martedì 27 aprile 2010

LOTITO 'INTERISTA'? :"mi offendo"


Claudio Lotito non ci sta. L'attenzione dei media dirottata di colpo sulla Lazio dà un po' fastidio al presidente. Domenica arriva l'Inter, una sfida ultradelicata sul piano della classifica. Se i nerazzurri vincessero a Roma, avrebbero più di mezzo scudetto in tasca.

Di fronte alle tante ipotesi di scarso impegno degli uomini di Reja (allo scopo di sfavorire la Roma nella corsa scudetto, ndr), Lotito ha reagito con forza: "E' una domanda che mi offende. Io appartengo a un'altra categoria di persone: chi ha dubbi significa che pensa e applica queste cose, mentre io non le ho mai applicate. Questo è un Paese che consente a tutti di parlare - ha commentato Lotito prima di un incontro in Lega Calcio -. Sulla scorta di questo ognuno può esprimere i propri giudizi e le proprie considerazioni, che talvolta non rispondono alla realtà, anzi molto spesso".

Anche Luca Toni aveva 'suggerito' alla Lazio di impegnarsi al massimo per fermare la corsa dei Campioni d'Italia. A Formello certe pregiudizi non sono affatto piaciuti.

GENOA-LAZIO 1-2


Il sogno Europa League da una parte, quello salvezza dall’altra. Genoa – Lazio è tutta in queste motivazioni e a vincere tra le due è stata la voglia di Serie A della squadra di Edy Reja. Il Genoa, subito in vantaggio con Palacio, è sembrato rinunciatario e svogliato, soprattutto in alcuni protagonisti annunciati come Palladino e Acquafresca. Grande reazione della squadra capitolina con un mostruoso Andrè Dias che realizza il goal del pareggio e annulla gli avanti avversari, poi con il grande ex Floccari che non perdona mai dentro l’area di rigore. La ripresa è un continuo tentativo dei grifoni di arrivare al pareggio ma, tra imprecisione ed espulsione di Bocchetti, il goal non arriva. Tre punti pesantissimi per la Lazio che può quasi festeggiare la salvezza, ennesima delusione per un Genoa poco propenso a fare il salto di qualità.

In campo – Gianpiero Gasperini deve rinunciare agli infortunati Rossi, Suazo e Jankovic e allo squalificato Dainelli. L’allenatore di Grugliasco è alle prese con la roulette dei ballottaggi, Scarpi batte Amelia, Tomovic ha la meglio su Mesto e Palladino ruba il posto a Beppe Sculli. Edy Reja ha decisamente meno fortuna del collega ligure, il giudice sportivo toglie Ledesma e Kolarov mentre l’infermeria registra il tutto esaurito con Matuzalem, Cruz e Stendardo oltre ai soliti Meghni, Bizzarri e Makinwa. Spazio al 3-5-2 classico, davanti Rocchi affianca lo shockato Floccari e Del Nero si piazza a sinistra.

Si gioca – Primi minuti di gioco con la Lazio che dà l’impressione di avere il pallino del gioco e su azione di calcio d’angolo sfiora subito il vantaggio con Dias. Al primo guizzo passano però i grifoni; punizione dal limite per fallo di Radu, biancocelesti tutti fermi a discutere, palla a Palacio che da fuori area indovina il diagonale killer che fredda Muslera, è 1-0. Doccia gelata, ma la squadra di Reja c’è. Prima è Floccari a sfiorare il goal di testa, poi Mauri conclude una splendida discesa di Radu con un sinistro al volo che fa la barba all’incrocio dei pali. Al 25’ la spinta laziale viene premiata, corner di Baronio e stacco imperioso di Dias che sovrasta Criscito e insacca in rete il goal dell’ 1-1. Gasperini è una furia e ne ha ben donde. Al 32’ il neo entrato Mesto si addormenta e offre palla in area a Floccari, controllo e esterno destro dell’attaccante che piazza la classica zampata dell’ex e fa 1-2. La reazione dei rossoblu è affidata a Palacio, troppo discontinuo, una sua giocata propizia la sponda di Acquafresca per Palladino che calcia a botta sicura ma trova la risposta d’istinto di Muslera. Sul ribaltamento di fronte è Del Nero ad offrire una magia sulla fascia che lancia Floccari, taglio perfetto del bomber che appoggia per Rocchi, destro a colpo sicuro del veneziano e palla che si stampa sull’incrocio dei pali! Nell’ultimo minuto di gioco Mesto commette l’ennesimo erroraccio, Floccari ne approfitta ma tarda la conclusione sulla quale Scarpi riesce a rispondere efficacemente.

Ripresa senza cambiamenti. Il Genoa prova a riorganizzare le idee ma la manovra è lenta e gli interpreti appannati. Palladino arricchisce la personale compilation di fischi con un continuo caracollare che lo porta al cambio, l’unico che prova a inventare qualcosa è Palacio ma non viene seguito da nessuno. La Lazio aspetta intelligentemente e prova a ripartire in contropiede. Le uniche occasioni per i grifoni arrivano da un sinistro con poche pretese di Fatic e un colpo di testa di Criscito che da centro area consegna la palla alle braccia di Muslera. L’ultima occasione della sterile reazione genoana arriva da una sponda involontaria di Morganti che “serve” Palacio, palla per Sculli che al volo calcia però altissimo. Non succede più nulla complice anche la giusta espulsione di Bocchetti, vittoria meritata per la compagine capitolina.

La chiave – La differente solidità difensiva delle due squadre determina il risultato finale. Il tridente Palacio – Acquafresca – Palladino sbatte sempre contro il muro laziale, mentre la coppia Floccari – Rocchi, ben supportata da Mauri, trova sempre spazio tra le maglie rossoblu e tiene alta la squadra.

