sabato 31 ottobre 2009

Aspettando Siena-Lazio...tridente pesante contro i toscani


Una vigilia da brividi. A 24 ore dal delicato impegno di campionato contro il fanalino di coda Siena, Davide Ballardini definisce in gran segreto gli ultimi dettagli. Nel ritiro toscano che ospita la compagine biancoceleste è andata in scena l’ultima rifinitura tattica, nella quale è stato testato il possibile undici che domani sarà chiamato a riportare il bottino pieno nella massima serie dopo un’astinenza di due mesi (ultimo successo nella 2nd giornata contro il Chievo). Per uscire dalla crisi che sta attanagliando la Lazio, il tecnico ravennate sembra orientato ad affidarsi a tutto il suo potenziale offensivo. Così come nella seduta di ieri, infatti, anche questa mattina è stato provato il tridente pesante formato da Zàrate, Cruz e Rocchi. Una soluzione mai sperimentata dal primo minuto in questa stagione, ma proposta mercoledì nel secondo tempo con il Cagliari. E’ un 4-3-3 spregiudicato: “El Jardinero” fa il riferimento centrale, il capitano la seconda punta, mentre il numero 10 argentino è libero di svariare per tutto il fronte offensivo (in relazione alle fasi di gioco può diventare anche un 4-3-1-2). In assenza delle geometrie dello squalificato Matuzalem, dunque, il tecnico ravennate dovrebbe schierare tutte le sue bocche da fuoco, relegando inizialmente Foggia in panchina (ma il ballottaggio con Rocchi resta ancora in piedi). Dopo due giornate di assenza (coincise con due sconfitte), davanti alla difesa tornerà la mente pensante di Baronio, affiancato a destra da Brocchi e da Mauri sulla sinistra. Fermo restando Lichtsteiner e Kolarov, ci saranno novità anche al centro della retroguardia, dove tornerà Sebastiano Siviglia al posto di Mobido Diakitè. In pole position per l’ultima maglia è il rumeno Stefan Radu, provato quest’oggi tra i titolari. In seconda battuta c'è Cribari. Il reintegrato Stendardo si gioca un posto in panchina con Diakitè.

PROBABILE FORMAZIONE (4-3-3): MUSLERA, LICHTSTEINER, SIVIGLIA, RADU, KOLAROV; BROCCHI, BARONIO, MAURI; ZARATE, CRUZ, ROCCHI.

venerdì 30 ottobre 2009

Lotito e Tare decidono per il ritiro


La Lazio è partita per il ritiro anticipato in una località nei pressi di Siena dove preparerà la sfida di domenica prossima contro la formazione toscana. La decisione, assunta dal presidente Lotito, è maturata nella notte nonostante il tecnico Ballardini, dopo la sconfitta con il Cagliari, non si fosse detto favorevole a questo tipo di soluzione, pur ritenendola giusta nel caso specifico. La squadra biancoceleste è partita dal centro sportivo di Formello intorno alle 10:30. Pattuglie di polizia hanno protetto l'uscita del pullman dai tifosi che anche stamattina erano andati a contestare. La soluzione del ritiro era stata già scelta lo scorso anno (a Norcia) alla vigilia del derby contro la Roma, poi vinto dalla Lazio, e la speranza della società è che la squadra possa lavorare con serenità per tornare al successo, che in campionato manca ormai da due mesi.

L'APPELLO AI TIFOSI - «Abbiamo preso la decisione di anticipare il ritiro perchè siamo preoccupati per la situazione in cui ci troviamo e vogliamo restare concentrati e lavorare a testa bassa». Così il ds della Lazio, Igli Tare, ha spiegato a Formello la scelta del ritiro anticipato a Siena in vista della sfida contro la formazione toscana. «Tutti sono dispiaciuti perchè c'è la voglia di far bene - ha aggiunto Tare - manca quel pizzico di fortuna per sbloccare la squadra, ma abbiamo i mezzi per ritrovare la strada giusta». Un ritiro reso obbligatorio anche dal pesante clima di contestazione dei tifosi. «Non giudico, dico solo che i tifosi devono starci vicino per aiutarci - ha ammesso - devono essere un valore aggiunto. Dobbiamo pensare partita per partita, non nel lungo periodo. Siena sarà molto importante». Un altro ko potrebbe mettere a rischio anche la panchina di Ballardini fin qui considerato intoccabile. «Non voglio neanche pensare a questa ipotesi - ha concluso - non penso negativo non voglio rispondere ad una domanda del genere. La contestazione al sottoscritto? La gente è libera di valutare, il mio impegno è stato importante prima e lo sarà ancora di più in questo momento». Per il ritiro non sono partiti 'dissidenti' ed 'esclusi'. Nessuno infatti ha convocato Pandev, Ledesma, e tutto il gruppo di giocatori rimasti ai margini, Firmani, Stendardo, Manfredini e Bonetto (più gli infortunati Dabo, Scaloni, Meghni e Del Nero). La situazione da separati in casa, dunque, prosegue e nelle prossime ore, potrebbe esplodere un caos legato a contratti, diritti lesi e rescissioni anticipate, tutte rivendicazioni che gli 'esclusì di turno potrebbero recapitare al presidente Lotito.

giovedì 29 ottobre 2009

Lazio-Cagliari 0-1


Continua il periodaccio della Lazio che non vince da agosto in campionato. A differenza della prestazione col Bari, questa sera gli uomini di Ballardini si mostrano più convinti e intraprendenti, vogliosi di rifarsi soprattutto di fronte ai tifosi che non hanno fatto mancare contestazioni e fischi prima della gara. Ma questo non è bastato a ribaltare lo scivolone di Muslera che, con una papera su punizione di Conti a inizio ripresa, regala la vittoria a un Cagliari ben disposto in fase difensiva ma pericoloso solo a sprazzi in contropiede.

In campo – Dopo gli esperimenti delle ultime due gare, Ballardini torna al più classico 4-4-2. La sorpresa è senza dubbio il primavera Perpetuini in campo dal primo minuto al posto di Mauri, anche per le assenze di Baronio influenzato e Dabo squalificato. In difesa l’inedita coppia Siviglia-Radu, mentre Rocchi vince il ballottaggio con Cruz per fare coppia con Zarate, questa sera più arretrato del solito. Allegri conferma la difesa prevista e manda a sedere in panchina Dessena per Biondini. Cossu si piazza dietro alle punte Jeda e Matri.

Si gioca – Ritmi buoni nei primi minuti, un botta e risposta affidato a Zarate e Matri, poi la prima vera palla goal capitata ai biancocelesti con una bordata di Kolarov dalla linea di fondo, dopo un pregevole slalom tra le maglie rossoblu: Marchetti con qualche affanno respinge. Le rispettive difese si fanno valere e non lasciano spazio all’avversario, solo la rapidità di Cossu da una parte e di Zarate dall’altra sembrano ravvivare nella prima mezzora di gara una fase offensiva un po’ sterile da entrambe le compagini. Poi un lampo di Perpetuini che prova la botta da fuori rischia di beffare Marchetti, sorpreso da un’impennata del pallone in seguito alla deviazione di Astori. Nel finale Agostini strattona Zarate lanciato verso la porta sulla linea destra di fondocampo, ma secondo il direttore di gara è tutto regolare.

