domenica 30 settembre 2012

LAZIO-SIENA 2-1





Tra una Lazio reduce da due sconfitte consecutive, che hanno un po' frenato le velleità iniziali degli uomini di Petkovic, e un Siena che dopo l'impresa di sette giorni fa a Milano ha piegato anche il Bologna nel turno infrasettimanale, a spuntarla alla fine sono i padroni di casa che vincono 2-1 e si riportano nelle zone alte della classifica.

Per gli uomini di Cosmi un k.o. non certo drammatico, anche se il tecnico avrà di che riflettere circa la mancanza di mordente e combattività dei suoi, apparsi quest'oggi decisamente appannati e non certo al livello delle precedenti uscite.

FORMAZIONI - Lazio in campo con il 4-5-1 che prevede Klose come unica punta supportato dal folto centrocampo formato da Candreva, Gonzalez, Ledesma, Mauri ed Ederson, all'esordio da titolare in Serie A, parte dalla panchina invece Hernanes.

Cosmi schiera il Siena con il 3-4-2-1 con Calaiò unico terminale offensivo e Verre e Valiani sulla trequarti, Del Grosso e Angelo esterni alti mentre D'Agostino e il capitano Vergassola agiscono al centro.

PRIMO TEMPO - La Lazio, dopo i due stop consecutivi contro Genoa e Napoli, vuole dare una sterzata al proprio campionato e cerca subito di fare la partita prendendo in mano il pallino del gioco e confinando il Siena nella propria metà campo. I toscani si affidano soprattutto alle ripartenze e a sorpresa vanno per primi vicinissimi al goal con Calaiò che, servito ottimamente in area da D'Agostino, calcia in porta ma trova la respinta di un attento Marchetti.

I padroni di casa però non si fanno intimorire dal pericolo corso e al 18' passano grazie alla prima rete nel nostro campionato di Ederson, che su calcio d'angolo salta più in alto di tutti e devia in rete alle spalle di un incolpevole Pegolo.

Proprio il brasiliano sembra essere tra i più ispirati in campo, tutte le azioni biancocelesti nella prima frazione passano dai suoi piedi e gli scambi con Mauri mettono in crisi la difesa senese che rischia di capitolare in un altro paio di occasioni.

Il colpo del k.o. per i toscani arriva al 36' per un erroraccio di capitan Vergassola che opera uno sciagurato retropassaggio a Pegolo sul quale si avventa Klose, fermato fallosamente in area dal portiere bianconero che viene ammonito; sul dischetto va Ledesma che non sbaglia, il Siena sembra accusare il colpo e la Lazio non fa fatica a gestire il pallone sino al fischio di De Marco che decreta la fine del primo tempo.

SECONDO TEMPO - Cosmi cerca di cambiare volto alla squadra inserendo Sestu e Paolucci per Angelo e Verre. La Lazio, forte del doppio vantaggio, cerca di addormentare i ritmi del match e abbassa il baricentro, è quindi il Siena in questo momento a tenere il pallino del gioco anche se si tratta però di una supremazia sterile che non porta pericoli per l'attenta retroguardia biancoceleste e si riduce a qualche scorribanda di Sestu sulla destra.

Match adesso piuttosto bloccato e noioso, i padroni di casa si limitano a disinnescare le sortite offensive di un Siena che appare piuttosto sottotono rispetto alle ultime uscite. A 20' dalla fine Petkovic chiama in panchina un positivissimo Ederson per Hernanes, il canovaccio della ripresa però non cambia.

Il Siena appare troppo passivo e rinunciatario per provare a rimontare lo svantaggio, in questo modo la Lazio ha vita facile e con Candreva, tra i migliori in campo oggi, va vicina al terzo goal in un paio di occasioni.

Un po' a sorpresa i toscani accorciano le distanze nel finale di gara grazie a Paci che su calcio d'angolo approfitta del liscio di due avversari e insacca a colpo sicuro, la reazione è però tardiva e nei 3' di recupero concessi il Siena non riesce a impensierire la Lazio che non rischia più e torna al successo dopo due sconfitte consecutive.

CHIAVE - Il Siena che veniva da due ottime prestazioni contro Inter e Bologna è apparso quest'oggi decisamente sottotono, incapace di costruire trame offensive degne di nota e in pratica lasciando vita facile alla Lazio che, grazie anche ad un ottimo Ederson alla prima da titolare e a un tasso tecnico superiore rispetto ai bianconeri toscani, ha avuto pochi problemi ad indirizzare il match dalla sua e conquistare i 3 punti.

MOVIOLA - Match tutto sommato tranquillo per l'arbitro Russo, l'unico episodio dubbio avviene in area biancoceleste verso la fine della prima frazione quando Calaiò entra in area palla al piede e finisce a terra contrastato da Biava.

Per il fischietto di Nola non si tratta di calcio di rigore e anzi ammonisce Calaiò per simulazione. Dai replay si può notare come il contatto effettivamente ci sia stato, anche se il centravanti toscano accentua non poco la caduta.

Dalle pagelle:

IL MIGLIORE - Ederson. Per la prima volta da titolare il brasiliano fa subito vedere chi è. Segna di testa su calcio d'angolo in quella che non è la sua specialità. Può diventare un punto di forza della squadra

IL PEGGIORE - Valiani. Doveva dare una mano a Calaiò in avanti ma non riesce mai a dare un contributo in avanti bloccato dalla difesa della Lazio.

giovedì 27 settembre 2012

Se la Roma è avanti..




ROMA - L'ha detto Massimo Mauro, quindi c'è da crederci. "Il Campionato Italiano ha bisogno che la Roma lotti per vincere lo scudetto". Va bene. Ma viste le difficoltà di una squadra che senza i tre punti guadagnati a tavolino per la gara saltata contro il Cagliari, sarebbe nelle zone basse della classifica, ieri Sky ha, di certo inconsciamente e sicuramente per errore, fatto balzare improvvisamente la squadra giallorossa, guarda un po', proprio sopra la Lazio, nella graduatoria della Serie A, come mostra la foto qui sotto. Tempestive le battute dei tifosi Laziali sui Social Network per la gaffe dell'emittente satellitare, "E' proprio vero - hanno scritto - la Roma non perde mai.."

Roberto Maccarone - Cittaceleste.it

NAPOLI-LAZIO 3-0




Un super Cavani demolisce la Lazio e fa volare il Napoli in vetta a braccetto con la Juventus. La tripletta del 'Matador' manda al tappeto i biancocelesti e rilancia in grande stile le ambizioni degli uomini di Mazzarri.

LE FORMAZIONI - Mazzarri sceglie Gamberini al posto di Aronica, mentre a sorpresa l'escluso a centrocampo è Dzemaili e non Inler: con il numero 88 c'è Behrami. A sinistra confermato Zuniga. Nella Lazio Petkovic rilancia Klose in attacco, mentre in difesa Konko ritrova posto a destra a discapito di Scaloni.

PRIMO TEMPO - Avvio 'infuocato' di partita: al 4' corner di Hernanes e deviazione di Klose che segna ed esulta tra le proteste generali. Banti convalida, ma poi chiede lumi al tedesco che ammette di aver preso la palla con la mano facendo annullare il goal. L'episodio sembra caricare il Napoli che da quel momento viene trascinato dai suoi 'tenori' e da un Maggio inarrestabile.

Al 7' Pandev sfiora il palo, mentre al 19' è tempo di vantaggio con Cavani che si accentra da sinistra e lascia partire un destro deviato da Ciani che spiazza Marchetti e fa esplodere il San Paolo.

La Lazio accusa il colpo e gli azzurri continuano a premere: al 27' Pandev temporeggia troppo invece di calciare verso la porta, ma quattro minuti dopo ancora il 'Matador' sale in cattedra su lancio lungo di Cannavaro. Il bomber uruguagio lascia partire un destro potentissimo che piega le mani a Marchetti e si insacca sul secondo palo. Doppietta per lui e Fuorigrotta in festa.

L'unico sussulto degno di nota della Lazio si registra al 39' quando Hernanes si beve Inler sulla sinistra e crossa basso, ma Zuniga fa buona guardia e si rifugia in corner sventando la minaccia. In chiusura di tempo uno scatenato Hamsik mette al centro per Maggio, l'esterno sale in cielo ma il suo colpo di testa termina alto. E' l'ultima emozione di 45' a chiare tinte 'azzurre'.

SECONDO TEMPO - La ripresa vede una Lazio intraprendente e un Napoli pronto a pungere di rimessa. Passano dodici minuti e Petkovic ridisegna la sua Lazio secondo un 4-3-1-2 con Ederson mezz'ala sinistra e Floccari al fianco di Klose. Fuori Cavanda e uno spento Mauri.

Al 62' Klose prova a riaprire il match con una pregevole incornata, ma De Sanctis vola all'angolino evitando un goal praticamente certo. Due minuti dopo, però, Cavani cala il tris spegnendo le residue speranze ospiti: lancio lungo di Campagnaro, il 'Matador' scatta sul filo dell'offside e deposita in fondo al sacco dopo aver evitato anche Marchetti.

La Lazio ci prova con sporadici tentativi dalla lunga distanza, nel Napoli entra Insigne e per la retroguardia biancoceleste i dolori aumentano. Prima l'assist per Hamsik che spara addosso a Marchetti, poi un numero in area con Ciani costretto ad atterrarlo: è rigore, ma dal dischetto Cavani calcia alto e non trova il poker personale. Siamo al 75'.

Nel finale la musica è sempre la stessa: Zuniga, ancora Insigne e il neo entrato Vargas vanno vicini al quarto goal ma il punteggio non cambia. Lazio ko, Napoli sogna.

LA CHIAVE - Come due settimane fa contro il Parma, anche per la Lazio la 'spada di Damocle' si chiama Marek Hamsik. Si accentra, svaria da destra a sinistra e illumina il gioco abbinando talento e grinta. Decisamente da rivedere la retroguardia capitolina, presa d'infilata in più di una circostanza dalle bocche da fuoco azzurre come in occasione del secondo e terzo goal. Napoli bene anche a centrocampo, dove Ledesma e Hernanes sono stati 'soffocati' dai dirimpettai Inler e Behrami.

