domenica 27 aprile 2008

NO COMMENT

Dopo la squallida squadretta vista oggi a Torino, decido di non commentare, 11 mercenari, salvando qualche poveraccio partito dalla panchina, hanno deciso di rovinare la storia della Lazio,impassibili, in balia dell'avversario, i 2 gol non bastano a salvare l'onore...
Chi non è degno se ne vada! (è un appello al presidente che stavolta non c'entra niente)

Il coro recita: "SU QUELLA MAGLIA IL SANGUE E IL SUDORE..DI QUESTA GENTE LA FORZA E L'ONORE!!!"...l'AVETE DIMENTICATO???
ANDATE A LAVORARE

-Manuel Auciello-

sabato 26 aprile 2008

Calciomercato: Srna al posto di Berhami


La Lazio pensa a Darijo Srna come Futuro sostituto di Behrami. Dalla nostra rassegna stampa ecco l’apertura del Corriere dello Sport:
L’esterno dello Shaktar e della Nazionale croata è in attesa dello statusi di Comunitario . La sua valutazione si aggira sui 6 milioni di euro. Continua la trattativa per il rinnovo di Behrami, ma la sensazione è che il suo destino sia lontano dalla Lazio.

domenica 20 aprile 2008

Una brutta Lazio e un generoso Celi regalano la vittoria al Catania


Nel bollente stadio “Massimino” si sfidano sotto 27° il Catania del neo allenatore Walter Zenga e la Lazio di Delio Rossi. Rossoazzurri bisognosi di punti salvezza, Zenga conferma il 4-4-2 con Vargas esterno alto e la coppia offensiva composta da Mascara e Spinesi, in difesa spazio all’argentino Silvestre che vince il ballottaggio con il quasi omonimo Silvestri. Dalla parte opposta acque poco agitate per una Lazio che è praticamente già salva e non ha nulla più da chiedere ad un campionato all’insegna dell’anonimato. Torna Ballotta tra i pali, Zauri sostituisce l’infortunato Behrami e in attacco tandem composto da Rolando Bianchi e Tommaso Rocchi supportati da Meghni. Arbitra Domenico Celi da Campobasso.

Calcio d’inizio affidato al Catania. Partenza micidiale dei padroni di casa, al 3’ Sardo si aggiusta il pallone per il destro dai 25 metri, Ballotta devìa in malo modo e palla che sbatte sulla traversa. Un minuto più tardi, stessa distanza ma dal lato opposto, Tedesco scarica il sinistro che Ballotta valuta male, ancora la traversa salva la Lazio! C’è solo il Catania in campo, al 12’ Vargas si prende beffe di Zauri e se ne va in slalom sulla fascia, guadagna il fondo e mette in mezzo per Mascara che spara alto sulla traversa un rigore in movimento. Errori a ripetizione per gli ospiti, manovra imbarazzante e grinta inesistente. In mezzo al torpore al 18’ bella combinazione Rocchi – Zauri che mette in mezzo rasoterra, velo ottimo di Bianchi per l’accorrente Meghni che da tre metri appoggia malamente a lato. Ma è solo una sporadica fiammata. Al 23’ calcio piazzato di Mascara, in area spunta Tedesco tutto solo che di testa trova la deviazione, Ballotta nega il goal dell’1-0 mettendo in corner. Vantaggio che non tarda ad arrivare, al 33’ Zauri, appena ammonito per uno sciocco fallo di mano, cintura in area Mascara, Celi non ha dubbi e decreta il penalty e l’espulsione del difensore biancoceleste. Sul dischetto Spinesi che calcia forte e centrale, Ballotta tocca ma non trattiene. 1-0 Catania. La reazione della Lazio è tutta nelle iniziative di Kolarov che spinge costantemente sulla fascia ma non è supportato dai compagni. Nulla più da segnalare fino al termine della prima frazione.

