venerdì 30 marzo 2012

Aspettando Parma-Lazio: ultime, convocati e formazione


FORMELLO - Questa volta Reja ha fatto le cose per bene. Il ballottaggio tattico per la sfida di Parma è ancora aperto a 24 ore dalla gara del Tardini. Ha iniziato lunedì, ai microfoni di Lazio Style radio, escludendo categoricamente la possibilità di schierare la sua squadra con due punte. A detta del mister laziale sono troppi giocatori non al massimo della condizione per riuscire a sostenere il peso del doppio attaccante. Sembrava tutto deciso dunque: a Parma con il 4-2-3-1. Eppure nell’allenamento di mercoledì Alfaro si muoveva al fianco di Rocchi, davanti ad un rombo di centrocampo composto da Ledesma, Matuzalem, Gozalez e Mauri.

4-2-3-1 SEMPRE IN TESTA – Il modulo con un'unica punta resta comunque quello più probabile per la gara contro i ducali. Non è da escludere, comunque, che la Lazio possa mutare assetto a partita in corso. Al di là delle parole di lunedì del tecnico, la disposizione in campo con tre trequartisti ha guadagnato punti questo pomeriggio, quando nella rifinitura Reja ha fatto svolgere ai suoi prove tattiche utilizzando il 4-2-3-1. Davanti alla difesa titolare, Matuzalem e Ledesma si sono mossi in mediana. Sulla trequarti Candreva, Mauri e Hernanes hanno agito alle spalle di Libor Kozak. Un’indicazione importante per quel che riguarda il modulo che Reja vorrebbe utilizzare domani. Naturalmente Rocchi e Gonzalez prenderebbero il posto a Kozak e Candreva nella formazione anti- Parma. L’uruguayano è uno dei giocatori che Reja vorrebbe far riposare, ma difficilmente il mister laziale si affiderà a Candreva per la corsia destra della trequarti. I due probabili titolari oggi hanno preso parte alla partita in famiglia di fine allenamento giocando nella formazione avversaria disposta secondo il 3-5-2 che domani utilizzerà Donadoni per il suo Parma.

4-3-1-2 IPOTESI REALE, MA NON LA PIU’ PROBABILE - Le inattese prove tattiche di mercoledì, però, non sono solo state una parentesi di relativa importanza. La conferma arriva proprio dalle parole tecnico rilasciate oggi dalla sala stampa di Formello, nella conferenza che ha presentato il match con il Parma: “Sono valutazioni che devo fare. In certe occasioni abbiamo usato il rombo, in altre il nostro modulo. E' un'opzione che posso utilizzare dall'inizio o in corsa". Ha continuato a mischiare le carte il tecnico goriziano, alimentando dubbi che gli addetti ai lavori si portano avanti da inizio settimana. In realtà, però, nella mente dell’allenatore biancoceleste la scelta tra il 4-2-3-1 (già utilizzato nelle ultime uscite) e il 4-3-1-2 sembra indirizzata verso la prima opzione. Con le due punte in campo sarebbe Hernanes a farne le spese. Il brasiliano come ammesso dallo stesso tecnico rischia la panchina: “Sono considerazioni che devo fare, sia per lui che per Ledesma che per Gonzalez. Hanno avuto un minutaggio superiore agli altri e devo valutare tutto anche considerando le diffide. Certo che devo vedere le condizioni fisiche dei giocatori, sono valutazioni che farò solo domani”. Il 4-3-1-2 potrebbe permettere ad Alfaro di centrare la prima maglia da titolare da quando è a Roma. Ma occhio a Kozak. Il bomber ceco è tornato prepotentemente in ballottaggio dopo aver ascoltato le dichiarazioni di Reja: “Ho solo l'imbarazzo della scelta, stanno tutti bene. Non è detto che Alfaro giochi dall'inizio. Davanti con Rocchi potrebbe giocare anche Kozak”

FINALMENTE LA DIFESA TITOLARE – Praticamente è l’unica certezza della formazione anti-Parma. Contro i ducali Reja potrà finalmente schierare la difesa titolare composta da Konko, Biava, Dias e Radu. Il brasiliano rientrerà dalla squalifica e prenderà il suo posto al fianco di Biava. Diakité non avrà modo di bissare la bella prestazione fornita contro i sardi: il francese, diffidato, ha rimediato il giallo che lo costringerà a saltare Parma. Ma Reja può sorridere: con i suoi quattro prescelti la sua Lazio ha incassato una rete in ben cinque match disputati (1 pareggio e 4 vittorie), un dato significativo che lascia riflettere sul divario tecnico che c’è tra le riserve e i titolari del reparto difensivo. Nella conferenza di Formello il tecnico biancoceleste si dimostrato più che contento del rientro del quartetto: “Tocchiamo ferro, sono quattro che portano bene. La squadra ha avuto delle sicurezze con loro dietro, è la difesa titolare”

I CONVOCATI - Al termine dell'allenamento odierno, il tecnico biancoceleste Edy Reja ha diramato la lista dei convocati per la partita di sabato contro il Parma:
Portieri: Berardi, Bizzarri, Marchetti;
Difensori: Biava, Dias, Radu, Garrido, Konko, Scaloni;
Centrocampisti: Brocchi, Cana, Candreva, Gonzalez, Hernanes, Ledesma, Matuzalem, Mauri;
Attaccanti: Kokaz, Rocchi, Alfaro.

LA PROBABILE FORMAZIONE - (4-2-3-1) -
Marchetti, Konko, Biava, Dias, Radu, Matuzalem, Ledesma, Hernanes, Mauri, Gonzalez, Rocchi
A disp: Bizzarri, Garrido, Scaloni, Brocchi, Candreva, Alfaro, Kozak

FLOCCARI: "Con la Lazio nessuna rivincita"


Ceduto l'ultimo giorno di mercato, Sergio Floccari non ha alcun risentimento contro la Lazio. L'attaccante, ora in forza al Parma, domani si ritroverà di fronte proprio la compagine romana: vincere e ottenere punti salvezza per i gialloblù sarebbe il massimo, ma senza alcuna rivicita.

"Non ho risentimenti verso la Lazio, non ho rivincite da prendere. Vivrò una bella giornata, affronterò la mia ex squadra, ma giocherò al massimo per dimostrare il mio valore, facendo il professionista al 100%" le parole della punta emiliana in esclusiva al 'Corriere dello Sport'.

Nessuno stupore nel vedere la sua ex così in alto: "Mi aspettavo il successo della Lazio, l'impianto della squadra è rimasto quello dell'anno scorso e la società in estate è intervenuta acquistando ottimi giocatori. E' scontato parlare della forza di Klose, prezioso Lulic".

A proposito di Klose, l'anno prossimo i due potrebbero giocare assieme: "Nella vita non si può mai sapere, bisogna leggere il presente. Ad oggi non so quale sarà il mio futuro, ciò che conta di più è
terminare al meglio la stagione. Il Parma mi stima, sono andato via dalla Lazio per una questione di spazi. La società aveva operato sul mercato, in attacco eravamo tanti e io avevo voglia d'essere protagonista. Sono aperto alle possibilità, ma qui ho trovato ciò che mi aspettavo".

Giusto, dunque, pensare solamente a domani: "Sappiamo che affronteremo una Lazio forte, abbiamo voglia di centrare un risultato importante, ci stiamo preparando per firmare una prova gagliarda. La mia stagione è stata un po' travagliata, ma pretendo tanto da me stesso ed è per questo che ora voglio togliermi qualche soddisfazione. I bilanci si fanno a bocce ferme".

martedì 27 marzo 2012

Gonzalez: "Vogliamo il terzo posto, a Parma per vincere"


Alvaro Gonzalez è in Paideia. Ai microfoni dei giornalisti presenti, fra cui Cittaceleste.it, ha dichiarato: 'Sono qui per il dolore alla spalla'. E' entrato in clinica intorno alle 13:55.

