma la maggior parte degli scommettitori punta sul risveglio della Roma.Il tridente delle meraviglieNei giorni della vigilia, Rossi ha provato più volte il modulo che prevede la presenza in contemporanea di Pandev-Rocchi-Zarate, ovvero il tridente più prolifico della serie A. “Il derby sarà una partita difficilissima. Dobbiamo pensare a noi, senza cambiare il modo di preparare la gara, e mettere in campo ciò che abbiamo provato in settimana. Di certo non firmerei per un pareggio - dice l’attaccante laziale Tommaso Rocchi - perché è una partita talmente bella e importante da giocare che ognuno farà di tutto per vincerla. Il sapore di una vittoria come questa è bellissimo”.De Rossi in dubbioAlla vigilia del derby, tegola sul romanista De Rossi. Un infortunio al polso rischia di fargli saltare la partita più attesa. Ma il centrocampista rassicura: “Credo di potercela fare a giocare”. “Dobbiamo vincere questo derby”, dice con fermezza Mirko Vucinic. La Roma “non ha altra scelta”. Anche perché i tre punti allontanerebbero i giallorossi dalla zona calda della classifica e li rilancerebbero. “Abbiamo 14 punti in meno della Lazio e dobbiamo cominciare ad accorciare questa distanza a partire già da domenica sera”, dice l’attaccante. Totti e Mexes sono ok.

giovedì 13 novembre 2008

Formello: Rossi prova lo Za-Pa-Ro


Le prime prove tattiche della Lazio che si avvicina alla supersfida di domenica sono iniziate sotto il diluvio romano.
La pioggia non ha risparmiato la truppa di Delio Rossi che solo dal pomeriggio di ieri ha cominciato a fornire qualche indicazione in più sugli eletti di domenica e sul modulo da contrapporre alla Roma di Spalletti.

Il tecnico biancoceleste, si sa, ama mischiare le carte e non è la prima volta che schiera il cosiddetto «Za-Pa-Ro» a partire dal mercoledì per poi non confermarlo in gara. Nel caso del tridente pesante il grande escluso sarebbe Pasqualino Foggia che sta dimostrando ogni giorno di più di meritarsi quella maglia.
Il grande assente di ieri invece era Cristian Brocchi, a riposo precauzionale per un leggero stiramento all’adduttore della coscia sinistra. Al fianco di Ledesma e Dabo il tecnico ha schierato Meghni che in caso di forfait da parte dell’ex milanista dovrebbe essere preferito a Mauri. Per il centrocampo infatti i dubbi si riducono a zero. Delio Rossi tornerà ad affidarsi all’esperienza di Dabo e alla fantasia di Ledesma, lo stesso Brocchi rappresenta sempre di più un punto di riferimento nello scacchiere biancoceleste. Stesso discorso per quanto concerne la retroguardia. Fiducia illimitata a Lichtsteiner, pedina fondamentale di Rossi nonché migliore acquisto (insieme con Zarate) dell’intera era Lotito. Siviglia, Rozenhal e Radu andranno a completare la linea difensiva.
Non è ancora il tempo di Matuzalem e Firmani che nonostante i loro sforzi non saranno convocabili per il derby. Oggi comunque arriveranno ulteriori indicazioni tattiche dal test amichevole in programma a Formello. La squadra prescelta per mettere alla prova una Lazio lanciatissima saranno i dilettanti dell’A.s.d. Fabrica di Carbognano. Oggi vedremo se Delio Rossi è veramente convinto di presentare al cospetto dei cugini una Lazio a trazione anteriore. Le porte di Formello rimarranno chiuse ma i tifosi biancocelesti faranno le prove generali anche fuori dai cancelli.

mercoledì 12 novembre 2008

Derby: tridente si, tridente no


Tridente sì, tridente no, tridente forse. La vigilia più lunga dell’anno per la Lazio si consumerà (si già sta consumando) con un grande dilemma: utilizzare o meno i tre super-attaccanti? Il cuore dice sì, la ragione invece frena. Perché i magnifici tre hanno finora giocato assieme solo un paio di frazioni di partite; perché con loro tre in campo contemporaneamente gli equilibri di squadra diventano precari; e perché Tommaso Rocchi non ha ancora la condizione fisica per reggere per novanta minuti.