Nella ripresa è Ballardini a cambiare qualcosa, mandando in campo Mauri al posto di Perpetuini. Subito Zarate si rende pericoloso su un elegante appoggio filtrante dal limite di Matuzalem che aveva ricevuto dal defilato Rocchi: stop e tiro a incrociare dell’argentino, ma Marchetti c’è. Al 5’ sul ribaltamento di fronte arriva il fallo con relativa ammonizione ai danni di Mauri e l’inaspettato goal ospite: Muslera si fa passare sotto le gambe il rasoterra su punizione indiretta di Conti, poi Matri è lesto ad allungare il piede e ribadire in rete la palla, ferma sulla linea di porta. Lazzari prova poco dopo a raddoppiare con una botta da fuori che sibila vicino all’incrocio, ma poi è la Lazio a rifarsi intraprendente, prevalentemente con imprecisi tiri da fuori dei suoi due uomini più in palla, Zarate e Matuzalem. Una punizione insidiosissima di Kolarov per poco non filtra tra la selva di maglie. La Lazio mette su un vero arrembaggio con tiri da ogni posizione, Kolarov e Zarate i più attivi ma sempre poco incisivi. Il Cagliari punta sui contropiedi, spesso disinnescati dalla sempre più sbilanciata retroguardia laziale, ma costringe comunque Muslera a interventi miracolosi, al 71’ con Biondini e Conti da fuori area e al 90’ con un gran palo da parte di Lazzari, accentratosi dopo un dribbling insistito ai danni di Radu sulla destra.

mercoledì 28 ottobre 2009

Stasera c'è Lazio-Cagliari


Situazione movimentata in casa Lazio. Nel pomeriggio contestazione circa 200 tifosi con l'esplosione di un paio di bombe carta. Allenamento bloccato per una ventina di minuti da parte di Davide Ballardini che ha continuato la sessione in un campo lontano dalla contestazione. A centrocampo torna Baronio, anche se un attacco inflluenzale lo tiene in forse fino all'ultimo. Mentre in attacco Cruz farà coppia con Zarate.
Dubbi per Foggia e Siviglia. Per Allegri dopo la vittoria toccasana contro il Genoa gli unici pensieri vengono dal reparto arretrato. Non ci sarà Pisano mentre Marzoratti è in dubbio fino all'ultimo visto che accusa dolori alla gamba destra. Matri dovrebbe essere favorito e fara coppoa con Nenè. Jeda partirà dalla panchina.

Roma Stadio Olimpico mercoledì ore 20.45

LAZIO (4-3-1-2): Muslera; Lichtsteiner, Diakitè, Cribari, Kolarov; Brocchi, Baronio, Mauri; Foggia; Cruz, Zarate.
A disposizione: Bizzarri, Radu, Perpetuini, Eliseu, Matulasem, Rocchi, Makinwa. All.: Ballardini
Squalificati: Dabo
Indisponibili: Scaloni, Del Nero, Meghni, Siviglia

CAGLIARI (4-3-1-2): Marchetti; Canini, Lopez, Astori, Agostini; Dessena, Conti, Biondini; Cossu; Matri, Nenè.
A disposizione: Lupatelli, Sivakov, Barone, Parola, Lazzari, Matri, Larrivey. All.: Allegri
Squalificati: nessuno
Indisponibili: Pisano, Marzoratti

28 OTTOBRE: per non dimenticare Vincenzo Paparelli


Mi chiamo Vincenzo Paparelli, e sono morto il 28 ottobre del 1979.
Forse qualcuno si ricorda ancora di me. Ero un uomo di trentatrè anni che un giorno fu ucciso allo stadio Olimpico da un razzo a paracadute di tipo nautico sparato da un tifoso ultrà della Roma. Quando sono stato colpito stavo mangiando un panino. Mia moglie Wanda cercò di estrarmi quel tubo di ferro dall'occhio sinistro, ma siccome il razzo bruciava ancora, finì per ustionarsi una mano. Il medico che mi ha prestato i primi soccorsi, dichiarò che nemmeno in guerra aveva visto una lesione così grave. Il giorno dopo tutti i giornali mostrarono una fotografia scattata qualche mese prima, che mi ritraeva in un ristorante insieme a mia moglie. Soltanto il quotidiano Il Tempo pubblicò l'immagine di me, riverso per terra, con la faccia insanguinata e l'orbita dell'occhio sinistro vuota. Sono stato la seconda vittima del tifo calcistico in Italia, la prima era un tifoso della Salernitana che nel 1963 morì in seguito a degli scontri scoppiati in tribuna con dei tifosi del Potenza. Tra le personalità del mondo sportivo il primo ad accorrere all'ospedale Santo Spirito, dove sono giunto ormai morto, è stato il Presidente del Coni Franco Carraro.
Mio cognato quando ha sentito alla radio il mio nome ha pensato a un caso di omonimia. Mio fratello quando ha saputo della disgrazia, ha avuto un forte senso di colpa perché mi aveva prestato la tessera e quel giorno allo stadio al mio posto doveva esserci lui. Mia moglie, che era accanto a me nell'ambulanza, per tutto il tempo mi ha pregato di non morire e mi ha tenuto stretta la mano. Dopo aver sbrigato tutte le formalità in questura e aver ritirato i documenti e i miei oggetti personali, ha avuto una crisi e ha cominciato a urlare. Sulle foto apparse sui giornali i giorni seguenti è ritratta insieme a sua madre che cerca di consolarla e le tiene un braccio sulla spalla. Ha la faccia stanca e scavata, e nei suoi occhi c'è qualcosa di terribile. Il mio nome e quello de i miei familiari sono comparsi sui quotidiani per tutta la settimana dopo l'omicidio e anche quella successiva, ma sempre con minore risalto. Io sono stato definito unanimemente un uomo normale e tranquillo, con un'unica passione, quella per la Lazio. Alcuni quotidiani hanno sottolineato più volte che avevo un'officina meccanica in società con mio fratello e vivevo in una moderna borgata romana chiamata Mazzalupo. Qualcuno ha scritto che avevo comprato il televisore a colori con le cambiali, e il mio unico lusso era un Bmw di seconda mano che tenevo in garage e lucidavo come uno specchio. Dopo la mia morte, il capitano della Lazio Pino Wilson ha telefonato a mia moglie per porgerle le condoglianze. Anche il sindaco di Roma Petroselli ha telefonato, e si è offerto di pagare le spese del mio funerale e ha messo a disposizione della mia famiglia un assistente sociale. Il giocatore Lionello Manfredonia è andato a far visita ai miei familiari regalando a mio figlio più piccolo la sua maglietta con il numero cinque. Al mio funerale c'era tutta la squadra della Lazio, insieme all'allenatore Bob Lovati e al presidente Lenzini. I giocatori della Roma invece non hanno partecipato perché impegnati con la trasferta di Coppa Italia a Potenza, al loro posto la società ha inviato i ragazzi della Primavera. Alla cerimonia funebre hanno assistito migliaia di persone e per quel giorno è stato proclamato il lutto cittadino. La Fondazione Luciano Re Cecconi ha devoluto un milione in beneficenza alla mia famiglia. La giunta regionale del Lazio ha stanziato la somma di cinque milioni come segno di solidarietà. La Società Sportiva Roma ha fatto affiggere una targa in Curva Nord per ricordare la mia persona. Mio fratello Angelo ha proposto alle due società romane una partita Lazio-Roma mista cioè con i giocatori laziali e romanisti mescolati nelle due formazioni, ma alla fine non se n'è fatto niente. Per alcuni giorni sono stato oggetto di un acceso dibattito sulla violenza negli stadi. Il sindaco di Roma ha affermato che bisognava meditare su questa tragedia e discuterne in tutti i club sportivi e nelle scuole. Qualcuno ha proposto che fossero installati negli stadi degli impianti di televisione a circuito chiuso per individuare i tifosi violenti. Il capo degli arbitri, Giulio Campanati, ha chiesto l'abolizione della moviola in Tv. Per alcuni mesi sono state prese drastiche misure repressive: è stato proibito l'ingresso allo stadio di aste di bandiera, tamburi e persino di striscioni dai nomi bellicosi, e anche di spillette e toppe che potessero risultare offensive. Il pubblico doveva incitare la propria squadra solo con la voce e con le mani. Il mio nome è stato, a secondo dei casi, inneggiato e sbeffeggiato dai tifosi della Lazio e della Roma Sui muri della città ancora oggi campeggiano scritte che dicono «Paparelli, sarai vendicato», o «Paparelli non ti dimenticheremo», o anche «10, 100, 1000 Paparelli» o ancora, «Paparelli ti sei perso i tempi belli». In questi ultimi anni i giornali hanno parlato di me, soltanto all'indomani di un nuovo delitto avvenuto allo stadio. Nel 5° anniversario della mia scomparsa, i tifosi mi hanno ricordato prima di una partita con la Cremonese. Sul tartan, all'altezza della Tribuna Tevere hanno spiegato uno striscione con scritto «Vincenzo vive», mentre la curva intonava «28 ottobre Lutto Nazionale». Nel 10° anniversario è stato inaugurato il «Lazio Club Nuovo Monte Spaccato, Vincenzo Paparelli». L'anniversario della mia morte è stato commemorato dai tifosi laziali della Curva Nord per oltre quindici anni, poi da qualche tempo è calato il silenzio. Il torneo di calcio Vincenzo Paparelli è arrivato soltanto alla terza edizione, poi si è fermato per mancanza di finanziamenti. I lavori per le ristrutturazioni dello stadio Olimpico di «Italia '90» hanno cancellato per sempre le curve di un tempo, e con loro la targa di marmo che mi ricordava. Sul motore di ricerca Yahoo digitando il mio nome e cognome racchiudendolo tra virgolette, il risultato dice sempre «Ignored». Nell'archivio del quotidiano il Messaggero, risulta che l'ultima volta che sono stato nominato è il 5 febbraio del 1995, in occasione di un breve articolo sul mio assassino. Il mio assassino si chiamava Giovanni Fiorillo, aveva diciotto anni ed era un pittore edile disoccupato. Subito dopo l'omicidio ha fatto sparire le sue tracce e si è dato alla latitanza. Qualcuno diceva di averlo avvistato a Pescara, qualcun altro a Brescia, qualcun altro ancora a Frosinone, che chiedeva informazioni per comprare le sigarette. Dopo quattordici mesi di clandestinità, si è costituito. Nel 1987 è stato condannato in Cassazione per omicidio preterintenzionale: sei anni e dieci mesi a lui che aveva lanciato il razzo, quattro anni e sei mesi agli altri due complici che lo avevano aiutato a introdurre nello stadio l'ordigno e a utilizzarlo. Durante quel girovagare per l'Italia e per la Svizzera ha telefonato quasi tutti i giorni a mio fratello Angelo, chiedendo scusa e giurando che non voleva uccidere quel giorno allo stadio. Era un ragazzo come tanti, abitava a Piazza Vittorio, era patito della Roma. Sua madre lavorava al mercato, suo padre aggiustatore meccanico. Era gente del popolo, come me. L'articolo sul giornale diceva che Giovanni Fiorillo è morto il 24 marzo del 1993: forse per overdose, forse consumato da un brutto male. Mio fratello Angelo l'ha perdonato, così come l'hanno perdonato mia moglie e anche i miei figli. Una cosa è certa, quel ragazzo è stato sfortunato, così come lo sono stato io. Mi chiamavo Vincenzo Paparelli. Sono morto il 28 ottobre del 1979. Forse qualcuno si ricorda ancora di me.

