lunedì 31 ottobre 2011

Il "centenario" di ROCCHI!


Non solo la Lazio ha vinto, ma è arrivato anche il goal numero 100 di Tommaso Rocchi con la maglia biancoceleste. A fine partita il diretto interessato è intervenuto ai microfoni di Sky Sport 24 per confessare le sue emozioni e parlare anche delle ambizioni stagionali della squadra di Reja.

"Dedico il goal ai miei figli, che sono la cosa più importante per me. Era da un po' che avevo conservata questa maglia, ma è arrivato oggi e sono molto contento. Adesso mi rendo conto di quello che ho fatto per questa squadra. Quando ho fatto goal non ci credevo, anche perchè oggi speravo di giocare ed invece sono entrato solamente a pochi minuti dalla fine. Ripeto, lo speravo da tanto, oggi è arrivato. Nelle scorse partite dove sono entrato ero in tensione: oggi non me lo aspettavo ed invece ci sono riuscito".

Poi Rocchi si è soffermato sulla prestazione complessiva della squadra: "La squadra ha vinto, sono contento: siamo un bel gruppo, tutti quanti sapevano quanto ci tenevo e mi sono venuti a festeggiare. Dove arriverà la Lazio? Continuiamo in questo modo, siamo in un'ottima posizione di classifica. Ma sarà fondamentale dare continuità per sperare in qualcosa di importante".

CAGLIARI-LAZIO 0-3


Quattro vittorie nelle ultime cinque partite, derby compreso, la Lazio tuona e va a meno uno dalla vetta. Lo zero a tre del Sant’Elia dimostra che per poter essere grandi, bisogna saper vincere partite come queste, dove la Lazio lascia da parte il bel gioco per affidarsi ad uno spietato cinismo. Lulic (che bel giocatore), il solito Klose e il redivivo Rocchi affondano un Cagliari che, al Sant’Elia, non riesce più a segnare.

FORMAZIONI - C’è Konko nella Lazio. Il terzino era in dubbio fino all’ultimo, ma alla fine sarà lui a completare l’inedita difesa con Diakitè, Dias e Radu. Cissè parte titolare, Rocchi va in panca. Cagliari in formazione tipo, ad eccezione di Ekdal, all’esordio in campionato, che prende il posto a centrocampo dello squalificato Conti.

PARTITA - Primo tempo che viaggia a ritmi a dir poco blandi, e con una fase di studio infinita, fino al minuto quaranta, ossia quando la Lazio decide di tirare in porta. In cinque minuti infatti, arriva prima la magia di Lulic, che dimostra di avere anche un piede niente male, e poi l’incornata del solito e implacabile Miro Klose, servito da un Cissè stasera in versione assist-man. Il 100% in fase realizzativa della Lazio vale quindi uno 0-2 spacca partita, e forse del tutto inaspettato, soprattutto per i ritmi bassissimi che aveva tenuto la squadra di Reja fino a quel momento. Dall’altra parte invece, c’è un Cagliari abulico e spuntato che vede in Ariaudo, vicino al goal dopo appena tre minuti, l’uomo più pericoloso in fase offensiva. Nel finale ci prova Naingollan a pescare il jolly da lontano, ma non basta, ed è francamente troppo poco, per bucare l’ex di turno Marchetti.

Chi si aspettava la riscossa del Cagliari nella ripresa è rimasto abbondantemente deluso. La Lazio non ha interesse ad attaccare ed abbassa ulteriormente il baricentro, il Cagliari rimane quasi sempre nella metà campo biancoceleste, ma non trova mai il guizzo che poteva riaprire la partita. Tuttavia, l’occasione capita sulla testa di Thiago Ribeiro, ma l’attaccante brasilano stasera, al pari del suo compagno di reparto Nenè, non è riuscito mai a essere concreto. L’ingresso del colombiano Ibarbo mette un po’ di vivacità lì davanti, ma Cossu ha la luce spenta e il Cagliari si limita semplicemente a collezionare calci d’angolo, che non portano mai a nulla di buono. Poi si supera il fatidico minuto quaranta, e allora per la Lazio è arrivato il momento di segnare. Entra Rocchi per Cissè e ci mette pochi minuti a fare tre su tre, ribattendo in rete uno suo stesso colpo di testa respinto miracolosamente da Agazzi. E’ la ciliegina sulla torta per la Lazio, che nonostante un gioco non proprio esaltante coglie tre punti col minimo sforzo.

CHICCA - Ce l’hanno tutti con Thiago Ribeiro. Inizia Ficcadenti a richiamarlo e sgridarlo, poi continua Cossu e subito dopo ricomincia il tecnico del Cagliari. La storia va avanti praticamente per tutto il primo tempo, e per il povero Thiago non c’è mai pace. In più alla mezz’ora della ripresa si mangia praticamente il goal dell’1-2, e chissà stavolta cosa gli avranno detto…

CHIAVE - Il cinismo della Lazio, da grande squadra. Uno due terrificante quello dei biancocelesti che, arrivando poco prima della fine del primo tempo, ha dato una mazzata decisiva al Cagliari. Del resto stasera, la squadra di Ficcadenti, non era proprio in vena di rimonte.

TATTICA - Stasera la tattica non l’ha di certo fatta da padrona. I classici inserimenti dei terzini, caratteristici delle due squadre, non si sono visti moltissimo, né tantomeno i movimenti dei due trequartisti, Hernanes e Cossu. La mossa giusta è quella di Reja: Lulic nel ruolo di mezz’ala sinistra.

MOVIOLA - Partita correttissima quella del Sant’Elia. Mazzoleni ha poco da lavorare, basta dare un’occhiata al taccuino del match…nessun ammonito.

PROMOSSI&BOCCIATI - Che sorpresa questo Lulic. La sua duttilità e la sua corsa sono le armi in più della Lazio, per non parlare del suo destro a giro che spacca la partita. Klose è il bomber per eccellenza: ha un’occasione e la mette dentro. Cissè non segna, ma sforna due assist. Hernanes in ombra, come del resto Cossu. Nenè e Thiago Ribeiro impalpabili.

domenica 30 ottobre 2011

Formazioni di Cagliari-Lazio


Ficcadenti deve rinunciare all’uomo-simbolo dei sardi, Daniele Conti. Capitan Rocchi potrebbe scalzare Cissè nelle gerarchie di Reja, Biava ko.

Niente ‘derby’ per Daniele Conti, fermato per un turno dal giudice sportivo. La squalifica del capitano rossoblu consegna una maglia da titolare ad Ekdal. Per il resto non si prevedono sorprese nell’undici titolare sardo, salvo il possibile impiego di Larrivey per Nenè in attacco e di Ibarbo per Thiago Ribeiro nello stesso reparto.

Reja deve fronteggiare il forfait di Biava (sospetta lesione ai flessori della coscia destra) ma ritrova Dias: possibile la conferma di Stankevicius nonostante l’erroraccio che ha propiziato il gol di Bergessio mercoledì scorso, l’alternativa è Diakitè. In mediana confermato Lulic nel ruolo di interno sinistro, Hernanes agirà alle spalle delle due punte, Klose ed uno fra Rocchi e Cissè.
CAGLIARI (4-3-1-2): Agazzi; Pisano, Canini, Ariaudo, Agostini; Biondini, Ekdal, Nainggolan; Cossu; Larrivey (Nenè), Thiago Ribeiro (Ibarbo).
LAZIO (4-3-1-2): Marchetti; Konko, Dias, Stankevicius (Diakitè), Radu; Brocchi, Ledesma, Lulic; Hernanes; Klose, Rocchi (Cissè).