Uscendo intorno alle 14.40, Alvaro Gonzalez ha aggiunto: "Vogliamo il terzo posto, andremo a Parma per vincere. Questo è il mio miglior periodo con la maglia della Lazio". Confermato anche il dolore alla spalla. Persiste ma secondo quanto è filtrato non impedirà all'uruguaiano di proseguire gli allenamenti e scendere in campo in terra emiliana.

L'inviato FP - Cittaceleste.it

Mirko Borghesi

Varriale non ci sta: "Vedere la Lazio sopra il Napoli è una bestemmia calcistica"


Il gol di Diakitè contro il Cagliari nei minuti finali e la clamorosa rimonta del Catania allo stadio San Paolo firmata da Spolli e Lanzafame, hanno consolidato il terzo posto della squadra di Reja. Al triplice fischio grande festa per il popolo biancoceleste e delusione per i tifosi partenopei, che a distanza di tre giorni non riescono ancora a digerire l’ennesimo risultato negativo tra le mura amiche. La stampa napoletana non ha preso bene il pareggio e anche se le colpe vengono attribuite solo alla squadra, non possono mancare le solite frecciatine al club di Lotito. Tra i più accaniti c’è sicuramente Enrico Varriale giornalista Rai: “Vedere la Lazio sopra il Napoli è una bestemmia calcistica, è comprensibile la delusione e la rabbia del mister – ha dichiarato a Number Two su Canale 34-. Il tecnico c’entra poco con la disattenzione della difesa. Gli errori contro Cagliari, Chelsea e Catania sono disastrosi. Mazzarri non ha scaricato la colpa sulla difesa, ha detto che non avrebbe mai cambiato Fernandez”, riporta TuttoNapoli.net.

lunedì 26 marzo 2012

LAZIO-CAGLIARI 1-0


Sembrava la classica partita da 0-0, ma la Lazio ha saputo sfruttare alla grande l'unico aspetto che non è mai mancato in questa stagione: la voglia di lottare e di gettare il cuore oltre l'ostacolo. Il Cagliari invece, nonostante un buon primo tempo, è apparso troppo rinunciatario nella seconda frazione, concedendo campo alla Lazio, permettendole di rendersi maggiormente pericolosa e di trovare il vantaggio.

FORMAZIONI - Mai una buona notizia per Reja: il goriziano recupera quasi tutti i titolari di inizio stagione, ma continua a fare i conti con le assenze di Lulic e Klose, due degli uomini più importanti dei biancocelesti. Proprio per questo la Lazio entra in campo con il 4-3-2-1, con Rocchi unica punta e Mauri ed Hernanes dietro. Si rivedono Alvaro Gonzalez a centrocampo e Konko in difesa. Ficcadenti può schierare invece la miglior formazione, con la coppia d'attacco Ibarbo-Pinilla, supportata da Cossu. Per il resto la formazione è la solita, con capitan Conti e Nainggolan a giostrare a centrocampo e la difesa titolare.

PARTITA - Primo tempo non indimenticabile dal punto di vista dello spettacolo, con poche emozioni e squadre molto attente, soprattutto tatticamente. Deludente la Lazio che si adagia sul ritmo di gara impostole dal Cagliari, molto ordinato in campo, grazie anche all'esperienza della sua linea mediana. Uno dei pochi tiri in porta di questa frazione è di Brocchi, la cui conclusione, piuttosto lenta, è ben bloccata da Agazzi; subito dopo è Ibarbo ad avere la possibilità di impensierire Marchetti, ma pur anticipando l'estremo difensore laziale, il colombiano non riesce a centrare la porta. Per il resto poco o nulla, anche se la Lazio negli ultimi minuti di gioco, sembra aumentare la pressione, con il Cagliari che si difende con più affanno.

Il secondo tempo inizia come si era concluso il primo, con la Lazio che cerca di spingere ed il Cagliari che sembra volersi accontentare del pareggio; le occasioni sono comunque poche. Una di queste capita ancora sui piedi di Rocchi che, con una bella girata, impegna Agazzi. Dopo l'ingresso di Kozak, entra anche Alfaro, e la manovra sembra guadagnare in vivacità, anche se con scarsa precisione e criterio. E' proprio l'uruguaiano ad avere una bella occasione all'interno dell'area avversaria, ma ancora Agazzi gli nega la gioia del gol. Quando tutto sembra portare ad un noioso pareggio, arriva il gol di Diakitè: il francese sfrutta alla grande la punizione di Ledesma e batte l'incolpevole Agazzi. Il Cagliari tenta una reazione disperata che si concreta in una bella conclusione di Ekdal, ma Marchetti salva la Lazio ed il terzo posto.

CHIAVE - In una partita così bloccata, diventano fondamentali i calci da fermo, che la Lazio non dimostra di saper sfruttare, fino all'88°, quando finalmente la punizione di Ledesma risulta ben calibrata sulla testa di Diakitè, regalando la vittoria ai biancocelesti.

CHICCA - In un minuto cambia tutta la situazione all'Olimpico: con il Napoli in vantaggio e la Lazio bloccata dal Cagliari, i romani sembravano aver perso il terzo posto. Invece, praticamente in contemporanea, il gol di Diakitè ed il pareggio dei siciliani, portano la Lazio avanti di tre punti sui partenopei, esaltando l'Olimpico.

TATTICA - Il sistema di gioco della Lazio è una novità e si vede: poche idee e gioco sviluppato troppo centralmente, con il centrocampo dei sardi che, senza difficoltà, inaridisce le fonti di gioco dei laziali. Tutto questo nonostante i continui inviti dalla panchina ad allargare il gioco. L'ingresso di Kozak nel secondo tempo, pur non contribuendo a migliorare la qualità del gioco, aumentà le possibilità di gioco della squadra di Reja.

MOVIOLA - Non c'è molto da segnalare in questo match, dominato dalla noia, soprattutto per quanto riguarda il primo tempo. Nel secondo tempo Rocchi chiede un rigore: il contatto sembra esserci, ma non tanto pesante da giustificare la concessione della massima punizione. Qualche dubbio rimane su un intervento di Marchetti che sembra prendere la palla con le mani fuori dalla propria area, anche se la moviola non aiuta molto a capirlo. Regolare il gol della Lazio: in fuorigioco c'è il solo Alfaro, il quale però non partecipa all'azione.

PROMOSSI&BOCCIATI - Nella Lazio il migliore in campo è sicuramente Diakitè, sia per il goal decisivo che per la prestazione difensiva; buona la prova anche di Gonzalez e Rocchi, il più attivo dei suoi fino alla sostituzione, senza dimenticare l'apporto di Kozak ed Alfaro. Deludenti Mauri ed Hernanes. Per il Cagliari va sottolineata la prova di Nainggolan, gran combattente a centrocampo. Non male anche la prestazione della difesa in generale e di Agazzi. Non positiva la prova di Ibarbo e Cossu.

venerdì 23 marzo 2012

Probabili formazioni Lazio-Cagliari


(IRIS) ROMA, 23 MAR – La Lazio ospita domenica pomeriggio (ore 15) il Cagliari per conservare il terzo posto. Ma la notizia dell’infortunio di Klose, fuori un mese, preoccupa non poco l’ambiente biancoceleste, pronto ad affidarsi a Tommaso Rocchi. Di fronte però ci sarà la formazione sarda rilanciata dal Ficcadenti bis, che ha riportato alla vittoria i rossoblù dopo una serie negativa di tre sconfitte consecutive.

Tra le assenze per Edy Reja ci sono da segnalare anche quelle di Dias e Matuzalem, squalificati, oltre a Lulic e Stankevicius infortunati. Torna titolare Konko nel ruolo di terzino destro mentre a centrocampo con Ledesma ci sarà Brocchi. Per il Cagliari pesante defezione in difesa, out Canini, e a centrocampo, fuori Dessena. Spazio ad Ariaudo ed Ekdal.