La chicca – Nonostante l’inferiorità numerica finale, il Genoa si ritrova improvvisamente di nuovo in undici contro undici. In una delle concitate azioni nel finale è infatti Morganti a stoppare il rilancio di Biava e servire Palacio per il quasi goal del 2-2. Ovviamente involontario, chissà cosa sarebbe successo se Sculli avesse segnato…

Top&Flop –
Nel Genoa si salvano un tosto Papastathopoulos e un poco preciso ma vivace Palacio. Male il resto della difesa, Palladino irritante, Mesto spaesato. Negli ospiti grandissima prestazione di Andrè Dias, Floccari si conferma bomber di razza anche a Marassi. Muslera riscatta la poca reattività sul goal di Palacio con due ottime parate, Zarate trova pochi spunti nella mezzoretta scarsa concessagli da Reja.

Massimo Culello

domenica 25 aprile 2010

Aspettando Genoa-Lazio...


Eccoci ritrovati con il tradizionale appuntamento al sabato con le probabili formazioni alla vigilia della sfida tra Genoa e Lazio, che si giocherà domenica alle ore 15, valevole per la 35a giornata del massimo campionato.
Una sfida interessante, che può aprire numerosi scenari alle due compagini. Tre punti in palio, così pesanti che possono cambiare l’esito del campionato in corso. Il Genoa nutre ancora speranze di raggiungere l’Europa League, traguardo importantissimo per la prossima stagione. La squadra di Gasperini vorrebbe bissare il successo di domenica scorsa contro il Parma per fare un passo deciso verso Juventus e Napoli che distano rispettivamente tre e quattro lunghezze. La Lazio, dal canto suo, dopo la sconfitta nel derby è ancora invischiata nella lotta per non retrocedere e si trova ad appena tre punti dall’Atalanta, squadra terz’ultima in classifica. Reja è alla disperata ricerca di punti e riuscire a prenderne almeno uno al Marassi sarebbe un risultato fondamentale. Un pareggio non servirebbe a nessuno, perciò a quattro giornate dalla fine, ci aspettiamo una partita accesa, dove le due squadre si affronteranno a viso aperto per ottenere il massimo risultato. Vediamo nel dettaglio condizione e probabili formazioni dei due schieramenti.

Genoa- Emiliano Moretti al posto dello squalificato Dainelli; si teme che per quest’ultimo il campionato possa finire anzitempo a causa di un infortunio al ginocchio riscontrato nell’allenamento di mercoledì che potrebbe interessare i legamenti. Juric recuperato siederà in panchina, mentre per rivedere Kharja è necessario aspettare ancora 7 giorni. Sculli ha smaltito l’influenza che l’aveva tenuto fuori negli ultimi giorni ed è pienamente arruolabile. Formazione confermata rispetto a quella annunciata giovedì:

Genoa (3-4-3): Scarpi; Papasthatopoulos, Bocchetti, Moretti; Mesto, Milanetto, Zapater, Criscito; Palacio, Acquafresca, Palladino. A disposizione: Amelia, Tomovic, Fatic, Juric, Lazarevic, Boakye, Sculli. Allenatore: Gasperini.
Indisponibili: Jankovic, Suazo, Rossi, Kharja
Squalificati: Dainelli (1). Diffidati: Palacio, Acquafresca, Zapater, Suazo, Scarpi

-Lazio- Baronio e Del Nero rispettivamente al posto degli squalificati Ledesma e Kolarov. Reja ha deciso di lasciare in panchina Zarate e di dare spazio al duo offensivo Rocchi-Floccari. Biava riprende il suo posto al centro della difesa, Stendardo è ancora ko per il colpo al naso rimediato nel derby e Radu soffre di una fastidiosa tallonite, ma dovrebbe esserci. In caso di problemi durante la rifinitura Diakité è pronto a subentrare al rumeno. Foggia non recupererà in tempo per il match al Marassi, quindi non va nemmeno in panchina.

Lazio (3-5-2): Muslera; Biava, Dias, Radu; Lichtsteiner, Brocchi, Baronio, Mauri, Del Nero; Rocchi, Floccari. A disposizione: Berni, Diakite, Siviglia, Hitzlsperger, Firmani, Cruz, Zarate. Allenatore: Reja.
Indisponibili: Stendardo, Meghni, Manfredini, Matuzalem, Bizzarri, Foggia
Squalificati: Kolarov (1), Ledesma (2).
Diffidati: Foggia, Baronio, Rocchi, Floccari, Ledesma, Cruz
Altri: Bonetto, Luciani, Makinwa, S. Inzaghi, Dabo
Arbitro: Emidio Morganti di Ascoli Piceno