sabato 29 ottobre 2011

28 Ottobre 1979, nel ricordo di Vincenzo


Mi chiamo Vincenzo Paparelli, e sono morto il 28 ottobre del 1979.
Forse qualcuno si ricorda ancora di me. Ero un uomo di trentatré anni che un giorno fu ucciso allo stadio Olimpico da un razzo a paracadute di tipo nautico sparato da un tifoso ultrà della Roma. Quando sono stato colpito stavo mangiando un panino con la frittata. Mia moglie Wanda cercò di estrarmi quel tubo di ferro dall'occhio sinistro, ma siccome il razzo bruciava ancora, finì per ustionarsi una mano. Il medico che mi ha prestato i primi soccorsi, dichiarò che nemmeno in guerra aveva visto una lesione così grave. Il giorno dopo tutti i giornali mostrarono una fotografia scattata qualche mese prima, che mi ritraeva in un ristorante insieme a mia moglie. Soltanto il quotidiano Il Tempo pubblicò l'immagine di me, riverso per terra, con la faccia insanguinata e l'orbita dell'occhio sinistro vuota. Sono stato la seconda vittima del tifo calcistico in Italia, la prima era un tifoso della Salernitana che nel 1963 morì in seguito a degli scontri scoppiati in tribuna con dei tifosi del Potenza. Tra le personalità del mondo sportivo il primo ad accorrere all'ospedale Santo Spirito, dove sono giunto ormai morto, è stato il Presidente del Coni Franco Carraro. Mio cognato quando ha sentito alla radio il mio nome ha pensato a un caso di omonimia. Mio fratello quando ha saputo della disgrazia, ha avuto un forte senso di colpa perché mi aveva prestato la tessera e quel giorno allo stadio al mio posto doveva esserci lui. Mia moglie, che era accanto a me nell'ambulanza, per tutto il tempo mi ha pregato di non morire e mi ha tenuto stretta la mano. Dopo aver sbrigato tutte le formalità in questura e aver ritirato i documenti e i miei oggetti personali, ha avuto una crisi e ha cominciato a urlare. Sulle foto apparse sui giornali i giorni seguenti è ritratta insieme a sua madre che cerca di consolarla e le tiene un braccio sulla spalla. Ha la faccia stanca e scavata, e nei suoi occhi c'è qualcosa di terribile. Il mio nome e quello de i miei familiari sono comparsi sui quotidiani per tutta la settimana dopo l’omicidio e anche quella successiva, ma sempre con minore risalto. Io sono stato definito unanimemente un uomo normale e tranquillo, con un'unica passione, quella per la Lazio. Alcuni quotidiani hanno sottolineato più volte che avevo un'officina meccanica in società con mio fratello e vivevo in una moderna borgata romana chiamata Mazzalupo. Qualcuno ha scritto che avevo comprato il televisore a colori con le cambiali, e il mio unico lusso era un Bmw di seconda mano che tenevo in garage e lucidavo come uno specchio. Dopo la mia morte, il capitano della Lazio Pino Wilson ha telefonato a mia moglie per porgerle le condoglianze. Anche il sindaco di Roma Petroselli ha telefonato, e si è offerto di pagare le spese del mio funerale e ha messo a disposizione della mia famiglia un assistente sociale. Il giocatore Lionello Manfredonia è andato a far visita ai miei familiari regalando a mio figlio più piccolo la sua maglietta con il numero cinque. Al mio funerale c'era tutta la squadra della Lazio, insieme all'allenatore Bob Lovati e al presidente Lenzini. I giocatori della Roma invece non hanno partecipato perché impegnati con la trasferta di Coppa Italia a Potenza, al loro posto la società ha inviato i ragazzi della Primavera. Alla cerimonia funebre hanno assistito migliaia di persone e per quel giorno è stato proclamato il lutto cittadino. La Fondazione Luciano Re Cecconi ha devoluto un milione in beneficenza alla mia famiglia. La giunta regionale del Lazio ha stanziato la somma di cinque milioni come segno di solidarietà. La Società Sportiva Roma ha fatto affiggere una targa in Curva Nord per ricordare la mia persona. Mio fratello Angelo ha proposto alle due società romane una partita Lazio-Roma mista cioè con i giocatori laziali e romanisti mescolati nelle due formazioni, ma alla fine non se n'è fatto niente. Per alcuni giorni sono stato oggetto di un acceso dibattito sulla violenza negli stadi. Il sindaco di Roma ha affermato che bisognava meditare su questa tragedia e discuterne in tutti i club sportivi e nelle scuole. Qualcuno ha proposto che fossero installati negli stadi degli impianti di televisione a circuito chiuso per individuare i tifosi violenti. Il capo degli arbitri, Giulio Campanati, ha chiesto l'abolizione della moviola in Tv. Per alcuni mesi sono state prese drastiche misure repressive: è stato proibito l'ingresso allo stadio di aste di bandiera, tamburi e persino di striscioni dai nomi bellicosi, e anche di spillette e toppe che potessero risultare offensive. Il pubblico doveva incitare la propria squadra solo con la voce e con le mani. Il mio nome è stato, a secondo dei casi, inneggiato e sbeffeggiato dai tifosi della Lazio e della Roma Sui muri della città ancora oggi campeggiano scritte che dicono «Paparelli, sarai vendicato», o «Paparelli non ti dimenticheremo», o anche «10, 100, 1000 Paparelli» o ancora, «Paparelli ti sei perso i tempi belli». In questi ultimi anni i giornali hanno parlato di me, soltanto all'indomani di un nuovo delitto avvenuto allo stadio. Nel 5° anniversario della mia scomparsa, i tifosi mi hanno ricordato prima di una partita con la Cremonese. Sul tartan, all'altezza della Tribuna Tevere hanno spiegato uno striscione con scritto «Vincenzo vive», mentre la curva intonava «28 ottobre Lutto Nazionale». Nel 10° anniversario è stato inaugurato il «Lazio Club Nuovo Monte Spaccato, Vincenzo Paparelli». L'anniversario della mia morte è stato commemorato dai tifosi laziali della Curva Nord per oltre quindici anni, poi da qualche tempo è calato il silenzio. Il torneo di calcio Vincenzo Paparelli è arrivato soltanto alla terza edizione, poi si è fermato per mancanza di finanziamenti. I lavori per le ristrutturazioni dello stadio Olimpico di «Italia '90» hanno cancellato per sempre le curve di un tempo, e con loro la targa di marmo che mi ricordava. Sul motore di ricerca Yahoo digitando il mio nome e cognome racchiudendolo tra virgolette, il risultato dice sempre «Ignored». Nell'archivio del quotidiano il Messaggero, risulta che l'ultima volta che sono stato nominato è il 5 febbraio del 1995, in occasione di un breve articolo sul mio assassino. Il mio assassino si chiamava Giovanni Fiorillo, aveva diciotto anni ed era un pittore edile disoccupato. Subito dopo l'omicidio ha fatto sparire le sue tracce e si è dato alla latitanza. Qualcuno diceva di averlo avvistato a Pescara, qualcun altro a Brescia, qualcun altro ancora a Frosinone, che chiedeva informazioni per comprare le sigarette. Dopo quattordici mesi di clandestinità, si è costituito. Nel 1987 è stato condannato in Cassazione per omicidio preterintenzionale: sei anni e dieci mesi a lui che aveva lanciato il razzo, quattro anni e sei mesi agli altri due complici che lo avevano aiutato a introdurre nello stadio l'ordigno e a utilizzarlo. Durante quel girovagare per l'Italia e per la Svizzera ha telefonato quasi tutti i giorni a mio fratello Angelo, chiedendo scusa e giurando che non voleva uccidere quel giorno allo stadio. Era un ragazzo come tanti, abitava a Piazza Vittorio, era patito della Roma. Sua madre lavorava al mercato, suo padre aggiustatore meccanico. Era gente del popolo, come me. L'articolo sul giornale diceva che Giovanni Fiorillo è morto il 24 marzo del 1993: forse per overdose, forse consumato da un brutto male. Mio fratello Angelo l'ha perdonato, così come l'hanno perdonato mia moglie e anche i miei figli. Una cosa è certa, quel ragazzo è stato sfortunato, così come lo sono stato io. Mi chiamavo Vincenzo Paparelli. Sono morto il 28 ottobre del 1979. Forse qualcuno si ricorda ancora di me.

giovedì 27 ottobre 2011

Dalla germania: "Klose è il nostro eroe in Italia"


Ancora lui, sempre lui. Miroslav Klose, il suo nome è una sinfonia dolcissima per i tifosi della Lazio. Il suo nome che sta diventando una costante sul tabellino dei marcatori e un incubo per le difese avversarie. Ieri ha infilato anche la porta del Catania, è stato il suo quinto gol in otto partite di campionato. Il settimo in stagione. Al 17’ del primo tempo ha sfidato anche un intervento scomposto di Bellusci pur di segnare e regalare alla sua Lazio il vantaggio. Ha ritrovato una forma smagliante, sembra tornato il Klose dei mondiali, quello che con la maglie del Werder e del Bayern (nei primi due anni) segnava a raffica e faceva esultare i tifosi di Germania. La preparazione effettuata in Italia e la fiducia che gli è stata data a Roma sono un carburante eccezionale che vanno ad alimentare un motore costituito da classe, umiltà, acume tattico e senso del gol. Il numero 25 biancoceleste sta confermando di essere uno dei calciatori più forti in circolazione, lo confermano i numeri e lo attestano i fatti. In Germania ad ogni gol scatta la celebrazione, escono fuori aneddoti, come se non averlo più in Bundesliga, avesse aumentato l’amore per questo fenomeno. La Bild oggi parla di “nostro eroe in Italia”, riportando poi i commenti entusiasti dei giornali nostrani e conclude poi con “Klose è un leader, è diventato un idolo dei tifosi della Lazio”. Miro “mito” Klose, sta scalando la classifica cannonieri e sta facendo volare i biancocelesti. Ha preso posto nel cuore dei tifosi che lo amano e ne hanno fatto un idolo. Il gol nel derby, siglato a diciassette secondi dal termine, è stato la definitiva consacrazione di questo campione nella sua avventura romana. Sta salendo nel pantheon dei grandi bomber della storia laziale. C’è chi lo paragona a Chinaglia, chi a Vieri, chi a Giordano, chi addirittura a Piola. I paragoni, in realtà, sono poco calzanti. Klose è un giocatore estremamente moderno. Puntuale quando c’è da buttarla dentro, mai assente quando si deve difendere o aiutare un compagno. E’ il prototipo di attaccante che tutti vorrebbero avere. E’ arrivato alla Lazio con la voglia di non perdere il treno dell’Europeo, su quel treno salirà senza problemi. Ma Miro ha fatto molto di più: in due mesi ha conquistato un popolo intero.

LAZIO-CATANIA 1-1


E' un 1-1 frutto di una partita movimentata e divertente quello che matura tra Lazio e Catania nella 9° giornata di Serie A. I biancocelesti forse terminano il match con un pò di amaro in bocca dato il buon numero di occasioni create, il Catania invece esce più che soddisfatto per un campionato che sta vedendo i rossazzurri giocare bene e cogliere risultati positivi: sono infatti 5 i match consecutivi senza sconfitte.

Inoltre gli etnei sembrano non soffrire più la sindrome da trasferta, dimostrando (come nell'ultimo match, sabato scorso contro la Fiorentina) di saper ribattere colpo su colpo gli attacchi delle squadre avversarie anche lontano dalle mura amiche.

FORMAZIONI - La Lazio sostituisce il solito 4-2-3-1 con un 4-3-3 a causa dell'assenza (almeno dal 1° minuto) del fantastista Hernanes. Il Catania risponde con il 5-3-2 "inventato" da Montella e che sembra essere una soluzione ottimale e che perfettamente si adatta alle caratteristiche dei giocatori rossazzurri. Inedita la coppia d'attacco Maxi Lopez-Bergessio, mai vista in campo dal 1° minuto in questo campionato

PARTITA - Il primo tempo, nonostante un predominio di marca biancoceleste sembra essere determinato da un certo equilibrio tra le squadre. E' la Lazio, padrona di casa, a tenere il pallino del gioco ma il Catania si affida alle ripartenze e la coppia Maxi-Bergessio da più volte fastidio alla retroguardia laziale.

Ed è proprio la Lazio a passare in vantaggio: al 17' su cross preciso di Christian Brocchi è Miroslav Klose a segnare il primo gol del match. Bell'azione biancoceleste ma non appare per nulla impeccabile l'intervento del portiere del Catania Andujar che probabilmente avrebbe potuto qualcosa di più in questa occasione. Nei primi 45° sono da sottolineare, nei minuti di finali, il tentativo da fuori area di Almiron neutralizzato da Marchetti e il palo esterno colpito al termine di una bella azione personale da parte di Sculli.

Nella ripresa il Catania scende in campo con maggiore determinazione rispetto alla prima parte del match producendo tante interessanti occasioni da rete con Bergessio prima (tiro da posizione favorevole parato da Marchetti) e tiro da fuori di Lodi (palla alta sulla traversa). E non perde tempo a riportare il risultato in parità: su azione offensiva dei rossazzurri la palla carambola su Stankevicius, il lituano non riesce a spazzare e Bergessio è lesto a raccogliere il pallone e scaraventarlo in rete. E' 1-1.

Il match prosegue con la Lazio che tenta a più riprese il gol-vittoria ma impattando contro una difesa del Catania particolarmente attenta. L'ultima diapositiva del match è un tiro di Hernanes che termina la sua corsa sul fondo.

