venerdì 28 maggio 2010

Dalla Spagna: "Kolarov ha firmato per il Real"


"Aleksandar Kolarov si è già legato al Real Madrid": lo scrivono con assoluta certezza nella penisola iberica, in cui viene precisato che l'accordo tra l'esterno serbo ed il club spagnolo verrà reso pubblico 24 ore dopo la presentazione ufficiale di Josè Mourinho, che nei prossimi giorni si svincolerà definitivamente dall'Inter. Il numero 11 biancoceleste, ora in Austria con la sua nazionale per preparare il Mondiale del Sudafrica, passerà a Madrid per una cifra pari a 18 milioni di euro, battento proprio la società meneghina che non potrebbe assicurare a Lotito tanto contante cash. Un'operazione all'estero che permetterebbe al club capitolino di liberare una casella da extracomunitario.

mercoledì 26 maggio 2010

FARAONI FRA CHELSEA E MANCHESTER UTD


E’ una promessa, un ragazzo di sicuro avvenire. In questa stagione ha impressionato tutti, dimostrando qualità, grinta e una personalità da vendere. Marco David Faraoni, però, dalla prossima stagione non farà più parte della Lazio. Il rinnovo non arriva, l’accordo con Lotito non c’è. L’Inter sembrava la squadra in pole position per assicurarsi le prestazioni del ragazzo, ma nelle ultime ore grandissimi club europei si sono fatti avanti: "Marco non andrà all’Inter" ha dichiarato l’agente(Giovanni Bia) a Cittaceleste.it. Il suo futuro è all’estero: "In questi ultimi mesi abbiamo ricevuto offerte da Chelsea e Manchester utd: intorno al 10 Giugno comunicheremo la nostra scelta. Ora il ragazzo è concentrato sulla fase finale del campionato Primavera" ha concluso il procuratore. Macheda, D’Alessandro, Kasami e ora Faraoni: l’ennesima sconfitta....

Cittaceleste

Gianluca Cherubini

sabato 22 maggio 2010

INZAGHINO appende gli scarpini al chiodo


Simone Inzaghi farà l'allenatore nelle giovanili: era l'unico reduce dello scudetto di Cragnotti. Memorabile la notte in cui realizzò un poker contro il Marsiglia: prima di allora, solo Van Basten era riuscito ad arrivare a tanto.

Anche l'ultimo campione d'Italia della Lazio di Sergio Cragnotti se ne va: Simone Inzaghi ha deciso di chiudere con un anno di anticipo la sua carriera da calciatore. Dopo undici stagioni in biancoceleste - interrotte da una breve esperienza alla Samp - l'attaccante piacentino appende gli scarpini al chiodo. Ironia della sorte, la decisione arriva nel giorno stesso in cui «Pippo» firma il prolungamento contrattuale con il Milan. Inzaghino resterà comunque legato all'ambiente biancoceleste: sarà uno dei tecnici del settore giovanile. Con la Lazio ha vinto moltissimo: una Supercoppa Europea, uno scudetto, 3 coppe Italia, 2 Supercoppe italiane.

Eppure la sua esperienza con l'aquila sul petto non era iniziata nel migliore dei modi. Una scarpata ricevuta da Stam aveva bruscamente interrotto la sua prima sfida giocata con la maglia laziale, nella magica notte di Montecarlo: alla fine i suoi compagni riuscirono comunque ad avere la meglio sugli Invincibili del Manchester United grazie a un gol di Salas, entrato in campo per sostituirlo. Fu comunque un anno ricco di successi: al termine di una stagione trionfale fu il miglior cannoniere laziale in assoluto con 19 gol. Sette centri in campionato, tre in Coppa Italia, nove in coppa Champions League, gol pesanti che consentirono alla formazione guidata da Eriksson di dominare in Italia e di salire sul tetto d'Europa.

Memorabile la notte in cui riuscì a realizzare un poker contro il Marsiglia: prima di allora, solo Marco Van Basten era riuscito ad arrivare a tanto. Quattro gol in settanta minuti, e un rigore calciato tra le braccia del portiere francese porato che gli avrebbe consentito di essere l'unico, nella storia del calcio, a segnare cinque gol in un'unica partita di Coppa dei Campioni. Resta comunque il miglior cannoniere europeo della storia della Lazio, una storia secolare fatta di grandissimi goleador.

