domenica 30 marzo 2008

Rossi:"ce la siamo sempre giocata, anche all'estero""


“Siamo partiti bene ma abbiamo preso il gol dopo una grande giocata. Abbiamo impresso al match il ritmo e spesso arrivavamo sul fondo:forse c’e’ mancata la rifinitura. Anche nella ripresa abbiamo fatto bene, con un pizzico di buona sorte in piu’ si poteva vincere”. Il pareggio per 1-1 contro la capolista Inter non soddisfa del tutto Delio Rossi, Tecnico di una Lazio che recrimina per due legni colpiti e per qualche episodio sfavorevole. La prestazione pero’ c’e’ stata, tanto che dovranno fare il mea culpa chi pensava ad una Lazio arrendevole per non favorire i ‘cugini’ giallorossi: “I giudizi preventivi - dice il coach biancoceleste a Sky - lasciano il tempo che trovano. Noi ce la siamo sempre giocata, anche all’estero: magari non sempre abbiamo ottenuto il risultato, ma l’impegno non e’ mai mancato”.

Detto che considera da rigore la scivolata di Chivu sul piede di Behrami e che il pareggio di Rocchi nasce forse da una mancata segnalazione del guardalinee (”Forse con il lanternino poteva essere fuorigioco, ma sono di parte e la posizione di Rocchi mi sembra regolare”), Rossi spende parole d’elogio per Dabo: “E’ vero, ho caldeggiato il suo ritorno, e’ tra i pochi a non aver sputato nel piatto in cui ha mangiato. Ha portato la gioia di giocare con la Lazio e qualita’ a centrocampo, togliendo un po’ di Pressione a Ledesma”.

sabato 29 marzo 2008

1 a 1 CONTRO TUTTI E CONTRO TUTTO


Grande serata di calcio nel teatro dello Stadio Olimpico di Roma, a contendersi la vittoria la Lazio di Delio Rossi opposta alla capolista del campionato, l’Inter del grande ex Roberto Mancini. Grande attesa per la partita dopo una settimana ricca di illazioni e provocazioni sull’atteggiamento che la Lazio assumerà in campo. I nerazzurri mantengono tre punti di vantaggio sulla Roma (che non è andata oltre il pareggio a Cagliari) e affrontano una Lazio in ottimo periodo di forma ma reduce dalla sconfitta di Firenze. Biancocelesti quasi al completo, Mutarelli squalificato, rientra il rumeno Radu in difesa e davanti spazio al tridente pesante Pandev – Bianchi – Rocchi. Tra i meneghini non saranno della partita lo squalificato Julio Cruz e i lungodegenti Dacourt, Cordoba e Samuel. In difesa preferito Burdisso a fianco del colombiano Rivas, Materazzi a sorpresa siede in panchina.

Calcio d’inizio affidato all’Inter. Lazio intraprendente nei primi minuti di gioco, al 3’ Pandev appoggia per Ledesma, destro dai 16 metri e palla alta sopra la traversa. All’ 11’ primo affondo dei nerazzurri con Maicon che chiede e riceve l’uno – due, va sul fondo, la difesa dei biancocelesti sbaglia il fuorigioco e sull’assist del terzino brasiliano Crespo insacca da due passi. Tutto troppo facile, è 0-1.

Ancora Inter al 17’ con Maniche che prova l’azione personale e accentrandosi trova il varco per il destro dal limite, Ballotta si accovaccia e blocca in presa bassa. Partita ad alto ritmo, al 23’ De Silvestri raccoglie una palla vagante, destro a giro sui cui Julio Cesar non si fa sorprendere. Al 27’ risposta ospite con Ibrahimovic che brucia sullo scatto Siviglia, ingresso in area e piatto destro sull’uscita di Ballotta che riesce a smorzare il tiro e riprendere il possesso del pallone prima dell’arrivo di Crespo. Al 35’ si ripete il copione con Crespo che riceve palla in profondità, controllo e tiro affrettato, Ballotta blocca centralmente. Sul capovolgimento di fronte Dabo si ritrova il pallone tra i piedi ed esplode il destro dalla distanza, Julio Cesar vola e mette in corner!

Al 40’ episodio dubbio in area nerazzurra, Behrami riceve palla e viene chiuso da un tackle disperato di Chivu che abbatte lo svizzero e colpisce in contemporanea il pallone, un impreciso Rosetti dice che si può proseguire con Behrami a terra dolorante. Lazio che spinge moltissimo con i due terzini, al 42’ Radu trova spazio sull’out mancino e prova dal limite un esterno sinistro che non spaventa Julio Cesar. Altra grande occasione per i biancocelesti al 44’, Pandev va per vie centrali e salta in slalom due avversari, entra in area il macedone e cerca di dribblare Burdisso che riesce a salvare con un’ottima chiusura. Si chiude senza recupero un intenso primo tempo.

Inizia il secondo tempo, nessun cambio dalle due parti. Inizia ancora bene la Lazio ma la prima occasione vera è per i nerazzurri al 9’ con Ibrahimovic che serve in area Maniche, destro troopo centrale e facile per Ballotta. Al 10’ calcio d’angolo di Ledesma spizzato da Rocchi, palla al vertice dell’area per Dabo che calcia di potenza, provvidenziale deviazione della difesa che evita l’insidia. Al 14’ arriva il meritato pareggio, Ledesma pennella uno splendido lancio di 50 metri per Rocchi che, partito sul filo del fuorigioco, entra in area, controlla e fredda Julio Cesar con un diagonale nell’angolo più lontano. 1-1.

Fa la partita la Lazio che ci crede dopo il pareggio, al 19’ Behrami riceve palla ai 16 metri da Pandev, tiro immediato e deviato, parabola insidisissima, Julio Cesar si distende in tuffo all’indietro e smanaccia miracolosamente sulla parte alta della traversa! Pressing dei padroni di casa che ci provano al 21’ col sinistro alto di Radu e al 32’ con Dabo che ruba palla, cross per Rocchi che al volo di destro sfiora il montante più lontano. Al 35’ proteste laziali per un fallo di Rivas su Behrami al limite dell’area di rigore, Rosetti fa proseguire. Al 38’ l’occasione più clamorosa, Ledesma da calcio piazzato inganna tutti e serve Dabo poco avanti alla trequarti, destro siderale del francese che batte Julio Cesar ma incoccia sulla base della traversa per poi ricadere vicino alla riga, Siviglia di testa non riesce a ribadire in rete! Succede poco o niente nei minuti successivi, girandola di cambi e fischio finale di Rosetti dopo 3 minuti di recupero. L’Inter tiene a distanza la Roma strappando un pareggio importante contro una Lazio vistosamente motivata e quantomai vicino alla vittoria.

-Massimo Culello-

venerdì 28 marzo 2008

Lazio-Inter:le probabili formazioni


Milano, 28 marzo - Le probabili formazioni di Lazio-Inter, anticipo della 31ª giornata di Serie A, in programma sabato alle ore ore 20.00.

