sabato 18 settembre 2010

FIORENTINA-LAZIO 1-2


Calci nel sedere aveva detto Sinisa Mihajlovic e calci nel sedere saranno. Una bella Lazio espugna un Franchi imbufalito con i propri giocatori, troppo molli e imprecisi nell’arco dei novanta minuti disputati. E sì che un errore di valutazione di Damato aveva consentito ai viola di portarsi in vantaggio con un rigore di Ljajic, ma la maggiore capacità dei biancocelesti di tessere gioco consentiva prima il destro del pareggio a Ledesma e successivamente all’inevitabile vantaggio ospite con una lesta zampata del giovane Libor Kozak. Fiorentina ferma a un punto, Lazio momentaneamente in vetta appaiata al Chievo.

FORMAZIONI – Sinisa Mihajlovic riparte senza il play D’Agostino e rifila uno dei famosi “calci” nel posteriore a Marchionni, sostituito dal vivace Cerci. Privi di Jovetic e Mutu, sarà il “bamboccione” Ljajic il trequartista dietro a Gilardino. Edy Reja cambia per l’ennesima volta moduli e uomini, Zarate scala in panchina in favore di Bresciano, Matuzalem rileva Brocchi e Hernanes va a fare la seconda punta dietro a Rocchi: girandola pericolosa di ruoli e posizioni, non per il tecnico goriziano.

PARTITA – Straordinaria intensità nella prima frazione di gioco, Fiorentina aggressiva come da richiesta di Mihajlovic, Lazio ordinata e sempre pronta a ripartire. Primi quindici minuti di marca viola, Ljajic e Montolivo spaventano Muslera dentro l’area di rigore ma peccano di precisione. I capitolini fraseggiano sempre con qualità, il doppio regista funziona e Lichtsteiner spinge molto e bene sulla fascia. Al 18’ un vivacissimo Cerci raccoglie palla in area, Ledesma lo contrasta con il braccio e Damato fischia il rigore: nello stupore generale calcia Ljajic che spiazza Muslera e insacca l’1-0. Lazio colpita, Cerci prova subito a chiudere il match ma trova pronto il portiere ospite. Passano i minuti e la bontà dei piedi laziali comincia a fare da padrona, Bresciano inescato sempre da un ottimo Mauri spara due volte alto, lo stesso centrocampista brianzolo costringe De Silvestri ad un salvataggio disperato dopo un’azione in pieno stile Picasso. La Fiorentina perde decine di metri ed è costretta alla linea Maginot, Hernanes e Mauri provano a scardinarla più volte finchè ancora Stefano Mauri, sempre lui, serve in area Ledesma che con il destro e l’aiuto di Pasqual fredda Frey per l’1-1. Lazio che prende coraggio e fiducia, Bresciano calcia in curva la palla del vantaggio ospite, servito ancora da un eccellente Mauri. Primo tempo da Luna Park al Franchi. Ripresa estremamente più blanda e non poteva essere altrimenti. Lazio più contratta e meno spavalda con Brocchi al posto di Bresciano, Fiorentina con Marchionni al posto di un ottimo Cerci. Ljiajic è sempre l’uomo più pericoloso, Vargas scalda il sinistro ancora un po’ appannato. Reja toglie Rocchi per Kozak, il ceco ci mette un niente a lasciare un’impronta indelebile; lo scatenato Mauri serve Hernanes, sinistro respinto da Frey sul petto del centravanti da un metro non sbaglia. Mihajlovic inserisce subito Babacar per Ljajic, disperatamente per scacciare lo spettro dell’ennesima sconfitta. Il giovane centravanti di colore ha tra i piedi la palla buona al 28’, il suo destro è “tragicamente” centrale. I rimanenti minuti di gioco sono una assedio scoordinato e disordinato dei viola, troppo frettolosi nello spedire palloni in area dove svetta sempre con efficacia l’ottima coppia Dias – Biava. Finisce 1-2, tanto da lavorare per Mihajlovic, ottime indicazioni per un Reja in evoluzione.

CHIAVE – La qualità del centrocampo proposta da Reja si sente pesantemente nell’economia della gara. Ledesma e Matuzalem sanno sempre cosa fare, Hernanes non fa mai niente di banale, Mauri si inserisce centralmente, a sinistra e con grande intelligenza tattica. Tutto a scapito della coppia Montolivo – Zanetti, schiacciati nella loro metà campo e sempre poco precisi nel servire gli esterni.

CHICCA – L’inserimento di Kozak a scapito di un comunque mobile Rocchi ha fatto storcere il naso quasi a tutti, la partita ha però detto che la ragione è del mister. Grande mossa e grande coraggio, data l’ingombrante presenza di Zarate in panchina.

MOVIOLA – Damato fischia un rigore a dir poco generoso, Ledesma contrasta Cerci nella maniera più classica e l’esterno piroetta a terra. Successivamente annullato goal a Gilardino che parte forse in linea con la difesa laziale, questione però di millimetri. A pochi minuti dal termine brutta gomitata di Gamberini a Kozak, per Damato è solo da giallo.

TATTICA – Confermato il classico 4-2-3-1 prandelliano, Cerci e Vargas larghi sulle fasce e con il compito di creare un 4-4-1-1 in fase difensiva. Mihajlovic pretende supporto a Gilardino, fondamentale il rendimento delle due ali. Il tecnico serbo fa due cambi, molto discutibili, togliendo Cerci e Ljajic e passando al 4-4-2. Reja, alla continua ricerca del modulo giusto, schiera un 4-2-3-1 da interpretare; Rocchi centravanti e Hernanes seconda punta che si abbassa spesso, Mauri e Bresciano trequartisti esterni ma disturbatori in fase difensiva. A metà ripresa dentro i centimetri di Kozak, mossa assolutamente letale.

PROMOSSI&BOCCIATI – Cerci e Ljajic (Voto 6.5 per entrambi) vengono inspiegabilmente sostituiti da un Mihajlovic (Voto 5) in confusione totale. Gilardino (Voto 6) si sbatte e si batte, solo e abbandonato a sé stesso, sfiorando il goal e segnandone uno in fuorigioco forse millimetrico. Malissimo la coppia di play viola, Zanetti e Montolivo (Voto 5 per entrambi) non la prendono quasi mai. Nella Lazio eccellente un ritrovato Mauri (Voto 7.5), Hernanes (Voto 7) fa sempre la cosa giusta al momento giusto, Dias (Voto 7) guida con grande personalità la difesa. L’unica leggera defezione è Bresciano (Voto 5.5), presente in manovra ma sciagurato nel calciare a rete.

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