Fonte: Il Tempo

venerdì 21 maggio 2010

PRESO PINTOS


ROMA, 21 maggio - La nuova Lazio parte dalla fascia destra. Ieri sera Daniel Fonseca era di nuovo in riunio­ne con Lotito a Villa San Sebastiano. Da giorni non si discute più del rinnovo di Muslera, che aveva firmato prima di partire per l’Uruguay e rispondere alla convocazione del ct Tabarez. Sul tavolo il cartellino di Pablo Pintos e lo scambio di fax con il San Lo­renzo de Almagro. Operazione in fase di chiusura, si tratta sulla ba­se dei 2,5 milioni di euro, pronto un contratto sino al 30 giugno 2015. Pablo Cesar Pintos Cabral, detto Pintos, compirà 23 anni il primo luglio. E’ uruguaiano, dovrà essere tesserato come extracomu­nitario.

DUELLO - Sta bruciando la concor­renza di Clemente Rodriguez, ar­gentino, terzino destro dell’Estu­diantes La Plata, che il ct Marado­na ha inserito nella lista dei 23 del­la Seleccion per il Mondiale in Su­dafrica. La società biancoceleste, però, non appare intenzionata in questa sessione di mercato ad ampliare la colo­nia argentina di Formello. E poi, tra i due ester­ni, la scelta sta ricadendo su Pintos per una que­stione d’età (Rodriguez ha 28 anni) e di caratte­ristiche fisiche. L’uruguaiano appare più poten­te. Gli operatori di mercato ne parlano benissi­mo, è in grado di percorrere tutta la fascia, ha ve­locità e dribbling, usa anche il sinistro, non solo il destro. Promette.

CONFRONTI - Con un eccesso di euforia è stato paragonato a Maicon. Magari. Non risulta che Pintos sia stato convocato per il Mondiale in Su­dafrica da Tabarez. Tare, che prima di riscattar­si con il brasiliano Dias l’estate scorsa aveva scelto Eliseu, lo stava seguendo da tempo: due mesi fa è entrato in azione e ha allertato Fonse­ca, bloccando in gran segreto il giocatore. Nell’ul­tima settimana l’operazione è entrata in dirittu­ra d’arrivo, l’hanno portata avanti il manager di Muslera e Tare. La notizia è rimbalzata da Roma. In Argentina, sino a ieri mattina, non sapevano niente e non se n’era affatto parlato.

Fabrizio Patania

giovedì 20 maggio 2010

Per l'attacco idea Giuseppe Rossi


Costa troppo (14 milioni), ma la Lazio potrebbe arrivarci con una cessione eccellente. Nel piano di Reja - tra le altre cose - è previsto l'innesto di due centrocampisti al fianco di Ledesma e di un attaccante. Lo stesso tecnico friulano ieri a Radio Radio ha detto che "a seconda di come si svilupperà il mercato si potrà anche giocare con il 4-2-3-1. Con Lazio e Napoli ho utilizzato la difesa a tre per necessità, ma io ho sempre giocato a quattro". Reja stima tantissimo Rossi e in una Lazio a forma di 3-4-3 o 4-2-3-1 servirebbero attaccanti esterni di un certo livello e con certe caratteristiche. E il ragazzo nato in New Jersey in questo senso sarebeb l'ideale.

Giuseppe Rossi è reduce da una stagione agrodolce in Spagna con il Villarreal dove, come la Lazio, non ha conquistato la possibilità di giocare in Europa la prossima stagione. Il suo manager, Andrea Pastorello, ha spiegato a calciomercato.it che il suo assistito piace a molte squadre italiane, specie a Juventus e Fiorentina. I bianconeri partirebbero avvantaggiati per il solo fatto di disputare una competizione continentale, anche se la preparazione dovrà iniziare prima degli altri. Rossi invece, che spera di essere confermato da Lippi al Mondiale in Sud Africa, andrebbe in vacanza soltanto a luglio (a seconda della strada che farà l'Italia) e potrebbe anche decidere di prendersi un anno semi-sabatico in Europa. Il Mondiale poi "può essere una cosa in più", ha proseguito il suo agente - "ma non credo che influisca più di tanto in ottica mercato".