I giorni di Rocchi E allora che fare? Delio Rossi potrebbe decidere di tenere Rocchi in panchina, come ha fatto contro il Siena, per scatenarlo nel secondo tempo. Potrebbe però anche rompere gli indugi e affrontare con lo Za-Pa-Ro la serata più attesa dell’anno. Molto dipenderà da come il capitano risponderà alle sollecitazioni cui sarà sottoposto negli allenamenti dei prossimi giorni. Un Rocchi che si dimostri di nuovo a livelli accettabili difficilmente potrebbe essere tenuto fuori. Anche perché, pur non essendo al meglio, domenica scorsa gli sono bastati 45 minuti per dimostrare tutta la sua forza, cambiando la storia di una partita che sembrava segnata. D’altro canto nella prima porzione di gara giocata assieme (la prima mezzora del secondo tempo di Verona col Chievo) i tre super-attaccanti biancocelesti hanno fatto venire il mal di testa agli avversari. Meno bene era poi andata per lo Za-Pa-Ro nel primo tempo della partita contro il Catania.

La variante Lichtsteiner Tridente sì, dunque, a patto che Rocchi stia bene. Ma come la mettiamo con i famosi equilibri di squadra? A Verona, un po’ per mancanza di alternative un po’ per convinzione, Rossi controbilanciò il tridente pesante con l’avanzamento a centrocampo di Lichtsteiner. Ci riproverà nel derby? L’interno sinistro di centrocampo dovrebbe essere Mauri, ma Rossi potrebbe piazzare lì anche il «treno svizzero» con tanto di ripescaggio di De Silvestri per il ruolo di terzino destro. Un Lichtsteiner interno sinistro potrebbe essere la mossa in grado di sparigliare il campo, come successe con Behrami nell’ultimo derby, vinto per 3-2 dalla Lazio grazie ad un gol nel recupero proprio di Valon. Di Behrami Lichsteiner ha la stessa nazionalità, lo stesso ruolo-base e la stessa duttilità tattica capace di farne un jolly preziosissimo. E allora sì, potrebbe essere proprio lui, l’uomo rivelazione della Lazio, l’«equilibratore » del tridente.

Foggia fermo Tridente sì, dunque. Anche perché la principale alternativa all’utilizzo di Rocchi, Pasquale Foggia, non sta bene. Ieri il napoletano ha saltato l’allenamento a causa di una contusione all’emitorace sinistro: le sue condizioni saranno valutate soltanto nei prossimi giorni. Rossi si è potuto consolare con il ritorno in gruppo di Cristian Manfredini, che sembra aver risolto i problemi muscolari che lo hanno fermato nelle ultime settimane. Niente da fare, invece, per Matuzalem e Firmani che continuano a lavorare a parte.

-STEFANO CIERI-

domenica 9 novembre 2008

Lazio 3, Siena Niente


Quando in novanta minuti di gioco concludi tre volte a rete e la partita finisce 3-0, qualcosa vorrà pure dire. Il cinismo è diventato il leit motiv di questa Lazio casalinga, inguardabile per tutto il primo tempo e spietata nella ripresa contro un bel Siena troppo ingordo sottoporta e contro un Carrizo in formato maxi. Una punizione di Zarate e due contropiede suggellano il risultato, decisamente penalizzante per la squadra di Giampaolo, portando così i capitolini in piena zona Champions.

In campo – Turnover forsennato per Delio Rossi in vista della stracittadina del prossimo turno, fuori Radu, Brocchi, Rocchi e Pandev (squalificato), si cambia modulo e si passa al 4-3-2-1 con Foggia e Mauri dietro al talento di Mauro Zarate. Giampaolo non ha derby a cui pensare e quindi spazio alla formazione migliore, Ghezzal vince il ballottaggio come spalla di Maccarone con Kharja in appoggio.