MOVIOLA - I riflettori sono tutti sul goal prima convalidato e poi annullato a Klose: bravo il tedesco a fare 'mea culpa', ma l'atteggiamento di Banti e del giudice di linea Damato hanno destato più d'una perplessità. Konko rischia il doppio giallo per un fallo su Zuniga e viene 'graziato', mentre al 54' giusto annullare il goal di Pandev in posizione di fuorigioco. Al 75', infine, nessun dubbio sull'atterramento in area di Insigne per opera di Ciani.

Dalle pagelle:

IL MIGLIORE - Edinson Cavani. Indiscusso 'man of the match', è il mattatore della serata con tre goal che mandano in estasi il San Paolo. Ma non solo: ripiega in difesa e sui calci piazzati è sempre pronto a spazzar via il pallone. La sua è una notte da sogno.

IL PEGGIORE - Luis Pedro Cavanda. Perde nettamente il confronto con Maggio, si fa prendere d'infilata per tutto il primo tempo e Petkovic decide di sostituirlo per aumentare il potenziale offensivo della sua Lazio.

mercoledì 26 settembre 2012

Formazioni di Napoli-Lazio




Questa sera nel turno infrasettimanale alle 20.45 Napoli e Lazio si affrontano allo stadio San Paolo nel Big Match della quinta giornata di Serie A. Nella Lazio partirà dall'inizio Mauri. Buone notizie arrivano anche da Konko, che è tornato ad allenarsi e partirà regolarmente dal primo minuto. Cavanda sarà quindi confermato sulla sinistra con Lulic avanzato a centrocampo. In mediana non è stato convocato Gonzalez, alle prese con un affaticamento muscolare. Tutto ok per Hernanes che partirà regolarmente titolare. Mazzarri, invece, sta pensando di lasciare a riposo Aronica, sostituendolo con Gamberini. In mezzo al campo giocherà di sicuro Behrami, mentre Dzemaili dovrebbe essere preferito a Inler. A sinistra Zuniga o Dossena.

Ecco le probabili formazioni :

Napoli (3-4-1-2): De Sanctis; Gamberini, Cannavaro, Campagnaro; Maggio, Behrami, Dzemaili, Zuniga; Hamsik; Pandev, Cavani
A disp.: Rosati, Colombo, Grava, Aronica, Fernandez, Mesto, Donadel, Dossena, Inler, Insigne, Vargas. All.: Mazzarri
Squalificati: nessuno
Indisponibili: Britos

Lazio (4-1-4-1): Marchetti; Konko, Ciani, Dias, Cavanda; Ledesma; Candreva, Hernanes, Mauri, Lulic; Klose
A disp.: Bizzarri, Carrizo, Biava, Cana, Scaloni, Stankevicius, Onazi, Zarate, Ederson, Rocchi, Kozak, Floccari. All.: Petkovic
Squalificati: nessuno
Indisponibili: Brocchi, Radu, Gonzalez

Petkovic: 'Nessuno è più forte di noi'




FORMELLO - Ripartire e mettere da parte la sconfitta interna contro il Genoa, riproponendo maggiore intensità e cinismo nella sfida contro il Napoli. E' questo il senso della parole di Vladimir Petkovic in sala stampa, nella tipica conferenza pre-partita:

Napoli, Lazio e Juve sono le squadre che hanno fatto meglio. Che test sarà?

Significativo, perchè affrontiamo un avversario importante dopo una scopnfitta. Confermare i nostri progressi ed evitare alcune lacune. Sarà una bella partita tra squadre offensive, ma anche abbastanza tattica dove i dettagli faranno la differenza

Come serve per battere il Napoli?

La consapevolezza che si può fare bene contro qualsiasi avversartio per tutti i 90' minuti, cosa che contro il Genoa noa non abbiamo fatto

Cavanda sarà ancora in campo?

Come dico sempre giocheranno i migliori undici, che anche in prospettiva futura posso dare molto. Cavanda è uno di quelli che ha fatto bene, ma ogni singolo giocatore deve continuare a dimostrare quello che ha fatto. CI sono certi giocatori un pò acciaccati e oggi farò le valutazioni, qualcuno potrebbe non esserci.

Modulo ritagliato su un ristretto gruppo di 12-13 giocatori?

Non penso, perchè due cambi dietro non cambiano niente. Lulic anche prima giocava a metacampo, forse davanti siamo mancati come protezione, ma tutto poteva essere facilitato se avessimo segnato un gol. Quello che non mi è piaciuto, è che negli ultimi minuti non siamo riusciti a sviluppare il nostro gioco. Sulle fasce abbiamo sbagliato tutto.

Napoli e Lazo pretendenti allo scudetto?

Il Napoli è fortissimo ed è costruito per fare bene. Anche loro però arrivano da una partita poco felice in cui devono riscattarsi. Per il proseguoi tutte e due le squadre lotteranno per la parte alta del campionato. Se ci sarà solo la Juve o cu sarà un gruppo di 4-5 squadre si vedrà.

Napoli più forte della Lazio?

Nessuno è più forte di noi. Noi dobbiamo essere presenti e presuntuosi e dimostrare tutto il nostro valore sul campo.

Hernanes sta meglio?

Hernanes è uno di quelli acciaccati, fino a ieri nbon avrebbe potuto giocare, per fortuna ci sono due giorni per fare ulteriori valutazioni. Fino ora si è inserito molto bene nei nostri automatismi, può ancora fare meglio.

Che tipo di partita si aspetta?

Per me è importante che prendiamo in mano le redini del gioco, siamo in grado di essere aggressivi come difenderci e fare bunker in difesa.

Come sta Konko, ce la farà?

Konko è uno di questi 4-5 in lieve dubbio, ieri ha fatto un allenamento normale, ma era blando. Vediamo come si coimporterà oggi, ma sono fiducioso.

Quanto è importante Ledesma ?

Sicuramente in una squadra ci sono smepre giocatori più imortanti di altri, ma io per priomo devo pensare che nessuno è insostituibile o indispensabile. Nel nostro gioco cerchiamo di variare, se la squadra lavora insieme si può faticare meno e tentiamo di far correre l'avversario.

Deluso da Zarate?

Non ho detto questo, voi avete dato giudizi, ma in generale voi avete dato giudizi. Dopo ogni sconfitto per prima cosa non sono contento con me stesso, poi con i miei giocatori. Abbiamo apralto della sconfitta, siamo sereni e pronti a ripartitre.

Non abbiamo ancora visto il miglior Lulic, perchè?

Prima dell'infortunio correva bene, nelle due settimane con la nazionale ha fatto pochi allenamenti e ha perso un pò la condizione. Anche Gonzalez non erra nelle migliori condizioni per tornare, serve tempo per riportarli in condizione.

Mazzari che tipo di allenatore è?

Avete detto già tanto voi. E' un ottimo allenatore che ha portato idee nuove nel calcio. Non è facile tenere la testa alta, sono tre anni he lotta per le prime posizioni. Giocai contro di lui in amichevole quando ero al Bellinzona, l'ho conosciuto lì.

Siete arrabbiati per domani?

Si. è uno spirito che voglio veddere domani Conoscendo da tre mesi i miei giocatori, sicuramente hanno voglia di fare bene e portare il risultato a casa.

Se non segna Klose non sis egna. Aumento il rimpianto per l'attaccante non arrivato?

La statistica non dice che segna solo Klose, voglio una squadra che segna con diversi giocatri da diverse posizioni. Sicuramente lui è più concreto, con la sua esperienza è naturale che fa la differnza, ma voglio che gli altri siano più cinici e imparino da lui. Sul mercato non voglio fare polemica, non mi interessa quello che sarebbe potuto succedere. Abbiamo validi attaccan ti, quelli che hanno giocato col Genao avevano fatto been in Europa, ci sono altri che aspettano come Floccari, che sta tornando in condizione.



L'inviato - Francesco Pagliaro

lunedì 24 settembre 2012

Petkovic non si abbatte: "Restiamo sereni, non siamo così lontani dalla Juventus"


Amarezza per la sconfitta, ma non delusione. Alla Lazio sono questi i sentimenti: perché il primo posto è sfuggito ieri sera, dopo la sconfitta interna col Genoa, ma la buona prestazione dei biancocelesti, vicini al goal in più occasioni, conforta l'ambiente. Vladimir Petkovic in primis.

"Non abbiamo fatto male - afferma l'allenatore nel dopo-gara - ma dovevamo sbloccare prima la partita. Abbiamo avuto tante occasioni, ma non siamo stati cinici a sufficienza per sfruttarle. E poi è bastato un errore per perdere la partita: complimenti al Genoa che ne ha approfittato. Noi dobbiamo restare sereni, la Juventus non è poi così lontana". Sui singoli: "Hernanes bravissimo, da Zarate mi aspettavo qualcosa di più".

Mercoledì c'è il Napoli, trasferta terribile. E Petkovic già pensa al rientro dei titolari lasciati a riposo ieri: André Dias, Mauri, Alvaro Gonzalez, Klose. Per il match del San Paolo potrebbe tornare Konko, in recupero, mentre Radu è in preda a fastidi muscolari e non ce la farà. Ederson è guarito dalla febbre, e inoltre potrebbe rivedersi, dopo cinque mesi, Cristian Brocchi.

Un altro che potrebbe giocare è Michael Ciani, autore ieri di una prestazione positiva alla prima da titolare con la maglia della Lazio. Il francese arrivato dal Bordeaux negli ultimi giorni di mercato si candida per un posto al centro della difesa biancoceleste, nonostante il rientro in campo di André Dias. Intanto, si prende gli elogi di Petkovic: "Sono contento di lui, ha buoni margini di miglioramento".