Un racconto di Massimiliano Governi (Gazzetta dello Sport)

domenica 25 ottobre 2009

Bari-Lazio 2-0


Un Bari che gioca novanta minuti di calcio vecchia maniera, ovvero difesa compatta e contropiede, stende inesorabilmente una Lazio per lunghi tratti imbarazzante e totalmente disorganizzata. Il goal nei minuti iniziali di Barreto rende l’impresa ancora più agevole, costringendo Ballardini a continui e testardi cambiamenti che portano solo ad una ingiustificabile confusione. Il Bari ha sempre in pugno la partita e riparte rapidissimo verso la porta avversaria, prima centrando il palo con speedy Alvarez e chiudendo i conti con un bel sinistro di Meggiorini. Ventura band in volo, Ballardini deve lavorare sodo e reintegrare i fondamentali Ledesma e Pandev.

In campo – Giampiero Ventura conferma lo spettacolare 4-4-2 che ha finora fruttato undici punti e il nono posto in classifica. Pesante l’assenza del talentuoso Rivas, sostituito dallo specialista nei calci piazzati Allegretti. Non recupera Parisi, spazio ancora a Salvatore Masiello. Davide Ballardini cambia tutto e schiera i suoi con un camaleontico 4-3-1-2, con Diakitè, Cribari e Radu davanti a Muslera e Lichtsteiner pendolo sulla fascia destra. Lo squalificato Baronio lascia posto in regia a Matuzalem, Mauri avanza sulla trequarti a supporto del tandem Zarate-Rocchi.

Si gioca – Il Bari è squadra in salute, veloce e non perde tempo per metterlo in mostra. I biancorossi attaccano con ordine ed eleganza, inserendosi nelle maglie della difesa laziale con troppa facilità. Corre il minuto 11 quando Almiron, giocatore ritrovato, scucchiaia una splendida palla in verticale per Barreto che controlla e batte Muslera con un preciso piattone, 1-0. La Lazio non trova la quadratura del cerchio, Ballardini continua a cambiare modulo e posizioni ma la sostanza rimane lo zero nella casella tiri in porta. E’ ancora Barreto al 22’ a rendersi pericoloso, controllo in area e scarico per Allegretti che calcia però alto. Nella pochezza generale degli ospiti spicca sempre il talento infinito di Mauro Zarate, l’argentino però abdica nel deserto e deve sempre cercare la soluzione personale. L’unica conclusione della prima frazione dei biancocelesti è proprio di Zarate, dribbling secco sulla tequarti su Donati e destro siderale sul primo palo con Gillet che vola a mettere in corner. I galletti biancorossi giocano un calcio di rara intelligenza, spazi sempre occupati e contropiede velocissimo con l’imprendibile Alvarez e nel finale di tempo un’azione tutta di prima partita proprio dall’ honduregno porta al tiro Allegretti che con un pallonetto morbido mette alto da buona posizione.

Rivoluzione nell’intervallo, la Lazio rientra in campo con Cruz e Foggia al posto di Mauri e Cribari. Ma, come dice una vecchia regola matematica, cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia. Il copione è sempre lo stesso, Lazio che stenta e in confusione pressoché totale, Bari che vola in contropiede sulle ali dell’entusiasmo. Al 4’ Alvarez scappa ancora all’inesistente marcatura di Kolarov e a tu per tu con Muslera calcia d’esterno sul palo interno. Sempre lo scatenato honduregno al 20’ entra in area e punta Kolarov, sospetto contatto ma Peruzzo lascia correre. Ventura continua il suo magic moment e inserisce Meggiorini al posto di Barreto, passa un minuto e l’ex Cittadella scambia con Kutuzov e si inserisce in area, sinistro secco e palla nel sacco per il 2-0. I cambi della Lazio portano solo peggioramenti, Dabo entra per Lichtsteiner e si fa espellere per un intervento spacca gambe su Alvarez che chiude definitivamente una partita a senso unico.

sabato 24 ottobre 2009

DEDICA SPECIALE PER ROCCHI


Se lo sono chiesto in molti. Tommaso Rocchi giovedì dopo il goal ha esultato mostando una V con la mano, oltre alla solita L in onore di sua figlia Camilla. Un gesto che non è passato inosservato. Molti pensavano fosse un gesto di vittoria. Invece era una dedica speciale. V come Valentina, la sua nuova compagna. Una doppia vittoria per Tommaso, che oltre al goal ritrova anche l’amore dopo il burrascoso divorzio da sua moglie.
Eurosport

venerdì 23 ottobre 2009

"Sottomarino giallo"...colpito e affondato


Rocchi e Zarate la coppia d'attacco un tempo più temuta dalla serie A è tornata e proprio nella gara più importante, la gara che si spera segnerà il rilancio della Lazio che non vince a Roma davanti al suo pubblico dalla prima giornata di campionato Lazio Atalanta. Ballardini si riprende così la sua panchina che sembrava traballante e sconfigge un buon Villarreal. Il gioco ancora manca la Lazio è stata spenta e imprecisa nei primi 45' e si è ripresa solo grazie agli episodi, deve decisamente migliorare.