Inizia la ripresa con De Silvestri al posto di un apatico Meghni. Al 6’ grande numero di Vargas che salta netto De Silvestri, guadagna il fondo e crossa per Spinesi, grande anticipo di Ballotta. La partita prende una piega imbarazzante, il Catania non trova sbocchi nelle proprie manovre, la Lazio in dieci sembra ritrovarsi ma senza pungere dalle parti di Polito. Data la pochezza del match ci pensa Domenico Celi a scaldare gli animi quando al 14’ prima ammonisce Dabo e poi lo espelle per una mini protesta del centrocampista francese. Veramente sciagurata la decisione dell’arbitro. Con la doppia superiorità numerica i padroni di casa vanno inspiegabilmente in crisi, Delio Rossi se ne accorge e inserisce Goran Pandev che al 31’ riceve palla spalle alla porta, salta Silvestre e Sabato e calcia a giro con il sinistro, Stovini devìa quanto basta in corner! Al 34’ contropiede degli etnei con Spinesi che sfida De Silvestri, arriva Vargas a supporto ma il centravanti catanese spara alto un destro inguardabile dai 25 metri. Sul capovolgimento di fronte ennesima sgroppata di Kolarov, assist per Pandev che se ne va in dribbling, entra in area ma col piede destro calcia sporco sul fondo. Girandola di cambi da una parte e dall’altra, succede poco o nulla fino al novantesimo, il Catania trova tre punti fondamentali per la lotta salvezza mentre la Lazio recrimina per un arbitraggio troppo fiscale che ha condizionato l’intera partita.

Massimo Culello

Probabili formazioni di Catania-Lazio..fra i pali ancora Muslera


Le probabili formazioni di Catania-Lazio, gara valida per la 34ª giornata di serie A, domenica alle 15.00.

Catania (4-4-1-1): Polito, Sardo, Terlizzi, Stovini, Sabato, Izco, Edusei, Gia. Tedesco, Vargas, Mascara, Spinesi. A disp. 18 G. Rossi, 5 Silvestre, 21 Silvestri, 22 Alvarez, 17 Baiocco, 9 Colucci, 25 Martinez. All. Zenga

Lazio (4-3-1-2): 1 Muslera, 29 De Silvestri, 25 Cribari, 7 Rozehnal, 3 Kolarov, 26 Mudingayi, 24 Ledesma, 5 Mutarelli; 23 Meghni, 17 Tare, 18 Rocchi. A disp. 32 Ballotta, 8 Zauri, 2 Radu, 10 Baronio, 68 C. Manfredini, 11 Mauri, 9 Bianchi. All.: D. Rossi.

Arbitro: Celi di Campobasso

mercoledì 16 aprile 2008

Arrivederci a Roma...


Per Roberto Mancini, concentrato sul campionato, è una gara per la quale non vale la pena far stancare i titolari. Il tecnico di Jesi lascia fuori Ibrahimovic, Julio Cesar, Maicon, Stankovic e Cambiasso. Al contrario per Delio Rossi vincere il trofeo permetterebbe alla Lazio l'ingresso in coppa Europa per la prossima stagione. E per questo motivo il tecnico romagnolo schiera la miglior formazione possibile.

Nella prima frazione di gioco è la Lazio a fare la gara. Il pressing degli uomini di Rossi è asfissiante, l'Inter subisce il centrocampo biancoceleste diretto perfettamente da Ledesma. Le occasioni per i romani sono due. Dapprima Radu e Mauri si ostacolano a vicenda e mancano una palla d'oro servita da Ledesma. Poi al 28' è sempre Mauri a mancare la rete del vantaggio centrando Toldo. Per l'Inter l'occasione più ghiotta è di Crespo ma Ballotta si fa trovare pronto.

Nella ripresa l'Inter entra in campo con tutt'altra carica, ma la Lazio continua con il pressing e la gara diventa più interessante. Occasione per gli ospiti proprio nel momento migliore dei nerazzurri: Rocchi parte da metà campo serve Pandev che gli restituisce la palla nell'area piccola, ma l'attaccante veneziano scivola e Toldo para facilmente. I capovolgimenti di fronte sono continui, al 79' Burdisso fa tremare i 5000 tifosi laziali colpendo la traversa.

Finisce cosi' senza reti: pareggio importante per la Lazio che esce indenne dallo stadio dei campioni d'Italia. Tutto si decidera' a Roma il 7 maggio, quando forse il campionato sarà gia' deciso.