LAZIO-GENOA 0-1


Il Goal dell'ex romanista Marco Borriello a 5 minuti dalla fine, regala la vittoria per 1-0 al Genoa contro la Lazio, La squadra di Petkovic, alle prese col turnover e quindi priva di Klose, è poco incisiva davanti. Prima sconfitta ufficiale stagionale per i biancocelesti, che non approfittano dei favorevoli risultati del pomeriggio.

FORMAZIONI - Molto turnover in casa biancoceleste dopo il match di Europa League contro il Tottenham. I padroni di casa scendono in campo con il 4-4-2. Marchetti in porta. Difesa a quattro con Scaloni, Biava, Ciani, Cavanda. Stessi uomini anche a centrocampo con Candreva, Ledesma, Hernanes, Lulic.

Coppia d'attacco inedita con Zarate e Kozak. Gli ospiti rispondono con il 4-3-1-2. Frey in porta. Linea difensiva formata da Sampirisi, Canini, Granqvist, Moretti. Mediana a tre con Kucka, Merkel, Anselmo. Sulla trequarti Tozser ad ispirare il tandem d'attacco formato da Immobile e Borriello.

PRIMO TEMPO - Nel primo tempo la partita è molto godibile, le squadre sbagliano passaggi semplice regalando contropiedi da ambo le parti. Più occasioni per i padroni di casa che con Hernanes, Zarate e Candreva vanno più volte vicino al goal, ma Frey non sempre in modo impeccabile riesce a tenere
pulita la sua porta.

Ottimo l'esordio di Ciani in difesa, il gigante nero biancoceleste anticipa tutto e tutti ed è entrato già nei cuori dei tifosi. La lazio di Petkovic è sembrata molto solida dietro e ha sofferto solo in occasione di una punizione battuta veloce dai grifoni che ha portato al tiro Sampirisi con il pallone fuori di poco.

Per gli ospiti buono il primo tempo di Merkel e Kucka che hanno garantino qualità e quantità, propositivo Immobile che si è mosso su tutto il versante offensivo ed ha svolto anche un ottimo lavoro di copertura. Molto statico invece Borriello che sembrerebbe non aver beneficiato della preparazione di Zeman.

SECONDO TEMPO - Stesso copione nella ripresa, la Lazio preme e inizia un assedio alla porta di Frey. Il Genoa si chiude bene e cerca più volte il contropiede. Al decimo, Hernanes dopo una serpentina con un destro a giro scheggia la traversa. Candreva e Zarate provano con conclusioni dalla distanza, ma l'imprecisione dei calciatori e le parate del portiere rossoblù dicono di no.

A metà della ripresa, Petkovic dice basta al turnover e inserisce Klose e Mauri. I biancocelesti aumentano la pressione e vanno più volte vicino al goal con il tedesco. De Canio corre ai ripari e inserisce Seymour e Antonelli. Proprio dal piede di quest'ultimo parte l'assist per Borriello, che parte in posizione regolare e di sinistro batte Marchetti e gela l'Olimpico.

I padroni di casa tentano l'assalto finale, ma l'ottima difesa genoana unita a qualche trucchetto per perdere tempo, fanno portare a casa il risultato. Brutta sconfitta per la Lazio, che adesso è a -3 dalla Juventus e non ha approfittato dei passi falsi di Inter, Milan e Napoli. Ottimi tre punti per il Genoa, che è stata brava a soffrire e a colpire in contropiede.

CHIAVE - L'ingresso di Antonelli nella ripresa ha cambiato la partita. Il suo colpo di tacco al volo su sponda di Kucka è l'assist che ha permesso il goal partita dell'ex giallorosso Marco Borriello.

MOVIOLA - La partita è stata tutto sommato corretta. Dubbio intervento di Scaloni su Borriello davanti alla porta nella ripresa, l'arbitro fa proseguire, la moviola gli dà ragione. Discreta direzione di gare del signor Damato da Barletta.

DALLE PAGELLE

IL MIGLIORE - Kucka. Lo slovacco sembra essere tornato il giocatore ambito dalle 'big' del nostro campionato: tampona e si propone con fisicità e grande tecnica.

IL PEGGIORE - Zarate. Doveva essere la serata della rinascita, invece l'argentino si ritrova con qualche fischio in più sul groppone e un mare di interrogativi sul suo rendimento.

domenica 23 settembre 2012

Aspettando Lazio-Genoa...




Il posticipo della quarta giornata di serie A, alle 20:45 di oggi, è Lazio-Genoa. Partita interessante: la Lazio di Petkovic cerca la vittoria per tenere il passo della Juventus vittoriosa ieri sera e per proseguire il suo cammino a punteggio pieno. Potrebbero pesare però le fatiche europee (biancocelesti in campo giovedi sera nella difficile trasferta di White Hart Lane, dove hanno fermato il Tottenham sullo 0-0); e di fronte c'è il Genoa di De Canio, una formazione molto quadrata che ha avuto il merito di mettere in grossa difficoltà la Juventus nel primo tempo di domenica scorsa, e che forse in queste tre giornate ha raccolto meno di quanto il gioco espresso abbia fatto vedere (una vittoria e due sconfitte). Schemi sostanzialmente speculari, l'abilità tattica dei due allenatori, la sfida tra attaccanti in grande forma: ci sono tutti gli ingredienti per non annoiarsi nemmeno un minuto.

FORMAZIONE LAZIO – Petkovic può entrare nella storia: dovesse vincere stasera, centrerebbe il quarto successo consecutivo all'avvio, battendo il record di Maestrelli del 1974/1975. "Il Genoa è un'ottima squadra, in più per noi c'è l'incognita del post-Europa League. E' un bel banco di prova". il bosniaco cambia qualcosa rispetto a Londra: Cavanda, ottimo contro Bale, trasloca sulla sinistra perchè a destra c'è Scaloni, si va verso l'esordio di Ciani (riposa Dias), a centrocampo retrocede Mauri a proteggere le impostazioni di Ledesma insieme a Hernanes, in attacco turno di riposo per Klose, gioca Kozaz con al fianco Zarate all'esordio e il recuperato Candreva. Si torna dunque al 4-3-3: in casa c'è bisogno di maggiore spinta offensiva.

PANCHINA LAZIO - Tante soluzioni per cambiare la partita in corso: Petkovic pota con sè i portieri Bizzarri e Carrizo, oltre a Dias, Zauri, Stankevicius e Lulic. Per il centrocampo Onazi, Ciani e Gonzalez, Klose, Floccari e Rocchi gli attaccanti che nel caso saranno pronti a dare il loro contributo. Ancora lunga la lista degli indisponibili: Brocchi, Radu, Konko e Diakité, e si è nuovamente fermato lo sfortunatissimo Ederson.

FORMAZIONE GENOA - "Ci attendono tre gare in una settimana e la nostra forma fisica non è delle migliori". De Canio è preoccupato, e studia qualche variazione rispetto all'undici che ha perso dignitosamente contro la Juventus. In difesa rientra Granqvist, che se la gioca con Bovo ma pare in vantaggio. Stesso discorso per Merkel, che dopo tre panchine consecutive è pronto a rimpiazzare Jankovic, mentre Seymour e Kucka sono regolarmente al loro posto. In attacco Bertolacci sarà il trequartista, ma non è escluso l'impiego dal primo minuto di Jorquera, in luogo dello stesso Bertolacci o di Borriello, che in caso contrario farà coppia con Immobile.

PANCHINA GENOA - Ci sono i due portieri Tzorvas e Stillo e poi i difensori Tozser, Ferronetti, Moretti e Bovo; a centrocampo Anselmo, Jankovic (o Merkel) e Jorquera, per l'attacco De Canio ha scelto Melazzi e Piscitella, che andrà nel caso a creare superiorità sugli esterni, provando ad allargare la difesa della Lazio. Indisponibii Vargas (ne avrà ancora per una settimana) e Marco Rossi (un mese).

PROBABILI FORMAZIONI

LAZIO (4-3-3): Marchetti; Scaloni, Biava, Ciani, Cavanda; Hernanes, Ledesma, Mauri; Candreva, Kozak, Zarate. All. Petkovic
A disp: Bizzarri, Carrizo, Dias, Zauri, Stankevicius, Lulic, Onazi, Cana, Gonzalez, Klose, Floccari, Rocchi
Squalificati: -
Indisponibili: Konko, Diakité, Radu, Brocchi, Ederson

GENOA (4-3-1-2): S. Frey; Sampirisi, Canini, Granqvist, Antonelli; Merkel, Seymour, Kucka; Bertolacci; Borriello, Immobile. All. Mazzoleni
A disp: Tzorvas, Stillo, Tozser, Bovo, Moretti, Ferronetti, Piscitella, Anselmo, Jankovic, Jorquera, Melazzi
Squalificati: -
Indisponibili: J. Vargas, M. Rossi

Arbitro: Damato

venerdì 21 settembre 2012

Biava a 360°, «Petkovic è l'uomo giusto»


ROMA - Questa mattina all'interno della trasmissione 'Parla la Lazio' sulle frequenze di Lazio Style Radio è intervenuto Giuseppe Biava, il difensore Biancoceleste anche ieri in campo contro il Tottenham, per fare il punto della situazione sul momento Lazio. Ecco quanto evidenziato da Cittaceleste.it

SULLA PARTITA CON IL TOTTENHAM - "Abbiamo strappato un buon risultato su un campo difficile contro una buona squadra come quella Inglese. Abbiamo sofferto un po' e ci siamo difesi a denti stretti quando era il momento di farlo. Sapevamo bene quali erano le loro qualità. E' un team composto da ottimi giocatori. Noi abbiamo avuto le nostre occasioni, così come il Tottenham ha avuto le sue, se avessimo vinto, logicamente sarebbe stato meglio, ma alla fine credo che il pareggio sia il risultato più giusto. Anche in passato mi è capitato di giocare con altre squadre straniere e la fisicità è la cosa che sicuramente mette noi Italiani più in difficoltà. Ieri comunque abbiamo tenuto bene dimostrando di saperci difendere. L'augurio è di continuare in questa direzione, sperando che quando arriverà il momento di giocare nuovamente con loro, a casa nostra, potremo fare meglio. Lennon, Bale e Defoe sono stati i 3 giocatori che ci hanno messo più in difficoltà, ma alla fine siamo riusciti ad arginare ogni loro sortita offensiva."