martedì 18 maggio 2010

REJA: "La Lazio punta su Zarate"


«Zarate è un giocatore importante, un talento calcistico su cui dovremo fare affidamento». Edy Reja chiude così la lunga diatriba con l’attaccante argentino. La nuova Lazio dovrà ripartire da lui, ma a certe condizioni: «Dovrà cambiare mentalità ed atteggiamenti - ha detto -. A me piacciono giocatori che lavorano per la squadra non per il pubblico. Quando capirà questo concetto diventerà di caratura internazionale e fondamentale per noi». Il tecnico punta all’Europa «perché c’è il potenziale per farlo» e indica il percorso da seguire: “Sfoltire la rosa, poi rinforzarla con quattro elementi: «Ledesma è un leader di centrocampo, Floccari uno dei giocatori più importanti in Italia. Kolarov e Lichtsteiner? Io devo ripartire dai giocatori di quest’anno, poi vedremo come evolverà il mercato, in ogni caso ci rinforzeremo». La chiusura è un appello a Lotito: «Vorrei che facesse un passo verso il pubblico».
Anche Ledesma sollecita il presidente: «Vorrei restare a vita, ma attendo una chiamata». Criptico il diesse Tare sul mercato: «Tutte le situazioni sono da valutare ma con un paio di innesti giusti, lotteremo per i primi posti».

lunedì 17 maggio 2010

MOU: "Due titoli per noi, uno per la Lazio, ZERO per le altre"


Un Jose Mourinho raggiante ha rilasciato alcune brevi dichiarazioni ai microfoni di Mediaet Premium, ecco quanto evidenziato da Lalaziosiamonoi.it: “Due tituli per noi? Si, due per noi, uno per la Lazio e zero per Milan, Juventus e Roma. Ma non è che voglio offendere le altre squadre, questa è la realtà…”

domenica 16 maggio 2010

VOLEVANO VINCE MA...

LAZIO-UDINESE 3-1...partita e tabellino


Gara tra due formazioni che non hanno più nulla da dire in campionato. Eppure lo spettacolo ne risente meno del previsto: le squadre si battono proponendo uno spettacolo tutto sommato piacevole. Passa la Lazio che si fa riagguantare alla mezzora, ma che a cavallo tra primo e secondo tempo chiude la partita. Un goal mangiato a testa e l’espulsione di Isla per proteste dopo la mezzora. Questa è l’ultima di Lazio e Udinese.

In campo – Formazioni rimaneggiate, più per la scarsa importanza della gara e per non rischiare gli acciaccati, che per effettive esigenze tecnico-tattiche. Berni quindi in porta, con Muslera verso la Nazionale uruguayana. In difesa la tallonite di Radu concede forse l’ultima gara in biancoceleste a Siviglia. Anche i fastidi muscolari di Lichtsteiner e Kolarov regalano spazio agli esterni di ripiego, Scaloni e Del Nero. Idem per Mauri, sostituito da Hitzlsperger. In avanti Zarate ancora in panchina. Udinese con due giovanissimi come portieri: Romo titolare anche della primavera, Bucuroiu in panchina. Inler a casa per problemi fisici, Asamoah e Isla in mezzo assieme a Pepe. In avanti Sanchez e Di Natale a supporto di Floro Flores.

Si gioca – I ritmi all’inizio troppo blandi fanno confermare erroneamente la scarsa importanza della partita ai fini della classifica. In realtà dopo i primi minuti di timida offensiva bianconera, anche la Lazio si sveglia dal torpore e insieme all’avversario mette in piedi un primo tempo piuttosto piacevole. La fanno da padrone i tiri da fuori, Sanchez e Floro Flores da una parte, Brocchi dall’altra. Ma è l’inatteso Hitzlsperger a sbloccare il risultato al 16’: con una gran botta di mancino, The Hammer buca il giovane Romo grazie anche a una deviazione di Domizzi. La Lazio prende coraggio e avanza il baricentro, ma la parentesi di capitan Di Natale alla mezzora ristabilisce la parità: azione personale dalla sinistra ad accentrarsi e a bersi l’imbambolato Siviglia, rasoterra sul primo palo e angolino pescato in pieno. Neanche un tempo per Isla, che si fa prima ammonire per trattenuta, poi espellere al 38’ per proteste, in parte giustificate da un fallo di Ledesma ai danni di Floro Flores non sanzionato dall’arbitro di Torre Annunziata. I biancocelesti continuano però ad attaccare e solo due miracoli di Romo negano il goal a capitan Rocchi. Ma non può nulla quasi allo scadere sul gran tiro a giro di Floccari al termine di un’azione spettacolare conclusa dalla sponda del capitano biancoceleste per l’ex-Genoa.

