giovedì 22 dicembre 2011

REJA: "Fortunati a ottenere almeno il pareggio"


L’allenatore della Lazio Edy Reja dopo lo 0-0 casalingo contro il Chievo ringrazia il proprio portiere per aver saputo mantenere inviolata la porta biancoceleste. “Oggi non c’eravamo. – ha ammesso il tecnico goriziano ai microfoni di ‘Sky Sport’ – Dobbiamo ringraziare Bizzarri che ha bloccato tutti gli assalti del Chievo. Abbiamo sicuramente accusato le fatiche di Europa League”.

Un po’ di buona sorte ha permesso comunque ai biancocelesti di mantenersi a due punti dal terzo posto in classifica occupato dall’Udinese. “Siamo stati fortunati a ottenere almeno il pareggio – ha sottolineato Reja – I cambi? Ho visto che non riuscivamo ad avere spazi, eravamo stanchi fisicamente e psicologicamente. Cissè? Dovevo provare a cambiare qualcosa in avanti, non ha grosse colpe in questa partita, perché non ha avuto molti rifornimenti, ma qualcosa bisognava fare”.

Ora la sosta per le festività natalizie consentirà al gruppo di ricaricare le batterie dopo una prima parte di stagione molto impegnativa. “La sosta arriva al momento giusto – ha commentato Reja – penso che quella di oggi sia stata una delle partite peggiori della Lazio in questo campionato”.

LAZIO-CHIEVO 0-0


Grande partita per un Chievo ben messo in campo da Di Carlo che fa soffrire non poco la formazione di Reja, sembrata piuttosto sotto tono e non scesa in campo con la giusta cattiveria agonistica. La Lazio quindi si avvicina alla al duo di testa mentre il Chievo si rammarica per le occasioni sprecate.

FORMAZIONI – Reja rilancia Konko sulla destra con Dias Biava e Radu in difesa e propone Cana a centrocampo al fianco di Ledesma e Lulic. Hernanes agirà dietro le due punte Cissé e Klose. Di Carlo ripropone Thereau a supporto di Pellissier e Paloschi e ritrova Cesar in difesa al fianco di Andreolli e Frey sulla corsia difensiva di destra al posto di Sardo infortunatosi prima della gara. A centrocampo agiscono Luciano, Bradley e Hetemaj.

PARTITA – Parte forte il Chievo, che tiene la pressione alta e con la cattiveria giusta crea subito problemi alla Lazio nei primi minuti con una conclusione di Cesar deviata sulla traversa da Radu e con Paloschi che davanti a Bizzarri calcia a colpo sicuro ma viene ben fermato dal portiere Laziale. Dopo un incursione di Lulic che supera Frey sulla destra e mette al centro un pallone che Klose non riesce ad indirizzare verso la porta è di nuovo il Chievo a riproporsi pericolosamente in avanti con una conclusione da dimenticare di Luciano, in equilibrio precario.

Non sembra la miglior Lazio quella che fin’ora sta lasciando molto spazio ai giocatori di Di Carlo, i quali sembrano molto più in partita degli avversari e più desiderosi di trovare il goal. Ed infatti il Chievo continua a crearne i presupposti prima con Pellissier e poi con Jokic ma solo per la bravura di Bizzarri e per un intervento provvidenziale di Dias non arriva il vantaggio. La Lazio non sembra saper reagire alle continue occasioni degli avversari, i reparti sono lontanissimi e gli spazi sono molto ampi per i Clivensi che non sono riusciti a passare in vantaggio solo per la bravura di Bizzarri. La squadra di Di Carlo continua ad attaccare senza tregua con Luciano che si fa 50metri palla al piede, supera facilmente Radu e calcia dal limite dell’area ma Bizzarri compie una parata fondamentale che salva ancora la Lazio. È un primo tempo quasi surreale con una sola squadra in campo e la Lazio che solo nel finale cerca di far girare palla.

Reja nel secondo tempo non può far altro che correggere qualcosa nella squadra e lo fa togliendo Hernanes ed inserendo Gonzales schierando così tatticamente un 4-4-2 più coperto sulle fasce ma anche atto a sfruttare meglio Klose e Cissé con più cross. Si nota subito un atteggiamento diverso da parte dei Laziali che pressano di più rispetto alla prima frazione, alzando la linea difensiva e spostando l’azione sulla trequarti avversaria.

Ora è una partita meno spettacolare ma più tattica e giocata meglio dalla Lazio che gestisce meglio la palla anche se Pellissier e compagni rimangono sempre pericolosissimi nelle ripartenze. Reja apporta un altro cambio togliendo lo spento Cissé per un più pimpante Rocchi ma è il Chievo a riprendere la marcia verso il goal con Thereau che mette ancora in mostra le qualità di Bizzarri. Esce Paloschi per Moscardelli e Luciano, uno dei migliori, viene steso da Cana e deve uscire per infortunio e al suo posto entra Sammarco.

La Lazio alza i ritmi ma non riesce mai a centrare la porta e Di Carlo apporta l’ultimo cambio al suo Chievo sostituendo Thereau con un difensore di ruolo come Morero. Reja dal canto suo aumenta la dose offensiva inserendo Kozak al posto di un acciaccato Konko. La Lazio chiude la gara in attacco con 2 calci d’angolo molto pericolosi ma qualche mischia in area e un colpo di testa di klose alto non bastano alla Lazio per guadagnarsi così una vittoria non certo meritata.

CHIAVE – La chiave del pareggio tra Lazio e Chievo è stata la prestazione superdi Bizzarri, che stasera non ha fatto certo rimpiangere Marchetti. Ha compiuto almeno 5 interventi al limite del Miracoloso che hanno letteralmente salvato il risultato consentendo alla Lazio di Avvicinarsi al duo di Testa formato da Milan e Juventus e al Chievo di recriminare una partita che ai punti avrebbe già vinto dopo i primi 45 minuti.

CHICCA – Il bilancio delle precedenti sfide all’Olimpico tra la Lazio e il Chievo è nettamente a favore dei Clivensi con 3 vittorie, 5 pareggi ed 1 sola sconfitta nei 9 precedenti tra le due squadre. Le ultime 2 sfide in casa della Lazio si sono concluse con 2 pareggi per 1-1 ma nel complesso il Chievo non vince con i biancocelesti da 4 partite.

TATTICA – Entrambi gli allenatori schierano la loro squadra con un 4-3-1-2 con un regista e due mezzali a centrocampo e un trequartista alle spalle delle 2 punte. Lulic da una parte e Luciano dall’altra hanno doti più spiccate nello spingere lateralmente ed hanno creato problemi alle difese avversarie mentre Ledesma e Bradley hanno il compito di coprire e far ripartire la manovra.

MOVIOLA – al 43’ quasi nella stessa azione c’è stata prima una gomitata di Hatemay a Konko che è sembrata nettamente voluta ed un pestone,questo non volontario, di Klose a Cesar. Entrambi comunque non sanzionati dall’arbitro. Al 72’ Cana entra deciso e pericolosamente su Luciano provocandogli un infortunio ma Brighi lo grazia.

PROMOSSI&BOCCIATI – Per la Lazio il migliore in assoluto è stato Bizzarri (8) che ha regalato con una prestazione fantastica un bel punto alla Lazio, sicuramente non meritato. Sempre attento e concentrato, ha compiuto veri e propri miracoli sportivi salvando in almeno 5 occasioni la sconfitta per la sua squadra. Cissé (5) non è stato all’altezza della fiducia concessagli da Reja che lo ha schierato dal primo minuto. L’attaccante Francese non riesce ormai da molto tempo ha giocare al calcio come lui sa fare ed è costantemente fischiato dai suoi tifosi. Per il Chievo il migliore è stato Bradley (6.5) grazie ad una prestazione concreta ed al servizio della squadra. Non solo ha difeso strenuamente la sua porta nella zona centrale ma ci ha messo anche molta qualità nelle giocate e nella costruzione della manovra. Chi non è stato all’altezza della gara del Chievo è sicuramente Frey (5.5), terzino destro sostituto dell’infortunato Sardo, è stato costantemente in difficoltà con Lulic e non è riuscito mai a sovrapporsi a Luciano in fase d’attacco.

mercoledì 21 dicembre 2011

Formazioni di Lazio-Chievo


Si disputerà stasera allo stadio “Olimpico” di Roma la partita, per il recupero della prima giornata del campionato di serie A, tra la Lazio e il Chievo Verona. I padroni di casa sono forti da un’ottima posizione di classifica, che li vede quarti a quota 29 punti, mentre gli ospiti sono fermi esattamente a -10 dai laziali. Mister Reja non potrà avere a disposizione Brocchi, Marchetti, Matuzalem, Mauri e Sculli. Si giocano un posto dal primo minuto Dias con Stankevicius e Konko con Diakité. Torna in attacco dall’inizio il duo Cissé-Klose. Mister Di Carlo senza gli indisponibili Rigoni e Dramé. In lotta per una maglia da titolare Andreolli e Morero e Sammarco con Luciano.

Queste le ultimissime formazioni (fischio d’inizio ore 20.45):

Lazio (4-3-1-2): Bizzarri; Konko, Biava, Dias, Radu; Cana, Ledesma, Lulic; Hernanes; Klose, Cissé. All. Reja. A disposizione: Carrizo, Diakité, Stankevicius, Scaloni, Gonzalez, Kozak, Rocchi.

Chievo Verona (4-3-1-2):
Sorrentino; Sardo, Andreolli, Cesar, Jokic; Sammarco, Bradley, Hetemaj; Thereau; Pellissier, Paloschi. All. Di Carlo. A disposizione: Puggioni, Frey, Morero, Vacek, Luciano, Cruzado, Moscardelli.

Arbitro: sig. Brighi di Cesena (Altomare-Musolino/Calvarese).

Mattia Vavassori – Sportevai.it

lunedì 19 dicembre 2011

LAZIO-UDINESE 2-2


La Lazio parte male, andando sotto con goal di Floro Flores, poi trova con Lulic e Klose i goal del sorpasso, ma fallisce il colpo del ko soprattutto con lo stesso tedesco a tu per tu con Handanovic, e l'ex Pinzi la punisce, firmando il 2-2 finale.

FORMAZIONI - Tutti si aspettano la sfida dei bomber non più giovanissimi Klose-Di Natale, ma se il tedesco è regolarmente al centro dell’attacco laziale, per Totò c’è soltanto la panchina. La formazione iniziale della Lazio è inedita. Rejà opta per la difesa a 3, dove tornano Dias e Radu, insieme al convincente Diakité delle ultime uscite. Fiducia a Cavanda sulla destra, mentre Hernanes, in fase calante, lascia il posto a Sculli. Rocchi vince il ballottaggio con Cissé. Dall’altro lato il peso dell’attacco è sulle spalle di Floro Flores, con Torje in appoggio. Turn over anche per il diffidato Armero, sostituito dal più prudente Pasquale. Dietro è Ferronetti a completare la linea a 3 con Benatia e Danilo.