IL SEGRETO - "Il nostro segreto? La compattezza. Penso che il mister abbia lavorato ottiamamente sotto l'aspetto difensivo, ma non solamente quello che riguarda il reparto. Tutti attaccano, tutti difendono. I nostri giocatori offensivi sono i primi che vanno ad attaccare la retroguardia degli avversari e questo complica le cose agli attaccanti che poi dobbiamo difendere noi, poichè 9 volte su 10 gli arriveranno palloni sporchi o comunque difficili da giocare. Ledesma per noi è importantissimo così come lo è Gonzalez, ad esempio. Poi c'è Hernanes che è il giocatore che in questo inizio di stagione mi ha sorpreso di più. Domenica scorsa ha fatto dei gol da manuale del calcio, nella nuova posizione sta' facendo benissimo."

CIANI - "Si vede che ha grande forza, ed un enorme potenza fisica. Inoltre è bravissimo di testa. Il suo problema in questo momento, credo che possa essere il fatto di dover capire ancora bene com'è il Campionato Italiano, entrare nei nostri meccanismi in fretta non è facile. Sicuramente deve cercare di farlo pian piano, durante gli allenamenti. Le qualità non gli mancano, ci darà una grande mano."

IL GENOA - "Domenica sera giocheremo contro i rossoblù che mi hanno fatto un ottima impressone, con la Juve hanno rischiato anche di vincere. E' una squadra tosta, ha due attaccanti davanti molto bravi come immobile e borriello, dobbiamo giocare come sappiamo. Se riusciremo a schiacciarli nella loro metà campo, avremo maggiori possibilità di portare via i 3 punti che sarebbero importantissimi."

SERIE A - "Il Campionato è ancora molto lungo, siamo solamente alla terza giornata e fare delle valutzioni o delle previsioni adesso risulterebbe sicuramente prematuro. Al momento ci sono squadre che stanno facendo molto bene; Juventus, Napoli Fiorentina, sono in grande condizione, così come lo siamo noi. Poi come è normale che sia, ce ne sono slatre che arrancano, vedi Milan e Roma, ma che durante tutto Campionato potranno sicuramente renderesi pericolose."

PETKOVIC - "E' un tecnico molto preparato. Come oramai noto, ama il gioco d'attacco, e vuole sempre avere in mano il pallino del gioco. E' un allenatore moderno. Anche come persona mi ha lasciato una buonissima impressione. Parla parecchio con i calciatori, è l'uomo che ci serviva."

MERCATO - "Ad inizio stagione vengo sempre messo in discussione, poi per mia fortuna riesco sempre a guadagnarmi il posto sul campo. Se in estate sentirò dire, "Biava parte titolare" allora dovrò preoccuparmi.. (ride ndr)"

Roberto Maccarone - Cittaceleste.it

TOTTENHAM-LAZIO 0-0


La Lazio continua la striscia positiva anche in Europa resistendo ala fisicità del Tottenham. Gli Spurs recriminano su tre gol annullati: il primo per offside di Dempsey nella prima parte di gara, il secondo a gioco fermo sempre per offside di Bale; il terzo per fallo in mischia da parte del realizzatore Caulker. Episodi da rivedere, come da rivedere è il gran tiro al volo di Gonzalez, sul finire del primo tempo, che scuote la traversa a portiere battuto e che resta il gesto tecnico più importante del match. Arrivato non a caso da uno dei migliori in senso assoluto.

FORMAZIONI – En plein in campionato nelle prime tre gare per la squadra di Petkovic che, puntando forte sulla manifestazione internazionale, schiera la migliore formazione possibile. Rispetto alla squadra che domenica scorsa ha violato il Bentegodi di Verona non ci sono Konko e Candreva, al loro posto giocano Lulic (Cavanda si sposta sul lato destro) e il giovane Onazi come centrocampista esterno.

Il Tottenham, multinazionale di Villas Boas non partita benissimo in Premier, deve rinunciare ad alcuni top players come Adebayor o l’intellettuale Assou Ekotto, porta in panchina Gallas e dà spazio ad alcuni giovani. Titolare in difesa è Caulker, la panchina si completa con Townsend e Mason. Dirige l’incontro il rumeno Halegan.

PRIMO TEMPO – Sfida dal sapore di Champions, tutto esaurito (ed è una consuetudine) al White Hart Lane. Il calcio d’avvio è degli inglesi. Permetteteci di dire che la nuova divisa arbitrale dell’Uefa è oscena, sotto l'aspetto estetico.

Si parte a ritmi bassi con una Lazio ben coperta, gli Spurs fanno girare il pallone a caccia di un varco; Lennon è una spina nel fianco mentre Petkovic, rispetto alle ultime esibizioni della Lazio, ha invertito gli esterni: capitan Mauri agisce sulla destra mentre sulla sinistra davanti a Lulic c’è Gonzalez. Gli ospiti hanno la prima occasione di andare in vantaggio con Klose, poi diventano insidiosi gli Spurs con Bale di testa.

I ritmi si alzano. L’undici di AVB insiste soprattutto sulle fasce grazie alla rapidità dei funambolici Lennon e Bale e al 21’ il gallese pesca Dempsey che in tuffo di testa mette il pallone in rete. Si festeggia, ma è fuorigioco.

Decisione molto dubbia. Lazio in affanno nella prima mezz’ora: il Tottenham ha preso in mano il pallino del gioco e i biancocelesti sono tutti nella propria metà campo abbastanza passivi. Lennon fa il bello e il cattivo tempo, Bale spreca delle punizioni infrante sulla barriera, possesso palla largamente favorevole al Tottenham che continua insistentemente a lavorare ai fianchi la difesa laziale palesando, tuttavia, svarioni difensivi causati in particolar modo da Vertonghen.

Quando provano a uscire, i biancocelesti sono fluidi nelle ripartenze ma sprecano, nonostante un caparbio Klose. Allo scadere dei primi 45’ è la Lazio a sfiorare il goal: cross dalla sinistra di Lulic, Verthongen mette il pallone fuori, Gonzalez arriva di gran carriera e prova la conclusione al volo. La sfera grazia Lloris infrangendosi sul legno. Con la Lazio in attacco termina il primo tempo a reti bianche.

SECONDO TEMPO – Si riparte senza alcun cambio nelle due squadre. Curiose le scaramucce fra Defoe ed André Dias che per difendere il pallone scaraventa l’attaccante contro i tabelloni pubblicitari. Torniamo al calcio giocato, perché al 50’ la Lazio sciupa una splendida palla goal messa da Klose per Mauri, il quale manca l’attimo decisivo.

Ci prendono gusto Klose e compagni, ma il Tottenham non scherza quando Bale triangola con Dempsey e al 56’ Defoe insacca a porta vuota vedendosi, tuttavia, annullare il goal dall’arbitro perché il gallese era in posizione di offside.

Quanto succede al 70’ e nei due minuti seguenti ha dell’incredibile: all’ennesimo angolo dei padroni di casa, si perde tempo perché mancano i palloni in campo e un delegato Uefa è costretto ad andare negli spogliatoi per recuperarne uno. Battuto il corner, Caulker stacca e segna su ostacolo di Mauri, le mani del difensore sono sul giocatore della Lazio e l’arbitro annulla.

I dubbi non mancano neanche qui, tra l’altro è il terzo goal annullato agli Spurs di AVB. Si rivede a tratti la Lazio, riconquistando campo dopo la delicata fase centrale della ripresa, ma dura poco, giusto il tempo per buttare al vento l’ennesimo match point. Nel finale riprende il possesso del pallone il Tottenham, a caccia del guizzo tanto cercato quanto vicino, costringendo addirittura Klose a sacrificarsi in difesa (magistrale la prestazione del tedesco).

Tra un cambio e l’altro le squadre non demordono rischiando la beffa finale prima i padroni di casa, poi i biancocelesti che si salvano grazie a un clamoroso errore di Sigurdsson. Mentre Townsend prova a fare il John Wayne di turno nell’uno contro tutti, l’arbitro dice che può bastare. Un punto a testa, la Lazio esce dal White Hart Lane a testa alta.

LA CHIAVE – Il Tottenham ci prova, la Lazio anche, entrambe giocano bene, manca solo il goal. Gli inglesi che prevalgono sotto l'aspetto territoriale e gli ospiti si rivelano pericolosi nelle ripartenze, ma sprecano troppo. I numerosi errori hanno in sostanza deciso il match terminato a reti bianche.

MOVIOLA – Intervento durissimo al 6’ di Ledesma su Sandro, l’arbitro grazia il regista della Lazio che poteva meritare il cartellino giallo. Dubbia la decisione di Halegan nell’annullare il goal degli Spurs: Dempsey sembrava in linea.

Al 28’ Lennon si sposta sul lato opposto, Biava lo stende all'ingresso in area: ammonizione giusta. Al 56’ giusta la decisione del segnalinee che blocca Bale che aveva triangolato con Dempsey ma è scattato in offside. Inutile il tocco di Defoe a porta sguarnita.

Al 63’ Ledesma perde palla, Dias commette un fallo su Bale evitando così la ripartenza veloce del Tottenham. Ammonizione sacrosanta. Sarà oggetto di discussioni l’arbitraggio del rumeno inerente ai goal annullati, ma sugli episodi da giallo Halegan è stato esemplare.