TATTICA - fondamentale la partita sulle corsie esterne e fondamentale è il lavoro dei terzini del Catania (Izco e Marchese) nel contenere le azioni offensive di due clienti difficili come Sculli e Cissè. La partita sembra cambiare notevolmente e giocarsi più su linee centrali in seguito all'ingresso del brasiliano Hernanes al posto di Cissè: anche lì comunque il Catania sembra saper alzare la diga con successo

CHICCA - nonostante la famosa sindrome da trasferta il Catania gode di una tradizione particolarmente positiva all'Olimpico contro la Lazio. Dopo la vittoria di 2 anni fa (gol di Maxi Lopez) e quella sfiorata l'anno scorso (clamoroso errore di Potenza sottoporta all'ultimo secondo) il trend positivo è stato confermato anche stasera

CHIAVE - da un lato l'attenzione dei difensori del Catania e dall'altro la non precisione dei colleghi biancocelesti. E' chiaro che la Lazio partiva con i favori del pronostico ma la differenza delle prestazioni delle linee difensive da un lato e dall'altro hanno fatto si che il Catania esce dall'Olimpico con 1 punto preziosissimo. Il Catania resiste ai (tanti) attacchi laziali, la Lazio non riesce a resistere a quelli (meno frequenti) dei rossazzurri

MOVIOLA - partita tranquilla per la terna arbitrale e sufficienza meritata per Gava e i suoi collaboratori. Gol regolari, nessun fuorigioco dubbio o rigore non fischiato. In generale le principali polemiche avvengono su qualche azione data (o non data) dal limite dell'area.

PROMOSSI & BOCCIATI - nella Lazio Klose (voto 6,5) è un bomber di razza. Ogni pallone che tocca lo trasforma in oro. Nel Catania sopra la sufficienza la prova dei 3 di difesa (voto 6,5) che garantiscono la dovuta sicurezza e fronteggiano in modo ottimale le azioni offensive del pericoloso trio biancoceleste.

Da notare anche la prova di Bergessio (6,5) sempre decisivo con il suo ottimo lavoro da centravanti e per i suoi gol decisivi. Tra i bocciati nella Lazio Stankevicius (voto 5), responsabile dell'unico gol subito e nel Catania Marchese (voto 5,5): per lui prestazione non pessima ma sicuramente sottotono se paragonata alle altre di questa stagione

mercoledì 26 ottobre 2011

Probabili formazioni di Lazio-Catania


La Lazio ha tanta voglia di primato, e per questo motivo cercherà di vincere il match in programma stasera contro il Catania. La formazione guidata da Montella gioca però un bel calcio, e proverà in tutti i modi a mettere il bastone in mezzo alle ruote della squadra biancoceleste, da buon ex-rivale giallorosso che si rispetti. Lo scorso anno Lazio-Catania finì 1-1 (gol di Silvestre ed Hernanes). Per la gara in programma stasera la Can di A ha scelto Gava come arbitro, La Rocca e Stallone come assistenti di linea, Calvarese come Quarto Uomo a bordo campo.

Reja si affida al tridente - La penuria di centrocampisti dovuta alla sequenza di infortuni che ha colpito la linea mediana biancoceleste, spingerà Reja a schierare un vero e proprio tris d’attaccanti contro il Catania. Sculli, Cissè e Klose agiranno infatti in avanti, mentre Brocchi, Ledesma e Lulic si schiereranno a centrocampo. Stankevicius giocherà invece al posto dello squalificato Dias. Questa dovrebbe essere la probabile formazione: (4-3-3) - Marchetti; Konko Stankevicius Biava Radu; Brocchi Ledesma Lulic; Cissè Klose Sculli. A disposizione: Bizzarri, Diakitè, Zauri, Scaloni, Cana, Rocchi, Kozak. Allenatore: Reja. Indisponibili: Gonzalez, Mauri, Hernanes, Matuzalem, Berardi. Squalificati: Dias (1 giornata).

Maxi Lopez sostituirà Gomez - Montella ha perso proprio ieri Gomez, che sembrava oramai vicino al recupero dall'infortunio che l'aveva tenuto fermo. Al suo posto giocherà dunque Maxi Lopez, che giostrerà al fianco di Bergessio. A centrocampo l'ex-aeroplanino giallorosso potrebbe affidarsi nuovamente a Delvecchio, ma non è da escludere un utilizzo dal 1’ di Barrientos al posto dell'ex-mediano blucerchiato. Questa dovrebbe essere la probabile formazione: (3-5-2) - Andujar; Bellusci Spolli Legrottaglie; Izco Almiron Lodi Delvecchio Marchese; Maxi Lopez Bergessio. A disposizione: Campagnolo, Potenza, Catellani, Paglialunga, Lanzafame, Ricchiuti, Barrientos. Allenatore: Montella. Indisponibili: Gomez, Ledesma, Capuano, Alvarez, Llama, Biagianti, Suazo. Squalificati: nessuno.

Simone Lo Iacono

martedì 25 ottobre 2011

LULIC: "Siamo una grande squadra, avanti così"


Prima rete italiana a compimento di una prestazione maiuscola: Senad Lulic è uno degli eroi di casa Lazio, ora seconda in classifica a un punto dalla vetta. Il bosniaco ha infatti messo a segno il goal del 2 a 0 definitivo contro il Bologna, che nello specifico siginifica terza vittoria consecutiva e voglia di ribadire, se mai ci fosse bisogno, le ambizioni della squadra biancoceleste.

Intervistato da 'Sky Sport' al termine della gara l'ex Young Boys si è detto al settimo cielo: "Il primo goal è sempre importante, dopo la seconda rete era molto più semplice giocare. Siamo un grande squadra, oggi abbiamo vinto disputando una grande partita, dobbiamo continuare così".

Difficilmente però quella parolina è già pronunciabile: "Scudetto? E' troppo presto per parlarne...". Di certo parlandone o meno, la Lazio è una delle serie candidate al titolo dopo la vittoria nel derby e l'essere usciti indenni dalla sfida contro il Milan alla prima giornata.

BOLOGNA-LAZIO 0-2


La Lazio di Mister Reja sbanca il Dall'Ara vincendo 2-0. I biancocelesti segnano un goal per tempo rispettivamente con un'autogoal di Acquafresca, provocata da un calcio di punizione calciato da Hernanes, e Lulic. Il Bologna è riuscito ad essere pericoloso solo su palla inattiva con le punizioni di Ramirez e Morleo.

FORMAZIONI - Moduli speculari per i due allenatori che giocano con il trequartista come collante fra il centrocampo e l'attacco. Pioli mette in campo la formazione titolare, l'unica defezione è il portiere Gillet che, rientrante da un infortunio, lascia la difesa della porta al secondo Agliardi. Mister Reja deve far fronte invece alle numerose assenze a centrocampo che lo vede costretto ad adattatare ad intermedio il bosniaco Senad Lulic che insieme a Matuzalem affiancano Cristian Ledesma. Per il resto, l'allenatore goriziano conferma la squadra che ha vinto il derby.

PARTITA - Primo tempo da dividere in due metà esatte. Nella prima la Lazio è padrona assoluta della partita, colpisce un palo al 7' con Konko che devia un tiro dal limite di Ledesma. La squadra biancoceleste staziona stabilmente nella metà campo del Bologna e infatti arriva il goal del vantaggio: punizione dalla destra di Hernanes che scaglia un bolide verso l'area di rigore deviato nella propria porta dal bolognese Acquafresca con il ginocchio. Dopo il goal subito il Bologna ha una reazione d'orgoglio. Due occasioni per Acquafresca in pochi minuti: prima sfiora la rete con un tiro sul primo palo parato da Marchetti e poi, sugli sviluppi di un calcio d'angolo, si trova solo nell'area piccola ma il tiro viene salvato da Lulic sulla linea di porta. Marchetti è stato chiamato un causa anche da Ramirez con due calci di punizioni insidiosi deviati in corner.

Ripresa che si apre con il raddoppio della squadra biancoceleste: infatti al terzo minuto Cisse lancia in profondità Lulic che, dopo aver controllato la palla al limite dell'area, batte Agliardi. Il secondo goal della Lazio indirizza la partita a favore della squadra biancoceleste e la squadra felsinea non riesce a reagire al doppio svantaggio. L'unica volta che i rossoblù tentano di spaventare Marchetti è con una puniziona di Morleo deviata in calcio d'angolo. Le ultime azioni da goal della partita sono sui piedi di Cisse che prima sfiora il palo dopo un contropiede di Lulic e poi spara un tiro deviato in calcio d'angolo da Agliardi.

CHIAVE - La superiorità tecnica dei giocatori della Lazio e l'ottima serata del portiere Marchetti ha permesso di conquistare la vittoria alla squadra di Mister Reja.

CHICCA - Particolare curiosità che riguarda questo match del Dall'Ara: infatti è dal 1990 che i confronti fra i felsinei e i biancocelesti non si concludono con un pareggio. Era il 25 febbraio del 1990 e il match si concluse 1 a 1 con goal di Bruno Giordano per i rossoblù e Gabriele Pin per la squadra capitolina.

TATTICA - Moduli speculari per i due allenatori. Pioli posiziona Mudingayi in marcatura di Hernanes e Casarini a sostegno di Ramirez per sostenere l'attacco. Reja rivoluziona il centrocampo mettendo Matuzalem vertice basso del centrocampo per impostare la manovra, con Ledesma nell'inedita posizione di mezzala destra e Lulic intermedio sinistro con compiti di spinta.

MOVIOLA - Prova non molto convincente per l'arbitro Damato. Il direttore di gara di Barletta interrompe troppo spesso il gioco fischiando normali scontri di gioco. Al 57' nega un rigore alla Lazio quando Cisse, in piena area di rigore, tenta un tiro fermato dal braccio troppo largo di Cherubin.

PROMOSSI&BOCCIATI - Nella Lazio promossi a pieni voti il portiere Marchetti e il bosniaco Senad Lulic, il primo compie degli ottimi interventi trasmettendo tranquillità al reparto difensivo, il secondo ha messo in difficoltà la retroguardia bolognese con continui inserimenti. Fra i bocciati ci sta l'intero reparto offensivo del Bologna: Acquafresca e Di Vaio incidono poco o niente, ricordiamo il facile goal sbagliato dall'attaccante di origini polacche, nel secondo tempo entra in campo anche Gimenez ma non si vede mai.

sabato 22 ottobre 2011

Formazioni per Bologna-Lazio


Le novità proposte dal tecnico rossoblu Pioli in formazione sono dettate dall’infermeria. La linea mediana felsinea è azzoppata dai forfait per infortunio di Pulzetti e Perez: così Casarini torna a rivestire il suo ruolo naturale di centrocampista. Sulla trequarti rossoblu non agirà l’ex bresciano Diamanti, alle prese con l’incrinatura di una costola: fiducia al ritrovato Ramirez, autore del primo gol a Novara domenica scorsa. In attacco confermati Acquafresca e Di Vaio. Il rientrante Gillet non scalza Agliardi dalla difesa dei pali bolognesi.

