mercoledì 29 settembre 2010

BENITEZ: "Complimenti Lazio, se tra tre mesi sarai ancora lì sarebbe fantastico"


"Guardando la classifica non so dove sia la crisi", esordisce così Rafael Benitez nella conferenza stampa della vigilia di Inter-Werder Brema, rispondendo a chi gli chiede se l'Inter verta oggi in una situazione di crisi dopo la sconfitta contro la Roma.

Si passa quindi a parlare della gara di domani di Uefa Champions League. Ecco quanto riportato dal sito ufficiale dell'Inter (inter.it): "Il Werder Brema è una squadra forte, con mentalità ed esperienza, sarà una partita sicuramente difficile. Non conosco l'allenatore del Werder Brema, ma so che ha esperienza e qualità. Tutte le squadre del girone hanno pareggiato, ora tutti vogliono vincere, non c'è più pressione rispetto a prima. Noi, comunque, abbiamo la convinzione di poter vincere", spiega l'allenatore nerazzurro presentando il match contro il Werder.

"Il mio italiano? Può ancora migliorare e aspetto di migliorarlo stando qui tanti anni", dice Benitez a chi gli fa i complimenti per come parla la nostra lingua.

Inevitabile poi una domanda sulle condizioni di Diego Milito e Goran Pandev: "Vedremo domani, quando faremo un altro allenamento".

A Benitez viene quindi chiesto un commento sullo sfogo di Cristian Chivu: "Abbiamo sistemato tutto in spogliatoio. Comunque lui sa le cose che facciamo bene e le cose che dobbiamo migliorare sul campo, non sempre è facile trovare il giusto equilibrio essendo l'Inter una squadra offensiva, ma noi lavoriamo anche per questo, così come lavoriamo per vincere. Chi aveva ragione? Lui ha detto una cosa, una questione tattita, e anche se forse non era la maniera migliore di farlo, era una questione tattica e abbiamo sistemato tutto. Dicono che Claudio Ranieri ha avuto più coraggio di me nelle sostituzioni? E perché? Cosa ho sbagliato? A sostituire Pandev e Milito che erano entrambi infortunati. Considerazioni di questo tipo non mi preoccupano. Panchina corta? La lunghezza è sempre la stessa, mi sembra (sorride Benitez, ndr)".

"Nervosismo? Si deve sempre cercare qualcosa - risponde Benitez a chi gli chiede ancora la situazione in spogliatoio - , noi siamo l'Inter, una squadra grande, una società grande e tutti ne parlano. Così quando si vince si cerca qualcosa e tanto più quando si perde. Ma noi abbiamo la mentalità giusta e siamo una squadra unita".

"La cosa più difficile è fare gol, la porta è piccola e il campo per un difensore è grande: ma ci si allena per avere sempre più precisione", spiega Benitez a chi gli chiede conto ancora una volta delle molte occasioni avute contro la Roma, che però non hanno portato a nessun gol".

"Davide Santon? Si sta allenando molto bene, sta migliorando. Sono molto contento, sta davvero migliorando", risponde Benitez a chi gli chiede quali siano le sue condizioni.

"Se rimpiango Balotelli? Quando decidiamo qualcosa facciamo un'analisi. E poi non si guarda mai indietro, si guarda sempre e solo avanti", dice l'allenatore a chi gli chiede se alla luce delle condizioni precarie di alcuni attaccanti non sarebbe stato meglio tenere Mario Balotelli.

Tra i convocati per la gara di domani c'è anche Amantino Mancini: "È un giocatore d'esperienza, è importante per lui e per noi che abbia una possibilità".

Si parla poi di Samuel Eto'o: "Eto'o un problema? È una soluzione, non un problema, lui può fare la differenza",

"Può essere, è un giocatore di qualità e giovane, ma ha dimostrato di poter fare bene", risponde così Benitez quando gli viene chiesto se domani Coutinho giocherà dal primo minuto.

Si aspettava la Lazio in testa dopo cinque giornate? "Ho già detto lo stesso quando si diceva che noi eravamo in fuga: è troppo presto. Certamente hanno qualità, se saranno ancora lì dopo tre mesi per loro sarà fantastico, per ora complimenti.

domenica 26 settembre 2010

CHIEVO-LAZIO 0-1...voliamo in vetta


Reja schiera Zarate fin dal primo minuto. E al 12′ è l’argentino lanciato da Mauri ad andare vicino al gol ma Sorrentino blocca. Al 16′ cross di Lichtsteiner dalla destra, Mauri solo in area non riece a colpire di testa e l’azione sfuma. La lazio attacca con insistenza ma non riesce a passare. Al 30′ un sinistro di Hernanes sfiora il palo. Al 32′ ancora Zarate vicino al gol: l’argentino riceve palla in area, botta verso la porta ma il tiro si stampa sul palo. Il numero dieci biancoceleste 4 minuti dopo si trova ancora sui piedi la palla del possibile vantaggio ma sbaglia clamorosamente: cross della destra di Floccari, Zarate solo davanti a Sorrentino colpisce male e manda altissimo. Il primo tempo finisce 0-0.