CRONACA - La partita inizia a ritmi sostenuti e dopo appena due minuti Cavanda commette il primo di una lunga serie di errori, dimenticandosi di Pasquale, che alle sue spalle tenta una conclusione, rimpallata dallo stesso esterno di Reja. In generale è l’Udinese a farsi preferire in avvio, con Floro Flores che scava gli spazi nella retroguardia laziale per i centrocampisti che si inseriscono da dietro. I padroni di casa, al contrario, fanno fatica ad interpretare il modulo voluto dal loro tecnico. Lulic è, tuttavia, una spina nel fianco per lo schieramento di Guidolin e due sortite offensive del bosniaco offrono prima a Cavanda che non aggancia, poi a Rocchi che si distrae in maniera clamorosa palloni interessanti in area friulana. Al 27’ è però l’Udinese a portarsi in vantaggio. Pasquale fugge a Cavanda sulla sinistra e pennella un cross precisissimo per Floro Flores, che dimenticato da Dias deve solo appoggiare di testa in tuffo alle spalle di Bizzarri. La Lazio non riesce a reagire e rischia di subire il raddoppio, soprattutto in occasione di una percussione di Torje, che ubriaca Cavanda e dà a Isla un pallone d’oro, sul quale ci mette una pezza decisiva Radu. A pochi istanti dall’intervallo, però, i biancocelesti raccolgono l’insperato pareggio. Merito di Lulic, che controlla il passaggio di Gonzalez al limite dell’area e di destro lascia partite un siluro rasoterra, che inchioda Handanovic. Grave la disattenzione della retroguardia ospite, che offre troppo spazio all’avversario, non andandolo a contrastare.

La ripresa è un condensato di emozioni. Lazio ed Udinese mantengono le promesse di spettacolo. Già al 6’ la Lazio trova il goal del sorpasso con il solito Klose, abilissimo a trovare da posizione defilatissima sulla destra l’angolino per infilare Handanovic. La rete nasce da un’azione travolgente di Lulic, con cross di Ledesma e spizzata decisiva di Rocchi. L’Udinese accusa il colpo e i biancocelesti hanno diverse opportunità per dare il colpo del ko. Nell’ultima mezz’ora c’è spazio per i grandi esclusi Hernanes e Di Natale e proprio il brasiliano offre a Klose nello spazio la palla giusta, ma il tedesco stavolta fallisce l’occasione e spara addosso ad Handanovic in uscita disperata. Dopo un altro tentativo di Hernanes con risposta pronta del portiere sloveno in corner, l’Udinese trova proprio nel momento in cui sembrava poter capitolare definitivamente il 2-2. Sbadata, la difesa della Lazio si fa sfuggire Pinzi che a tu per tu con Bizzarri non sbaglia e pareggia il conto. Il goal non scoraggia i padroni di casa, che si gettano in avanti con generosità, ma iniziano ad offrire contropiede invitanti ai friulani. Sculli e Di Natale vanno vicini al 3-2 dall’una e dall’altra parte, ma è Asamoah a salvare sulla linea un tiro da fuori di Ledesma destinato all’angolo basso. Reja ci prova con l’uomo della ‘provvidenza’ Kozak, ma il ceco al 92’ è leggermente in ritardo in scivolata all’appuntamento con la palla dell’ennesima prodezza in zona Cesarini. Finisce 2-2, con rimpianti da ambo le parti per non aver portato a casa un successo, che probabilmente entrambe avrebbero meritato.

CHIAVE - Sono le indecisioni difensive a far maturare i tanti goal. La Lazio sbaglia la marcatura su Floro Flores in occasione dello 0-1 e la tattica del fuorigioco sul goal di Pinzi. I friulani si addormentano sulla rete di Lulic, concedendogli troppo spazio per piazzare il diagonale.

CHICCA - Cavanda e quel bianconero indigesto. L’anno scorso fu un errore in copertura su Krasic contro la Juventus a costargli il posto in squadra e probabilmente anche la cessione a gennaio al Torino. Dodici mesi dopo, la storia si ripete contro l’Udinese. Un primo tempo ricco di sbavature ed imprecisioni, che inducono Reja a far entrare Scaloni al suo posto nell’intervallo. I colori dell’avversario ed il periodo dell’anno sono identici, i risultati per il belga anche. Peccato, perché dopo la prestazione positiva contro lo Sporting, chissà quanto dovremo aspettare per rivedere in campo il giovane esterno laziale.

TATTICA - Reja decide di giocare a specchio con l'Udinese, ma nel primo tempo la sua squadra sembra spaesata. A farci brutta figura è soprattutto Cavanda, che non riesce a coprire l'intera fascia destra e va spesso in affanno. Nel secondo tempo con Scaloni si passa ad una più consona difesa a 4 e la Lazio ricomincia a macinare gioco con incisività. Guidolin parte con una sola punta, riuscendo a sorprendere la Lazio con gli inserimenti dei centrocampisti, ma quando la gara è in salita non può proprio rinunciare a bomber Di Natale in coppia con Floro Flores.

MOVIOLA - Poco da dire sulla direzione di Mazzoleni. Gara tesa e piuttosto spigolosa, ma sempre nei ranghi della correttezza. Lamentele laziali per un secondo giallo risparmiato a Benatia, che sul 2-1 poteva agevolare il successo. Il fallo del marocchino su Klose è molto duro, ma per l'arbitro bergamasco non è da cartellino.

PROMOSSI&BOCCIATI - Lulic è nettamente il migliore in campo. Goal a parte, è l'unico a creare qualcosa per la Lazio nella prima mezz'ora ed è sempre pronto a creare pericoli alla retroguardia friulana. Positivi anche Sculli e Ledesma, mentre Klose è il solito cecchino, sebbene si divori il 3-1. Male, invece, Cavanda, a tratti disastroso. Dall'altro lato decisivo Handanovic, che salva sia su Klose, sia su Hernanes una barca che stava per affondare. Floro Flores si destreggia alla perfezione ed oltre a segnare offre diversi palloni importanti ai compagni. Di Natale, quando entra, cambia volto ai suoi, che acquistano fiducia. In difesa qualche errore insolito ed alcuni interventi irregolari di troppo da parte di Benatia e Danilo.

sabato 17 dicembre 2011

Aspettando Lazio-Udinese: ultime e formazioni


Se non è uno scontro scudetto poco ci manca, questo Lazio – Udinese è probabilmente il meglio che offre, almeno per quanto visto fin qui, la domenica calcistica. Le due formazioni, reduci dalle fruttuose fatiche di coppa che hanno portato in dote i sedicesimi di Europa League, si riaffacciano su un campionato che le ha viste come indiscusse protagoniste. Da un lato i friulani, che proveranno ad alimentare i loro sogni d'alta classifica contro una delle squadre più forti d'Italia; dall'altro una Lazio che, dopo aver triturato il Novara prova a confermare la crescita tra le mura amiche. Partita nella partita quella fra i due bomber Di Natale e Klose in una sfida parteno-tedesca che promette scintille e, si spera, tantissimi gol. Chi arriva peggio all'incontro è sicuramente la Lazio che deve fare i conti con diverse assenze pesanti. In porta, fuori causa Marchetti che dovrebbe stare lontano dal terreno di gioco per almeno un mese, confermata la fiducia a Carrizo che ha scavalcato nelle gerarchie interne l'altro argentino Bizarri. In difesa ritorna Konko sulla destra dopo il turno di riposo concessogli da Reja in Europa League, conferme invece per Biava e Diakité come centrali e Stankevicius sull'out destro. I problemi maggiori per il tecnico goriziano arrivano sicuramente dal centrocampo dove, oltre alle ormai abituali assenze di Mauri e Matuzalem, si aggiungono i forfait di Del Nero e Brocchi. I tre mediani dovrebbero dunque essere Gonzales, Lulic e Ledesma. In attacco confermatissimi Hernanes e Klose, resta il consueto dubbio tra Rocchi e Cissé con l'italiano favorito anche grazie alla doppietta messa a segno nella sfida con il Novara. L'Udinese, invece, dopo aver ottenuto il pareggio con il Celtic, ritrova Ferronetti e Pinzi che hanno scontato un turno di qualifica, e predispone la formazione tipo per alimentare le ambizioni da primato. Davanti a Samir Handanovic, oltre al già citato Ferronetti, difesa completata da Benatia e Danilo. Nella zona nevralgica del campo Basta e Armero giostreranno da esterni, mentre Isla, Pinzi e Asamoah formeranno la cerniera centrale. In avanti unico dubbio per quanto riguarda il partner di Totò Di Natale, con Torje che pare però destinato alla panchina lasciando spazio alla coppia tutta napoletana con Floro Flores.

Probabili formazioni

Lazio (4-3-1-2): Carrizo; Konko, Diakité, Biava, Stankevicius; Gonzales, Ledesma, Lulic; Hernanes; Klose, Rocchi.
A disposizione: Bizzarri, Cavanda, Dias, Cana, Sculli, Kozak, Cissé.
Indisponibili: Brocchi, Del Nero, Makinwa, Matuzalem, Berardi, Marchetti, Mauri;
Squalificati: Nessuno.
Allenatore: Reja

Udinese (3-5-1-1): Handanovic; Benatia, Danilo, Ferronetti; Basta, Isla, Pinzi, ASamoah, Armero, Floro Flores; Di Natale.
A disposizione: Padelli, Ekstrand, Pasquale, Doubai, Abdi, Fabbrini, Torje.
Indisponibili: Barreto, Badu, Domizzi, Coda.
Squalificati: Nessuno.
Allenatore: Guidolin

venerdì 16 dicembre 2011

COUTO: "Sarebbe il massimo incontrare la Lazio negli ottavi..."


NYON - Il sorteggio di Europa League è stata anche l’occasione per ritrovare un vecchio amico biancoceleste come Fernando Couto, oggi direttore sportivo dello Sporting Braga, la squadra portoghese che la Lazio potrebbe incontrare qualora entrambe riuscissero a superare i sedicesimi di finale, una eventualità questa che ovviamente farebbe molto piacere all’ex difensore: «Speriamo d'incontrare la Lazio. Per noi è stato un buon sorteggio contro il Besiktas e sarebbe il massimo incontrare la Lazio negli ottavi. Loro sono una grande squadra, stanno facendo molto bene hanno fatto una campagna acquisti importante, è una Lazio che si avvicina moto a quella in cui giocavo io. Spero che possa fare molto bene e continuare così». Ma a parte la sua presenza in veste istituzionale quale rappresentante del suo club, Fernando Couto è anche colui che si deve occupare del mercato dello Sporting Braga e non è detto che in futuro non possano esserci dei movimenti con la Lazio come ha confermato lui stesso ai microfoni di Mediaset Premium: «Ci sono giocatori portoghesi che potrebbero interessare alla Lazio io e Igli spesso parliamo, in Portogallo ci sono giocatori interessanti. Se ci dovesse essere qualcosa ne possiamo parlare».

