sabato 28 giugno 2008

Colpo Lazio:preso Zarate!


Secondo le ultime indiscrezioni, come preannunciato ieri e nella giornata di oggi, la Lazio avrebbe ultimato l’acquisto dell’attaccante argentino Mauro Zarate.Secondo quanto riportato dal sito Tuttomercatoweb.com, l’accordo sarebbe stato raggiunto alle 19 italiane e prevede un prestito oneroso per 3 milioni di euro che potrà poi trasformarsi in un trasferimento a titolo definitivo. L’operazione andrà conclusa tramite una scrittura privata tra la Lazio e l’Al Sadd, data l’impossibilità di stipulare contratti di comproprietà con federazioni diverse da quella italiana. I biancocelesti avranno la possibilità di riscattare la metà del giocatore entro il 30 maggio del 2009 attraverso il pagamento di altri 5,5 milioni di euro, mentre per un passaggio a titolo definitivo (che sarà stabilito ovviamente anche in base alle prestazioni fornite dal bomber), bisognerà aspettare il 2010 con il versamento di altri 8,5 milioni di euro. Il totale dell’operazione ammonterà dunque a 17 milioni di euro ammortizzati in tre anni.
Il giocatore andrà a firmare un contratto quinquennale con i capitolini e guadagnerà una cifra a salire sulla base, nella prima stagione , di un milione di euro. Le visite mediche dovrebbero essere state fissate per il giorno 8 luglio a Roma.

Mauro Zarate: “Lazio, eccomi”


Svolta positiva nella trattativa per Mauro Matias Zarate. Il calciatore , che attualmente si trova in vacanza nella sua casa di Alvarez, alla periferia di Buenos Aires, dall’Argentina ha telefonato alla società proprietaria del cartellino, l’Al Sadd, per chiedere di essere ceduto. Sergio Zarate, il fratello procuratore del giovane attaccante, che doveva lasciare Roma ieri, ha deciso di restare per altri 2 giorni nella capitale nella speranza di chiudere l’operazione anche perché, dal collaboratore inviato in Qatar, ha ricevuto segnali confortanti che autorizzano un cauto ottimismo sugli sviluppi della vicenda. L’ex calciatore del Birmingham aspetta notizie ma, intanto, esce allo scoperto, manifestando il suo gradimento alla possibile nuova destinazione italiana. «Il mio sogno è quello di giocare in un importante club europeo, la Lazio andrebbe benissimo. E’ la squadra dove hanno militato tanti campioni argentini. Non posso dire altro, devo soltanto attendere gli sviluppi di questa trattativa che mi auguro si concluda al più presto nel modo migliore perché riguarda il mio futuro ».
La Lazio ha già raggiunto un’intesa di massima con il ventunenne bomber , calciatore emergente nel panorama argentino e campione del mondo Under 20, ma adesso deve risolvere sia i problemi di trasferimento che quelli economici con l’Al Sadd e l’impresa si presenta più complessa. Il club arabo insiste per la cessione a titolo definitivo, sulla base di 14 milioni di euro, mentre la Lazio vorrebbe il prestito con diritto di riscatto. Però, vista la volontà di Zarate e la pressante richiesta di Lotito, appare probabile che l’Al Sadd decida di limare le pretese pur di arrivare a un accordo. Per vincere la concorrenza di altre società, pronte a tuffarsi sul giovane e promettente attaccante, il presidente Lotito, che ha offerto al calciatore un contratto da 900 mila euro, spera di concludere la trattativa nello spazio di un paio di giorni. Ma la Lazio deve convincersi ad effettuare un investimento importante su un ragazzo del 1987 di indubbio valore tecnico.

-Manuel-

giovedì 26 giugno 2008

Idea Zarate! (ogni giorno ce n'è uno nuovo!)


Nel suo paese è considerato un vero e proprio «Crack», ovvero un fuoriclasse, un attaccante in grado di fare la differenza. Ieri, intorno all’ora di pranzo, è sbarcato a Roma Sergio Zarate fratello nonché procuratore del talento argentino.
L’agente ha aspettato, in un hotel dei Parioli, il ritorno dei dirigenti biancocelesti impegnati a Milano per la risoluzione delle comproprietà. In tarda sera l’incontro. Durante la cena sono state gettate le basi per il trasferimento del «puntero» sudamericano. La trattativa è andata avanti fino a tarda notte, ma l’accordo sembra essere vicinissimo.
Dopo il suo esordio in prima squadra con il Velez Sarsfield - 12 gol e titolo di capocannoniere - Boca Juniors e River plate si erano lanciate sulle sue tracce, così come il Barcellona. La società del Quatar dell’Al Sadd aveva battuto tutti sullo sprint, arrivando a offrire 20 milioni di dollari.
Ma l’inserimento del calciatore nel paese arabo è stato piuttosto complicato: per questo, dopo pochi mesi ha chiesto di essere ceduto in prestito.
Ora, chiusa l’esperienza inglese con il Birmingham, il calciatore tornerà alla base. Le sue intenzioni sono chiare: non è intenzionato a restare in Quatar un minuto in più.
La Lazio è pronta a offrire 2 milioni di euro per il prestito, contemplando nell’accordo anche il diritto di riscatto.
Zarate arriva da una famiglia di calciatori: il papà fu un giocatore dell’Independiente di Avellaneda, il fratello maggiore Sergio ebbe, a inizio degli anni ‘90 anche un’esperienza nel campionato italiano con l’Ancona.
Mauro Matias Zarate ha vinto l’ultimo Mondiale Under 20 con la nazionale argentina , decidendo la finalissima con un suo gol contro la Repubblica Ceca.
É una prima punta, un attaccante rapido, tecnico , «alla Inzaghi». Qualche giorno fa anche il Boca Juniors avrebbe fatto un’offerta per ottenere il prestito del giocatore, ma la società biancoceleste sta giocando al rialzo, convinta di avere per le mani un giocatore di assoluto valore. Nelle prossime ore il presidente della Lazio Lotito potrebbe incontrare il procuratore del giocatore per definire l’entità dell’ingaggio.
Intanto ieri i dirigenti della Lazio erano a Milano per decidere le comproprietà: è stata rinnovata la compartecipazione con il Bologna per Meghni, così come quella per Artipoli con la Sampdoria.
Con ogni probabilità anche Foggia potrebbe tornare alla base: il presidente del Cagliari Cellino non ha ancora esercitato l’opzione per trattenere il calciatore in Sardegna e - d’accordo con Lotito - ha altri 10 giorni di tempo per convincere il fantasista a restare in rossoblù anche nella prossima stagione. Ora spetta al calciatore l’ultima parola.

