lunedì 30 luglio 2012

Abbonati, per la Lazio -25%..

Chiamiamolo effetto crisi. Oppure chiamiamolo effetto pay-tv. A prescindere dalla spiegazione che si vuole dare, la realtà è che allo stadio si va sempre meno. Dal 1992 ad oggi il numero totale degli abbonamenti delle squadre di Serie A è in costante calo. Gli italiani preferiscono tifare le loro squadre direttamente da casa. Comodità a parte, influisce molto anche la componente economica. Le televisioni a pagamento offrono a prezzi convenienti la possibilità di gustarsi l’intero campionato in poltrona. Pesa, e non poco, anche l’arretratezza degli stadi italiani rispetto al resto d’Europa. Vecchi, scomodi, insicuri e con una visuale che il più delle volte lascia a desiderare.

LE ECCEZIONI - Non a caso una delle poche società che segni un importante incremento del numero di abbonamenti venduti è la Juventus, che ha saputo aprire una nuova frontiera. Nonostante l’aumento dei prezzi imposto dalla società bianconera, le 27.400 tessere a disposizione sono andate tutte esaurite. Entusiasmo da scudetto, oltre che merito dello Juventus Stadium. Il passaggio dall'Olimpico al nuovo impianto aveva fatto segnare un’impennata nell’affluenza di pubblico già la scorsa stagione. Quest’anno i posti a disposizione per la vendita libera saranno ancora meno. Ancor più positiva è la situazione della Roma. La Zeman-mania ha invaso il lato giallorosso della Capitale: a oggi sono 23.000 gli abbonamenti venduti. Già ampiamente superata la quota di 18.400 relativa alla passata stagione. Segno di un entusiasmo ritrovato. Nonostante le cessioni eccellenti, sono positivi anche i numeri dell’Udinese. I friulani, complice la partecipazione ai preliminari di Champions League, fanno registrare dati incoraggianti che contrastano con il trend generale di quasi tutte le altre squadre di Serie A.

IN CALO - L’Inter fa segnare un calo consistente: 3.000 tessere in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Sarà perché gli affezionati del Triplete hanno mal digerito l’epurazione dei campioni, o forse perché i nuovi acquisti non sono giudicati all’altezza di chi è andato via, ma le previsioni non sembrano poter riconfermare i dati del 2011. Nessuna comunicazione ufficiale dal Milan, ma le stime indicano un calo rispetto al corrispondente periodo della passata stagione. Le cessioni di Ibra e Thiago Silva non saranno state di certo un incentivo. Un dato certo è che anche al momento dell’illusoria conferma del difensore brasiliano, le vendite andavano a rilento. Pesantemente in calo anche le vendite delle tessere di Lazio e Napoli. La società biancoceleste ha chiuso la fase di prelazione riservata ai vecchi abbonati con un calo del 25% rispetto alla scorsa stagione. Poca fiducia quindi nella nuova Lazio di Petkovic. Anche i detentori della Coppa Italia non fanno registrare dati confortanti. Il club di De Laurentiis, forse a causa della cessione di Lavezzi, accusa una perdita di circa 2.500 tessere. Negativa anche la situazione del Genoa: ad oggi 5.000 vecchi abbonati non hanno confermato il proprio posto. Discorso a parte merita la Fiorentina. La società di Della Valle fa registrare un incremento degli abbonamenti, grazie anche a uno sconto del 25% sulle prelazioni dei vecchi abbonati. Ma la previsione finale non sembra essere migliore rispetto al dato conclusivo del 2011. In calo pure i dati del Parma. La società emiliana ad oggi ha staccato 1.500 abbonamenti in meno rispetto a luglio 2011.

STABILI - Sostanzialmente invariato invece il trend di Atalanta, Bologna, Catania e Siena che confermano i numeri della scorsa stagione.

Fonte: Mattia Bazzoni / Guido Casavola - Gazzetta.it

Rob.Mac. - Cittaceleste.it

domenica 29 luglio 2012

Salernitana-Lazio, prevendita fiacca..

Prevendita fiacca per il match amichevole tra Salernitana e Lazio in programma il 7 agosto allo stadio Arechi. Nonostante i richiami di patron Lotito e le attese di Marco Mezzaroma non si registrano picchi di entusiasmo. Eppure dovrebbe essere la gara che segna il ritorno della Salernitana e del colore granata. Un appuntamento che servirà anche per presentare la nuova squadra alla città dopo queste giornate di ritiro a Nocera Umbra. Mezzaroma e Claudio Lotito attendono ora la risposta della piazza, stanchi, probabilmente, di polemiche e "balletti" mediatici; contro la Lazio, martedì sette agosto, il banco di prova. E per quella data si conoscerà, con certezza, anche il destino della Salernitana, il campionato d'appartenenza. I granata ballano ancora tra Prima (una speranza) e Seconda Divisione (una certezza). Il quadro, ancora abbastanza frammentario, si delineerà con certezza nella giornata di lunedì, quando scadranno i termini di presentazione per la domanda di ammissione alla Prima Divisione. Regolamenti alla mano la Salernitana, in quanto promossa dalla serie D, non ha il titolo per poter ambire al "ripescaggio", ma il club di Lotito e Mezzaroma confida nel fatto che all'appello di Macalli non risponderanno quattro squadre di Seconda e a quel punto, pur di completare due gironi a 18 squadre, la Lega Pro potrebbe prendere in seria considerazione la richiesta della Salernitana.