Di seguito le probabili formazioni.

LAZIO (4-2-3-1): Marchetti; Konko, Diakite, Biava, Radu; Brocchi, Ledesma; Gonzalez, Hernanes, Mauri; Rocchi. A disp.: Bizzarri, Zauri, Scaloni, Candreva, Alfaro, Cana, Kozak. All.: Reja.

CAGLIARI (4-3-1-2): Agazzi; Pisano, Ariaudo, Astori, Agostini; Ekdal, Conti, Nainggolan; Cossu; Ibarbo, Pinilla. A disp.: Avramov, Ceppellini, Perico, Gozzi, Nenè, Larrivey, Thiago Ribeiro. All.: Ficcadenti

giovedì 22 marzo 2012

Marchetti aspetta il "suo" Cagliari


Cagliari: per Federico Marchetti è stato il luogo del delitto, la squadra che gli ha negato di svolgere la sua professione, la sua passione. E che gli ha infranto il sogno azzurro, ricorda ancora Marco Calabresi dalle pagine della Gazzetta dello sport. Il portiere biancoceleste ha ormai superato quella sfortunata fase della sua carriera, aperta da una dichiarazione magari fuori luogo, ma sanzionata con una scelta davvero pesante: fuori rosa e basta calcio giocato. Adesso che per Federico le cose vanno bene il Cagliari torna, insieme a Cellino che lo ha lanciato nel calcio che conta e poi costretto a un ruolo da separato in casa. Torna il Cagliari e torna la possibilità di rilanciarsi nella corsa per un posto ai mondiali 2014, la nazionale è più vicina soprattutto alla luce di quello che ha dimostrato in campionato. Dopo l’avvio un po’ stentato le prodezze tra i pali della porta biancoceleste e le sue provvidenziali uscite hanno catapultato Marchetti tra i primi nomi della lista di Prandelli. Non è stato risparmiato neanche lui dal giro in infermeria che quest’anno alla Lazio hanno fatto tutti, un mese di stop dopo Lecce, eppure è stato uno dei più presenti. E dei più importanti per la squadra. Per Federico il salto di qualità alla fine è arrivato e Cagliari è una parentesi chiusa, tranne che per la prossima gara dove le sue motivazioni, magari anche di rivalsa, varranno sicuramente qualcosa in più.

Zarate torna alla Lazio: il parere degli ex


ROMA - I tifosi hanno votato e i grandi ex cosa ne pensano? C’è chi lo scorterebbe a Formello, sino allo spogliatoio. C’è chi è pronto a partire per andare a prendere Zarate: «Lo vado a prendere io a Milano, lo accoglierei a braccia aperte». Si è proposto Felice Pulici, andrebbe lui di corsa a Milano, prenderebbe Zarate e lo riporterebbe a casa: «Sarei ultra felice, il suo ritorno lo accoglierei con straordinaria soddisfazione, sono sincero. La Lazio ha speso molti soldi per acquistarlo in passato, è un capitale della società, non va perso, va recuperato al meglio». Pulici è saggezza ed esperienza, un dirigente come lui saprebbe certamente recuperare Maurito Zarate. Ci riuscirebbe parlandoci, capendolo, mettendolo nelle condizioni per rilanciarsi, lavorerebbe per non fargli ripetere gli errori del passato. «Il calcio non è matematica, nel calcio 1 più 1 spesso fa 3. Zarate può essere recuperato, niente va dato per scontato. Nella Lazio avrebbe avuto bisogno di qualcuno che gli stesse vicino, che lo aiutasse sotto tanti punti di vista», dice l’ex portierone biancoceleste. Ha deluso all’Inter, la stagione fallimentare dei nerazzurri non l’ha risparmiato. Ma Pulici non smette di credere nelle sue potenzialità: «Non so cosa gli sia successo all’Inter, ma io punterei sul suo ritorno. Parlo da osservatore esterno e sulla base delle esperienze precedenti cercherei di gestirlo diversamente. In una o due stagioni non può perdersi il talento. Ho visto tante volte giocatori che non riuscivano ad esprimere le loro potenzialità, le capacità nascoste che avevano e poi sono esplosi. Può accadere anche il contrario, non dimentichiamo cosa ha fatto Zarate nella sua prima stagione italiana».

WILSON - Da Pulici a Pino Wilson, anche il capitano storico è favorevole al ritorno dell’argentino. La sua filosofia è chiara: «E’ una decisione che spetta all’allenatore che guiderà la Lazio, non dipende né da me, né in questo momento da Reja. C’è da capire cosa accadrà in futuro, di certo Zarate è un capitale della società. Non direi subito “non mi serve, lo vendo”, questo no. E’ un patrimonio importante, sono stati spesi tanti soldi per acquistarlo. Io cercherei di recuperarlo, lo riporterei a Roma». Con Reja sarebbe difficile ricostruire il rapporto, con un altro allenatore si ripartirebbe da zero: «Con un nuovo allenatore potrebbe nascere un rapporto diverso, in passato ha sempre avuto problemi tranne durante la prima stagione. E’ una decisione da valutare attentamente».

ODDI-AGOSTINELLI - Altri due pareri, parola a Giancarlo Oddi e Andrea Agostinelli. Hanno vissuto il campo da giocatori e da allenatori, come si comporterebbero con Zarate? Glielo abbiamo chiesto. Si parte con Oddi: «E’ un capitale della Lazio, prima di buttarlo via e rimetterci soldi c’è da pensarci. Il suo rientro è legato alla guida tecnica, rimarrà Reja o verrà un altro allenatore? Va sciolto questo nodo. Un nuovo tecnico potrebbe accettare Zarate, sappiamo tutti i problemi che l’argentino ha avuto negli anni passati». E Agostinelli confessa: «Io ero innamorato di Zarate, mi ha deluso profondamente. Un suo ritorno? Bisogna valutare alcune cose, alcuni aspetti...». Ecco il primo aspetto: «Se la società non ha intenzione di comprare un attaccante da affiancare a Klose, mi terrei Zarate, altrimenti no». Agostinelli in passato era stato categorico, oggi ha ammorbidito la sua posizione, ma con una premessa: «Io ho sempre detto che non lo riporterei a Roma. Ripeto, lo terrei a precise condizioni». Agostinelli regala sempre spunti di riflessione, conosce la Lazio, sa cosa è successo in passato, sa quali sono gli errori da non ripetere in caso di ritorno di Maurito: «Fa fatica a stare in panchina, o gioca e sente fiducia oppure soffre e può diventare un problema».

RAMBAUDI - Arriva un altro sì, è quello di Roberto Rambaudi: «Lo terrei, può essere un valore aggiunto. Lo terrei però a patto che venga utilizzato in base alle sue caratteristiche tecniche. E lui dovrebbe addentrarsi ancora di più nell’ambiente laziale avendo professionalità e attenzione».

d.r.

Rassegna stampa a cura di Cittaceleste tratta da il Corriere dello Sport

lunedì 19 marzo 2012

CATANIA-LAZIO 1-0


Il Catania non si ferma più: sette giorni dopo aver steso la Fiorentina, i rossazzurri di Vincenzo Montella superano anche la Lazio grazie ad un goal messo a segno da un Nicola Legrottaglie sempre più protagonista. Adesso gli etnei sognano davvero un piazzamento europeo, mentre i biancocelesti vedono traballare la possibilità di partecipare alla prossima Champions League.

FORMAZIONI – Squadra già ampiamente pronosticata alla vigilia quella mandata in campo da Vincenzo Montella che sostituisce con Bellusci lo squalificato Motta e manda in campo il resto della formazione tipo, con il rientrante Almiron in mezzo al campo. Nella Lazio, Reja opta per il modulo ad una punta, Klose, assistito dal trio Mauri-Hernanes-Candreva.