In campo – Ballardini effettua il solito turn over di coppa lasciando a riposo, Muslera, Brocchi, Rocchi e Mauri per Bizzarri, Dabo, Cruz, Foggia e rimettendo in campo Lichtsteiner, domenica incomprensibilmente sostituito da Siviglia. Valverde dimentica i problemi in campionato, e schiera i suoi campioncini Rossi e Nilmar, dimostrando che non è venuto a Roma per cercare un pareggio.

Si gioca – Il Villarreal prende possesso del campo già dai primi minuti, al 6' Nilmar partito in contropiede supera Cribari e si divora la rete del vantaggio dall'altezza del dischetto, dopo due minuti Bizzarri manda in angolo il tiro di Eguren. A differenza di domenica contro la Sampdoria oggi in campo c'è una Lazio tatticamente offensiva con il tridente, i biancocelesti trovano il vantaggio senza faticare troppo, Cruz per Zarate, l'argentino si libera di Marcano e mette la palla alle spalle di Diego Lopez. Il Villarreal non si fa abbattere e continua il forcing verso la porta di Bizzarri, Pires sfiora il pareggio con un diagonale che finisce di poco fuori. Lazio assente e disordinata, il sottomarino giallo trova l'1:1 con Eguren che di testa insacca in rete, sfruttando una totale dormita della difesa laziale. Solita regia i padroni di casa prendono il gol e si rendono conto che stanno giocando una partita, Zarate scatta in area salta la difesa avversaria ma il suo tiro è debole e impreciso

Nella ripresa Ballardini sostituisce Dabo con Diakite e da libero sfogo a Kolarov e Lichtsteiner sulle fasce. Clamoroso palo della lazio Diakite ruba palla nella metà biancoceleste corre in contropiede la cede a Zarate che salta tutti, ma il suo tiro colpisce il palo alla sinistra di Diego Lopez. Al 68' Matuzalem viene ammonito per simulazione e lascia i suoi compagni in 10, anche se in inferiorità in contropiede Zarate arriva in fondo al campo cross per Cruz l'argentino manda clamorosamente fuori. Mauri per Cruz e Rocchi per Foggia, la Lazio non si spegne vuole vincere, prima Kolarov con un gran tiro dai 25 metri poi Zarate Diego Lopez non sa più dove guardare. La squadra di Ballardini è padrona del campo. Al 92' la rete che decide l'incontro con Rocchi che entrato da poco più di un quarto d'ora insacca alle spalle di Lopez servito da Kolarov.

giovedì 22 ottobre 2009

Aspettando Lazio-Villareal...


Alle 19 allo stadio Olimpico di Roma, la Lazio scenderà in campo per il terzo turno di Europa League. Di fronte una squadra ostica anche se non in uno splendido momento di forma, il Villareal di Giuseppe Rossi. Mister Ballardini è pronto ad un 4-3-3 con il tridente tutto fantasia e potenza Cruz, Zarate e Foggia.
Regia del centrocampo affidata a Baronio, supportato da Matuzalem, in gol domenica, e da Dabo. Lichtsteiner pronto a riprendersi il ruolo di terzino destro dopo la gara contro la Samp. Tutto confermato invece per il Villareal ad eccezione dell’unico assente Ibagaza.

Roma, stadio Olimpico, ore 19
PROBABILI FORMAZIONI
LAZIO (4-3-3): Bizzarri, Lichsteiner, Cribari, Radu, Kolarov, Dabo, Baronio, Matuzalem, Foggia, Zarate, Cruz. All. Ballardini
A disposizione: Muslera, Diakite, Perpetuini, Mauri, Brocchi, Rocchi, Eliseu
Squalificati: nessuno
indisponibili: Scaloni, Meghni

VILLAREAL (4-4-2): Lopez, Venta, Gonzalo Rodriguez, Marcano, Capdevilla, Cani, Senna, Eguren, Pires, Rossi, Nilmar. All. Valverde.
A disposizione: Oliva, Godìn, Angel Lopez, Soriano, Cazorla, Llorente, Jonathan Pereira
Squalificati: nessuno

indisponibili:
Ibagaza

domenica 18 ottobre 2009

Lazio-Samp 1-1....ancora un pareggio


La squadra di Ballardini e i ragazzi di Del Neri mantengono le premesse di spettacolo e danno vita ad una splendida partita ricca di episodi e ribaltamenti di fronte. Lazio efficace e incisiva nei primi minuti di entrambi i tempi, Sampdoria più quadrata e manovratrice per larghi tratti.. Pazzini allunga il suo ottimo momento trovando il goal del vantaggio come solo lui sa fare, risponde Matuzalem con un gran goal che chiude la prima frazione. Nella ripresa tante occasioni da una parte e dall’altra soprattutto nel finale esagitato da un pessimo Orsato, ma prima Muslera e poi Castellazzi chiudono tutte le sortite avversarie da campioni e distribuiscono equamente la posta in palio.

In campo – Ballardini recupera Brocchi a metà campo e torna al vecchio e prolifico 4-3-1-2 con Matuzalem vertice alto del rombo dietro le due punte Rocchi e Zarate. L’allenatore ravennate teme le fasce doriane e a sorpresa si affida a Siviglia terzino destro, Lichtsteiner va in panchina. Assenti i soliti Meghni, Del Nero, Scaloni e Makinwa oltre ai due grandi esclusi Ledesma e Pandev. Gigi Del Neri deve rinunciare allo squalificato Gastaldello e agli infortunati Semioli e Tissone, sostituiti da Padalino e dal rampollo Poli. Davanti ovviamente confermatissimi Cassano e Pazzini.

Si gioca – Parte subito in quarta la squadra di casa, la palla gira velocemente e il pressing funziona a dovere. Baronio scalda il lancio lungo e al 9’ manda in porta Rocchi che calcia però debolmente tra le braccia di Castellazzi. Zarate è in palla e si vede dai suoi slalom che la sosta è servita è parecchio e da una discesa dirompente l’argentino serve Matuzalem che in area si libera bene ma strozza troppo il sinistro. La Sampdoria però non è così in alto per caso e inizia a stantuffare sulla temibile fascia sinistra con Mannini e Cassano. Al 17’ il barese si libera in area ma a botta sicura trova Muslera tra sé e il goal, pochi minuti dopo è il turno di Ziegler, cross per Padalino e volèè di esterno destro ma ancora Muslera si distende e devia efficacemente. Continua l’assedio dei doriani e sempre dalla stessa fascia, Mannini ha tra i piedi l’ennesimo pallone giusto ma c’è sempre Fernando Muslera tra la Sampdoria e il vantaggio. Il portiere uruguaiano non può però sempre prendere tutto e al 40’ capitola; Poli gestisce uno splendido pallone e lo gioca su Pazzini che chiama l’uno – due a Padalino e si smarca in area per il colpo di testa nell’angolino che regala il vantaggio ai suoi. 0-1. Passano due minuti e a Mauri riesce una contestata sponda per Rocchi, lancio di prima per Matuzalem che in area aggancia splendidamente e incrocia il sinistro sul palo più lontano per l’1-1 finale di primo tempo.