lunedì 23 giugno 2008

Rocchi alle olimpiadi


Tommaso Rocchi andrà alle Olimpiadi come fuori quota. A meno di clamorosi ripensamenti dell'ultimo momento il 3 luglio, giorno delle convocazioni per Pechino, nella lista di Gigi Casiraghi, oltre a De Silvestri ci sarà anche il capitano della Lazio. Una cosa, questa, che va rimarcata e sottolineata, anche perché la società biancoceleste, invece, di fare le classiche resistenze ha applaudito e quasi ringraziato il ct dell'Olimpica per aver pensato al suo attaccante. Su questo giornale, nel lontano mese di febbraio, lanciammo questa idea del fuoriquota per rendere merito alla grande professionalità e umiltà di Tommaso.

-IL Messaggero-

domenica 22 giugno 2008

Nooo...l'europeo finisce qui..


VIENNA, 22 giugno - L'Italia è fuori dagli Europei. Gli azzurri sono stati battuti ai rigori dalla Spagna.

PRIMO TEMPO - Confermate le anticipazioni della vigilia, in campo Aquilani a centrocampo insieme a De Rossi e Ambrosini, con Perrotta leggermente più avanzato dietro a Toni e Cassano. Buona la partenza azzurra, con l'arbitro Fandel che risparmia due gialli a Senna e Torres ma poi ammonisce Iniesta per una brutta entrata su Grosso. La Spagna reclama un rigore al 16' per un contatto fra Ambrosini e Villa, il direttore di gara però lascia correre. La squadra di Aragones fa più possesso palla e si fa viva spesso in avanti. Al 25' ci prova Villa su punizione dai 20 metri, ma Buffon si fa trovare pronto. Dopo un giallo ad Ambrosini, la prima buona occasione per l'Italia: lampo di Cassano a sinistra, cross al bacio e colpo di testa di Toni respinto da un difensore. Villa e Silva tengono in apprensione Buffon con diverse conclusioni dalla distanza, Aragones protesta di nuovo per un fallo (fuori area) di Grosso su Silva sul quale il direttore di gara lascia ancora correre. Al riposo si va sullo 0-0.

SECONDO TEMPO - Nessun cambio a inizio ripresa, ma si riscaldano Del Piero e Camoranesi. Silva subito crea il panico nella difesa azzurra, Chiellini salva in scivolata. Cassano è l'unico azzurro che accende la luce, ma Toni non riesce a trovare lo spunto giusto. Al 13' st il primo cambio: Donadoni richiama Camoranesi e inserisce Perrotta. Aragones risponde con Cazorla e Fabregas al posto di Iniesta e Xavi. L'esterno della Juve va subito vicino al gol: dopo un batti e ribatti in area e un colpo di testa di Toni, la palla finisce sui piedi dell'italo-argentino che conclude a botta sicura. Casillas salva sulla linea di piede. La Spagna è sempre temibile con Villa, ma l'attaccante va giù in area e viene ammonita per simulazione. Donadoni gioca anche la carta Di Natale, esce Cassano. Brividi per Buffon nel finale: il portiere azzurro non trattiene un tiro di Senna dal limite, la palla gli scappa, finisce sul palo e poi di nuovo fra le sue braccia. Di Natale si presenta con uno spunto sulla destra, palla messa al centro per Toni che prova una improbabile rovesciata sfiorando solo la palla invece di lasciare all'accorente Grosso. Aragones negli ultimi minuti fa uscire Torres: al suo posto Guiza. Finisce 0-0, si va ai supplementari.

SUPPLEMENTARI - Subito brividi per l'Italia per un bolide di Silva che finisce di un soffio a lato. La reazione azzurra è immediata: colpo di testa di Di Natale e miracolo di Casillas che alza in angolo. Ci prova anche Toni, ma senza fortuna. I primi 15 minuti finiscono 0-0, dopo il cambio di campo Donadoni si gioca tutto: dentro Del Piero per il rush finale e fuori Aquilani. Finisce 0-0 si va ai rigori.