Dalle pagelle:

IL MIGLIORE - Biava. Rende invisibile Defoe, rendendosi protagonista di ottime chiusure ed anticipi. Molto sicuro stasera l'ex Palermo

IL PEGGIORE - Defoe. Tocca pochissimi palloni e non riesce mai a trovare il guizzo giusto. Partita totalmente anonima dell'attaccante inglese, chiuso nella morsa della difesa laziale

giovedì 20 settembre 2012

Tottenham-Lazio, le formazioni. Petkovic schiera l’11 migliore




GASPORT (S. Cieri) – La conferma e la rivincita. Vlado Petkovic cerca l’una e l’altra stasera nella tana del Tottenham. La conferma, innanzitutto: che la sua sorprendente Lazio non sia una meteora, ma una realtà capace di affermarsi anche oltre i confini italici. E poi la rivincita, quella assolutamente personale, perché al White Hart Lane due anni fa si spezzarono sul più bello i sogni europei del suo Young Boys. Agosto 2010, preliminare di Champions tra il favorito Tottenham e la poco accreditata squadra svizzera allenata da un tecnico croato. All’andata gli svizzeri vincono per 3-2, ma meriterebbero un risultato più ampio. Al ritorno, però, si abbatte su di loro la furia del Tottenham che li spazza via con un 4-0 che non ammette repliche.
Voglia d’Europa Petko torna stasera sul luogo del delitto con una squadra e una dimensione diversa. Non è più un tecnico sconosciuto, tanto che si è conquistato il palcoscenico della Serie A. E non guida più una squadra giovane e inesperta. Insomma, le premesse per consumare la vendetta ci sono tutte. «Ma il Tottenham resta una grandissima squadra — avverte lui —. Ha una impressionante forza sulle fasce, ma non solo in quel settore. E poi quando gioca in casa si esalta sempre». Villas Boas, che l’Europa League l’ha già vinta col Porto, considera questa manifestazione alla portata della sua squadra. Petkovic preferisce invece compiere un passo alla volta: «Loro hanno l’ambizione di arrivare fino in fondo. Noi per ora abbiamo solo l’obiettivo di vincere sul loro campo». Ma fare tanta strada in Europa è un’aspirazione che ha pure la Petko-Lazio. «Non vogliamo fare proclami, ma una cosa la possiamo dire senz’altro. Per noi l’Europa League ha la stessa importanza del campionato. So che in Italia questa competizione è stata spesso snobbata, anche se negli ultimi 2-3 anni questa tendenza è andata sparendo. In ogni caso noi la affronteremo con la massima concentrazione. Perché è una manifestazione che merita considerazione e perché confrontarsi con il calcio estero accresce la forza di un gruppo».
Turn over, no grazie Parole buttate lì tanto per fare bella figura? Assolutamente no. Petkovic all’Europa League ci tiene davvero. La riprova è la formazione che il tecnico di Sarajevo manderà in campo stasera a Londra. Sarà quella migliore, con l’unica eccezione di Scaloni al posto di Konko, ma solo perché quest’ultimo è indisponibile (contrattura al polpaccio sinistro). Niente turn over, dunque, a differenza di quanto faranno gli allenatori delle altre tre squadre italiane impegnate stasera in Europa League. «Per me — osserva Petkovic — in questa fase della stagione non ha alcun senso cambiare. Il turn over lo farò anch’io, ma più avanti quando vedrò che qualche elemento avrà un calo di rendimento e allora lo sostituirò con chi è più fresco». In campo dunque la squadra che ha vinto le prime tre gare di campionato. Anche la panchina sarà la stessa con l’eccezione di Cana che è febbricitante e dovrebbe restare in albergo. Al White Hart Lane la Lazio migliore, dunque. Per confermarsi sorpresa anche fuori dal Bel Paese e per regalare a Petkovic quella rivincita che attende da due anni.

Petkovic:"a Londra per vincere"




Tre vittorie su tre in campionato. L'avvio della Lazio è stato da incorniciare, e ad inizio stagione in pochi l'avrebbero detto, viste le perplessità sul conto dello 'sconosciuto' Vladimir Petkovic. Ora i biancocelesti sono pronti a tuffarsi nell'atmosfera di Europa League. L'esordio nella fase a gironi sarà da brividi: si va a 'White Hart Lane', nella tana del Tottenham.

"Non sono imbattibili, noi siamo la Lazio e andremo a Londra per cercare di vincere", è stato il battagliero proclama del tecnico, ospite quest'oggi ai microfoni di 'Lazio Style Radio'.

Gli 'Spurs' si presentano comunque come una formazione piuttosto temibile, di sicuro la più ostica del girone (che comprende anche Panathinaikos e Maribor): "Sono una squadra molto quadrata, che ha ripreso fiducia dopo aver battuto il Reading - ha sottolineato Petkovic - Stanno iniziando a credere nelle qualità di Villas Boas ed hanno trovato un nuovo equilibrio tattico. Avranno il morale a mille, ma noi non abbiamo paura, siamo pronti".

Rispetto all'estate, sembra tutta un'altra Lazio: "Siamo cresciuti tanto e possiamo ancora continuare a farlo, di questo sono contento. Non dubito che i miei rimarranno con i piedi per terra, lascio ai tifosi il piacere di esaltare questa squadra. Il precampionato? Per me non contava un granchè a livello di risultati, avevamo svolto un duro lavoro atletico ed era normale soffrire un po'...".

La strada imboccata dalla squadra sembra quella giusta, ma - conclude il tecnico - "dobbiamo essere consapevoli che arriveranno anche i momenti di sofferenza e dovremo essere bravi a gestirli".

domenica 16 settembre 2012

PETKOVIC: "Piedi per terra e fame di vincere"


Nubbi di dubbio spazzate via. Eccome. La Lazio di Vladimir Petkovic a punteggio pieno dopo tre gare di campionato, una formazione schiacciasacci guidata da Hernanes e Klose, autori di sei reti complessive fino a questo momento.

"Cosa è cambiato da questa estate? Nulla in particolare, abbiamo lavorato duro e poi abbiamo avuto spinte che nelle amichevoli mancavano" le parole di un raggiante Petko i microfoni di 'Sky Sport'. "La cosa importante è che la squadra abbia fame e voglia di vincere".

Hernanes assoluto protagonista: "Il suo lavoro aiuta tutta la squadra, quando ci sono risultati e gioco i campioni escono fuori, da Hernanes a Klose. Con ogni vittoria il rispetto delle altre squadre aumenta, ma anche la nostra fame, non dobbiamo fermarci".

Turnover per ora nullo: "Siamo all'inizio, i giocatori sono freschi, giocatore tra quattro giorni non è un problema, magari più avanti sì e lì valuterò chi schierare. I miei giocatori hanno esperienza, giocando sempre non avranno tempo per montarsi la testa, lavoriamo con i piedi per terra".

CHIEVO-LAZIO 1-3



Vola la Lazio. Tre vittorie consecutive in campionato. Non accadeva dalla stagione 1974-75, ai tempi di Tommaso Maestrelli. In un solo colpo Petković eguaglia un mito del calcio biancoceleste e si porta in vetta alla classifica.

In campo invece è il profeta Hernanes a regalare emozioni e giocate di grande classe. Sugli scudi il brasiliano autore di una splendida doppietta. A segno anche Klose al terzo goal stagionale. Troppo per un buon Chievo che si deve arrendere alla supremazia tecnica dei biancocelesti; nel finale goal su rigore di Pellissier.

FORMAZIONI – Di Carlo propone il collaudato 4-3-2-1, preferendo la stessa linea difensiva delle prime uscite stagionali. In mediana Hetemaj vince il ballottaggio con Marco Rigoni; sulla trequarti invece spazio a Théréau alle spalle della coppia Pellissier-Di Michele.

Squadre che vince non si tocca in casa Lazio. Petković conferma la formazione delle ultime due sfide, rimandando ogni ipotesi di turnover in vista della sfida di Europa League con il Tottenham. Unica eccezione in difesa, a sinistra dal primo minuto c’è Cavanda per un acciaccato Lulic. Klose unico terminale offensivo di un solido 4-5-1.

PRIMO TEMPO – Si comincia a ritmi alti. Stavolta la classica partenza a razzo del Chievo, è subito stoppata da una magia del profeta Hernanes che pronti via, porta in vantaggio i biancocelesti. Dopo cinque minuti il brasiliano trova il jolly dalla distanza con il pallone che impatta il palo e s’infila alle spalle di Sorrentino.

Cambia il tema tattico della partita, cosi come i piani di Di Carlo costretto a inseguire il risultato: Chievo avanti, Lazio pronta a ripartire. Ne scaturisce un primo tempo piacevole, con continui capovolgimenti di fronte. Nel momento migliore dei padroni di casa - Hetemaj dalla distanza e clamoroso errore sottoporta di Di Michele – la Lazio cala il bis. Una splendida giocata di Hernanes che s’invola in campo aperto, permette a Klose di raddoppiare su una ribattuta di Sorrentino.

SECONDO TEMPO – Nella ripresa il Chievo abbozza una reazione, più aggressivo e con più cuore rispetto al primo tempo. Non basta, però, ad avere la meglio su una Lazio disposta in campo in maniera perfetta. L’ingresso in campo di Moscardelli e Rigoni per Di Michele e per Hetemaj provoca scompiglio nell’area di rigore biancoceleste, ma senza soluzione di continuità.

Anche nella seconda frazione la scena è sempre e solo di Hernanes che a metà del secondo tempo sigla la sua personale doppietta. A suo modo. Nel finale su rigore – trattenuta di Klose su Sardo – Pellissier sigla per i clivensi il goal della staffa. Troppo tardi per riaprire una partita già compromessa.

LA CHIAVE – Fulminante l’uno-due della Lazio che nel primo tempo spegne le velleità offensive di un volitivo Chievo e che spiana la strada alla terza vittoria di fila per i biancocelesti.

MOVIOLA – Nicola Rizzoli dirige con ordine una gara corretta. Giusto il rigore per il Chievo: c’è la trattenuta di Klose su Sardo.

Dalle pagelle:

IL MIGLIORE - Hernanes. Ha segnato il goal dell’1-0 e ha grandi meriti anche in occasione della rete del raddoppio di Miro Klose. Ha chiuso i giochi con una meravigliosa azione personale. Eccezionale.