Archiviato il mezzo passo falso di Zurigo, la Lazio si riproietta nel campionato. Reja, così come il collega Pioli, impiega una formazione con qualche variante legata agli infortuni. Nuovo problema muscolare per Mauri, che si aggiunge agli indisponibili Brocchi e Gonzalez (uscito malconcio dalla partita di Europa League). Prende così corpo l’ipotesi d’impiego dell’albanese Cana al fianco di Matuzalem e Ledesma in mediana.

BOLOGNA (4-3-1-2): Agliardi; Raggi, Portanova, Cherubin (Loria), Morleo; Konè, Mudingayi, Casarini; Ramirez; Acquafresca, Di Vaio.

LAZIO (4-3-1-2): Marchetti; Konko, Dias, Biava, Radu; Cana, Ledesma, Matuzalem; Hernanes; Cissè, Klose.

venerdì 21 ottobre 2011

LOPEZ: "Creiamo tanto, meritavamo il successo"


ZURIGO - "Siamo stati sfortunati negli episodi ma la squadra non mi è dispiaciuta". Giovanni Lopez, vice di Edy Reja, parla dopo Zurigo-Lazio, gara in cui è andato in panchina con i gradi di capo allenatore a causa della squalifica del tecnico goriziano. "Abbiamo giocato bene, come facciamo da sempre, creando molto e raccogliendo poco. Arriverà il momento in cui la fortuna girerà a nostro favore".

INGENUI DOPO IL GOL - L'amarezza di Lopez è dovuta alla rete subita dopo aver sbloccato lo 0-0. "Non bisogna prendere gol dopo averlo fatto, fortunatamente dopo lo sbandamento ci siamo ripresi. Dispiace perché nel secondo tempo non c'è stata storia, siamo stati soltanto sfortunati negli episodi. In avanti la squadra si è comportata bene, Cissè sa muoversi su tutto il fronte d'attacco. Forse senza Klose come riferimento ci è mancato qualcosa, anche se l'andamento della gara è stato positivo".

da Repubblica

ZURIGO-LAZIO 1-1


La Lazio ha mancato una grande occasione, si può parlare solo di due punti persi e non di uno guadagnato. Lo Zurigo è riuscito a fare la partita di sofferenza tanto preannunciata: subisce solo un gol, risponde subito alla prima occasione e, nei momenti di difficolta, può contare su un ottimo Guatelli che chiude la saracinesca.

FORMAZIONI – Colpa gli infortuni post-derby, la Lazio entra in campo con il 4-2-3-1. Molte le variazioni in campo per i capitolini: Zauri sostituisce l'affaticato Konko, spazio anche a Cana affiancato a Matuzalem in cabina di regia. Sulla trequarti bianco-celeste Hernanes viene accompagnato da i laterali Gonzalez e Sculli dietro all'unica punta Cissè. Il solito 4-4-2 per lo Zurigo, risoliti i dubbi Texeira ed Aegerter che riescono a superare l'affaticamento muscolare e a scendere in campo dal primo minuto. Intorno a Texeira ci sono Koch, Magnin e Beda. A completare il centrocampo Djuric, Chickhaoui e Nicki. In attacco la coppia Chermiti-Alphonse.

PARTITA – Fino ai due goal consecutivi il primo tempo è stato solo uno studio tattico delle due squadre. La linea mediana del centrocampo laziale era ancora in fase di rodaggio, troppi errori in fase di impostazione, mentre lo Zurigo attendeva nella propria trequarti e ripartiva. Al 20esimo un botta e risposta clamoroso. Goal della Lazio nato da un calcio d'angolo battuto da Hernanes, la palla rimane in area, Sculli la raccoglie e piroettando la mette dentro. Il pareggio dello Zurigo, subito dopo aver battuto la ripresa del gioco, viene da una bellissima azione corale, confezionata dal tiro piazzato di Nicki che batte Marchetti. Clamoroso il retropassaggio di Lulic al 33esimo, nato da un cross di Nicki, che per poco non sorprende Marchetti. In casa bianco-celeste solo cross dalla trequarti che non impensieriscono la difesa svizzera. Da notare il nervosismo di Cana che gli fa rimediare un giallo al 37esimo, mentre dalla panchina Lopez allarga le braccia in segno di resa per la prestazione dell'albanese. Al 40esimo finalmente un cross dal fondo di Gonzalez che riesce a favorire il primo tiro di Cissè. Il primo tempo si chiude sull' 1 a 1.

Si riparte con Rocchi al posto di Cana, la Lazio cambia moodulo: in campo con il 4-3-3. I biancocelesti sembrano molto rinvigoriti dopo la scelta tattica, ben 6 le occasioni di gol in 26 minuti. Degne di nota solo il tiro di Matuzalem al 56esimo, di poco a lato, e il tiro di Cissè 60esimo che viene bloccato dallo strepitoso Guadelli. Lo Zurigo subisce un vero e proprio assedio, ma riesce comunque ad arrivare al tiro grazie a Radu. Il difensore romeno sbaglia un passaggio fuori l'area, liberando così Alphonse, che sbaglia clamorosamente la grande palla gol. Gli ultimi cambi fanno capire gli obbiettivi delle due squadre: Kozak al posto di Cissè, fino all'ultimo Lopez cerca il gol della vittoria, mentre per lo Zurigo più consistenza a centrocampo con Drmic al posto di Alphonse. Molti gli sforzi dei giocatori biancocelesti: uno su tutti il grande colpo di testa di Kozak ribattuto da un ottima risposta di Guatelli all'88esimo. A differenza dell'Udinese la Lazio non riesce a portare a casa i tre punti, a quanto pare lo Zurigo, contro ogni statistica, è riuscito a fare la prima partita con un ottima fase difensiva.

CHIAVE – La sotituzione di Cana sembra aver tolto una zavorra alla Lazio. Gioco spumeggiante, ottimi fraseggi e azioni sempre pericolose. Da li in poi la Lazio riesce a fare la partita.

CHICCA – Giovani molto veloci e di belle speranze, ottima la prova di Guatelli, Djuric, Nicki e Alphonse. Lo Zurigo sarà di sicuro un ottimo terreno per il prossimo calciomercato.

TATTICA – La Lazio parte con il 4-2-3-1, ma per colpa di un Cana mai in partita, Lopez cambia tutto con l'ingresso di Rocchi al posto dell'albanese. Cissè e Sculli ai lati del bomber bianco celseste. Interessanti i movimenti di Hernanes che balla parecchio sulle fasce. Lo Zurigo con un 4-4-2 classico che non da molti punti di riferimento ai laziali. Addirittura molte volte le punte coprono in difesa per favorire le galoppate dei laterali di centrocampo, questi movimenti si vedono soprattutto nell'azione del gol svizzero.
MOVIOLA – Clamoroso fallo al 50esimo da parte di Guatelli ai danni di Rocchi. Il portiere tedesco manca completamente il pallone colpendo con uno spintone Rocchi. L'arbitro si sincera delle condizione dell'attacante bianco-celeste, ma non interviene.

PROMOSSI&BOCCIATI – In casa Lazio, senza dubbio, Matuzalem e Dias sono quelli degni di nota che hanno disputato un ottima partita. Malissimo Cana che manca l'ennesima occasione per farsi spazio nella rosa bianco-celeste. Guatelli, oltre ad essere tra i promossi, si prende anche l'onoreficenza del migliore in campo. Bene tutta la rosa svizzera che è riuscita a fare la sua partita: difendere e soffrire gli attacchi della Lazio, per poi sfruttare al meglio le ripartenze.

giovedì 20 ottobre 2011

Formazioni di Zurigo-Lazio


Dopo la gioia della vittoria nel derby per la Lazio è già tempo di tornare a giocare. Stasera affronterà lo Zurigo nella partita valida per i gironi di Europa League.

Edi Reja deve rinunciare al match winner della straccitadina, Miroslav Klose. Il tedesco di origine polacca è alle prese con un affaticamento muscolare. Stesso problema per l’altro protagonista di domenica scorsa, Cristian Brocchi. Il centrocampista assieme al compagno non sono stati neppure convocati per la trasferta in Svizzera. Anche Stefano Mauri non è partito coi compagni. Il centrocampista offensivo dei biancocelesti, infatti, ha accusato un dolore nella zona muscolare dell’infortunio che lo ha tenuto fuori un mese. Dunque scelta precauzionale per evitare una ricaduta concreta.

Per la sfida europea Reja torna al 4-2-3-1. Rivoluziona il centrocampo con gli inserimenti di Matuzalem e Cana. Quest’ultimo che acquisto prestigioso si è trasformato in oggetto misterioso deve vedersela con Ledesma per un posto da titolare. In difesa turno di riposo per Andre Dias sostituito da Diakitè. Sulle fasce giocheranno Konko sul versante sinistro e, dopo l’ottima prova contro la Roma, Lulic a sinistra al posto del romeno Radu. Nel tridente di centrocampo avanzato confermato il Profeta Hernanes con Gonzales a sinistra e Giuseppe Sculli rilanciato sulla destra. Davanti la Lazio giocherà con Cisse unica punta. Nel caso in cui l’allenatore goriziano decida di operare con un modulo a due punto in pole position c’è Tommaso Rocchi.

LAZIO 4-2-3-1 Marchetti; Konko,Diakitè,Biava,Lulic; Cana,Matuzalem; Sculli,Hernanes,Gonzales; Cisse ALL.Reja

La squadra svizzera scenderà in campo con un modulo speculare a quello laziale e cioè ancora il 4-2-3-1. Lo Zurigo avrà energia da vendere considerando che ha disputato l’ultima gara di Campionato il 24 Settembre scorso quando perse 2-1 in caso contro gli Yong Boys. L’ultima di europa League invece fu il 29 Settembre quando gli svizzeri pareggiarono in casa del Vaslui per 2-2.