RIGORI - Inizia la Spagna: Villa spiazza Buffon. Va Grosso: sinistro deciso e gol. Cazorla: ancora Buffon spiazzato.Tocca a De Rossi: para Casillas. Senna: destro di potenza e gol. Camoranesi: gol. Va Guiza: para Buffon. Di Natale: para Casillas. Va Fabregas: Buffon spiazzato. Spagna in semifinale con la Russia.

sabato 21 giugno 2008

Palacio:"accetto la Lazio"


Parlando a fox Sport, rodrigo Palacio rompe gli indugi ed apre le porte alla Lazio:“Mi piaceva l’idea del barcellona per la lingua e per il tipo di calcio che si gioca in Spagna. Ma se l’offerta della Lazio dovesse essere interessante per me, verrei volentieri anche in Italia”. Tra qualche ora il fantasista del Boca Juniorsi incontrerà con il presidente Pompilio ed insieme valuteranno le offerte di Barcellona e Lazio. Il numero uno del Boca spinge per la soluzione italiana mentre lo staff del giocatore (la famiglia soprattutto) punterebbero più alla soluzione blaugrana: “Ho 26 anni e questo è il momento giusto per vendermi da parte del mio club . Mio padre ed il mio procuratore hanno parlato con Pompilio non per mettere pressione alla società. La Lazio? Se dovesse fare un’offerta convincente non avrei problemi a trasferirmi in Italia”.

-Diego Palma-

mercoledì 18 giugno 2008

Cragnotti: “Da Lotito fumo negli occhi”


L’ex presidente Sergio Cragnotti intervenendo nella trasmissione di Gabriella Grassi e Francesco Tomei su Radioincontro, risponde con fermezza alle parole di Lotito, che nei giorni scorsi si era ancora espresso in maniera più che negativa sulla gestione Cragotti: “Lotito dice che nel 2003 la Lazio non aveva nemmeno i soldi per pagare le bollette, ma parla senza sapere cosa dice visto che lui in quel periodo non c’era. Dovrebbe smettere di far credere che se la Lazio ora non è a certi livelli è colpa della mia gestione, io sono uscito ormai da sei anni. Credo invece che Lui cerchi di buttare fumo negli occhi dei tifosi, tentando di screditare una grande gestione in favore di una mediocre”.

-Riccardo Magni-

martedì 17 giugno 2008

Ciao Galletti!!!


ZURIGO, 17 giugno - L'Italia è nei quarti di finale degli Europei. Gli azzurri hanno battuto 2-0 la Francia grazie ai gol di Pirlo su rigore e De Rossi e, grazie alla vittoria dell'Olanda 2-0 sulla Romania, passa: sfiderà domenica sera alle 20.45 a Vienna la Spagna

SBLOCCA DE ROSSI - Buona la partenza azzurra: al 4' grandissima palla gol per Toni che tutto solo conclude a lato dai 20 metri. Brutta tegola per Domenech al 10': Ribery va ko in uno scontro con Zambrotta ed è costretto a uscire. Al suo posto Nasri. All'11' altra occasione per l'Italia: Panucci svetta su calcio d'angolo e costringe Makelele al salvataggio sulla linea. Azzurri in vantaggio al 25': Toni steso in area (espulso Abidal), dal dischetto trasforma Pirlo. Nasri viene sostituito da Domenech che è costretto a inserire Boumsong. De Rossi sfiora il raddoppio, Toni sbaglia almeno tre gol (uno di tacco). La reazione della Francia tutta in un diagonale di Henry al 34' che termina a lato. Al 44' altra grande occasione per l'Italia: Grosso centra il palo su punizione, sulla ribattuta Perrotta viene messo giù in area ma l'arbitro Michel lascia correre. Nel finale giallo pesante a Pirlo, che salterà gli eventuali quarti. Prima del riposo ammonito anche Chiellini.

CHIUDE DE ROSSI - Inizia la ripresa e arriva subito un altro giallo pesante: lo becca Gattuso, anche lui era diffidato e anche lui salterà gli eventuali quarti. L'Italia soffre la pressione francese, Donadoni inserisce Ambrosini per Perrotta. Al 17' st arriva il raddoppio azzurro: una punizione di De Rossi dai 25 metri viene deviata in barriera da Henry e si insacca alle spalle di Coupet: 2-0. Altro cambio azzurro: entra Camoranesi per Perrotta. Nel finale gli azzurri amministrano senza problemi sfiorando più volte il terzo gol.

OLANDA, BASTA HUNTELAAR - Come da pronostico, Van Basten decide di tenere in panchina e a riposo nove titolari dell'Olanda per la sfida contro la Romania. In campo a Berna: Stekelenburg, Boulahrouz, Heitinga, Bouma, De Cler; De Zeeuw, Engelaar; Van Persie, Afellay, Robben; Huntelaar. A riposo dunque Sneijder, Van der Vaart, Van Bronckhorst, Van Der Sar, Ooijer, Mathijsen, De Jong, Kuyt e Van Nistelrooy. Primo tempo senza reti a Berna: buone occasioni per Mutu, ma sopratttutto per Huntelaar e Robben. Al 9' della ripresa il vantaggio orange che viene accolto con soddisfazione dall'Italia: a Berna sblocca Huntelaar con un tocco sotto misura. Nel finale il gol che chiude l'incontro: lo segna Van Persie. L'Olanda chiude il girone a punteggio pieno.

lunedì 16 giugno 2008

Stretta finale per Amoruso, si allontana Palacio


Oggi Amourso dovrebbe dire sì alla Lazio. Il matrimonio , annunciato già qualche settimana fa dal presidente della Reggina Foti, si consumerà nel pomeriggio a Villa San Sebastiano. Lotito incontrerà il procuratore del giocatore per chiudere l’accordo: tra domanda ed offerta c’è una distanza di 200mila euro che verrà certamente limata. L’attaccante chiede 800mila euro, la Lazio ne offre 600mila, si chiuderà a metà strada.
Il numero uno biancoceleste, intanto, vorrebbe inserire nella trattativa con la Reggina Baronio, ormai certo di non rientrare nei piani di Rossi. Questo farebbe scendere di parecchio il costo dell’operazione che al momento si aggira attorno ai 3 milioni di euro.