Fonte: salernonotizie.it

Roberto Maccarone - Cittaceleste.it

La Lazio a Fiuggi dal 4 Agosto

Arriva l'ufficialità: la Lazio rimarrà a Fiuggi fino al 4 agosto, prima di volare in Turchia per affrontare il Galatasaray di Yilmaz. Fugate le voci che volevano la destinazione termale del ritiro precampionato in forte rischio, addirittura nella sua totalità. La Lazio con un comunicato ufficiale sul suo sito sancisce la durata del ritiro: "La S.S. Lazio comunica che la squadra sarà nella località di Fiuggi per la seconda parte del ritiro estivo 2012 dalla serata del 30 luglio sino al 4 agosto".

venerdì 27 luglio 2012

Petkovic: "Non sono preoccupato, ma non abbiamo provato a vincere"

Prima il k.o con il Siena, oggi quello con il Torino. La Lazio di Vladimir Petkovic non ingrana, due sconfitte su due contro due compagini di Serie A sono un campanello d'allarme per il tecnico biancoceleste che deve rivedere la tattica in vista dell'esordio in campionato previsto fra un mese esatto.

"18 giorni svolti in maniera quasi ottimale, sarebbe stato ottimale se in queste due partite avessimo vinto o provato a vincere. Spero che la squadra continui a lavorare così, non sono minimamente preoccupato. D'altra parte meglio vedere adesso certi errori, in due partita abbiamo preso 3 goal in fuorigioco" riferisce il tecnico svizzero in conferenza post match granata.

Il modulo continua a cambiare: "Era un 4-4-2 mischiato con 4-1-4-1 e 4-2-3-1, volevo vedere come ci muoviamo senza palla. Spesso ho giocato anche con tre attaccanti di ruolo in diverse posizioni però. Adesso ho un'immagine più precisa, adesso cerchiamo di andare su dei moduli ben precisi".

Messaggi di mercato a patron Lotito: "Abbiamo troppi giocatori davanti. Dobbiamo pensare di dare i giocatori a più squadre per dargli la possibilità di farli giocare. Una volta recuperati Ederson, Klose e Brocchi ci potranno dare una mano. Se riusciamo a prendere qualcuno lo vedremo più avanti, io mi devo concentrare sui miei".

LAZIO-TORINO 0-3

Tonfo biancoceleste, trionfo granata. Certo, è luglio, certo è amichevole. Ma di certo un tale risultato significa già qualcosa. Significa che il Torino può far bene, significa che la Lazio deve ancora ingranare con mister Petkovic. Ad Auronzo di Cadore i piemontesi hanno battuto la formazione laziale per 3-0.

FORMAZIONI - Esperimenti estivi con vista sul campionato per entrambi i tecnici che decidono di utilizzare, per le rispettive squadre, il proprio marchio di fabbrica: quel 4-4-2, modulo da sempre basilare nel calcio, che però dimostra ancora una volta di essere più attuale che mai, potendo, analizzando il lavoro dei due tecnici, essere sfruttato in maniera totalmente differente.

Per i biancocelesti c'è Garrido a prendere posto sulla fascia sinistra con Biava, Dias e Konko a chiudere la difesa. Presente dal primo minuto Stefano Mauri a centrocampo; coppia d'attacco biancazzurra formata da Tommaso Rocchi e Maurito Zarate. Nella difesa del Toro, in attesa di Angelo Ogbonna, titolari Kamil Glik e Damiano Ferronetti. Spazio anche per i deferiti Masiello e Vives che provano a lasciare dietro le spalle le preoccupazioni per 90 minuti, cercando di concentrarsi soltanto sul calcio giocato.

PARTITA - Partita a sprazzi per i primi minuti di gioco dove, la Lazio ed il Torino, si alternano con attacchi verso le difese avversarie. E' però la squadra granata a prendere dopo il 10° minuto il pallino del gioco e della partita, dimostrando molta più cattiveria ed un gioco senza dubbio migliore, complici anche le numerose falle della difesa biancoceleste.

E' proprio su un errore di posizionamento dei capitolini che, il Toro, passa in vantaggio al minuto 17 con un bel tiro al volo di Sgrigna, ben servito con un cross da sinistra del numero 19 Stevanovic. Le due squadre non hanno nemmeno il tempo di ristabilrsi in campo, che il Toro affonda la Lazio con un repentino 1-2 ad opera di Rolando Bianchi, il quale coglie ancora una volta in fallo la difesa biancoceleste e deposita la sfera alle spalle di un incolpevole Marchetti.