Ripresa, nessun cambio nella Lazio. Nel Chievo Granoche entra al posto di Pellissier. All’11′ tiro di Lichtsteiner alto. Al 22′ punizione di Hernanes, Sorrentino devia sopra la traversa. Al 24′ la Lazio passa: lancio lunghissimo di Mauri per Zarate, che aggancia bene in area e con un tocco in diagonale di interno destro da posizione molto angolata batte Sorrentino. Dopo la mezzora Reja sostituisce Zarate con Ledesma e Brocchi con Bresciano. Al 42′ Ledesma serve Hernanes in area ma l’attaccante non aggancia. Finisce 1-0 per la Lazio e i biancocelesti agganciano l’Inter in testa.(ilmessaggero)

CHIEVO-LAZIO 0-1 (0-0)
Marcatori: 69′ Zarate

CHIEVO (4-3-1-2): Sorrentino; Frey, Andreolli, Cesar, Mantovani; Bentivoglio (82′ Thereau), Rigoni, Marcolini (59′ Constant); Bogliacino; Moscardelli, Pellissier (47′ Granoche).
In panchina: Squizzi, Sardo, Jokic, Fernandes. All. Pioli

LAZIO (4-3-1-2): Muslera; Lichtsteiner, Biava, Dias, Radu; Brocchi (79′ Bresciano), Matuzalem, Mauri; Hernanes (88′ Stendardo); Floccari, Zarate (79′ Ledesma).
In panchina: Berni, Garrido, Rocchi, Kozak. All. Reja

Arbitro: Sebastiano Peruzzo di Schio
Assistenti: Manganelli e Maggiani
Quarto Uomo: Ruini
Note: ammonito Bentivoglio (C), Mauri (L), Radu (L), Bogliacino (C), Sorrentino (C), Constant (C)
Recuperi: 2′ pt, 5′ st

sabato 25 settembre 2010

Aspettando Chievo-Lazio...


24 settembre 2010 - Allenamento pomeridiano per la Lazio nel corso del quale Reja ha cominciato a testare la formazione da opporre al Chievo domenica al Bentegodi. Il tecnico potrebbe cambiare modulo, abbandonando il 4-2-3-1 utilizzato nelle ultime uscite per tornare al 4-3-1-2. Crescono le chance di rivedere Zarate in campo dal primo minuto, mentre rischiano di restare ancora fuori Matuzalem e Lichtsteiner. Il primo non ha ancora del tutto smaltito il dolore al polpaccio destro, lo svizzero invece si è bloccato sul finire dell’allenamento odierno per una distorsione alla caviglia destra.

giovedì 23 settembre 2010

BROCCHI: "Noi alla pari col Milan"


In casa-Lazio c'è grande soddisfazione per l'avvio di campionato e per il prestigioso pari colto contro il Milan all'Olimpico. Cristian Brocchi si fa portavoce dello spogliatoio biancoceleste e commenta così il match contro i rossoneri: "Abbiamo giocato alla pari con loro ma rimane il rammarico per quel gol - ha spiegato -. Non ci voleva proprio ma nello stesso tempo ha fatto sì che potessimo tirare fuori il carattere necessario per recuperare una partita che non era assolutamente da perdere e che non meritavamo di perdere".

Brocchi si sente ormai un titolare di questa Lazio ma avverte: "E' giusto che il mister faccia le sue scelte. Non si può pensare di avere una squadra con 11 titolari e tutti gli altri riserve. Siamo un gruppo ottimo composto da giocatori importanti. Il tecnico deve mandare in campo chi sta meglio, considerando l'avversario e tenendo conto del modulo di gioco da utilizzare".

LAZIO-MILAN 1-1...e vola l'Aquila...


Continua la striscia positiva dal punto di vista del gioco per gli uomini di Reja che preparano una gara accorta e di qualità. Sorretti da un pubblico esaltato dal volo di un’aquila americana nel pre-gara, creano parecchi grattacapi alla retroguardia ospite. Il lampo di Ibra non intacca la convinzione degli uomini di Reja che nel finale agguantano anche il pareggio con Floccari, servito da una devastante percussione di Hernanes.