ZURIGO 4-2-3-1 Leoni; Teixeira, Rodriguez, Koch R., Koch P.; Zouaghi, Aegerter; Chermiti, Nikci, Alphonse; Schonbachler. ALL. Fischer

CISSE': "La Lazio può vincere l'Europa League..quel palo al derby?L'importante è aver vinto"


ZURIGO - Il ruggito del Leone è esploso in tutta la sua potenza nel derby, il palo della porta difesa da Stekelemburg ancora trema. Ma il gol a Djibril Cisse manca da più di un mese, dal 15 settembre e da quell’amaro pareggio casalingo contro il Vaslui; quella sera il franco ivoriano aveva espresso tutta la sua rabbia per quella vittoria mancata, domani contro lo Zurigo il must è uno ed uno solo: vincere, vincere perché la Lazio ha tutte le potenzialità per proseguire il suo cammino in Europa ed arrivare fino in fondo, e vincere perché no grazie ad un suo gol: “Avere questo tipo di responsabilità mi inorgoglisce, amo avere questo tipo di peso perché mi dà la tensione giusta”, ha dichiarato Cisse in conferenza stampa dallo Stadion Letzigrund di Zurigo. L’entusiasmo del derby può dare quell’adrenalina giusta per affrontare con la massima concentrazione una sfida delicata che può valere la qualificazione, l’Europa League è un percorso da non sottovalutare nel cammino biancoceleste; domani contro lo Zurigo serve una vittoria per cancellare la disfatta di Lisbona e il deludente pareggio con i romeni. Riprendere in mano le redini del girone D e puntare alla finale, Cisse ha le idee chiare: “Con la qualità della Lazio e dei suoi ‘super giocatori’ ha le armi necessarie per una lunga strada in Europa… Speriamo a partire da domani, poi cercheremo di vincere tutte le altre partite per superare il turno ed arrivare fino in fondo”. La carica c'è, il derby ha lasciato la giusta dose di energie e delle emozioni uniche per Cisse; la grinta della sua Lazio, quella vittoria al photofinish e lo spettacolo indescrivibile dei tifosi biancocelesti: “La stracittadina mi ha lasciato una bella impressione. Mi avevano detto che era una partita speciale ed è stato così sia per l’ambiente che per il risultato, sono rimasto entusiasta di questa esperienza. Il palo che ho colpito? L’ho rivisto in tv, la volée con cui l’ho colpito è stato un bel gesto atletico, ma l’importante è che sia stata una grande gara vinta con merito e giocando molto bene”. E piano piano mentre il Leone biancoceleste impara l’italiano, per ora lo capisce ma ancora non lo parla, dopo alcuni mesi in Italia si sta adattando anche alla Serie A e alle sue caratteristiche: “Mi avevano detto che il campionato italiano fosse molto tattico ed in effetti è così. Ma sono solo due mesi che sono qui ed è presto per trarre conclusioni. Ma sono molto contento e fiero di giocare in Italia”, ha concluso Cisse.

lunedì 17 ottobre 2011

REJA: "Totti ha azzeccato la previsione..."


La Lazio ed Edy Reja, grazie a Miroslav Klose, sono riusciti a sfatare il tabù del derby. Tanta è stata la gioia che il tecnico laziale è stato espulso dopo essere andato ad esultare sotto la curva Nord al goal dell'attaccante tedesco.

"Ho detto a Tagliavento che non potevo non esultare in quel modo dopo tanto tempo - ha spiegato il tecnico friulano -. Lui invece mi ha risposto che non mi potevo muovere dall'area tecnica. Totti? Ha azzeccato la previsione...". In effetti il capitano giallorosso aveva proprio parlato di Lazio favorita e di un Klose fortissimo in vista della stracittadina...

Di certo il tecnico laziale dovrà pagare una cena all'ex-Bayern Monaco, che ieri ha messo a segno il goal numero 246 della sua straordinaria carriera. Lui e Cissè hanno preso per mano dall'inizio dell'anno l'attacco biancoceleste. E nonostante sia da poco tempo in Italia è stato uno di quelli che hanno voluto fortemente convincere Reja a rimanere, dopo aver dato le dimissioni, sulla panchina laziale.

E pensare che appena tre giorni prima la sua presenza era in forte dubbio a causa del problema al ginocchio rimediato due settimane prima a Firenze, dove era stato anche decisivo. Una rete, quella di Klose, che lo farà sicuramente entrare nel mito laziale.

HERNANES: "Questa è una vittoria di tutti"


E' la vittoria del cuore, quella ottenuta quest'oggi dalla Lazio nel derby della Roma. Decisivo all'ultimo secondo Miro Klose, ma il migliore in campo è stato ancora una volta il 'Profeta' Hernanes, autore della rete del momentaneo 1 a 1 su calcio di rigore.

"Abbiamo provato in tutte le maniere tra pali e traverse e alla fine un assist spettacolare di Matuzalem ha permesso a Klose di mettere la palla dentro. Ci mancava questa vittoria, è finalmente arrivata e dobbiamo continuare crescendo di volta in volta" ha affermato il brasiliano al termine del match.

Prima vittoria per il sudamericano, prima vittoria anche per mister Reja: "E' arrivato il momento che tutti meritano, finalmente Reja ha vinto e nonostante qualche incomprensione con la tifoseria ora è tutto passato". Per tre volte la Lazio è stata sotto di una rete, per tre volte il risultato l'hanno ribaltato Klose ed Hernanes: "E' vero (ride, ndr), ora speriamo di continuare così. Questa è la vittoria di tutti".

LAZIO 2...A.S.TRONZI 1 !!!


Chi vince è a -1 dalla vetta, subito dietro Juventus e Udinese. In un campionato livellato (verso il basso) il Derby della capitale prova a ridare un po’ di lustro alla Serie A in una giornata poverissima di reti. Gli ultimi 4 sono stati vinti dalla Roma, stasera orfana del suo capitano giallorosso Francesco Totti ma con Osvaldo in ottima forma. Reja cerca il primo successo contro i cugini.

FORMAZIONI – Reja schiera la Lazio col collaudato 4-3-1-2 con Biava che riprende il suo posto al centro della difesa, Gonzalez nei 3 della mediana a supportare il talento del profeta Hernanes e il duo meraviglia Klose e Cissè a far paura alla Curva Sud. Mauri recupera all’ultimo momento ma parte dalla panchina. Luis Enrique lancia il ballo dei debuttanti: ben 9 al loro primo derby capitolino. Pjanic prova a non far rimpiangere Totti, Gago è a centrocampo a dar man forte a De Rossi e Perrotta. In difesa il danese Kjaer gioca al posto di Burdisso reduce dalla transoceanica e José Angel confermato a sinistra come nelle ultime uscite romaniste.

PARTITA – Subito un gran possesso palla della Roma e al primo affondo, uno-due semplice semplice Pjanic-Osvaldo e giallorossi in vantaggio al 5'. Ottima reazione dei biancazzurri, Hernanes per Klose che in diagonale cerca l’angolino ma la palla finisce poco fuori alla destra di Stekelenburg. A metà tempo altra occasione per Hernanes ma non si concretizza di poco. Alla mezzora contropiede in velocità della Roma, cross delizioso di Josè Angel per Osvaldo che a 2 metri dalla linea di porta colpisce male. Nello stretto la Roma fa paura: ancora un bel fraseggio dei tre offensivi giallorossi Pjanic, Osvaldo e Bojan che da posizione defilata mette sull'esterno della rete. Allo scadere del primo tempo grande azione personale di Hernanes che si libera di un difensore e tenta la conclusione da fuori con un bel tiro a giro che finisce alto sulla traversa.

Subito grande inizio di ripresa della Lazio e due buone occasioni per Cissè e Klose. Al 5' minuto fallo da ultimo uomo di Kjaer su Brocchi, rigore per la Lazio, espulsione per il biondo danese e pareggio meritato di Hernanes. 2 minuti dopo è Klose ad avere la palla del vantaggio biancoceleste ma il suo fendente manca di poco il bersaglio. Anche in 10 tuttavia la Roma prova a fare la partita e una buona iniziativa di Osvaldo sulla destra non trova seguaci a centro area. Poi è la Lazio a spingere a tutta, fioccano cross e calci d’angolo e su una di queste Klose coglie la traversa. A dieci minuti dalla fine è Cissè a compiere una magia: si coordina magnificamente su morbido lob di Mauri ma il suo missile al volo si stampa sul palo. Poi è solo Lazio col suo forcing finale, ancora con Cissè chiuso benissimo da Heinze e poi in pieno extra-time è Miroslav Klose a siglare il 2-1 della vittoria biancoceleste.

CHIAVE – Senza Burdisso manca un po’ di comunicazione e collante nella difesa della Roma e la Lazio prende subito coraggio dopo lo svantaggio iniziale e si fa via via pericolosa. La vera chiave però è l’espulsione di Kjaer per fallo da ultimo uomo su Brocchi. Pareggio laziale e Roma in 10 per 40 minuti e non più in grado di giocare col possesso palla e costretta a lasciare il pallino in mano alla Lazio. Finchè all'ultimo minuto arriva il goal di Klose.

CHICCA – I due numeri 10. Da una parte Pjanic è geniale nelle sue intuizioni: prima offre a Osvaldo la facile palla dell’1-0 su un piatto d’argento, poi delizia la platea con passaggi smarcanti finchè è costretto a retrocedere a centrocampo quando Luis Enrique sostituisce Perrotta con Burdisso dopo l’espulsione di Kjaer e si spegne un po’. Dall’altra il profeta Hernanes è il faro della manovra laziale, dal suo piede partono tutte le azioni più pericolose.

TATTICA – Come da copione gran possesso palla degli uomini di Luis Enrique e grande capacità di giocare nello stretto e di ripartire velenosamente in velocità nel primo tempo. La Lazio però non si abbassa mai e anzi prova a tenere altissimo il ritmo, tant’è che mette spesso in difficoltà la retroguardia giallorossa. Ovviamente con la Roma in 10 allarga le maglie e trova maggiori spazi e occasioni più limpide per portare a casa il risultato pieno. Ci crede fino in fondo e fa bene perchè il centravanti tedesco la premia all’ultimissimo respiro.

MOVIOLA – Perfetto il guardalinee sul vantaggio giallorosso, Osvaldo è in posizione regolarissima sul passaggio-goal di Pjanic. L’arbitro Tagliavento tiene benissimo in mano la partita sventolando gialli appena gli animi si surriscaldano. Il rigore ci sta tutto, così come l’espulsione, da regolamento. Qualche dubbio invece sul goal-vittoria di Klose. Se è in fuorigioco sul passaggio di Matuzalem lo è davvero di poco.