I tifosi dell'Atletico:"La Lazio è forte,sarà durissima" La stampa:"Sorteggio amaro,attenzione a Klose e Hernanes"


L’urna di Nyon, quando alle 13.16 è stata sorteggiata la gara tra Lazio e Atletico, ha scontentato un po’ tutti. A Roma c’è stato qualche mugugno, ma a Madrid non sono stati da meno. La gara contro i “Colchoneros” sarà un banco di prova importante per la squadra di Reja. Gli spagnoli non vivono un momento felicissimo in campionato, ma in Europa hanno superato in scioltezza un girone complicato che comprendeva squadre come Udinese, Celtic e Rennes. Forse dopo i due Manchester e il Valencia era l’avversario più ostico da incontrare. Ma la Lazio quest’anno è squadra quadrata e matura, difficile da affrontare. Lo sanno bene in riva al Manzanarre, dove il sorteggio non è stato preso benissimo. Nei forum dedicati ai tifosi dell’Atletico Madrid, gli stati d’animo sono contrastanti. “La storia si conferma: siamo sfortunati”. Dice un tifoso a cui risponde un altro ben più ottimista. “Abbiamo battuto 4-0 l’Udinese, mi spiegate perché non possiamo eliminare la Lazio?”. L’assioma, però, viene subito confutato. “L’Udinese è venuto a Madrid a giocare con tutte le riserve e in casa ci hanno battuto 2-0”. Ci sono anche infiltrati romanisti che incitano l’Atletico, ma soprattutto c’è chi la Lazio la conosce bene. “Io ho vissuto per molti anni a Roma, quando ero lì tifavo per i biancocelesti. Quest’anno sono molto forti, sono migliorati rispetto alle ultime stagioni. Sono convinto che per noi sarà durissima, la Lazio era una squadra da evitare”. Naturalmente i giocatori più temuti sono Klose, Cisse ed Hernanes. Il tedesco e il brasiliano soprattutto non lasciano tranquilli i sostenitori dei “Colchoneros”. “Ottima squadra, difficile da battere: Klose, Cisse, Hernanes ma anche Ledesma sono giocatori molto importanti. Ma il ritorno in casa è ci favorisce”. Già, il ritorno al “Vicente Calderon”. In casa l’Atletico è inarrestabile, mentre fa molta più fatica in trasferta. “Io sono contento –esclama un tifoso-, meglio una bella partita contro un avversario blasonato che un match contro Metalist o squadre simili”, gli fa eco un altro. “Siamo in Europa anche per giocare partite così, meglio andare allo stadio per vedere la Lazio che avversari scarsi come quelli di ieri (il Rennes ndr)”. C’è chi non dimentica il gol di Jugovic che, nel ’98, permise alla Lazio di espugnare Madrid e volare verso la finale di Coppa Uefa. “Sarà la nostra vendetta, certo loro fanno paura ma questa partita ci dirà chi siamo”. Ma c’è anche chi invece è decisamente spavaldo e non teme i biancocelesti. “Sono una buona squadra, Hernanes è forse il loro miglior giocatore ma noi siamo più forti e quindi passeremo”. Poi si passa ai proclami: “Invadiamo Roma, possiamo vincere l’Europa League”. I pessimisti, però, sono dietro l'angolo: "La Lazio è migliore di noi, sarà durissima". Fatto sta che la maggior parte dei tifosi dell’Atletico non ha preso con un sorriso il sorteggio. La Lazio è squadra molto temibile anche secondo Marca.com. “L’urna non è stata clemente con le spagnole. L’Athletic Bilbao andrà a Mosca contro la Lokomotiv. Avversario alla portata ma se i baschi dovessero passare se la vedranno quasi certamente contro il Manchester United. Il Valencia, invece, affronterà lo Stoke City che è una squadra che gioca il classico calcio inglese. Ma è l’Atletico ad aver pescato peggio, visto che se la vedrà con la Lazio. I romani stanno disputando un campionato sensazionale, sono secondi e l’ultima volta che le due squadre si sono incontrare non è andate bene. La nota positiva, nonostante la difficoltà di questo turno, è che se l’Atletico dovesse passare incontrerebbe una tra Besiktas e Braga”. El Pais, analizza la squadra di Reja: "Una squadra cambiata da quella che 14 anni fa sbancò il Vicente Calderon. La Lazio ha una difesa solida guidata dal brasiliano Dias e in attacco c'è Miroslav Klose: il tedesco è l'arma in più dei romani. Poi c'è Hernanes che si sta affermando anche con il Brasile. Non saranno i tempi di Nedved e Mancini, ma con Hernanes e Klose la Lazio può far male". As, poi, ha lanciato un sondaggio che da esiti chiari. La domanda è: "Chi ha l'impegno più ostico tra Valencia, Athletic Bilbao e Atletico?". La risposta è quasi unanime: l'Atletico si guadgna l'81% dei voti, staccando Valencia e Bilbao fermi rispettivamente al 9 e 10%. Insomma, a Madrid non si fa festa.

La Lazio pesca l'Atl.Madrid


Si è appena concluso il sorteggio dei sedicesimi di Europa League a Nyon. Dall'urna verdetto agrodolce per le italiane: la Lazio affronterà l'Atletico Madrid di Diego e Falcao mentre l'Udinese pesca i greci del Paok, forse uno degli avversari più abbordabili del lotto.

I friulani, se supereranno il turno, se la vedranno con la vincente tra Az e Anderlecht mentre la Lazio, se batterà l'Atletico Madrid, sfiderà la vincente tra Sporting Braga e Besiktas.

Grande attesa per le supersfide Porto-Manchester City e Ajax-Manchester United, tutte reduci dalla Champions League. Molto interessante anche l'incrocio Spagna-Inghilterra con Stoke City-Valencia.

Ecco il verdetto dell'urna:

SEDICESIMI DI FINALE DI EUROPA LEAGUE
14/22 FEBBRAIO - 6/14 MARZO
Porto-Manchester City
Ajax-Manchester Utd
Lokomotiv Mosca-Athletic
Salisburgo-Metalist
Stoke City-Valencia
Rubin Kazan-Olympiakos
AZ-Anderlecht
Lazio-Atletico Madrid
Steaua Bucarest-Twente
Viktoria Plzen-Schalke 04
Wisla-Standard
Braga-Besiktas
Udinese-PAOK
Trabzonspor-PSV
Hannover-Club Brugge
Legia-Sporting

giovedì 15 dicembre 2011

Dias corre verso l'Udinese: dubbio Radu e Konko, out Cana


André Dias potrebbe tornare in campo per la partita di domenica contro l’Udinese. Ieri, contro lo Sporting, era presente in panchina, sono invece in dubbio Radu (affaticamento muscolare coscia sinistra) e Konko(affaticamento muscolo adduttore lungo della coscia destra). Il romeno ed il francese –come riporta il Corriere dello Sport, a firma di Daniele Rindone- saranno ricontrollati oggi. Nella partita di ieri si è fatto male ad un ginocchio anche Lorik Cana, costretto ad uscire anzitempo: non è recuperabile contro l’Udinese. Zauri tornerà nel 2012 (problema al piede destro), così come Brocchi. Matuzalem si è fermato due volte per uno stiramento, ma domenica partirà dalla panchina, non ha i 90’minuti nelle gambe. Marchetti ha iniziato la riabilitazione e, fra un mese, tornerà a disposizione. Mauri spera di farcela per fine febbraio, massimo gli inizi di marzo: fra sei settimane sarà ricontrollato.

Ivan Pantani

LAZIO-SPORTING LISBONA 2-0



La Lazio batte lo Sporting Lisbona 2-0 e ringrazia lo Zurigo, che ha superato il Vaslui con identico punteggio e consentito ai biancocelesti di spezzare il trend negativo nei gironi europei, fatali ai biancocelesti dal 2001. Decidono Kozak di testa e Sculli, dopo una meravigliosa cavalcata di Diakité.

FORMAZIONI - La Lazio è ormai in perenne emergenza. Reja tra assenze forzate ed un minimo di turn over deve inventarsi la formazione. Il forfait di Rocchi all’ultimo momento induce il
goriziano ad assegnare una maglia da titolare per la prima volta in stagione a Kozak. Al pari del ceco esordisce anche Cavanda, mentre tra i pali il recuperato Bizzarri prende il posto dell’infortunato Marchetti. Straordinari per Lulic, oggi terzino sinistro, Ledesma ed Hernanes.

Nello Sporting già qualificato molti titolari sono a riposo. Paciencia si affida a Bojinov per far male ai biancocelesti. A sostegno del centravanti bulgaro ci sono Carrillo e Rubio, mentre al centro della difesa c’è l’ex milanista Onyewu.

CRONACA - Il primo tempo è quasi un soliloquio della Lazio, che inizia con il piglio di chi sa che non ha alternative alla vittoria. Lo Sporting, al contrario, non sembra voler fare molto più del suo compitino. I biancocelesti, tuttavia, non traducono la superiorità nella zona mediana del campo in effettive occasioni da rete. Solo al quarto d’ora un’azione personale di Hernanes mette Kozak in condizione di pungere, ma Onyewu in scivolata è prodigioso nell’anticipare il ceco.

Dall’altro lato tutti i tentativi dei portoghesi si infrangono sul roccioso Diakité, che domina la linea mediana con interventi decisi e puntuali. L’agilità di Sculli mette in imbarazzo ripetutamente la difesa ospite, ma come spesso gli accade il calabrese si perde nel momento decisivo e non serve a dovere Hernanes e Kozak, pronti a colpire da posizione invitante. La spinta laziale sembra affievolirsi, ma nel finale di tempo gli uomini di Reja hanno un sussulto. Prima Kozak perde l’attimo per battere a rete, pescato da un assist in profondità di Ledesma, poi lo stesso centravanti schiaccia di testa alle spalle di Marcelo un cross al bacio di Lulic e sigla l’1-0, sul quale si va al riposo.

Il secondo tempo si apre con un brivido per la Lazio, un po’ disattenta in difesa. Bojinov sfonda in area e viene chiuso sul primo palo da Bizzarri. Lo Sporting ci prende gusto e con alcune conclusioni dalla distanza prova ad impensierire il portiere argentino. Reja capisce che a sinistra Carrillo inizia a godere di troppa libertà ed inserisce Gonzalez per dare una mano a Cavanda. A togliere qualsiasi tipo di ansia al suo allenatore ci pensa, tuttavia, Diakité che recupera palla a metà campo, supera di forza un paio di avversari e serve Sculli a tu per tu con Marcelo per il raddoppio che l’ex genoano non può proprio mancare.

Il goal ha l’effetto di addormentare il match, sebbene lo stesso Sculli sfiori il 3-0 da fuori. Parte la girandola dei cambi, con la quale Zampa ha modo di esordire con la prima squadra, ma la notizia che tutti attendevano arriva da Zurigo, dove Margairaz porta in vantaggio gli svizzeri sul Vaslui, avvicinando la Lazio alla qualificazione ai sedicesimi. Il finale è accademia pura e anche sugli spalti tutti sembrano interessati più alle notizie provenienti dal Letzigrund, che alle battute finali di Lazio-Sporting. Passa così quasi inosservata la violenta punizione di Bojinov a pochi istanti dal 90' e la superba risposta di Bizzarri. Al 90' arriva anche il raddoppio dello Zurigo. Alla Lazio non resta che aspettare il triplice fischio di Dean ed esultare per una qualificazione che si era maledettamente complicata dopo lo 0-0 in Romania di 13 giorni fa.