-Daniela Pucci-

Coppa Italia:probabili formazioni di Inter-Lazio


Inter e Lazio si affrontano a San Siro per l`andata delle semifinali della Coppa Italia. La partita e` in programma alle ore 20.45

Inter (4-3-2-1): 1 Toldo, 16 Burdisso, 24 Rivas, 26 Chivu, 40 Fatic, 28 Maniche, 36 Bolzoni, 21 Solari, 7 Figo, 31 Cesar, 18 Crespo. A disp. 22 Orlandoni, 47 Filippini, 43 Pedrelli, 4 Zanetti, 11 Jimenez, 6 Maxwell, 29 Suazo. All.: Mancini.

Lazio (4-3-3): 32 Ballotta, 85 Behrami, 13 Siviglia, 25 Cribari, 2 Radu, 6 Dabo, 24 Ledesma, 5 Mutarelli, 19 Pandev, 9 Bianchi, 18 Rocchi. A disp. 1 Muslera, 29 De Silvestri, 8 Zauri, 68 Manfredini, 11 Mauri, 23 Meghni, 17 Tare. All. Rossi.

Arbitro: Rocchi di Firenze.

-Manuel-

domenica 13 aprile 2008

Rossi assolve Muslera: "Un errore ci può stare"


La Lazio non va oltre l'1-1 interno contro il Siena e vede complicarsi la sua rincorsa alla zona Uefa. I biancocelesti, passati in vantaggio con Mutarelli, si sono visti raggiunti a due minuti dalla fine a causa di un clamoroso errore di Muslera, ma il tecnico Delio Rossi, non vuole colpevolizzare il suo giovane portiere: "L'infortunio ci può stare, peccato perchè controllavamo totalmente la partita, l'unica pecca è non essere riusciti a raddoppiare".

Rossi esclude cali di tensione dovuti all'incontro di Coppa Italia contro l'Inter in programma mercoledì: "Non pensavamo a mercoledì, per me era importante la gara di oggi e ho messo in campo gente con stimoli che ha tenuto la gara in pugno tranquillamente".

Delio Rossi parla anche del suo futuro e delle voci che lo vorrebbero lontano da Roma: "Ho un contratto fino al 2009 e quindi lo onorerò sicuramente, per il futuro c'è da parlare con la società che penserà la sua strategia. Il procedimento che mi riguarda non c'entra nulla con i progetti della Lazio. Quest'anno il nostro è stato un campionato particolare, cerchiamo di chiuderlo bene ritagliandoci soddisfazioni importanti, poi vedremo di parlare del futuro".

-Manuel-

Lazio-Siena 1-1: Loria risponde a Mutarelli


Pomeriggio abbastanza soleggiato allo Stadio Olimpico per la sfida che vedrà opposte la Lazio di Delio Rossi e il Siena di Mario Beretta nel 33° turno del campionato di Serie A. Partita senza troppe pressioni, biancocelesti con la testa alla sfida di mercoledì sera a San Siro contro l’Inter per la semifinale di andata della Coppa Italia, bianconeri che viaggiano in acque abbastanza tranquille ma, per la matematica, la salvezza è ancora lontana. Turnover massiccio deciso da Delio Rossi. A riposo praticamente mezza squadra, in attacco spazio a Tare e Vignaroli che verranno innescati da Stefano Mauri, riproposto titolare dopo un lungo periodo di panchina e tribuna. Formazione quasi al completo per i toscani, mancano gli infortunati Bertotto e De Ceglie sostituiti da Rossettini e Rossi, Kharja titolare dietro le due punte Frick e Maccarone. Direttore di gara è il debuttante Riccardo Pinzani di Empoli.