PROMOSSI&BOCCIATI – Pjanic-Osvaldo-Bojan. Quei tre là davanti corrono ovunque e sono pericolosissimi nel primo tempo. Bocciato Kjaer perchè si lascia scappare troppe volte Klose e Cissè e commette l’ingenuità clamorosa del fallo da rigore che lascia la Roma in 10 uomini. Ottimo Hernanes, l’uomo più pericoloso dell’attacco biancazzurro. Segna il rigore del pareggio, insidioso da tutte le posizioni e uomo-assist in tutte le occasioni più ghiotte per la Lazio. Bravo anche Stekelenburg che pare tutto quello che c’è da parare. Klose macth-winner.

domenica 16 ottobre 2011

Formazioni e ultime per il derby


Probabili formazioni Lazio-Roma - E' ormai tutto pronto per la stracittadina della capitale: Lazio e Roma si sfideranno stasera alle 20.45 nel posticipo serale della settima giornata. Entrambe le squadre sono appaiate a quota 8 in classifica e vanno a caccia del momentaneo primato cittadino. Momento di forma ottimo sia per la squadra di Reja che per quella di Luis Enrique: l'ex tecnico partenopeo è reduce dalla sofferta vittoria in casa della Fiorentina mentre l'asturiano ha battuto all'Olimpico 3-1 l'Atalanta con una bella prestazione di squadra. Unico neo del match sarà l'assenza di Francesco Totti, veterano del derby romano.

Lazio- Reja recupera a pieno regime Miroslav Klose: l'ex attaccante del Bayern, tornato malconcio dalla convocazione con la sua Nazionale, ha recuperato dai suoi acciacchi e affiancherà regolarmente in attacco Cissè. Recuperato anche Mauri che, non al meglio della condizione, si accomoderà in panchina per far spazio a Gonzalez. In difesa torna Biava che prenderà il posto di Stankevicius. Questa la probabile formazione: (4-3-1-2) Marchetti; Konko, Biava, Dias, Radu; Gonzalez, Ledesma, Brocchi; Hernanes; Klose, Cissè. A disposizione: Bizzarri, Stankevicius, Lulic, Mauri, Matuzalem, Sculli, Rocchi. Allenatore: Reja. Squalificati: nessuno. Indisponibili: nessuno.

Roma- Assodato il forfait di Totti, anche il possibile sostituto del n.10 giallorosso in attacco è in forte dubbio: il jolly Pjanic. Sul bosniaco ci sono indicazioni contrastanti: si vocifera di un indurimento muscolare ma a Trigoria giurano che il giocatore è in forma. Confermato sulla fascia destra difensiva Rosi, mentre in difesa il dubbio è tra Heinze e Kjaer come partner di Burdisso. A centrocampo ballottaggio tra Pizarro e Simplicio, con il primo favorito sul brasiliano. Questa la probabile formazione: (4-3-3) Stekelenburg; Rosi, Burdisso, Heinze, Josè Angel; Perrotta, De Rossi, Pizarro; Pjanic, Osvaldo, Bojan. A disposizione: Curci, Kjaer, Cassetti, Simplicio, Taddei, Borini, Borriello. Allenatore: Luis Enrique. Squalificati: nessuno. Indisponibili: Totti, Okaka, Lobont, Cicinho.

da newnotizie

venerdì 14 ottobre 2011

EDY REJA – “Lasciamo stare le chiacchiere, pensiamo alla partita..Daje Lazio!”


Ogni anno è sempre la solita storia. A precedere il derby della Capitale, partita importante e sentita per i tifosi di Lazio e Roma, arrivano puntuali battute poco opportune, parole che lasciano il tempo che trovano, mancanze di rispetto. Naturalmente tutto questo proviene dalla parte più giovane di Roma, quella con i colori giallorossi. Ieri ha parlato, stranamente, Francesco Totti in conferenza stampa e, a precisa domanda su chi sarebbe stato l’uomo derby, il numero dieci ha fatto il nome di Edy Reja, strappando le risate della platea. Nella Città Eterna, sponda Lazio, c’è un motto che vige sovrano: “Lo stile ci distingue” e basandosi proprio su queste parole, incarnandole, dalle parti di Formello si sono fatti scivolare addosso queste poco felici dichiarazioni, i ragazzi biancocelesti e l’allenatore preferiscono pensare soltanto alla gara di domenica. Lo testimonia lo stesso Reja, intervenuto in esclusiva ai microfoni di Radio Sei all’interno della trasmissione “Quelli che hanno portato il calcio a Roma”: “Lasciamo stare le chiacchiere, noi abbiamo bisogno di concentrazione, dobbiamo pensare solo al campo in modo tale da fare una grande partita, cosa che tutti si aspettano ed io devo solo pensare a far concentrare la squadra nel modo giusto, con serenità ed equilibrio. Dobbiamo andare in campo con il cuore e se giochi con il cuore porti a casa il risultato”. Per il tecnico goriziano è la prova del nove, dopo aver perso quattro derby ora non si può più sbagliare. E’ una partita fondamentale, talmente importante da poter creare stati d’ansia e nervosismo: “Il derby è qualcosa di straordinario però sono sufficientemente esperto ed equilibrato per sostenere queste situazioni”. In chiusura zio Edy lancia due messaggi. Il primo riguarda i tifosi: “Ho visto compattezza ultimamente allo stadio, mi ha fatto piacere. Continuo a chiedere ai tifosi di stare vicino alla squadra perchè siamo un buon gruppo, anche nei momenti meno felici. Da parte nostra c’è l’impegno, soprattutto nel derby che è una partita fondamentale”. Il secondo: “Un saluto a tutti e daje Lazio”

LazioFans.it

giovedì 13 ottobre 2011

Le ultime per il derby...


FORMELLO- Solo pochi giorni dividono la Lazio dalla partita più emozionante del panorama sportivo capitolino e nel quartier generale biancoceleste si comincia a fare sul serio. In attesa del rientro dei sudamericani, Reja ha iniziato a preparare tatticamente la sfida ai giallorossi nella doppia seduta di lavoro di oggi. La partitella di fine allenamento a campo ridotto di questo pomeriggio ha consegnato agli addetti ai lavori un indizio valido per cercare di carpire quelle che saranno le scelte del tecnico friulano in vista del derby. Prove tattiche di 4-3-1-2 che lasciano trasparite la volontà di Reja di affidarsi al modulo che fino ad oggi ha garantito i migliori risultati. Biava e Dias sono stati provati uno accanto all’altro: l’ex-difensore del Genoa sta prendendo confidenza con il bite protettivo rosso fuoco che lo salvaguarderà da eventuali, ulteriori scontri (le gengive sono ancora molto sensibili e il dolore in caso di uno scontro fortuito sarebbe assicurato). In attesa del ritorno di Hernanes, entrato nel finale nella gara vittoriosa del suo Brasile con il Messico, Mauri ha occupato la posizione di vertice alto del rombo di centrocampo. Sulla linea della mediana Brocchi a destra e Sculli a sinistra hanno agito ai lati di Ledesma. In attacco Makinwa e Kozak hanno occupato le posizioni che domenica, con tutta probabilità, spetteranno alla coppia d’oro Klose e Cissè

KLOSE MIGLIORA - Il panzer tedesco spinge sull’acceleratore e dimezza di tempi di recupero. La lieta notizia arriva nel pomeriggio direttamente dai campi di Formello. Questa mattina era stato lo stesso giocatore a tranquillizzare i sostenitori laziali accorsi fuori dai cancelli del centro sportivo biancoceleste, ”Certo che ci sarò”, ha detto palesando una sicurezza inaspettata. Dalla parole ai fatti, sotto lo sguardo attento del medico sociale Salvatori e del preparatore atletico Febbrari, questo pomeriggio l’attaccante teutonico è tornato in campo svolgendo circa 30 minuti di lavoro differenziato con il pallone. Ha indossato gli scarpini per testare il ginocchio malandato, che continua a migliorare giorno dopo giorno. Un segnale confortante che allontana ulteriormente la possibilità di non vederlo in campo nel derby di domenica. Per domani il programma riabilitativo della punta tedesca dovrebbe essere lo stesso di oggi ma se le cose dovessero continuare a procedere nel verso giusto, Klose potrebbe ottenere il consenso dello staff medico per tornare in campo con i compagni e partecipare a 15/20 minuti di esercitazioni di natura tattica. Un’ulteriore conferma è arrivata in serata dallo stesso Salvatori: “Per Klose si deve aspettare fino a domani. Oggi c’è stato un piccolo cambiamento di programma rispetto a ieri, perché già stamattina c’è stato un miglioramento del quadro clinico –ha dichiarato il medico sociale ai microfoni di Lazio Style Radio-. Inizialmente ha fatto un lavoro in acqua che ha dato risultati incoraggianti e si è deciso di provare a metterlo in campo. Naturalmente sempre a ritmi blandi. Siamo molto soddisfatti perché non era nelle previsioni che riuscisse a fare un certo tipo di lavoro. Siamo riusciti a guadagnare una giornata, domani cercheremo di provarlo eventualmente un quarto d’ora insieme al resto del gruppo. Però, lo decideremo domani mattina, visto che anche se gli altri giocatori saranno liberi Klose verrà ad allenarsi. Il lavoro fatto in nazionale è stato d’aiuto e do il merito all’atleta, perché è questione di costanza, di psiche e di personalità. Si è stupito del clamore di ieri perché non riteneva che ci fossero grosse problematiche che non gli permettessero di scendere in campo domenica. Oggi è sereno, ride e scherza. Speriamo che l’umore rimanga tale perché la collaborazione dell’atleta è fondamentale. Il dolore sicuramente c’è ma è una cosa che riesce a supportare tranquillamente".

RIENTRANO I NAZIONALI - La giornata di allenamento di Formello si è contraddistinta soprattutto per il ritorno dei nazionali nella seduta pomeridiana. Lulic e Cana, avendo giocato tutti i 90 minuti delle gare delle loro rappresentative hanno svolto lavoro di scarico, non partecipando alle esercitazioni tattiche imposte da Reja al resto della squadra.
Cisse invece si è allenato regolarmente con il gruppo. Quella di ieri sarebbe dovuta essere la sua sera e invece il bomber transalpino ha assistito a tutti i novanta minuti del pareggio tra Francia e Bosnia dalla panchina. Ancora assente Stankevicius. E' previsto per domani mattina il ritorno a Roma dei sudamericani Hernanes e Gonzalez che torneranno ad allenarsi a Formello da venerdì.

Domani alle 14 parlerà un tesserato della ss Lazio dalla sala stampa del centro sportivo di Formello. La ripresa degli allenamenti è prevista per le 15.

martedì 11 ottobre 2011

DELIO ROSSI: "per il derby Lazio favorita, ma il futuro è della Roma "


Intervistato dal 'Corriere dello Sport', Delio Rossi fa una panoramica sulle prime giornate del campionato di Serie A: "Sono ancora tutte lì, tutte raccolte in un fazzoletto di punti. Il meglio deve ancora venire. Alcune squadre, poi, mi hanno dato l’impressione di essere ancora lontane dalla condizione migliore". Anche se c'è già qualche squadra che gira a massimo regime: "Domenica scorsa ho vi­sto la Juve: in campo bella compatta. E il Napoli ha fatto un gran debutto soprattutto in Champions".