CHIAVE - Inutile nasconderlo, la differenza tra Lazio e Sporting l'hanno fatta le motivazioni. I biancocelesti hanno giocato con il coltello tra i denti sin dai primi minuti e malgrado qualche problema nella fase centrale del primo tempo e i piccoli rischi di inizio ripresa hanno dominato in lungo e largo il match. I lusitani, invece, sono apparsi privi di mordente e con la testa altrove, sebbene abbiano disputato la loro onesta partita.

CHICCA - La Lazio rompe l'incantesimo dei gironi europei. Era dalla Champions 2000-2001 che i biancocelesti non li superavano. In quell'occasione la squadra allenata da Eriksson finì
seconda alle spalle dell'Arsenal, ma davanti a Sparta Praga e Shakthar Donetsk. In seguito nella stessa edizione i romani furono eliminati nel raggruppamento che comprendeva
Real Madrid, Leeds ed Anderlecht. Nelle stagioni successive, i biancocelesti sono entrati altre 3 volte nella massima competizione europea ed hanno sempre chiuso il girone all'ultimo posto. Cattiva sorte anche nelle due partecipazioni alla Coppa Uefa/Europa League, i cui gironi hanno nuovamente messo knockout la Lazio. Kozak e Sculli, con il preziosissimo aiuto di Margairaz e Buff, hanno finalmente sfatato il tabù.

TATTICA - Reja deve tornare al 4-2-3-1, con un atteggiamento tattico che a tratti sembra fin troppo sbilanciato in avanti. Lo schema con la batteria di fantasisti alle spalle della punta
propone in realtà 3 attaccanti di ruolo, più Hernanes e l'aggiunta di 2 terzini nella linea difensiva molto più votati alla spinta piuttosto che alla copertura. Dall'altro lato il peso offensivo è tutto sulle spalle di Bojinov, mal supportato dai centrocampisti schierati da Domingos Paciencia. Gli unici problemi la Lazio li ha infatti avuti quando Carrillo ha provato a mettersi in luce, ma per fortuna dell'undici capitolino il peruviano lo ha fatto in poche circostanze.

MOVIOLA - Il goal del vantaggio della Lazio sembra viziato da una posizione di millimetrico fuorigioco di Kozak nel momento in cui Lulic calcia il cross decisivo. Per il resto poco o
nulla da segnalare, anche perché in campo di agonismo, soprattutto dopo il raddoppio di Sculli ce n'è stato davvero poco.

PROMOSSI&BOCCIATI - Nella Lazio è da premiare lo spirito di tutta la squadra, sempre concentrati gli uomini di Reja, nonché pronti a correre anche per l'avversario. Accontentato il mister che aveva chiesto la partita della vita. Una citazione particolare la merita Diakité, monumentale negli interventi difensivi e travolgente nell'azione del 2-0. Molto bene anche gli
esordienti Cavanda e Kozak, andato anche in goal. Sculli ha fatto il diavolo a quattro. Nello Sporting a tratti si è fatto vedere Carrillo, mentre nella retroguardia buona prestazione per Onyewu. Gli altri un po' svogliati e senza la giusta cattiveria agonistica.

domenica 11 dicembre 2011

LECCE-LAZIO 2-3



Al 'Via Del Mare' una gara importante tra Lecce e Lazio. Per i salentini è la prima partita con Cosmi come nuovo allenatore, per gli uomini di Reja, invece, questa è una sfida fondamentale per confermarsi quarta forza del campionato. La partita è spettacolare e ricca di emozioni, ma alla fine la spunta la Lazio, con il suo maggiore cinismo e con quel killer d'area di rigore che risponde al nome di Miroslav Klose.

FORMAZIONI - Cosmi sceglie un 4-4-2 con Olivera e Cuadrado sugli esterni di centrocampo e Giacomazzi e Obodo in mezzo. In avanti Muriel e Di Michele. In difesa c'è l'ex Oddo dal primo minuto. Reja conferma l'attacco che ha fatto bene contro il Novara, Klose e Rocchi partono titolari, Cissè va in panchina. Il trio di centrocampo è formato da Ledesma,Gonzalez e Lulic, con Hernanes dietro le due punte.

PARTITA - L'andamento della partita è chiaro fin dall'inizio, il Lecce cerca di alzare tantissimo il ritmo e di giocare tramite ripartenze esterne; la Lazio, invece, prova a mantenere un ritmo compassato. Già nei primi 10 minuti la Lazio soffre tantissimo la velocità dei salentini, soprattutto Di Michele e Muriel mettono in grande difficoltà i difensori della Lazio. Al 12' il Lecce passa in vantaggio con un calcio di rigore, siglato da David di Michele.

Il Lecce cerca subito il raddoppio, al 15' Muriel prova una bella conclusione dal limite, Marchetti è bravo a respingere. Qualche minuto dopo ancora Di Michele si rende pericoloso con una conclusione a giro da fuori, Marchetti si salva in angolo. La Lazio, allora, cerca di sfruttare la mancanza di concretezza dei salentini e trova il gol del pareggio su una situazione di calcio d'angolo. Il corner, battuto da Hernanes, trova la sponda di Diakitè e Klose è bravo sottoporta a battere Benussi. 1-1 e situazione di nuovo in equilibrio.

Il Lecce prova ad aumentare di nuovo il ritmo, sfruttando sempre gli spazi esterni lasciati dalla Lazio. Al 37' Muriel effettua un'altra incursione nell'area della Lazio, sfruttando un rimpallo con Radu, ma poi spreca tutto di fronte a Marchetti, mandando a lato. Nel finale di primo tempo la Lazio prova a cambiare l'andazzo, Rocchi sfiora la rete con una bella girata al volo, ma il pallone si spegne alto di poco.

Ad inizio ripresa Reja opera due cambi: dentro Cissè per Rocchi e Cana per Biava. Il centrocampista albanese cambia subito la partita e trova un gol fantastico che porta in vantaggio la Lazio. 2-1 e momento di grande gioia per Cana, che fino ad adesso è stato impiegato molto poco da Reja. Nel Lecce è costretto ad uscire per infortunio Giandonato, che era appena entrato al posto di Tomovic. Il centrocampista di scuola Juventus viene sostituito da Grossmuller. Gli uomini di Cosmi non demordono e ritornano a spingere a pieno ritmo.

Al 13' arriva il pareggio: punizione battuta da Grossmuller, Muriel sfrutta lo spazio lasciatogli, controlla con il petto e mette un docile pallone nell'area piccola, pallone che Ferrario deve solo spingere in porta. Pareggio assolutamente voluto dal Lecce, che subito cerca di rialzare il ritmo e trovare il gol del vantaggio. Di Michele e Muriel sfiorano il gol del vantaggio in un paio di occasioni, ma la loro mancanza di concretezza è decisiva. Nella Lazio entra Carrizo al posto dell'infortunato Marchetti.

Dopo una partita di grande spinta e sacrificio da parte del Lecce, al 86' arriva la beffa: cross in mezzo di Cissè e stacco di testa perfetto di Klose che batte il portiere del Lecce. Nel finale il Lecce prova un forcing per il pareggio ma non riesce a rendersi pericoloso. Finisce 3-2 per la Lazio che ottiene un'altra vittoria preziosa per restare attaccata alle squadre di testa. Il Lecce di Cosmi può recriminare solo contro sé stessa e le occasioni sprecate dai suoi attaccanti.

CHIAVE - Miroslav Klose. La chiave ha un nome ed un cognome: un attaccante fantastico, letale sotto porta, in grado di fare sempre risalire la propria squadra. La differenza oggi l'ha fatta lui.

CHICCA - Davvero bello vedere ritornare sulla panchina Serse Cosmi. Dopo l'ultima esperienza negativa di Palermo, stavolta il mister dal volto duro spera in una migliore sorte in Salento. L'obiettivo è uno solo: salvare il Lecce.
Tattica

Il 4-1-4-1 di Cosmi funziona bene, soprattutto sugli esterni, dove il Lecce crea molte situazioni pericolose ma la difesa continua a fare acqua da tutte le parti. Sui calci d'angolo e sui cross dalle fasce la difesa è sempre impreparata e non riesce mai a controllare come si deve Klose. Al contrario la Lazio di Reja è cinica al punto giusto, soffre tanto la velocità del Lecce ma riesce sempre a colpire quando c'è un minimo spazio da sfruttare. Klose è letale, Cissè gli da una grossa mano e nel centrocampo a tre l'ingresso di Cana è decisivo.

MOVIOLA - Non ci sono molti episodi da segnalare. Il rigore dell'1-0 del Lecce è sacrosanto e ci potrebbe stare anche l'espulsione di Marchetti. Per il resto della gara l'arbitro gestisce bene il clima di grande energia e dinamismo in campo, dispensando qualche cartellino.

PROMOSSI & BOCCIATI - Nel Lecce i migliori sono Di Michele e Muriel, impalpabile la prestazione di Olivera. Nella Lazio Klose è il solito killer, molto bene anche Cana e Cissè entrati nel secondo tempo, da bocciatura le prestazioni di Rocchi e Biava.

giovedì 8 dicembre 2011

Biondini e Inzaghi i possibili regali di Natale per Reja


La Lazio ha intenzione di rinforzarsi sul mercato di gennaio. E nonostante l'attacco biancoceleste sia già abbastanza avanti con l'età, il presidente Lotito appare intenzionato ad inserire un attaccante di grande esperienza come Pippo Inzaghi. Secondo quanto riportato oggi dalla Gazzetta dello Sport l'attaccante del Milan sarebbe uno dei primi obiettivi per il reparto avanzato.

Reparto nel quale è tornato in auge con la doppietta contro il Novara Tommaso Rocchi. Al quale piacerebbe molto poter raggiungere nella classifica di tutti i tempi dei bomber biancocelesti almeno Bruno Giordano a quota 108 (più lontano Signori a quota 127). Per il centrocampo invece è sempre più plausibile l'arrivo dal Cagliari di Davide Biondini, in scadenza di contratto con la società sarda il prossimo giugno.

Nel frattempo sembra essere rientrato definitivamente il caso Cissè. Il giocatore, dopo un colloquio avuto venerdì scorso con il Ds Tare, si è rasserenato. Ed ha molto gradito l'accoglienza riservatagli dal pubblico dell'Olimpico lo scorso lunedì: "Devo ringraziare i tifosi, mi hanno emozionato. Ho intenzione di lottare per loro fino in fondo".

Anche Tare ha parlato dell'incontro avuto col francese: "Ha passato un periodo di disagio, ma lo ha avuto tempo fa anche al Marsiglia. Non vuole affatto andare via da perdente, ha intenzione di restare alla Lazio e noi siamo ancora convinti di avere un giocatore che ci possa aiutare a fare grandi cose".

martedì 6 dicembre 2011

LAZIO-NOVARA 3-0


La Lazio dimentica i mali d'Europa League rifilando un perentorio 3-0 al Novara e ritrova la vittoria all’Olimpico dopo un mese. Tommaso Rocchi firma una doppietta e si rivela un titolare a tutti gli effetti, assolvendo perfettamente tutti gli incarichi a lui designati quale capitano e punta centrale. Per i romani è un successo che li mantiene in scia nella lotta allo scudetto, mentre i piemontesi vedono avvicinarsi il baratro retrocessione e devono farsi un esame di coscienza per essere scesi in campo remissivi e senza carattere.