Emanuele Ballacci

mercoledì 21 aprile 2010

PARLA STENDARDO


Una scarpata di Toni ha spedito al tappeto Stendardo dopo appena sei minuti di derby. Frattura esposta e plurima al setto nasale e domenica sera è stato operato dal professor Cascone alla clinica Paideia. Il dolore lo sente ancora, giovedì gli saranno tolti i tamponi e gli occhi inizieranno a sgonfiarsi. Quasi certamente Guglielmo salterà il Genoa, gli verrà consegnata una mascherina di protezione che dovrà indossare per un mese. I segni sono visibili anche nei suoi pensieri. Domenica attraverso Brocchi, nell’intervallo della partita, Toni gli ha mandato le scuse e lunedì lo ha cercato mandandogli un sms.
Stendardo, però, c’è rimasto male “Non accetto le sue scuse. Perché non è la prima volta che entra così, solo che in questa occasione mi sono fratturato il naso”. Due giorni dopo il derby la sua rabbia non è ancora sbollita “Io penso che no sia giusto giocare così. Se uno cerca il gol, deve trovarlo in un altro modo. Non facendo male agli avversari. Con Toni succede spesso, è il suo modo di giocare”
Uno accanto all’altro a caccia del pallone lanciato da Vucinic. Stendardo si è tuffato per mandare la palla in angolo e salvare una possibile occasione da gol, Toni ha alzato il piede, forse cercava il pallonetto per liberarsi dalla marcatura o cercava di tirare. L’impatto tra il suo piede destro e il naso di Willy è stato fortissimo. Lui non è completamente convinto che si sia trattato di uno scontro fortuito “Io ero in netto anticipo, davanti a lui. E mi ha visto benissimo che stavo andando di testa. Ha provato lo stesso a tirare e mi ha ridotto così e possiamo anche dire che ha condizionato il derby perché il mister è stato costretto subito ad una sostituzione”. Non accetta le scuse di Toni e si sta informando sulla possibilità o meno di ricorrere alle vie legali, ma è uno scontro di gioco e un tesserato deve chiedere la deroga alla Figc per la clausola compromissoria. “Sto valutando con i miei legali. Intanto denuncio il suo modo di giocare, è un gioco pericoloso. E’ già successo un’altra volta”. Si riferisce al gol decisivo segnato da Toni nel dicembre 2006 durante Fiorentina-Lazio con una zampata sopra la testa di Stendardo. Quella volta Stendardo non si fece male, ma Rossi protestò con veemenza discutendo sulla regolarità del gol.
Ora Willy combatterà per rientrare in tempi rapidissimi. Molto difficile che ci sia a Marassi contro il Genoa perché è complicato che possa allenarsi a pieno regime per la fine della settimana. Qualche possibilità in più per la sfida contro l’Inter o contro il Livorno il 9 maggio. E dipenderà anche da Reja che almeno in difesa si sente coperto a sufficienza con Andrè Dias, Biava, Diakitè e Siviglia.

lunedì 19 aprile 2010

IL DERBY


Che disastro, Floccari. Sul tuo piede passava la possibilità di evitare l'orda barbarica che invece si sta già manifestando a colpi di fuochi d'artificio e di clacsonate.
Che iattura. Che regalo. Che sciagura. Adesso, nei cuori dei cugini, prenderà meritatamente il posto dello (lui si!) sfortunato Paolo Negro.
Con la Lazio abbastanza a sorpresa in vantaggio per 1-0 dopo un primo tempo oggettivamente brutto, sul piede dell'attaccante calabro c'è stata la possibilità di dare la svolta decisiva al derby, ed invece uno dei giocatori finora più positivi ha calciato male, molto male, il rigore del possibile 2-0.
La roma ha avuto così la scarica adrenalinica che le serviva dopo un primo tempo mal giocato, ed ha saputo ribaltare il risultato. "Merito" di Floccari ma anche di Ranieri, che ha saputo pescare dalla panchina le forze che gli servivano per rimettere in gara la sua squadra.

Alla Lazio, Floccari a parte, si può rimproverare poco. Ha giocato una gara gagliarda ma è stata punita nei 10 minuti di sconforto post rigore mancato.
La salvezza è sempre difficile ma si sapeva che fare un risultato positivo contro la prima in classifica era un'impresa. La via per la salvezza passerà da Genova sponda grifoni domenica prossima, muovere la classifica lì sarà importante.

Del risultato ne soffre purtroppo anche la città di Roma, che si vede occupata dall'orda barbarica cesaronica.
Da Rugantino ai Cesaroni: che salto in basso. Non me ne vogliano molti tifosi della roma (butto la una percentuale: il 50-60 per cento?), quelli che alla vittoria della propria squadra festeggiano in modo composto ed appropriato, questi commenti non sono per voi.
Pensiamo invece a quelli del "daye". A quelli che chiamano i giocatori "Massimo" o "Giuseppe" in una intimità che non gli appartiene. A quelli che,già in questi giorni, vengono guardati con occhi strabuzzati dai non-romani che ho incontrato. A quelli che, dopo la vittoria del loro scudetto, hanno fatto agguati a San Lorenzo (rigorosamente in gruppo contro il singolo) a chi non sventolava il vessillo d'ordinanza.
A quelli sempre inopportuni come un chitarrista rock in un concerto di musica sinfonica, o come un giostraio in chiesa durante la Santa Messa.
A quelli che allo stadio non ci vanno ma che, nel momento della vittoria, si comportano come ultras da una vita ma con la sciarpa rigoramente "tarocca".
C'era la possibilità di evitare questo disastro, ed invece si è persa una grossa, grossissima occasione. Peccato. Questo il rimpianto maggiore di questo derby.

Lazio: Muslera, Dias, Stendardo (dal 6' Biava), Radu, Lichtsteiner (dal 64' Zarate), Brocchi, Ledesma, Mauri, Kolarov, Rocchi, Floccari (dal 74' Cruz). All. Reja

roma : Julio Sergio, Cassetti, Juan, Burdisso, Riise, Perrotta, Pizarro, De Rossi (dal 46' Taddei), Vucinic (dal 82' Brighi), Totti (dal 46' Menez), Toni. All. Ranieri

Arbitro: Tagliavento (Tr)

Marcatori: 14' Rocchi (L), 53' Vucinic (r), 64' Vucinic (r)

Ammoniti: Riise, De Rossi, Totti, Cassetti, Juan, Taddei, Toni, Menez (r), Brocchi, Kolarov (L),
Espulsi: Ledesma (L),
18/04/2010 di avantilazio

sabato 17 aprile 2010

Aspettando il DERBY...