FORMAZIONI – Reja spiazza tutti e concede l'esordio al giovane Cavanda al posto di Lichtsteiner in una gara così delicata. Sulla sua fascia di competenza un’altra sorpresa: Foggia. Si arrende Matuzalem all'affaticamento e si accomoda in panchina, al suo posto il recuperato Brocchi. In avanti torna bomber Floccari, con Zarate e Rocchi in panca. Allegri cambia le carte in tavola e si tutela: niente Robinho, al suo posto Boateng, che forse agirà centralmente e non lateralmente per dare più equilibrio. Anche i terzini sono scelte dell'ultim’ora: Abate a destra e Zambrotta a sinistra, col grande rientro dell'ex Alessandro Nesta a dirigere la retroguardia! In mezzo Gattuso assieme a Pirlo e Seedorf.

PARTITA – Partono forte le due formazioni, sorrette dalla bolgia dell’Olimpico. Entrambe sembrano molto equilibrate, ma è il Milan ad approfittare della prima disattenzione, con Radu che non sale e permette a Ibra di involarsi sul lancio di prima di Ronaldinho: a tu per tu con Muslera spara sui piedi del portiere una palla d’oro. Alto il pressing degli uomini di Reja, ma il Milan sembra sempre in grado di poter pungere: ancora Ibra su una palla vagante in area viene stoppato da un attento Muslera insidiato da una deviazione. La Lazio cresce in quadratura e intraprendenza e punge con una velenosa punizione di Hernanes sul palo di Abbiati, ma Ibra risponde ancora con un grande stacco in area su cross di Boateng: palla alta sopra la traversa. Un numero di Hernanes che taglia la trequarti e incrocia di sinistro sfiorando il palo intima al Milan che la Lazio c’è. E infatti poco dopo la mezzora Hernanes approfitta di un gran recupero palla di Biava per servire in profondità in area Mauri: Abbiati di piede alza con fatica in angolo l’occasione da rete più ghiotta della prima frazione di gioco.

Biancocelesti chiusi dal seppur prevedibile gioco rossonero al rientro dagli spogliatoi. Assalto che si conclude con la botta da fuori di Ronaldinho che sibila pericolosa alla sinistra del palo. Poi esce di nuovo la Lazio, che si rende pericolosa al 56’ con un gran sombrero ai danni di Gattuso con susseguente rasoterra mancino da fuori, bloccato da Abbiati che si distende bene. Ci prova anche Hernanes dopo un’azione prolungata di forza dalla Lazio, ma l’esito è lo stesso: rasoterra debole e facile preda di Abbiati. Ma la Lazio col passare dei minuti diventa sempre più devastante in contropiede, evidenziando i limiti dello statico centrocampo rossonero. Ma proprio nel momento migliore ecco l’acuto: sul filo del fuorigioco Seedorf serve lo svedese che brucia sul movimento Dias e Biava, vince un po' fortunosamente il rimpallo sull'uscita di Muslera e appoggia in rete a porta vuota. La Lazio non si scompone e con una girandola di cambi che vedono Zarate e Rocchi in campo. Ma l’invenzione risolutrice arriva dai piedi del Profeta, percussione in area sulla sinistra con tre maglie rossonere lasciate alle sue spalle, rasoterra in mezzo per Floccari che di prepotenza spara sotto l’incrocio. Con la Lazio a quasi quattro punte ormai, il Milan riesce ancora a procurarsi un paio di occasioni, ma la traversa colpita dal siluro al volo di Zambrotta e la respinta di Radu sul tiro di Boateng quasi a botta sicura negano al Milan la vittoria, che sarebbe stata comunque immeritata per la qualità espressa questa sera dagli uomini di Reja, che finiscono la gara all’assalto.

CHIAVE – Il fiuto del goal di Ibra è il fattore determinante che sblocca una gara che poteva anche terminare in una sconfitta per gli uomini di Allegri.

CHICCA
– Il sombrero di Floccari con successiva conclusione da fuori funge da simbolo delle eleganti giocate tecniche biancocelesti, incorniciate dalle belle movenze del Profeta.

MOVIOLA – Banti non delude, supportato anche da una gara tutto sommato corretta. Qualche dubbia decisione su alcuni contrasti, ma nel complesso una prova positiva.

TATTICA – Perfetta la disposizione tattica degli uomini di Reja, nonostante l’azzardo del giovane Cavanda in una gara così impegnativa dal punto di vista emotivo. Anche lo scacchiere di Allegri è più equilibrato e Boateng si muove bene tra attacco e centrocampo, non sbilanciando troppo la squadra. Dopo il goal subito i biancocelesti riversano in campo le due punte in panchina e rischiano qualcosa di troppo, ma l’intraprendenza del tecnico di Gorizia viene premiata.