Calcio d’inizio affidato alla Lazio. Squadre molto guardinghe nei primi minuti di gioco, al 13’ Mauri appoggia fuori area per Mutarelli che scarica il destro, palla altissima. Al 19’ brutto scontro tra Kharja e Kolarov, ha la peggio il serbo che riporta una brutta ferita sull’arcata sopraccigliare e viene sostituito da De Silvestri. Sulla punizione susseguente calcia Baronio e palla che sfiora l’incrocio dei pali più vicino. Al 27’ azione pericolosa del siena con Frick che prova la conclusione da buona posizione, palla deviata in corner. Ritmi veramente troppo blandi le uniche occasioni piovono dai calci da fermo, così al 30’ corner corto di Baronio per la testa di Siviglia che anticipa tutti sul primo palo, Vergassola sulla linea spazza l’insidia. Lo stesso centrocampista senese due minuti più tardi prova il destro dal limite, Muslera blocca in presa bassa. Ci prova in contropiede il Siena, al 33’ Maccarone va via sulla sinistra, punta De Silvestri e calcia a giro, tiro centrale facile per Muslera. Al 35’ ennesima punizione dalla trequarti per la squadra di casa, Baronio finta il tiro e pennella a centro area per Mauri che al volo di sinistro centra in pieno la traversa. Dopo altri dieci minuti di nulla si entra nel recupero concesso dall’arbitro Pinzani e al 46’ Mutarelli raccoglie una palla respinta di testa dalla difesa ospite ed esplode un gran destro di controbalzo rasoterra che si infila sul primo palo con Manninger non impeccabile. 1-0.

Si inizia la ripresa con il copione visto nel primo tempo, è la Lazio a fare la partita. Al 9’ punizione dal limite di Baronio, palla morbida che sfila a lato di poco. Un minuto dopo tiro cross di Mutarelli dalla fascia sinistra, Manninger lascia sfilare la palla che sfiora l’incrocio dei pali più lontano. Al 12’ bella triangolazione Mauri – Vignaroli – Mauri, sinistro del trequartista alto sopra la traversa. Continua il dominio dei padroni di casa contro un Siena imbarazzante, al 23’ Vignaroli può puntare la porta avversaria, si presenta a tu per tu con Manninger ma il suo destro privo di angolo sbatte contro il portiere austriaco. Al 34’ ancora una punizione dal limite per Baronio, destro a giro fotocopia dei precedenti e palla sempre fuori di poco. Poche emozioni nel finale, ci prova Zauri che al 39’ verticalizza bene per Tare, aggancio e sinistro sballato dell’albanese. Quando tutto sembra volgere al termine ecco la beffa clamorosa. Al 43’ Loria in proiezione offensiva raccoglie palla al limite, tiro debole sul primo palo, Muslera va giù come un dilettante e il Siena pareggia nell’unica palla goal dei secondi 45 minuti. Brutto errore del giovane portiere uruguaiano, veramente goffo nell’occasione. Quattro minuti di recupero non sortiscono nessun altra azione pericolosa, si conclude così una brutta partita con un pareggio che va strettissimo alla squadra di Delio Rossi.

-Massimo Culello-

Lazio Siena: le probabili formazioni


Le probabili formazioni di Lazio-Siena, gara valida per la 33.a giornata di serie A, domenica alle 15.

LAZIO (4-3-1-2): 1 Muslera; 8 Zauri, 7 Rozehnal, 25 Cribari, 3 Kolarov; 6 Dabo, 10 Baronio, 68 C. Manfredini; 11 Mauri; 17 Tare, 18 Rocchi. A disp. 32 Ballotta, 2 Radu, 29 De Silvestri, 5 Mutarelli, 24 Ledesma, 23 Meghni, 19 Pandev. All. D. Rossi

SIENA (4-3-1-2): 1 Manninger; 13 Rossettini, 90 Portanova, 15 Loria, 21 A. Rossi; 8 Vergassola, 5 Codrea, 14 Galloppa; 20 Locatelli; 7 Frick, 32 Maccarone. A disp. 31 Eleftheropoulos, 33 Ficagna, 23 Jarolim, 6 Kharja, 55 M. Coppola, 30 Forestieri, 9 Rigano`. All. Beretta