FORMAZIONI - Reja non ha dubbi: solito 4-3-1-2 con Biava che riprende il suo posto in mezzo alla difesa al posto di Diakité. Brocchi viene rimpiazzato da Lulic tra i tre di centrocampo mentre l’altra novità è in attacco, dove Rocchi prende il posto di Cissé accanto a Klose. Tesser risponde proponendo anche lui un 4-3-1-2: Granoche rileva lo squalificato Meggiorini per formare la coppia offensiva piemontese, supportata dal solito Mazzarani.

PARTITA - Il Monday Night dell’Olimpico offre una Lazio volta a imporre il proprio gioca e la propria superiorità tecnica e gli ospiti chiaramente volti alle ripartenze. Il primo squillo lo dà Rocchi che spara su Ujkani dopo un bel coast to coast di Lulic. Ma il goal arriva dopo soli tre minuti: al 16’ Biava svetta su tutti su un corner battuto da Hernanes, palesando tutti i limiti della retroguardia novarese, soprattutto dell’estremo difensore albanese, che sceglie malissimo il tempo dell’uscita. Limiti che si manifestano di nuovo quando Ledesma, dopo pochi minuti, pennella una punizione dalla destra e trova la testa di Rocchi che mette a segno il 2-0.

I padroni in casa, galvanizzati dal doppio vantaggio, occupano tutti gli spazi ed iniziano il loro assolo mentre la reazione del Novara è tutta in un tiro centrale di Porcari ed in una debole conclusione di Granoche che, di testa, appoggia a Marchetti che ringrazia. La Lazio inizia a giocare al piccolo trotto, amministrando il gioco ma non offre mai il fianco agli avversari e accompagna così lo scorrere del tempo fino al 45’.

La ripresa prosegue sulla falsa riga disegnata nella prima frazione e Klose, lanciato magistralmente da Hernanes, si divora il 3-0 dopo aver scartato Ujkani, lamentandosi per un contatto con Centurioni, che però non tocca il tedesco. Tesser allora si gioca la carta Pesce, che entra al posto dell’evanescente Radovanovic, ma tra i piemontesi l’unico a cercare il guizzo è Rigoni. Poi è il turno di Jeda, che rimpiazza Granoche, ma anche Reja cambia le carte in tavola: un Hernanes poco ispirato lascia il posto a Cana. Rocchi è una furia e dirige tutte le folate offensive dei padroni di casa e al 72’ trova il goal del definitivo ko per il Novara con un colpo al volo su un cross dalla destra di Gonzalez, che aveva ricevuto dalla stesso capitano biancoazzurro in precedenza. La standing ovation per la sua uscita a favore di Cissé è più che meritata.

Gli ospiti si limitano a fare la parte del pugile suonato e la partita continua praticamente per inerzia. A cinque minuti dal termine Cissè si lancia in contropiede e, imbeccato sul filo del fuorigioco da Cana, batte Ujkani ma non il palo, che gli strozza in gola l’urlo di un goal che avrebbe infuso molta fiducia nell’attaccante francese, a secco ormai da tre mesi. La traversa finale di Giorgi, unico sussulto vero e proprio degli ospiti, mette i titoli di coda alla partita. La Lazio ha ragione di un Novara rinunciatario e consapevole di aver offerto davvero poco dal punto di vista del gioco e delle idee.

LA CHIAVE - Gli uomini di Reja attaccano sin dall’inizio ed impongono il loro dominio a centrocampo, dove Ledesma detta i tempi e viene ben coadiuvato da Lulic e Gonzalez, abili a proporsi anche in attacco. Il Novara, incredibilmente lezioso ed erroneo nel possesso palla, tiene botta per 15 minuti. Ma una volta incassato il primo goal, sparisce dal campo e lascia il match in mano ai padroni di casa, che aprono il campo a piacimento e si dimostrano molto concreti in attacco.

CHICCA - Nella sfida tra due delle squadre in cui militò l’immortale Silvio Piola, Tomasso Rocchi fa 102 in maglia biancoceleste. Il capitano laziale, oggi in campo al posto del francese Cissé, ritorna ad essere l’attaccante letale che infiammava l’Olimpico. Ritrovare la fascia di capitano e la titolarità ha giovato a Rocchi, che ha lasciato a Klose il compito di fare l’elastico e si è proposto come terminale offensivo senza deludere le aspettative.

TATTICA - I biancocelesti sbloccano il risultato su due calci piazzati e da lì la partita scivola scorrevole, ma il loro gioco si basa sulle trame orchestrate da Ledesma, che cerca Hernanes tra le linee. Il brasiliano non è in giornata e dunque sono Gonzalez e Lulic a farsi vedere in attacco, fornendo spesso alternative sulle fasce. Klose svaria sul fronte d’attacco ed è utile per liberare un Rocchi scatenato nell’attaccare la profondità. Il Novara non trova la quadratura, sbagliando molti passaggi ed accusando la botta del rapido 1-2 laziale, per non riprendersi più.

MOVIOLA - Gava si dimostra severo sventolando meritati cartellini gialli, vede bene non rilevando alcun contatto tra Centurioni e Klose e gestisce con tranquillità un match piuttosto tranquillo.

PROMOSSI&BOCCIATI - Rocchi si sposa perfettamente con Klose e trova una doppietta che lo rilancia nelle gerarchie di Reja. Ledesma governa la barca biancoceleste con autorità e lucidità, dando tempi giusti alla squadra e pennellando la punizione che porta al 2-0. Ujkani inizia bene chiudendo su Rocchi ma ha tutte le responsabilità del goal che apre le danze e fa naufragare con sé tutta la squadra. Granoche fa rimpiangere Meggiorini rivelandosi impalpabile in attacco, senza proporre acuti né tantomeno idee interessanti.

lunedì 5 dicembre 2011

Lazio-Novara in ricordo di Piola e Maestrelli


Lazio-Novara di stasera sarà la partita per ricordare due pezzi di storia biancoceleste come Maurizio Maestrelli e Silvio Piola. Sullo schermo –come riporta il Corriere dello Sport, a firma di Daniele Rindone- verranno mostrate le immagini di Maurizio (figlio di Tommaso Maestrelli autore del primo storico scudetto laziale) scomparso pochi giorni fa, anche lui come il padre, per un tumore, e quelle del primo bomber di tutti i tempi della Lazio Silvio Piola (150 gol).

MAURIZIO MAESTRELLI. E’ scomparso all’età di 48 anni per un tumore, la stessa malattia che si portò via il padre. Maurizio Maestrelli, assieme al fratello gemello Massimo, era un po’ la mascotte della Lazio che vince lo scudetto nel ’76. La Curva Nord gli dedicherà stasera uno striscione con su scritto: “Ciao Maurizio, salutaci il Maestro”. La Lazio giocherà con il lutto al braccio, verrà osservato un minuto di silenzio prima della gara. Allo stadio sarà presente anche il fratello, Massimo Maestrelli.

SILVIO PIOLA. Nel pre-partita verrà omaggiato anche il bomber numero uno della Lazio, Silvio Piola, stella anche con la maglia del Novara. Sarà presente all’Olimpico la figlia dell’attaccante, Paola Piola la quale riceverà da Alessandro Cochi, delegato dello Sport del Comune, la medaglia di Roma Capitale. Il club capitolino donerà alla signora Paola una maglia della Lazio con su scritto sulle spalle il nome “Piola”. Il Comune, oramai da anni, vuole dedicare una via nel quadrante cittadino al cannoniere laziale in suo ricordo.

MOSTRA. Domani, alle ore 11, sarà presente Paola Piola ad un evento di cultura calcistica nella biblioteca del calcio di Piazza Libertà, ospite della Fondazione Gabriele Sandri. Verrà celebrato Silvio Piola in una mostra dove saranno esposte vari oggetti d’epoca appartenuti al centravanti.

La Lazio siamo noi

sabato 3 dicembre 2011

Probabili formazioni Lazio-Novara


Lazio - Con la qualificazione in Europa League quasi sfumata, i biancocelesti si ributtano in campionato per proseguire la corsa interrotta contro la Juventus. Reja si affida a Klose e Cissè in avanti, con Hernanes a supporto. In difesa, Diakitè affianca Biava al centro, mentre Konko e Radu occuperanno le corsie laterali. Lulic e Gonzalez confermati in mediana. Ecco la probabile formazione: (4-3-1-2) Marchetti; Konko, Diakitè, Biava, Radu; Gonzalez, Ledesma, Lulic; Hernanes, Klose, Cissè. A disposizione: Bizzarri, Scaloni, Stankevicius, Zauri, Cana, Rocchi, Sculli. Allenatore: Reja. Indisponibili: Mauri (3 mesi), Brocchi (5 giorni), Del Nero (15 giorni), Makinwa (15 giorni), Dias (5 giorni), Kozak (7 giorni), Matuzalem (15 giorni), Garrido (10 giorni). Squalificati: nessuno.

Novara - Tesser, tra squalifiche e infortuni, conta alcune assenze importanti, ma ritrova Ujkani tra i pali. Garcia sostituirà Gemiti nel ruolo di terzino sinistro, Rubino è confermato in attacco, ma con Granoche al suo fianco. Radovanovic confermato mediano, con Porcari e Rigoni mezz'ali e Mazzarani trequartista. In difesa c'è posto per Ludi al fianco di Centurioni. Ecco la probabile formazione dei piemontesi: (4-3-1-2) Ujkani; Morganella, Ludi, Centurioni, Garcia; Porcari, Radovanovic, Rigoni; Mazzarani; Rubino, Granoche. A disposizione: Fontana, Dellafiore, Labrin, Marianini, Giorgi, Pesce, Jeda. Allenatore: Tesser. Indisponibili: Lisuzzo (3 mesi), Morimoto (10 giorni), Paci (10 giorni), Pinardi (da valutare). Squalificati: Gemiti (1 giornata), Meggiorini (2 giornate).

Edoardo Cozza

venerdì 2 dicembre 2011

CISSE': "A tutti quelli a cui piace parlare: rimpiangerete le vostre parole molto presto. Ciao branco di idioti..."


Era la sua grande occasione, aveva la possibilità per mettere a tacere le voci che lo volevano in crisi e soprattutto quella di tornare ad un goal che manca da troppo tempo ormai. Djibril Cisse contro il Vaslui ha invece fallito, giocando una partita al limite del disastroso.

L'attaccante transalpino della Lazio, subito dopo la partita con il Vaslui ha affidato a Twitter la sua delusione, le parole da lui scritte sono state durissime: "A tutti quelli a cui piace parlare: rimpiangerete le vostre parole molto presto. Ciao branco di idioti..."

Concetto ribadito nel Tweet successivo: "Vedrete realmente chi sono e farò rimpiangere ogni parola ai miei nemici. Ringrazio i miei veri tifosi per il loro supporto". Cisse ha anche lanciato un invito a tutti: "E per favore, smettetela di chiamarmi 'Leone Nero'. Djib è meglio...".