PROMOSSI&BOCCIATI – Biancocelesti tutti sulla sufficienza, bella la prestazione complessiva. Hernanes (voto 7) fatica a collocarsi in campo e si vede ancora a sprazzi, ma che sprazzi quando le giocate gli vengono. Ancora in ombra Foggia (voto 6) che si prodiga in difesa, ma il suo apporto in avanti non convince. Il Milan sembra un po’ spaesato in più circostanze e grazie ai Ibra (voto 6.5) rattoppa le falle che provoca il periodo di assestamento. Un po’ in ansia Abate (voto 5.5) che patisce sulla sua fascia di competenza le danze di Hernanes e il periodo di grazia di Mauri. Curiosa l’iniziativa del volo dell’aquila (voto 7) che, contestabile o no, è almeno un lodevole e originale tentativo di riavvicinare alla Lazio il popolo biancoceleste.

martedì 21 settembre 2010

Aspettando Lazio-Milan...


Problemi di abbondanza per Edy Reja in vista della sfida col Milan. Il tecnico ha infatti recuperato sia Matuzalem sia Rocchi che ieri erano stati fermati da affaticamenti muscolari. Reja pare intenzionato a schierare una Lazio prudente con una sola punta (sarà Floccari che farà così il suo ritorno in campo dopo venti giorni) e il trequartista Hernanes alle sue spalle. Centrocampo a quattro con Mauri, Brocchi, Ledesma ed uno tra Bresciano e Matuzalem. “Il Milan davanti ha giocatori importanti che possono decidere la partita in qualunque momento, ma anche noi abbiamo le nostre armi. Certo, servirà la prestazione perfetta”.

sabato 18 settembre 2010

FIORENTINA-LAZIO 1-2


Calci nel sedere aveva detto Sinisa Mihajlovic e calci nel sedere saranno. Una bella Lazio espugna un Franchi imbufalito con i propri giocatori, troppo molli e imprecisi nell’arco dei novanta minuti disputati. E sì che un errore di valutazione di Damato aveva consentito ai viola di portarsi in vantaggio con un rigore di Ljajic, ma la maggiore capacità dei biancocelesti di tessere gioco consentiva prima il destro del pareggio a Ledesma e successivamente all’inevitabile vantaggio ospite con una lesta zampata del giovane Libor Kozak. Fiorentina ferma a un punto, Lazio momentaneamente in vetta appaiata al Chievo.

FORMAZIONI – Sinisa Mihajlovic riparte senza il play D’Agostino e rifila uno dei famosi “calci” nel posteriore a Marchionni, sostituito dal vivace Cerci. Privi di Jovetic e Mutu, sarà il “bamboccione” Ljajic il trequartista dietro a Gilardino. Edy Reja cambia per l’ennesima volta moduli e uomini, Zarate scala in panchina in favore di Bresciano, Matuzalem rileva Brocchi e Hernanes va a fare la seconda punta dietro a Rocchi: girandola pericolosa di ruoli e posizioni, non per il tecnico goriziano.

PARTITA – Straordinaria intensità nella prima frazione di gioco, Fiorentina aggressiva come da richiesta di Mihajlovic, Lazio ordinata e sempre pronta a ripartire. Primi quindici minuti di marca viola, Ljajic e Montolivo spaventano Muslera dentro l’area di rigore ma peccano di precisione. I capitolini fraseggiano sempre con qualità, il doppio regista funziona e Lichtsteiner spinge molto e bene sulla fascia. Al 18’ un vivacissimo Cerci raccoglie palla in area, Ledesma lo contrasta con il braccio e Damato fischia il rigore: nello stupore generale calcia Ljajic che spiazza Muslera e insacca l’1-0. Lazio colpita, Cerci prova subito a chiudere il match ma trova pronto il portiere ospite. Passano i minuti e la bontà dei piedi laziali comincia a fare da padrona, Bresciano inescato sempre da un ottimo Mauri spara due volte alto, lo stesso centrocampista brianzolo costringe De Silvestri ad un salvataggio disperato dopo un’azione in pieno stile Picasso. La Fiorentina perde decine di metri ed è costretta alla linea Maginot, Hernanes e Mauri provano a scardinarla più volte finchè ancora Stefano Mauri, sempre lui, serve in area Ledesma che con il destro e l’aiuto di Pasqual fredda Frey per l’1-1. Lazio che prende coraggio e fiducia, Bresciano calcia in curva la palla del vantaggio ospite, servito ancora da un eccellente Mauri. Primo tempo da Luna Park al Franchi. Ripresa estremamente più blanda e non poteva essere altrimenti. Lazio più contratta e meno spavalda con Brocchi al posto di Bresciano, Fiorentina con Marchionni al posto di un ottimo Cerci. Ljiajic è sempre l’uomo più pericoloso, Vargas scalda il sinistro ancora un po’ appannato. Reja toglie Rocchi per Kozak, il ceco ci mette un niente a lasciare un’impronta indelebile; lo scatenato Mauri serve Hernanes, sinistro respinto da Frey sul petto del centravanti da un metro non sbaglia. Mihajlovic inserisce subito Babacar per Ljajic, disperatamente per scacciare lo spettro dell’ennesima sconfitta. Il giovane centravanti di colore ha tra i piedi la palla buona al 28’, il suo destro è “tragicamente” centrale. I rimanenti minuti di gioco sono una assedio scoordinato e disordinato dei viola, troppo frettolosi nello spedire palloni in area dove svetta sempre con efficacia l’ottima coppia Dias – Biava. Finisce 1-2, tanto da lavorare per Mihajlovic, ottime indicazioni per un Reja in evoluzione.