ARBITRO: Pinzani di Empoli

venerdì 11 aprile 2008

Calciomercato, il caso Behrami


Tutti lo vogliono ma Behrami aspetta la Lazio. Ancora ma non per sempre perché finora non ci sono stati contatti ufficiali tra la società e l’eroe dell’ultimo derby.
Tanto che l’agente del giocatore Alessandro Beltrami ha confessato a «Tuttomercatoweb.com» che il Futuro del laterale della Nazionale Svizzera non è ancora certo nonostante il contratto in scandenza nel 2010: «Per il rinnovo con la Lazio tutto tace ma noi siamo tranquilli, perché a fine stagione il giocatore può liberarsi. La Lazio credo proprio che abbia intenzione e interesse nel proporgli il rinnovo, ma, a quanto pare, il presidente Lotito ha impegni più urgenti». Ma non solo perché ci sono voci sull’interessamento di tante squadre. E Beltrami chiarisce la situazione: «Il Liverpool ? Magari, ce lo porterei di corsa mentre sulla Fiorentina mi sembra un’operazione impossibile». Più chiaro di così. Pochi margini per trattare Valon in Italia visto che la famosa clausola rescissoria unilaterale, quella usata la scorsa estate dall’ex portiere dell’Udinese per trasferirsi in Spagna al Betis, non è stata ancora recepita dalla nostra federazione ed è quindi valida solo per i trasferimenti all’estero. E infatti Behrami rischia di finire in Spagna (Siviglia) o in Inghilterra Liverpool se la Lazio non farà presto.

Dopo aver cominciato la trattativa con Pandev (buoni i primi contatti col procuratore, è tempo di blindare anche lo svizzero che a soli 23 anni è uno di quei pilastri su cui costruire il futuro. Ieri il suo agente ha lanciato un segnale e si spera che Lotito non perda altro tempo. Behrami e il suo agente erano stati convocati a dicembre ma il giocatore reduce da una serie incredibile di problemi fisici aveva declinato l’invito rinviando il discorso a fine stagione.
Considerando che c’è l’Europeo in Svizzera, la Lazio farebbe bene a parlare col giocatore prima della fine del campionato per evitare brutte sorprese con uno svincolo a 1 milione e 800 mila euro: tanto il club biancoceleste incasserebbe se Behrami sfruttasse la famosa clausola.
Intanto ieri arrivano buone notizie dal campo per Rolando Bianchi. Il centravanti della Lazio migliora ma salterà la Sfida contro il Siena per essere al massimo nella decisiva gara contro l’Inter di mercoledì prossimo a San Siro valida come semifinale d’andata della Coppa Italia. Ieri non ha giocato l’amichevole del giovedì ma a Formello ha confessato di sentirsi molto meglio dopo che gli esami strumentali alla clinica Paideia hanno escluso qualsiasi tipo di problema al Ginocchio destro.

-Luigi Salomone-

giovedì 10 aprile 2008

Carlitos Tevez:"Noi superiori alla Roma in tutto!"


Grande soddisfazione a fine gara per il protagonista della vittoria del Manchester United, Carlos Tevez, che con un suo goal ha spento le residue speranze della Roma di ribaltare la sconfitta per 2-0 nella gara di andata all’Olimpico: “Sono contento, ma soprattutto per la squadra e il passaggio in semifinale”.

Sulle differenze tra le due squadre, Roma e Manchester, l’argentino dice: “Credo che la differenza sta nel fatto che il Manchester e’ stato superiore in tutto nelle due partite, giocate tatticamente benissimo. Partita perfetta anche quella di Roma”.

Con Cristiano Ronaldo e Rooney in squadra non e’ semplice ritagliarsi un posto li davanti, Tevez spiega: “Abbiamo impegni importanti sia in Premier, sia in Champions. Avere una formazione molto ricca e’ importante, ma anche se c’e’ concorrenza ho voluto fortemente venire in questa squadra”.

La chiusura e’ sulla semifinale dove gioca il suo connazionale Messi, alla domanda chi e’ meglio? Risponde: “Credo che l’Argentina possa solo essere contenta di avere due giocatori come noi”.

-Manuel Auciello-

lunedì 7 aprile 2008

Rossi: “Lazio in Uefa, si può”


Due giorni fa a For­mello, Rossi aveva chiesto al­la Lazio di non rilassarsi, anzi il contrario. L’ap­proccio non è stato in linea con le sue richieste, ma poi si è vista anche una squadra capace di fa­re la partita. «Abbiamo giocato a sprazzi. Io, pe­rò, non ho cambiato idea. Credo che la Lazio ab­bia quattro obiettivi. Bisogna salvarsi e non lo siamo ancora matematicamente. Teoricamente, vincendo le ultime sei partite, potremmo strap­pare la qualificazione Uefa attraverso il cam­pionato. C’è la semifinale di Coppa Italia e infi­ne tutti noi dobbiamo guadagnarci la confer­ma».