Si allontana sempre di più, invece, Palacio. Ieri i quotidiani argentini hanno ribadito un concetto già noto: l’attaccante lascerà il Boca solo per approdare in Spagna al barcellona , altrimenti resterà in Sudamerica. E’ invece nuovamente circolato il nome di Adriano, già inseguito la scorsa estate da Lotito. Un’idea suggestiva ma difficilmente reralizzabile: l’ingaggio dell’Imperatore, infatti, supera di parecchio il tetto imposto da Lotito.

Si intensificano, infine, gli affari con la romania . Radu sarà ufficialmente riscattato la prossima settimana a 3,5 milioni di euro e firmerà un contratto fino al 2012.
Nelle prossime ore, invece, la Lazio proverà l’assalto a Moti, difensore centrale della dinamo bucarest . Si complica, a sorpresa, la situazione relativa a Ledesma. Il suo agente è stato chiaro: «Rinnovo subito o mai più».
La Lazio, infine, sarebbe sulle tracce del centrale viola Dario Dainelli e di Salvatore Bocchetti, promettente difensore 22enne che il Frosinone ha appena riscattato completamente dall’Ascoli.

-Manuel-

sabato 14 giugno 2008

Doppio scambio col Napoli?


Domizzi-Zauri e Stendardo-Bogliacino, potrebbero essere questi gli scambi di calciatori tra napoli e Lazio: le due società si sono incontrate per vedere se esistono i presupposti per realizzare queste operazioni che al momento, risultano ancora in fase prematura, visto anche il “vantaggio” su Domizzi che ha il Genoa su tutte le altre squadre che lo richiedono.

-Manuel-

venerdì 13 giugno 2008

Italia Romania 1-1:Buffon tiene viva la speranza...


La necessità di riscattarsi. La necessità di dare una svolta al proprio Europeo. La necessità di vincere. Rivoluzione doveva essere e rivoluzione c’è stata. Donadoni cambia molto, conferma le previsioni della vigilia e inserisce Grosso, Chiellini, De Rossi, Perrotta e Del Piero. Italia più offensiva. Anche Piturca modifica la formazione dell’esordio. Due le novità. Codrea e Petrea per Cocis e Nicolita. Conferma per Chivu a centrocampo. Mutu, nuovamente “fidanzato” con la Fiorentina, in attacco.

Inizio molto intenso. Grandissimo ritmo. Italia che sale sfruttando il tridente alle spalle di Toni, Romania che vuole il contropiede. La squadra di Piturca si affaccia un paio di volte in maniera pericolosa dalle parti di Buffon, risponde l’Italia con un tentativo di combinazione Perrotta Del Piero e con la palla che esce di poco. L’azione azzurra si fa molto insistente. Cresce la pressione e la Romania soffre. L’Italia attacca soprattutto dalla sinistra dove sale con grande continuità Grosso. La palla danza svariate volte davanti a Lobont. Manca il tocco finale. Dall’altra parte è Mutu a cercarlo. Buona la sua conclusione in diagonale, ottima la risposta di Buffon. Grosso in mezzo, colpo di testa di Toni e palla sopra la traversa. Poi due calci di punizione molto pericolosi per la Romania. Prima Tamas dai trenta metri. Buffon molto attento. Poi Chivu, deviazione di Panucci e palla sul palo. Grandi emozioni. Bella partita. L’Italia è continua in avanti, la Romania gioca a sprazzi. E’ però la seconda ad andare maggiormente vicina al gol del vantaggio. Si fa male Radoi che è costretto ad uscire. Dentro Dica. Toni ci riprova di testa. Palla a lato. L’Italia cerca di essere più presente anche sulla destra, ma Zambrotta sale molto meno di Grosso. Rat da fuori. Palla che sfiora il palo. Non ci sono pause. Azioni da una parte e dall’altra. Squadre trasformate rispetto alla prima partita. E’ lo spirito e l’atteggiamento ad essere diverso. L’Italia cerca molto le fasce, attacca poco centralmente e Perrotta rimane un po’ fuori dal gioco. Quando vi entra ha una grande occasione ma, a due passi dalla porta, viene chiuso da Codrea. Poi ancora Toni di testa. Lobont in angolo. Al 47’ il giocatore del Bayern riesce a fare meglio, trova il gol, ma l’arbitro annulla per fuorigioco.

Nessun cambio nell’intervallo e ripresa che parte subito su ritmi molto intensi. L’Italia cerca di premere con grande forza, la Romania è attenta in difesa. Dieci minuti e arrivano i gol. Al 55’ errore di Zambrotta, retropassaggio corto, ne approfitta Mutu che batte Buffon. Poi calcio d’angolo per gli azzurri, torre di Chiellini e deviazione vincente di Panucci. Uno a uno. Donadoni toglie Perrotta e inserisce Cassano. Italia molto sbilanciata e vicina al raddoppio con Toni che non riesce per poco ad arrivare su una bella palla di Del Piero. Partita apertissima. Grande tifo sugli spalti. L’Italia continua ad attaccare anche se con eccessiva frenesia. Pirlo cerca con insistenza il lancio lungo. Toni, Del Piero e Cassano faticano però ad arrivare sul pallone. La Romania continua ad essere pericolosa. Al 75’ grande calcio. Perfetta sponda di petto di Toni, bellissimo colpo di testa in tuffo di De Rossi e super parata di Lobont. Fuori Del Piero, dentro Quagliarella. In due minuti due combinazioni Cassano Zambrotta, due palloni che passeggiano davanti alla porta di Lobont e due salvataggi della difesa rumena. All’80’ grande emozione e paura per l’Italia. Fallo di Panucci in area, calcio di rigore di Mutu ed eccellente parata di Buffon. Ultima mossa di Donadoni. Ambrosini per Camoranesi. Negli ultimi minuti l’Italia prova a vincere. La Romania vuole controllare. Non arrivano altre occasioni da rete. Tanta generosità ma poca lucidità. Il risultato non cambia. Tutto verrà deciso nell’ultima partita.