CHIAVE – La qualità del centrocampo proposta da Reja si sente pesantemente nell’economia della gara. Ledesma e Matuzalem sanno sempre cosa fare, Hernanes non fa mai niente di banale, Mauri si inserisce centralmente, a sinistra e con grande intelligenza tattica. Tutto a scapito della coppia Montolivo – Zanetti, schiacciati nella loro metà campo e sempre poco precisi nel servire gli esterni.

CHICCA – L’inserimento di Kozak a scapito di un comunque mobile Rocchi ha fatto storcere il naso quasi a tutti, la partita ha però detto che la ragione è del mister. Grande mossa e grande coraggio, data l’ingombrante presenza di Zarate in panchina.

MOVIOLA – Damato fischia un rigore a dir poco generoso, Ledesma contrasta Cerci nella maniera più classica e l’esterno piroetta a terra. Successivamente annullato goal a Gilardino che parte forse in linea con la difesa laziale, questione però di millimetri. A pochi minuti dal termine brutta gomitata di Gamberini a Kozak, per Damato è solo da giallo.

TATTICA – Confermato il classico 4-2-3-1 prandelliano, Cerci e Vargas larghi sulle fasce e con il compito di creare un 4-4-1-1 in fase difensiva. Mihajlovic pretende supporto a Gilardino, fondamentale il rendimento delle due ali. Il tecnico serbo fa due cambi, molto discutibili, togliendo Cerci e Ljajic e passando al 4-4-2. Reja, alla continua ricerca del modulo giusto, schiera un 4-2-3-1 da interpretare; Rocchi centravanti e Hernanes seconda punta che si abbassa spesso, Mauri e Bresciano trequartisti esterni ma disturbatori in fase difensiva. A metà ripresa dentro i centimetri di Kozak, mossa assolutamente letale.

PROMOSSI&BOCCIATI – Cerci e Ljajic (Voto 6.5 per entrambi) vengono inspiegabilmente sostituiti da un Mihajlovic (Voto 5) in confusione totale. Gilardino (Voto 6) si sbatte e si batte, solo e abbandonato a sé stesso, sfiorando il goal e segnandone uno in fuorigioco forse millimetrico. Malissimo la coppia di play viola, Zanetti e Montolivo (Voto 5 per entrambi) non la prendono quasi mai. Nella Lazio eccellente un ritrovato Mauri (Voto 7.5), Hernanes (Voto 7) fa sempre la cosa giusta al momento giusto, Dias (Voto 7) guida con grande personalità la difesa. L’unica leggera defezione è Bresciano (Voto 5.5), presente in manovra ma sciagurato nel calciare a rete.

Aspettando Fiorentina-Lazio...


Il primo anticipo del sabato della terza giornata di Serie A vedrà di fronte Fiorentina e Lazio, ovvero due squadre che hanno iniziato il Campionato in sordina ed in maniera diversa dalle proprie aspettative. La squadra di Mihajlovic infatti ha pareggiato in casa contro il Napoli, ed ha anche perso per 1 a 0 a Lecce nel week-end scorso. Per la Lazio invece c’è stata la sconfitta a Genova contro la Samp nella prima giornata della Serie A, e la vittoria contro il Bologna in casa nello scorso turno di Campionato. Fiorentina-Lazio sarà però anche una gara d’Amarcord per Sinisa Mihajlovic, che a Roma con i Biancocelesti ha quasi vinto tutto, e che da sempre ha detto di professarsi tifoso della Lazio.

