lunedì 31 agosto 2009

Chievo-Lazio: Gabriele Sandri non può entrare…


Durante Chievo-Lazio un episodio poco piacevole è avvenuto nel settore ospiti del Bentegodi. Le telecamere di Sky hanno inquadrato più volte il settore biancoceleste, lasciato vuoto dopo pochi minuti dai ...circa 600 presenti. I gruppi organizzati della Curva Nord laziale al seguito della squadra espongono da sempre i propri vessilli e i propri striscioni, ma manca uno, quello più significativo: quello recante la faccia di Gabriele Sandri. Le forze dell’ordine avrebbero impedito ai supporters biancocelesti di esporlo. I tifosi laziali quindi, una volta appresa la notizia di tale veto, pare abbiano deciso all’unisono di togliere ogni tipo di bandiera e stendardo e di abbandonare la curva a loro riservata.

Ogni commento credo che sia superfluo. Sempre più spesso ci si confronta con burocrati privi di buon senso e impauriti che applicano con rigore leggi ottuse! E crediamo questo perchè non vogliamo nemmeno pensare che si tratti di cattiva fede…
Finora la commemorazione delle persone scomparse non era stata mai negata a nessuno.
Il popolo dei tifosi è privato anche del diritto alla memoria! GABRIELE UNO DI NOI!!!

-Un Amico-

domenica 30 agosto 2009

Chievo-Lazio 1-2...c'è solo un "giardiniere"!


La Lazio di Davide Ballardini si presenta alla sosta del campionato in vetta alla classifica. Un Chievo organizzato e pericolosissimo sui calci piazzati prova a guastare la festa ai romani, soprattutto con Pellissier che porta in vantaggio i suoi incornando in rete un corner affilato di Marcolini. Dopo il vantaggio clivense si scatena Julio Cruz, l’argentino si guadagna e trasforma il calcio di rigore del momentaneo pareggio e poi chiude i conti da pochi passi sull’assist del sempre decisivo Zarate. Grande reazione dei padroni di casa, grazie anche all’espulsione dell’ingenuo Cribari, che creano parecchi presupposti per il pareggio ma rimangono con un pugno di mosche tra le mani.

In campo – Mimmo Di Carlo ha tutta la rosa a disposizione e propone il collaudato modulo 4-3-1-2 con il guastatore Pinzi a supporto del tandem Pellissier – Bogdani, letale nella clomorosa vittoria all’Olimpico di qualche mese fa. Davide Ballardini ha decisamente qualche problema in più, lo 0-1 sul sintetico svedese ha portato gli infortuni di Siviglia e Brocchi, indisponibili, oltre agli acciacchi di Lichtsteiner e Cribari, recuperati in extremis. Accanto al difensore brasiliano c’è Radu, Dabo affianca Baronio e Mauri in linea mediana, Matuzalem a supporto della coppia argentina Zarate - Cruz.

Si gioca – Match molto tattico nella prima frazione di tempo, squadre molto contratte e chiuse che ricorrono spesso al fallo. Al 5’ bella azione sull’asse Zarate – Cruz – Matuzalem, sinistro del brasiliano fuori di un soffio. Al 13’ Zarate viene messo giù al limite dell’area, esecuzione affidata allo stesso argentino che pennella una splendida traiettoria, il palo salva Sorrentino. Il Chievo attende sornione e al 15’ passa; corner perfetto di Marcolini a centro area, spizzata per Pellissier che brucia Radu e incorna in rete da due passi per l’1-0. La squadra di Di Carlo continua a fare paura su calcio piazzato, prima con il tiro dalla distanza di Marcolini e poi con l’ennesimo corner tagliato del centrocampista gialloblù che quasi emula l’azione del primo goal. Al 40’ si rivede finalmente la squadra ospite, punizione a centro area per Cruz che viene atterrato da Morero, calcio di rigore netto che “ El Jardinero” trasforma spiazzando Sorrentino, 1-1. Al 43’ Kolarov recupera palla a metà campo, un’occhiata a Sorrentino fuori dai pali e pallonetto micidiale che dopo oltre 50 metri di volo si schianta clamorosamente sulla traversa.

Subito Chievo pericoloso nella ripresa, al 3’ Pinzi fa partire un contropiede micidiale lanciando Pellissier, Radu sbaglia il fuorigioco, l’attaccante valdostano si allunga leggermente il pallone consentendo a Muslera di salvare con un’uscita disperata. All’8’ azione fotocopia a parti invertite, Mauri recupera e si invola, palla per Zarate che salta Yepes e centra per Cruz, Sorrentino sfiora soltanto e regala la comoda doppietta al centravanti argentino per l’1-2. Passano pochi minuti e Cribari, a metà campo, abbatte un avversario in velocità e si prende il secondo giallo che lascia in dieci i suoi. Ballardini inserisce Diakitè per Cruz e Scaloni per Dabo. Il Chievo si riversa nella metà campo laziale, continua la spinta sulle fasce dove Mantovani e Frey vanno spesso sul fondo. Proprio il francese al 20’ pesca in area Bogdani, stacco di testa e palla fuori di un soffio sul disturbo di Diakitè. Ancora clivensi in avanti, Bentivoglio appena entrato raccoglie una sponda di Pellissier ma il suo destro secco si infrange in pieno sulla traversa. E’ assedio puro dei veronesi. Marcolini ci prova più volte senza fortuna dalla distanza, Bentivoglio è sfortunato in un paio di conclusioni. L‘occasione più ghiotta capita al 44’, Muslera sbaglia l’uscita, Yepes riesce a fare la sponda per Pellissier che a centro area di testa consegna la palla al portiere avversario con una zuccata debolissima. Cinque minuti di recupero, Pinzi prova dal limite ma trova la decisiva deviazione in corner di un difensore. Finisce qui, altri pesantissimi punti per i biancocelesti.

La chiave – La mossa a sorpresa di Ballardini di schierare dall’inizio Cruz ripaga in pieno il tecnico della Lazio. L’argentino si procura e trasforma il penalty del pareggio e si fa trovare prontissimo sul centro di Zarate per il raddoppio che regala i tre punti ai biancocelesti.