-Stefano De Martino-

Aspettando Italia-Romania


Mezza Italia ha paura che gli Azzurri possano uscire anzitempo dagli Europei svizzero-austriaci, visto l'esordio disastroso contro l'Olanda. Ma i bookmakers sembrano avere più fiducia dei tifosi delusi dalla steccata della prima. Gli scommettitori danno i ragazzi di Donadoni, comunque, di gran lunga favoriti su Mutu e compagni, malgrado la grinta sfoderata dal capitano Cristian Chivu nella conferenza stampa del giorno prima («contro la nostra difesa vedranno l'inferno»). Effettivamente c'è il concreto rischio che gli uomini di Piturca pensino soprattutto alla fase di copertura: sono gli italiani a dover attaccare per recuperare la sconfitta di Berna (anche se pure i rumeni devono fare punti, se vogliono sperare di passare, prima o poi, il turno). Al di là di tutto, la vittoria italiana oscilla tra l'1,50 e l'1,60 mentre quella della Romania viene pagata 5,90 - 6,00. Il pareggio viene dato invece a 3,30 -3,50, ma chiaramente non serve molto a entrambe le formazioni.

È già tempo di scommesse, tra l'altro, anche per Donadoni (oltre che «su» Donadoni): il ct dovrebbe puntare su tre o quattro innesti rispetto agli undici titolari contro l'Olanda, da scegliere tra un Del Piero in versione capitano, Cassano, Grosso, De Rossi, Chiellini, senza escludere Perrotta e Aquilani. Materazzi, Gattuso, Ambrosini, Di Natale e Camoranesi potrebbero accomodarsi in panchina. Circa il modulo di gioco è ipotizzabile un 4-2-3-1 in stile Roma, oppure anche un 4-1-4-1, con De Rossi mediano arretrato e un Del Piero esterno sinistro (cosa che il probabile capitano non gradirebbe più di tanto). Non è da escludere anche un 4-4-2 con Del Piero seconda punta accanto a Toni. Chiaramente, vista la discrezione - per non dire altro - con cui mister Donadoni rivela le sue decisioni, nessuno può in realtà essere certo prima di un paio d'ore dal fischio di inizio. L'arbitro designato sarà il norvegese Tom Henning Ovrebo, con gli assistenti Geir Age Holen e Jan Petter Randen. Quarto uomo il croato Ivan Bebek.

Il match con la Romania inevitabilmente potrebbe assumere una connotazione anche vagamente politica, visto il clima da caccia al rumeno diffusosi negli ultimi mesi in Italia. La Nazionale di Piturca giocherà anche per i suoi emigranti nel nostro Paese, i quali seguiranno la partita in casa o tra amici. I rappresentanti delle comunità rumene in Italia invitano i concittadini a non festeggiare in strada, in caso di vittoria della Romania contro l'Italia per non creare disordini e non rischiare brutte avventure. Più che un'eventuale ko dell'Italia del calcio, forse è questa la vera sconfitta da recuperare.

mercoledì 11 giugno 2008

Presentate maglie 2008/09

Un ringraziamento alla bella "Yashal" per le immagini..


martedì 10 giugno 2008

Delusione "arancione"


Ora ha il mondo contro ed essere normale non basta più. Donadoni dovrà inventarsi una reazione, una smorfia, un mal di pancia, una sfuriata e anche idee frizzanti e un cambio marcia perché essere educati, controllati, impermeabili all’esterno e fedeli al quieto vivere adesso è impossibile.

Lui ci prova comunque, almeno in pubblico: «Non è stata la peggior partita della mia gestione. Abbiamo commesso degli errori però non ci hanno sovrastato. Ci siamo rovinati più da soli. Il gol in fuorigioco? Non mi attacco a certe scuse». E questo piaceva di lui. Era un’immagine perfetta: l’anti Mourinho, il normal one. Meno irritabile del Lippi pre Mondiali, finalmente un italiano che non ha sempre voglia di prendersela con il prossimo. Sembrava tutto sotto controllo, sotto il suo controllo, quello dell’uomo saldo che ha ogni dettaglio chiaro in testa. Scacciapensieri. Fino al momento di fare sul serio e sgretolarsi, composto.

E’ Van Basten quello che si muove, sbraita e si infuria, l’impassibile Van Basten che fa i saltini davanti alla panchina come quando tirava i rigori e manda definitivamente al diavolo il calcio totale vincendo in contropiede. Mentre il pacato ct azzurro torna il Dunadun in un’impercettibile metamorfosi. Ancorato alla panchina come alla sua immagine tranquilla, insiste: «Adesso sostenete che non ho imbroccato le decisioni, ma se le ho prese un motivo c’era. Fino a qui dicevate il contrario, che ci prendevo. Io non sono preoccupato. Bisogna essere ottimisti».