La squadra di Conte è "corta, aggres­iva e veloce: chi punta allo scudetto quest’anno dovrà fare i conti con la Juventus". Mentre sul Napoli... "E' in grande condizione. Mi ha molto impressionato per il modo in cui è “entrato” in Champions, in un giro­ne molto complicato. Il difficile vie­ne ora: la squadra di Mazzarri do­vrà confrontarsi con squadre che so­no più abituate a questo tipo di competizioni".

A suo tempo con la Lazio Rossi dovette affrontare il Real Madrid, e prova a consigliare il collega Mazzarri: "Qui hai a che fare con squa­dre abituate a lottare su più fronti, con “rose” ricche. La gestione di più obiettivi contemporaneamente non è semplice: non puoi pensare di im­piegare sempre gli stessi giocatori, devi provare a fare il turn over." spiega, e continua: "Ma poi può capitare che i titolari, quel­li inamovibili, avendo dopo pochi giorni l’appuntamento europeo, tiri­no indietro la gamba nella partita di campionato perché pensano che la Champions sia più importante"

Per finire, una breve ma doverosa analisi sul derby, posticipo della prossima giornata di campionato: "Non credo che sarà una partita tat­tica. Sono convinto che le due squa­dre giocheranno per superarsi". "La Lazio è più avanti, più collauda­ta: ha confermato l’allenatore e sono stati fatti gli innesti che Reja ha chiesto. Il futuro, però, è della Ro­ma".

sabato 8 ottobre 2011

PULICI: "l'attacco della Lazio farà la differenza nel derby"


Mancano ancora un po’ di giorni al derby fra Lazio e Roma, gara di cartello della settima giornata di Serie A, ma nella capitale i tifosi si sono già mobilitati e aspettano con ansia il giorno della partita. L’ex portiere biancoceleste Felice Pulici, campione d’Italia nella stagione 1973-74, ha analizzato in esclusiva per Goal.com la stracittadina romana, che diverse volte lo vide protagonista.

Felice, alla ripresa del campionato si giocherà l’attesissimo derby di Roma. Che aria si respira in questo momento in città? “Camminando per le strade di Roma e sentendo un po’ la gente ho avvertito molta euforia da una parte e dall’altra. C’è una gran voglia di derby, i biglietti della gara stanno andando letteralmente a ruba, auguriamoci che possa essere davvero una bella partita”.

Le due squadre attraversano entrambe un buon momento e sono a pari punti in classifica. C’è secondo te, una favorita della vigilia? “Non ci sono favorite. Secondo me sia Lazio che Roma si presentano entrambe con grande fiducia a questa gara. Entrambe arrivano infatti alla sfida stracittadina dopo aver vinto le rispettive partite contro Fiorentina e Atalanta, e hanno gli stessi punti in classifica. I derby solitamente sono delle gare particolari, che costituiscono una grossa possibilità di rivincita per chi in quel momento è reduce da un periodo negativo. In questo caso però non ci sarà una squadra più motivata dell’altra, tutte e due saranno determinate a far bene”.

Che derby ti aspetti? Le due squadre si affronteranno a viso aperto o sarà una partita molto tattica? “Il derby è una gara a sé, diversa da tutte le altre, che va presa con grande prudenza. Sicuramente assisteremo a una fase tattica di studio da parte delle due squadre, per impedire all’altra di avere spazi. Un goal però potrebbe accendere la sfida e renderla più bella e spettacolare agli occhi dei tifosi. Purtroppo spesso i giocatori arrivano a queste gare con troppi pensieri in testa, il fatto è che la posta in palio è altissima. Quasi sempre, a parte rare eccezioni, il derby di andata è stato storicamente determinante, nel bene e nel male, per il proseguo della stagione delle due squadre”.

Che giudizio dai al lavoro svolto fino a questo momento da Edy Reja sulla panchina della Lazio? Prima della vittoria con la Fiorentina il tecnico è stato molto contestato dai tifosi…“Per Reja parlano i risultati: anche se il suo gioco non sempre convince, i numeri danno ragione fino a questo momento al tecnico friulano. Un allenatore può far praticare alla propria squadra anche un gran bel gioco, ma se le vittorie non arrivano sarà sempre contestato dalla piazza. La stessa cosa accadrà nel derby: a pesare alla fine sarà principalmente il punteggio finale”.

Cosa sarebbe per te il derby ideale? “Il derby perfetto è quello in cui la tua squadra subisce per 89 minuti e poi fa goal all’ultimo secondo”.

Che cosa, secondo te, alla fine potrebbe fare la differenza a vantaggio della Lazio? “Credo che alla fine a decidere la partita sarà la differenza, a favore dei biancocelesti, fra i due reparti offensivi. Se confrontiamo l’attacco della Lazio, cioè la coppia Klose-Cissé con Hernanes a supporto, con quello della Roma, mi pare di poter dire che non esiste partita”.

A livello di singoli invece chi ti aspetti possa essere l’uomo partita? “Dico che l’uomo partita può essere sicuramente Hernanes. Personalmente è un giocatore che mi piace molto: il brasiliano ha grandi qualità tecniche e può essere il giocatore che con una giocata può decidere una partita così importante”.

Facciamo un salto indietro nel tempo e parliamo un po’ dei derby che giocavi tu. Che ricordi hai di quelle stracittadine? “I derby che ho giocato io sono state tutte sfide molto belle. Posso dire in carriera di essere stato fortunato: ho infatti indossato la maglia della Lazio in un momento storico in cui la squadra biancoceleste andava meglio di quella giallorossa. Oggi restano davvero tanti bei ricordi, che fanno piacere e secondo me allungano la vita”.

Come viveva la vigilia dei derby il grande Tommaso Maestrelli? “Maestrelli è stato davvero un grandissimo allenatore. Ricordo che anche allora, come oggi, noi giocatori avvertivamo che la città si fermava per vederci giocare, e che da quella gara sarebbe dipeso il predominio cittadino fino al derby successivo. Maestrelli era consapevole di tutto questo, e cercava sempre di alleggerire la tensione che noi giocatori avevamo accumulato nei giorni precedenti, faceva di tutto per farci scendere in campo senza troppi pensieri in testa. Anche se poi negli spogliatoi sapeva farsi sentire”.

Ti chiedo ora di sbilanciarti un po’: come terminerà il prossimo Lazio-Roma? “Il mio augurio è che la Lazio faccia una bellissima gara. L’importante, comunque, sarà non perdere: basterebbe un punto per porre fine alla tradizione negativa di Reja nei derby e per scongiurare il rischio di nuove contestazioni da parte dei tifosi, che sarebbero probabili nel caso in cui sul campo non arrivasse un risultato positivo”.

Andrea Pesciarelli, scomparso nella notte all'età di 47 anni.


ROMA - Il giornalista Andrea Pesciarelli, 47 anni, notista politico del Tg5, è morto nella notte a Roma. Pesciarelli era a bordo di una moto che si è schiantata contro un albero sul lungotevere delle Armi. È giallo sulla dinamica dell'incidente avvenuto all'1.30 circa: secondo una prima ricostruzione il giornalista sarebbe finito da solo contro un albero mentre a bordo del suo scooter percorreva Lungotevere delle Armi, ma non ci sono testimoni. Sul posto per i rilievi sono intervenuti gli agenti della polizia municipale dell'VIII gruppo.

Andrea Pesciarelli, molto conosciuto alla tifoseria laziale per la sua fede calcistica, avrebbe compiuto 47 anni il prossimo 20 ottobre. Dopo molti anni alla Rai, Pesciarelli era approdato al "Tg5" per volontà del direttore Clemente Mimun. Autore del libro "Inguaribili Bugiardi-viaggio semiserio tra le contraddizioni dei nostri politici (e non solo)" il giornalista lascia la moglie e due figli. La sua salma è stata portata al policlinico Gemelli.

«Profondamente scosso dalla notizia dell'improvvisa e prematura scomparsa di Andrea Pesciarelli esprimo il cordoglio più affettuoso e sincero». Lo afferma il presidente del Senato Renato Schifani. «Giornalista di punta del TG5 - prosegue Schifani - ne ricordo la serietà e la dedizione con le quali ha sempre svolto la sua professione e le doti di profonda umanità e simpatia. Ai familiari, al direttore Clemente Mimun e ai colleghi tutti va il mio pensiero di commossa vicinanza e solidarietà».

I giornalisti dell'Associazione Stampa Parlamentare esprimono il loro cordoglio per la improvvisa morte del collega ed amico Andrea Pesciarelli. «Rimarrà sempre in tutti noi il ricordo del suo tratto umano, della sua simpatia e della sua professionalità», si legge in una nota.

martedì 4 ottobre 2011

CISSE': "Rifiutai 20 milioni per la Lazio"


Il giramondo Djibril Cissè, dopo le sue avventura in Francia, Inghilterra e Grecia ha scelto di provare anche quella italiana, vestendo la maglia della Lazio, nonostante le perplessità legate al nostro campionato: "Credevo che non facesse per me la Serie A, ma poi mi sono ricreduto. Del resto, solo gli idioti non cambiano idea".

Quest'estate, però, si era fatto avanti anche l'ormai famoso Guangzhou Evergrande, il club cinese che aveva già preso il talentuoso Dario Conca, coprendolo di soldi.

"In estate mi hanno fatto un'offerta folle, da non crederci - ha dichiarato Cissè in un'intervista a 'France Football' - i campioni di Cina (appunto gli Guangzhou Evergrande, ndr) erano pronti ad offrirmi 20 milioni di euro per due anni e mezzo di contratto. Ma era ancora troppo presto per andare lì, voglio ancora riconquistarmi la Nazionale".

Cissè ha ancora voglia di dimostrare il suo valore, di acquistare una continuità mai avuta anche per via dei troppi infortuni: "Adesso mi sento più forte, sia mentalmente che fisicamente e anche più completo. Ho perso un po' in velocità ma ho guadagnato un senso tattico che prima non avevo".

La chiamata della Lazio, l'occasione per misurarsi ancora a grandi livelli: "Quando mi ha contattato la Lazio, ho capito che la loro voglia di prendermi era sincera, che ero la prima scelta. Ho subito avuto un buon rapporto con Tare e con Reja. Il mister mi voleva già dalla scorsa stagione".

Per Cissè in giornata è arrivata anche la soddisfazione del ritorno in Nazionale: Blanc ha infatti convocato l'attaccante laziale dopo l'infortunio della punta del Psg Gameiro.