Lazio- Per la sua prima stracittadina, Reja ha un dubbio in attacco non indifferente: Rocchi o Zarate? Il capitano biancoceleste parte favorito, ma l’ex tecnico del Napoli non è indifferente al talento dell’argentino e, considerando anche che in passato il n.10 laziale ha regalato ai propri tifosi un gol straordinario nel derby dello scorso anno, scioglierà all’ultimo minuto questo dubbio. Dopo la brutta prestazione di Bologna, Biava si accomoderà in panchina e il terzetto difensivo sarà formato da Dias-Stendardo-Radu con quest’ultimo visto in netto recupero e per domenica dovrebbe essere pienamente a disposizione.

La formazione titolare dovrebbe essere la seguente:
(3-4-1-2): Muslera; Dias Stendardo Radu; Lichtsteiner Brocchi Ledesma Kolarov; Mauri; Rocci Floccari. A disposizione: Berni, Biava, Diakitè, Baronio, Hitzlsperger, Cruz, Zarate. Allenatore: Reja
Indisponibili: Matuzalem, Manfredini, Dabo, Meghni, Bizzarri, Foggia
Squalificati: nessuno
Ballottaggio: Rocchi 65%-Zarate 35%

Roma- Ranieri ha tutti gli uomini a disposizione e preparerà questo derby da primo della classe. Stamane a sorpresa l’ex tecnico juventino ha schierato il tridente offensivo Menez-Toni-Vucinic e ha dato a capitan Totti la pettorina delle riserve. Al momento pare difficile vedere il n.10 giallorosso in panchina, ma come si suol dire “mai dire mai”, viste anche le formazioni di Roma-Atalanta, dove Toni era dato sicuro titolare e invece è partito dalla panchina. C’è chi dice che Ranieri aspetterà l’esito di Inter-Juventus per sciegliere la formazione, optando per una formazione votata al contropiede in caso di un pareggio o vittoria bianconera e per una formazione più offensiva in caso di vittoria interista.

La formazione titolare dovrebbe essere la seguente:
(4-2-3-1): Julio Sergio; Cassetti Juan Burdisso Riise; Pizarro De Rossi; Taddei Totti Vucinic; Toni. A disposizione: Doni, Mexes, Tonetto, Brighi, Menez, Perrotta, Baptista. Allenatore: Ranieri
Indisponibili: nessuno
Squalificati: nessuno

Antonio Pellegrino

venerdì 16 aprile 2010

165° DERBY DELLA CAPITALE


E' il 165° della storia ma rischia di essere uno dei più importanti di sempre. Il derby di Roma quest'anno ha un sapore particolare, una valenza profonda, è circondato da un'atmosfera quasi surreale. L'altalena del campionato ha portato in alto, tra le nuvole, la Roma e ha trascinato quasi al suolo una Lazio mai così in apnea negli ultimi vent'anni. La stracittadina può blindare la leadership dei giallorossi e al tempo stesso rigettare nel baratro i biancocelesti, che hanno trovato un pò d'ossigeno con la vittoria di Bologna; potrebbe però anche tagliare le gambe ai romanisti nella corsa allo scudetto, e sancire una quasi matematica salvezza degli aquilotti. La gioia e lo scotto rischiano dunque di essere doppi in entrambi in casi. Scudetto e retrocessione, sogno e incubo di due realtà mai così lontane.

Abbiamo chiesto a due giornalisti 'faziosi', Gianluca Cherubini di 'Cittàceleste.it' e Matteo De Rose di 'Laroma24.it', di raccontarci come la Capitale sta vivendo l'attesa per il derby di domenica. Tra sgambetti sognati, sfottò già pronti e quell'irrefrenabile voglia di tricolore...

Qual è il clima in città? Che aria si respira?
GC "Il clima è il solito prima di un derby. C'è grande tensione, le due squadre arrivano a questo appuntamento tutte e due con un obiettivo ben preciso. La stracittadina è sempre sentita, ma questa volta ancor di più. Per ovvi motivi…".
MDR "Il clima è il solito, quello di ogni derby, anche se questo non è come gli altri. Il tifoso romanista, però, ci si sta approcciando molto cautamente, non c’è più clamore del solito, nonostante in ballo ci sia lo Scudetto alla fine".

E tra i tifosi? Come ci si avvicina a questa partita?

GC "Con la rivalità di sempre. I soliti sfottò che sono iniziati ormai da un mese. E’ questo il bello del derby, e questo sinceramente non sfugge alla regola, anzi, se possibile è ancora più sentito".
MDR "In maniera molto tranquilla, per una serie di ragioni: prima di tutto perché c’è anche un pò di incredulità, visto che nessuno si sarebbe aspettato tutto questo, poi perché non si è spenta l'eco delle contestazioni alla Sensi e dunque c’è ancora una 'tifoseria contenta ma non troppo' e poi è stato molto bravo Ranieri a tornare British piuttosto che romano e a fare un pò da pompiere in questa settimana".

Speranze, sensazioni? Che partita ti aspetti?
GC "La speranza è che la Lazio faccia una grande partita basata sullo spirito di sacrificio e l’umiltà. C’è grande voglia di riscattare una stagione maledetta e di fare uno sgambetto ai cugini. Mi aspetto una partita molto aggressiva, poca tattica. Le stracittadine si vincono sull’agonismo, sul carattere, col cuore".
MDR "Credo che sia una partita che si giochi in 180’, 90’ stasera a Milano e 90’ domenica sera a Roma. E’ chiaro che sono partite più o meno simili: da una parte due che si giocano molto, dall’altra altre due che possono risollevare la stagione con una vittoria e togliersi una bella soddisfazione contro i rivali di sempre. La Lazio può prendere tre piccioni: salvarsi, farci perdere lo Scudetto, regalarlo ai gemellati dell’Inter… ".