Schiera una formazione che porta la scritta «paura» in ogni angolo, sparisce dentro una giacca che di colpo è fuori misura: maniche alte sopra i polsini e lui la sistema, la liscia, sempre più perso dentro una partita che va a rotoli. Un colpo alla cintura, una mano alla barba, è il primo a non trovare una posizione in campo, una dimensione. Sembra che ogni cosa sia gigante, soprattutto l’Olanda. La sua diagnosi è diversa: «E’ stata solo una serata no, abbiamo le prove di partite passate che hanno funzionato con questo identico schema».

Ha deciso di comprimere talento e fantasia in panchina, cerca una sicurezza che sa di rinuncia e vista da lontano somiglia più alla voglia di lobby, casa o cuccia, non si capisce: dentro Ambrosini, parte del mondo che conosce meglio. Forse quel mondo è un po’ troppo piccolo e lui stavolta ci resta incastrato. Sotto di due gol, con una formazione impantanata e il morale a pezzi non cambia neanche all’inizio del secondo tempo e se ne sta lì, nella terra di nessuno, seduto. Cerca il coraggio di muovere le pedine e infatti l’unico gesto sicuro, autoritario, è quello dei cambi. Il resto sono vibrazioni di disperazione che partono dal segno della croce malfermo fatto a inizio partita e si diffondono alla squadra. C’è un capitano in stampelle, uno in panchina e uno fra i pali, eppure manca qualcuno che comandi che ci metta il marchio e la responsabilità. Manca un carattere.

Donadoni oscilla, fisicamente. Quando esce dal suo angolo e si mette dritto, a guardare in faccia la catastrofe, sposta il peso sui talloni, arretra e non ordina. Nessuna sceneggiata trapattoniana, nessun’aria vissuta alla Lippi e mentre aggiusta una squadra che proprio non gli era venuta si capisce che vorrebbe essere da un’altra parte. Si aggrappa alla coerenza, resta fedele a se stesso: «Buffon dice che dobbiamo chiedere scusa alla gente? Non credo, non mi sembra, si è sbagliato qualcosa ma certo non l’abbiamo presa alla leggera».

Questa calma aveva conquistato i tifosi. Aveva chiaro il disegno da portare avanti: niente senatori da coccolare e uomini freschi e niente isterie su chi sì e chi no, voleva la sua nazionale, diversa, indipendente da quella dei campioni del mondo. Poi è entrato nella spirale contratto e ha deciso di giocare la carta del gentleman. Qualcuno ha iniziato a dire che si lasciava mettere i piedi in testa. L’impronta sana si è persa, è rimasta la fiducia, soprattutto nell’uomo. Ora l’unico convinto è lui: «Ma che dobbiamo fare? Le valigie? Io ho fiducia in questi ragazzi, bisogna recuperare energie fisiche e mentali e comunque ho visto una grande reazione». Solo lui.

Incassa pure un gol di testa dal più piccolo degli olandesi, la prova di un insuccesso totale. Non ha mai tirato fuori un gesto, cacciato un urlo per tentare di svegliare lo spirito mondiale che si è perso con la rabbia del 2006. Quella era gente incattivita, pronta a mordere per dimostrare il valore, questi ragazzi sono sedati, normalizzati, quasi assopiti tanto che avrebbero avuto bisogno di una scossa.

Donadoni non riesce a darla perché sta davanti a un incubo e lo mostra a tutti. Si liscia la cravatta, ancora i polsini, ancora la barba, fino a che l’arbitro non lo libera dalla figuraccia e lo consegna agli spogliatoi. Malconcio e convinto che restare normali sia una necessità.

lunedì 9 giugno 2008

Stasera Italia-Olanda


Donadoni contro Van Basten, Toni contro Van Nistelrooy: quante sfide nella sfida. L’avventura dell’Italia sta per cominciare. Tra poche ore le luci dello stadio Wankdorf di Berna si accenderanno sui campioni del mondo in carica che, dopo avere conquistato Berlino due anni fa, hanno nel mirino lo stadio Prater di Vienna, dove il 29 giugno si giochera` la finalissima. Il primo ostacolo sulla strada della Nazionale di Roberto Donadoni ha i colori arancioni dell’Olanda.

Una sfida dal sapore antico, che ha regalato pagine indimenticabili. Soprattutto per noi, visto che siamo stati capaci di eliminare gli olandesi otto anni fa nel loro Europeo, e che non ci battono dal Mondiale di Argentina ’78. Ma guai voltarsi indietro. Conta solo il presente. E Donadoni non si nasconde: ‘ La squadra sta bene e ha voglia, ha coscienza di iniziare un percorso importante. L’Europeo e` una competizione stimolante e importante, vivo il momento con grande serenita` e non vedo l’ora di cominciare, ha dichiarato in conferenza stampa.

Di fronte a lui ci sara` Marco Van Basten, suo compagno di trionfi nel Milan di Sacchi. Un calcio che sembra lontano anni luce, ma che ha lasciato tracce evidenti in tutti e due i tecnici, soprattutto nel modo di approcciarsi alla partita. Massima concentrazione, cura dei dettagli, voglia di vincere. In campo sara` anche Luca Toni contro Ruud Van Nistelrooy, due attaccanti con una media gol da brividi: 31 gol in 61 presenze per l’olandese, 15 su 34 per l’azzurro.

Capitolo formazioni. Donadoni decidera` solo nelle prossime ore, ma ha gia` in testa tutto. In difesa giocheranno centrali Materazzi e Barzagli, mentre gli esterni saranno Panucci e Zambrotta. Davanti conferma per il trio Camoranesi-Toni-Di Natale. A centrocampo, invece, Ambrosini sembra in vantaggio su De Rossi.