Si gioca – Una Lazio un po’ troppo rivoluzionata comincia con il piede sbagliato e finisce presto per farsi schiacciare da un Siena organizzatissimo. Ghezzal e Maccarone scombinano le linee dei padroni di casa, pericolosissimo il franco algerino che al 9’ incrocia il sinistro sfiorando il palo più lontano. I ragazzi di Giampaolo cingono d’assedio l’area avversaria, ancora Ghezzal con una superba girata costringe Carrizo alla prodezza con la mano di riporto. Dal corner susseguente nasce la palla goal più limpida con Maccarone che di testa da pochi centimetri mette clamorosamente a lato. Le uniche occasioni, se così si possono definire, per la Lazio arrivano da due tiracci da lontano di Ledesma e Kolarov. Capitolini inguardabili, Delio Rossi continua il suo harakiri nei primi tempi. Ripresa con Rocchi al posto di un abulico Meghni, la mossa si fa subito sentire. Al 7’ in mischia Rozehnal cicca il pallone a pochi metri da Curci, ma è il preludio all’imminente vantaggio. Rocchi viene atterrato da Rossettini al limite, sulla palla va finalmente Zarate e non Ledesma, pennellata di rara bellezze e palla che si incastra sotto l’incrocio dei pali più vicino. 1-0. I ritmi si abbassano inesorabilmente, la Lazio cerca di controllare la partita, soffre la vivacità di Maccarone ma Siviglia e Rozehnal fanno ottima guardia. Nel finale Giampaolo rischia le quattro punte, Zarate va a nozze negli spazi e dalla destra serve un assist perfetto per Rocchi che anticipa Curci e insacca in rete per il 2-0. All’ultimo minuto ancora Zarate semina avversari e spara su Curci, ribattuta su Lichtsteiner che con freddezza appoggia per Rocchi che a porta vuota chiude sul 3-0.

La chiave – L’ingresso di Rocchi corregge un modulo pasticcione e assolutamente inutile contro un Siena messo benissimo in campo da Giampaolo. Inspiegabile trovare un perché alle scelte di Rossi nei primi tempi, quasi sempre in sofferenza e raramente chiusi in vantaggio. La correzione tattica di inizio ripresa costringe la difesa senese a preoccuparsi di un giocatore in più, quel Tommaso Rocchi finalmente decisivo e in condizione fisica ottimale.

La chicca – Ancora una volta la vetrina se la prende di prepotenza Mauro Matias Zarate con una perla di infinita bellezza. Sul calcio piazzato dal limite dell’area si presenta per la prima volta lui, contrariamente a Ledesma, vero monopolizzatore dei calci di punizione in casa biancoceleste. Posizione più ideale per un mancino ma Mauro Matias prende la mira, attende il fischio e disegna una parabola fantastica con la “gambeta”, infilando il sette più vicino contro un guardingo e incolpevole Curci.

Top&Flop – Zarate e Rocchi risultano decisivi ai fini del risultato, ottima la coppia Siviglia – Rozehnal che cinta d’assedio mette pezze ovunque. Male Meghni, inopportunamente schierato dall’inizio. Dal lato toscano ottima prova del colombiano Zuniga, rapido e roccioso, discreta la prova di Maccarone e Ghezzal, Portanova e Rossettini crollano nel finale.

-Massimo Culello-

Probabili formazioni di Lazio-Siena


Le probabili formazioni di Siena-Fiorentina, incontro dell'undicesima giornata del campionato di Serie A in programma domani alle ore 15:

LAZIO (4-3-1-2) - Carrizo; Lichtsteiner, Diakite, Rozehnal, Kolarov; Dabo, Ledesma, Meghni; Mauri, Zarate; Rocchi.
Allenatore: Delio Rossi.

SIENA (4-3-1-2) - Curci; Rossettini, Moti, Portanova, Del Grosso; Vergassola, Codrea, Galloppa; Kharja; Frick, Maccarone.
Allenatore: Marco Giampaolo.