Quale sarà la chiave secondo te? E l’uomo decisivo?
GC "Vincerà chi avrà più voglia di soffrire, di gettare il cuore oltre l’ostacolo. E’ una partita fondamentale per la Lazio, nessuno ha più voglia di sbagliare. Floccari potrebbe essere determinante".
MDR "Sulla carta non c’è partita, ci sono 31 punti di distacco. Ma il derby di Roma ha sempre insegnato che meno partita c’è, più è combattuta e spesso quella che non parte coi favori del pronostico finisce per avere la meglio. Ovviamente non me lo auguro e confido in Vucinic, che è in forma strepitosa. Ma se dovessi fare un nome a sorpresa, direi Juan".

Vincere questo derby perché…

GC "Gli obiettivi sono due e direi abbastanza evidenti: far perdere lo scudetto alla Roma e la salvezza della Lazio".
MDR "Perché dopo sarebbe in discesa e solo se ti suicidi perdi questo campionato!".

Uno striscione per questa partita?
GC "Toglietegli il respiro!”.
MDR "Rispolvererei il classico, ma calzante, 'Ciao ‘nvidiosi'".

Servizio realizzato da Sergio Stanco

giovedì 15 aprile 2010

DERBY: Parla Angelo Peruzzi


ROMA, 15 aprile 2010 - Ha giocato con tutti: Inter, Juventus, Lazio e Roma. E adesso, da membro dello staff della Nazionale, Angelo Peruzzi si diverte a guardare alla prossima giornata di campionato che, parole sue "sarà decisiva, senza alcun dubbio. La volata scudetto passa da Inter-Juve e Lazio-Roma. Purtroppo la Juventus sta vivendo una stagione non brillante, ma sono certo che con l'Inter farà una grande partita. Impossibile il pronostico, anche se Mourinho è un mago e sa come gestire un calendario che proprio in questi giorni offrirà gli scogli più importanti, con la semifinale della Champions alle porte. Cosa dire? Io non farei nessun pronostico, in particolare sul derby di Roma".

Istituzione — Nella capitale Peruzzi è un'istituzione, la sua analisi sul derby si fa interessante per i risvolti sul Mondiale in Sudafrica e sul futuro dello stesso portierone azzurro: "Un po' mi manca non giocarlo più, il derby di Roma: è una partita diversa da tutte le altre e so cosa vuol dire vivere una settimana pre-derby da giocatore... Se Totti è nelle condizioni fisiche giuste può cambiare il futuro di qualsiasi squadra, non solo della Roma, che è fortunata ad avere in questo momento un giocatore come lui a disposizione. Per la volata scudetto, e ovviamente anche per il match di domenica, Totti può essere decisivo. La Lazio? Secondo me i biancocelesti possono contare un terzetto di attaccanti di grande livello: Rocchi, Floccari e Zarate. Direi che la Lazio ha questa carta che deve sfruttare al meglio se questo derby lo vuole vincere".

Futuro biancoceleste? — A proposito di Lazio, si vocifera che il presidente biancoceleste Claudio Lotito abbia contattato Peruzzi proponendogli un futuro da dirigente laziale. Peruzzi conferma: "Sì, c'è stato un incontro e la proposta di tornare alla lazio da dirigente. Io gli risposto che per ora ho in testa solamente il Mondiale in Sudafrica con la Nazionale. Dopo si vedrà. Il discorso è aperto, ma adesso per me c'è solo l'Italia".

Nicola Melillo

mercoledì 14 aprile 2010

IL DERBY ALLE 18.30


La Lega Calcio ha ufficializzato il cambio di orario del derby Lazio-Roma di domenica che si disputera’ alle 18.30 e non alle 20.45. La Lega - si legge in una nota - preso atto dell’ordinanza del Prefetto di Roma con la quale viene stabilita la disputa della gara Lazio-Roma, gia’ programmata per domenica 18 aprile alle ore 20.45, alle ore 18.30 del medesimo giorno, al fine di garantire una efficiente gestione dell’ordine e della sicurezza pubblica, dispone che la gara venga disputata domenica 18 aprile alle ore 18.30.

lunedì 12 aprile 2010

BOLOGNA-LAZIO 2-3...il cuore della Lazio


Scontro salvezza allo stadio Dall’Ara di Bologna, stadio quasi pieno e campo da gioco in condizioni eccellenti. Bologna con una gran voglia di uscire dal mini periodo di crisi, Lazio che ha l’Atalanta alle calcagna e cerca punti che varrebbero oro. La scelta di Reja di schierare Biava esterno destro porta subito i suoi frutti, errore clamoroso dell’ex genoano e Guana sigla il suo primo goal in campionato. Passano pochi minuti e Portanova, in mezzo ai manichini avversari, insacca di testa sul primo palo senza però esultare a causa della sua fede laziale. L’allenatore dei biancocelesti capisce che è ora di rimediare allo scempio e inserisce Rocchi per Biava: risultato? Mauri accorcia le distanze in chiusura di tempo. Nella ripresa è un monologo biancoceleste, Zarate semina il panico nella difesa rossoblu che capitola prima sul fortunoso tap in di Dias e sulla girata di Rocchi che fa 2-3. Colomba non sa cosa fare e attende troppo per i cambi, regalando una vittoria clamorosa agli avversari che escono dalla zona calda e inguaiano lo stesso Bologna.