Due a zero e partita sui binari Torinisti. La Lazio prova dunque a reagire ai due schiaffi ricevuti, con una bella punizione battuta da Maurito Zarate, ritrovato o almeno così pare, talento della squadra biancazzurra, respinta però prontamente da un gran bel colpo di reni del portiere Gillet.

E' senza dubbio il Toro a fare la parte del leone: la miglior presenza sul campo della squadra piemontese, procura alcuni grattacapi a dirigenza e tecnico biancoceleste che, sin'adesso, avevano vissuto una bella preparazione in quel di Auronzo di Cadore.

E' proprio il gran gioco della squadra di Ventura, basato sull'ottimo lavoro degli esterni Sansone e Stevanovic, un gran possesso della sfera condotto egregiamente dai due centrali di centrocampo Vives e Gazzi che mette in difficoltà la squadra di capitan Rocchi che si reca negli spogliatoi sperando di trovare nuova linfa per affrontare la seconda frazione di gioco.

Sono numerose le sostituzioni di entrambi i tecnici che, nel secondo tempo, fanno spazio ai numerosi giovani presenti in rosa. I più in vista, nelle fila del Toro sono certamente il portiere Gomis, subentrato ad un claudicante Gillet uscito a fine primo tempo, ed il terzino sinistro Barbosa, classe '94 che ha dimostrato di avere capacità e classe da vendere.

E' per la Lazio però la prima occasione del primo tempo: calcio di punizione dalla 25 metri per Antonio Candreva che, sfortuntatissimo, dopo il palo colto nella giornata di ieri nell'amichevole contro il Siena, colpisce una clamorosa traversa dopo un gran tiro scagliato con l'esterno destro. Ottima presenza nella propria aera di rigore anche dell'estremo difensore Gomis, secondo portiere del Toro che dimostra grande tranquillità e carattere, permettendosi anche delle giocate difficilissime.

Prima occasione del secondo tempo anche per il Toro che al minuto 15, dopo un'azione da calcio d'angolo, con il giovanissimo Barbosa, prova a colpire con un tiro da fuori che per pochissimo sibila accanto al palo. E' la maggiore tranquillità di gioco della squadra in maglia granata che permette di gestire il risultato nel migliore dei modi.

Al minuto 25 è ancora il Toro a timbrare il cartellino con il giovanissimo Diop, attaccante che scatta sulla parte sinistra dell'attacco indisturbato, e per la 3^ volta buca difesa e porta laziale: 3-0 e chiusura preoccupante del ritiro di Auronzo di Cadore degli uomini di Petkovic che hanno sicuramente ancora molto da lavorare.

Il match si chiude con una serie di tentativi da parte dei biancocelesti che però si vedono chiudere lo specchio da ripetuti interventi del portiere Gomis: il portiere classe 1993 è pronto per fare il secondo al più esperto Gillet. Al 45°, puntualissimo, arriva il fischio finale decretato dall'arbitro Bindoni: una sconfitta sonora e preoccupante quella della Lazio che lascia male il ritiro.

CHIAVE - E' certamente la migliore gestione del pallone da parte del Torino a permettere la vittoria in questa amichevole agli uomini di Giampiero Ventura che, dimostrano di avere una gran fame e di essere pronti a ritornare nella Serie A con i migliori auspici.

Il tecnico ex Bari, lo conosciamo bene, è un tipo davvero maniacale nella gestione di spogliatoio e movimenti in campo: sin qui, i suoi dettami, sono stati ben assimilati dalla rosa.

CHICCA - A segnale di quanto Kamil Glik sia entrato nel cuore dei tifosi granata, interpretando alla grande la filosofia e lo spirito del Toro, dopo l'uscita di Rolando Bianchi, è proprio l'ex difensore di Bari e Palermo a raccogliere la fascia da capitano. Grande voglia di far bene, guarnita da cattiveria agonistica da vendere, fanno si che sia Kamil Glik il simbolo di questo Toro vincente.

TATTICA - Sebbene parliamo di un'amichevole estiva, è difficile non notare la totale differenza nell'interpretazione del modulo 4-4-2 da parte dei due tecnici. Da un lato, la Lazio, parte da una disposizione prestabilita, senza però stare troppo attenta, su precisa indicazione del tecnico Petkovic, alle posizioni mantenute in campo dai giocatori.

Un calcio dinamico che permette sì di non regalare eccessivi punti di riferimento, ma d'altro canto mette in luce i problemi di una difesa a tratti svagata. Un 4-4-2, o 4-2-4 che dir si voglia, rigido quello del Torino di Giampiero Ventura Ventura che porta ormai con sè la filosofia di un calcio fatto di perfetta gestione di palla, movimenti ben precisi e notevoli affondi sugli esterni.

E' certamente l'idea di calcio di Giampiero Ventura, ben più abituato al calcio del 'bel paese', a prevalere in questo scorcio di calcio d'estate. Riflessioni definitive sulle due squadre, rimandate però all'inizio della prossima stagione.