La chicca – E’ il minuto 43 nel corso della prima frazione di gioco, Kolarov raccoglie una palla vagante sulla linea del centrocampo e pensa bene di calciare in porta immediatamente. Sorrentino è colpevolmente fuori dai pali ed è battuto, ci pensa però la traversa a negare un goal incredibile al terzino serbo. Ci si chiede come possa Kolarov avere un piede calibrato e potente allo stesso tempo…

Top&Flop – Nei veronesi bene Marcolini, piede velenoso, Pellissier fa una gran partita ma sciupa il goal del pareggio nel finale, Bentivoglio entra benissimo nel match. Male Morero, troppo irruento, poco incisivi Luciano e Rigoni. Negli ospiti sugli scudi ovviamente Cruz, mentre Mauri è un calciatore rinato e merita un bel voto insieme agli altri compagni di reparto. Decisamente male uno sciagurato Cribari, Radu si riprende parzialmente nel finale dopo una partita semi disastrosa.

Massimo Culello

venerdì 28 agosto 2009

SORTEGGI EUROPA LEAGUE


MONTECARLO - Sorteggio tutto sommato positivo per Roma e Lazio, impegnate nella fase a gironi di Europa League. Per entrambe le squadre romane - considerato il livello tecnico delle avversarie - ci sono buone possibilità di conquistare la qualificazione ai sedicesimi di finale.

I GIRONI -
La Roma, inserita tra le teste di serie, è finita nel gruppo E e se la vedrà con gli svizzeri del Basilea, gli inglesi del Fulham (allenati da Roy Hodgson) e i bulgari del Cska Sofia. Non è andata male neanche alla Lazio. La squadra di Ballardini invece affronterà nel gruppo G gli spagnoli del Villarreal (dove gioca Giuseppe Rossi), i bulgari del Levski Sofia e gli austriaci del Salisburgo.

giovedì 27 agosto 2009

Elfsborg-Lazio 1-0...Avdic si prende la gloria, la Lazio il passaggio del turno


La Lazio, partita da tre reti di vantaggio, si è limitata a contenere, dare spazio e minuti nelle gambe a chi di solito si accomoda in panchina, ed ora si gode il passaggio del turno. Perchè la rete di Avdic concede un pò di gloria al modesto Elfsborg, ma non scombina i piani della compagine di Lotito. Che però, in chiave prossimo turno, perde Kolarov, espulso, ed in vista dela sfida di domenica in campionato contro il Chievo rischia di perdere gli infortunati Brocchi e Siviglia.

In campo - Ballardini, sceglie il turn - over, Lazio con Radu in difesa e Meghni alle spalle di Rocchi e Cruz. Elfsoborg con Keene unica punta.

Si gioca - Parte forte la squadra di casa, che pressa alto, tiene palla, prova a spaventare i ragazzi di Lotito. Poco prima del decimo, è Svensson da fuori ad atterrire Muslera: gran botta da venti metri, palo e sfera che rimbalza sull'estremo difensore prima di finire in corner. La prima azione per gli ospiti arriva cinque minuti dopo: botta da fuori dell'ex escluso divenuto ora pedina preziosa, Roberto Baronio, ma Covic fa suo il pallone. Poco dopo inizia la girandola dei cartellini, i primi a finire sul taccuino sono Keene e Meghni. Ma è solo l'inizio.
Pochi minuti dopo il ventesimo, si infortuna Siviglia: problemi mucolari per lui, al suo posto Kolarov. Al venteseiesimo è la Lazio a colpire il primo legno: Rocchi lanciato da Matuzalem, a portiere battuto, prende la traversa. Quattro minuti dopo ancora lui, servito questa volta da Kolarov, costringe Kovic al miracolo. Poi riparte l'Elfsborg: ci prova Bajrami, poi Floren, poi Ishizaki. Nel mezzo, un liscio di Cruz e u abotta da fuori di Baronio. Finisce così un primo tempo senza infamia ne lode, con gli svedesi più pimpanti ma la Lazio maggiormente concreta.
Ecco il prmo cambio per la squadra di casa: dentro Avidic per Keene, nessun cambio di modulo, ma svedesi pericolosi già al quarto minuto, con Muslera costretto a tre super interventi consecutivi sullo scatenato Ishizaki ed, al nono, ad un miracolo su una botta di testa da pochi passi di Avidic. Nel mezzo, out anche Brocchi per un acciacco fisico, dentro Eliseu. E' praticamente un monologo dell'Elfsborg, che si chiude sulle ripartenze e continua ad attaccare, trovando la rete al venticinquesimo con Avidic, dopo un vero e proprio assedio: assist di Bajrami, brava la punta ad insaccare. E dare agli svedesi ancora maggior grinta nella spinta, mentre ai laziali saltano i nervi. Lichtsteiner ferma le offensive come può, prendendosi rischi ed ammonizione, Muslera si supera su Ishizaki, poi Kolarov decide di stendere Bajrami e prendersi un bel cartellino rosso: è il trentasettesimo. Matuzalem non vuole essere da meno, e si prende un bel giallo, così come Svensson, per proteste, e lo stesso fa Muslera al quarantreesimo. Nel mezzo, qualche rimpallo, poco o nulla di importante. La partita va in archivio così, con sette ammoniti, un espulso e la Lazio che passa il turno.

La chiave - La Lazio sceglie di non fare troppa fatica, contiene e si limita a qualche ripartenza. Ne approfittano gli svedesi, che si prendono un'inutile vittoria in Europa League.

La chicca - Sette ammoniti, un espulso. Se l'ucraino Oriekhov voleva passare alla storia della competizione...probabilmente ci è riuscito!

Top e Flop - Kolarov croce e delizia: bene dietro, non male in avanti, ma quanta foga. Troppa. Cruz si mangia una rete quasi già fatta. Nell'Elfsborg bravo e decisivo Covic, gloria anche per Avdic, autore dell'unica rete.

Francesca Devincenzi

Aspettando Elfsborg-Lazio...