Ripresa con gli stessi effettivi della prima frazione. Lazio che riparte con la stessa verve di inizio partita, Mauri mette due volte Rocchi in condizione di far male ma il centravanti veneziano sparacchia altissimo in entrambe le occasioni. Al 12’ episodio chiave della partita, Padalino abbatte Kolarov e rimedia il secondo giallo lasciando i suoi in dieci. Capitolini che spingono per i tre punti, Zarate trova Rocchi in area, sponda per l’inserimento di Matuzalem che viene stoppato dall’ottima uscita di Castellazzi. Continua il forcing asfissiante dei biancocelesti ma Mauri spreca un bell’assist di Brocchi cercando il goal dell’anno al volo. Al 27’ va in atto la legge della compensazione e Orsato espelle Baronio per un’entrata netta sul pallone. Errore marchiano del fischietto di Schio che fa infuriare i padroni di casa. La Samp ricomincia a spingere, Ziegler dalla distanza scalda due volte le mani dell’attento Muslera che risponde sempre presente. Al 39’ entra finalmente in partita un alterno Cassano, destro secco dai 20 metri e palla che smussa l’incrocio dei pali più vicino. Al 42’ tegola per gli ospiti, Pazzini stacca di testa e viene a contrasto con Muslera e si rompe malamente il setto nasale. Orsato chiude la sua disastrosa giornata sorvolando su un netto spintone di Diakitè in area su Ziegler. Finale concitato, Zarate parte in slalom speciale e mette Cruz davanti alla porta, sinistro del Jardinero troppo centrale e Castellazzi risponde con i piedi. Al 48’ ancora Lazio che sfiora il colpaccio, Brocchi alza in area per Mauri, stacco di testa perentorio e miracolo di Castellazzi che mette la parola fine ad un pareggio a dir poco pirotecnico!

-Massimo Culello-

sabato 17 ottobre 2009

Probabili formazioni di Lazio-Samp


Lazio (4-3-1-2): Muslera; Lichtsteiner, Cribari, Diakité, Kolarov; Dabo, Baronio, Mauri; Matuzalem; Rocchi, Zarate. A disp: Bizzarri, Siviglia, Radu, Brocchi, Perpetuini, Foggia, Cruz.
Ballottaggi: Diakité 75% - Siviglia 25%; Dabo/Mauri 60% - Foggia 40%; Rocchi 80% - Cruz 20%.
Possibili staffette: Brocchi-Dabo; Foggia-Mauri/Dabo/Matuzalem/Zarate; Cruz-Rocchi.

Sampdoria (4-4-2): Castellazzi; Stankevicius, Lucchini, Rossi M., Zauri; Padalino, Palombo, Poli, Mannini; Cassano, Pazzini. A disp: Fiorillo, Accardi, Cacciatore, Ziegler, Franceschini D., Bellucci, Pozzi.
Ballottaggi:
Padalino 75% - Ziegler/Bellucci 25%; Zauri 70% - Ziegler 30%.
Possibili staffette: Bellucci-Padalino/Mannini; Pozzi-Pazzini; Ziegler-Mannini/Padalino/Zauri; Franceschini D.-Poli.

venerdì 16 ottobre 2009

Provato il 4-4-2 anti-Samp...Ledesma spera


Questa mattina presso il centro sportivo di Formello è andato in scena il penultimo allenamento della settimana per la squadra biancoceleste. Dopo l’emergenza infortuni delle scorse settimane, torna folta la truppa a disposizione di Ballardini che contro la Sampdoria dovrà rinunciare ai soli Scaloni (contusione ossea), Del Nero (lesione muscolare) e Makinwa. Il nigeriano sta smaltendo la distrazione muscolare, ma non ha ancora ripreso ad allenarsi con il pallone.

Quest’oggi erano 28 (compreso i 3 portieri Muslera, Bizzarri e Berni) gli elementi a disposizione del tecnico ravennate che, dopo una prima fase di riscaldamento e di esercitazioni sulla tecnica individuale, ha bissato le prove di formazione effettuate nella seduta pomeridiana di ieri. Alla partitella in famiglia non ha partecipato lo svizzero Lichtsteiner (oltre a Manfredini, Bonetto, Artipoli, Firmani e Muslera) che dopo la fase atletica ha proseguito con un lavoro di scarico in palestra. Rispetto a ieri, invece, è tornato a svolgere l’intera seduta Baronio, mentre Goran Pandev è ancora ai box a causa di un problema alla schiena.

Interessante la seduta tattica, alla quale ha partecipato anche Cristian Ledesma. L’argentino è stato schierato come perno centrale in un centrocampo a tre, con Brocchi (ormai pienamente disponibile) e Meghni interni. Matuzalem ha agito da trequartista come ieri) alle spalle di Cruz e Zàrate. La seconda squadra, quella dei fratinati, è stata invece disposta con il 4-4-2, modulo che ha caratterizzato le trasferte di Sofia e Firenze. Una soluzione che fa impennare le quotazioni di Pasquale Foggia, schierato sulla corsia esterna destra; Dabo e Baronio erano i due centrali con Mauri a sinistra. Un quartetto che Ballardini potrebbe riproporre anche contro Cassano e compagni, con una sola eccezione: Matuzalem al posto di Dabo.

Queste nello specifico i due undici provati da Ballardini:

1 – (4-3-1-2): Bizzarri, Perpetuini, Diakitè, Radu, Kolarov; Brocchi, Ledesma, Meghni; Matuzalem; Cruz, Zàrate;

2 – (4-4-2): Berni, Stendardo, Siviglia, Cribari, Eliseu; Foggia, Dabo, Baronio, Mauri; Rocchi, Inzaghi.

In vista della Sampdoria, dunque, il dubbio tattico è sempre lo stesso: rombo di centrocampo o 4-4-2, Una scelta che mette in ballottaggio Pasquale Foggia e Dabo. Difficile ipotizzare, invece, un rientro dal primo minuto di Cristian Brocchi: il centrocampista lombardo è clinicamente guarito, ma l’intenzione di Ballardini è quella di rilanciarlo contro il Villareal. Per il resto, Siviglia e Cribari dovrebbero comporre la coppia centrale di difesa (con Lichtsteiner e Kolarov terzini); in avanti Rocchi resta in pole position su Cruz.

AGGIORNAMENTO ORE 15,09: Durante l'allenamento di oggi Meghni ha avvertito un fastidio alla coscia sinistra per cui domani mattina verrà sottoposto ad accertamenti diagnostici presso la Clinica Paideia.

Pandev-Inter: quadriennale da 2,5 milioni


Da alcuni siti vicini alla società nerazzurra si legge che tra Pandev e l’Inter è fatta. Il procuratore del giocatore starebbe respingendo già da alcuni mesi gli approcci delle altre squadre interessate all’attaccante, confermando di avere già l’accordo per giugno con un club prestigioso. Accordo trovato un paio di mesi fa durante una riunione con Marco Branca e Lele Oriali: quadriennale da 2,5 milioni di euro più bonus legati al rendimento a partire da giugno 2010. Lotito che sarebbe al corrente di questo incontro spera di trattare con i nerazzurri già a gennaio per non perderlo a parametro zero. Lo scenario a questo punto nei prossimi mesi potrebbe essere il seguente: il collegio arbitrale rinvia la decisione o respinge la richiesta di rescissione di Pandev, Lotito cerca di alimentare un’asta, Pandev ricorda a Lotito che a giugno ha un accordo con l’Inter ed al massimo accetterà un prestito di 6 mesi in una squadra a lui gradita, Lotito e Moratti trovano un accordo per la cessione immediata a gennaio, accordo che fosse per i nerazzurri comprenderebbe Quaresma, ma il presidente biancoceleste vuole un prospetto giovane su cui investire.