Lazio (4-3-3): 32 Ballotta; 29 De Silvestri, 13 Siviglia, 25 Cribari, 2 Radu; 6 Dabo, 24 Ledesma, 85 Behrami; 19 Pandev; 9 Bianchi, 18 Rocchi. A disp. 1 Muslera, 8 Zauri, 3 Kolarov, 26 Mudingayi, 11 Mauri, Meghni, 17 Tare. All. Rossi.

Inter (4-3-1-2): 12 J.Cesar, 13 Maicon, 23 Materazzi, 26 Chivu, 6 Maxwell, 5 Stankovic, 14 Vieira, 4 Zanetti, 11 Jimenez, 8 Ibrahimovic, 18 Crespo. A disp. 1 Toldo, 16 Burdisso, 24 Rivas, 28 Maniche, 30 Pele`, 29 Suazo, 45 Balotelli.. All. Mancini.

Arbitro: Rosetti di Torino

domenica 23 marzo 2008

Lo sfogo di un laziale...


Come si fa a criticare Lotito,Rossi,i calciatori se la lazio naviga senza infamia e senza lode a metà classifica?
La colpa è un pò di tutti dal presidente presuntuoso e dal braccino corto a Rossi ,che a volte sembra quasi comandato nelle scelte tecniche (Vignaroli non è un giocatore da serie A e Manfredini?)alla squadra tutta che talvolta è scesa in campo già convinta di fare la parte della preda(con poca cattiveria e molta sportività da applausetti che non siamo in Inghilterra….
La Lazio ha la spaventosa media di un'espulsione ogni 2,72 partite(siamo i 1° in questa classifica ;le altre viaggiano ad una media di 4 espulsioni!!!),per non parlare dei continui torti arbitrali mai commentati o visti in TV.
Da quando c'è questa dirigenza siamo una grande decaduta che sembra quasi dover recitare a capo chino un ruolo di secondo piano che non c'appartiene.
Se aggiungiamo a questo quadro la serie impressionante d'infortuni (non so se per la Champion o per colpa dello staff) questa è una stagione da dimenticare.
Il campionato se lo giocano sempre Milan Inter Juve e Roma e non penso che l'anziana rosa del Milan sia superiore a noi o che il gioco sornione della Roma sia cosi dilagante o che l'Inter ,che al fantacalcio sarebbe uno squadrone ,sia una squadra da scudetto;la Juve, poi ,piange solo perchè rispetto all'era Moggi non è più di tanto favorita…(vedi ieri gol di Camoranesi che all'unione ciechi ancora si prende in giro il guardalinee).Se si continua cosi il calcio diventerà come la politica tutti ne parlano pochi la seguono nessuno la ama. Perchè la voce della Lazio è silenziosa?!

-Ausk83-

sabato 22 marzo 2008

Una buona Lazio in 10 stesa da Pazzini


Al Franchi di Firenze si scontrano la Fiorentina di mister Cesare Prandelli fronteggiata dalla lanciatissima Lazio di coach Delio Rossi. Pomeriggio soleggiato in Toscana, temperatura non troppo primaverile ma gradevole. Umori differenti sulle due panchine, gigliati reduci dalla brutta sconfitta in terra napoletana e aquilotti al settimo cielo dopo la bella vittoria nella stracittadina romana di mercoledì sera. Turnover quasi obbligato vista la distanza ravvicinata dall’ultimo turno di campionato, Prandelli recupera Mario Alberto Santana e lancia Bobo Vieri, preferito a Pazzini e Osvaldo, in difesa inedita coppia centrale Kroldrup – Ujfalusi. Nel riscaldamento lieve malore per Frey che lascia i guanti da titolare a Vlada Avramov. Nella line up biancoceleste non c’è l’eroe del derby Valon Behrami, fermato da una contrattura proprio in occasione del goal partita, oltre a Cribari e Bianchi soggetti a rotazione. Direttore di gara è il signor Daniele Orsato di Schio, contestato fischietto di Palermo – Lazio.

Calcio d’inizio affidato alla Fiorentina. Squadre molto contratte nei primi minuti, bisogna aspettare il 14’ per la prima palla goal, Rozehnal spazza corto, aggancio di Vieri che spara il sinistro alto di poco sopra la traversa. Troppo tatticismo in campo, Lazio che senza un centravanti di riferimento fa fatica a salire complice un Mauri a tratti imbarazzante. Al 28’ ingenuità di De Silvestri che rimane a terra, Montolivo recupera palla e crossa per la testa di Mutu che incorna sul secondo palo, Ballotta ci arriva e blocca in presa bassa. Nei minuti successivi da segnalare due gravi errori dei collaboratori dell’arbitro che fermano prima Mutu e poi Rocchi per due fuorigioco assolutamente inesistenti. Al 33’ punizione di Liverani ancora per Mutu che, lasciato solo in area, incorna alto. Al 35’ ultima azione del primo tempo con Mutu che si smarca al limite dell’area, destro del rumeno deviato da Rozehnal, Ballotta di piede salva tutto. Sull’azione successiva ingenuo intervento di Mutarelli su Gobbi, Orsato estrae il giallo. Due minuti più tardi lo stesso Mutarelli interviene su Liverani in ritardo, il direttore di gara non ci pensa su e manda il centrocampista laziale sotto la doccia. Ingenuo Mutarelli, poco coerente Orsato che aveva lasciato correre su un paio di interventi al limite del regolamento di Donadel (diffidato).

Inizia la ripresa. Mudingayi sostituisce Mauri e la Lazio passa al 4-3-1-1. Al 4’ punizione di Ledesma, Ujfalusi respinge, De Silvestri calcia debolmente col sinistro. Grande occasione al 10’ per i viola, Mutu calcia a botta sicura ma Rozehnal col petto salva sulla linea, la palla si impenna e Pazzini, appena entrato, di testa colpisce in pieno la traversa. Preme la squadra di Prandelli, al 13’ cross di Potenza per Mutu che di controbalzo sfiora la traversa di un soffio. Al 15’ Dabo sbaglia il disimpegno, Mutu punta e salta Siviglia ma al momento della conclusione arriva Dabo con un miracoloso intervento in tackle. Al 19’ grande occasione per la Lazio, punizione di Ledesma, sponda di Rozehnal, Pandev cerca il sette con il destro, miracolo di Avramov in corner! Ci credono i capitolini nonostante l’inferiorità numerica, al 31’ De Silvestri vola sulla fascia e mette sul secondo palo per Pandev, sinistro al volo del macedone alto sopra la traversa. Al 32’ la svolta, serie di rimpalli al limite dell’area biancoceleste, Liverani raccoglie e appoggia per Pazzini, destro secco sul primo palo e Ballotta è battuto. 1-0.