ROMA (27 agosto) - La Lazio è in Svezia per archiviare la pratica Elfsborg e vistare il passaporto per l’Europa. Il 3-0 dell’andata rappresenta una dote rassicurante che mette al riparo da ogni rischio la formazione di Ballardini che per l'occasione darà vita al turn over in vista della prossima trasferta di campionato a Verona contro il Chievo. L’insidia più pericolosa arriva dal terreno di gioco, in sintetico, al quale i biancocelesti non sono abituati. La squadra, dopo l’allenamento effettuato sul sintetico del Salaria Sport Village, ha collaudato il campo dove stasera si giocherà la partita di qualificazione alla fase a gironi dell’Europa League. «Sicuramente è una situazione nuova per noi - ha commentato il capitano Rocchi - però siamo abituati a superare le difficoltà. Abbiamo troppa voglia di andare avanti in Europa per fermarci davanti a questo ostacolo». E sui possibili rinforzi che servirebbero per potenziare l’organico, l’attaccante spiazza tutti. «Non servono altri acquisti perché i calciatori che ci sono stanno dimostrando di meritare la Lazio. Per ora stiamo bene così. In tutti c’è la consapevolezza e la volontà di disputare un stagione importante, sui tre fronti, perché siamo una grande squadra».

Ma Ballardini, nonostante il risultato dell’Olimpico, vuol tenere alta la concentrazione dei suoi e avverte. «Guai a considerarsi già qualificati. Bisogna solo pensare a questa gara perché sarà difficile: sia per il valore dell’avversario, dimostrato già nell’incontro d’andata, che per il terreno sintetico al quale non siamo abituati. In Europa c’è da stare attenti dal primo all’ultimo minuto per evitare brutte sorprese». Sul turn over l’allenatore laziale spiega: «Di sicuro qualcuno riposerà in ogni settore, ma non faremo tantissimi cambiamenti». Ballardini insiste sul rispetto verso gli svedesi perché teme cali di tensione. «Lo spirito e la concentrazione per affrontare queste partite internazionali devono essere sempre quelli giusti. Siamo allenati per un certo tipo di calcio e dobbiamo farlo in ogni occasione. Ci giochiamo la qualificazione e l’avventura in Europa alla quale tutti vogliamo partecipare».

Novità annunciate in ogni reparto della formazione anti Elfsborg. In difesa, davanti a Muslera, ci sarà Scaloni al posto di Lichtsteiner e Radu sostituirà Kolarov. A centrocampo innesto di Meghni insieme a Baronio, Brocchi e Matuzalem. In attacco Rocchi affiancherà Cruz mentre, Zarate avrà un turno di riposo.

-Gabriele de Bari-

lunedì 24 agosto 2009

De Silvestri è della Fiorentina!


Lorenzo De Silvestri è partito questa mattina direzione Firenze. Il laterale biancoceleste sta attendendo l'arrivo del suo procuratore, Sergio Berti, per mettere la firma sul contratto che lo legherà alla squadra viola. Firmerà un quinquennale a circa 600,000 euro a stagione, alla Lazio andranno circa 7 milioni di euro. Il giocatore sta svolgendo le visite mediche a Prato, in un centro sportivo legato alla Fiorentina. La presentazione dovrebbe svolgersi all’indomani della partita di ritorno di Champions League contro lo Sporting Lisbona.

Lazio-Atalanta 1-0: Rocchi "Balboa" stende la Dea


Una Lazio stanca e decisamente poco fluida nella manovra mantiene inviolata la porta e centra la prima vittoria stagionale in campionato. Partita molto tattica e poco spettacolare, Zarate prova a scaldarla a tratti con le sue accelerazioni impazzite ma non trova la via della rete. Atalanta solida e compatta, centrocampo geometrico e concreto al contrario dell’attacco abulico e sciupone. Rocchi alla seconda occasione non perdona, Acquafresca invece spreca clamorosamente sia al 6’ che al 53’, gettando al vento un pareggio che sarebbe forse stato il risultato più giusto.

In campo – Parziale turnover per i padroni di casa dopo la brillante esibizione nel 4° turno preliminare di Europa League. Tutti confermati in difesa, a centrocampo spazio al folletto Foggia che sostituisce in trequarti Matuzalem, capitan Rocchi terminale offensivo al fianco di Mauro Zarate. Giornata particolare per il tecnico orobico Angelo Adamo Gregucci, bandiera della Lazio per anni e presente per la prima volta allo stadio Olimpico in veste di avversario. Assente il lungodegente Ferreira Pinto, spazio quindi a Valdes sulla fascia e il solito Doni in appoggio al neo acquisto Acquafresca.

Si gioca – Partita che parte subito su ritmi elevati, la Lazio parte con Foggia molto largo sulla destra andando a formare un vero e proprio tridente con Rocchi e Zarate. Proprio l’argentino al 3’ riceve palla a metà campo, galoppa palla al piede per diversi metri e serve una palla d’oro per Rocchi che tutto solo in area sparacchia clamorosamente alto. Passano pochi minuti e Brocchi mostra i propri limiti tecnici effettuando un retropassaggio suicida che innesca Acquafresca, il bomber dell’Under 21 si emoziona davanti a Muslera e calcia alto sopra la traversa. Gli orobici guadagnano metri di campo, il pressing asfissiante del centrocampo consente a Barreto di calciare per due volte dal limite ma la mira è da perfezionare. A spostare gli equilibri ci pensa Foggia, fin qui in ombra, che con un giravolta e un assist in scivolata taglia il campo a favore di Tommaso Rocchi che davanti a Consigli non sbaglia una seconda volta e insacca il goal dell’ 1-0. L’Atalanta perde fiducia, pochi minuti dopo Zarate parte dalla fascia sinistra, si accentra, salta quattro avversari ma al momento del tiro viene stoppato dall’intervento disperato di Bianco e Bellini. Succede poco altro fino al 43’ quando Kolarov chiede l’uno – due a Mauri e calcia dal lato corto dell’area sfiorando il palo alla sinistra del portiere nerazzurro.