IL PEGGIORE - Di Michele. L’attaccante del Chievo ha fallito una clamorosa occasione da rete dopo l'erroraccio di Andrè Dias.

sabato 15 settembre 2012

Probabili formazioni Chievo-Lazio


Lunch match di domenica sarà la sfida fra Chievo e Lazio. Al Bentegodi la tradizione è favorevole ai biancocelesti, che hanno vinto 6 delle 10 gare disputate, di cui le ultime 5 consecutivamente. Una Lazio che, con un Klose straordinario, ha cominciato in modo perfetto questo campionato, portando a casa due gare su due, segnando 4 reti e non subendonone nessuna. Veneti che vanno a caccia sin da subito di punti salvezza e che hanno nello stadio di casa un aiuto fondamentale. A parlare del match è David Di Michele che, ai microfoni di Sky Sport, fa trasparire la sua fede romanista: "Con la Lazio per me è un derby. Fare un gol alla Lazio per me è sempre una gioia... Spero di purgarli ancora, come diceva la maglia del Capitano ".

Chievo - Gialloblu che rispetto all'anno passato hanno cambiato poco e che possono contare su schemi consolidati. Di Carlo conferma il 4-3-1-2 che vede Di Michele in vantaggio su Moscardelli per affiancare capitan Pellissier. Alle loro spalle viene riproposto il francese Thereau, vertice alto di un centrocampo formato da Hetemaj, Luciano e Rigoni. Sardo e Frey saranno i terzini, con Dainelli e Cesar al centro della difesa. Ecco quindi la probabile formazione titolare: (4-3-1-2) Sorrentino; Sardo, Dainelli, Cesar, Frey; Luciano, L. Rigoni, Hetemaj; Thereau; Di Michele, Pellissier. A disposizione: Puggioni, Dettori, Farkas, Jokic, Papp, Vacek, M. Rigoni, Guana, Cruzado, Cofie, Moscardelli, Stoian. Allenatore: Di Carlo. Squalificati: nessuno. Indisponibili: Paloschi, Dramè, Squizzi.

Lazio - Petkovic deve fare i conti con una botta subita da Lulic durante un match con la nazionale. Molto probabile che l'esterno sinistro non ce la faccia e quindi il tecnico avrebbe provato Cavanda come esterno mancino, con Konko a destra. Centrocampo a cinque che vede Mauri e Candreva partire larghi e Ledesma davanti alla difesa. Hernanes e Gonzalez saranno gli interni che dovranno garantire inserimenti negli spazi aperti da Miroslav Klose. Ecco quindi la probabile formazione titolare: (4-5-1) Marchetti; Konko, Biava, Dias, Cavanda; Candreva, Gonzalez, Ledesma, Hernanes, Mauri; Klose. A disposizione: Bizzarri, Scaloni, Cana, Ciani, Onazi, Lulic, Brocchi, Ederson, Rocchi, Zarate, Kozak, Floccari. Allenatore: Petkovic. Squalificati: nessuno. Indisponibili: Stankevicius, Diakité, Radu, Zauri.

Alberto Ducci

giovedì 13 settembre 2012

Le immagini delle foto ufficiali della Lazio 2012/2013



ROMA - Un pomeriggio speciale quello della S.S.Lazio. La squadra di mister Petkovic si è ritrovata alle ore 15 sotto l’ombra del Colosseo per le foto ufficiali della stagione 2012/2013, una location spettacolare che vuole ribadire per l’ennesima volta la detenzione del titolo di “Prima Squadra della Capitale”. Si ripete il connubio tra i biancocelesti e la Città Eterna, come avvenuto lo scorso anno per le presentazione delle maglie nell’attraente Piazza di Spagna. Ancora una volta dimostrazione di orgoglio ed onore Urbi et Orbi, alla città di Roma e al mondo intero. Michael Ciani, colpito dalla situazione particolare, lo ha reso pubblico anche sul suo Twitter: “Direction le Colisée pour la photo officielle”. Nella foto sarà presente oltre la squadra, tutto lo staff tecnico e medico.

Ufficiale: Alfaro in prestito all’Al-Wasl




“La S.S. Lazio comunica che il giocatore Emiliano Alfaro è stato trasferito a titolo temporaneo con diritto di opzione al Club Al Wasl F.C.” Questo il comunicato apparso sul sito ufficiale biancoceleste che sancisce definitivamente il trasferimento dell’attaccante uruguaiano, Emiliano Alfaro all’Al Wasl. Come riportato dal sito alfredopedulla.globalist.it le cifre dell’operazione sono in linea con le notizie trapelate nei giorni scorsi: 200 mila euro per il prestito, con riscatto fissato a 3,3 milioni. Per Alfaro è l’inizio di una nuova avventura che speriamo possa essere più fortunata di quella appena conclusa con la maglia biancoceleste.

lunedì 10 settembre 2012

Gregucci: «Premier scelta di vita, ma..»




ROMA - A tu per tu con il nuovo collaboratore di Roberto Mancini al Manchester City, con un cuore biancoceleste, che ha lasciato l'Italia per una nuova esperienza di vita nel Regno Unito, patria del gioco del calcio. Ha deciso di abbandonare momentanemente la carriera di allenatore, è deluso dal 'bel paese'. Ai Citizens è il nuovo capo Scouting, aiuterà il miglioramento tecnico e tattico del reparto difensivo, ma con un sogno nel cassetto. Angelo Gregucci alla Lazio ha vissuto otto anni, non mai nascosto la sua profonda lazialità. Lui, pugliese di nascita e romano d'adozione, l'ha portata con sé anche in terra inglese. Ai nostri microfoni ci racconta la sua avventura, spaziando attraverso tutti gli argomenti: dal passato all'attualità, dal calcio italiano a quello della prima squadra della capitale. Una lunga intervista, che noi offriamo in esclusiva a tutti i tifosi laziali, ai quali Gregucci promette di restituire l'affetto ricevuto:

Da Allenatore in Italia, a collaboratore e dirigente di una delle più importanti e ricche squadre del mondo. Cos'è cambiato?

"E' cambiato moltissimo. Ora faccio parte di una struttura molto più articolata di quello che oggi ha responsabilità tecnica de calcio moderno. Lavoro con calciatori di altissimo profilo, dove cambia anche la programmazione degli allenamenti. Praticamente quando ci sono le nazionali si può anche rimanere a casa, perchè sono tutti via in giro per il mondo, anche i giovani con le relative Under 21. E' cambiata la lingua, è cambiata la cultura, sono cambiati gli stadi. Per quanto mi riguarda è cambiato tutto".

Come lavora Roberto Mancini e da dove nasce il vostro rapporto professionale?

"Al City ha tracciato una linea ben evidente, portando nel breve periodo il club a pensare in grande, a vincere trofei importani, in Inghilterra gli manca solo la Carling Cup. Lo ha fatto in una società con una storia prestigiosa, ma fatta di pochi successi. Mancini ha portato la mentalità vincente, con alle spalle una proprietà sempre pronta ad investire sulle sue idee. Roberto l'ho conosciuto su tanti anni fa sui campi di calcio, dopo che gli dato tanti calci sugli stinchi siamo diventati amici. Poi abbiamo collaborato insieme alla Fiorentina, fino all'opportunità di tornare con lui che ho colto al volo".

Premier scelta di vita?

"E' stata un'esigenza, per cercare di conoscere una cultura e una lingua nuova, ho scelto al momento giusto. Avevo la volontà di andare all'estero, perchè penso che il calcio italiano mi potesse consegnare poche soddisfazioni. L'Italia deve fare bene i conti e cercare di rilanciarsi, scegliere una strada fruttuosa sotto il profilo delle idee. Dobbiamo fare valere l'eccellenza della nostra nazione. E' stata un'esigenza, per cercare di conoscere una cultura e una lingua nuova, ho scelto al momento giusto. Penso che un italiano in questo momento, possa arricchirsi all'estero e tornare in Italia con un nuovo bagaglio, come hanno fatto gli altri paesi nei nostri confronti".

Quali differenze stai scoprendo tra il movimento calcistico britannico e quello italiano?

"Quelle le potrò conoscere solo attraverso la conoscenza diretta. Posso dire che qui c'è un'altra mentalità, c'è un'altra atmosfera, un altro modo di interpretare il calcio. Mi duole dirlo, perchè sono un profondissimo nazionalista, ma penso che per organizzazione e qualità della stessa, la Premier League sia molto avanti. Qui oltretutto, c'è la cultura della festa quando si va ad assistere ad una partita di calcio, arrivando con oltre due ore di anticipo in strutture a misura di tifoso, accogliente per le famiglie".

L'Italia sulla questione 'nuovi stadi' sembra l'ultima della fila...

"La Juventus ha fatto il primo passo in avanti, ma per il resto non c'è altro. Lo strutture sono fondamentali per chi deve fare uno spettacolo, come il teatro lo è per chi deve recitare. Il Inghilterra il palcoscenico è ben confezionato, perchè la differenza non vedi nell'andare all'Emirates o all' Old Trafford, ma quando si va nei campi 'piccoli': A Southampton, o a West Bromwich, che sono dei veri e propri gioielli".

Soldi e successo. Binomio indissolubile nel calcio?

"No, però aiuta a coronare prima il raggiungimento di obiettivi, che si possono raggiungere anche con l'attenta programmazione, le idee e la lungimiranza".

Un discorso che può valere anche per la Lazio?

"Assolutamente si. Nei medi obiettivi sono convinto di si, per quanto riguarda i grandissimi traguardi si fa più fatica. Se si vuole vincere la Champions League bisogna poter spendere. L'esempio da seguire è quello del Barcellona, che oltre alla disponibilità, ha unito la grande competenza nel rivendicare una terra come la Catalona, dove attinge costantemente per far crescere in casa futuri campioni. Il settore giovanile potrebbe essere il grimaldello per rompere gli equilibri con le grandi, anche nel caso della Lazio. La Federazione italiana, così come la società biancoceleste, dopo un momento buoi culminato nella mancata partecipazione alle Olimpiadi, stanno tornando ad investire sui giovani".

Tornando all'Inghilterra, la Lazio il 20 settembre affronterà il Tottenham. Che partita sarà?