MOVIOLA - Partita tranquilla e senza alcun problema di sorta, ben gestita dalla terna arbitrale composta dall'arbitro Bindoni, assistito da Del Cin e Mondin. Le due squadre si affrontano sul campo con il giusto agonismo, risparmiando però interventi scondiserati. Ottime le chiamate sui fuorigioco dei due assistenti.

PROMOSSI&BOCCIATI - Promosso in blocco il Toro che sia con la squadra del primo tempo che con quella del secondo tempo (vengono cambiati quasi tutti gli uomini), mette sotto la Lazio. Bocciata d'altro canto la difesa della Lazio: manca un nome, manca un colpo, manca l'organizzazione.

Allarme rosso per Vladimir Petkovic, Igli Tare e Claudio Lotito: oltre a Xandao, classe 1988 dello Sporting Lisbona vicino alla Lazio, serve molta più esperienza. Unica nota positiva del match il solito Candreva, vera luce nella squadra capitolina.

IL TABELLINO

Lazio-Torino 0-3

Marcatori: 17' Sgrigna, 20' Bianchi, 70' Diop

Lazio (4-4-2): Marchetti (56' Carrizo); Garrido (67' Scaloni), Biava (56' Cana), Dias, Konko; Lulic (67' Zauri), Ledesma (56' Gonzalez), Candreva, Mauri (56' Onazi); Rocchi (56' Hernanes), Zarate (67' Kozak). In panchina: Berardi, Alfaro, Rozzi, Floccari, Cavanda, Stendardo. All. Petkovic.

Torino (4-2-4): Gillet; Darmian, Glick, Ferronetti (32' Migliorini), S. Masiello; Vives, Gazzi; Sansone, Sgrigna, Bianchi, Stevanovic. In panchina: Gomis, Basha, Pagano, Barbosa, Verdi, Diop, Meggiorini. All. Ventura.

giovedì 26 luglio 2012

LAZIO-SIENA 0-1

Primo dispiacere per la Lazio targata Petkovic. La formazione biancoceleste, infatti, si è arresa al Siena, che si è imposto col risultato di 1-0 grazie alla rete dell'argentino Larrondo al 41'.

La prima occasione della partita capita al 10' sulla testa di Cana, che di testa, sugli sviluppi di un corner, manda di poco fuori a lato. Successivamente, al 19', Hernanes impegna Pegolo su punizione, ma è una partita che vive di sprazzi, non c'è grande continuità. Al 27' è ancora il portiere senese a dire di no ad un colpo di testa di Stendardo.

Sembra essere una fase favorevole alla Lazio, ma in chiusura di frazione arriva il goal di Larrondo, lanciato alla perfezione da D'Agostino. I bianconeri, dunque, concludono il primo tempo in vantaggio, grazie all'unico tiro in porta effettuato.

Nella ripresa inizia il valzer dei cambi; tra i nuovi ingressi, da segnalare quello di Zarate, che si rende pericoloso prima al 69' con un tentativo dal limite di poco a lato e poi a 1' dalla fine, trovando la grande risposta di Pegolo. Nel mezzo anche un palo di Candreva. Non una serata fortunata per gli aquilotti, che hanno avuto diverse occasioni per segnare, al contrario dei rivali.

TABELLINO

LAZIO-SIENA 0-1

MARCATORI: 41' Larrondo (S)

LAZIO (4-3-1-2): Marchetti (69' Berardi); Cavanda (61' Zauri), Biava (46' Onazi), Stendardo (84' Konko), Garrido (61' Scaloni); Gonzalez (74' Candreva), Ledesma, Cana; Hernanes (61' Rozzi); Floccari (56' Zarate), Kozak (46' Alfaro). All. Petkovic

SIENA (3-5-2): Pegolo; Terzi, Paci, Contini; Sestu, Vergassola, D'Agostino, Mannini, Rubin; Bogdani (56' Paolucci), Larrondo. All. Cosmi

domenica 22 luglio 2012

LAZIO-MONTEBELLUNA 6-0...apre Zarate, ottimo Rozzi

Dopo le vendemmiate con Auronzo e Selezione Cadore la Lazio si limita ad un più umano 6-0 nella terza uscita stagionale, disputata con il Montebelluna (Serie D). Contro un avversario più impegnativo rispetto ai primi due la formazione di Petkovic conferma di essere sulla buona strada.

confermato il 4-4-2 — Il tecnico propone inizialmente gli uomini che ieri con il Cadore avevano giocato solo 30 minuti. Con quattro eccezioni, però: Marchetti e Rocchi, che ieri erano rimasti a riposo, e Gonzalez e Diakite che viceversa contro il Cadore erano stati in campo per 60 minuti. Confermatissimo invece il modulo 4-4-2 con la manovra che si appoggia moltissimo sulle corsie esterne, dove da una parte agiscono Konko e Gonzalez e dall’altra Garrido e Lulic. Ancora in cabina di regia Hernanes con al fianco l’albanese Cana, mentre la coppia d’attacco stavolta è composta da Zarate e Rocchi. Sono proprio loro due nei primi venti minuti a confezionare 4-5 palle-gol, ma il risultato non si sblocca anche per le belle parate del portiere del Montebelluna Careri.