ALEMANNO riceve la Lazio in Campidoglio


Roma, 15 ott. - Il Campidoglio si tinge di biancoceleste, tra sciarpe, cori, inni e stendardi. Oggi il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, e il delegato allo Sport, Alessandro Cochi, hanno ricevuto la Lazio, in un’aula Giulio Cesare gremita di tifosi, per tributarle il riconoscimento dopo le vittorie nella Coppa Italia e nella Supercoppa italiana a Pechino. All’appello, oltre al presidente Claudio Lotito e al team manager Maurizio Manzini, hanno risposto quasi tutti i giocatori, dal capitano Tommaso Rocchi all’applauditissimo Mauro Zarate. Presenti anche i ‘dissidenti’ Cristian Ledesma e Guglielmo Stendardo, assente Pandev (”pensavamo venisse”, ha precisato poi Lotito).
Mattatore della giornata, Enrico Montesano, che ha aperto i festeggiamenti ringraziando il sindaco: “Erano nove anni che la Lazio non era ricevuta i Campidoglio, grazie per essersi ricordato della squadra che ha portato il calcio a Roma”. Dopo il ricordo di Gianni Elsner, il giornalista radiofonico recentemente scomparso, il Comune e la societa’ si sono scambiati reciproci riconoscimenti: Lotito ha regalato una maglietta personalizzata a Cochi, Alemanno (”dietro c’e’ scritto volevo lo stadio”, ha scherzato il sindaco) e a suo figlio Manfredi, mentre il Campidoglio ha premiato con un targa Zarate (”E’ un premio di tutti, contro l’Inter abbiamo fatto una grande partita”, ha detto l’argentino), e con delle medaglie Rocchi, il mister Davide Ballardini e Manzini. Premiati poi tutti gli altri giocatori.
“La Lazio e’ una squadra magnifica e penso che meritasse una giornata del genere- ha detto Alemanno- sia perche’ erano nove anni che non veniva in Campidoglio, sia perche’ ha vinto le coppe. Quando una squadra vince merita il riconoscimento della citta’”. Il sindaco ha poi insistito sull’importanza di “trasmettere valori” attraverso lo sport: “Quando scendete in campo andate incontro a una sfida, insegnate ai ragazzi a battersi e ad avere lo spirito per costruire le vittorie”.
Lotito, dal canto suo, ha detto che “e’ con orgoglio ed emozione che siamo qui per proseguire il cammino di una storia centenaria che rappresenta un patrimonio sportivo non solo dei romani”. Emozionato Cochi, di provata fede biancoceleste: “Era doveroso avere qui la Lazio dopo due trofei importanti e ribadire in Aula Giulio Cesare la lazialita’”. Il delegato del sindaco ha poi ricordato anche Gabriele Sandri (presente il padre Giorgio) e Vincenzo Paparelli. Giulio Pelonzi, presidente del circolo bipartisan Lazio club in Campidoglio, ha spiegato che “la lazialita’ e’ il partito piu’ forte a Roma. Siamo un gruppo di 20 consiglieri comunali e diversi presidenti di Municipio”. Tutti presenti in aula.

lunedì 12 ottobre 2009

Lotito contatta PABLO AIMAR


La Lazio punta dritto a Pablo Aimar. Potrebbe essere il forte centrocampista argentino, ora al Benfica, uno dei rinforzi promessi da Lotito nel mercato di gennaio. Lo ha svelato il suo agente, Gustavo Mascardi, che in un’intervista al quotidiano portoghese “Diario de Noticias” ha ammesso: «Sono stato contattato recentemente dal presidente della Lazio, Lotito, che mi ha chiesto di Aimar. Abbiamo deciso di vederci a Roma a novembre per parlare della questione». L’agente del centrocampista ha spiegato che sulle tracce del suo assistito ci sono diversi club europei, ma che al momento il club biancoceleste è stato l’unico a chiedere ufficialmente la disponibilità del giocatore per gennaio. Ad attirare tutte queste attenzioni su Aimar, sempre secondo il quotidiano argentino, ci sarebbero le ultime convincenti prestazioni del giocatore con la maglia dell’Argentina e la voglia di cambiare aria.
Il giocatore sarebbe allettato dall’idea di giocare nel campionato italiano, ma l’ultima parola spetta comunque al Benfica, proprietario del cartellino che solo un anno fa ha sborsato ben 6,5 milioni di euro al Saragozza per ingaggiarlo. La situazione contrattuale del giocatore è chiara: il suo accordo con il club portoghese scade nel 2011 ma è “blindato” da una clausola rescissoria di ben 20 milioni di euro. Cifra al momento fuori dalla portata della Lazio che in estate ha già speso oltre 22 milioni per Zarate. Lotito appare intenzionato a portare il giocatore a Roma con la formula del prestito con diritto di riscatto.
E’ la terza volta che i destini di Aimar e della Lazio si incrociano. Era un vecchio pallino dell’ex presidente Cragnotti, Lotito lo ha corteggiato già due anni fa: chissà che questa non sia la volta buona per fargli vestire la maglia della Lazio.

domenica 11 ottobre 2009

Sciamanna come Pandev


Jacopo Sciamanna, autore del 2-0 nel match di oggi contro la Reggina, si ferma ai microfoni di Lazialità per rilasciare le sue impressioni sulla Lazio vista oggi in campo e sul futuro. Da laziale la sua volontà è quella di emergere con la maglia biancoceleste, e dopo Luciani e Perpetuini anche lui spera in un’occasione.
Intercettato dalla redazione di Lazialità il bomber Sciamanna, cuore biancoceleste, si ferma volentieri ai nostri microfoni per parlarci della Lazio e dei suoi obiettivi.

Come ti è sembrata la Lazio di oggi?
Una bella Lazio, siamo andati più volte vicino alla rete anche se ad inizio del secondo tempo abbiamo rischiato su un contropiede della Reggina. Dopo il secondo gol però la partita è stata nelle nostre mani e l’abbiamo condotta al termine con autorità.

Qual è il tuo obiettivo personale in questa campionato?
Questa stagione per me è molto importante, è quella del dentro o fuori. Ormai ho 19 anni e devo riuscire ad impormi o qui, nella mia Lazio, o se necessario altrove; insomma per me questa è la stagione della verità.

Il tuo modo di giocare è molto simile a quello di Pandev, ti ispiri a lui?

Tanti mi fanno questo paragone, certo lui è un grande giocatore e mi piacerebbe arrivare al suo livello; però non mi ispiro solo a lui, cerco di prendere il meglio di qua e di là per giocare alla mia maniera, alla Sciamanna.

In estate avresti preferito andare a far esperienza come Tuia, Cinelli e Mendicino?
Avevo preso in considerazione questa opportunità, ma la Lazio mi ha dichiarato incedibile di fronte a qualsiasi offerta presentata alla società; questo per me è stato un grande attestato di stima e così sono rimasto. Ora spero in un’occasione importante.

giovedì 8 ottobre 2009

Ravenna-Lazio 0-1...Ledesma gioca 90 minuti


RAVENNA, 7 ottobre - La Lazio ha battuto 1-0 il Ravenna nel test amichevole organizzato per ricordare Brian Filipi, giocatore albanese scomparso lo scorso 18 settembre in un incidente stradale. Allo stadio Benelli c'è tanta commozione per il ricordo della giovane promessa. Il sindaco della città romagnola, prima dell'inizio della partita, consegna una targa commemorativa al tecnico Davde Ballardini, originario proprio del capoluogo.

LEDESMA IN CAMPO - Tanta commozione, ma anche tanta sorpresa per il fatto, e qui veniamo all'aspetto tecnico, di vedere in campo Cristian Ledesma, centrocampista argentino che da parecchi mesi non indossava più la maglietta biancoceleste. Uno dei due storici dissidenti (l'altro è Goran Pandev) ha giocato sin dal 1' con a fianco Roberto Baronio. Non solo. Tra le fila biancocelesti bisogna registrare anche il rientro in campo, al centro della difesa, di Guglielmo Stendardo, anch'esso messo un po' in disparte dalla società e dal tecnico. Oggi per entrambi c'è stata l'opportunità di tornare in campo e le cose non sono andate affatto male. La Lazio va in vantaggio al 33' del primo tempo quando Inzaghi, schierato in attacco come unica punta, serve Foggia che non ci pensa su due volte e trafigge il portiere ravvennate.