Infine una promessa attraverso un ultimo Tweet: "Ai veri tifosi: tornerò a segnare presto, ve lo prometto. Buonanotte".

ROCCHI: "Adesso la qualificazione è difficile"


Doveva essere la serata che avrebbe dovuto garantire il passaggio ai sedicesimi di finale di Europa League, purtroppo per la Lazio, la gara con il Vaslui non è andata come molti si aspettavano. I biancocelesti, spenti per oltre 70', non sono andati oltre il pareggio a reti bianche.

Tommaso Rocchi, entrato nei minuti finali, intervistato ai microfoni di Mediaset Premium, non ha nascosto la sua delusione: "Abbiamo spinto tanto nel finale, ma purtroppo non siamo riusciti a far goal. Il campo era difficile, era ghiacciato e noi non siamo riusciti a rendere come dovevamo. Abbiamo fatto fatica soprattutto nella prima parte della partita. Per la qualificazione adesso si fa dura ma ci proveremo fino alla fine".

Tra i peggiori in campo oggi Djbril Cisse, Rocchi ha così commentato il momento che sta attraversando il compagno di squadra: "Sta dando il massimo ma non riesce a rendere come ad inizio stagione. Sta attraversando un momento difficile, sono cose che capitano".

VASLUI-LAZIO 0-0


La Lazio rimane a secco di goal per la terza partita di fila. Lo 0-0 nel gelo dello stadio Ceahlaul lascia biancocelesti e Vaslui a pari merito nel girone D, ma i rumeni sono in vantaggio negli scontri diretti e per loro basterà una vittoria a Zurigo nell’ultimo turno per passare il turno. La Lazio ci prova con azioni sporadiche e rischia anche ripetutamente il colpo del ko, ma le occasioni capitate sui piedi di Klose in avvio e Sculli nel finale sono nitidissime.

FORMAZIONI - Hizo deve fare a meno del talentuoso Wesley, che già all’andata fece ammattire la retroguardia biancoceleste. Il modulo è il 4-2-3-1 con Temwanjera centravanti ed Adailton a supporto. Sulle fasce le insidie potrebbero portarle Buhaescu e Sanmartean. Nella Lazio tutto come previsto. Cana vince il ballottaggio con Ledesma; in avanti confermata la coppia Cissé-Klose con il francese a caccia del goal perduto.

CRONACA - La Lazio cerca di imporre sin dalle prime battute la propria supremazia tecnica sull’avversario, ma i pericoli arrivano solo su calcio piazzato, con le traiettorie di Hernanes che creano alcuni grattacapi alla retroguardia rumena. La prima vera palla-goal arriva al 10’ grazie a Gonzalez, che taglia in orizzontale l’area e serve un pallone d’oro a Klose, che si lascia ipnotizzare da Cerniauskas in uscita. L’occasione invece di galvanizzare i romani ha l’effetto di incoraggiare il Vaslui a tentare qualche sortita offensiva. Su palla ferma Adailton disegna diverse parabole insidiose. Fino alla mezz’ora il gioco ristagna a metà campo, dove sono tantissimi gli interventi irregolari, puniti sovente con il giallo dal fiscalissimo Mazic. La difesa della Lazio è molto distratta e serve un notevole intervento di Marchetti sul primo palo a salvarla da una deviazione a botta sicura di Temwanjera. In avanti i biancocelesti continuano ad andare a fiammate e, sebbene Klose abbia nuovamente un’occasione per fare male, girando di poco a lato, tocca ancora a Marchetti salvare i suoi da un tentativo in spaccata di Gladstone, che impegna severamente l’estremo difensore laziale prima dell’intervallo.

La ripresa ha ritmi sonnolenti. La Lazio prova a premere sull’acceleratore per trovare il goal spacca partita, ma la discreta mole di gioco fino alla trequarti non si traduce in occasioni da rete. Cissé e Klose devono spesso arretrare per aiutare i compagni a costruire l’azione, che in tal modo perde sbocchi offensivi per la mancanza dei terminali negli ultimi metri. Il Vaslui sornione si difende con personalità e quando può prova a graffiare. Le punizioni di Adailton sono sempre una minaccia per la porta di un attento Marchetti. Proprio Adailton e Marchetti sono protagonisti del primo brivido del secondo tempo. Uno stop sbagliato del brasiliano favorisce l’uscita del portiere, che salva ancora i suoi, che tremano anche al 24’ quando una deviazione aerea di Temwanjera si infila in rete, ma l’attaccante dello Zimbabwe è in fuorigioco e il goal viene annullato. Reja capisce che è arrivato il momento di osare ed inserisce Rocchi per l’inguardabile Cissé. Capita però all’altro subentrato Sculli la palla del vantaggio, dopo una pregevole giocata di Klose sulla destra, ma il calabrese da ottima posizione spedisce in tribuna il cross invitante del tedesco. Il tempo stringe, la Lazio ne è consapevole e prova a gettarsi nell’area romena, ma offre il fianco ai micidiali contropiede di Adailton, che ricama sulla testa di Temwanjera un traversone preciso, che però viene sciupato dal centravanti. La Lazio ha ancora qualche opportunità, ma Rocchi per due volte non centra la porta e Sculli proprio al 90’ a porta vuota fallisce un pallonetto, mandando alto. Finisce 0-0 e con il successo dello Sporting Lisbona sullo Zurigo al Vaslui basterà vincere in terra elvetica per approdare ai sedicesimi e buttare fuori la Lazio.

CHIAVE - La Lazio va a sprazzi. Il gioco è disordinato e le occasioni sono frutto delle giocate dei singoli. Mancano schemi offensivi convincenti per aggirare la muraglia rumena, che salvo qualche indecisione regge senza troppe difficoltà. Decisivi, tuttavia, alcuni imperdonabili errori sotto misura, soprattutto il tiro alto di Sculli alla mezz’ora della ripresa dopo la travolgente azione di Klose.

CHICCA - Prima dell’incontro regalo dell’allenatore del Vaslui Hizo al collega Edy Reja. Il dono consiste in una maglia della squadra gialloverde con il numero 8, che spesso veniva indossato dal mister laziale, durante la sua carriera da calciatore. Il goriziano infatti era una mezz’ala e negli anni ’70 e ’80 per gli atleti impiegati in tale ruolo il numero assegnato era solitamente proprio l’8.

TATTICA - Il Vaslui gioca con un 4-2-3-1, che spesso e volentieri si trasforma in un 4-4-1-1. A galleggiare tra le linee laziali ci pensa Adailton, non a caso l’ispiratore di tutte le trame offensive. Gli esterni, al contrario, rimangono per tutti i 90 minuti piuttosto schiacciati. La Lazio con esterni di ruolo quali Gonzalez e Lulic dovrebbe spingere sulle fasce, ma si intestardisce ad accentrare troppo il gioco, favorendo quell’intasamento degli spazi voluto fortemente da Hizo. Cissé prova a dare delle varianti, muovendosi su tutto il fronte d’attacco, ma non trova mai la giocata vincente.

MOVIOLA - Davvero pochi gli episodi contestabili del match. Masic dirige con puntigliosità, sanzionando prontamente con il giallo le scorrettezze più evidenti. Giusto annullare il goal di Temwanjera al 24’ della ripresa, poiché l’attaccante del Vaslui è ben aldilà della difesa laziale nel momento in cui parte il cross per la sua incornata.

PROMOSSI&BOCCIATI - Adailton è il migliore in campo. Particolarmente acceso il duello con Marchetti, che riesce a non capitolare sia sulle sue conclusioni, sia sulle deviazioni dei giocatori del Vaslui, spesso al tiro grazie ai passaggi illuminanti del brasiliano. Gli altri uomini di Hizo si distinguono per l’accortezza e la puntualità nelle chiusure. Nella Lazio bene Diakité, ormai un gigante nella difesa di Reja. In mezzo manca qualità. Cana si impegna, ma non ha la stoffa per comandare la mediana, né le geometrie di Ledesma e Matuzalem. Lulic e Gonzalez corrono e creano qualche insidia, ma Hernanes non è ispirato e Cissé ormai sembra aver smarrito lo smalto di inizio stagione. Klose, anche se solo a tratti, riesce a mettersi in luce. Pessimo Sculli. La Lazio paga a caro prezzo i suoi errori sotto rete.

giovedì 1 dicembre 2011

Probabili formazioni Vaslui-Lazio


La Lazio vola in Romania con un solo obiettivo: centrare i tre punti. La classifica del Gruppo D di Europa League vede biancocelesti e Vaslui appaiati al secondo posto a 5 punti. Considerato il 2-2 casalingo della gara d'andata, gli uomini di Reja non possono fare molti calcoli: anche un pari metterebbe a serio rischio il discorso qualificazione. Il tecnico capitolino è stato chiaro: "Non abbiamo alternative, né noi e né loro: questa è una partita da vincere. Conosciamo il valore dell'avversario, ma ci teniamo a fare bene e passare il turno. Questa per noi è una gara molto importante. Come abbiamo dichiarato tante volte, vogliamo andare avanti. Ci siamo complicati la vita proprio nella partita casalinga con il Vaslui quando eravamo avanti e ci siamo fatti raggiungere, ora non possiamo più sbagliare. Il nostro impegno sarà sicuramente massimale". Fischio d'inizio alle ore 21.05, arbitro Milorad Mazic (Serbia). Diretta tv su Italia 1 e Premium Calcio.

Vaslui - Rispetto a Reja, Viorel Hizo ha a disposizione un risultato in più: "Non giocheremo per il pareggio, ma se dovesse arrivare non sarebbe da disprezzare" ha detto il tecnico dei rumeni. Insomma, squadra accorta e ripartenze veloci, per mettere in difficoltà una Lazio costretta a sbilanciarsi per cercare la vittoria. I gialloverdi saranno guidati da Adailton, vecchia conoscenza del calcio italiano: il brasiliano giocherà nel trio di mezzepunte alle spalle di Bello, schierato là davanti. Wesley, che all'andata realizzò una doppietta, non ci sarà: è squalificato. Questa la probabile formazione (4-2-3-1): Cerniauskas; Milisavljevic, Farkas, Papp, Jovanovic; Zmeu, Costin; Temwanjera, Sinmartean, Adailton; Bello. A disposizione: Puia, Milanov, Pavlovic, Costin, Neagu, Gheorghiu, Balaur. All. Hizo

Lazio - Come previsto, Reja farà qualche modifica rispetto alla gara di campionato persa con la Juventus. Senza Dias infortunato e Stankevicius fuori dalla lista Uefa, in mezzo alla difesa si rivedrà Biava in coppia con Diakitè. Nel rombo di centrocampo, Cana prenderà il posto di Ledesma davanti alla difesa, affiancato da Gonzalez e Lulic (anche Brocchi è acciaccato). Davanti spazio a Cisse: il francese, che aveva cominciato la sfida di domenica dalla panchina, giocherà accanto all'intoccabile Klose. Questa la probabile formazione (4-3-1-2): Marchetti; Konko, Biava, Diakitè, Radu; Gonzalez, Cana, Lulic; Hernanes; Cisse, Klose. A disposizione: Bizzarri, Zauri, Crescenzi, Ledesma, Zampa, Sculli, Rocchi. All. Reja

Pier Francesco Caracciolo

CISSE': "Me ne fotto delle critiche..."