I ritmi nella ripresa non calano e la Lazio, forte del vantaggio e della superiorità numerica gioca con più tranquillità e spazi. Neanche dieci minuti e l’eroe della salvezza biancoceleste, Brocchi, mette il sigillo alla gara: riceve palla sulla sinistra al limite, si accentra saltando due uomini e infila rasotera Romo sul suo palo. L’Udinese però avrebbe l’occasione ghiotta per accorciare le distanze, ma è davvero incredibile l’erroraccio di Sanchez sotto porta, servito egregiamente in contropiede da Di Natale partito forse oltre la linea dei difensori. Tiro quasi a porta vuota e palla che sorvola la traversa. Anche il promettente Cuadrado abbozza una bell’azione personale da lontano, ma il rasoterra è troppo debole per impensierire Berni. Si mette sempre più in mostra Romo, che nega anche un goal praticamente fatto a Floccari, pescato da un lancio tutto solo oltre la linea difensiva bianconera. Ma il portierino venezuelano non si intimorisce e ipnotizza l’attaccante che gli tira addosso. Minuti finali di marca bianconera per accorciare almeno le distanze, con la Lazio che tenta di approfittare dei contropiedi in undici contro dieci, ma non succede più nulla.

La chiave – Trovare tanti demeriti all’Udinese non sembra giusto. Semplicemente il gioco biancoceleste dall’avvento di Reja è più brillante e anche col rimaneggiamento della formazione la lazio si impone meritatamente, agevolata certamente anche da quasi un’ora di superiorità numerica.

La chicca – Inutile non citare il pregara, col giro di campo di Dabo. Toccanti le lacrime di commozione del centrocampista, legato a questa maglia da diversi anni. Una carriera da chiudere a casa, in Francia, che non gli farà certamente scordare l’avventura biancoceleste.

Top&Flop – Nella Lazio si mette in mostra Hitzlsperger, ma nella ripresa scompare. Brocchi il solito motorino, col vizietto del goal nelle ultime due uscite. Zarate in valutabile, perché svogliato. Nell’Udinese Di Natale non brilla come il solito ma mette comunque il suo sigillo. Pepe non c’è, Sanchez nemmeno. Ottimo l’esordio del primavera Romo.

Alessandro Lazzaro

IL TABELLINO
LAZIO-UDINESE 3-1
MARCATORI: 16’ Hitzlsperger (L), 30’ Di Natale (U), 45’ Floccari (L), 53’ Brocchi (L)

LAZIO (3-5-2): Berni 6; Biava 6, Dias 6, Siviglia 5.5; Scaloni 6, Brocchi 7.5 (88’ Baronio sv), Ledesma 6, Hitzlsperger 6, Del Nero 6.5 (74’ Diakite 6.5); Floccari 6, Rocchi 6.5 (66’ Zarate 5). A disposizione: Iannarilli, Stendardo, Firmani, Baronio, Cruz. All. Reja 7

UDINESE (4-3-2-1): Romo 6.5; Ferronetti 5, Zapata 5.5 (71’ Siqueira 6), Domizzi 5.5, Pasquale 5.5; Asamoah 6, Isla 5.5, Pepe 5 (80’ Lodi sv); Sanchez 5.5, Di Natale 6.5; Floro Flores 5.5 (42’ Cuadrado 6.5). A disposizione: Bucuroiu, Chara, Obodo, Corradi. All. Marino 5.5

ARBITRO: Guida 6

AMMONITI: Siviglia, Diakite (L), Isla (U)
ESPULSIONI: Isla (U)

sabato 15 maggio 2010

Probabili formazioni di Lazio-Udinese


Le probabili formazioni di Lazio-Udinese, in programma alle 20.45 allo stadio Olimpico.