La Lazio fatica a salire, al 42’ combinazione Pazzini – Kuzmanovic – Mutu, sinistro velenoso del rumeno, prodezza di Ballotta! Al 44’ ultima occasione per gli ospiti, Montolivo a terra, Ledesma continua e pennella una palla in verticale per Bianchi che controlla in area, arriva a rimorchio Pandev che prova il sinistro ma calcia addosso a Ujfalusi. Dopo 4 minuti di recupero e polemiche finisce il match, pesantissimi i tre punti conquistati dalla Fiorentina contro una Lazio generosa costretta per oltre un’ora all’inferiorità numerica.

Massimo Culello

Fiorentina-Lazio: probabili formazioni


Le probabili formazioni di Fiorentina-Lazio, gara in programma per la 30.a giornata di Serie A.

Fiorentina: (4-3-3) Frey, Ujfalusi, Kroldrup, Dainelli, Pasqual, Kuzmanovic, Donadel, Montolivo, Papa Waigo, Mutu, Pazzini.

Lazio: (4-3-3) Ballotta, De Silvestri, Rozenhal, Cribari, Kolarov, Mudingayi, Ledesma, Behrami, Pandev, Rocchi, Bianchi.

Arbitro: Orsato di Schio

giovedì 20 marzo 2008

Lotito: «Una Lazio che può competere con tutti»


ROMA, 19 marzo - È molto soddisfatto il presidente della Lazio Claudio Lotito dopo la vittoria nel derby che ha visto la Lazio trionfare per 3-2 ai danni della Roma: «Abbiamo allestito una squadra per poter competere alla pari con tutti. Abbiamo avuto una serie di episodi negativi, ma oggi la squadra ha ritrovato lo spirito dello scorso anno, compostezza e determinazione».

I RINFORZI - Certo però i rinforzi di gennaio hanno dato nuova linfa vitale ai biancocelesti che nel girone di ritorno sarebbero al quarto posto in una virtuale classifica: «Noi abbiamo avuto due persone che fanno parte degli acquisti di gennaio, ma l’ossatura prevalente fa parte dello scorso anno. Gli acquisti sono stati fatti per poter ritrovare uno spirito di competizione alla luce degli infortuni che ci sono capitati».

IL SILENZIO STAMPA - Sul proseguimento del silenzio stampa Lotito è sembrato come al solito criptico anche se molto probabilmente Delio Rossi e la squadra torneranno a parlare in settimana: «Ci sono una serie di fattori concomitanti che hanno consentito di ritrovare un aspetto coeso, una squadra che è composta da giocatori che credono nel progetto. Ci si basa sul collettivo, questo è l’aspetto vincente dello scorso anno. Abbiamo ritrovato questo clima e l’umiltà che forse avevamo perso. Arriverà il momento in cui la squadra potrà tornare a parlare».

SU SANDRI - Lotito poi non ha potuto omettere un commento su Garbiele Sandri e sulle immagini che hanno visto tutto lo stadio e i giocatori in campo ricordare il tifoso della Lazio scomparso lo scorso 11 settembre: «Io ho fatto due appelli volti al recupero dei valori dello sport. In campo dobbiamo essere avversari e non nemici. Il messaggio è stato recepito da tutti i tifosi. Devo fare un applauso a tutte le tifoserie che hanno interpretato al meglio i valori dello sport».


-Francesco Tanilli-

Behrami: “Dedicato alla mia famiglia”


Valon è al settimo cielo. L’uomo derby della Lazio ha cambiato le sorti della stracittadina ed ora si gode l’affetto della gente. “Lo dedico a voi che mi siete stati sempre vicino”. Queste le prime parole dette alla famiglia e alle persone a cui vuole bene. Un pensiero anche al suo procuratore, Alessandro Beltrami (presto un nuovo incontro con Lotito per il rinnovo ndr) e soprattutto al suo amore, Elena. Con lei una storia d’amore che dura da un anno, marchiata con un tatuaggio sul braccio destro di Behrami. Quello che il centrocampista ha mostrato ieri alle telecamere urlando “Con la testa e con il cuore”.

"Volevano vince ma...se sò attaccati ar cazzoo!"


Nel coloratissimo teatro dello Stadio Olimpico di Roma va in scena il derby capitolino numero 130 della storia del campionato italiano di Serie A. Partita che promette spettacolo grazie all’ottima condizione psicofisica delle due squadre. Lazio rilanciata nella lotta alla qualificazione Uefa dal tridente pesante Pandev – Bianchi – Rocchi e Roma in piena bagarre scudetto, staccata di soli sei punti dall’Inter di Roberto Mancini.

Cambiano le formazioni rispetto al precedente turno di campionato, nella Lazio di Delio Rossi rientrano dal primo minuto i diffidati Pandev e De Silvestri con il rientrante Mutarelli che si accomoda in panchina. Radu non recupera, al suo posto spazio al serbo Kolarov. Nell’undici di Luciano Spalletti spicca la presenza di Aquilani in regìa al posto di Pizarro, Cassetti a destra e Cicinho sulla fascia opposta, in coppia con Mirko Vucinic anziché Mancini. Il leit motiv che ha accompagnato l’attesa per la partita riguarda la presenza di Giorgio Sandri nella curva della Roma. Il papà di Gabbo sarà accompagnato dal capitano della squadra giallorossa Francesco Totti sotto la Curva Nord laziale in ricordo del compianto figlio, un’iniziativa bella e sincera intesa a dimostrare all’Italia intera che la solidarietà e la fratellanza esistono anche se la fede calcistica e i colori sono diametralmente opposti. Arbitro della partita sarà il signor Emidio Morganti da Ascoli Piceno.

Calcio d’inizio affidato alla Lazio, Siviglia al 1’ lancia per Bianchi che fa la sponda per Pandev, controllo del macedone e sinistro svirgolato ampiamente a lato. Al 7’ Morganti fischia una punizione per i biancocelesti da circa 35 metri, Kolarov la mette in mezzo, la palla gira troppo e inganna Doni che smanaccia sull’incrocio dei pali! Si vede una Roma un po’ spenta al 19’ con Vucinic che chiede e ottiene l’uno – due, destro del montenegrino debole a lato. Al 23’ Cassetti se ne va sulla destra, traversone per Perrotta che di testa colpisce troppo debolmente. Clamoroso al 31’, Vucinic prova l’azione personale in mezzo a tre avversari ma viene fermato, Behrami spazza sul volto di Taddei e la palla si infila nell’angolino lontano. Incredibile, è lo 0-1.

Reazione della Lazio con il brillante Kolarov che scende sulla sua corsia, suggerimento a centro area per Rocchi che tira di prima intenzione, palla smorzata e facile per Doni. Al 43’ splendida azione della Lazio tutta di prima, Rocchi favorisce l’ennesima sgroppata di Kolarov che entra in area, cross basso al centro, Doni smanaccia sul secondo palo dove c’è Pandev, sinistro del macedone che non sbaglia! 1-1 Lazio. Morganti concede un minuto di recupero nel quale Pandev ha una buona occasione in contropiede ma contro quattro avversari è costretto a fermarsi.