Nessuna sostituzione da entrambe le parti, Atalanta che cerca il pareggio ma si ritrova esposta al contropiede laziale. Al 3’ ripartenza micidiale di Foggia che percorre tutta la fascia di competenza, rientra sul sinistro e calcia a giro, decisiva la deviazione di Bellini in corner. E’ solo un fuoco di paglia però perché la Lazio soffre, gli orobici pressano e Ballardini è costretto a ricorrere ai cambi. All’ 8’ Padoin mette in mezzo un innocuo cross su cui Brocchi si avventa di tacco lisciando la palla e smarcando di fatto Acquafresca in area, clamoroso l’errore del centravanti che da pochi metri calcia incredibilmente a lato! L’ingresso di Matuzalem giova alla manovra dei capitolini, il brasiliano innesca al 20’ Zarate che giunto sulla trequarti scarica una sassata rasoterra che lascia di sale Consigli ma si spegne di pochissimo sul fondo. Passano pochi minuti e l’ottimo Dabo si fa vedere in fase offensiva, gran cross per Rocchi che si coordina ottimamente ma scarica addosso a Consigli. L’Atalanta si getta all’arrembaggio, dubbi su un contatto Cribari – Tiribocchi ma le immagini sembrano dare ragione a Pierpaoli che lascia correre. Finale concitato con Padoin che sfiora il goal della domenica con un destro siderale dai 25 metri e Caserta che la palla buona sul piede preferito ma calcia malamente da buona posizione.

La chiave –
La tattica del fuorigioco della difesa bergamasca non funziona sempre a dovere, lasciando più volte la zona davanti a Consigli inesorabilmente scoperta. Nella prima occasione Rocchi spreca malamente ma alla seconda chance il capitano biancoceleste non perdona e decide il match.

La chicca – Il movimento di Tommaso Rocchi nell’azione del goal partita mette in mostra il colpo migliore dell’attaccante veneziano che parte sornione in posizione defilata dietro la linea difensiva, attende l’assist del compagno e taglia a fette la difesa avversaria con un movimento in diagonale che lo porta a rete. Eccellente.

Top&Flop – Bene Rocchi e Zarate, sempre pericolosi, Dabo entra nella ripresa e regala ordine e grandi interventi difensivi. Male Brocchi, da brividi alcuni interventi difensivi, Baronio paga a caro prezzo le recenti fatiche europee. Tra gli orobici spicca la sempre sapiente regia di Guarente e le qualità tecniche di Valdes, pericoloso fino alla sostituzione. Male uno spento Doni, preoccupante la prestazione di un disastroso Acquafresca.

Massimo Culello

venerdì 21 agosto 2009

Club BADI online


Al via l'iniziativa (già provata in passato) di costruire uno dei più grandi club online di tifosi biancocelesti.
BASTA INVIARE UNA MAIL ALL'INDIRIZZO manuelpablo1@katamail.com CON NOME COGNOME o NICKNAME (se non volete lasciare il cognome), NAZIONALITA', ANNO DI NASCITA NUMERO PREFERITO E SE VOLETE UNA VOSTRA FOTO. Presto sarà disponibile una pagina parallela al sito per ospitare tutti i membri del CLUB BADI. Qui sopra un fac-simile della tessera che vi verrà inviata via mail.

Il nome è BADI (Bianco Azzurri D'Italia)ma è ovviamente aperta a tutti: italiani e stranieri che tifano Lazio, visto l'affetto che mi arriva e che arriva a questo sito da varie parti del mondo, dalla Thailandia al Portogallo, dalla Cina al Canada, dall'Argentina alla Polonia, passando per Russia, Inghilterra, Francia,Grecia, Marocco, Turchia,ecc
Ringrazio i tifosi che mi contattano da ogni parte d'Italia e del mondo e colgo l'occasione per ringraziare due "collaboratori" in terra iberica:
Luis "el jefe" con cui la collaborazione iniziò durante una sua visita a Roma (in occasione del derby del 3-2 chiuso da Berhami al 92')
e il Ligallo Fondo Norte, gruppo Ultras di Saragozza a cui ho rilasciato anche un intervista.

-Manuel-

LAZIO-ELFSBORG 3-0...l'Aquila vola alto..


Anno nuovo, Lazio nuova. La compagine di Davide Ballardini inanella la seconda vittoria su due partite, segnale decisamente incoraggiante rispetto alla moltitudine di sconfitte della stagione passata. Il tecnico ravennate si affida alla linea mediana della Supercoppa, trovando in un ispirato Baronio il metronomo perfetto. Dopo qualche singhiozzo iniziale ci pensa Kolarov con un sinistro letale a portare in vantaggio i suoi, al resto pensa il fuoriclasse Mauro Zarate che prima raddoppia con un goal dei suoi e poi manda in porta Mauri per il 3-0 con un assist delizia per palati fini. Poca resistenza degli scandinavi, pericolosi con un palo di Avdic e nel finale di partita trovando sempre un attento Muslera.

In campo – Debutto ufficiale all’Olimpico e in Europa per coach Davide Ballardini che schiera la Lazio con la formazione vincente della Supercoppa Italiana eccezion fatta per Diakitè e Rocchi sostituiti da Cribari e Cruz. Spazio quindi al 4-4-2 mascherato con Matuzalem che si sposta a fare il vertice alto di centrocampo, per supportare la supercoppia argentina Cruz – Zarate. Il giovane tecnico degli svedesi Magnus Haglund risponde con la collaudata formazione che veleggia nei piani alti della prima divisione svedese. Manca il centravanti inglese Keene, squalificato, spazio quindi al solito 4-2-3-1 con Advic punta avanzata.