L’ULTIMO PRECEDENTE – Fiorentina-Lazio lo scorso anno si è giocato il 4 Ottobre del 2009. In programma vi era la settima giornata della Serie A 2009/2010, ed in quella occasione le squadre di Prandelli e Ballardini pareggiarono per 0 a 0. Fiorentina-Lazio si giocò lo scorso anno però anche in Coppa Italia. Nei Quarti di Finale della competizione nazionale la vittoria andò alla Fiorentina, che si impose in casa per 3 a 2, approdando così alle Semifinali, che però perse poi contro l’Inter di Mourinho.

LA TERNA ARBITRALE – Per la gara di questo pomeriggio in programma alle ore 18:00, l’Aia ha deciso di mandare l’arbitro Antonio Amato di Barletta. I suoi assistenti in campo saranno Sandro Rossomando di Salerno ed Andrea Stefani di Milano. Come Quarto Uomo la Can di A ha invece scelto Christian Brighi di Cesena.

FIORENTINA - Mihajlovic ha già scelto il modulo per la gara in programma al Franchi questo pomeriggio. Il tecnico serbo infatti si affiderà nuovamente al 4-2-3-1. Alcuni dubbi sugli uomini da mandare in campo però Mihajlovic ce li ha: Cerci e Marchionni infatti si giocheranno una maglia da titolare sulla fascia destra dei trequartisti. Il primo però sembra in vantaggio sul secondo. Dietro all’unica punta Gilardino dovrebbe invece giocare Ljajic, che ha recuperato dall’infortunio e che quindi debutterà ufficialmente dall’inizio in questa stagione.

Questa dovrebbe quindi essere la formazione titolare:
(4-2-3-1): Frey; De Silvestri Kroldrup Gamberini Pasqual; Montolivo C.Zanetti; Cerci Ljajic Vargas; Gilardino. A disposizione: Boruc. Comotto, Santana, Donadel, Felipe, Marchionni, Babacar. Allenatore: Mihajlovic.
Altri: Avramov, Bolatti, Papa Waigo, Gulan, Natali.
Indisponibili: Jovetic, D’Agostino.
Squalificati: Mutu.
Ballottaggi: Cerci 60%-Marchionni 40%.

LAZIO – Edy Reja sembra un pò in dubbio sul modulo da mettere in campo a Firenze. L’ex-tecnico del Napoli è infatti indeciso se scegliere il 4-3-2-1, o se affidarsi al 4-4-1-1. Gli uomini da mandare in campo saranno però gli stessi 11, con Hernanes e Mauri dietro Rocchi nel caso in cui si utilizzi lo schema ad albero di Natale, o con il solo Hernanes dietro il Capitano biancoceleste nel caso in cui si dovesse usare l’altro (Mauri così verrebbe dirottato sulla fascia destra).

Questa dovrebbe essere quindi la formazione titolare:
(4-3-2-1): Muslera; Lichtsteiner Biava Dias Radu; Matuzalem Ledesma Bresciano; Mauri Hernanes; Rocchi. A disposizione: Berni. Stendardo, Cavanda, Gonzalez, Brocchi, Foggia, Zarate. Allenatore: Reja.

Altri:
Bizzarri, Manfredini, Firmani, Scaloni, Diakitè, Bonetto, Artipoli, Correa, Quadri, Kozak, Del Nero.
Indisponibili: Meghni, Garrido, Floccari.

Simone Lo Iacono

giovedì 16 settembre 2010

Solidarietà bavarese: NO ALLA TESSERA!


Ieri sera durante la partita Bayern Monaco-Rom persa dai "campioni morali" giallorossi

mercoledì 15 settembre 2010

MANCINI: "La Lazio qualcosa di speciale"