Al primo minuto della ripresa ci prova la Roma con Totti che appoggia per Perrotta, diagonale teso fuori di un soffio a Ballotta battuto. Al 2’ contropiede di Rocchi che mette in mezzo al limite per Pandev, sinistro debole del macedone sul fondo. Ritmi altissimi nella ripresa, al 10’ punizione dalla destra per la Lazio, Kolarov dai 25 metri beffa Doni ma la base del palo salva i giallorossi. All’11’ ancora lo scatenato Kolarov si inventa un dribbling incredibile su Cassetti, cross teso per Bianchi che viene affossato da Juan, calcio di rigore! Batte Rocchi, tiro centrale ma Doni non riesce a respingere. 2-1 Lazio. Non ci sta la Roma e al 17’ trova il pari, palla profonda per Totti che appoggia a Vucinic, rimpallo che favorisce l’inserimento perfetto da tergo di Perrotta che col piattone infila l’angolino più vicino. 2-2.

Ci crede la squadra di Spalletti che, conscia del pareggio dell’Inter, spinge costantemente sull’acceleratore ma l’imprecisione degli offensivi giallorossi causa pochi problemi alla retroguardia biancoceleste. La partita si spezzetta e rallenta vistosamente, ci prova Behrami al 34’ con un tiro cross che nessuno riesce a deviare, Cicinho al 45’ calcia debolmente dal limite tra le braccia di Ballotta. Quando tutto sembra chiuso ecco la sorpresa, al 47’ Pandev riceve palla sulla destra, punta l’avversario e pennella un cross maligno sul quale si avventa Mauri che in sforbiciata riesce a mettere a centro area, Behrami di slancio ci arriva e insacca con il destro il goal del definitivo 3-2! Partita sensazionale, emozioni a non finire, si conclude tutto dopo 6 minuti di recupero, la Lazio tiene la scia Uefa mentre i giallorossi perdono un punto dalla capolista Inter.

-Massimo Culello-

martedì 18 marzo 2008

Pulici:"scommetto decide Rocchi"


Ha vinto lo scudetto sia da giocatore che da dirigente.Felice Pulici oggi non è più nella Lazio , ma ha i colori biancocelesti tatuati sulla pelle. Anche adesso che è lontano, che veste i panni di segretario della Federazione Sordi Italia, nel giorno del derby rimette la maglietta biancoceleste. «Il derby è speciale», dice. Stavolta di più: «Perché è molto importante sia per la Roma, che insegue il sogno scudetto, sia per la Lazio che vuole provare a raggiungere l’Uefa».
Prevarrà la voglia della Roma di agganciare l’Inter o quella della Lazio di centrare l’Europa?
«Entrambe le squadre andranno in campo determinate ma il derby si apre a risultati impensabili. Saranno le circostanze a decidere la gara».

-PiazzaDellaLibertà-

sabato 15 marzo 2008

Udinese Lazio 2-2, due volte sopra e due volte ripresi


Primo anticipo della 28° giornata del campionato di Serie A, sul prato del Friuli si scontrano sulla via della qualificazione in Coppa Uefa l’Udinese di Pasquale Marino e la rinata Lazio di mister Delio Rossi. Le molte defezioni da una parte e dall’altra e il sempre discutibile turnover comportano formazioni rimaneggiate. Tra gli undici bianconeri pesano le assenze del colombiano Zapata e Asamoah, con quest ultimo fermo ai box misteriosamente dal suo rientro dalla Coppa D’Africa. Mesto si accomoda in panchina al rientro dall’infortunio.
Sul lato opposto non saranno della partita Mutarelli, fermo per un guaio muscolare dal match di Coppa Italia con la Fiorentina, Firmani, Zauri, Del Nero e il caso della settimana Stefano Mauri, non convocato per la trasferta di Udine. Addirittura in tribuna il diffidato Goran Pandev, tenuto a riposo in vista del derby di mercoledì prossimo La direzione arbitrale è affidata al signor Tommasi da Bassano del Grappa.

Calcio d’inizio affidato alla Lazio. Inizio intraprendente della squadra ospite, al 7’ calcio d’angolo di Ledesma per la testa di Rolando Bianchi che anticipa tutti ma mette fuori di poco con Handanovic immobile. Un minuto dopo, numero del centravanti biancoceleste che salta Lukovic con una magia, assist per Meghni anticipato provvidenzialmente di testa da Felipe. Lazio scatenata, Rocchi al 9’ esplode il destro dai 25 metri, Handanovic non si lascia sfuggire un pallone insidioso. Pressione costante dei biancocelesti. All’ 11’ Ledesma si trova tra le linee bianconere, palla filtrante in area per Rocchi che tutto solo controlla perfettamente, salta in dribbling Handanovic e con il destro appoggia in rete per il meritato vantaggio. 0-1.
Tanti errori dell’Udinese nella parte centrale di tempo, ritmo troppo compassato e Marino che non le manda a dire ai suoi. Si Fa male D’Agostino e il tecnico ex Catania manda in campo il giovane cileno Isla, modificando leggermente l’equilibrio tattico della propria squadra. Al 38’ si risveglia la partita con Manfredini che vince un rimpallo e usa solo la potenza per il tiro dai 25 metri, palla in curva. Al 40’ Meghni ipnotizza Ferronetti con una magia, appoggio per Ledesma che dal vertice sinistro dell’area scaglia un destro micidiale diretto sotto il sette opposto, Handanovic si supera e devìa in corner.
L’Udinese dà segni di vita al 43’ con Ferronetti che va sul fondo, cross basso per Di Natale che non ci pensa su e gira a rete, conclusione centrale che Ballotta blocca con facilità. Sfiora il raddoppio la Lazio al 44’ con l’ennesima pennellata di Ledesma per la testa di Cribari, stacco imperioso e palla che rotola sul fondo a un paio di metri dalla porta friulana. Si chiude la prima frazione, Udinese irriconoscibile.

Nella ripresa parte con più convinzione l’Udinese, all’11’ su azione di corner Inler anticipa tutti, Mudingayi devìa sulla linea ma su Ferronetti che in spaccata mette dentro il pareggio. 1-1. Prova a reagire subito la Lazio con Bianchi che al 13’ controlla bene, si gira e prova il destro, alto sopra la traversa. Al 23’ grande occasione per gli ospiti, Radu cambia gioco per Cribari che fa sponda di testa, Siviglia devìa per Rocchi che tutto solo in area prova il rasoterra mancino, palla che lambisce il palo alla sinistra di Handanovic.
Bianconeri però più intraprendenti, al 34’ si vede un abulico Quagliarella, controllo e dribbling su Cribari, destro teso dai 20 metri e palla a lato di un metro circa. Al 35’ la Lazio passa di nuovo, Rocchi riceve al limite dell’area, tocco indietro per l’accorrente Ledesma che esplode un esterno destro splendido che si insacca sotto il sette più lontano! 1-2.
Non ci sta la squadra di Marino, al 41’ il rientrante Mesto cerca in area Di Natale, gemma del nazionale che salta Cribari e infila Ballotta con un chirurgico diagonale. 2-2. Al 43’ dopo una pallonata Siviglia rimane a terra, i padroni di casa continuano, lo stesso Siviglia tiene in gioco Dossena, sinistro, miracolo di Ballotta, palla a Floro Flores che calcia alto sopra la traversa!
Al 46’ l’Udinese fallisce il colpo da tre punti. Azione insistita di Floro Flores che copre bene il pallone al limite dell’area, palla in mezzo per l’accorrente Pepe che tutto solo a Ballotta battuto apre troppo il piattone e manda a lato! Veramente incredibile l’errore dell’attaccante. Non succede più nulla, un tempo a testa per le due squadre e pareggio giusto.