"Sarà una bella gara, molto difficile. Gli Spurs hanno operato molto bene sul mercato e sono un club prestigioso. Loro sono molto forti, ma la Lazio ha i requisiti per farcela. Negli undici ci siamo, possiamo giocarcela e vincere".

Una Lazio, sia numericamente che qualitativamente, pronta ad affrontare le tre competizioni?

"La rosa è competitiva, la squadra la si conosce bene. Tra i nuovi non conosco Ciani. Però penso che sia giusto affidarsi ad Ds Tare e al presidente Lotito, perchè nel tempo hanno saputo dimostrare con i fatti, che in tutti i rapporti qualità prezzo difficilmente hanno sbagliato. Negli ultimi anni si è operato sempre in modo molto oculato, riuscendo a prendere ad esempio, un campione e una leggenda come Miro Klose. Non mi aspettavo che il tedesco potesse essere così brillante, rinnovo i miei complimenti alla società che ha creduto in questa operazione".

A cosa può puntare la Lazio? Sognare in grande è possibile?

"La Lazio è tra le prime quattro-cinque d'Italia, ma già entrare tra le prime tre sarebbe un grandissimo risultato. Alla parola scudetto 3-4 anni fa, avrei parlato di delirio, ma oggi dico che non è una bestemmia e l'unica da battere è la Juventus. Non è impossibile, oltretutto la Lazio viene da da due stagioni ai vertici e ha accumulato esperienza per stare lì in alto. Ad ogni modo il secondo posto sarebbe alla portata: Milan, Roma e Inter sono sullo stesso piano dei biancocelesti".

E in Europa League? Non è il momento che le squadre italiane la prendano sul serio?

"In Europa siamo al minimo storico, se pensiamo che il Braga manda a casa la terza del nostro campionato. Siamo in regressione, bisognerebbe avere l'onestà di saperlo ammettere e rimboccarci le maniche. Dobbiamo necessariamente tornare ai fasti di un tempo, quando Atalanta in B e Fiorentina in zona retrocessione si andavano a giocare una finale di Coppa Europea. Oltretutto nel punteggio Uefa siamo incalzati dal Portogallo, che sarebbe una bestemmia calcistica se ci dovesse superare. E' indispensabile fare una grande Europa League, non si può a Natale essere fuori dal giro europeo e, una squadra come la Lazio, ha l'obbligo di puntarci e provare a vincerla".

Ti sei già fatto un'idea su Vladimir Petkovic e il suo calcio?

"Mi sembra una persona seria, con il grande vantaggio di parlare tante lingue. Su di lui avevo sentito troppe critiche nel precampionato, ma chi ha onestà intellettuale sa il lavoro di un tecnico si può vedere nel medio lungo periodo. Due partite sono troppo poche per esprimere un giudizio, quando saranno passate almeno veti giornate, allora esprimerò un giudizio tecnico su di lui. Però quando ha messo per il primo giorno la tuta della mia squadra del cuore, viva Petkovic, lo difenderò fino all'ultimo giorno".

Che messaggio ai tuoi vecchi tifosi laziali?

"Ogni volta che torno a Roma, mi rendo conto che la spina del sentimento non si è mai staccata e la corrente scorre al massimo. Confesso che mi piacerebbe chiudere la carriera tornando alla Lazio per fare qualcosa con i giovani, per restituire al calcio che m'ha preso dalla strada e che m'ha dato tutto nella vita, nel bene e nel male, quello che la Lazio ha dato a me. Ho il sogno di crescere un ragazzo a Formello, per poi vederlo la domenica all'Olimpico farsi largo tra i più grandi e affermati. Lo voglio fare nel club che ha la priorità nel mio cuore, dove ho vissuto le emozioni più importanti e sincere, che ancora oggi mi fa gridare Forza Lazio".


Francesco Pagliaro

Ederson ritrova la Lazio!




E' stato l'unico volto nuovo biancoceleste per tutto il ritiro di Auronzo e non solo, fino a quando, quasi a tempo scaduto, il Presidente Lotito non ha prelevato Ciani dal Bordeaux. Ederson Honoato Campos è pronto a prendersi la Lazio, dopo i guai fisici al ginocchio destro che lo avevano fermato praticamente al suo arrivo sotto le Tre Cime di Lavaredo. Il centrocampista classe '86 per ora è un oggetto misterioso, la gente laziale lo aspetta, ansiosa di ammirare gol e giocate, visti solamente sotto l'ombrellone, su qualche video di YouTube. La Lazio di Petkovic, però, ha trovato una sua fisionomia, questo 4-1-4-1 che sta convincendo veramente tutti e che ha portato i capitolini a vincere quattro gare consecutive, subendo una sola rete. E allora dove giocherà Ederson? Questo è il quesito che frulla nella mente di tifosi e addetti ai lavori, incuriositi dalla futura collocazione tattica del brasiliano e impauriti nell'andare a modificare un equilibrio che per il momento funziona alla perfezione, e dalle colonne odierne del Corriere dello Sport si prova a dare una risposta. Per il tecnico bosniaco, il numero 7 è un vero e proprio jolly di centrocampo e nelle prove d'allenamento lo ha impiegato in tutti i ruoli della mediana. Nell'amichevole contro L'Al-Wakrah, disputata qualche giorno fa a Formello, il trequartista carioca è stato impiegato per 90 minuti da mezz'ala sinistra, al posto di Mauri per intenderci, ma non è escluso che nelle partite casalinghe, lo stesso Ederson non possa fare coppia con Hernanes dietro Klose, e far innamorare l'Olimpico con una Lazio tutta gol e fantasia. Un progetto tecnico che va studiato e provato durante la settimana, perché il tecnico di Sarajevo non ha nessuna intenzione di stravolgere gli equilibri tattici della sua nuova creatura e soprattutto vuole vedere una Lazio che oltre ad essere bella e spettacolare, sia solida e concreta. Insomma per Vlado c'è l'imbarazzo della scelta, e con i rientri di Radu ed Ederson, in attesa che anche Brocchi si unisca alla compagnia, dispone di una rosa forte e di qualità, che infortuni permettendo (chiedere a Reja per conferma) è coperta in tutti i reparti. Solo il tempo ci dirà se quanto di buono fatto vedere in questo avvio di stagione è stato un fuoco di paglia, oppure se la Lazio può veramente dare fastidio alle grandi e insidiare le prime posizioni.

domenica 9 settembre 2012

Fair play finanziario: Lazio e Napoli super, arranca la Roma

Quello che si è appena concluso, è stato un mercato sicuramente all’insegna del Fair Play Finanziario, pur con qualche eccezione. I trasferimenti estivi del 2012, evidenziano che in questo mercato, i club europei hanno acquistato 18 giocatori di un valore superiore o uguale ai 15 milioni di euro, rispetto ai 26 dell’estate 2011 e ai 33 dell’estate 2009. Sono stati spesi 1.753 milioni di euro, rispetto ai 2.249 milioni che rappresentano la media degli ultimi 4 anni. Si è speso molto di meno rispetto alle stagioni precedenti in particolare in Italia che mostra un saldo attivo di 12 milioni di euro (dati Transfmarket) e in Spagna.

La redazione di Sport Mediaset ha incontrato Paolo Ciabattini, autore del libro “Vincere con il Fair Play Finanziario”, Direttore Operativo di Pioneer Italia Spa e grande esperto di calcio business.

LA LAZIO

Ha chiuso il bilancio 2011 con un utile pari a 10 milioni di euro. Nel 2012 ha comprato poco e venduto molto ma, nonostante la proficua cessione di Lichsteiner alla Juve, l’ammontare delle plusvalenze è stato inferiore rispetto al 2011. L’aumento del fatturato risultante dai maggiori ricavi per diritti televisivi e per le cessioni temporanee di calciatori, è stato in buona parte assorbito dall’aumento del costo del personale. La gestione del Presidente Lotito molto attenta e parsimoniosa porterà comunque ad un pareggio di bilancio. Anche il mercato del 2013 è caratterizzato da pochi movimenti in entrata ed in uscita. Mancano quindi le consuete plusvalenze provenienti dal players trading. Stando così le cose, nel 2013 ci potrebbe essere una lieve perdita ma, sono sicuro che il Presidente troverà il modo di recuperare. Non ci sono problemi per il Fair Play Finanziario.

IL NAPOLI

Ha chiuso il bilancio 2011 con un utile prima delle tasse di 9,7 milioni di euro. Nel 2012 ha investito molto. Il costo degli stipendi sta inevitabilmente lievitando, ma l’incidenza sul fatturato dovrebbe rimanere sotto la soglia del 50%. I proventi della Champions League che potrebbero essere stati oltre i 30 milioni di euro compreso il botteghino hanno spinto il fatturato oltre la il tetto dei 150 milioni di euro. Il 2012 chiuderà nuovamente in utile. Nel 2013 il Napoli ha ceduto Lavezzi realizzando una plusvalenza di oltre 20 milioni, compensando così in buona parte i mancati introiti della Champions. Il mercato come sempre molto oculato ed orientato a giovani talenti con grandi potenzialità ha comunque rinforzato la rosa nonostante la dolorosa perdita di Lavezzi. Il bilancio dovrebbe chiudere in utile complice anche un buon cammino in Europa League. La politica orientata ai giovani è vincente. Il Napoli dovrebbe aver superato la Roma come quarta forza in Italia in termini di fatturato. L’anno prossimo potrebbe vendere Cavani e con quei soldi puntare perfino allo scudetto grazie anche al Fair Play Finanziario che limiterà le spese delle altre concorrenti.