LAZIO (3-5-2): 86 Muslera; 25 Biava, 80 Dias, 13 Siviglia; 2 Lichtsteiner, 32 Brocchi, 24 Ledesma, 15 Hitzlsperger, 11 Kolarov; 9 Rocchi, 20 Floccari (88 Berni, 87 Diakite', 28 Stendardo, 4 Firmani, 33 Baronio, 17 Foggia, 10 Zarate). All.: Reja.

UDINESE (4-3-3): 1 Romo, 32 Ferronetti, 2 Zapata, 80 Domizzi, 26 Pasquale, 3 Isla, 88 a domaniInler, 20 Asamoah, 11 Sanchez, 10 Di Natale, 7 Pepe (35 Cabrera, 4 Cuadrado, 86 Siqueira, 5 Obodo, 84 Lodi, 83 Floro Flores, 9 Corradi). All.: Marino

ARBITRO: Guida di Torre Annunziata.

martedì 11 maggio 2010

Lazio-Udinese anticipata a Sabato!


ROMA - Milan-Juventus e Lazio-Udinese saranno anticipate a sabato 15 maggio alle 20.45. Lo ha deciso il Casms, il Comitato analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive. La decisione era stata anticipata ieri dal ministro dell'Interno Maroni, per motivi di sicurezza e di ordine pubblico: l'obiettivo era evitare che i tifosi rossoneri e biancocelesti, uscendo dallo stadio, potessero incontrarsi con i tifosi dell'Inter o quelli della Roma scesi in piazza per festeggiare la vittoria dello scudetto. Le partite dell'ultima giornata di campionato sono infatti tutte in programma in contemporanea, domenica alle 15, ma Milan-Juve e Lazio-Udinese sono comunque ininfluenti ai fini dei verdetti della stagione. "Vogliamo evitare di creare le condizioni che tifoserie avversarie si trovino nello stesso luogo e quindi possano nascere incidenti", aveva detto il ministro Maroni.

Una sola cessione importante: KOLAROV


Una sola cessione importante. Reja, parlando ai microfoni nel dopo Livorno-Lazio, è stato chiaro. Il Corriere dello Sport, torna a parlare del destino dei biancocelesti sul mercato, ricordando le parole del mister:
"La Lazio non naviga nell'oro. Da questo punto di vista dovremo fare le cose al meglio. Posso trovarmi anche d'accordo su certe operazioni ma non penso che la squadra verrà smantellata. Qualche sacrificio sicuramente ci sarà. Uno soltanto si può fare, se i sacrifici iniziano ad essere due,tre o quattro allora diventa un problema."

L'addio di Kolarov porterebbe soldi nelle casse laziali. Aleksandar è in pole in questo ruolo. La vicenda Ledesma è infatti ancora da chiarire, e si è distanti sulla clausola rescissoria. L'argentino, tuttavia, parlando sul suo blog ha spero parole d'amore per la Lazio. Floccari desta dubbi per quanto concerne il suo riscatto. Inoltre, il bomber di Vibo Valentia, chiede un contratto piuttosto pesante. L'Inter rimane alla finestra per il serbo. Se la trattativa non andrà in porto, l'intenzione è di restare un alto anno ed avvicinarsi alla scadenza del contratto. Lotito, per adesso, spara alto, fra i 20 e i 25 milioni.

Mirko Borghesi
Cittaceleste

domenica 9 maggio 2010

LIVORNO-LAZIO 1-2


La Lazio targata Edy Reja raccoglie la matematica permanenza in Serie A sul campo dei rivali livornesi. Partita subito indirizzata dal goal di capitan Tommaso Rocchi, abile ad insaccare in perfetto assist di Kolarov. La reazione d’orgoglio dei toscani è tutta in una bella rete di Cristiano Lucarelli, voglioso di salutare come si deve la società a cui ha regalato 102 reti in carriera. Ci pensa poi Christian Brocchi a rimettere in sesto il match con il primo centro in maglia biancoceleste, spegnendo il Livorno e di conseguenza un secondo tempo dove non succede praticamente più nulla. La Lazio è salva, Livorno già in B…

In campo – Gennaro Ruotolo conferma la volontà di non regalare nulla alla Lazio e schiera la miglior formazione possibile. Tante le indisponibilità per infortunio, mancano Rivas, Knezevic, Filippini, Pieri, Pulzetti e Tavano. Coppia d’attacco Bellucci – Lucarelli, Prutsch preferito a Bergvold. Edy Reja risponde con il classico 3-5-2 ma deve fare a meno di Stendardo, Matuzalem e dello squalificato Zarate. Spazio al tandem Rocchi – Floccari, decisivo nel match di andata.