-Massimo Culello-

venerdì 14 marzo 2008

Udinese-Lazio.Probabili formazioni


UDINESE 4-3-3-Handanovic, Zapotocny, Felipe, Lukovic, Ferronetti, D'Agostino, Inler, Dossena, Pepe, Quagliarella, Di Natale. All.Marino

LAZIO 4-3-3-Ballotta, Radu, Behrami, Siviglia, Cribari, Mudingay, Ledesma, Manfredini, Vignaroli, Rocchi, Bianchi. All. Rossi

-Manuel-

"In bocca al lupo" Peperones!!!


Nyon - Dall'urna la Roma ripesca un incubo. Il Manchester che l'anno scorso, sempre ai quarti di finale, eliminò i giallorossi con il doloroso 7-1 dell'Old Trafford. Per Spalletti e i suoi il pericolo numero uno si chiama Cristiano Ronaldo, il portoghese che nel 2007 fece ammattire la difesa romanista con le sue volate e le sue finte e quest'anno si presenta da capocannoniere della Premiership con 21 gol e della Champions League con 6 centri. Totti e compagni dovranno provare a riscattare la delusione della stagione scorsa. Sfida fotocopia del 2007: stesso turno, i quarti di finale, e stessa sequenza dei match, con la Roma che avrà la prima in casa. In caso di passaggio di turno in semifinale (in programma il 22-23 e il 29-30 aprile) ci sarà la vincente di Shalke 04-Barcellona.

Doni La Roma è cresciuta e può guardare con fiducia al doppio impegno contro il Manchester United nei quarti di finale di Champions League. Così il portiere giallorosso Doni subito dopo il sorteggio di Nyon. "È un’altra partita difficile, cerchiamo di vincere comunque - ha detto il brasiliano ai microfoni di Sky Sport -. Possiamo fare bene in squadra ognuno di noi voleva un avversario diverso. Comunque dopo la partita di Madrid siamo più fiduciosi, abbiamo più esperienza e sappiamo che possiamo fare molto meglio". Quindi sul Manchester: "Ci è capitata un’altra partita difficile, adesso non c’era da scegliere e abbiamo preso ancora il Manchester, ora cerchiamo di vincere". Lo spettro del 7-1 dello scorso anno è ancora vivo: "È stata una partita brutta, ma quest’anno siamo diversi, siamo più completi e abbiamo maggiore esperienza. Dobbiamo fare bene adesso per andare in semifinale. Chi temo? Il Manchester ora ha più gioco di squadra, da temere più di tutti sono Rooney e Cristiano Ronaldo".

Ecco il tabellone:
(andata 1-2 aprile, ritorno 8-9 aprile)
Arsenal-Liverpool
Fenerbahce-Chelsea
Roma-Manchester United
Shalke 04-Barcellona

-Manuel-

giovedì 13 marzo 2008

Cavalieri e Pablo Ledesma più vicini


PABLO LEDESMA
La Lazio è a un passo dall’altro Ledesma, Pablo, 24enne centrocampista argentino del Boca Juniors. A gennaio il presidente Lotito aveva strappato un’opzione sul giocatore.
CAVALIERI
La prossima settimana l’agente di Diego Cavalieri sarà in Italia per risolvere la pratica del passaporto relativa al portiere brasiliano.
Juninho ha rivelato a “Esporte Futbol” che entro giugno il giocatore sarà comunitario, status che gli permetterà di giocare con un club italiano. L’agente, però, non ha voluto rivelare il nome del club: “Prima dobbiamo risolvere la questione passaporto. Se Diego lo otterrà, allora sarà più facile per lui giocare in Italia“. Nonostante l’inserimento del Benfica , Cavalieri rimane un obiettivo della Lazio. Come anticipato da piazzadellaliberta.it, infatti, il club biancoceleste resta interessato al portiere del Palmeiras che ancora non ha rinnovato il contratto al giocatore. Infine, Cavalieri era stato accostato anche al Milan nei mesi scorsi e la battuta che gira tra gli operatori di mercato è che i rossoneri, alla fine, prenderanno un portiere dalla Lazio. Ballotta escluso.

-Manuel-

martedì 11 marzo 2008

Di Canio lascia il calcio, diventerà allenatore


Di Canio ha appeso gli scarpini al chiodo e questa volta senza alcun ripensamento.Le sue intenzioni erano chiare già in estate, quando aveva dichiarato di voler smettere al termine di questa stagione, ma purtroppo l’ex attaccante della Lazio si è dovuto arrendere ad una fastidiosa tendinite che lo costringerà a saltare il finale di campionato.
Cisco-Benevento 2-4 del 27 gennaio scorso ha chiuso il sipario sulla sua carriera da calciatore: quel giorno (dove segnò una doppietta, insultò l’arbitro e rimediò 4 giornate di squalifica) probabilmente racchiude la storia di un grandissimo talento, che ha fatto parlare di sé più per alcuni suoi comportamenti, che per la sua classe . Ora si iscriverà al supercorso di Coverciano e inizierà una nuova vita da allenatore.
Il suo futuro però è lontano da Roma e dalla Cisco , Di Canio ha fame di grandi piazze e sogna di diventare il tecnico del West Ham, dove vinse il premio «fair play» per la lealtà sportiva. In Inghilterra se ne parla e c’è già qualcuno che lo aspetta.

-Manuele Baiocchini-

domenica 9 marzo 2008

Lazio 2 Livorno niente!