apre zarate — Così l’1-0 arriva solo dopo 23 minuti: a confezionarlo sono proprio Rocchi (che penetra in area sul versante sinistro) e Zarate che, servito dal capitano, deposita in rete. Dieci minuti più tardi il raddoppio di Hernanes con una comoda conclusione poco dentro l’area. Meriterebbe il gol pure Rocchi che colpisce un palo e si vede negare altri due gol dal portiere avversario. Dopo un’ora di gioco, sul risultato di 2-0, solita girandola di sostituzioni. Petkovic li cambia tutti ad eccezione di Cana che resta in campo fino alla fine. Entrano tutti quelli che 24 ore prima avevano giocato per 60 minuti: in mezzora mettono a segno altri quattro gol dopo i due della prima ora di gioco. Due ne realizza il giovane Rozzi che si fa apprezzare non solo per le marcature, le altre due reti sono opera di Candreva che si conferma il più brillante dell’intera rosa biancoceleste e di Ledesma su rigore.

olympia perfetta — La seconda formazione, quella della mezzora finale, viene schierata da Petkovic con il 4-2-3-1 che aveva già provato nella prima settimana di allenamenti: chiare le intenzioni del tecnico di non ancorare la squadra ad un solo modulo. Infine, una menzione particolare per l’aquila Olympia. Dopo la fuga in allenamento di mercoledì scorso, stavolta si esibisce prima della gara in maniera perfetta. Con grande sollievo da parte del pubblico.

Stefano Cieri

lunedì 16 luglio 2012

La prossime amichevoli estive della Lazio

- Venerdì 20 luglio ore 17:30, amichevole S.S. Lazio - Top 11 Calcio Club 103;

- Sabato 21 luglio ore 17:30, amichevole S.S. Lazio - A.C. Montebelluna;

- Mercoledì 25 luglio ore 17:30, amichevole S.S. Lazio - A.C. Siena;

- Giovedì 26 luglio ore 15:00, amichevole S.S. Lazio - F.C. Torino.

tutte visibile online su Sportitalia

Si tratta con la Juve per Ziegler, Krasic e Pazienza

La Juventus ha assestato i primi colpi del mercato ed è attualmente la squadra più forte del nostro campionato. Ma oltre ai giocatori da acquistare la Signora deve anche cercare di piazzare quei giocatori che non rientrano più nel progetto di Antonio Conte. Per questo motivo Paratici sta sondando il terreno per valutare chi ha mercato in Italia e chi invece è destinato ad un futuro lontano dal nostro paese.

Nei prossimi giorni ci sarà un incontro a Milano fra Tare e lo stesso Paratici. L'obiettivo è proporre alla Lazio alcuni giocatori che non rientrano nei piani di Antonio Conte ma che potrebbero tornare utili a Vlado Petkovic. La Juve proporrà alla Lazio tre giocatori in particolare: Milos Krasic, Reto Ziegler e Michele Pazienza.

Krasic e Ziegler erano stati cercati già in passato da Lotito ma le trattative, a buon punto, non si erano concluse con l'accordo. Il primo a gennaio sembrava veramente ad un passo dal vestire la maglia biancoceleste, ma all'ultimo decise di rimanere in bianconero convinto di avere ancora chance alla Juventus.

Il secondo, la scorsa estate, prima che finisse alla Juventus sembrava dover risolvere il problema dei terzini nello schema di Edy Reja. I due giocatori tornerebbero utili al gioco della Lazio anche adesso.

Krasic però già una volta ha rifiutato le avance laziali e ritiene più adatto a lui il calcio inglese che quello italiano, ma viste le pochissime offerte ricevute finora potrebbe cambiare idea e decidere di accettare la proposta biancoceleste. Ziegler sa benissimo di non avere spazio nella Juventus di Conte, tanto è vero che lo scorso anno fu spedito via prima dell'inizio del campionato, mentre nella Lazio potrebbe essere addirittura titolare.

L'altro nome in ballo è quello di Pazienza, centrocampista duttile che lo scorso gennaio fu girato all'Udinese. Visto il problema sorto con Matuzalem, arrivato in ritardo e messo sul mercato dalla società laziale, a Petkovic manca un mediano e lo juventino potrebbe essere una soluzione economica al problema.

L'incontro potrebbe sbloccare una sola di queste trattative o tutte e tre insieme, molto dipenderà dalla volontà di Claudio Lotito di aprire il portafoglio. Sicuramente i tre giocatori sono in uscita dalla Juve e in Italia non ci sono al momento altre squadre così interessate.

venerdì 13 luglio 2012

Ad Auronzo 5° giorno sotto la pioggia...