In campo – Franco Colomba schiera un Bologna accorto, complice l’assenza importante del roccioso Mingazzini. Adailton - Di Vaio davanti, con Succi, Gimenez e Zalayeta in panchina pronti a dare una mano. Britos non ce la fa, spazio a Santos che vince il ballottaggio con Zenoni. Edoardo Reja deve rinunciare allo squalificato Lichtsteiner e al suo sostituto Scaloni, oltre agli ormai lungodegenti Bizzarri, Dabo, Foggia, Matuzalem e Meghni. Biava si sposta sulla corsia destra, Brocchi rimane al centro e lascia in panchina Firmani e Hitzlsperger.

Si gioca – Ci si aspetta la solita arrembante Lazio nei primi minuti, ma la squadra capitolina sembra essere invece narcotizzata. Biava, palesemente fuori ruolo, inizia la sua serie di errori marchiani e al 12’ regala palla in area a Modesto che appoggia per l’accorrente Guana che con un destro chirurgico buca l’incrocio dei pali difeso da Muslera. 1-0, palla al centro. Letteralmente storditi gli ospiti, fallosi, disordinati e privi di gioco. Al 16’ Adailton si appresta a battere un corner, spiovente sul primo palo per Portanova che anticipa le statue avversarie e insacca senza esultare. 2-0, notte fonda per la Lazio. Il primo tentativo ospite è di Ledesma, un tiraccio fuori bersaglio dopo oltre mezzora. Al 34’ Di Vaio si presenta alla partita, controllo e destro immediato che fa la barba alla traversa. Reja si sveglia e al 37’ inserisce Rocchi per un deprimente Biava. I felsinei sfiorano subito il goal con un colpo di testa di Santos, ma poi è solo Lazio. Al 40’ Zarate semina avversari e entra in area, sinistro e palo pieno, sfortunato il talento argentino che si rifà quattro minuti dopo; slalom speciale sulla fascia sinistra, palla a Kolarov che centra per Mauri, controllo e sinistro all’incrocio splendido per il 2-1. Finisce qui la prima frazione.

Ripresa che inizia con lo stesso filo conduttore di chiusura primo tempo. Assalto della Lazio alla porta di Viviano, Zarate infermabile per qualsiasi difensore; al 2’ il suo destro finisce alto, poi due minuti dopo serve Rocchi che viene stoppato ottimamente da Viviano, al 6’ ancora slalom e destro secco che sempre Viviano respinge da campione. E’ assedio totale della Lazio alla porta avversaria, il Bologna è chiuso inspiegabilmente dietro ad attendere. Al 15’ Brocchi inventa per Floccari, stop e palla per Rocchi che si gira da campione e spara di sinistro, Viviano compie l’ennesimo prodigio e salva il risultato. Al 18’ il fortino felsineo cade: punizione di Ledesma che pesca Floccari in area, testa e palla sulla traversa, Stendardo sulla ribattuta mette in mezzo su Raggi che rinvia addosso a Dias che infila di pancia il 2-2. Colomba cerca di far tornare in vita i suoi, ma nessuno sembra seguirlo. Zarate oggi è il giocatore ammirato la scorsa stagione, al 23’ parte da destra e semina avversari a ripetizione, palla dentro per Brocchi che col tacco serve Rocchi, destro sporchissimo ma palla che finisce ugualmente in rete. 2-3, clamoroso al Dall’Ara! Colomba inserisce Gimenez e Succi nel tentativo disperato di riagguantare il pareggio, al 36’ Buscè aggira la difesa laziale ma solo davanti a Muslera calcia incredibilmente alto con tre compagni soli in mezzo all’area. Rimarrà l’unica vera occasione per i rossoblu, nel finale la Lazio spreca contropiede a ripetizione, incredibile quello che Firmani riesce a sprecare con quattro compagni completamente soli in mezzo all’area! Finisce 2-3, partita assolutamente folle…

La chiave – Il cambio di modulo in corsa di Reja raddrizza una partita che sembrava già persa dopo i disastri di Biava, impiegato completamente fuori ruolo come tornante destro. L’ingresso di Rocchi mette alle corde il Bologna che si rinchiude in difesa e regala il pallino del gioco alla squadra capitolina che proprio con Rocchi va a chiudere il match sul 2-3.

La chicca – La partita di oggi è in sé stessa la chicca della giornata. Doppio vantaggio per il Bologna, ribaltamento di risultato, un palo, una traversa, quattro contropiede sprecati e occasioni a ripetizione sottoporta. Uno spettacolo per il pubblico, che è costretto a subire sensazioni diametralmente opposte tra un tempo e l’altro…

Top&Flop – Viviano semina prodezze a ripetizione, Guana segna uno splendido goal e dà ordine. Male uno spento Di Vaio, Colomba attende il vantaggio ospite per aggiustare una squadra che faceva acqua da tutte le parti. Nella Lazio continua il momento magico di Mauri, Zarate è scatenato e Rocchi decisivo. Malissimo Biava, Dias si riprende con il cambio di modulo. Sufficienza risicata per Reja che strappa sì tre punti a Bologna ma regala il doppio vantaggio agli ospiti con una formazione inspiegabile. Rosetti come al solito fischia anche quando si muovono i fili d’erba…

Massimo Culello

domenica 11 aprile 2010

Probabili formazioni di Bologna-Lazio


La formazione biancoceleste opererà con molta probabilità un oculato turn over in vista del derby in programma per domenica prossima. Molti giocatori della squadra di Reja infatti (tra cui Rocchi e Ledesma) sono diffidati e rischiano di saltare la stracittadina.