Va in scena allo Stadio Olimpico di Roma il sentitissimo match tra la Lazio di mister Rossi e il Livorno guidato dal tecnico Giancarlo Camolese. C’è grande attesa per la partita, la Lazio vuole togliersi dalla zona calda della classifica prima del tremendo ciclo di partite che seguiranno l’evento odierno contro gli amaranto. Udinese, Roma, Fiorentina e Inter dice il calendario post Livorno, quattro partite di altissima difficoltà. Il tecnico dei capitolini dovrà fare a meno degli infortunati Zauri e Mutarelli e degli squalificati De Silvestri e Mudingayi. L’acciaccato Siviglia stringe i denti e gioca dal primo minuto così come Valon Behrami, miracolosamente recuperato dopo la contrattura di ieri mattina. Livorno privo dei lungodegenti Giannichedda, Bergvold e Rossini, in attacco spazio al gioiello Diamanti a supporto di Ciccio Tavano. Tanti ex laziali nelle fila degli amaranto a cominciare da Camolese (due anni per lui con la maglia biancoceleste dal 1986 al 1988) proseguendo poi per i gemelli Filippini, Giannichedda e Grandoni. Grande rivalità tra le due tifoserie, una cinquantina soltanto i supporters livornesi accorsi a Roma. Il fantomatico Osservatorio del Viminale non ha vietato la trasferta ai tifosi amaranto ma ha imposto solo la limitazione dell’acquisto di un singolo tagliando a persona. La direzione arbitrale è affidata al signor Paolo Mazzoleni da Bergamo.

Calcio d’inizio affidato alla Lazio. Partono forte i biancocelesti che al 4’ si fanno vedere in avanti, Pandev serve Tommaso Rocchi che in mezzo a quattro avversari trova lo spazio per il gran destro da fuori area, Amelia si distende e mette in corner. Al 15’ Radu si conquista una punizione sull’out di sinistra, Ledesma calcia nell’area piccola per la deviazione di Rocchi, miracolo di Amelia che respinge di piede, la palla rimane in zona Rocchi che con il destro gira a rete di potenza. 1-0.
Prova a distendersi un brutto Livorno, al 18’ De Vezze trova un bel corridoio in area per A.Filippini che viene opportunamente anticipato da una grande chiusura di Dabo. Al 25’ Radu si destreggia con un bel numero sul lato corto dell’area di rigore avversaria, cross con il destro per Bianchi, palla ribattuta che finisce a Pandev, destro sporchissimo deviato e palla nel sacco per il 2-0.
Timida reazione degli amaranto, al 31’ Diamanti prova la volèe dai 30 metri ma la sua conclusione finisce fuori di un paio di metri. L’ultima occasione della prima frazione è per Tavano che al 38’ cerca e trova lo spazio per il tiro, palla telefonata tra le braccia di Ballotta.

Inizia il secondo tempo, unica variazione Bogdani al posto di Diamanti. Lazio sempre in avanti, al 5’ da una punizione di Ledesma spizzata da Bianchi scaturisce un tiro cross pericoloso di Radu, Pasquale salva tutto a pochi metri dalla porta. Livorno che prova a combinare qualcosa con Pulzetti che al minuto 8 calcia dalla distanza con il destro, decisiva la deviazione in corner di Cribari. Si spengono subito gli amaranto, al 14’ lancio di Ballotta sulla trequarti opposta, Bianchi fa da sponda per Rocchi, gran destro dal limite e ancora grande risposta di Amelia. Un minuto più tardi ennesima punizione al bacio di Ledesma che trova Radu, incornata a botta sicura del rumeno, strepitoso intervento di piede di Amelia sulla riga di porta. Proteste dei laziali che volevano il goal in quanto la palla sembra respinta dal portiere livornese oltre la linea. Scatenati i capitolini, al 17’ combinazione Rocchi – Pandev – Bianchi, troppo egoista l’ex citizen che defilato calcia di sinistro addosso ad Amelia invece che servire Pandev liberissmo in area di rigore. Passa solo un minuto e si ripete il copione, Bianchi dal limite prova il tiro sul primo palo, Amelia si allunga e mette in corner. La Lazio controlla a piacimento la partita concedendo occasioni marginali agli amaranto. Al 25’ destro di Tavano da fuori area con palla alta sopra la traversa. Al minuto 33 altra punizione pennellata di Ledesma per la testa di Radu, incornata sul secondo palo del rumeno e ancora un super Amelia si rifugia in corner. Al 38’ l’ultima fiammata del Livorno con Tavano che è costretto da Cribari a defilarsi, il bomber campano prova ugualmente il destro che è però facile preda di Ballotta. Prima del fischio finale c’è spazio per una punizione deviata del neo entrato Kolarov e un destro sul fondo dello stesso terzino serbo. Mazzoleni dopo 2 minuti di recupero fischia la fine, una buona Lazio conquista tre punti fondamentali e spedisce il Livorno sempre più in basso alla classifica di Serie A.

-Massimo Culello-

sabato 8 marzo 2008

Aspettando Lazio-Livorno...

Le probabili formazioni di Lazio-Livorno, gara valida per la 27.a giornata di serie A, domenica alle ore 15.

LAZIO (4-3-1-2): 32 Ballotta; 85 Behrami, 13 Siviglia, 25 Cribari, 2 Radu; 6 Dabo, 24 Ledesma, 68 C. Manfredini; 19 Pandev; 9 Bianchi, 18 Rocchi. A disp. 1 Muslera, 7 Rozehnal, 3 Kolarov, 4 Firmani, 10 Baronio, 11 Mauri, 17 Tare. All. D. Rossi

LIVORNO (3-5-2): 1 Amelia; 77 Grandoni, 15 Knezevic, 6 Galante; 69 Balleri, 7 Pulzetti, 11 De Vezze, 3 A. Filippini, 26 Pasquale; 10 Tavano, 22 Tristan. A disp. 14 De Lucia, 32 Pavan, 4 E. Filippini, 17 Alvarez, 8 Vidigal, 81 Bogdani, 23 Diamanti. All. Camolese

ARBITRO: Mazzoleni di Bergamo

venerdì 7 marzo 2008

Calciomercato, Lotito non molla Carrizo


Il Milan ci ha provato, Gallia­ni ha ufficialmente chiesto Carrizo alla Lazio per il prossimo anno. E’ successo a S.Siro, a cavallo dell’anticipo di saba­to scorso. Ma Lotito ha detto «no», è sta­to un «no» secco, senza speranza di aperture future per i rossoneri. Su Carrizo la La­zio ci punta per la stagione 2008/09, lo aspetta da mesi e mesi, non se lo farà sfuggire per nessun motivo. E’ suo e suo rimarrà. Non ha intenzione di perderlo.

IL PRECEDENTE- Non è la prima volta che il Milan pensa a Carrizo. Era già ac­caduto nei mesi passati. I milanisti, al­le prese con il caso Dida, sono a caccia d’un portiere su cui puntare per il futu­ro. E l’identikit di Carrizo risponde pre­cisamente alle esigenze del club: « Resto allibito vedendo le parate di Kalac e sentendo che il Milan cerca un portiere », disse Lotito al termine di Mi­lan- Lazio, forse dopo aver respinto l’as­salto. Per Carrizo il presidente laziale ha già sganciato un milione d’euro d’ac­conto al River Plate quest’estate, poi Carrizo non arrivò per i noti problemi legati all’ottenimento della cittadinanza italiana (il tentativo di fargli avere il passaporto fallì pure a gennaio scorso). La Lazio s’è messa l’anima in pace e ac­coglierà Carrizo il primo luglio, quando potrà tesserarlo da extracomunitario (liberando uno dei posti occupati, ma­gari quello di Ledesma che potrebbe ot­tenere l’italianizzazione a fine stagio­ne). Non accadrà mai, ma l’eventuale rinuncia all’argentino comunque coste­rebbe alla Lazio la per­dita della caparra (il contratto prevede la possibilità di definirne l’acquisto entro il 31 agosto 2008). La società biancoceleste l’ha inse­guito, l’ha scelto ed ora aspetta solo di schierar­lo in campo per affidar­gli finalmente la pesante eredità lascia­ta da Angelo Peruzzi.