KLOSE bomber: 5 gol e 5 assist


5 goal, 5 assist: Miroslav Klose è il re biancoceleste. Ieri l'ultima rete del campione tedesco, ancora decisivo contro la Fiorentina, ancora una volta in goal contro i viola dopo il furto Champions di un anno e mezzo fa. Fra campionato ed Europa League ha messo a segno 5 goal e 5 assist in 7 partite, devastante per le ambizioni Lazio.

Poteva arrivare a gennaio, ma Lotito non riuscì a strapparlo al Bayern: "Klose era disponibile anche allora, il Bayern no e non riuscì a venire. L’avevo chiesto già a gennaio, ma purtroppo Rummenigge non lo fece andare via. Un campione nella vita, non solo in campo. Per farvi capire chi è Klose, mi basta raccontare che un giorno, tornando dalla trasferta in na­zionale, ha chiesto di allenarsi con la Prima­vera. Portava i palloni" le parole del patron riportate dal 'Corriere dello sport'.

Fra due settimane ci sarà il derby e l'attaccante potrebbe compier il passo decisivo per divenire idolo incontrastato del tifo bianconceleste. Rientrerà però solamente mercoledì 12 ottobre dalla gara con la sua nazionale, Reja spera di non trovarlo stanco.

Intanto il compagno d'attacco Cissè ha espresso la gioia per la vittoria di ieri su 'Twitter': "E’ stata una buona vittoria, sono re­almente felice, ma anche deluso per la mia partita. Mi sento bene perché abbia­mo portato a casa i tre punti. Come il tedesco anche Djibril è una bestia d'area, se non si segna c'è delusione: "Avrei dovu­to segnare, sono deluso" aveva affermato dopo lo 0 a 0 contro il Palermo. "Posso fare di più" ha evidenziato. Magari contro la Roma. E già scalda i motori.

FIORENTINA-LAZIO 1-2


Al Franchi, si incontrano due squadre affamate di punti, e con le rispettive panchine – specialmente la Lazio di Reja, e stavolta non per suo stesso volere – già in discussione. Fiorentina sempre alle prese con la difficile gestione del caso Montolivo, Lazio ampiamente al di sotto delle aspettative iniziali e con un Hernanes sin qui profeta della delusione.

FORMAZIONI – Canonico 4-3-3 per la Fiorentina, con Natali al centro della difesa e l’ex De Silvestri laterale basso a destra, in luogo di un Cassani ultimamente apparso in ritardo. A centrocampo, conferme per il “ribelle” Montolivo con la novità Lazzari, e trio d’attacco – con Gilardino ancora out – composto da Vargas, Jovetic e Cerci, quest’ultimo decisamente in odor di Nazionale. La Lazio risponde con un 4-4-2 molto ordinato e “di gamba”, col solito Dias a comandare la difesa, dove trova posto Stankevicius a sinistra; centrocampo con l’eterno Brocchi e Gonzalez sulle fasce, ed Hernanes a cercare d’accendere il consolidato duo d’attacco Klose-Cissè.

PARTITA – Alla solita fase di studio iniziale tra le due squadre, fa seguito una Lazio che appare troppo timida, e che come al solito ha bisogno di prendere il primo ceffone prima di svegliarsi. Purtroppo per lei, è già un colpo da knock out: siamo all’ 8’, e Vargas, dopo essersi “bevuto” De Silvestri a sinistra, crossa in mezzo, dove il solito puntuale Cerci di questo inizio stagione è troppo solo per poter sbagliare, ed infatti di destro infila Marchetti per l’1-0.

Come detto, è anche il colpo che fa svegliare i biancocelesti: subito Cissè ci prova con una sberla da fuori, spaventando Boruc che vede però sfilare il pallone di poco alto. La partita non è un granchè e viaggia su ritmi molto bassi, per caratteristiche in realtà più congeniali agli uomini di Reja che non a quelli di Mihajlovic, nonostante lo svantaggio dei primi: al 28’ infatti, un’azione apparentemente senza pretese sulla trequarti, viene improvvisamente accelerata da Klose, abbassatosi nell’occasione per creare superiorità in mezzo: dai suoi piedi nasce un traversone che riesce in qualche modo a premiare l’inserimento senza palla di un redivivo Hernanes, dal cui mancino nasce un bel diagonale imbattibile per Boruc, per il goal dell’1-1.

E dopo l’agognato pareggio, i biancocelesti prendono anche a giocare un buon calcio, pur sempre a ritmi non vertiginosi, con la Fiorentina che pare chiusa all’angolo. Il risultato rimane in bilico per tutto il resto del tempo, ma si chiude sul risultato di parità senza grossi sussulti, coi due portieri chiamati più a sbrogliare matasse intricate che non conclusioni vere e proprie.

Il secondo tempo inizia là dove era finito il primo: errore della difesa gigliata e Dias, tutto solo in area, ha la grande opportunità di portare la Lazio in vantaggio, ma la sua conclusione di testa è troppo centrale e Boruc può fare bella figura. La Fiorentina non sta a guardare e prova delle ripartenze efficaci, ma solo Cerci sembra in grado di avere la meglio nell’uno contro uno, mentre Jovetic viene controllato abbastanza agevolmente, anche perché non abituato a stazionare come punta effettiva.

Al 65’ Reja prova a vincere la gara, inserendo Sculli in luogo di Radu, con Ledesma scalato centrale di difesa. La mossa ha anche lo scopo di far arretrare i Toscani, che soprattutto con le accelerazioni di Cerci avevano impensierito non poco la retroguardia biancoceleste, anche se all’apparenza viene riequilibrata dieci minuti più tardi con l’ingresso in campo di Matuzalem al posto di Cissè.

In realtà da questo momento in avanti, il centrocampo diventa di dominio assoluto Laziale, che inizia a spingere con una certa insistenza; la Fiorentina non sembra mai andare in ambasce, ma è solo un’illusione, che si frantuma all’ 83’: azione orchestrata da Ledesma, centro in area dove proprio il neo-entrato Sculli ha modo di mettere in mezzo di testa per l’accorrente Klose che, sempre di testa – il pezzo forte della casa – batte un incolpevole Boruc. La Fiorentina si scopre fuori dalla gara, e reagisce di nervi e perciò con poca lucidità; ma la reazione produce poco contro una Lazio oramai meglio organizzata nei reparti.

Mihajlovic non fa cambi tattici e allora le folate viola si rivelano assai monotone e prevedibili. E così, dopo tre minuti di recupero in cui non accade nulla, la gara termina con la Lazio a portarsi a casa la piena posta in palio, a conti fatti anche meritatamente.

CHIAVE – Klose è l’arma segreta: sa sempre cosa fare col pallone tra i piedi, e senza palla è bravissimo nella spola col centrocampo, creando superiorità numerica e consentendo ai suoi interpreti incursioni sempre pericolose, su una delle quali Hernanes trova anche il gol del pareggio. Nel finale poi, è decisivo anche come punta centrale.

CHICCA – La differenza – sarà contento Reja – la fanno gli interventi dalle due panchine: mentre Reja fa un paio di sostituzioni che cambiano l’assetto della squadra, in riva all’Arno i cambi vengono effettuati solo ruolo per ruolo, rispettando i medesimi programmi iniziali: con la partita entrata nel vivo e sempre su un bilico anche nervoso, non è bastato più.

TATTICA – Ledesma ed Hernanes hanno il compito preciso di abbassare i ritmi della gara, per far uscire fuori il loro maggior palleggio; allo stesso tempo il Brasiliano ha modo spesso di andare dentro l’area, sfruttando gli spazi che una punta di movimento come Klose lascia loro. Nella Fiorentina, oramai Montolivo è un corpo estraneo, per quanto si sbatta e provi ad orchestrare delle giocate, ma non riesce mai nel cambio di passo. Non era il caso di tenersi stretto uno come D’Agostino?

MOVIOLA – Poco da recriminare per entrambe le squadre: l’arbitraggio è buono, anche se risparmia di qua e di là almeno un cartellino giallo ciascuno.

PROMOSSI&BOCCIATI – Nella Lazio, oltre a Klose, decisamente il migliore in campo, voto alto finalmente anche per Hernanes, con Dias che appare un muro insuperabile. Discreta la prova di un Cissè a tratti un po’ arruffone, da rivedere quella di Stankevicius mai in grado di fronteggiare a dovere Cerci. Nei viola, è l’esterno ex Roma e Atalanta il migliore, in compagnia di un Jovetic innocuo ma almeno sempre vivo; male Montolivo e malissimo De Silvestri, mentre Vargas va troppo ad intermittenza. Inoltre, Reja per una volta decisivo nei cambi, Mihajlovic ancora una volta deludente nei medesimi.

sabato 1 ottobre 2011

Probabili formazioni Fiorentina-Lazio..


Fiorentina - I viola devono ancora fare a meno di Alberto Gilardino, alle prese con la riabilitazione dopo l'infortunio al ginocchio. Sembra rientrato l'allarme Cerci, vittima di un attacco febbrile. L'ex romanista si è allenato con i compagni e quasi sicuramente sarà della partita a comporre il tridente con Jovetic e Santiago Silva. In mezzo al campo Vargas favorito su Lazzari per la corsia sinistra al fianco di Montolivo e Behrami. In difesa ancora out Kroldrup, mentre Munari si è allenato con il gruppo e andrà con ogni probabilità in panchina.
Questa la probabile formazione: (4-3-3): Boruc; Cassani, Gamberini, Natali, Pasqual; Behrami, Montolivo, Vargas; Jovetic, Santiago Silva, Cerci. A disp.: Neto, Nastasic, De Silvestri, Lazzari, Munari, Kharja, Romulo. All.: Mihajlovic. Squalificati: nessuno. Indisponibili: Kroldrup, Gilardino.

Lazio - Edy Reja dovrà ancora fare a meno di Mauri e Biava, entrambi infortunati. L'allenatore biancoceleste ha però ritrovato Miroslav Klose che è andato anche in gol nella sfortunata trasferta di Lisbona. Il tedesco guiderà l'attacco in coppia con Cisse e Hernanes trequartista. A centrocampo giocheranno Brocchi, Ledesma e Matuzalem, ma il brasiliano non è al meglio e se non dovesse farcela è pronto Gonzalez al suo posto. In difesa si rivede titolare Radu che ha smaltito l'infortunio. Il romeno agirà sulla corsia sinistra al posto di Lulic, che è stato uno dei più positivi a Lisbona.
Questa la probabile formazione: Marchetti; Konko, Diakité, Dias, Radu; Brocchi, Ledesma C., Matuzalem; Hernanes; Klose, Cissé. A disp.: Bizzarri, Stankevicius, Lulic, Gonzalez, Sculli, Rocchi, Kozak. All.: Reja. Squalificati: nessuno. Indisponibili: Biava, Mauri.