Si gioca – E’ subito una Lazio vivace in campo, conscia dei propri mezzi e vogliosa di chiudere in fretta il discorso qualificazione. Cruz mette giù sempre i lanci lunghi, Zarate stagna sulla trequarti sinistra e nei primi dieci minuti va per due volte vicino al goal dopo le sue oramai famose serpentine. Al 12’ però scorre un brivido freddo sulla schiena dei 20.000 presenti, al termine di un’azione confusa Avdic raccoglie palla e scarica a rete, il palo salva la Lazio e Muslera dalla capitolazione. E’ il momento di minore brillantezza dei padroni di casa, l’ Elfsborg sembra prendere bene le misure finché nella partita irrompe Kolarov; è il 24’ quando il terzino serbo scende sulla sinistra, salta Karlsson con una finta e dal limite corto sinistro dell’area scarica una saetta terrificante che si infila sotto la traversa di uno sconvolto Covic. 1-0, prodezza clamorosa del serbo. Non finisce qui l’arrembaggio, Zarate dopo alcuni dribbling inefficaci ci riprova al 35’ con risultati decisamente diversi, discesa in slalom dalla sinistra e destro a giro nell’angolino imprendibile per l’incolpevole Covic. 2-0, partita in ghiaccio. Lazio che avrebbe la possibilità di chiudere il discorso pochi minuti dopo quando Brocchi serve una palla verticale eccellente per Cruz che calcia di sinistro chiudendo però troppo l’angolo.

Ripresa con gli stessi effettivi. Lazio pericolosa più volte su calci piazzati di Baronio, l’occasione migliore capita però a Zarate che ruba palla ad un ingenuo Floren, entra in area ma invece del tiro cerca l’assist al centro intercettato dalla difesa scandinava. Ancora il folletto argentino pochi minuti dopo si esibisce nell’ennesimo slalom speciale e mette in mezzo per Cruz che non ci arriva. Gli svedesi si risvegliano intorno a metà tempo e creano due clamorose palle goal con Danielsson che sfiora prima il palo e poi la traversa trovando pronto l’ottimo Muslera. Al 23’ va però ancora in onda sul canale principale lo Zarate show; Maurito riceve palla, punta l’area avversaria e serve un cucchiaio perfetto per l’inserimento di Mauri che stoppa di petto e gira a rete col sinistro per il 3-0. Solita girandola di cambi nel finale, l’ Elfsborg cerca di limare lo svantaggio con Ishizaki ma Siviglia salva sulla linea e chiude di fatto il match.

La chiave – Il centrocampo laziale fa un gran lavoro in possesso palla e non. Matuzalem svaria dietro le punte ottimamente e dà sempre riferimento ai compagni, Brocchi e Mauri sgobbano su e giù per le fasce e Baronio dà ordine e geometrie alla squadra. Un capolavoro di mister Ballardini…

La chicca – Come al solito nella rubrica dedicata alle perle della serata ci troviamo lui, Mauro Matias Zarate da Haedo. Il talento argentino semina giocate d’alta scuola per tutta la partita trovando la massima espressione con il morbido cucchiaio con cui manda in porta il compagno Mauri. Giù il cappello…

Top&Flop – Solo promossi nella bella Lazio serale, su tutti uno Zarate e Kolarov autori degli importantissimi goals del primo tempo. Tra gli svedesi si salvano un sempre temibile Danielsson, il redivivo Svensson e il corazziere Avdic, abbandonato a sé stesso lì davanti. Male la difesa nel complesso, Haglund avrà parecchie cose da rivedere in vista del match di ritorno.

mercoledì 19 agosto 2009

avv.Gentile: "Pandev mostra i muscoli?..Anche la Lazio"


''Il mobbing, secondo la giurisprudenza, non c'entra nulla con questa vicenda. I muscoli li mostra Pandev, i muscoli li mostrera' anche la Lazio a malincuore. Questa querelle rischia di essere inutile e negativa''. Gianmichele Gentile, legale della Lazio, ai microfoni di Radio Radio TV commenta cosi' la posizione assunta da Goran Pandev, l'attaccante macedone che intende lasciare la societa' biancoceleste. Pandev, finito ai margini del progetto tecnico dell'allenatore Davide Ballardini, attraverso l'avvocato Mattia Grassani ha inviato al club un telegramma chiedendo il reintegro nel gruppo dei titolari.

martedì 18 agosto 2009

Il nuovo Baronio


Se una storia incredibi­le c’è, in questa estate laziale, è quella che risponde al nome di Roberto Baronio. Dimenti­cato e titolare, contestato e ap­plaudito: in 25 giorni si è rivol­tato il mondo.

Gli brillavano gli occhi, due sere fa all’Olimpi­co, dopo quel rigore decisivo contro l’Osasuna. Non sarà un valso un trofeo da mettere in bacheca, però Baronio ha esul­tato e poi se n’è andato in soli­taria a raccogliere gli applausi sotto la curva Nord, lanciando la maglia ai tifosi.

Basterebbe già questo a fare notizia. Ma c’è di più: Baronio ha stregato Ballardini. Con l’assenza di Le­desma, l’ex tecnico del Paler­mo non ha esitato a dargli fidu­cia. Lui in campo, non altri. Non Dabo, ad esempio, che a Pechino è entrato solo nel se­condo tempo.

Non Firmani, che Ballardini non vede e che sembra destinato a lasciare la Lazio: su di lui ci sono Bologna e Celtic. Non Matuzalem, che giostra qualche metro più avanti. Il titolare è Baronio, po­che storie. I 90 minuti con l’Osasuna sono solo l’ultima conferma. Sarà lui in campo nel preliminare con l’Elfsborg, idem in campionato con Ata­lanta e Chievo, se Ledesma non chiarirà la sua posizione con Lotito.

Baronio, intanto, si go­de il suo momento. «Non dove­vo neppure partire per il ritiro, ora sono qui a festeggiare la Supercoppa. Pensate un po’ co­me mi sento...», disse il centro­campista a Pechino. Come dar­gli torto.

E così, mentre gli al­tri giravano il campo, lui al Bird’s Nest con il telefonino in mano scattava foto a non fini­re. Una giornata da ricordare. Specie dopo quello che gli era successo ad Auronzo. Il giorno dell’arrivo in ritiro disse: «La Lazio non crede in me, spero che Ballardini almeno mi valu­ti e poi decida se vendermi».

Il pomeriggio stesso Baronio eb­be un duro confronto con qual­che tifoso che lo aveva apostro­fato in maniera pesante. Poi iniziò l’ora del lavoro. E quan­do Ballardini cominciò a capi­re che in Cina Ledesma non sa­rebbe andato, ecco allora cre­scere in maniera esponenziale le quotazioni di Roberto. Fino al rigore di due sere fa: inutile forse, ma di sicuro un segno del destino.