PARTITA – Nella cornice di un ‘Massimino’ quasi esaurito in una bella giornata di sole, Catania-Lazio inizia subito col botto, quando l’arbitro al terzo minuto annulla un goal ai padroni di casa, ravvisando una posizione di fuorigioco di Alejandro Gomez. E’ lo stesso Gomez ad andare vicinissimo al goal 10 minuti dopo, ma il colpo di testa del numero 17 rossazzurro su splendido cross di Lodi finisce fuori. La Lazio risponde ‘presente’ con un tiro di Candreva che si perde alto; stesso destino per una botta di Hernanes che, avventatosi su un pallone terminato fuori area dopo un rimpallo. Molto più pericolosa l’occasione capitata al 26’ sui piedi di Mauri che, bravo ad infilarsi tra le maglie rossazzurre, si presenta a tu per tu con Carrizo ma calcia fuori da ottima posizione.

Alla mezzora è il Catania ad andare ancora vicino al goal con Bergessio, che devia di testa un traversone di Izco, ma non inquadra la porta per questione di centimetri. Ancor più ghiotta la chance che getta al vento Almiron il quale, dopo aver superato in dribbling anche Marchetti, si allunga troppo il pallone trascinandolo sul fondo. Prima dell’intervallo c’è tempo per un velleitario tentativo di Izco e per una bella parata di Carrizo su un colpo di testa di Dias, ma a gioco fermo per via di una posizione irregolare rilevata dal guardalinee.

Dopo un divertente primo tempo, la ripresa inizia su ritmi più blandi: Gomez ci prova subito con un potente destro da fuori terminato alto, mentre Carrizo risponde presente su un tentativo di Hernanes. Miracoloso l’intervento col quale Legrottaglie salva letteralmente la porta del Catania, immolandosi su una conclusione di Miroslav Klose. I padroni di casa ci provano sempre con conclusioni da lontano, ma Lodi – così come capitato a Gomez – non centra la porta con una botta da fuori.

A metà ripresa Montella sostituisce Barrientos, giù di corda, e manda in campo al suo posto Llama. Poco dopo c’è spazio anche per Ricchiuti, ma il goal del vantaggio rossazzurro arriva da un difensore: all’80’ Legrottaglie è il più lesto di tutti a spedire alle spalle di Marchetti un pallone messo in mezzo da Lodi su calcio d’angolo. Dopo il goal subìto, Reja manda in campo Rocchi e Kozak per provare ad acciuffare il pari che i biancocelesti sfiorano al 90’, quando Lodi rischia un incredibile autogoal colpendo il palo alla destra del proprio portiere Carrizo con un maldestro colpo di testa.

LA CHIAVE – L’atteggiamento della Lazio è parso troppo rinunciatario e forse è stato questo a costare la sconfitta ai biancocelesti. Reja ha provveduto probabilmente troppo tardi all’innesto di Kozak e Rocchi, rimasti in panchina fino all’80° minuto.

LA CHICCA – La tifoseria rossazzurra ha ricordato con uno striscione Gabriele Sandri tifoso della Lazio scomparso tragicamente qualche anno fa: i supporter del Catania e quelli biancocelesti sono legati da anni da una simpatia reciproca.

TATTICA – Il 4-3-3 di Montella sfrutta bene la superiorità numerica a centrocampo dovuta allo scarso supporto dato da Hernanes e Mauri al duo Ledesma-Brocchi.

MOVIOLA – Nel corso del primo tempo l’arbitro Romeo fa arrabbiare il ‘Massimino’ per un retropassaggio raccolto dalle mani da Marchetti e non sanzionato. Un’altra serie di decisioni dubbie, su tutte un fuorigioco sanzionato a Bergessio, fanno infuriare il pubblico di casa.

PROMOSSI&BOCCIATI - E’ Legrottaglie il migliore in campo, al di là del fatto di essere risultato il match-winner con il goal partita realizzato all’80°. Brillantissima anche la prestazione di Spolli, nel Catania male Barrientos. Tra i biancocelesti Hernanes si vede poco, Ledesma è l’unico a provare a dare un po’ d’ordine alla squadra.

venerdì 16 marzo 2012

Probabili formazioni di Catania-Lazio


Il Catania vuole proseguire la propria marcia verso le zone alte contro una Lazio alla ricerca di punti per la qualificazione in Champions League.

La sfida, valida per la 28a giornata di serie A (inizio ore 15), presenta numerosi elementi di spunto. Vincenzo Montella conferma il tridente Gomez-Bergessio-Barrientos, ma Catellani scalpita per un posto. A centrocampo con Lodi e Almiron ci sarà Izco, preferito a Seymour e Ricchiuti. Infortunato Motta, al suo posto Bellusci.

Edy Reja dovrà fare a meno degli squalificati Matuzalem e Gonzalez, oltre agli infortunati Lulic, Garrido e Stankevicius. In difesa ci sono numerosi rientri: il tecnico dei biancocelesti dovrebbe proporre il reparto titolare. A centrocampo Brocchi e Ledesma sono i centrali, mentre Hernanes, Mauri e Rocchi si muovono alle spalle di Klose.

Di seguito le probabili formazioni.

CATANIA (4-3-3): Carrizo; Bellusci, Legrottaglie, Spolli, Marchese; Izco, Lodi, Almiron; Gomez, Bergessio, Barrientos. A disp.: Kosicky, Llama, Seymour, Ricchiuti, Ebagua, Catellani, Suazo. All.: Montella.

LAZIO (4-2-3-1): Marchetti; Konko, Biava, Dias, Radu; Brocchi, Ledesma; Mauri, Hernanes, Rocchi; Klose. A disp.: Bizzarri, Diakite, Scaloni, Candreva, Candreva, Alfaro, Kozak. All.: Reja.

CARRIZO verso Catania-Lazio


Non ci è riuscito a conquistarsi la Lazio, non ce l'ha fatta, è stato costretto a lasciarla di nuovo. Juan Pablo Carrizo era arrivato a Roma dopo un anno di attesa e con le referenze migliori possibili: non si è mai imposto, ha deluso. Ora Catania è la sua seconda chance italiana, vuole guadagnarsi la riconferma e un posto in paradiso. Sta facendo bene in Sicilia, sembra aver trovato la sua dimensione. Domenica tornerà a sfidare quelle maglie biancocelesti, colori che sanno di rimpianto, di occasione sprecata, di treno che non ripassa. JP, però, ci tiene a fare bene a Catania, vuole ripagare chi, in un momento buio, gli ha dato fiducia. Non vuole fallire ancora. Lo spiega in un'intervista rilasciata ad Alberto Cigalini per Lps e riportata sul Corriere dello Sport.

Carrizo, ci volevano i colori rossazzurri per cambiare orizzonte.
"Sono molto contento di come stanno andando le cose. Qui sono rinato. Le sensazioni personali sono positive, sento di poter trasmettere fiducia ai compagni".


Fiducia reciproca, peraltro.
"A Roma le cose non erano andate per il verso giusto, devo ringraziare questa società per avermi concesso la seconda occasione che cercavo".


Al Massimino arriva la Lazio. Per lei non può essere una partita come le altre.
"Mi fa piacere incrociare tanti ex compagni, ma certe suggestioni valgono sino al calcio d’inizio. Dopo il fischio dell’arbitro, non baderò più a nulla".


Quanto è forte la voglia di mandare una risposta attraverso il campo a chi a Roma non ha creduto abbastanza in lei?
"Non penso a certe cose. Lì ormai non avevo più la possibilità di dimostrare quanto valgo, l’ho trovata qui e me la tengo stretta. Sapevo che sarebbe venuto il momento di affrontare la Lazio, ma non ho vendette da consumare. Mi auguro solo che l’esperienza a Catania sia l’occasione giusta per esibire le mie qualità".