Arbitro: Christian Brighi di Cesena.

venerdì 7 novembre 2008

Non snobbare il Siena


In casa Lazio, in questi giorni, alcuni sembrano pensare più al derby in programma il 16 novembre, che all'imminente sfida casalinga che opporrà i biancocelesti al Siena.

Se per certi versi è comprensibile che i tifosi inizino già a prepararsi alla stracittadina, i sostenitori laziali devono però augurarsi che questo non accada all'interno della squadra, perchè la partita di domenica è importantissima e la compagine di Delio Rossi dovrà fare di tutto per cercare di conquistare l'intera posta in palio.

Battere i toscani, infatti, sarebbe ottimo per la Lazio: in primo luogo, perchè la formazione biancoceleste conquisterebbe tre punti di platino nella corsa al ritorno in Europa, e poi perchè vincendo inizierebbe nel migliore dei modi la settimana del derby, senza quelle piccole polemiche o quei malumori che sempre arrivano dopo prestazioni negative e che potrebbero minare proprio in quei giorni la serenità di uno spogliatoio che fino a questo momento ha dimostrato di essere l'arma in più della squadra romana.

Per questo, a nostro avviso, sarebbe da evitare un turn over esasperato: già mancherà Pandev, squalificato, e l'assenza non sarà affatto di poco conto. In più ci sono Mauri, Foggia e Rocchi, che non sono in condizioni ottimali, e azzardare qualche altro cambio di troppo in una formazione che dal punto di vista medico è già in difficoltà potrebbe essere pericoloso.

La Lazio, poi, undici titolare a parte, non deve sbagliare l'approccio alla gara. Dovrà scendere in campo determinata e concentrata, perchè già in passato (Bologna docet) ha dimostrato che rischia di incorrere in brutte figure se smarrisce la cattiveria e l'umiltà che invece devono costituire una costante nell'atteggiamento di Delio Rossi e dei suoi giocatori. Il Siena è una delle rivelazioni di questo primo scorcio di stagione: per batterlo ci vorrà la miglior Lazio possibile.

Da lunedì, poi, si inizierà a pensare al Derby. Sarebbe un peccato, dopo aver ricominciato a correre, fermarsi proprio sul più bello.

-Roberto Arduini-

martedì 4 novembre 2008

Zarate e Ledesma da nazionale


Oggi la lista dei convocati per l’amichevole contro la Scozia.
Diego Maradona, nuovo commissario tecnico dell’Argentina, oggi verrà presentato a Buenos Aires e diramerà la lista dei convocati per l’amichevole del 19 novembre in Scozia. Carrizo sarà confermato come il portiere titolare della Seleccion. Ledesma e Zarate aspettano. Maurito è sotto osservazione. La sorpresa è legata al playmaker argentino della Lazio, preso in considerazione come possibile alternativa a Cambiasso, considerato in bilico. C’è un’altra novità: Maradona, convocazioni a parte, è curioso di scoprire e conoscere i giovani talenti che si stanno affermando in Europa. E partirà nelle prossime ore per un tour che lo porterà in Spagna, Inghilterra e Italia. Roma potrebbe essere forse la sua prima tappa. E se anche non ha fatto ancora arrivare segnali diretti alla Lazio, appare scontato (dicono nel suo entourage) che possa venire a seguire da vicino Carrizo, Ledesma e Zarate, peraltro amico di famiglia. Chissà che non si affacci a Formello o addirittura allo stadio Olimpico domenica prossima.
Intanto sono ore decisive per il contratto di Maurito, che si legherà per cinque anni alla Lazio.

domenica 2 novembre 2008

Ci pensa Pasqualino!


Una Lazio volitiva, confusionaria e sprecona, strappa coi denti tre punti fondamentali per la risalita in classifica. Dopo un primo tempo in cui il Catania chiude tutti gli spazi, nella ripresa Zarate crea voragini sulla fascia sinistra catanese e da un’invenzione del talento argentino nasce il goal vittoria di Foggia, bravo e glaciale dinanzi a Bizzarri. Partita a scacchi tra i due allenatori, bravo Rossi a crederci fino alla fine, un gradino sotto Zenga che tiene inspiegabilmente in panchina il bomber Paolucci per tutti novanta minuti.