E così, sicco­me alle sorprese non c’è mai fi­ne, ecco l’accoglienza calda dei tifosi all’Olimpico e gli olè dopo un tackle in scivolata nel primo tempo. Come a riscopri­re uno che ha vestito la maglia della Lazio per la prima volta una vita fa, nel 1996. «Purtrop­po non ho mai trovato un alle­natore che preferisse piazzare davanti alla difesa uno con le mie caratteristiche — ha detto in passato Baronio —, non ho avuto la fortuna che invece ha avuto Pirlo».

Con Delio Rossi il rapporto era ai minimi termi­ni. Con Ballardini tutto è cam­biato, scontato dirlo. E così mai la Lazio avrebbe immagi­nato di dover temporeggiare con il Bari, che qualche giorno fa si era interessato al cartelli­no del centrocampista. «Rober­to piace a Ballardini, entro la fine del mese prenderemo una decisione definitiva», ha spie­gato il d.s. Tare. Ma una cessio­ne a questo punto sarebbe co­me rivoltare il mondo un’altra volta. E a Baronio il lato giusto della storia sembra questo qui.

-gazzetta dello sport-

venerdì 14 agosto 2009

LAZIO-OSASUNA 1-1(5-4 d.c.r.)


E' stata una vera e propria festa quella della Lazio stasera all'Olimpico. Prima della sfida nel trofeo Sky con l'Osasuna, i biancocelesti, di fronte a 15.000 spettatori, hanno presentato la nuova rosa ed hanno messo in mostra la Coppa Italia e la Supercoppa Italiana da poco conquistata.
Dopo la festa, è stata però l'ora di scendere in campo. La prima frazione di gioco ha visto l'Osasuna farsi preferire nei primi 15 minuti di gioco, dove gli spagnoli si sono fatti preferire, soprattutto grazie all'ottima vervè di Juanfran.
E' proprio il capitano spagnolo che sigla il vantaggio al 22' minuto, sfruttando un errore in disimpegno di Kolarov.
Subito il gol dello svantaggio, la Lazio riesce ad organizzarsi, anche grazie all'ottimo movimento di Cruz, che fa salire bene la squadra. A regalare il pareggio ai biancocelesti ci pensa però Zarate al 36' minuto, con un tap-in ravvicinato, dopo essere stato servito da un cross rasoterra dalla destra di Brocchi.
Nella seconda frazione di gioco le molte sostituzioni, come capita spesso nel calcio d'estate, non favoriscono lo spettacolo. A cercare di evitare i calci di rigore per assegnare il trofeo ci provano Foggia, molto mobile, e Zarate, che alterna momenti di estraneità dal match ad azioni palla al piede che entusiasmano i presenti all'Olimpico.
Ai rigori il protagonista è Muslera, che con due rigori neutralizzati regala il trofeo alla Lazio.

IL TABELLINO
LAZIO-OSASUNA 1-1 (5-4 d.c.r.)
Marcatori: 22' Juanfran (O), 36' Zarate (L)
Sequenza rigori: Punal (O) gol, Lichtsteiner (L) gol, Juanfran (O) gol, Zarate (L) palo, Pandiani (O) gol, Dabo (L) gol, Galan (O) palo, Radu (L) traversa, Dady (O) parato, Meghni (L) gol, Vadocz (O) parato, Baronio (L) gol

Lazio (4-4-2): Bizzarri (61' Muslera), Scaloni (46' Lichtsteiner), Cribari, Siviglia (46' Diakite), Kolarov (46' Radu), Baronio, Brocchi (61' Dabo), Eliseu (46' Del Nero), Foggia (71' Meghni), Cruz (63' Matuzalem), Zarate. All: Ballardini

Osasuna (4-4-2): Ricardo, Miguel Flano (81' Josexto), Azpilicueta, Sergio, Esparza (62' Monreal), Ruper (73' Vadocz), Calleja, Punal, Juanfran, Pandiani, Aranda (73' Dady). All: Camacho

Arbitro:
Trefoloni

giovedì 13 agosto 2009

STASERA LA PRESENTAZIONE


Innanzitutto le rassicu­razioni sanitarie: l’ungherese Vadocz dell’Osasuna, colpito da influenza suina nel mese scorso, è guarito. Dopo qual­che giorno a casa, è tornato al lavoro con i compagni. Dun­que, tranquilli: nessun rischio di contagio.

Scherzi a parte. L’unico contagio in casa Lazio in queste ore è quello dell’entu­siasmo. Quasi duemila perso­ne ieri pomeriggio hanno fe­steggiato la squadra a Formel­lo dopo la vittoria in Supercop­pa. E stasera il trofeo «cinese» e la Coppa Italia saranno le grandi protagoniste della pre­sentazione prima della partita.

Ma in fondo, il tema resta sempre quello: i tre dissidenti. De Silvestri ieri si è infortunato con l’Under 21 (di­storsione al ginocchio destro) e stasera non dovrebbe torna­re in tempo. In dubbio la pre­senza di Pandev, ieri sera in gol contro la Spagna.

Ledesma è l’unico sicuro di esserci, alme­no alla presentazione: prevedi­bile che l’accoglienza non sia delle migliori, da parte dei 20 mila spettatori previsti. In cam­po, invece, l’argentino manche­rà: colpa di una forte contusio­ne al ginocchio sinistro rime­diata in allenamento. Ma forse per lui sarà più importante il post partita: possibile un incon­tro con Lotito di rientro da Cor­tina, anche se le ultime parole del presidente non aiutano a ri­comporre lo strappo.

Lo strap­po invece non c’è stato con Lu­gano: la Lazio è tranquilla, no­nostante l’interessamento del­la Fiorentina, e conta di chiude­re l’affare nelle prossime ore. Lugano o no, per Bal­lardini quello di stasera è un test importante a una settima­na dal playoff di Europa Lea­gue. Il tecnico deve ancora sce­gliere definitivamente un mo­dulo: finora ne ha messi in cam­po cinque. Stasera saranno an­cora ammessi gli esperimenti. Poi, si farà sul serio.