Non segna da 14 partite Djibril Cissè. L'attaccante francese della Lazio non ha intenzione di continuare il digiuno ancora alungo e conta di mettere a segno il goal liberazione contro il Vaslui in Europa League. In panchina contro la Juventus e poco convincente nel finale, l'ex Liverpool dovrà dimsìostrare in campo europeo di non essere solamente uomo, a volte, assist.

Tutti si aspettano di più da lui e tra fischi e critiche comincia a non potenrne più. Domenica approfittando del giorno di riposo, è andato a vedere i suoi vecchi amici del Panathinaikos, come evidenzia il 'Corriere dello sport'. Occasione che nello specifico gli è servita anche per registrare un’altra puntata del documentario di 'Canal Plus0 relativa ai due ani trascorsi in Grecia. Lui nella capitale è contento e ha intenzione di rimanerci a lungo.

"Sono contento di stare qui e me ne fotto delle critiche. Sono felice di giocare nella Lazio e mai ho detto di voler andare via, anche perché non sono uno che lascia quando le cose non vanno bene" ha affermato attraverso il proprio profilo di 'Twitter'. "Siamo un grande gruppo e stiamo giocando un grande campionato. Quando non faccio gol, mi rattristo. Posso fare meglio, questo lo so, e continuo a lavorare". Alla fin fine della Lazio gli importa tanto, non resta che attenderlo in chiave goal.

Del resto anche la posizione in campo non l'ha aiutato, con Klose a fungere da punta e lui dirottato sulla fascia: "Non ero abituato a giocare in questo ruolo, ora sono obbligato a passare il pallone. Ma non c’è alcun problema con il mister Reja. Non ci sono state discussioni per la mia esclusione anche se sono andato in panchina solo tre o quattro volte. E’ lui che fa le scelte, devo accettarle".

Cissè non vede l'ora di far gioire nuovamente i propri sostenitori (nonostante qualche fischio...): "Devo ringraziare i tifosi della Lazio per il supporto e il sostegno che mi hanno dato anche in occasione della partita con la Juventus. E’ uno stadio che mi dà grandi emozioni e in cui mi sono trovato bene anche quando giocavo con il Panathinaikos. Li ringrazio perché è un momento difficile. Cercherò di fare il meglio. Con la Lazio voglio arrivare il più lontano possibile".

"Il Vaslui? Andiamo a Piatra Neamt per vincere, non c’è altra scelta, se vogliamo passare ci servono i tre punti. Non possiamo uscire dall’Europa League. Giocando con la stessa mentalità dimostrata con la Juve, ce la faremo". Magari con una sua rete interrompi digiuno.

martedì 29 novembre 2011

Bergodi presenta la gara di Vaslui: "Servirà una grande Lazio"


ROMA - Tutti concentrati sull’Europa League. Nel freddo di Vaslui la Lazio dovrà ritrovare la via del gol perduto: in ballo ci sarà la qualificazione e il futuro europeo. Appena una rete segnata nelle ultime 3 partite, quella di Sculli, contro il Parma, quindi i digiuni contro Napoli e Juventus che hanno relegato la squadra al quarto posto in classifica. Archiviata la delusione in campionato, la Lazio si appresta ad affrontare la trasferta di Coppa con l’obiettivo di conquistare quel successo che metterebbe al sicuro la qualificazione in un girone che si presentava al quanto semplice. All’andata fini con un penalizzante 2-2,ma le possibilità di superare il girone restano comunque significative. «Il Vaslui è una formazione con numerosi stranieri, valida tecnicamente e ben messa in campo. Per batterla la Lazio dovrà ripetere la bella prova fornita contro la Juventus». Cristiano Bergodi, ex capitano biancoceleste ed esperto conoscitore delle squadre rumene, nelle quali ha lavorato per 5 anni con ottimi risultati, spiega le difficoltà che aspettano il gruppo di Reja giovedì sera, in un' intervista di Gabriele De Bari riportata su Il Messaggero. «Il calcio rumeno non è più quello competitivo degli anni Ottanta, ma resta comunque una scuola valida che conta tanti elementi arrivati dall’estero, che ne hanno accresciuto l’esperienza e la professionalità. Diciamo che è un calcio di buon livello anche se, in Champions League, l’Otetul Galati ha rimediato una figuraccia. Mancano le infrastrutture, ma non il seguito degli sportivi, molto partecipi e passionali. Il Vaslui è una di quelle società che hanno effettuato considerevoli investimenti, per allestire un gruppo che possa fare bene sia in Romania che nelle Coppe. A sorpresa ha perso l’ultima gara di campionato, forse perché è progettata già alla sfida con i biancocelesti. Un ’eventuale qualificazione, a spese della Lazio, rappresenterebbe Un traguardo storico. La Lazio troverà Temperature fredde, ma un pubblico tanto caldo che sosterrà i propri calciatori senza un attimo di pausa. Il fattore ambientale potrebbe anche avere un ruolo importante, per questo prevedo una partita insidiosa». Sulle possibilità di qualificazione, Bergodi non si sbilancia. «Entrambe le squadre cercheranno di vincere, entrambe dovranno sopportare una forte pressione, quindi dico che hanno il cinquanta per cento a testa. La Lazio è sicuramente più forte e organizzata, ma dovrà tirar fuori il meglio di sé proprio perché il pareggio potrebbe non bastarle».
Fra tutti gli esami fin qui disputati, quello di giovedì sarà sicuramente il più complicato e il più importante. La squadra dovrà trovare la forza, la determinazione e i gol necessari per recuperare una classifica compromessa. In avvio di torneo veniva accreditata come la terza candidata alla conquista dell’Europa League, difficile credere che possa salutare la competizione così presto e contro avversari alquanto modesti. Il tecnico Reja schiererà la migliore formazione possibile perché questo è un appuntamento senza appello, da non fallire assolutamente, al quale il popolo biancoceleste tiene particolarmente. L’Europa League porta prestigio, credibilità internazionale e più soldi rispetto al passato. Vincere a Vaslui, inoltre, darebbe ulteriore spinta per ripartire alla grande in campionato.

lunedì 28 novembre 2011

LAZIO-JUVENTUS 0-1


La Juventus espugna l’Olimpico di Roma per 0-1 al termine di una gara bifronte. Un primo tempo giocato a ritmi forsennati dagli uomini di Conte ed una ripresa, specie nei primi venti minuti, di sofferenza pura sulla pressione biancoceleste. La Lazio di Reja esce lievemente ridimensionata nelle sue ambizioni scudetto essendo parsa pienamente in partita solo nei primi venti minuti della ripresa, senza tuttavia, a parte rare eccezioni, rendersi mai molto pericolosa dalle parti di Buffon e rischiando su qualche contropiede.

FORMAZIONI - Reja stupisce tutti mandando in campo dal primo minuto mister 100 goal Tommaso Rocchi a fare coppia con il rientrante Klose e spedendo in panchina il francese Cissè. In difesa, perdurando l’assenza di Dias e gli acciacchi di Biava, confermatissimi i centrali Diakitè e Stankevicius, che così bene avevano fatto sette giorni fa a Napoli. Conte invece, recuperato il diffidato Pirlo dalla botta al ginocchio, schiera come previsto il miglior 11 possibile, reduce da tre vittorie consecutive. In campo anche gli altri tre a rischio squalifica: Chiellini, Marchisio e Pepe.

PARTITA - Primo tempo frizzante, vivace, con le due squadre corte ed aggressive. Le migliori occasioni però sono di marca juventina con Marchisio che spedisce di poco a lato al 10’ su crosso di Liechsteiner dalla destra e con una punizione a lunga gittata di Pirlo che Marchetti battezza male smanacciando a centro area dove per poco Liechsteiner non riesce ad approfittarne spedendo a lato. Al 34’ la Juve passa in vantaggio con un rapidissimo capovolgimento di fronte, Buffon è bravissimo in uscita su Rocchi servito alla perfezione da Hernanes, e i bianconeri in tre passaggi sono in porta: Vucinic apre sulla sinistra, scatto di Matri che serve al centro Pepe il cui tap in vincente spiazza Marchetti. La ripresa è tutta un’altra gara, almeno per i primi venti minuti la Lazio schiaccia la squadra di Conte nella propria metà campo ma, a parte un clamoroso palo di Hernanes al 60’, combina ben poco. Anzi, nel finale, è la Juve ad avere una doppia occasione per il raddoppio con Giaccherini ,subentrato a Vucinic ,e Matri ma il portiere laziale è attento. Nota stonata in casa Juve, l’ammonizione al diffidato Marchisio che gli farà saltare la gara contro il Napoli di martedì.

CHIAVE - La fascia destra della Juventus . E’ lì che i bianconere vincono la partita, il duo Liechsteiner – Pepe fa ammattire il povero Radu mal supportato da Lulic. Nell’occasione del gol il rumeno sbaglia la diagonale e la frittata è fatta.

CHICCA - Matri e Brocchi, amici per la pelle. Pochi sanno che la punta della nazionale ha preso come numero di maglia il 32 non per onorare Vieri, con cui condivide la passione per le veline more di Striscia, ma come tributo a Brocchi di cui è amico dai tempi un cui militava nelle giovanili del Milan.

TATTICA - Reja aveva studiato la gara cercando di bloccare l’uscita palla a terra della Juventus tenendo le due punte alte sui centrali bianconeri ed Hernanes francobollato a Pirlo, così da costringere la retroguardia ospite al lancio lungo. Peccato che la cosa gli riesca solo per quindici minuti del primo tempo.