LA ROMA

Ha chiuso il bilancio 2011 con una perdita pari 26,7 milioni di euro prima delle imposte. Nel primo mercato “americano” la società ha investito molto, Osvaldo, Lamela, Pjanic, Borriello (riscatto obbligatorio), Borini etc.. Questo investimento è stato compensato dalle plusvalenze e dai risparmi sugli stipendi derivanti dalle cessioni di Vucinic, Menes e Riise. Il 2012 pagherà però la mancanza degli introiti derivanti dalla Champions del 2011 e potrebbe chiudere con una perdita pesante tra i 50/55 milioni di euro. Tale perdita verrà in buona parte compensata dalla clausola sugli stipendi. Per rispettare il tetto dei 45 milioni, la perdita del 2013 non dovrebbe superare il 30/35 milioni. A giudicare dal mercato che si è appena chiuso, potrebbe aggirarsi intorno ai 40/45 milioni di euro. Potrebbero mancare quindi quei 10/15 milioni per rientrare all’interno dei parametri previsti dalla normativa del FPF. C’è sempre il mercato di gennaio. Sarebbe una distanza minima colmabile con qualche plusvalenza derivante dalla cessione di qualche giovane dell’ottimo settore giovanile. Poi ci sono anche i costi virtuosi relativi al settore giovanile.

lunedì 3 settembre 2012

La rinascita di CANDREVA

E chi poteva immaginarselo. Quel lontano 31 gennaio dell’anno in corso, quel senso di amaro in bocca alla chiusura del mercato. Honda sfumato, al suo posto, in super extremis, ecco Antonio Candreva. Si scatena la protesta: Candreva è romanista, Candreva non merita la Lazio. Si va giù pesante col ragazzo cresciuto a Tor de Cenci, e Antonio subisce il clima ostile che ha intorno producendo prestazioni certamente da non ricordare. Sembrava il lontano cugino di quel Candreva visto con la Juventus e convocato in Nazionale da Lippi. Poi la rinascita: va a segno contro Napoli, Novara ed Inter e fornisce prestazioni esaltanti. Viene riscattato a 1,7 milioni e promette di diventare un idolo: “Voglio essere come Rocchi per questa squadra”, disse qualche mese fa in conferenza. Il campo gli sta dando ragione, dopo le amichevoli esaltanti inizia col botto anche in campionato. Ieri gol mostruoso, ma Candreva non è solo quel gol: macina gioco come pochi, il romano, corre come un forsennato, vede il gioco e fa girare palla, crea superiorità numerica. Un vero gioiello, considerando quanto sia stato pagato. Ora Candreva ha 25 anni e, dopo aver rischiato di cadere nell’oblio del calcio italiano, è pronto a riprendersi tutto in grande stile, Nazionale compresa. Una cosa se l’è presa davvero, e quella è la stima dei tifosi: tanti si sarebbero abbattuti dopo un’accoglienza tale, ma lui no. Ieri corsa forsennata sotto la curva con annesso bacio della maglia e abbraccio al capitano Tommaso Rocchi, abbraccio che sembrava quasi un passaggio di consegna. Sta diventando un idolo assoluto, Antonio, ora più nessuno oserebbe fischiarlo. Trasformare i fischi in applausi è quasi più arduo che trasformare l’acqua in vino, e Antonio ha voluto strafare, trasformando i fischi, non in applausi, ma in ovazioni vere e proprie, impresa a dir poco divina. Questo è Candreva: da romanista (presunto) a laziale (vero).

LAZIO-PALERMO 3-0...doppio Klose

Quatta quatta la Lazio si issa in vetta alla classifica in compagnia di Juventus e Napoli e mette a tacere gli scettici usciti allo scoperto nel corso dell'estate. I biancocelesti rifilano un rotondo tris al Palermo e si candidano ad un ruolo di protagonisti in questo campionato. Con un Klose così, d'altronde, sognare in grande si può.

FORMAZIONI - Petkovic conferma la formazione che ha sbancato Bergamo: Hernanes, Mauri e Candreva portano qualità al servizio di Miro Klose. Sul versante opposto Sannino punta a coprirsi con un 4-4-1-1 più abbottonato rispetto al suo consueto 4-4-2. Davanti Ilicic agisce in supporto di Miccoli.

PRIMO TEMPO - L'avvio dei rosanero è più incoraggiante di quello dei padroni di casa. Complice un approccio alla sfida piuttosto morbido, l'Aquila fatica da ingranare e lascia spazio all'intraprendenza dei siciliani. Marchetti, però, dalle sue parti rischia poco o nulla, Miccoli è vivace ma punge poco.

Con il passare dei minuti cambia l'inerzia della partita. La buona vena del Palermo lascia spazio al furore agonistico della Lazio, che sale senza strappi, ma inesorabilmente. L'Aquila dà la sensazione di poter essere letale tutte le volte che la palla transita dalle parti di Miroslav Klose.

Ed è proprio lui, tornando alle vecchie abitudini, a sbloccare l'incontro a ridosso dell'intervallo, convertendo in rete un traversone di Gonzalez dalla destra.

SECONDO TEMPO - Quasi a voler finire l'opera lasciata interrotta al 45', la Lazio torna in campo convinta e affamata alla ricerca del raddoppio. Hernanes è tra i più intraprendenti, mentre dall'altra parte, oltre a qualche lancio lungo per Miccoli, si costruisce poco.

Dieci minuti dal via del secondo tempo e su questa scia gli uomini di Petkovic passano di nuovo. Stavolta il merito è tutto di Candreva, caparbio nel battere Ujkani di prepotenza, grazie ad uno dei suoi poderosi tiri.

E' il colpo del ko per il Palermo. I rosanero provano a riorganizzarsi con l'ingresso di Hernandez, che porta più vivacità alla manovra offensiva. Ma il tempo di prendergli le misure e la difesa biancoceleste torna a fare ordinaria amministrazione. Fino al goal del definitivo 3-0, ancora a firma Miro Klose, ancora da bomber vero.

CHIAVE - Il peso dell'attacco. Il Palermo di Sannino si presenta troppo spuntato all'Olimpico, il solo Miccoli fa fatica ad impensierire da solo la retroguardia biancoceleste. Quando lì davanti hai uno come Klose la differenza si sente.

MOVIOLA - Partita tranquilla per Celi, conduzione senza sbavature la sua.

Dalle pagelle:

IL MIGLIORE - Klose: Nonostante l’eta’ si conferma un grande campione. Astuto nel primo goal, dove trova una girata pregevole. Nel secondo invece mostra tutta la sua classe, finta, stop e tocco di piatto. Con lui la Lazio puo’ sognare la Champions.

IL PEGGIORE - Von Bergen: Non riesce mai a fermare Klose. Dovrebbe portare esperienza ed invece viene sempre infilato.

domenica 2 settembre 2012

Aspettando Lazio-Palermo: ultime e formazioni

ROMA, 2 SETTEMBRE 2012 – La Lazio di Petkovic per la testa della classifica, il Palermo di Sannino alla ricerca dei primi tre punti in campionato. Umori diversi alla vigilia della sfida di questa sera allo stadio Olimpico di Roma: i padroni di casa, dopo un precampionato non all’altezza, hanno centrato la qualificazione in Europa League e hanno ottenuto un importante successo all’esordio in campionato contro l’Atalanta. La squadra siciliana invece deve ancora ingranare al meglio il modulo di gioco del tecnico ex Siena e dopo la disfatta interna con il Napoli arrivano nella capitale con la consapevolezza di non poter nuovamente fallire.

VIGILIA LAZIO – “Contro i rosanero dobbiamo imporre il nostro gioco, anche se loro sono un’ottima squadra. Bisogna dire che anche se hanno perso contro il Napoli alla prima di campionato sono un avversario di rispetto con molti campioni e si vorranno rifare immediatamente”. Così il tecnico Vladimir Petkovic alla vigilia della sfida di questa sera. L’allenatore bosniaco teme la voglia di riscatto del Palermo e decide di ripuntare su quel 4-4-1-1 che tanto bene ha fatto a Bergamo alla prima di campionato. Petkovic parla poi di alcuni suoi giocatori e fa il punto sul mercato appena concluso: “Sono contento dei giocatori che ho, noi dobbiamo scendere in campo per vincerle tutte. Hernanes? Sarà decisivo. Ederson? Spero di averlo al 100%. Zarate? Ha fatto sempre parte del gruppo. L’Europa League? Un girone di ferro ma ce la giocheremo”.

VIGILIA PALERMO – Massima concentrazione è ciò che chiede Giuseppe Sannino per l’ostica trasferta in casa della Lazio: “Mi aspetto di vedere un certo atteggiamento, e se mi assumo la responsabilità è per far capire alla squadra che si può sbagliare, ma non perseverare. La Lazio è una grande squadra, ci aspetta una trasferta difficile ma, al di là del risultato, io voglio vedere anche una prestazione di rango”. Tradotto: vietato ripetere una prestazione simile a quella di una settimana fa con il Napoli. “Io voglio trasmettere il mio carattere – continua il tecnico – e dimostrare che anche attraverso una partenza deludente possiamo costruire qualcosa di buono. Corsa, grinta e intelligenza devono essere alla base del nostro lavoro”. Sannino mischierà un po’ le carte in tavola dopo la debacle interna all’esordio in campionato: spazio al rientrante Ilicic in attacco, dal primo minuto probabile anche l’impiego di Kurtic a centrocampo.

Ecco le probabili formazioni

LAZIO (4-5-1): Marchetti, Konko, Ciani, Dias, Lulic; Candreva, Gonzalez, Ledesma, Hernanes, Mauri; Klose. Allenatore: Vladimir Petkovic.

PALERMO (4-4-2): Ujkani, Pisano, Cetto, Von Bergen, Garcia; Giorgi, Barreto, Kurtic, Bertolo; Ilicic, Miccoli. Allenatore: Giuseppe Sannino.

a cura di Matteo De Angelis

sabato 1 settembre 2012

Calendario Europa League

Dal sito di Lazio Family (www.laziofamily.com), Vi trasmettiamo date ed orari delle partite della Lazio nella fase a gironi di Europa League:

20 settembre (ore 19:00): Tottenham - LAZIO

4 ottobre (ore 21:00): LAZIO - Maribor

25 ottobre (ore 19:00): Panathinaikos - LAZIO

8 novembre (ore 21:00): LAZIO - Panathinaikos [da notare che l`11 novembre si gioca Lazio-Roma]

22 novembre (ore 19:00): LAZIO - Tottenham

6 dicembre (ore 21:00): Maribor - LAZIO