Ha dimostrato di poter stare nella Lazio l’uruguaiano Muslera, che rientrava in campio­nato dopo la cinquina presa con il Milan all’ini­zio di ottobre: «Fernando è un ragazzo giovane e non è stato neppure tanto fortunato, perché gli è capitata la partita sbagliata. Altri, al posto suo, avrebbero chiesto la cessione. Lui è Rimasto e ha cominciato a risalire attraverso il lavoro quo­tidiano. Poi conta farsi trovare pronti al momen­to giusto. Il treno alla stazione passa per tutti, anche per lui».

-Manuel-

domenica 6 aprile 2008

Parma-Lazio 2-2...e il ricordo di Matteo


"Bagna il tuo urlo libero sempre nella Nord. Curva Nord Matteo Bagnaresi". Questo il mesto saluto della Curva Nord al "Boys" deceduto domenica scorsa in un autogrill nei pressi di Torino. Ed ancora un "ciao Matteo" nella curva laziale, ed un saluto anche per Gabriele Sandri, tifoso laziale, prematuramente scomparso poco più di un girone fa. Poi il minuto di silenzio, commovente, con lo stadio in piedi e i gialloblù immobili, rivolti verso la curva Nord, per l’ultimo applauso ad un ragazzo che resterà immortale nella lapide posta nella sua curva.

Poi via, the show must go on, ed ecco tutti pronti. Parma come annunciato, con il tandem Corradi-Budan davanti, Lazio col tridente Pandev-Rocchi-Bianchi e i due ex, Ballotta e Vignaroli, in panchina.

Gialloblù subito pericolosi al secondo minuto con Budan, ben servito di tacco da Falcone, a calciare out di un soffio. Ed ancora il croato vicino alla rete al 15' su un'azione ben orchestrata. Due minuti dopo, il goal dei ducali: azione personale di Budan, favorito da un rimpallo, bravo e fortunato ad involarsi e battere Muslera. Uno a zero, e gran momento per il Parma, che però non concretizza quanto di buono riesce a costruire. Al ventunesimo è bravissimo Muslera su una punizione di Cigarini, per poi superarsi sei minuti dopo su Paci, ma nel mezzo tanti sprechi dei ducali, soprattutto con Corradi.

E chi spreca, si sa, viene punito. Ed ecco l’uno-due degli ospiti: palla persa da Reginaldo, tunnel di Mutarelli su Zenoni e palla facile facile da insaccare per Pandev. Uno ad uno al 35'. Due minuti dopo eurogol di Bianchi da fuori area: chapeau, per una palla bellissima, a scendere, imparabile per Bucci. Finita? No per niente. Al 42' di una partita incredibile gran colpo di testa di Paci su punizione magistrale di Cigarini: due a due. Poi tutti negli spogliatoi. Ma che spettacolo!

Poi la ripresa. Molto meno bella, per la verità. Caratterizzata dal walzer dei cambi e da una quantità di errori sotto porta dei ducali, o meglio, di Corradi, veramente inspiegabili. Quando bastava centrare la porta... riusciva a spedire fuori anche un delizioso assist di Budan. Poco altro da segnalare, se non un tocco di mano in area laziale giudicato involontario da Trefoloni. Un pari che non serve a nessuno, quindi; un punto che muove la classifica ma non avvicina né il Parma alla salvezza né la Lazio alla zona Uefa, sempre più lontana.

-Francesca Devincenzi-

sabato 5 aprile 2008

Probabili formazioni di Parma-Lazio


Le probabili formazioni di Parma-Lazio, 32.a giornata di A: la gara si disputa domani alle 15.