In campo – Delio Rossi stupisce tutti e schiera una squadra a trazione anteriore. Zarate, Pandev e Rocchi insieme dal primo minuto e Mauri in mediana in pieno stile Zemaniano. Difesa confermata in blocco. Walter Zenga continua col turnover forsennato, fuori Martinez e dentro Izco a comporre con Plasmati e Mascara un tridente decisamente mascherato.

Si gioca – Buona verve iniziale da parte dei padroni di casa, trame fitte di passaggi alla ricerca dei tre uomini davanti. Subito pericoloso Pandev che col sinistro da posizione defilata impegna Bizzarri in una parata scomposta. Il Catania prende presto le misure alla squadra di Rossi, ottimo il lavoro dei tre mediani, bravo Plasmati a tenere su i suoi con ottime sponde per l’accorrente Mascara. Il tridente capitolino stenta come nelle peggiore delle previsioni, Zarate per i primi trenta minuti sbatte contro gli avversari, Pandev è troppo defilato mentre Rocchi è avulso dalla manovra. Nel finale di tempo Zarate comincia però a carburare seminando il panico nella zona di Sardo ma i suoi assist non trovano compagni pronti a trovare la rete. Ci si aspetta Foggia e invece ecco Meghni al posto di Rocchi dal primo del secondo tempo. Riprende lo Zarate show che salta a ripetizione Sabato con numeri impressionanti; doppi passi, elastici, cambi di direzione, sfugge in tutti i minuscoli spazi lasciati dai ragazzi di Zenga e offre assist importanti per Pandev che prima sciupa malamente di testa, poi sull’ennesimo invito del compagno si gira stupendamente ma calcia addosso a Bizzarri. Rossi vuole vincere, dentro Inzaghi e Foggia. Proprio quest’ ultimo, dopo un’azione personale dell’imprendibile Zarate, controlla splendidamente in area, salta Silvestre e insacca nell’angolino basso, mettendo la parola fine ad una partita esageratamente tattica.

La chiave – L’ingresso di Foggia, tardivo, crea scompiglio sul lato destro della difesa etnea, sin lì efficace con il tandem Sardo–Silvestre. Le iniziative del napoletano mettono in ansia il Catania che è costretto così a lasciare più spazio a Zarate, spostato sulla destra e letale quando può puntare l’uomo nell’uno contro uno. Pensare che Delio Rossi nell’intervallo aveva preferito inserire un abulico Meghni, fuori forma e senza meta fissa in questo modulo.

La chicca – Che dire, le chicche! Zarate fulmina gli avversari in continuazione, saltando il povero Sabato in dribbling di tutte le salse. Splendido il doppio passo multiplo, sensazionale la capacità di sfruttare i centimetri di campo disponibili, un giocatore veramente unico.

Top&Flop – Zarate su tutti, ottimo il reparto arretrato con Rozehnal e Radu sugli scudi. Decisamente fuori condizione Rocchi e Meghni, in assoluto i peggiori dei padroni di casa. Tra gli uomini di Walter Zenga bene Ledesma e Stovini, a tratti insuperabile, grande spirito di abnegazione di Mascara che sgroppa per tutta la partita tra difesa,centrocampo e attacco. Male Sabato, scherzato da Zarate, così così Izco senza una posizione precisa in campo.

-Massimo Culello-

sabato 1 novembre 2008

Probabili formazioni di Lazio-Catania


Lazio: Allenamento mattutino per la Lazio di Delio Rossi che stasera sarà in ritiro a Formello in vista del match di domani contro il Catania. Dubbio in attacco dove il tecnico romagnolo ha alternato nelle prove di oggi Rocchi e Foggia nel tridente offensivo, accanto a Pandev e Zarate. Nella lista dei 19 convocati non sono rientrati Cribari e Makinwa per scelta tecnica. Convocato, invece, Meghni, che ha smaltito i problemi di pubalgia. Ancora fuori per guai fisici Matuzalem, Firmani, Manfredini e Del Nero.