Quanto valgono i biancocelesti?
"Il terzo posto in classifica testimonia le potenzialità del gruppo di Reja, che dispone di molti elementi in grado di far male. Ma noi giochiamo al Massimino e dobbiamo fare leva sul fattore campo".


Pericoli principali?
"Klose è sempre un pessimo cliente: in area non perdona. Attenzione anche ad Alfaro. Può essere la sorpresa, è molto veloce".


Si affrontano due squadre propositive.
"Mi aspetto un incontro piacevole per il pubblico. La Lazio non si limiterà a difendere, ma neppure noi siamo una formazione speculativa. Bisognerà mantenere la calma ed esibire la grinta di cui disponiamo. Dimostriamo agli avversari perché siamo ottavi in classifica".


Il suo percorso in rossazzurro sinora è stato più che positivo. Un’unica macchia: l’errore a San Siro sul gol di Forlan.
"Ne ho parlato con Marco Onorati, il nostro preparatore dei portieri. Mi sono spinto troppo sul secondo palo finendo col trovarmi fuori posizione sulla traiettoria del tiro dell’interista. Può capitare di sbagliare: ciò che conta, in questi casi, è reagire subito. Io l’ho fatto".

giovedì 15 marzo 2012

Capo della polizia Manganelli: "La tessera resta, 'Fidelity Card' è solo un nome diverso"


ROMA - «Non ci sarà nessuna nuova tessera del tifoso, io non so quale imbecille ha messo in giro la voce», parole durissime quelle del capo della polizia, Antonio Manganelli, sulle notizie stampa che parlavano di una nuova tessera del tifoso. «La tessera del tifoso — ha spiegato Manganelli — resterà esattamente quella che è oggi. Noi l’abbiamo detto fin da subito che è uno strumento di fidelizzazione». La rabbia del capo della Polizia è per le strumentalizzazioni fatte e soprattutto le anticipazioni uscite prima che lo stesso Osservatorio avesse fatto la comunicazione iniziale e ufficiale. Da qui la polemica che «politicamente» ha coinvolto l’ex ministro dell’Interno (Maroni) e l’attuale (Cancellieri).

I malintesi - Sicuramente una certa confusione è stata generata dalla determinazione numero 12 dell’8 marzo. In quella nota dell’Osservatorio si erano date le indicazione per mettere meglio a fuoco il ruolo della tessera del tifoso e in un passaggio si legge: «I possessore della tessera del tifoso, di seguito denominata fidelity card...». Questo ha ingenerato in molti la confusione che qualcosa stesse cambiando, ma era solo la prosecuzione di un’apertura alla vendita di due biglietti con una sola tessera. Un modo per aprire alle trasferte, ma sempre «controllate» dei tifosi. Come ieri ha già spiegato la Gazzetta, non cambia nulla.

Caratteristica iniziale - La tessera resta la stessa, solo viene rafforzata la necessità che le società forniscano servizi ai propri sostenitori. Infatti Manganelli aggiunge: «Non ho capito com’è uscita questa imbecillità della nuova tessera del tifoso. Di certo non dal dipartimento. Chi l’ha fatta uscire è un imbecille, quello che viene presentato come un nuovo vestito della tessera altro non è che la caratteristica base che abbiamo costruito anche con il ministro Maroni. Il ministro Cancellieri ora è sulla stessa linea. Non ci sono novità. Non ho capito i titoli sui giornali nè chi ci marcia e vuole inserire falsità».

ma.gal.

Rassegna stampa a cura di Cittaceleste tratta da la Gazzetta dello Sport

mercoledì 14 marzo 2012

Mercato: il Bayern pronto a offrire 16 milioni per il Profeta


Le indiscrezioni arrivano direttamente dalla Germania. Il Bayern Monaco è pronto a sferrare la sua offensiva per Anderson Hernanes. Il brasiliano, numero 8 della Lazio, è quanto ricerca il club bavarese. L'idea sarebbe quella di riportarlo al ruolo di playmaker.

Per avvalersi delle sue prestazioni, sono pronti sul piatto della bilancia 16 milioni di euro. Una cifra importante, che però, non fa felice i tifosi. In tanti, sui forum del Bayern Monaco, non hanno gradito queste voci di mercato: "E' un giocatore che gioca ad intermittenza".

Mirko Borghesi

Cittaceleste.it

lunedì 12 marzo 2012

Addio alla tessera del tifoso, in arrivo la fidelity card


Dopo una lunga lotta, i gruppi ultras vedono i propri 'sforzi' ripagati: la tanto contestata Tessera del Tifoso, che fatto storcere il naso col tempo anche al Codacons, finisce in soffitta, soppiantata da una nuova, rivoluzionaria 'Fidelity Card'.

E' il direttore generale della Federcalcio Antonello Valentini ad annunciare la decisione di voltare pagina: "Sarà meno di controllo e più legata alla responsabilità dei tifosi e dei club, con procedure snellite e molti servizi per chi se ne dota".

La Tessera del Tifoso era stata creata per volere dell'ex ministro dell'Interno Roberto Maroni per cercare di arginare il fenomeno della violenza negli stadi ed era stata resa obbligatoria nel 2010/2011.

Lo scorso 14 dicembre, a seguito di un ricorso presentato dal Codacons e da Fedesupporter contro una decisione del Tar del Lazio, la Tessera era stata dichiarata illegittima dal Consiglio di Stato in quanto rappresentava 'una pratica commerciale scorretta' per le modalità attraverso le quali viene rilasciata.

Resta da capire se il passaggio alla 'Fidelity Card' comporterà effettivamente modifiche sostanziali o se in realtà cambierà la forma ma non la sostanza...

LAZIO-BOLOGNA 1-3


Termina col colpo esterno del Bologna il posticipo della 27esima giornata di campionato. All’Olimpico i rossoblù piegano 3-1 la Lazio sfruttando la doppia superiorità numerica decisa da Gava coi rossi sventolati a Matuzalem nel primo tempo e Gonzalez al quarto d’ora della ripresa.

Ospiti letali nell’uno-due targato Portanova-Diamanti, poi nel secondo tempo ci pensa il destro di Khrin ad affogare immediatamente le speranze di rimonta dei capitolini, nate dopo l’autorete di Rubin per il momentaneo 2-1. A distanza di 15 anni, il Bologna torna ed espugnare il campo della Lazio e rimanda i propositi di Reja di avvicinarsi alla Juventus seconda. Per Pioli, dopo il tris rifilato a San Siro all’Inter, altro blitz di lusso che si aggiunge ad un periodo di forma ottimale fatto di 5 vittorie, 5 pareggi ed 1 solo ko nelle ultime 11 gare.

FORMAZIONI – Alle prese coi soliti problemi in difesa (Radu, Stankevicius e Konko infortunati, Biava e Scaloni squalificati), Reja recupera Zauri a destra e sceglie Diakité per affiancare Dias in mezzo con Garrido sulla fascia sinistra. Dal centrocampo in su, invece, confermato in blocco l’assetto vittorioso nel derby con Matuzalem, Ledesma e Gonzalez trio di centrocampo e la coppia Mauri-Hernanes in appoggio a Klose.

Grande sorpresa nel Bologna, dove Pioli tiene fuori Di Vaio partendo con Acquafresca punta centrale assistito come al solito da Diamanti e Ramirez. Complice la squalifica di Perez, c’è Khrin a comporre la diga di centrocampo con Mudingay mentre in difesa i rossoblu si schierano col terzetto titolare composto da Raggi, Portanova ed Antonsson. Garics e Rubin gli esterni scelti da Pioli.

PARTITA – Praticamente perfetto il primo tempo degli ospiti, attentissimi dietro e letali in avanti. Al 10’ ci prova subito Diamanti che se ne va in fuga solitaria e di sinistro impegna Marchetti alla respinta in angolo. Passano altri 60 secondi e il Bologna colpisce: corner dello stesso fantasista, Raggi allunga sul secondo palo e Portanova ribadisce in rete la miracolosa respinta di Marchetti su Acquafresca.