AURONZO DI CADORE – La pioggia non ferma la Lazio di Petkovic. Nel quinto giorno di lavoro della truppa biancoceleste e il tempo a farla da padrone. Lampi e tanta acqua caratterizzano una nuova giornata di lavoro per la nuova Lazio che verso le 10:15 è tornata in campo per continuare la sua preparazione. Come spesso accade fin dai primi allenamenti la truppa biancoceleste ha iniziato con del lavoro atletico. Presente fin dal mattino Lulic, che già aveva partecipato alla partitella pomeridiana di ieri ma aveva saltato il lavoro atletico mattutino. Il bosniaco dopo il riscaldamento ha svolto lavoro atletico in disparte. Ancora differenziato per Onazi. Intanto Grigioni scalda i 4 portieri della rosa: Carrizo, Marchetti, Bizzarri e Berardi.

I biancocelesti divisi in due gruppi si sono poi alternati: una parte si è dedicata a scatti in velocità e all'interval training seguiti dal preparatore atletico Rongoni, mentre l'altra parte ha iniziato una partitella a campo ridotto 7 contro 7 con Carrizo in porta. Lulic, dopo un inizio di seduta differenziata, ora si è riaggregato al gruppo. La pioggia incessante dalla serata di ieri rende veramente difficile allenarsi, il campo di Auronzo di Cadore sta diventando davvero impraticabile.

Dopo pochi minuti di sfida Petkovic ha deciso di far effettuare ai suoi un’esercitazione sui tiri in porta. Il gruppo diviso in due parti ha impegnato i 4 portieri biancocelesti, da una parte il mister croato, dall’altra il suo secondo Manicone facevano da sponda al limite dell’area di rigore e mandavano al tiro i calciatori laziali. Gonzalez ha deliziato i pochi tifosi imperterriti sotto la pioggia con uno stop di petto e ha provato il gol di mezza rovesciata ma senza successo, mentre Ederson si è rivelato uno dei più precisi nei tiri in porta. Sotto la pioggia che non intende cessare si è conluso poi il primo allenamento della giornata.

giovedì 12 luglio 2012

Il Pescara vuole tre laziali...

Intervenuto stamane ai microfoni di 'Radio Manà Manà', il presidente del Pescara Daniele Sebastiani ha svelato che con la Lazio ci'è un bel po' di carne a cuocere sulla griglia del calciomercato di questa calda estate: "Non nascondo che mi piacerebbe avere a Pescara Floccari, Carrizo e Foggia. A breve mi incontrerò con il Presidente Lotito. Bisogna trovare comunque giocatori giusti, che hanno voglia di venire al Pescara che non deve essere un ripiego per nessuno".

"Kozak? Quando parlo con Lotito mi dice sempre di non chiederglielo perchè per lui è incedibile - ha poi spiegato il numero del club abruzzese - E' un grande attaccante, giovane e che si inserirebbe bene da noi.

Si tratta dell'unico giocatore per il quale potrei anche accettare il prestito secco. Stiamo allestendo una squadra importante e che dovrà far divertire il pubblico. Non vogliamo fare da comparse in serie A...".

Sebastiani ha poi mandato l'ennesima frecciata al calcio italiano, sulla scorta di quanto sta accadendo in questi giorni sul fronte Verratti: "Le squadre italiane non ritengono di poter spendere soldi per giocatori italiani. Dovesse andare all'estero sarebbe una sconfitta per il nostro calcio. Si spendono soldi per i giovani stranieri perchè si pensa siano più forti di quelli italiani. Per Verratti quella del Paris Saint-Germain è una grande occasione".

domenica 8 luglio 2012

Diakitè, "Se rinnovo? Non lo so. Zarate? Io dico che rimane alla Lazio.."

"Se solo in alcune situazioni, riuscisse a contenere tutta la sua energia, sarebbe davvero perfetto" Questo il commento più in voga fra i tifosi Laziali quando parlano di Modibo Diakitè, l'esplosivo difensore Biancoceleste che nell'ultima stagione nella Capitale si è confermato fra i giocatori più promettenti della Lazio che verrà. Ospite a Castiglioncello, dove è stato ospite in seguito alla premiazione come uno dei calciatori top11 di TMW, ha rilasciato una breve intervista in cui ha fatto il punto su vari argomenti legati al mondo Lazio.

"L'obiettivo per il prossimo anno, è quello di migliorare rispetto alla scorsa stagione. Se rinnoverò il contratto, questo ancora non lo so, sono appena ritornato dalla vacanze. Quello che è sicuro, è che mi piacerebbe giocare di più. Il nuovo mister farà benissimo, mi ha fatto una buona impressione. Per quanto riguarda Reja, non mi aspettavo il suo addio. Pensavo restasse, con noi ha sempre avuto un ottimo rapporto. Mi è dispiaciuto il suo addio, ora ripartiamo con Petkovic che avrà a disposizione una Lazio a cui non manca davvero niente, perchè in squadra rientreranno giocatori forti come Zarate, Foggia, Sculli e Floccari che ci daranno una grossa mano. Maurito? All'Inter quando ha giocato ha fatto bene. È uno che si dà da fare. Io dico che resta alla Lazio..."