Parma (4-4-2): 5 Bucci, 2 Zenoni, 28 Paci, 19 Falcone, 7 Castellini, 83 Reginaldo, 17 Mariga, 4 Morrone, 18 Gasbarroni, 20 Budan, 32 Corradi. A disp: 99 Pavarini, 13 Rossi, 24 Couto, 6 Antonelli, 55 Parravicini, 23 Dessena, 21 Cigarini. All.: Cuper.

Lazio (4-3-3): 32 Ballotta; 8 Zauri, 13 Siviglia, 25 Cribari, 2 Radu; 26 Mudingayi, 24 Ledesma, 85 Behrami; 19 Pandev, 9 Bianchi, 18 Rocchi. A disp: 1 Muslera, 7 Rozehnal, 29 De Silvestri, 5 Mutarelli, 68 Manfredini, 23 Meghni, 17 Tare. All. D. Rossi.

Arbitro: Trefoloni di Siena.

-Manuel-

venerdì 4 aprile 2008

Intervista su"Il Tempo", Lotito:"se volevo mi candidavo"


Il tecnico della Roma Spalletti ha dichiarato che avete speso molto più della Roma ma avete 27 punti di distacco dai giallorossi.«Allora non è vero che sono un presidente che spende poco? Ma come, mi chiamano “Lotirchio”? Se lo riconoscono gli altri, allora non è vero che non sto investendo per questa squadra. Noi stiamo facendo investimenti oculati: non puntiamo al quotidiano, puntiamo al Futuro . L’Arsenal sta dimostrando che il modello nostro è un modello vincente, è solo una questione di tempo. Oggi la Lazio può cominciare a rivedere un futuro diverso e riacquisire quel Ruolo che gli compete dal punto di vista calcistico a livello internazionale, anche perché ci sono le premesse. Il paradosso è che quando ci confrontiamo con le squadre forti, vinciamo. Dobbiamo rivedere alcuni Aspetti , perché i fattori che concorrono alla vittoria non sono solo legati alla potenzialità agonistica. Altrimenti i club che spendono tantissimo raggiungerebbero sempre grandi risultati. La Lazio in questa stagione è stata penalizzata dagli infortuni. Il mercato di riparazione è stato fatto, non per rinforzare la squadra, ma per integrarla. Prima accadeva alla Lazio, oggi sta accadendo anche ad altre squadre. Guardate ad esempio a quello che è Successo alla Roma con il Manchester. Una squadra che non può utilizzare alcuni elementi, subisce anche qualche riflesso psicologico importante. E queste cose si riflettono sui risultati».

Non crede che la Lazio, con gli acquisti di gennaio, avrebbe potuto fare un altra figura in Champions League? «L’inserimento di alcuni giocatori, concordato con lo staff tecnico, è stato effettuato non solo per accrescere il potenziale agonistico ma per ricreare una dialettica - che si era persa - all’interno dello spogliatoio. Quando una squadra viene rappresentata come una squadra debole che poi raggiunge un certo traguardo, gli elementi di questa squadra sentono di aver dato più delle loro possibilità. Questo crea, nei giocatori, il convincimento di aver già dato. Per cui, parecchie persone pensavano di aver dimostrato, e quindi, di non dover più nulla da dimostrare. Questo processo ha causato una caduta psicologica, di concentrazione. Non a caso io ho sempre parlato, nei momenti difficili, di una necessità di recupero di umiltà da parte del gruppo».

Calciolpoli è stato un male necessario? Ora i campionati sono regolari?«Calciopoli è stata la storia di una morte annunciata. Faccio parte della Lega, se mi accorgessi di qualcosa di irregolare lo rappresenterei alle istituzioni preposte. I risultati sono l’espressione dei valori che esprime il campo».

Cosa bisognerebbe cambiare nel mondo del calcio?«Quando sono diventato presidente della Lazio mi ero prefisso due obiettivi: la transazione con il Fisco e la costruzione di un nuovo stadio. Il paradosso del sistema calcio è che la nostra attività si regge sull’attività imprenditoriale di un terzo, ovvero delle televisioni. Se i dirigenti delle tv dovessero alzarsi una mattina e decidere di investire cifre inferiori, la differenza da chi verrebbe colmata? Oggi Sky investe 654 milioni, se domani decidessero di investirne soltanto 500, il delta di 154 milioni necessario a coprire gli stipendi già sottoscritti, chi li paga? Si può portare avanti un’attività che dipende da un terzo? É assurdo. Dobbiamo affrancare la dipendenza economica del mondo del calcio dai diritti televisivi attraverso la realizzazione degli stadi. É solo un problema di volontà politica. Non a caso, fino ad oggi mi sono scontrato con dei retaggi particolari. La realizzazione di uno stadio, patrimonializza, risolve i problemi economici e verrebbero preservate le norme sulla sicurezza».