Diamanti è scatenato, e al 18’ coglie la traversa con un sinistro tagliatissimo direttamente su calcio d’angolo. La Lazio è tutta nei piedi di Mauri, che prima prova una rovesciata tanto spettacolare quanto innocua e poi obbliga Gillet alla grande risposta su un diagonale destro che si stava infilando sul palo lungo.

A dare un’altra spallata importante al match ci pensa Diamanti, protagonista al 28’ di una giocata da campione: Marchetti esce bene su Acquafresca respingendo di testa, ma la palla finisce sui piedi del trequartista toscano che al volo da 35 metri indovina il sinistro del 2-0. Per la Lazio la serata si fa decisamente buia 14’ dopo, quando Gava esagera nell’espellere Matuzalem interpretando come una gomitata quella che in realtà è una manata rifilata dal brasiliano a Diamanti. Bastava il giallo.

Con Alfaro al posto di Zauri (Gonzalez scala in difesa, Hernanes e Mauri disegnano un 4-3-2) la Lazio si ripresenta in campo vogliosa di riaprire la gara. Ai romani serve un episodio, e il colpo di fortuna si materializza nell’incomprensione Rubin-Gillet che all’11’ regala il 2-1 ai capitolini. Il difensore appoggia indietro per il belga che in realtà stava andando sul pallone, la palla scavalca il portiere e si insacca per la frittata che rianima l’Olimpico.

Ma l’euforia di Ledesma e compagni dura poco. Al 14’ Ramirez si invola tutto solo davanti a Marchetti e viene steso da Gonzalez: rosso per il laziale, e sugli sviluppi del successivo calcio di punizione Khrin trova il destro preciso che fa 3-1. Nel finale, il neo entrato Taider sfiora il poker.

CHIAVE – Il goal dell’1-0 di Portanova. Non solo per l’ovvio vantaggio che regala al Bologna, ma soprattutto perché permette agli ospiti di mettere la gara sui binari tattici preferiti (difesa compatta e ripartenze veloci) ingigantendo le difficoltà difensive della Lazio, stasera in campo con un quartetto inedito a protezione di Marchetti.

CHICCA – All’Olimpico va in scena lo ‘one man show’ di Alessandro Diamanti. Il numero 23 del Bologna prende le misure al 18’ con la traversa colpita direttamente su calcio d’angolo, poi concede il bis (e che bis!) al 42’ col sinistro al volo da oltre 35 metri che punisce l’uscita di Marchetti e lancia il Bologna per il momentaneo 2-0.

TATTICA – La Lazio parte col 4-3-2-1 cercando di sfruttare il lavoro di Hernanes e Mauri alle spalle di Klose. Al di là del doppio svantaggio, il progetto di Reja naufraga del tutto al 42’ con l’espulsione di Matuzalem. A quel punto, i laziali passano al 4-3-1-1 con l’ingresso nella ripresa di Alfaro (fuori Zauri) che fa retrocedere Gonzalez sulla fascia destra della difesa. Dopo il rosso allo stesso uruguayano, invece, ai biancocelesti non resta che tentare la strada della difesa a 3. Solido dietro, il 3-4-2-1 di Pioli si basa invece sull’ottima vena di Ramirez e Diamanti, devastanti nel tagliare in due la difesa laziale.

MOVIOLA – Due le decisioni importanti prese da Gava. Errata la prima, che vede l’arbitro di Conegliano espellere Matuzalem per un colpo rifilato a Diamanti: si tratta però di una manata e non di una gomitata, sarebbe bastato il giallo. Corretta, invece, la scelta di lasciare in 10 i padroni di casa per il netto fallo di Gonzalez su Ramirez al 14’ della ripresa: chiara occasione da rete, giusta anche la concessione del calcio di punizione dal limite e non del rigore come reclamato dai bolognesi.

PROMOSSI&BOCCIATI – Nel Bologna spiccano i primi, eccellenti 45’ di Diamanti, che si aggiudica la palma del migliore in campo con un goal d’autore e una traversa. Ottime anche le prestazioni di Khrin e Ramirez, da segnalare poi la consueta generosità di Mudingayi e la solidità dei vari Raggi, Portanova ed Antonsson. Nella Lazio si salva il solo Mauri, mentre deludono sia Hernanes che Klose, quest’ultimo ovviamente penalizzato dalla doppia inferiorità numerica dei padroni di casa. Insufficiente, sempre tra le fila biancocelesti, anche la serata di Dias e Diakité.

domenica 11 marzo 2012

Formazioni di Lazio-Bologna...


Lazio e Bologna sarà uno dei due posticipi della ventisettesima e lunghissima giornata di Serie A iniziata lo scorso venerdì. I capitolini scenderanno in campo questa sera nel loro stadio Olimpico per ospitare il Bologna. Una Lazio che sembra aver letteralmente cambiato passo nelle ultime uscite stagionali e dopo aver rischiato il divorzio da Edy Reja si è ora ricompattata inanellando una serie di risultati positivi che l’hanno confermata terza forza d’Italia. La Champions League 2012-2013 non è più un’utopia e tutti a Formello ora ci credono. Per proseguire la scalata bisognerà prima superare il Bologna squadra sempre ostica da affrontare, in particolare in casa. Edy Reja recupera in extremis Zauri, reduce da una lesione muscolare alla coscia, e sembra pronto a mandarlo in campo dal primo minuto visti i moltissimi assenti tra infortuni e squalifiche. Non potranno infatti prendere parte all’incontro Radu, Konko, Brocchi, Cana, Lulic, Rocchi, fermi in infermeria, nonché Scaloni (5, espulso nel derby contro la Roma) e Biava, entrambi fermati dal giudice sportivo e squalificati. Il 4-2-3-1 sarà lo schema di Reja con Marchetti come al solito fra i pali, Zauri sulla destra e Garrido sulla corsia mancina. A centro difesa si vedranno Diakitè e Dias. Centrocampo con il solito duo arretrato tutto sudamericano Ledesma-Matuzalem mentre sulla trequarti stazionerà il trio formato da Gonzalez, Hernanes (6 contro i giallorossi), Mauri. Unica punta avanzata sarà infine Miroslav Klose. Reja che potrà contare su un solo attaccante in panchina, Kozak, che si accomoderà al fianco di Bizzarri, Salustri, Sbraga, Zampa, Alfaro e Candreva. Pochi problemi di formazione, invece, per mister Pioli, allenatore del Bologna, che dovrà fare a meno solamente di Loria, indisponibile, e Perez, squalificato. Spazio al 3-4-2-1 con Gillet a curare la porta, retroguardia composta da Raggi, Portanova e il rientrante Antonsson; centrocampo formato da Pulzetti, che sostituirà Perez, affiancato da Tadier, Mudingayi e Rubin. Infine in attacco solito trio delle meraviglie formato dal gioiellino uruguagio Gaston Ramirez (7, migliore in campo con la Juventus), da Diamanti e dal goleador di ghiaccio Marco Di Vaio (6,5, in rete contro i bianconeri).