Catania: Emergenza Catania, tra i venti convocati di Zenga ci sono alcuni giocatori che non stanno benissimo: Sabato (che, comunque, mala che vada andrà in panchina), Llama (si era infortunato a Siena, sta cercando di recuperare, ma la sua presenza sembra quasi impossibile), Silvestri. Per quest'ultimo, Zenga ha aperto uno spiraglio: "Speriamo di riaverlo in campo perché Alvarez si è infortunato daccapo e non so in quali condizioni arriveremo alla partita. In ogni caso cercheremo di impostarla sempre noi, senza lasciare spazio ai pur pericolosi avversari". In definitiva, in difesa, il Catania potrebbe schierare Silvestre, Stovini, Terlizzi, e uno tra Silvestri e Sabato, tenendo il reparto bloccato in modo da arginare il tridente biancazzurro. Sono fuori anche Spinesi e Dica, quest'ultimo in permesso, è squalificato Tedesco. Insomma, Zenga, stavolta, dovrà ricorrere al turn over forzato

Lazio (4-3-3)
1 Carrizo, 2 Lichtsteiner, 13 Siviglia, 22 Rozehnal, 32 Radu, 5 Brocchi, 24 Ledesma, 11 Mauri, 18 Rocchi, 10 Zarate, 19 Pandev.
Ballottaggio: Rocchi 60%-Foggia 40%
Indisponibili: Del Nero, Matuzalem, Firmani, Manfredini
Squalificati: Nessuno
Diffidati: Pandev, Brocchi

Catania (4-3-1-2)
1 Bizzarri, 23 Terlizzi, 6 Stovini, 4 Silvestre, 21 Silvestri, 13 Izco, 5 Carboni, 26 Biagianti, 7 Mascara, 9 Paolucci, 16 Plasmati.
Ballottaggio: Stovini 70%-Sardo 30%, Plasmati 70%-Martinez 30%
Indisponibili: Spinesi, Dica, Silvestri, Llama, Alvarez
Squalificati:
Tedesco (1)
Diffidati: Nessuno

Arbitro: Gava di Conegliano (Altomare-G. Rubino; IV Calvarese)

venerdì 31 ottobre 2008

Lotito: "Maradona, prendi Zarate"


Il presidente della Lazio: «Ha enormi potenzialità, è anche caparbio. Nel giro di qualche anno diventerà un campione di livello mondiale»
«Il Catania ha un organico combattivo, coeso, determinato, ma noi vogliamo portare a casa un risultato positivo». Il presidente Claudio Lotito carica la sua Lazio. «Non bisogna sottovalutare mai nessun avversario - dice a Radio Kiss Kiss - restando umili e coesi vogliamo ottenere i tre punti. È vero che nella Lazio ci sono stati molti infortunati, ma l'organico copioso ci ha consentito di sopperire al meglio le assenze. Ce la possiamo giocare alla pari con tutte le squadre. La lotta scudetto? Ci sono diversi formazioni in corsa, e tra queste anche Napoli e Udinese. Non parlo della Lazio perchè non mi piace far dei pronostici sul lavoro che svolgo». Poi, una battuta anche su Zarate con tanto di messaggio al nuovo ct dell'Argentina, Diego Armando Maradona. «Parliamo di un calciatore dalle enormi potenzialità: è caparbio, determinato, non accetta mai la sconfitta, si sacrifica in mezzo al campo. Nel giro di qualche anno - conclude Lotito - diverrà un campione di livello internazionale».

mercoledì 29 ottobre 2008

Chievo-Lazio 1-2...grazie Mantovani


Torna al successo la squadra di Delio Rossi con una fortunosa ma meritata vittoria in casa del Chievo. Dopo il provvisorio vantaggio di Pellissier la squadra capitolina naviga meglio nella piscina del Bentegodi, spingendo costantemente e trovando il match point con un cross di Radu spinto in rete da un disastroso Mantovani.