LE PAROLE - Lotito più di una volta ha chiarito il concetto, Carrizo farà parte della Lazio del prossimo futuro, lo dis­se nelle scorse settimane: « Perché con un paio di pedine, a partire proprio dal­l’arrivo di Carrizo, la Lazio potrà com­petere con tutti ». Il presidente, a genna­io, viste le difficoltà incontrate dalla La­zio per riuscire a sbloccare la pratica­cittadinanza, parlò di interferenze e manovre misteriose tese a complicare ulteriormente il suo arrivo nella Lazio. E a domanda precisa, su un interesse del Milan verso il portiere, Lotito rispo­se sibillino, senza riferirsi espressa­mente ai rossoneri: « Non so cosa fanno le altre società… ». Lotito si difese du­rante il forum svolto al Corriere dello Sport-Stadio e precisò che la Lazio non fu sprovveduta ai tempi dell’acquisto dell’argentino: « Fatti non prevedibili hanno determinato l’impossibilità di tesserarlo ». E respinse gli assalti giun­ti, ufficialmente e non ufficialmente, dai club di mezza Europa: « Carrizo viene riconosciuto da tutti come uno dei por­tieri più forti a li­vello internazio­nale. Oggi vedo alcune società che hanno diffi­coltà nel trovare i portieri, anzi sono ritornate su alcuni nomi che noi avevamo scartato perché pensavamo che Carri­zo fosse di gran lunga superiore ».

LA SCELTA - Carrizo sarà il portiere del­la Lazio futura, non c’è dubbio. La La­zio non lo mollerà assolutamente. Nel frattempo «Jp» vivrà gli ultimi mesi al River Plate, da portiere prestato. E’ tor­nato in patria in attesa di indossare la maglia biancoceleste, sta difendendo la porta della squadra che l’ha lanciato nel calcio argentino e l’ha consacrato sul palcoscenico internazionale. Carrizo so­gna di chiudere alla grande la sua sta­gione con i «Millonarios». La Lazio con­ta i mesi che la separano dal suo arrivo a Roma. Carrizo non è in vendita. E la Lazio non rinuncerà al suo acquisto già contrattualizzato. Manca solo il battesi­mo del campo. Il Milan è pregato di non ripassare.

-PiazzaDellaLibertà-

mercoledì 5 marzo 2008

Offerto Carrasso..blitz in Francia per Cabaye


Cedric Carrasso è stato offerto alla Lazio. Portiere dell’Olympique Marsiglia, classe 81, Carrasso è alto 1,92m per 85 kg. Il giocatore francese ha chiesto alla società di essere ceduto e i suoi agenti si stanno già muovendo per portarlo in Italia. Oltre alla Lazio, Carrasso è stato proposto al Parma e alla Fiorentina.

Un emissario ha seguito sabato Lilla-Lione: sotto osservazione il centrocampista Cabaye. Costa 5 mln, ha 22 anni e può giocare da interno alla Mutarelli o in regia: 60 presenze e 8 gol in campionato. Nella stessa gara visti anche Rio Mavuba (in prestito dal Villareal) e Lichtsteiner, esterno svizzero di fascia destra.

-Manuel-

martedì 4 marzo 2008

Bianchi, un inizio alla Beppe Signori


Prime due partite da titolare in campionato e prime due reti. Un inizio così, nella Lazio, l’hanno avuto davvero pochi. E’ da un mese in biancoceleste, eppure Rolando Bianchi ha già stabilito un record. Nella storia del club biancoceleste era infatti accaduto appena tre volte che un nuovo acquisto andasse in gol sia nella sia nella seconda partita giocata da titolare in campionato. Prima di Bianchi era successo solo a Beppe Signori, Juan Sebastian Veron e Demetrio Albertini.

Quando a fine gennaio è arrivato alla Lazio, l’ex punta del Manchester City non ha avuto esitazioni a prendersi la maglia numero 9. Una bella responsabilità, considerando storia e tradizioni biancocelesti in materia di attaccanti. Ma, se il buongiorno si vede dal mattino, Bianchi ha tutte le carte in regola per inserirsi senza timori nella ricca galleria di grandi bomber biancocelesti. Da Piola a Puccinelli, da Chinaglia a Giordano, da Signori a Casiraghi, fino a Tommaso Rocchi.

Già, Rocchi. Dopo le difficoltà avute nei primissimi giorni di Lazio, erano in molti a giurare che Bianchi non sarebbe mai riuscito a coesistere con Rocchi. E invece è bastata la serata di San Siro per fugare ogni dubbio. Non solo Bianchi e Rocchi hanno giocato assieme, ma assieme hanno anche costruito il bellissimo gol del vantaggio laziale. Una svolta favorita dalla decisione di Rossi di rompere gli indugi e varare il tridente d’attacco: una scelta che comporta però dei sacrifici, che tutti e tre dovranno accettare per coesistere.

-PiazzaDellaLibertà-

domenica 2 marzo 2008

"Meritavamo di vincere".."Angoli da ripetere"


Il presidente punta anche sulle parate di Kalac: «É stato prodigioso in tre occasioni, soprattutto sul tiro di Pandev». Per fortuna alla fine è arrivato almeno un pareggio che fa classifica e morale in vista dei prossimi impegni. Oltretutto c’è stato l’esordio dal primo minuto del tridente rischiato da Rossi proprio a San Siro. Bianchi ha segnato il suo secondo gol dando un contributo importante, Rocchi e Pandev hanno fatto il massimo anche se in alcune situazioni di gioco la squadra ha un po’ sofferto dietro. Nessuno dei tre rientrava e così c’è voluto un grande Dabo e un buon Radu per limitare i danni oltre alla lodevole prestazioni dei centrali difensivi. Ma il tridente sarà riproposto perché Rossi ci crede e per il futuro potrebbe essere una formula importante. Rolandinho si è confermato mortifero nei pressi della porta segnando un gol da bomber vero grazie alla splendida rifinitura di Rocchi. Da Milano arrivano buone notizie perché la Lazio non ha mollato come si poteva credere e dopo Cagliari ha avuto la forza di rialzarsi.

GLI ANGOLI
Claudio Lotito, dopo il pareggio della sua Lazio a San Siro contro il Milan, si concede ai microfoni di Sky: “Meritavamo di vincere soprattutto nella prima parte - dice - Kalac sta facendo cose fantastiche, ha fatto tre parate decisive e non facili. Dispiace perché abbiamo avuto delle opportunità e poi c’è stato il rigore. Io non commento le decisioni dell’arbitro. Il pallone sul calcio d’angolo? Ecco, tre erano da ripetere, forse quattro”.