Gazzetta dello Sport

mercoledì 12 agosto 2009

Conosciamo l'Elfsborg...


Il nome non è altiso­nante, ma l’Elfsborg, la squa­dra svedese che la Lazio dovrà affrontare nel playoff di Euro­pa League (andata 20; ritorno 27 agosto) non sarà un cliente co­modo.
Intanto perché si tratta di una formazione scandinava e, in quanto tale, nel pieno del­l’attività agonistica ad agosto. E poi perché è una squadra dai piani alti in Svezia. Nel 2006 ha addirittura vinto lo scudetto (il quinto della storia con due cop­pe nazionali e una supercoppa svedese). Attualmente occupa la terza posizione.
La stella del­la formazione è il capitano An­ders Svensson, 33 anni, 90 par­tite in nazionale, tornato a casa dpo aver giocato con il Sou­thampton. Ma il segreto della squadra è il giovane allenatore Magnus Haglund: in Svezia lo considerano il nuovo Eriksson.
L’Elfsborg gioca a Bo­ras, un piccolo centro nella par­te meridionale della Svezia. Bo­ras è famosa soprattutto per il suo zoo. I tifosi dell’Elfsborg, caldi e pittoreschi, sono chiama­ti Gooligans, ossia Holligan gial­li, dal colore della squadra di ca­sa. Molto bello lo stadio che è stato costruito nel 2005.
Il man­to erboso è sintetico, una parti­colarità che già comincia a met­tere i brividi alla Lazio. Confor­tante è, invece, il recente prece­dente con il calcio italiano: 6-­1 per la Fiorentina nella Coppa Uefa 2007-08.

martedì 11 agosto 2009

10 SUCCESSI IN 11 ANNI...SOLO L'INTER HA VINTO COME NOI


La presidenza attuale ha infilato due coppe in tre mesi, riprendendo la grandissima serie inaugurata nel 1998 Il bilancio è di uno scudetto quattro coppe Italia tre Supercoppe italiane una Coppa delle Coppe e una Supercoppa europea

« Dovremo diventare bravi quanto l’Inter o anche più bravi» . Poche parole, ma chiare: Ballardini si era espresso così il giorno prima della fina­le di Supercoppa con l’Inter. Un dato è sicuro. Con il trionfo di Pechino, la Lazio ha raggiunto l’Inter per numero di trofei vinti negli ultimi dodici anni. Sono due per la gestione Lotito negli ultimi novanta gior­ni. Sono dieci compren­dendo l’era Cragnotti, quindi dalla stagione ’97/98. Lazio e Inter le più titolate d’Italia tra fine an­ni Novanta e Duemila.
L’epopea cragnottiana venne avviata proprio dal successo in Coppa Italia contro il Milan. L’anno do­po i biancocelesti centra­rono una doppietta: la Su­percoppa italiana a Torino con la Juventus, la vittoria di Birmingham nell’ultima edizione del­la Coppa delle Coppe nel maggio succes­sivo. Nell’anno di grazia 99/2000 una tri­pletta: alla fine dell’estate il trionfo sul Manchester United nella finale di Su­percoppa europea a Montecarlo, quindi lo scudetto e la Coppa Italia a maggio. Poi, nella finale di Supercoppa italiana all’Olimpico con l’Inter di Lippi ( 4- 3), l’ultimo successo di Eriksson e della ge­stione Cragnotti. Tre anni di digiuno e il 12 maggio 2004, pochi mesi prima del­l’ingresso in società di Lotito, un’altra Coppa Italia. Un successo per salutare l’uscita di scena di Mancini allenatore sotto la gestione Capitalia legata al pre­sidente Longo e all’ammi­nistratore delegato Giu­seppe Masoni.
Con Lotito, la società biancoceleste ha avviato il risanamento economico, ha smaltito i debiti accu­mulati dalle gestioni pas­sate, ha cominciato a co­struire per il futuro. Un anno complicato il primo, concluso dalla salvezza con Papadopulo in panchi­na. Poi il ciclo avviato da Delio Rossi, un sesto e un terzo posto, la qualificazio­ne ai gironi di Champions League, gli ultimi due campionati senza grandi soddisfazioni, ma la Coppa Italia - storia di tre mesi fa - per concludere un perio­do di lavoro e portare a casa il primo tro­feo dell’attuale gestione. A meno di no­vanta giorni di distanza, è arrivato il suc­cesso di Pechino. Uno spot per la socie­tà biancoceleste fuori dal campo e un premio al lavoro di Ballardini.

lunedì 10 agosto 2009

DELIO: "Complimenti per la Supercoppa"


"Complimenti a chi è andato in campo, a chi non ha potuto giocare e a chi diretto questa squadra, sono loro che hanno giocato questa partita ed è giusto che siano loro a gioire". Delio Rossi rende merito al suo ex club per la vittoria della Supercoppa Italiana. "Penso sia stata una gara sofferta - dice l'ex tecnico laziale a Sky Sport 24 - ma è importante partire col piede giusto, è una vittoria che dà grande stimolo, grande prospettiva per il futuro anche se parliamo sempre del calcio d'agosto". Rossi torna anche sul discorso dei tre "dissidenti". "Penso che sia un problema economico, di contratto - dice Rossi a proposito dei tre - non di valore tecnico. Secondo me il vero problema è che non si doveva arrivare a questa situazione, si doveva affrontare prima, adesso la situazione si è incancrenita"

sabato 8 agosto 2009

LA SUPERCOPPA E' DELLA LAZIO!


PECHINO, 8 agosto - Niente titulo per Mourinho e l'Inter. La Lazio, data come agnello sacrificale pronta a farsi azzannare da Eto'o e Milito, piazza un uno-due micidiale nel secondo tempo che stordisce i nerazzurri e la porta alla vittoria.