L’Olanda arriva all’appuntamento priva degli infortunati Babel e Robben, ma recupera Melchiot. Anche l’ultimo arrivato Boulahrouz e` a disposizione. Le certezze sono Van der Sar in porta, Van der Vaart in mezzo al campo e Van Nistelrooy in attacco. E’ proprio nel reparto avanzato che Van Basten ha piu` dubbi: in corsa ci sono Kuyt e Van Persie, con quest’ultimo che sembra avere scalato qualche posizione nelle ultime ore. Vedremo se bastera` per mettere la freccia e operare il sorpasso nei confronti del compagno di squadra.

Ma il tempo delle chiacchiere, dei se e dei ma sta per finire. Tra poche ore, finalmente, si gioca. I tifosi azzurri chiedono una sola cosa alla nostra Nazionale: di farci sognare ancora, come due anni fa. Berlino e Vienna non sono poi cosi` lontane.

sabato 7 giugno 2008

IL PUNTO SUL MERCATO


BARONE -
Mentre da Milano rimbalza il con­tatto col Torino per Simone Barone, la Lazio si muove per gratificare alcuni pezzi pregia­ti in organico: nella tarda serata di ieri il pre­sidente Lotito ha incontrato Vincenzo D’Ip­polito, procuratore di Cristian Ledesma, per discutere l’adeguamento d’ingaggio dell’ar­gentino. Il centrocampista, pedina fonda­mentale per Delio Rossi, ha un contratto in scadenza nel 2011, ma da tempo si parlava di un ritocco d’ingaggio. Dovrebbe raddoppia­re il suo stipendio, attualmente di circa mez­zo milione di euro.
Trattativa alla fase iniziale, figlia d’una battuta diventata abboccamento. Wal­ter Sabatini ieri è stato a Mi­lano, s’è mosso qualcosa. Il diesse conferma che lascerà la Lazio a fine mese e non tor­nerà indietro. Però intanto opera sul mercato (quello in entrata ma soprattutto quello in uscita). Sabatini s’è incro­ciato con Antonelli, ammini­stratore delegato del Toro, c’è stato un colloquio riservato.
Barone era già stato offerto alla Lazio nelle scorse setti­mane, ma per avere Mauri (fu questa la richiesta del To­rino. Mauri, però, è stato di­chiarato non vendibile da Lo­tito). L’operazione può svilup­parsi in altra maniera, inse­rendo uno tra Zauri o Mutarelli.
Simone Barone per il centrocam­po, la Lazio valuta. Ha fatto un sondaggio ma non è una scelta definitiva. Può essere un no­me da tenere in considerazione. Uno come Mutarelli (messo sul mercato per scelta) non è facilmente rimpiazzabile, da qui nasce il tentennamento. Lotito, di giorno in giorno, assicura: «La Lazio è su tutti gli obiettivi, non sono abituato a fare proclami, parlo con i da­ti concreti, con i fatti. Ci stiamo muovendo a 360 gradi, noi dobbiamo regalare ai tifosi la realtà di una squadra competitiva» .

BROCCHI -
Centrocampo da rivoluzionare e ritoccare. Se non fosse Barone, potrebbe es­sere Christian Brocchi del Milan la nuova pe­dina. Non rientra più nei piani di Ancelotti, se i rossoneri favorissero il pagamento del suo ingaggio, la Lazio potrebbe aprirgli le porte. Su di lui ci sono anche Torino e Sampdoria.

ABATE -
Perso Behrami (libero con la clau­sola Fifa), la Lazio deve trovare un sostituto valido per affidargli la fascia destra. Ignazio Abate, classe 1986, è un obiettivo che resta vivo. Ha giocato nell’Empoli l’ultima stagio­ne, è uno dei giovani legati al Milan che con la Lazio potrebbe intavolare delle trattative. Abate è un giovane di valore e risponde pie­namente ai parametri agonistici ed economi­ci imposti dalla società.

PALACIO -
L’obiettivo internazionale resta Rodrigo Sebastiàn Palacio, stella del Boca Juniors. I tifosi sognano il suo arrivo. La La­zio, con Lotito in prima persona, sta provan­do l’assalto decisivo. La base d’accordo con gli argentini è stata trovata sui 14 milioni di euro e con pagamento spalmato in alcuni an­ni. Sono giorni decisivi: il Bo­ca s’è detto disponibile alla chiusura dell’affare pure se il presidente del club, Pompilio, ieri ha fatto capire che su Pa­lacio è tornato il Barcellona (gliel’avrebbe comunicato il padre del giocatore). Il mer­cato è sempre lo stesso, vive di piccole scosse. La verità è che la Lazio continua ad esse­re su Palacio. E ci crede.

AMORUSO -
Un affare già concluso da giorni è quello di Nicola Amoruso. Lotito e Fo­ti hanno chiuso per circa 3 milioni d’euro e senza contro­partite tecniche. Amoruso de­ve solo firmare il contratto biennale che lo legherà alla società biancoce­leste. C’è un accordo di massima tracciato dal suo manager Tinti con la Lazio. Manca­no solo dei dettagli, le parti si rivedranno a giorni per la sottoscrizione del patto. Amoru­so è il primo rinforzo di Delio Rossi.

-Manuel-

giovedì 5 giugno 2008

Spunta Hallfredsson, l'islandese della Reggina


C’è che un islandese nella Lazio non ha mai giocato. C’è anche, però, che presto a Formello potrebbe arrivarne uno: Emil Hallfredsson, 24 anni da compiere il 29 giugno 1984 , centrocampista tutto mancino della Reggina. A lui la Lazio sta pensando da qualche tempo, pensieri che si sono rafforzati negli ultimi giorni.