Queste le probabili formazioni:

Bologna (4-4-1-1): Viviano; Raggi, Portanova, Britos, Lanna; Buscé, Mudingayi , Guana; Adailton; Zalayeta, Di Vaio.
A disposizione: Colombo, Santos, Casarini, Zenoni, Modesto, Gimenez, Succi. All.: Colomba
Squalificati: nessuno
Indisponibili: Moras, Mingazzini

Lazio (3-4-2-1): Muslera; Dias, Stendardo, Radu; Brocchi, Hitzlsperger, Ledesma, Kolarov; Mauri, Zarate; Floccari.
A disposizione: Berni, Biava, Diakite, Firmani, Baronio, Cruz, Rocchi. All.: Reja.
Squalificati: Lichtsteiner (1)
Indisponibili: Bizzarri, Meghni, Manfredini, Dabo, Matuzalem, S.Inzaghi, Foggia

Simone Meloni

sabato 10 aprile 2010

MUSLERA fino al 2015 (?)


Fernando Muslera è pronto a prolungare il suo accordo con la Lazio. Ha deciso di restare a Roma e il suo manager Fonseca ha raggiunto un accordo verbale con Lotito per un prolungamento fino al 2015. Mancano le formalità e la fatidica firma. Una lunga serie di precedenti invita alla prudenza del caso. Salvo colpi di scena il nuovo contratto verrà firmato subito dopo aver raggiunto la salvezza. Questa è l’intesa tra il portiere biancoceleste e la società. Appena la Lazio si sarà garantita matematicamente la permanenza in serie A, Fonseca e Lotito avranno un appuntamento per chiudere la trattativa che sta andando avanti dall’estate scorsa. La trattativa salterebbe soltanto qualora cambiassero i termini della piattaforma concordata. L’intenzione di Muslera sarebbe quella di partire per il ritiro per il Mondiale con la nazionale uruguaiana, avendo già sottoscritto il contratto che lo legherebbe alla Lazio per i prossimi cinque anni. E’ interesse di Lotito chiudere in fretta il rinnovo. Troppi sono stati già gli autogol, lunga la serie di giocatori persi a parametri zero o finiti sul mercato. Dallo scorso settembre Muslera si è imposto e ha guadagnato la promozione a portiere titolare della Celeste allenata dal ct Tabarez. Andrà al Mondiale da protagonista. Un eventuale exploit al torneo in assenza del contratto si trasformerebbe in un boomerang per la Lazio. Niente vacanze: lunedì 17 maggio il giorno dopo la fine del campionato, Muslera partirà per il ritiro con l’Uruguay. Se la Lazio metterà al sicuro la salvezza nelle prossime due settimane potrebbe essere firmato il contratto.
Lotito deve blindare Muslera a tutti i costi. Difficilmente,invece, riuscirà a trattenere Kolarov entrato nel mirino del Real Madrid. La Lazio sarebbe molto più disponibile a trattare il serbo con gli spagnoli che non con l’Inter. Lotito valuta 18-20 milioni il cartellino di Kolarov che è stato acquistato nell’estate del 2007. E’ in scadenza nel 2012 come Stefan Radu preso sei mesi dopo i preliminari di Champions League. Presto dovrà essere affrontato anche il rinnovo del contratto di Radu che da centrale mancino sta giocando un campionato ad altissimo livello.

martedì 6 aprile 2010

BROCCHI: "Vogliamo far perdere lo scudetto alla Roma"


La Lazio domenica ha un’importantissima gara in chiave salvezza contro il Bologna ma in casa biancoceleste qualcuno inizia gia’ a sentire la tensione per il derby contro la Roma che si giochera’ il 18 aprile. Brocchi, sui giallorossi ha dichiarato: “La Roma è una squadra in forma che sta facendo davvero benissimo. Per noi il derby rappresenta un crocevia impor­tantissimo della stagione – si legge sul Corriere dello Sport - Vogliamo far perdere loro terreno in vista dello sprint scudetto, non vogliamo che siano i gial­lorossi a vincerlo” .

Il rischio retrocessione non e’ ancora stato scongiurato ma la Lazio sta pian piano risalendo la classifica e non si vuole fermare proprio ora: “Sia­mo arrivati al quarto ri­sultato utile consecutivo, non sono arrivate sconfit­te, abbiamo fatto un bel passo in avanti ma il peggio non è anco­ra alle spalle – poi Brocchi prosegue - Siamo migliorati mol­to dal punto di vista dello spirito. E’ que­sta la Lazio che tutti si aspettavano a inizio stagione. Se avessimo giocato sempre in questo modo oggi lotteremmo per ben altri traguardi”.

Infine sui prossimi avversari: “Domenica ci aspetta una partita difficile. Sia noi che loro lottiamo per la sal­vezza, sarà una sfida molto intensa. Poi pense­remo al derby, lavorere­mo per prepararlo al me­glio delle nostre possibi­lità. Sappiamo bene quanto i nostri tifosi ten­gono a questo appunta­mento” .

sabato 3 aprile 2010

LAZIO-NAPOLI 1-1


Partita importantissima per entrambe le squadre, Lazio sempre alla ricerca di punti salvezza e Napoli in lotta per un posto nell’ Europa che conta. I padroni di casa puntano come al solito sulla partenza sprint e anche questa volta vengono premiati con il goal lampo di Floccari, bravissimo ad incornare in rete un bel cross di Mauri. La squadra di Reja perde però brillantezza già da metà primo tempo, i ragazzi di Mazzarri si aggrappano come al solito a Marek Hamsik che come al solito non tradisce e pareggia i conti. La ripresa è un inno al “non gioco”, Zarate non dà una marcia in più e i due allenatori sono troppo stitici con i cambi, accontentandosi di un pareggio che a conti fatti serve veramente poco ad entrambi…

In campo – Modulo a specchio per le due formazioni, 3-4-1-2 per Mazzarri e per il grande ex Edy Reja. Biancocelesti con qualche piccola differenza rispetto alla trasferta di Milano, in difesa Stendardo viene rilevato da Biava e in attacco Rocchi sostituisce Zarate, bocciato per l’ennesima volta dal coach goriziano. Il tecnico dei partenopei conferma in blocco gli undici iniziali del precedente turno, Zuniga confermato a sinistra e solito “tridente” con Lavezzi finto centravanti.