LAZIO SPIETATA -
La squadra di Mourinho viene colpita proprio mentre sembrava essere sul punto di segnare. La Lazio sembrava alle corde. Eto'o e Stankovic stavano martellando Muslera, decisivo in almeno tre interventi. Poi entra in gioco anche la fortuna. Punizione di Kolarov deviata, palla a Matuzalem che spara su Julio Cesar. Il pallone colpisce il volto del brasiliano e carambola in rete. L'Inter allora prova a reagire e si riversa nella metà campo biancoceleste. Ma nel giro di tre minuti Rocchi si ritrova solo, lanciato verso l'area nerazzurra. L'attaccante beffa Julio Cesar con un pallonetto.

REAZIONE INTER -
Reazione rabbiosa dell'Inter che continua a premere e ad essere pericolosa soprattutto con Eto'o e Milito. E' proprio il camerunense ad accorciare le distanze: ingenuità di Dabo che perde palla, Balotelli gliela ruba e lancia l'attaccante: tiro potente e gol.

LA LAZIO TRIONFA -
Prosegue il forcing dell'Inter che porterebbe anche al gol del pareggio. Ma l'arbitro annulla giustamente per fuorigioco di Eto'o su tiro di Milito. La partita finisce praticamente qui. La Supercoppa è della Lazio. L'Inter gioca anche bene, ma è poco concreta. Insomma, non un bell'inizio per Mou.

venerdì 7 agosto 2009

Probabili formazioni per la Supercoppa


A meno di 72 ore dal fischio d'inizio della Supercoppa Italiana, Mourinho ha già ne delineata in mente la formazione, che si schiererà con il consueto 4-3-1-2 e le formazione pressoché titolare, che prevede: Julio Cesar in porta; una difesa composta da Maicon, il neo-acquisto Lucio al fianco di Samuel e capitan Zanetti a sinistra; centrocampo composto da Muntari, Cambiasso e Thiago Motta ed infine Stankovic (in attesa dell'arrivo di un trequartista richiesto dal tecnico) agirà ancora da trequartista dietro a Milito ed Eto'o. Undici pratiamente definito anche per Ballardini, il quale, dopo gli innumerevoli esperimenti estivi, pare aver scelto il modulo più conosciuto dai suoi calciatori, il classico 4-4-2. L'allenatore ravennate si porta dietro un solo dubbio, il quarto di centrocampo a sinistra, con Eliseu che scala posizioni a vantaggio di Foggia. Ecco la probabile formazione biancoceleste: Muslera, Lichtsteiner, Siviglia, Cribari, Kolarov, Brocchi, Dabo, Matuzalem, Eliseu (Foggia), Zarate e Rocchi.

ROBERTO GENTILI

SORTEGGI EUROPA LEAGUE: LAZIO-ELFSBORG


A Nyon sono appena iniziati, con un sentito ricordo di Bobby Robson, i sorteggi per il play-off di Europa League.
"Nessuna forma di razzismo verrà tollerata". Così il delegato Uefa che si sta apprestando a dare il via ai sorteggi con la partecipazione di Giorgio Marchetti.
Si parte, il Paok di Salonicco è la prima squadra sorteggiata, affronterà l'Heerenveen.
Terminato il sorteggio del Primo gruppo inizia quello del gruppo 2.
Iniziano gli accoppiamenti per il terzo gruppo nel quale è inserito anche la Roma, i giallorossi affronteranno gli sloveni del Kosice. Via col quarto gruppo nel quale si trova la Lazio. I biancocelesti pescano gli svedesi dell'Elfsborg.
Ecco il gruppo 5 quello in cui è inserito il Genoa. L'Aston Villa pesca il Rapid Vienna, la Steua Bucarest il Saint Patrick. Sparta Praga-Maribor, Zenit-Nacional.
L'avversaria del Genoa è l'Odense. I Grifoni tornano in Europa partendo dalla Danimarca.
Evitati i pericoli Zenit e Aston Villa la squadra di Gasperini il 20 e 27 agosto si troverà di fronte una squadra sicuramente alla portata.

Nel giorno dei sorteggi per le competizioni europee, il nuovo portiere del Genoa Amelia rilascia la sua prima dichiarazione dopo l'arrivo: «Vengo in una grande piazza, sento già la tensione dell’Europa». In vista delle sfide continentali, parla anche il centrocampista Kharja: «Il 20 Agosto saremo all’altezza della situazione».

giovedì 6 agosto 2009

NIENTE PIU' LAZIO PER BENGSTON



Obiettivo di mercato sfuggito per la Lazio di Lotito.
I biancocelesti hanno infatti perso la possibilità di assicurarsi le prestazioni del giovande difensore svedese Rasmus Bengtsson.
Il 23enne difensore, che militava nelle fila del Trelleborg, ha infatti firmato con i tedeschi dell'Hertha Berlino un contratto sino al 2012.
Oltre alla Lazio sul giocatore c'era stato anche l'interessamento del Psv Eindhoven.

mercoledì 5 agosto 2009

CIAO GIULIANO: ANCHE TU NEL PARADISO DEGLI EROI


Il 5 agosto del 2005 Giuliano Fiorini ci lasciava. "Fu lui a segnare quel gol grazie al qual siamo ancora in vita...Giuliano Fiorini" questa la frase con la quale il nostro Direttore Guido De Angelis lo ha ricordato il giorno del centenario. Oggi lo ricordiamo nel nostro video del giorno. Ciao Giuliano...bomber e uomo vero

Quattro anni fa, il 5 agosto del 2005, ci lasciava il grande Giuliano Fiorini.
"Fu lui a segnare quel gol grazie al qual siamo ancora in vita...Giuliano Fiorini" questa la frase con la quale il nostro Direttore Guido De Angelis lo ha ricordato il giorno del centenario.
Il 9 gennaio del 2000 Giuliano Fiorini era in campo, insieme a quei compagni con cui nel 1987 realizzò l'impresa più drammatica e emozionante della nostra storia.
Giuliano verrà sempre ricordato come il bomber più amato dai tifosi biancocelesti.
E oggi a lui dedichiamo il video del giorno.

Basterà andare sulla sezione video per ammirare un video che la nostra redazione gli ha dedicato.

"Ciao Bomber... anche tu nel paradiso degli eroi"

da: lazialità.it