Ha attinto due giovani rampanti dal campionato italiano e ora, alla guida del Manchester City, cerca di sfidare i grandi rivali della Premier League, lo United e il Chelsea. Ma l’occhio di Roberto Mancini sul nostro calcio è sempre attento anche perché, fra un paio di settimane, gli toccherà la Juventus in Europa League.
Mancini cominciano da Fiorentina-Lazio, due formazioni che ha allenato.
«Partita aperta, fra squadre che possono lottare per la zona Uefa. Difficile soprattutto per i viola, che hanno solo un punto e subito due clamorose sviste arbitrali».
L’amico Sinisa ha avuto un avvio in salita.
«Non per colpa sua. Lui ha già dimostrato di essere un allenatore di rango: a Bologna e poi, in maniera più marcata, salvando il Catania. Farà bene anche a Firenze».
Ci parli di Mihajlovic tecnico.
«E’ una persona preparata tatticamente, conosce il calcio, sa mettere in campo le squadre e sa gestire il gruppo. Ha tutte le qualità che servono per guidare formazioni di prestigio e penso che diventerà un grande tecnico».
Anche grazie agli insegnamenti di Mancini.
«Abbiamo lavorato insieme, ma Sinisa era un allenatore già quando giocava. E posso dirlo con certezza, dal momento che siamo stati compagni per tanti anni. Non sono stato il suo insegnante, ma un amico e un collaboratore».
Pensa che, prima di Fiorentina-Lazio, si emozionerà?
«La Lazio, sia per lui che per me, ha rappresentato e rappresenta ancora qualcosa di speciale. Una maglia, con la quale vinci tanto, ti resta cucita addosso per sempre. Sinisa, inoltre, vive a Roma e ha tanti amici biancocelesti. Quindi, anche se può apparire un freddo di carattere, credo che qualche emozione forte la proverà. Poi, come sempre succede nel calcio, un tecnico dovrà pensare alla sua squadra e agli sviluppi dell’incontro».
Qual è la griglia del campionato italiano?
«Inter, Roma e Milan nell’ordine».
Nerazzurri ancora favoriti, quindi?
«Penso di sì, perché restano i più forti e perché hanno cambiato poco e non avranno problemi d’inserimento. Come potrebbe capitare al Milan, che comunque ha effettuato un mercato importante».
L’Inter risentirà della partenza di Balotelli?
«Difficile prevederlo. Di sicuro Mario è un elemento che può fare la differenza, un talento straordinario che ha tutto per diventare un numero uno anche in Nazionale».
Ibrahimovic, che ha avuto due anni all’Inter, basterà ad azzerare il divario tecnico fra le milanesi?
«Potrebbe, ma non è sicuro. Lo svedese è un grandissimo attaccante che, molto spesso, decide le partite da solo. Dipenderà dal tempo che impiegherà a capire il gioco della nuova squadra».
La Roma sarà ancora la principale antagonista dell’Inter?
«Ha le qualità per ripetersi, soprattutto se Adriano tornerà quello di una volta e se Ibra avrà qualche difficoltà nel Milan».
Lei, che ha allenato e conosce bene il brasiliano, come giudica il suo acquisto?
«Adriano è un bravo ragazzo e un attaccante di valore internazionale. Io ho ”combattuto” spesso con lui per fargli capire certe situazioni: se avrà voglia di rimettersi in gioco, potrà tornare il bomber che tutti hanno ammirato. Dipenderà da lui».
I calciatori italiani hanno minacciato di scioperare…
«Meglio che pensino a giocare…».
Dalla Lazio si è preso Kolarov, dall’Inter Balotelli…
«Puntiamo forte sui giovani di valore. Faranno bene anche in Premier. Purtroppo entrambi sono infortunati e questo ha reso più difficile il nostro inizio di campionato».
Il Manchester City, alla luce della sontuosa campagna acquisti, è chiamato a insidiare Chelsea e United.
«E’ il nostro obiettivo. Per sistemare tutto mi ci vorrà ancora un po’ di tempo, anche domenica abbiamo sbagliato una serie incredibili di occasioni. Dobbiamo inseguire però, alla fine, il City sarà protagonista».
Ancelotti e Mancini: due grandi allenatori esportati in Inghilterra, dove lavora anche Capello.
«Significa che i tecnici italiani sono bravi e vengono apprezzati anche all’estero. Carlo ha già vinto con il Chelsea, io spero di emularlo presto».(ilmessaggero)

domenica 12 settembre 2010

LAZIO-BOLOGNA 3-1


La criticata vecchia guardia di Reja toglie le castagne dal fuoco ad una Lazio volitiva ma poco costruttiva per oltre un’ora. Goal e assist per Mauri e Rocchi nelle prime due reti laziali, seguite da una splendida volèe mancina di Gaby Mudingayi che riapre momentaneamente i giochi. Paponi fa merenda divorandosi una colossale occasione per il pareggio a tu per tu con Muslera, Hernanes invece non si fa ipnotizzare da Viviano e chiude il match su calcio di rigore.

FORMAZIONI – Edy Reja cambia modulo rispetto alla sfortunata trasferta di Genova, rispetto l’ultimo undici di partenza entrano Brocchi, Mauri e Rocchi in luogo di Matuzalem, Del Nero e dell’infortunato Floccari. Il neo allenatore dei felsinei Malesani schiera praticamente la stessa formazione uscita indenne dalla sfida con l’Inter. L’unica novità riguarda l’inserimento del nuovo acquisto Diego Perez sulla linea mediana.