Ritiene che il progetto stadio sia realizzabile?«Sì, ma deve esserci la volontà politica di realizzarlo. Mi pare di capire che i due candidati a sindaco si stiano muovendo in tal senso: Alemanno ha inserito il progetto stadio nel suo programma elettorale. Poi ognuno raccoglie ciò che semina. Il problema stadio non riguarda solo la Lazio ma tutto il sistema calcio. L’Atalanta farà il suo stadio, la Sampdoria avrà una nuova struttura, io lancio l’idea, poi la Lazio non può realizzarla. Non abbiamo preso nulla dal Comune a differenza di altri, io penso di aver dato qualche cosa a questa comunità. In passato qualcuno si è arrogato il merito di aver salvato la Lazio, io ancora sto aspettando queste persone che ci avrebbero aiutato: io mi giro e non vedo nessuno. Chiedo soltanto di esser messo nella condizione di fare una cosa leggittima: non chiedo favori. Mi sembra assurdo che in un piano regolatore del Comune di Roma che prevede un’espansione urbanistica di 70 milioni di metri cubi non sia previsto il progetto per la costruzione di un nuovo stadio. Io ho la disponibilità di 500 ettari sulla Tiberina - all’interno del comune di Roma - che potrei conferire gratuitamente alla Lazio per costruire un nuovo impianto: se i terreni fossero stati all’interno del comune di Fiano Romano paradossalmente sarebbe stato meglio. Lo stadio è una conditio sine qua non. La Roma non ha un’impellenza immediata, la Lazio non ha visto niente, o sbaglio? La Cittadella dello sport della Roma? Non fatemi parlare della Roma, parlo solo del mio club».

Qual è la situazione con Delio Rossi?
«Quando sento queste cose, sorrido. Rossi l’ho scelto io contro il parere di tutti. Nel momento in cui l’allenatore era ingiustamente nel Mirino di alcuni organi, la prima cosa che ho fatto è stata rinnovargli la fiducia offrendogli il rinnovo di contratto. Non c’è nessun problema di nessuna natura: le scelte tecniche future verranno fatte con Delio Rossi. Da qui a breve farò un punto della situazione insieme al tecnico e al direttore sportivo per iniziare a pianificare la nuova stagione».

Dopo il suo ingresso nella Lazio le altre sue società hanno avuto molti meno appalti con gli Enti locali. Dipende da una questione politica? La Lazio l’ha acquistata grazie a Storace?«Primo: i contratti che io avevo non li ho chiusi sotto la gestione Storace. E questo è documentato. Da quando è cambiata l’amministrazione, proprio perché mi hanno connotato in una certa maniera, è iniziata la guerra a Lotito. Su questo vorrei sorvolare perché se dovessi fare una disamina dei problemi dovrei scendere nel dettaglio e verificare se le scelte sono state fatte nell’interesse pubblico o meno. Ho avuto solo danni da quando faccio il presidente della Lazio. Questo mi ha esposto a posizioni strumentali. Oggi c’è un binomio della politica contro di me: una persona che dice la verità è una persona ingombrante. Secondo: ho preso la Lazio senza l’aiuto di Storace, con i miei soldi».

Presidente, perché non si è candidato? Perché la politica non l’ha voluta?«Scusi, mi sembra che la domanda è mal posta. Non ho mai chiesto a nessuno di candidarmi».

Non era andato a una manifestazione di Berlusconi a Milano?«Sbaglia, passavo in piazza San Babila e ho visto movimento in un teatro. Mi sono affacciato per vedere che cosa stava accadendo e sono andato via. Ma lei davvero pensa che se mi fossi voluto candidare non l’avrei fatto?»

-Il Tempo-