Roberto Maccarone - Cittaceleste.it

giovedì 5 luglio 2012

Niente Lazio per BRENO, condannato a 4 anni di carcere

Addio Lazio. L’ex difensore del Bayern Monaco Breno, promesso ai biancocelesti, è stato condannato in primo grado a quattro anni e nove mesi di carcere dai giudici del tribunale di Monaco di Baviera per aver provocato l’incendio che distrusse la sua villa nel settembre del 2011. Il direttore sportivo biancoceleste Igli Tare ha commentato la sentenza: “Dispiace per come sia andata a finire, la sua vita ora è distrutta. Meritava una seconda possibilità”.

Il calciatore ha dato fuoco alla propria abitazione in preda allo sconforto e alla depressione per un lungo e doloroso infortunio al ginocchio. Il punto è: era cosciente al momento del gesto o, per abuso di alcol o farmaci, non era in grado di intendere e di volere?

Per l’accusa Breno sapeva quello che stava facendo, mettendo a repentaglio in preda a un raptus la propria sicurezza e quella dei suoi cari. I giudici tedeschi hanno creduto a questa versione. La villetta monacense, in cui viveva in affitto, è andata completamente distrutta e il proprietario avrebbe chiesto quasi un milione di euro di danni.

“Non si tratta di un criminale comune – spiega il presidente della commissione giudicante, Rosi Datzmann – perché è ricco, possiede beni in Brasile e ha una famiglia. La giustizia però deve trattarlo come tutti gli altri. Si è macchiato di una grave colpa”.

Colpo di scena. La sentenza, attesa non prima del 17 luglio, è arrivata in breve tempo. In caso di condanna non superiore ai due anni, Breno avrebbe usufruito della condizionale ed evitato il carcere. La Lazio lo attendeva braccia aperte per concedergli una nuova possibilità. Non è andata così e i biancocelesti ora dovranno trovare un altro difensore. Il calciatore nei prossimi sei mesi tenterà d ribaltare il verdetto nel processo di appello.

Il d.s. dei capitolini ha detto la sua sulla decisione della corte: “La pena è eccessiva. Una punizione simile, forse, dovrebbe essere applicata per casi ben più gravi. Sono molto dispiaciuto per Breno – ammette Tare a ‘Sport1’ - sta vivendo momenti terribili. Avrebbe meritato una seconda chance”.

Arrivato in Germania nel 2004 dal San Paolo, e svinvolatosi dai bavaresi a fine campionato, il ragazzo era ritenuto una delle promesse del calcio brasiliano. I tanti problemi fisici e alcune difficoltà nell’ambientamento ne hanno frenato la crescita. E' ancora molto giovane: ha solo 22 anni.

mercoledì 4 luglio 2012

Ufficiale: EDERSON è biancoceleste!

Dopo un corteggiamento durato tre estati ed una trattativa estenuante è arrivata finalmente l'ufficialità. Nella prossima stagione l'ex-centrocampista del Lione Ederson indosserà la maglia della Lazio. E' stata la società biancoceleste a darne l'annuncio sul proprio sito ufficiale.

"La S.S. Lazio comunica di aver raggiunto un accordo economico con il calciatore Ederson Honorato Campos per le prossime 5 stagioni sportive". Il brasiliano, classe 1986, approda quindi nel campionato italiano dopo aver disputato cinque stagioni con la maglia della squadra francese (ha giocato anche nel Nizza dal 2004 al 2008).

Ederson, essendo andato in scadenza di contratto con il suo vecchio club, arriva a parametro zero e, come detto, ha firmato un contratto per le prossime cinque stagioni. Staremo a vedere in che posizione di campo e che ruolo vorrà assegnargli il nuovo tecnico Petkovic nella prossima annata biancoceleste.

Di sicuro potrà essere impiegato sia come centrocampista centrale che da trequartista, ruolo che però a Roma sponda Lazio viene occupato dal Profeta Hernanes. Saranno comunque da valutare le sue condizioni fisiche, visto che ha saltato praticamente tutta la scorsa stagione a causa di un brutto infortunio al ginocchio.

lunedì 2 luglio 2012

SPAGNA-ITALIA 4-0

Il sogno è finito. Ma, almeno, è finito all'ultimo atto. La Spagna ha vinto Euro 2012 grazie al 4-0 sull'Italia. Due reti nella prima frazione e due goal nel finale, Kiev, l'Europa e il secondo trofeo consecutivo sono tutti della 'Roja di Del Bosque. Applausi per il torneo italico, finale con iberici sciolti e squadra di Prandelli sfortunata: azzurri in dieci per l'ultima mezzora dopo l'infortunio capitato al neo entrato Motta. Dopo 20' anche Chiellini costretto a lasciare il campo. Risultato troppo pesante, comunque, per Buffon e compagni.

FORMAZIONI - Prandelli ripropone la squadra che ha battuto la Germania e in generale quella delll'Europeo: unica novità il ritorno di Abate a destra al posto di Balzaretti. In avanti Cassano e Balotelli, alle loro spalle Montolivo. Del Bosque non mischia le carte, in campo ancora Fabregas come finto centravanti. Ai suoi lati Silva e Iniesta, Xabi e Xavi a centrocampo con Busquets davanti alla difesa.