Si gioca – Lazio subito arrembante e rapida nei primi minuti di gioco. Scorre il minuto quattro quando Mauri, ben lanciato da Ledesma, crossa al centro per Floccari che svetta su Campagnaro e trafigge De Sanctis con un poderoso colpo di testa. 1-0. I partenopei non stanno di certo a guardare, Mazzarri si sgola e il più vicino a lui è Zuniga, sgroppata del colombiano che salta Lichtsteiner e calcia a giro, Muslera respinge e Lavezzi prova un’acrobazia che si spegne altissima. I primi trenta minuti sono quasi tutti biancocelesti, squadra corta e aggressiva che mette in costante difficoltà gli avversari. Kolarov e Floccari impegnano De Sanctis da fuori area, sul lato opposto Hamsik si mangia un goal già fatto sparando altissimo dall’area piccola. L’occasione per lo slovacco è però la svolta, la difesa della Lazio comincia a fare errori marchiani e regala spazi ai biancazzurri. Marekiaro si sa, può sbagliare una volta ma non due: al 38’ cross di Quagliarella dalla trequarti, in difesa dormono tutti e Hamsik con un lob morbido scavalca Muslera e insacca sul secondo palo. Passano meno di cinque minuti, Kolarov sbaglia un clamoroso appoggio e innesca Lavezzi che prova dai venti metri trovando lo splendido volo di Muslera che devia in corner.

Ripresa con Zarate al posto di Rocchi. I ritmi calano paurosamente col passare dei minuti, Zarate prova a ravvivare il match ma si accende male e contro Grava. Nei primi minuti succede veramente poco, il primo sussulto arriva al 19’ con un tiraccio di Quagliarella altissimo. La stanchezza prende sempre più le redini del gioco, Lazio inesistente e Napoli che prova ad approfittarne ma senza la necessaria velocità. Al 24’ Hamsik spara fuori col sinistro, poi qualche minuto dopo appoggia per Campagnaro che calcia però centralmente. Pochi cambi, poche idee, veramente un secondo tempo imbarazzante. Finisce dopo tre minuti di recupero la partita, un punto ciascuno che serve a poco.

La chiave – La stanchezza, senza dubbio. Dopo un primo tempo ricco di spunti e giocato su ottimi ritmi, nella ripresa la partita subisce una brusca frenata e gli errori prendono possesso del tabellino. Orsato non dà una mano fischiando sempre e comunque a qualsiasi contatto, spezzettando un gioco che andava via via morendo…

La chicca – Il tocco sotto di Marek Hamsik nell’azione del pareggio è in assoluto la gemma della partita. Dopo aver aggirato la difesa avversaria con un movimento da scuola calcio, controlla coln estrema calma e fredda Muslera in uscita con uno splendido pallonetto che si infila lemme lemme nell’angolo più lontano. Chapeau.

Top&Flop – Dias sempre concentrato e mai banale, Floccari continua ad impressionare. Male un irriconoscibile Kolarov, Lichtsteiner è generoso ma litiga spesso e volentieri col pallone. Nel Napoli Hamsik fa a pieno il proprio dovere, segnando e provando a tirare da ogni posizione, Grava non si fa mai saltare né da Rocchi né da Zarate. Poco pungente Quagliarella, Lavezzi va a corrente alternata. Citazione per Orsato, bocciato per una miriade di inutili fischi anche in situazioni futili.

Massimo Culello

venerdì 2 aprile 2010

Aspettando Lazio-Napoli


Il tecnico dei biancocelesti: “Ho lasciato il cuore a Napoli, ho ricordi importanti. Ma ora penso solo a vincere” -

“Vincere significa avere il 90% di possibilita' di salvarci”. Così Edy Reja alla vigilia di Lazio-Napoli. Il tecnico biancoceleste, dopo le vittorie contro Cagliari e Siena e il pareggio di San Siro contro il Milan, si aspetta un'altra prova convincente dalla sua squadra: “Siamo sulla strada giusta, ma ancora dobbiamo fare parecchi punti, almeno sette o otto.. La squadra sta bene e ha trovato un rendimento costante. Certo vincere col Napoli ci porterebbe davvero vicino all'obiettivo”.

Per Reja, ex allenatore del Napoli, la partita è speciale: "L'ho detto tante volte, ho lasciato il cuore a Napoli. Ho ricordi importanti, rispetto e affetto per quella citta', ma adesso penso alla Lazio e a quanto sia importante battere il Napoli che sta tornando quello di qualche mese fa e che si giochera' fino alla fine la qualificazione alla Champions League”. Sul suo futuro: “Vivo il presente e ho un'eta' che non mi permette di andare tanto in avanti. Mi sento di poter dare tanto ai ragazzi, soprattutto l'esperienza e la convinzione. Dico solo che vorrei restare alla Lazio il piu' a lungo possibile. Come tecnico pero', perche' mi sento un uomo di campo e non di scrivania".