SECONDO TEMPO - Nella ripresa viene dato riposo a Matuzalem e Baronio e vengono gettati nella mischia Mauri e Sevieri. Il Ravenna prova a bucare la difesa biancocleste ma Bizzarri non si fa sorprendere. Al 23' Ballardini fa rifiatare anche Foggia, il migliore in campo per la Lazio. La squadra guidata da Ledesma cerca ancora di trovare la via del gol ma il punteggio rimane invariato. Alla fine abbracci e sorrisi fra le due squadre. Anche per Ledesma è l'occasione per tornare finalmente a pensare solo al campo.

mercoledì 7 ottobre 2009

Convocato Ledesma!


Lazio? Forse. E’ solo un’amichevole, ma il tecnico della formazione capitolina, Davide Ballardini, ha convocato anche il dissidente Ledesma per l’amichevole di domani contro il Ravenna. Non c’è, invece, l’altro dissidente Goran Pandev.
La partita è stata organizzata per ricordare Brian Filipi, il giovane giocatore albanese del Ravenna rimasto ucciso in un incidente stradale il 18 settembre scorso. L’incasso del match, in programma alle 20.45, sarà interamente devoluto alla famiglia di Filipi.
Ecco i convocati: Bizzarri, Berni, Ledesma, Eliseu, Coppola, Luciani, Del Nero, Ricci, Sciamanna, Inzaghi, Cavanda, Matuzalem, Mauri, Sevieri, Foggia, Zarate, Stendardo, Baronio, Crescenzi, Perpetuini, Iannarilli.
Calciomercato.com

domenica 4 ottobre 2009

Fiorentina-Lazio 0-0


Non basta giocare un ottimo calcio da una parte ed essere micidiali in contropiede dall’altra, può capitare che la palla di entrare nella porta non ne abbia nessuna voglia. E’ tutta qui la sintesi di questa Fiorentina – Lazio, coi padroni di casa intraprendenti e tambureggianti per oltre settanta minuti ma incapaci di impensierire seriamente Muslera. Nel momento in cui ci riescono, Baronio e Radu salvano tre volte sulla linea, straordinario l’intervento del rumeno. La Lazio non sta a guardare, attacca e subisce il suo essere spregiudicata, creando due nitide palle goal con Foggia che prima spreca malamente e poi obbliga Frey alla prodezza. Finisce così con un punto a testa un match tiratissimo e veloce, ai punti recrimina qualcosa la Fiorentina ma il pareggio è il risultato più giusto.

In campo – Cesare Prandelli conferma la squadra vittoriosa con il Liverpool, eccezion fatta per capitan Dainelli sostituito da Kroldrup. Gilardino recupera ma si accomoda in panchina, spazio al 4-2-3-1 con Mutu terminale offensivo. Davide Ballardini risponde con un elastico 4-4-2 con Foggia e Mauri sulle fasce, l’emergenza difensiva costringe il tecnico ravennate a schierare ancora una volta Simone Del Nero terzino sinistro, con Radu e Cribari centrali. In avanti non recupera Cruz, tandem d’attacco Zarate – Rocchi.

Si gioca – Lazio molto attiva nei primi minuti di gioco, un propositivo Foggia chiude malamente un contropiede pericolosissimo graziando Frey con un tiraccio. Ospiti che continuano a spingere, Rocchi e Mauri hanno due buone occasioni in mezzo all’area ma entrambi lisciano il pallone. La Fiorentina non ci sta a subire il forcing avversario e comincia a premere sull’acceleratore approfittando dell’ottima circolazione di palla con Zanetti e Montolivo. Al 20’ Baronio toglie l’urlo dalla gola di Mutu salvando sulla linea, lo stesso rumeno assiste successivamente Jovetic che fa un gioiello con la suola su Cribari ma calcia centralmente da ottima posizione. La Lazio è completamente spenta, i lanci lunghi non trovano nessuno pronto davanti e le serpentine di Foggia continuano a sbattere contro gli avversari, concedendo spesso il contropiede ai viola. Al 45’ si accende una mischia in area laziale, sbuca dal nulla Zanetti che appoggia in porta ma ancora Baronio salva sulla riga e spazza lontano. Passa meno di un minuto e Marchionni salta per la prima volta Del Nero, palla bassa e tesa per Jovetic, grande uscita di Muslera che devia sui piedi di Montolivo che ancora una volta è impreciso e sfortunato al tiro.

Nessun cambio nell’intervallo ma Ballardini passa al 4-3-3 accentrando Mauri e spostando qualche metro avanti Foggia. Primi minuti di studio con la Lazio che pressa maggiormente gli avversari. La prima occasione arriva al 13’ con Zarate che semina tutti sulla sinistra, appoggio per Matuzalem che trova però pronto Frey. Foggia fatica a coprire con il nuovo modulo e lascia una prateria a Vargas che comincia a bombardare di cross l’area laziale trovando però sempre pronta la retroguardia ospite. Al 23’ clamorosa occasione per la Lazio; Zarate chiede l’uno – due dal corner, punta e salta facile Comotto, Mauri al centro svirgola aprendo una voragine per Foggia che tutto solo, a due metri dalla porta, spedisce in curva la palla del vantaggio. Al 28’ micidiale contropiede biancoceleste, splendido il lancio di Baronio per Foggia che salta secco Gobbi, sinistro a giro sul secondo palo ma Frey compie un prodigio e devia in corner. Passa meno di un minuto e dalla parte opposta Marchionni su ritrova sui piedi uno spiovente in area, incommentabile il destro al volo del nazionale italiano. Al 33’ l’episodio più discusso del match; Gilardino raccoglie una bella palla in verticale, salta Muslera e appoggia in porta, Radu in scivolata disperata salva sulla linea! Impossibile stabilire se la palla sia dentro, l’assistente dell’arbitro dice di no. L’assedio dei padroni di casa non porta altri pericoli clamorosi, finisce 0-0 una partita incandescente.

La chiave – La prestazione dei quattro centrali difensivi decide le sorti di un match combattuto e sempre vivo. Cribari e Radu stoppano tutti i palloni che circolano in area, compresi i mille traversoni di Vargas. Non sono da meno Gamberini e Kroldrup, eccellenti in copertura su Zarate e soprattutto su capitan Rocchi.

La chicca – La giocata di Jovetic su Cribari al 32’ del primo tempo è da standing ovation. Il montenegrino raccoglie palla con le spalle alla porta, si gira e con la suola uccella Cribari andando poi al tiro. Numero da fuoriclasse del talentuoso attaccante…

Top&Flop – Ottimo Gamberini e decisivo Frey, Vargas fa oltre novanta minuti a stantuffare sulla fascia senza trovare compagni pronti a centro area. Male Marchionni, mai incisivo e sprecone, Gobbi soffre l’intraprendenza di Foggia. Negli ospiti strepitoso Cribari, un gradino leggermente sotto Radu e Del Nero. Impalpabile Rocchi, Zarate non incide come sa.

Massimo Culello

Le ultime su Fiorentina-Lazio


Arriva la Lazio di Davide Ballardini, e Cesare Prandelli sa che per continuare sulla linea tracciata dalla splendide vittorie su Sampdoria, Livorno e Liverpool c'è bisogno della massima concentrazione e degli uomini migliori. Poco turnover, quindi, del resto poi arriverà la pausa, ed il tempo per allenarsi e recuperare al meglio non mancherà.

Il tecnico di orzinuovi riparte quindi dal 4-2-3-1, con Frey in porta e De Silvestri, Gamberini, Kroldrup, Dainelli è squalificato e Pasqual a comporre la linea difensiva. Davanti a loro sicuro del posto sembra Zanetti, mentre per l'altra maglia è ballottaggio tra Montolivo e Donadel. Il trio di trequartisi sarà composto da Marchionni, Jovetic e Vargas. Davanti Gilardino dovrebbe farcela. La febbre è passata e nonostante una condizione ovviamente non ottimale il Gila stringerò i denti e guiderà l'attacco viola. Pronto in panchina Mutu.