Lotito conclude: “L’umiltà e la professionalità pagano sempre: questa squadra lo scorso anno ha fatto risultati prestigiosi. Quando ha giocato con sufficienza, non sono venuti. Oggi ha dimostrato di esserci, anche in dieci”.

-Manuel-

il Milan si salva con un rigore dubbio...tanto pe' cambià


Con la testa all’Arsenal ma con il dovere di vincere per riagguantare il quarto posto. Il Milan vuole trovare un punto di equilibrio e per farlo Ancelotti sceglie un undici solo in parte rassomigliante a quello titolare. A centrocampo conferma per Emerson, ritorno per Gattuso e nuovo spazio per Gourcuff. In avanti Pato e Gilardino. Inzaghi in panchina. La Lazio, bisognosa di punti per allontanarsi dalle zone pericolose della classifica, presenta il super tridente Pandev, Rocchi, Bianchi. Centrocampo con fisicità, classe e molta corsa. Nell’ordine Dabo, Ledesma e Behrami.

Tantissimi passaggi e tanto possesso palla. Questo è il Milan dei primi minuti di partita. I rossoneri salgono con relativa calma verso la porta di Ballotta cercando qualche varco che non c’è. La Lazio aspetta sorniona facendo arretrare anche le sue punte, con l’unico scopo di chiudere le proprie maglie, per rilanciarsi poi in campo aperto in contropiede. Copione consolidato di quasi tutte le partite casalinghe del Milan. Un tiro cross di Pato e una debole conclusione di De Silvestri è tutto ciò che i primi venti minuti riescono a regalare agli spettatori del Meazza. Mancano idee, manca ordine in mezzo al campo e manca lo spunto improvviso. Al Milan mancano troppo cose per essere davvero pericoloso e per riuscire a creare azioni ben sviluppate e degne di nota. Il ritmo rimane molto basso e la partita si trascina lasciando poco allo spettacolo. Al 26’ Bianchi spreca una buona occasione calciando da troppo lontano. La Lazio lancia lungo alla ricerca delle sue punte e si chiude molto all’indietro. Non una grande aggressività da una parte e dall’altra. Al 33’ Pato cerca di replicare il gol di Catania. Il tiro è forte ma centrale. Ballotta è sicuro. Si fa male Seedorf, al suo posto Paloschi. Anche il Milan ha il suo tridente, ed è un tridente con un’età media bassissima. Tanta l’imprecisione sul terreno di gioco. Nessuna vera emozione.

Cambi nell’intervallo in casa rossonera. Jankulovski ha un problema, entra Digao. Bonera va sulla sinistra. Esce anche Emerson. In campo Ambrosini. Inizio di ripresa piuttosto vivace. Più ritmo, più intraprendenza e arrivano belle azioni e anche grandi occasioni per la Lazio. Bella conclusione di Rocchi e stupenda parata di Kalac. Poi colpo di testa dell’attaccante laziale e parata a terra. Tiro di Pandev e Kalac in angolo. Ed infine assist di Rocchi, tocco di Bianchi e palla in rete. La risposta del Milan arriva sull’asse Gourcuff Pato. Bell’azione e bel passaggio del primo e conclusione al volo del secondo. Palla fuori di poco. Il Milan trova una buona reazione e al 65’ anche un calcio di rigore per fallo di Behrami su Kaladze. Calcia Oddo ed è uno a uno. Il Milan non si accontenta e cerca di accelerare il ritmo del gioco. Alla Lazio va bene il pareggio e non fa niente perché ciò accada. Delio Rossi si cautela e inserisce Mudingayi e Manfredini. Ci prova Ambrosini. Palla alta. Poi Gourcuff da fuori. Ballotta sicuro. All’83’ espulsione per De Silvestri per fallo su Pato. Lazio in dieci. Nel finale il Milan prova l’assalto alla porta di Ballotta. La pressione è notevole ma non arrivano grandi occasioni. Non succede altro e la partita termina uno a uno. Per il Milan un punto che serve a poco nella corsa al quarto posto. Per la Lazio un punto che regala soddisfazione. Martedì a San Siro arriva l’Arsenal.

-Stefano De Martino-

sabato 1 marzo 2008

La Lazio sogna LIppi


Molto dipenderà da come la Lazio finirà la sua stagione, ma al quartier generale biancoceleste si pensa anche all'eventuale cambio in panchina. A Rossi è stato proposto il rinnovo del contratto che scade nel 2009, ma il tecnico ha preso tempo. Non è un caso che voci di mercato lo vogliano molto vicino al Napoli. Per la Lazio sono stati fatti tanti nomi, da Colantuono, che sull'argomento non si pronuncia, passando per Acori, che ieri ha ammesso di non esser "mai stato contattato", fino a Mazzarri, attuale tecnico della Sampdoria, sulle cui tracce ci sarebbe anche il Napoli.


Ma il vero obiettivo è un altro: si chiama Marcello Lippi, campione del Mondo in carica con la Nazionale azzurra. Il tecnico che si è preso un anno sabbatico, ma adesso vorrebbe tornare ad allenare nel nostro campionato. Cerca un club di livello, con cui poter costruire un progetto importante. Il nodo principale della questione resta l'ingaggio di Lippi, che ha un cachet di circa quattro milioni di euro. Davvero troppi per Lotito. L'ex tecnico azzurro, però, di fronte ad un progetto serio, fatto di investimenti importanti e mirati, sarebbe pronto anche ad abbassare le sue pretese. Di contro Lotito dovrebbe comunque fare uno sforzo e portare la sua offerta almeno a un milione e mezzo di euro, premi esclusi.

-Manuel-

Stasera c'è il Milan!


Le probabili formazioni di Milan-Lazio, 26.a di ritorno di Serie A, in programma sabato alle 20.30.

Milan (4-3-1-2): 16 Kalac, 44 Oddo, 25 Bonera, 4 Kaladze, 18 Jankulovski, 8 Gattuso, 5 Emerson, 23 Ambrosini, 10 Seedorf, 11 Gilardino, 7 Pato. A disp.: 29 Fiori, 3 Maldini, 31 Digao, 20 Gourcuff, 36 Darmian, 43 Paloschi, 9 Inzaghi. All.: Ancelotti.

Lazio (4-3-1-2): 32 Ballotta, 85 Behrami, 13 Siviglia, 25 Cribari, 2 Radu, 26 Mudingayi, 24 Ledesma, 6 Dabo, 23 Meghni, 18 Rocchi, 9 Bianchi. A disp.: 1 Muslera, 7 Rozenhal, 29 De Silvestri, 3 Kolarov, 68 Manfredini, 11 Mauri, 19 Pandev. All.: Rossi.

Arbitro: Celi di Campobasso.