MOVIOLA - Bene la terna arbitrale, nulla di particolare da ravvisare

PROMOSSI&BOCCIATI - Liechsteiner e Pepe arano la fascia come due stantuffi lasciando le briciole agli avversari, grande gara anche di Matri che corre, svaria, si sbatte e nel finale sfiora anche il goal. Male invece Radu e Lulic, frastornati dal mulinare di gambe avversarie, nullo anche Konko, pallido Klose. Si salva Hernanes nel grigiore biancoceleste di stasera.

da Goal

martedì 22 novembre 2011

Calori, l'autore del gol che valse il secondo scudetto: "Non ci ho mai giocato,ma il biancoceleste mi è entrato nel cuore"


È entrato di diritto nella storia biancoceleste senza nemmeno aver mai indossato quei colori. Con il suo gol alla Juventus nel nubifragio di Perugia, Alessandro Calori regalò alla Lazio il suo secondo scudetto e per ricordare quel momento magico e presentare la prossima sfida di campionato, Daniele Magliocchetti in un articolo sul Messaggero di oggi, gli ha fatto una bella intervista che oltre a riportare nella mente del tifoso laziale momenti bellissimi, ha svelato anche alcuni curiosi retroscena:
Calori ricorda quel 14 maggio del 2000? «E chi lo dimentica? Con un gol sono entrato nella storia del calcio e della Lazio».
Cosa le viene in mente di quell’azione oggi, a distanza di undici anni? «Beh, che la palla me l’ha consegnata involontariamente Conte, l’attuale tecnico della Juve. E la cosa mi fa quasi sorridere».
Ricorda la dinamica? «Nitidamente. Una punizione di Rapajc dal vertice destro, la palla arriva in area, viene ribattuta da uno juventino e finisce sui piedi di Antonio che sbaglia il rinvio o una cosa simile e praticamente me la passio, io tiro al volo e segno. Qualcuno disse che la colpa fu di van Der Sar, ma l’olandese non ci poteva fare nulla. È stato un gran diagonale».
E la sua vita da calciatore quel giorno cambiò un po’ o no? «Direi di si. Mi chiamarono tutti, ma ricordo chiaramente due telefonate. La prima di Simeone, compagno ai tempi del Pisa, che mi disse: grazie Ale ci ha regalato un sogno. La seconda di Sensini, con cui giocai a Udine tanti anni, che mi non stava più nella pelle».
Di quella partita si è detto di tutto. Quella pioggia poi… «La verità è che se fosse stata una gara in mezzo alla stagione, sarebbe stata sospesa senza problemi. Però c’erano state tutte le polemiche del gol annullato a Cannavaro, i tifosi della Lazio che avevano protestato in Federazione. La pressione era alle stelle. E poi c’era l’arbitro Collina che parlava continuamente al telefono e alla fine gli dissero che si doveva tornare in campo».
Calori è un idolo per i laziali, un incubo per gli juventini. «Pensare che la mia fede è juventina, il mio mito era Gaetano Scirea, però quella partita rappresenta una cosa bella del calcio. Per tutti era una partita scontata, invece l’abbiamo vinta noi del Perugia che non avevamo niente da perdere. E poi mi fa piacere che ogni tifoso della Lazio che incontro mi stringa la mano e mi ringrazi. Non ci ho mai giocato ma il biancoceleste mi è entrato nel cuore».
E sabato prossimo ancora Lazio-Juve. «Gran partita, con due belle squadre. sono curioso di vedere chi la spunterà. Conte è stato bravo, ma Klose e Cisse possono fare male a chiunque».
Sembra che le piaccia un po’ di più la Lazio. «Igli Tare, compagno ai tempi del Brescia, è stato bravo e geniale mi dispiace che non gli si riconosca. È un direttore sportivo, che sa fare il suo lavoro. Lui e Lotito hanno portato gente come Diàs, Hernanes, Klose e Cisse. La Lazio è una squadra di spessore»
E chissà che un giorno non tocchi a lei. «Magari. Il mio sogno è poter vincere lo scudetto con una squadra che non è abituata a vincerli ogni anno. E poi qualche piccola credenziale con i colori biancocelesti me la sono guadagnato, no?»

TARE: "Potremmo intervenire sul mercato"


Igli Tare, direttore sportivo della Lazio, ha parlato di mercato, di Dijbril Cisse e della partita di sabato scorso contro il Napoli. Il dirigente è stato intervistato da 'Lazio Style Radio'.

Lazio vigile. Se ci sarà l'opportunità, Claudio Lotito e i suoi torneranno sul mercato per rinforzare la squadra. Il colpo in canna non c'è, la disponibilità sì: "Vediamo - spiega Tare - ma siamo disponibili. Gli acquisti estivi stanno facendo bene, siamo molto soddisfatti della squadra. Se ci saranno delle necessità non ci tireremo indietro, altrimenti andremo avanti così".

Da Mirolsav Klose a Federico Mrchetti, i volti felici dei nuovi acquisti. Un po' più scuro in volto Lorik Cana. Cisse, invece, sembra sull'orlo di una crisi di nervi: l'astinenza da goal gli sta giocando un brutto scherzo. "Dijbril sta attraversando un momento difficile, ma sono sicuro che saprà risollevarsi. E' un grande giocatore, importantissimo per noi. Si sbloccherà presto".

Ultima battutta sul pareggio del San Paolo. Una Lazio arcigna ha fatto muro agli attacchi del Napoli. Poca roba in attacco, ma considerate le tante assenze, va bene così: "L'importante era fare risultato. E lo abbiamo fatto. Abbiamo fatto una gara di sacrificio, non eravamo al meglio ma siamo riusciti a strappare un punto. A Napoli ha perso il Milan, ha pareggiato il Bayern: è difficile uscire indenni da questo campo. Noi ci siamo riusciti. La sida con la Juve? Ci dirà quanto siamo grandi".

NAPOLI-LAZIO 0-0


Per non perdere contatto dalla vetta della classifica il Napoli prova a vincere contro la Lazio per invertire la tendenza che lo vede sempre perdente negli incontri di campionato che precedono le gare di Champions. La compagine romana scende a Napoli da capolista meritatamente in testa alla classifica (ovviamente in attesa dei recuperi) ed ha tutta l’intenzione di rimanerci. I numeri perché sia una grande partita ci sono tutti per questa sfida che si preannuncia molto aperta ed avvincente.

FORMAZIONI – Azzurri partenopei praticamente in formazione tipo: difesa a 3 con Campagnaro e Aronica ai lati di capitan Cannavaro; cerniera di centrocampo a 4 con Maggio e Dossena sulle corsie di spinta e Dzemaili e Inler in mezzo. In avanti i tre tenori, per Mazzarri niente turnover in vista della partita decisiva di Champions contro il City di Mancini. Reja invece deve fare a meno del bomber Klose e dei titolari di difesa Biava e André Dias. Lancia in attacco Sculli a fianco di Cissè supportati dall’estro del profeta Hernanes. A centrocampo confermato il bosniaco Luljc a sinistra e i soliti Brocchi e Ledesma, mentre in difesa i centrali sono Diakite e Stankevicius.

PARTITA – Buon ritmo e pressing alto da entrambe le parti, Napoli e Lazio iniziano la gara con grande agonismo ma senza trovare occasioni da rete. Al 13° grande torsione di Campagnaro su punizione dal limite destro di Lavezzi, ma la sua girata finisce alta di poco sopra la traversa. Al 20' è Inler a provarci con una gran botta da fuori ma che non centra la porta, in questa fase comunque è il Napoli ad avere il pallino del gioco, anche se con una manovra più compassata del solito. Poco prima della mezzora apertura di Inler per Dossena, cross per l'inserimento centrale di Cavani che non arriva sul pallone. Il Matador era pero’ in fuorigioco. Nell’ultimo quarto d’ora del primo tempo non succede quasi niente, poche fiammate e zero emozioni, sul piano dello spettacolo si è visto davvero poco.

La ripresa si apre con due belle azioni di Lavezzi che dal vertice sinistro dell’area impegna Marchetti, soprattutto nella seconda delle due. Dall’angolo che ne scaturisce la palla arriva proprio al Pocho che a 3 metri dalla linea di porta cerca un improbabile semi rovesciata e spedisce incredibilmente fuori. Un minuto ancora ed è Dzemaili con una punizione a giro a sfiorare il palo alla sinistra di Marchetti. Il Napoli sembra aver messo il turbo e Reja corre ai ripari, fuori Hernanes per Matuzalem e Konko per Scaloni. Al 6' fischiato un fuorigioco inesistente a Maggio che è in posizione regolare nel suo inserimento in area quando serve Cavani che mette dentro a gioco fermo. La moviola confermerà la sensazione, il gol era regolare! Gli uomini di Mazzarri rifiatano dopo la sfuriata dei primi minuti intensissimi e la Lazio trova un break con Cissè che conclude fuori da posizione defilata. La fatica inizia a farsi sentire e le squadre sembrano allungarsi, l'impressione è che il risultato possa sbloccarsi da un momento all'altro, col Napoli che ora aspetta la Lazio nella propria metà campo, pronto a ripartire. Alla mezzora azione stupenda del Napoli, Hamsik lancia Lavezzi che affonda a sinistra e cross, girata al volo di Cavani ma Marchetti ha un riflesso felino e respinge. Al 40' è ancora Cavani a impegnare Marchetti con una palla girata di testa che sembrava più innocua ed invece stava per sorprendere il portiere laziale. In pieno recupero guizzo di Lavezzi che si infila in un retropassaggio laziale e quasi sorprende l’attentissimo Marchetti. All’ultimo soffio è ancora sfida Lavezzi-Marchetti: l’argentino trova un bel tiro angolato da fuori ma a vincere è ancora il numero uno laziale che devia in corner l’ultima occasione della partita.

CHIAVE – L’assenza di Klose costringe la Lazio a giocare diversamente dal solito e senza il punto di riferimento la davanti ne risente tutta la manovra d’attacco. Cosicchè i biancocelesti reduci da quattro vittorie consecutive in trasferta frutto di una manovra corale stavolta quasi fanno da spettatori a un Napoli inconcludente nel primo tempo e arrembante nel secondo.

CHICCA – La stupenda azione corale degli azzurri partenopei alla mezzora della ripresa: Hamsik detta l’affondo al Pocho Lavezzi che da sinistra mette dentro una palla tesa che il Matador Cavani gira al volo verso la rete laziale, Marchetti devia con un bel riflesso. La sfida tra l’estremo laziale e la punta azzurra è il leit motiv della gara, alla fine la spunta il nazionale di Prandelli.

TATTICA – La Lazio parte molto guardinga priva com’è del suo panzer tedesco e dei due centrali titolari di difesa Dias e Biava. Il Napoli ci mette un buon piglio ma è molto confusionario. Spinge come di consueto sulle fasce laterali, soprattutto a destra con Maggio ma non trova occasioni ghiotte in avanti, coi tre tenori piuttosto bloccati nelle posizioni, Hamsik e Cavani spenti e Lavezzi stranamente poco ispirato. A un quarto d’ora dalla fine Mazzarri si gioca anche la carta Pandev e passa a un 4-2-3-1 per provare a vincere la gara. La Lazio prova a chiudere tutti i varchi con un 4-5-1 molto guardingo. Finisce a reti inviolate.

MOVIOLA – Poco lavoro nel primo tempo per l’arbitro Rizzoli. Alla prima entrata dura non esita a mostrare il giallo a Cissé per una entrata da dietro su Cannavaro. A inizio ripresa viene tradito dal guardalinee Nicoletti che segnala un fuorigioco inesistente: Maggio era in posizione regolarissima sul filtrante di Hamsik. Inutile a questo punto il suo assist a Cavani che mette dentro. Errore grave che avrebbe cambiato il corso della partita.

PROMOSSI&BOCCIATI – Meglio le difese dei rispettivi attacchi. Solidi i 3 napoletani che fanno passare un tranquillo sabato sera a De Sanctis. Balla un po’ di più invece la difesa laziale ma tiene tutto sommato bene, e quando non ce la fa c’è super Marchetti a tappare i buchi e a dar loro sicurezza. Molto positivo oltre all’estremo difensore anche Lulic, il bosniaco che arriva dal campionato svizzero corre ed ha talento da vendere. Tra gli azzurri di casa il migliore è sicuramente il Pocho Lavezzi, anche se si divora un occasione colossale è sempre lui a inventare i pericoli. Spento Hamsik, meglio il Matador Cavani ma non è ancora lo spietato uomo gol dello scorso campionato.