Lazio (4-2-3-1): Marchetti; Zauri, Diakité, Dias, Garrido; Ledesma, Matuzalem; Gonzalez, Hernanes, Mauri; Klose.
A disp.: Bizzarri, Salustri, Sbraga, Zampa, Alfaro, Candreva, Kozak. All.: Reja.
Squalificati: Scaloni (1), Biava (1)
Indisponibili: Radu, Konko, Brocchi, Cana, Lulic, Rocchi

Bologna (3-4-2-1): Gillet; Raggi, Portanova, Antonsson; Pulzetti, Taider, Mudingayi, Rubin; Ramirez, Diamanti; Di Vaio
A disp.: Agliardi, Sorensen, Cherubin, Garics, Khrin, Kone, Acquafresca. All.: Pioli
Squalificati: Perez (1)
Indisponibili: Loria

venerdì 9 marzo 2012

Klose ricevuto dal papa: "emozione indimenticabile"


ROMA - Come anticipato ieri, Miro Klose nella giornata di oggi ha avuto l’onore di essere ricevuto dal Papa Benedetto XVI in Vaticano. L’incontro tra il Pontefice tedesco e il suo connazionale, nato però in Polonia, è avvenuto regolarmente con l’attaccante biancoceleste che è apparso comprensibilmente molto emozionato per questo evento. La Società Sportiva Lazio tramite il suo profilo ufficiale facebook ha pubblicato la foto dell’incontro. All'indomani, Miro ha confessato tutte le sue emozioni ai microfoni della Bild. "Con il Santo Padre c'è stata una lunga conversazione, fatta di parole molto personali che credo interessino solo a noi e non agli altri. Sono un cristiano devoto e per me è stata un'esperienza incredibile. Non avrei mai pensato di poter incontrare il Papa personalmente e questo giorno non lo dimenticherò mai".

L'invasione di Formello dell'8 Marzo (a lato il video)

FORMELLO(Roma) - Una giornata così , è certo che nell'ambiente biancoceleste non la si viveva da anni. E forse, anche per questo, all'appello non mancava nessuno. I giocatori, la gente, Olympia, lo staff tecnico. Una fila interminabile di auto che ha bloccato Formello sin dalla tarda mattinata, con la statale bloccata dalle 14.30. Perché quella di ieri non era solo la festa per il Derby, era un moto d'orgoglio di una tifoseria tornata a compattarsi intorno ad un tecnico e ad un gruppo di calciatori capaci di regalare una stagione straordinaria in barba ad infortuni e gap.

Cittaceleste.it, sulla sua pagina facebook ufficiale, ha pubblicato un filmato di 12 minuti che riassume quanto successo. Continueremo inoltre a riproporre anche le interviste ai tifosi fatte ieri. Qui, nel fondo della notizia, una nuova photogallery. Che la festa, continui.

Mirko Borghesi

Cittaceleste.it

lunedì 5 marzo 2012

Le foto del derby!












KLOSE: "Riogre netto!Scudetto?..Tutto è possibile.."


Il rigore concesso alla Lazio in avvio di derby (con tanto di espulsione del portiere avversario) ha fatto molto discutere, ma Miroslav Klose non vuole sentire spiegazioni: "Non l'ho ancora rivisto, ma posso dirvi che Stekelenburg mi ha chiaramente intralciato nella corsa: il rigore era netto", ha spiegato il tedesco a fine gara.

Con molta onestà, l'ex-Bayern riconosce che il rosso comminato all'olandese "ha senz'altro agevolato il nostro compito, ma abbiamo meritato la vittoria". Insomma, guai a chi mette in discussione la vittoria biancoceleste, la seconda nelle stracittadine stagionali dopo quella dell'andata, decisa proprio da un suo goal.

Idee chiare anche sul prosieguo del campionato e sulle prospettive di una Lazio che non vuole fermarsi più: "Lo scudetto? Siamo terzi da soli, ora tutto è possibile - ha spiegato 'Miro', prima di cedere al realismo - Ma credo che per quanto concerne il tricolore il discorso sia chiuso"

..e per Scaloni è la vittoria della maturità


E' una Lazio ormai consapevole dei propri mezzi. E' questa la tesi di Lionel Scaloni al termine del derby vinto contro la Roma, in inferiorità numerica per quasi tutta la gara per via del rosso rimediato da Stekelenburg in avvio. "Adesso siamo molto più maturi - ha spiegato il difensore argentino ai microfoni di Sky - E' vero che loro hanno giocato in 10, ma penso che qualche anno fa non avremmo vinto una partita del genere".

Nel complesso, Scaloni ha visto una buona Lazio, che ha giocato bene, anche se - è l'unico rammarico - "si poteva chiudere prima la gara. Di certo non è stato facile per noi, anche a causa delle tante assenze".

A fine partita Edy Reja è andato ad esultare sotto la curva, quasi come un giocatore qualsiasi: "Il mister merita al 100% queste soddisfazioni. Se rimarrà con noi? Ma sì, penso proprio di sì. Anzi direi che è un discorso chiuso...".

RIOMMA-LAZIO 1-2


Derby capitolino bello, ma soprattutto entusiasmante e spettacolare per toni e contenuti. L’espulsione di Stekelenburg, giunta dopo 6 minuti, è stata decisiva, ma inevitabile. Ad aprire le marcature è stato Hernanes dal dischetto, il pari della Roma porta la firma di Borini. Al 17' della ripresa il goal-partita siglato da Mauri. La Lazio vola al terzo posto in classifica in solitario dopo il pareggio dell’Udinese contro l’Atalanta.

FORMAZIONI – Dopo la batosta di Bergamo, Luis Enrique rivede ancora la squadra, rilanciando De Rossi e Totti al posto degli squalificati Gago e Osvaldo e preferendo José Angel e Simplicio a Rosi e Marquinho. A destra in difesa gioca Taddei. Nella Lazio, Reja recupera, dopo il turno di sospensione, Dias e Matuzalem ma perde Lulic, infortunato. E allora rialza Gonzalez sulla linea dei trequartisti, spostando a sinistra Mauri. A Roma il cielo è velato, il terreno in ottime condizioni; dirige l’incontro il signor Bergonzi di Genova.

PARTITA – Un derby che vale la Champions che verrà. Si presenta così il 166° Roma-Lazio, molto più di una semplice partita di calcio. E’ una rivalità che dura 365 giorni l’anno e che, spesso, prescinde dalla posizione in classifica delle due squadre e dai loro obiettivi finali: una vittoria può, infatti, valere un’intera stagione.

Di fronte a circa 60.000 spettatori, il direttore di gara dà il via a Roma-Lazio. Dopo un avvio blando, la Lazio alza il baricentro permettendo a Garrido di spingere bene dalla sinistra e a Mauri di accentrarsi un po'. Dopo soli 6’ di gioco il colpo di scena: la Lazio vola in contropiede, Klose salta Stekelenburg ma il portiere olandese lo stende ed il rigore è inevitabile. Bergonzi decide di espellere l’estremo difensore giallorosso e Lobont entra al posto di Lamela con l’immediato e difficile compito di salvare i suoi dal rigore di Hernanes. Il brasiliano non sbaglia ed è 0-1 per la Lazio. Inizio in salita per i giallorossi.

Il derby non è per i cardiopatici e il meglio deve ancora venire. Anzi è dietro l’angolo: sugli sviluppi di un calcio di punizione di Totti stampatosi sulla barriera, un sinistro di Juan colpisce in pieno la traversa, ma sul pallone accorre Borini che, sempre di sinistro, insacca di controbalzo malgrado il disperato tentativo di salvataggio, oltre la linea, di Ledesma. Si ricomincia sull’1-1.

Dopo le fiammate che hanno portato ai due goal, le squadre provano a tirare un po' il fiato. I ritmi della partita si abbassano notevolmente, la Roma si difende con ordine. Così, dopo sussulti mancati e un nervosismo tattico fervente, Bergonzi manda tutti negli spogliatoi in perfetta parità.

Si ricomincia senza alcun cambio, ma anche con dei “buu” razzisti contro Juan da parte dei tifosi laziali, ai quali il difensore risponde intimando il silenzio. La Roma, grazie ad un ottimo lavoro da parte del suo centrocampo, non soffre l'inferiorità numerica, ma Pjanic è costretto ad abbandonare le ostilità per problemi fisici, al suo posto dentro Marquinho. E' Totti a guidare la Roma e a provarci con un tiro da lontano, ma il pallone manca di poco la porta.