L’affare
Il nome di Hallfredsson è uscito fuori anche nella chiacchierata decisiva della settimana scorsa tra il presidente Lotito e il numero uno della Reggina Foti per Amoruso. Foti spingeva perché l’islandese finisse nella trattativa che riguardava l’attaccante, mentre la Lazio ha preferito temporeggiare, aspettando giorni migliori. Giorni che arriveranno nel momento in cui si dovesse concretizzare la cessione di Massimo Mutarelli, centrocampista che la Lazio ha ormai deciso di mettere sul mercato. Eh sì, perché Hallfredsson alla Reggina ha fatto l’esterno di sinistra, persino il trequartista, ma la cosa che interessa di più a Delio Rossi è che nel centrocampo calabrese ha giocato anche da interno al fianco di Barreto. Ci sta, quindi, che la Lazio abbia pensato a lui come Vice Mutarelli. La trattativa, insomma, è in piedi e potrebbe decollare presto: un Anno fa la Reggina lo pagò 1,5 milioni di euro, chiaro dalla cessione la società calabrese vorrebbe ricavarne qualcosa in più, almeno 2,5 milioni.

Il passato inglese
Hallfredsson è certamente un tipo particolare. Uno che a Reggio Calabria potevi incontrare in pieno inverno senza problemi con bermuda e t-shirt. Uno che nel 2005 era stato avvicinato dal Feyenoord e sul qualche puntò forte il Tottenham. In Inghilterra, in verità, l’islandese non ha trovato fortuna, giocando solo con la squadra riserve. Ma se gli chiedi il perché, lui ti risponde con la massima tranquillità: «Lì sono abituati a spendere grosse cifre per acquistare un giocatore. Io arrivai dopo un provino e mi pagarono pochissimo. Forse questo è il motivo per cui non ho sfondato ». Altri motivi, fisici, lo hanno allontanato dal campo negli ultimi due mesi di campionato, quando di fatto è Rimasto ai margini della Reggina.

Squali e internet
«Halfy», così lo chiamano a Reggio Calabria, dove ha preso casa sul mare e non poteva essere altrimenti: «In Islanda mi piaceva nuotare nell’oceano, a Stretto contatto con gli squali. E d’estate, quando c’è sempre il sole, adoro giocare a golf di notte», ha raccontato il centrocampista. Uno che usa spesso il computer («Così con MySpace posso incontrare i miei amici »), che va pazzo per le serie tv americane e che ama suonare la chitarra. A Formello, per quest’ultimo hobby, potrà chiedere consigli a Tommaso Rocchi.

-DAVIDE STOPPINI-

mercoledì 4 giugno 2008

Due idee:Fernandez e Lodi


FERNANDEZ
La Lazio ha offerto 6 milioni e mezzo di euro per il cartellino di Augusto Fernandez.Secondo quanto scrivono i giornali argentini, però, il River Plate avrebbe rifiutato la proposta della Lazio avendo già in Tasca un’offerta molto più alta da parte di un altro club Greco . Dietro questa operazione ci sarebbe il famoso intermediario iraniano Pinhas Zahavi.

-Diego Palma-

LODI
Si lavora sull’asse Roma-Palermo. Sono giorni di frequenti contatti tra il presidente Lotito e il suo collega rosanero, Zamparini.Tante le operazioni in Ballo , ma la più importante riguarda Behrami. Il patron del Palermo , d’altronde, anche nei giorni scorsi aveva ammesso di volere il centrocampista svizzero a tutti i costi. E il numero uno della Lazio, che invece vorrebbe portare nella capitale Cavani, ha avanzato la sua proposta: uno scambio alla pari.
A rendere l’operazione ancora più semplice ieri è arrivata la notizia sulla nazionalità dell’attaccante uruguaiano che da ieri è diventato anche cittadino italiano. Grazie al nonno, nato a Maranello , ed emigrato in Sud America , Cavani ha infatti ottenuto il passaporto comunitario. Ma Behrami potrebbe anche non essere l’unica opzione per arrivare al talento sudamericano, anche perché il centrocampista preferirebbe lasciare l’Italia per andare in Inghilterra o in Spagna. Non è escluso che nell’operazione possa rientrare anche Foggia. Il fantasista, “parcheggiato” lo scorso Anno a Cagliari, dovrebbe tornare alla base. In verità il diretto interessato non ha ancora sciolto i dubbi sul suo Futuro : «A Cagliari sto veramente bene. Adesso bisogna vedere le intenzioni di Cellino. Certo, mi piacerebbe conoscere il mio futuro prima delle vacanze. La Lazio resta un grande rimpianto perché con i biancocelesti non sono riuscito a dimostrare il mio valore. Ad oggi do il 50% di possibilità a entrambi i club».
Nelle ultime ore è avanzata anche la candidatura di Francesco Lodi, trequartista di proprietà dell’Empoli, in prestito al Frosinone. Il giocatore, 24 anni, quest’anno ha stupito tutti grazie alle 20 reti messe a segno. La società Toscana valuta il cartellino di Lodi circa 4 milioni di euro, ma Lotito potrebbe inserire nell’operazione qualche giocatore in esubero come Simone Inzaghi. Il centrocampista guadagna 400mila euro netti a Stagione e rientra dunque nei parametri imposti da Lotito.
Fronte diesse, ormai certo l’addio dei Sabatini, dopo il disastroso mercato della scorsa estate, crescono le quotazioni di Guglielmo Acri.

-Enrico Sarzanini-