PARTITA - Si parte con le 'Furie rosse' più propositive, solita palla bassa e grande velocità negli scambi. Le prime due occasioni spagnole arrivano dai piedi (e dalla testa) di Sergio Ramos: punizione dai 30 metri e zuccata da centro area sono comunque velleitarie e ampiamente alte. Al 10' ci prova Fabregas con la difesa azzura in difficoltà, botta alta.

Di fatto il vantaggio, meritato, arriva al 14'. Fabregas fuma Chiellini sulla destra mettendo al centro per Silva: solissimo il giocatore del City, colpo di testa e 1-0. Lo stesso difensore bianconero si infortunia al 20': dentro, sulla fascia sinistra, Balzaretti. Il primo squillo italico, anche se impreciso, è al 16': punizione a giro di Pirlo abbondantemente a lato.

Minuto 29, prima parata di Casillas: facile a terra l'intervento del portiere iberico sulla conclusione di Cassano, al tiro dopo un bel contropiede sulla sinistra. Il barese ci riprova al 33', respinta coi pugni dall'estremo difensore del Madrid. Cinque minuti dopo si sveglia anche Balotelli, dribbling e contro dribbling per un destro da fuori area che termina, però, alle stelle.

Gli uomini di Del Bosque riescono, così, a trovare anche il raddoppio: Fabregas lancia Jordi Alba in avanti, inserimento tra le (ferme) maglie azzurre e Buffon battuto in uscita con un preciso tocco. La reazione è tutta nel destro di Montolivo, ancora respinta coi pugni da parte di Casillas.

Ripresa che si apre con il secondo cambio italiano: dentro Di Natale per Cassano, piccolo problema muscolare anche per l'attaccante del Milan. Nuova sofferenza al 48', Fabregas in slalom fa impazzire Balzaretti, tocco con la punta e Buffon attento a mettere il guantone prima che il pallone rotoli in rete.

Il neo entrato Di Natale pericolosissimo al 51': Casillas però è un muro, girata di Totò sventata. Il napoletano, il più pericoloso tra gli azzurri, aveva staccato di testa qualche minuto prima, mandando la sfera alta sulla traversa. Girandola di cambi, dentro Motta da una parte e Pedro dall'altra. Spagna più forte, Italia più sfortunata.

Passano 120 secondi dall'ingresso di Thiago in campo: scontro fortuito con Silva e centrocampista costretto ad uscire. Finiti i cambi, azzurri in dieci fino al termine del match. Spagna che amministra la gara, tra tocchi di prima e attacchi senza troppa convinzione da entrambe le parti. Lotta, poco più degli altri, Mario Balotelli.

Per le 'Furie Rosse' arriva anche il 3-0, a firma Fernando Torres. Solissimo l'attaccante del Chelsea al minuto 84, destro all'angolino su cui Buffon nulla può. Troppo dura la quarta rete, festeggia anche Mata su assist del Nino all'89'. Tocco facile facile da due passi e tifo iberico alle stelle. La Spagna è Campione d'Europa.

CHIAVE - Difesa disattenta, centrocampo spento: gli spagnoli, senza troppo sudare, sono riusciti a portare a casa partita, finale e coppa contro un'Italia prandelliana, stanca e indecisa in ogni zona del campo. 'Roja', tra l'altro, che ha saputo tramutare in goal le prime due vere conclusioni. Essere cinici premia. La sfortuna, intesa come infortunati, non è alibi. Ma ha comunque inciso.

CHICCA - La Spagna è l'unica squadra ad aver vinto l'Europeo per due edizioni consecutive, con Aragones prima e con Del Bosque ora. La Germania Ovest, da canto suo, era riuscita nell'impresa di giocare tre finali di fila dal '72 al 1980. Perse solo nel '76.

TATTICA - 4-3-1-2 per l'Italia, Montolivo a cercare di far da collante tra centrocampo e attacco. Spinta di Balzaretti sulla sinistra, un centrocampista esterno avanzato più che un difensore. Come costume spagnolo, non esiste un vero centravanti: Silva riesce così a farsi trovare pronto, da punta centrale, per il vantaggio. 4-3-3 per Del Bosque.

MOVIOLA - Giusto il primo giallo per Pique, regolare il secondo goal iberico: Alba scatta in maniera perfetta sul filo del fuorigioco. Al 49' colpo di testa di Ramos verso la porta e mano di Bonucci: rigore negato alla Spagna.

PROMOSSI&BOCCIATI - Chiellini sbaglia sul primo goal e rischia due minuti dopo: infortunato, sostituito, fuori forma. Male anche Marchisio, Balzaretti cerca di dare la scossa sulla sinistra senza riuscirci. Alba in goal a tutto campo, Fabregas centravanti ed esterno slalomista: decisivo con due assist.

Casillas, come al solito, muro e sicurezza. Di Natale pericoloso una volta entrato, i compagni azzurri non fanno in egual maniera. Il tiki-taka di Xabi, Xavi e il resto del centrocampo nuovamente protagonista. Torres gioca un quarto d'ora, segna e sforna un assist. Un trionfo.