A parti invertite, però, il goal arriva: al 62’ su una posizione al bacio di Ledesma, capitan Mauri colpisce in scivolata col sinistro e Lobont è battuto. La Roma cerca di reagire alla seconda rete biancoceleste, sospinta dai propri tifosi; Hernanes ha l’opportunità di chiudere definitivamente il match ma pecca in vanità. La squadra di Reja si difende con ordine ed è prontissima a ripartire in contropiede con un Hernanes sempre più ispirato con il passare dei minuti.

All'86' viene ristabilita la superiorità numerica dopo il doppio giallo per Scaloni (fatale l’intervento su Bojan), ma alla Roma non bastano i 4’ di recupero e la Lazio si porta a casa tre punti preziosi per la Champions.

CHIAVE – Il quasi immediato pareggio dei giallorossi ha permesso al match di prendere una piega diversa rispetto all’incanalatura che aveva assunto dopo l’espulsione di Stekelenburg.

CHICCA – Diakitè rimedia un cartellino giallo abbastanza inedito: il difensore, infatti, entra in campo dopo l'espulsione di Scaloni per sostituire Hernanes. Il 'Profeta', però, non si accorge della segnalazione e resta in campo: il giallo, dunque, è per il giocatore entrato in campo senza attendere l'uscita del compagno.

TATTICA – Non cambia il gioco della Roma nonostante 84’ in dieci: modificato lo schieramento in attacco dove Borini ha più spazio per muoversi dopo l'uscita di Lamela, agendo talvolta da punta insieme a Totti. Mauri si accentra portandosi a supporto di Hernanes, trasformando il modulo in un 4-3-2-1.

MOVIOLA – Al 3’ di gioco Biava rischia subito il cartellino ma Bergonzi lascia correre: richiamo verbale per il difensore della Lazio. Ottimo lavoro da parte dell’arbitro in occasione del rigore in favore della Lazio: giusta anche l’espulsione di Stekelenburg. Al 15’ Borini cade al limite dell'area: fallo di Scaloni, che viene ammonito: i giallorossi chiedevano addirittura il rosso per chiara occasione da rete. Al 40’ Biava rischia il secondo giallo subito dopo aver preso il primo: il fallo su Totti poteva costargli caro. Al 61’ giallo evitabile per Heinze che stende Matuzalem a metà campo. Proteste giallorosse per uno schiaffetto al 76’: Matuzalem colpisce da dietro Borini, non visto dall'arbitro. Giusta la seconda ammonizione inflitta a Scaloni.

PROMOSSI&BOCCIATI – Per la Roma le note positive arrivano da Borini e da Marquinho entrato nella ripresa; buon match anche per Totti e De Rossi, seppur poco incisivi soprattutto il secondo. Da rivedere la prestazione di Jose Angel. In casa Lazio ottime giocate di Mauri, uomo match di questo Derby, bravi anche Klose ed Hernanes. Deludenti Biava e Matuzalem.

sabato 3 marzo 2012

Probabili formazioni per il derby


Si scaldano i motori, è tutto pronto: sta per iniziare il derby della Capitale. Roma e Lazio arrivano alla sfida di domenica con due stati d'animo simili anche se totalmente opposti. In casa giallorossa ancora si parla dell'esclusione di Daniele De Rossi contro l'Atalanta, in casa biancoceleste invece sembra rientrato il caso Edy Reja. Luis Enrique ha le scelte obbligate e gli unici dubbi sono tra Rosi o Perrotta e tra Greco o Marquinho. Discorso simile in casa Lazio dove Reja dovrà accontentarsi di Garrido e Scaloni sugli esterni.

QUI ROMA - Continua la preparazione della Roma in vista del derby di domenica. Alcuni dei giallorossi impegnati con le varie Nazionali (Borini, Kjaer, Gago e Stekelenburg) sono scesi in campo per una seduta di scarico, mentre De Rossi si è allenato regolarmente col gruppo. Stesso discorso per Perrotta e Totti che, dopo il trama contusivo subito ieri, non ha avuto alcun problema e ha svolto l'intera seduta di lavoro. Simplicio invece ha abbandonato anzitempo la seduta per una distorsione alla caviglia sinistra la cui entità sarà valutata nelle prossime ore. Cassetti ha usufruito di un giorno di riposo domiciliare a causa di una faringite. Lavoro differenziato infine per Pjanic e Lamela, che comunque non sono in dubbio per la sfida alla Lazio.
QUI LAZIO - Klose ci sarà. A tre giorni alla gara più attesa dai tifosi, è questa la principale novità in casa Lazio. Il tedesco ieri era apparso dolorante alla caviglia per un contrasto rimediato nel corso di Germania-Francia, ma ciò non gli impedirà di giocare la stracittadina. Sembrano invece ridursi le possibilità di vedere in campo Konko. Il francese, che da ieri lavora sul terreno di gioco per recuperare dal risentimento muscolare al polpaccio sinistro, oggi è rimasto in palestra. La sua presenza rimane quindi in forte dubbio, così come quella di Radu. Garrido e Scaloni sono in preallarme per sostituirli. Per il resto, visto il 4-2-3-1 provato oggi, Reja dovrebbe completare la difesa con Dias e Biava, mentre a centrocampo dovrebbero giocare Matuzalem e Ledesma e, più avanzati, Mauri, Hernanes e Gonzalez a supporto di Klose. Sicuramente indisponibili Brocchi, Cana, Lulic, Rocchi, Zauri e Stankevicius.

PROBABILI FORMAZIONI
Roma (4-3-3): Stekelenburg; Rosi, Juan, Heinze, Taddei; Marquinho, De Rossi, Pjanic; Lamela, Totti, Borini
A disp.: Lobont, José Angel, Kjaer, Perrotta, Piscitella, Greco, Bojan. All.: L. Enrique Squalificati: Osvaldo (2), Cassetti (2), Gago (1) Indisponibili: Burdisso, Simplicio

Lazio (4-2-3-1): Marchetti; Scaloni, Biava, Dias, Garrido; Ledesma, Matuzalem; Gonzalez, Hernanes, Mauri; Klose
A disp.: Bizzarri, Diakité, Sbraga, Zampa, Candreva, Alfaro, Kozak. All.: Reja. Indisponibili: Brocchi, Cana, Rocchi, Zauri, Lulic, Konko, Radu, Stankevicius

giovedì 1 marzo 2012

Klose si ferma: brivido per il derby


La Lazio è in ansia per Miroslav Klose. Ieri l'attaccante tedesco, nell'amichevole con la Francia (vinta dai Bleus per 2-1), ha subìto un colpo alla gamba destra in uno scontro con Mexes, tanto che ad inizio ripresa è stato sostituito da Gomez.

Il suo utilizzo nel derby non dovrebbe essere a rischio, in ogni caso. Da valutare anche le condizioni di Konko e Radu: oggi se ne saprà di più. In pole per sostituire l'ex-genoano c'è Scaloni, al centro della difesa ci saranno Dias e Biava, a sinistra Garrido.

Sicuramente out Lulic (almeno per 40 giorni) e Zauri, il modulo di partenza sarà il 4-2-3-1. Hernanes sarà il faro della manovra, con l'assistenza di Mauri. In panchina, come punte, andranno Kozak e Alfaro, e si spera di recuperare Rocchi, anche se, dopo lo stiramento subìto a Genova, non sarà facile: si rischia una ricaduta. Niente da fare, poi, per Brocchi, che dovrebbe tornare in campo solo tra due settimane.

E viene fuori un simpatico retroscena: la cena pre-derby di tutta la squadra, di solito il giovedì prima della gara. "Ma non è stato previsto nulla", si sono affrettati a smentire i giocatori, come riportato dall'edizione romana del Corriere dello Sport. E' probabile, comunque, che si tratti solo di un depistaggio, per stare al riparo da sguardi indiscreti. Scaramanzie da derby...