Nella Lazio perennemente in emergenza anche a causa della linea societaria nei confronti dei dissidenti Ledesma e Pandev, Ballardini non rinuncia al 4-3-1-2, e sembra intenzionato a schierare una squadra decisamente offensiva. In porta Muslera, protetto da Lichtsteiner, Cribari, Radu e Del Nero che è tutto meno che un terzino. In mediana Baronio sarà il vertice basso del rombo, ed ai suoi lati agiranno Mauri e Matuzalem. Tutta gente di qualità. Davanti a loro, ed alle spalle delle punte Zarate e Rocchi agirà Pasquale Foggia. Vediamo dunque, nel dettaglio, le probabili formazioni di Fiorentina e Lazio

FIORENTINA(4-2-3-1):
Frey; De Silvestri, Gamberini, Kroldrup, Pasqual; Zanetti, Donadel(Montolivo); Marchionni, Jovetic, Vargas; Gilardino. All Prandelli

LAZIO(4-3-1-2):
Muslera; Lichtsteiner, Cribari, Radu, Del Nero; Baronio, Matuzalem, Mauri; Foggia; Rocchi, Zarate. All Ballardini

sabato 3 ottobre 2009

ZARATE vs JOVETIC


Stanno vivendo entrambi un momento di forma scintillante, in Italia come in Europa. Uno, Stevan Jovetic, da un mese e mezzo continua ad esprimersi su livelli stratosferici. Per informazioni chiedere al Liverpool, steso in settimana da una sua doppietta. L'altro, Mauro Zarate, è andato a segno nelle due ultime partite disputate, ed è sempre più vicino agli standard di rendimento dello scorso anno. se Fiorentina-Lazio sarà una grande sfida, il merito è soprattutto loro: mettiamoli a confronto nel nostro Testa a Testa...

ZARATE
Fantasista esplosivo dal talento cristallino, Maurito ha nella velocità e nel dribbling le sue armi migliori. Micidiale nell'uno contro uno, soprattutto in campo aperto. Un pregio che nello stesso tempo rappresenta anche il principale limite del talento argentino. troppo innamorato del pallone e delle sue capacità tecniche. Per il resto è una punta di prima categoria, in grado di far male anche dalla grande distanza con conclusioni potenti e precise. Potenzialmente può diventare bomber da venti goal a stagione, ma deve crescere ancora tanto.

JOVETIC
Il Real Madrid lo voleva ancora 18enne, facile intuire perchè: Jojo rientra tranquillamente tra i cinque Under 20 europei più interessanti. Talento vero, in grado di giocare sia come trequartista che come seconda punta senza che il suo rendimento ne risenta. Anche perchè è completo, sia da un punto di vista tecnico che atletico: ottimo lo spunto, così come dribbling e tiro, non ha un fisico imponente ma se la cava al cospetto di difensori anche più grossi di lui. Eccelle per intelligenza tattica e personalità, ha 20 anni ma non li dimostra.

giovedì 1 ottobre 2009

Levski Sofia-Lazio 0-4...bulgari asfaltati


Una Lazio in emergenza demolisce il Levski Sofia in terra bulgara con un secco 4-0 grazie alle reti di Matuzalem, Zarate, Meghni e Rocchi. Padroni di casa che si fanno schiacciare sul piano del gioco sin dalle prime battute del primo tempo.

In campo - Tra infortunati, dissidenti e chi più ne ha più ne metta, Ballardini in super emergenza schiera il giovane Perpetuini sulla fascia sinistra di difesa. In campo anche Eliseu, per un 4-4-2 classico con Zarate e Rocchi in attacco. Dostanic risponde con un metodo speculare con la coppia offensiva Joaozinho-Hristov.

Si gioca - Grande inizio della Lazio, che vuole subito fare la partita. Punizione dalla sinistra di Baronio sventata con qualche difficoltà dal portiere Dimitrov. Un minuto poco dopo ancora pericolosi gli ospiti: Zarate vede la corsa di Rocchi servendolo sulla sinistra, che, nonostante il raddoppio di marcatura avversario, riesce a calciare con un gran diagonale, respinto a terra dal portiere bulgaro. Padroni di casa che non ci stanno a soccombere, e grazie a un errore di Matuzalem, vanno vicini alla rete con Hristov che calcia fuori da ottima posizione. I biancocelesti fanno comunque la partita, ma in certi frangenti rischiano qualcosa sulle ripartenze del Levski, specialmente nella fasce presidiate dagli uomini di Ballardini. Il dominio del campo si concretizza al 22'. Zarate avanza palla al piede fino al limite dell' area di rigore, servendo sulla destra il solissimo Matuzalem che realizza con un bel diagonale rasoterra. La Lazio prende fiducia e accellera puntualmente per cercare il secondo gol. Zarate lo sfiora con un gran tiro sventato da Dimitrov, che devia in angolo con l' aiuto del palo alla propria destra. I bulgari riescono ad avere spesso uomini soli in fase offesiva, senza dare però grandi grattacapi a Bizzarri. Quest' ultimo si supera intorno alla mezzora, su una punizione di Hristov deviata di testa da Sarmov. Raddoppio al 46' per i biancocelesti. Rocchi va via sulla sinistra e mette in mezzo per Zarate, che insacca di piatto con la complicità di Dimitrov. Le squadre vanno al riposo sul punteggio di 0-2, con una Lazio che riesce a schiacciare i padroni di casa nonostante l' emergenza.

Due cambi per Dostanic per tentar di riprendere la Lazio. I biancocelesti tornano in campo con gli stessi undici del primo tempo, probabilmente con un pò di stanchezza nelle gambe. Le mossa dell' allenatore bulgaro si rivela azzeccata, e il Levski si fa vedere in avanti in diverse occasioni. Un Bizzarri eccezzionale su uno spunto di Hristov al 50' e un errore di Bardon tutto solo davanti allo stesso portiere, mantengono il risultato invariato. La formazione di Sofia comunque è trasformata rispetto al primo tempo, molto più aggressiva e propositiva. Nel momento migliore dei bulgari arriva il terzo gol laziale. Foggia, entrato da poco in campo al posto di uno straripante Zarate, si inventa un grande assist per Meghni, che entrato in area carica l'esterno lasciando partire un gran tiro di controbalzo che non dà scampo a Dimitrov. Poco dopo ancora Foggia da 40 metri prova a sorprendere il portiere bulgaro, che capisce in tempo le intenzioni del folletto napoletano, deviando in angolo. Fa festa anche Rocchi quattro minuti dopo. Lancio da centrocampo, scivola Rabeh, l' attaccante laziale dribbla il portiere e mette in rete. Goleada per la Lazio, punizione troppo severa per il Levski. Nonostante le quattro reti, i tifosi bulgari continuano a fare un gran tifo, mentre in campo il solo Joaozinho si danna contro Radu e compagni. A cinque minuti dal termine, doppio miracolo di Bizzarri che salva prima su Yovov e poi su Tabakov. Partita che non ha più niente da dire e che termina dopo tre minuti di recupero. La Lazio asfalta il Levski Sofia e porta a casa i primi 3 punti del suo girone.

La chiave - Nonostante l' emergenza, Ballardini mette in campo un' ottima lazio, sopratutto in fase offensiva. Ogni tanto si fa sentire la stanchezza per i tanti impegni stagionali, ma in campo c'è sempre un Zarate che imposta, corre, segna e finalmente vede di più i compagni e un Rocchi che sta recuperando alla grande la forma atletica.

La chicca - Una marea di infortunati, dissidenti e non inseriti nella lista Uefa per la Lazio. Sono 19 gli indisponibili per la trasferta bulgara, che superano addirittura i 18 convocati da Ballardini. Tra questi ben 4 primavera, con Perpetuini titolare.

Top&Flop - Grande prestazione dell' attacco laziale, con Rocchi e Zarate che mettono in cascina un gol e un assist a testa. Perpetuini e Lichsteiner sulle fasce di difesa soffrono un pò le avanzate bulgare. Poco sicuro Dimitrov, colpevole sul secondo gol laziale, spesso fuori posizione.

Francesco Schirru