PARTITA – Primo tempo ricco di buoni propositi e intenzioni per la Lazio, squadra che dà sempre l’impressione di comandare il gioco ma spesso al sodo lascia solo l’illusione. Bologna accorto e sempre ordinato nel difendere, fuorigioco sempre efficace e comandato ottimamente da Portanova e Britos. I biancocelesti provano così a scardinare il fortino rossoblu con i calci piazzati, peccato però che la rosa capitolina abbia l’altezza media più bassa della Serie A. Biava incorna due volte sfiorando solo il pallone, Mauri ci rimette un sopracciglio con una zuccata telefonata a Viviano. L’occasione migliore, parola enorme, è un destro rasoterra da 30 metri di Hernanes su cui Viviano rischia la “gialappata”. I due minuti di recupero servono solo a far prendere ancora più sonno ad un pubblico già provato dal caldo…
Ripresa con Kozak al posto di un deludentissimo Zarate. La mossa non dà inizialmente grandi frutti, il Bologna prova il colpaccio con Di Vaio che tutto solo dimostra di sentire il passare degli anni. Reja si arrabbia e manda a scaldare Foggia, ma un attimo prima del suo ingresso in campo la Lazio passa: Brocchi in profondità per Rocchi che appoggia al centro per il solito micidiale inserimento del centrocampista brianzolo che insacca in spaccata l’ 1-0. Passano pochi minuti e la Lazio colpisce in contropiede, Hernanes in regia ispira Mauri che di prima lancia Rocchi, splendido il pallonetto dell’attaccante veneziano che raddoppia. Partita in ghiaccio? No. Mudingayi, applauditissimo ex, trova un incredibile sinistro al volo da fuori area e riapre il match con dieci minuti ancora da giocare. Malesani butta nella mischia anche Meggiorini, a pochi minuti dalla fine l’errore di Paponi ha del clamoroso, il suo colpo di testa finisce fuori ma il centravanti era completamente solo e dimenticato da tutti. La festa biancoceleste si chiude al terzo minuto di recupero con il primo goal italiano di Hernanes, su calcio di rigore guadagnato da Kozak.

CHIAVE – Gli inserimenti di Mauri, assenti per oltre un’ora a causa della posizione defilata del brianzolo, aprono la barricata felsinea e abbattono i voti della fin lì perfetta coppia difensiva Portanova – Britos, sorpresa prima dal movimento del centrocampista e successivamente dal lancio illuminante per il raddoppio di Rocchi.

CHICCA – Christian Brocchi si infortuna a pochi minuti dalla fine e Edy Reja chiama Matuzalem per l’ingresso in campo. Il brasiliano non risponde, semplicemente perché è in bagno. Difficile ironizzare pensando a un attacco improvviso dovuto alla qualità del gioco, dato che i suoi compagni avevano appena segnato due goals…

MOVIOLA – Perfette le due segnalazioni su due goal “annullati”, uno per parte, Rocchi è oltre la linea difensiva così come Gimenez. Al 93’ c’è il rigore per il definitivo 3-1: Portanova forse non troppo volutamente finisce addosso a Kozak che cade a terra, il danno procurato c’è.

TATTICA – 4-3-1-2 tutto nuovo per “nonno” Edy, Radu si sposta sul lato sinistro della difesa, Brocchi fa il faticatore a centrocampo in modo da togliere le briglie al talento di Hernanes che si piazza a fare il raccordo centrale tra centrocampo e attacco. Nella ripresa l’inserimento di Kozak per Zarate mette forza e centimetri nell’area dominata da Portanova e Britos. Malesani allestisce un 4-4-1-1 tutto sostanza e aggressività, Mudingayi e Perez fanno schermo davanti alla difesa con Casarini finto esterno di centrocampo, Gimenez svaria sulla trequarti e spesso si occupa del pressing sul regista laziale di turno. Dopo lo svantaggio il tecnico inserisce Siligardi e Paponi, passando così al 4-3-3 con Di Vaio riferimento centrale, addirittura 4-2-4 in seguito al raddoppio laziale.

PROMOSSI&BOCCIATI – Mauri (Voto 7) e Rocchi (Voto 7) si svegliano all’improvviso spazzando gli incubi dei tifosi capitolini, Hernanes (Voto 6.5) dà sempre qualità alla manovra e non si fa intimorire dal dischetto. Negativo, e molto, Mauro Zarate (Voto 4.5), sempre fuori dal gioco e impreciso come mai. Nei rossoblu grande prova di Mudingayi (Voto 7), quantità e a sorpresa qualità, un gradino appena sotto un inesauribile Casarini (Voto 6.5), peggiore dei suoi capitan Marco Di Vaio (Voto 5), spento e troppo lento in più occasioni causa anche l’ottima marcatura di Dias (Voto 6.5). Voto 10 e citazione particolare per Pasquale Foggia, si alza dalla panchina e la Lazio segna, si rialza dopo pochi minuti e la Lazio raddoppia: talismano imprescindibile…