In campo – Beppe Iachini ridisegna i veronesi dopo la brutta sconfitta di Cagliari, inserendo Bogdani in attacco per dare peso ad un reparto che fatica a trovare la porta. Indisponibile Italiano, regia affidata a Marcolini. Delio Rossi, costretto a stravolgere i propri piani in seguito alle squalifiche inattese di Foggia e Mauri, fermati per aver usato toni polemici con l’arbitro Banti. A sorpresa recupera Rocchi, ma si accomoda in panchina, niente tridente con Zarate e Pandev ma un più solido 4-4-2.

Si gioca – Il terreno del Bentegodi è ricoperto d’acqua, situazione che di certo non esalta le qualità tecniche dei giocatori. Pellissier ha una voglia matta di sbloccarsi e prende le misure di testa su cross di Malagò, palla a lato di poco. Passano 4 minuti e lo stesso attaccante riceve da Bentivoglio, controlla ed esplode un sinistro letale che si insacca nell’angolo più lontano, 1-0. Non ci sta la Lazio, al 14’ Zarate manda al bar mezza difesa gialloblu e centra per Pandev che di sinistro non può sbagliare, 1-1 quasi immediato. La premiata coppia offensiva biancoceleste mette incrisi il sistema difensivo dei locali, frequenti gli scambi tra i due che portano Sorrentino ad un intervento dubbio in disperato anticipo sul macedone. Poco spettacolo, tanti errori in appoggio con la regia di Ledesma più appannata dei parabrezza nella piovosa serata veronese. Al 30’ ci prova Kolarov, sinistro che sibila vicinissimo al palo difeso da Sorrentino. Il Chievo non forza i ritmi, solo Bentivoglio impensierisce Carrizo con due rasoterra dalla distanza. Nella ripresa dentro Rocchi dal primo minuto e lo stesso attaccante veneziano al 10’ spreca una ghiotta occasione in contropiede mettendo a alto con un cucchiaio quanto bello tanto infruttuoso. Molto attivo Radu, complice un imbarazzante Luciano dalle sue parti. Al 19’ corner perfetto di Zarate per Rocchi, che nell’area piccola incorna incredibilmente a lato. Chievo assente ingiustificato, fioccano i gialli e Iachini è costretto a sostituire Bogdani, a serio rischio espulsione, perdendo inesorabilmente peso davanti. Al 37’ l’episodio che decide l’incontro; Radu sgroppa sulla fascia e crossa per Makinwa che liscia il pallone, Mantovani in scivolata cerca di anticipare un avversario che non c’è e batte Sorrentino facendo sprofondare sempre più giù il Chievo e Beppe Iachini.

La chiave - Non può che essere la goffa autorete del giovane difensore dell'Under 21, che "regala" i 3 punti ai biancocelesti, al termine di un incontro fondamentalmente equilibrato, anche se nella ripresa, con l'ingresso in campo di Rocchi, la Lazio aveva fatto qualcosa in più rispetto ai veronesi.

La chicca – Zarate parte da sinistra e disorienta Malagò con un paio di finte di corpo, entra in area e evita Mandelli, testa alta e assist vincente per Pandev. Impressionante la facilità con cui l’argentino dribbla gli avversari, a volte solo spostandosi il pallone e accelerando nei primi metri. Tutto ciò nonostante un terreno insidiossimo…

Top&Flop – Bene la coppia Zarate – Pandev, sempre utile e roccioso Lichtsteiner anche nella veste inedita di centrocampista. Ottimo il secondo tempo del terzino rumero Stefan Radu, vittima di qualche critica durante la settimana. Irriconoscibile Ledesma, serve sì un paio di assist nella ripresa ma il suo primo tempo è imbarazzante. Nei padroni di casa superlativa prestazione di Yepes, Pellissier si sblocca ma pasticcia troppo. Incommentabili le prestazioni di Mantovani, Luciano e Patrascu.

-Massimo Culello-