Si gioca – Primi minuti di gioco all’insegna dell’equilibrio, Livorno ben piazzato e Lazio che mantiene il possesso del pallone. Prova a dare la sveglia Rocchi con un destro alto e al 13’ la Lazio passa; Mauri finta l’assist centrale e serve Kolarov, palla bassa per Rocchi che da due passi non sbaglia e fa 0-1. Il Livorno non ci sta, Biava salva miracolosamente su Lucarelli pronto al tap in, ma al 32’ il livornese si prende la rivincita sul difensore appoggiando in rete un bel cross di Raimondi; 1-1 in fuorigioco, difficile però da vedere per l’assistente dell’arbitro. Passa meno di un minuto per la reazione della Lazio, Rocchi raccoglie una palla vagante e calcia di potenza, palla che incoccia sull’esterno del palo. Al 43’ si rivede una punizione in zona Kolarov, il serbo esplode il sinistro da 30 metri ma De Lucia vola a deviare in angolo. Sul susseguente corner Mozart mette fuori area, Brocchi si coordina e al volo mette nell’angolino lontano il suo primo e importantissimo goal con la maglia biancoceleste. 1-2, salvezza vicinissima.

Inizia la ripresa con Bergvold e Danilevicius al posto di Mozart e Lucarelli. Il ritmo di gioco subisce un crollo verticale, Livorno poco pungente e privo di verve, Lazio sorniona e tranquilla. Nella prima parte di tempo si segnalano una bella discesa di Radu con tiro centrale e un sinistro di Bergvold alto sopra la traversa di Muslera. Il resto del tempo è un inno al non gioco, con i giocatori intenti a sentire i risultati degli altri campi. Finisce 1-2, risultato fondamentale per la Lazio.

La chiave – Il livello tecnico tra le due compagini si vede e si sente soprattutto per le assenze importanti dei livornesi. Il centrocampo amaranto ha limiti di costruzione e di classe troppo evidenti, decisamente di un altro livello Ledesma e soci. Ad abbassare i ritmi ci si mette anche il risultato di Napoli, favorevole alla salvezza laziale e a spegnere le velleità di guastafeste ai livornesi.

La chicca – In una giornata priva di contenuti tecnici, scegliamo il saluto di Cristiano Lucarelli alla sua Livorno. Dopo aver segnato ed essersi infortunato, va commosso a raccogliere il saluto della sua gente che avrà sicuramente nostalgia del proprio bomber dalla media goal impressionante…

Top&Flop –
Lucarelli saluta i suoi tifosi con una buona prestazione e un goal caparbio, Moro è il più lucido a centrocampo. Prutsch non è da Serie A, Mozart passeggia per il campo. Negli ospiti Dias e Radu impeccabili, centrocampo oltre la sufficienza. Bene Rocchi, Floccari senza stimoli.

Massimo Culello

Formazioni di Livorno-Lazio


Livorno (3-4-2-1): De Lucia; Perticone, Galante, Bernardini; Raimondi, Moro D., Bergvold, Vitale; Bellucci, Di Gennaro; Lucarelli C. A disp: Rubinho, Modica, Marchini, Mozart, Prutsch, Lignani, Danilevicius.
Ballottaggi: Bellucci/Vitale/Di Gennaro 60% - Mozart 40%; De Lucia 75% - Rubinho 25%.
Possibili staffette: Danilevicius/Lignani-Bellucci/Di Gennaro; Mozart/Prutsch-Bergvold/Vitale; Marchini-Raimondi; Modica-Perticone/Bernardini.

Lazio (3-5-2): Muslera; Diakité, Dias, Radu; Lichtsteiner, Brocchi, Ledesma C., Hitzlsperger, Kolarov; Floccari, Rocchi. A disp: Berni, Siviglia, Biava, Baronio, Mauri, Foggia, Cruz.
Ballottaggi: Diakité 55% - Siviglia/Biava 45%; Hitzlsperger 55% - Mauri 45%; Dias 75% - Siviglia 25%.
Possibili staffette: Cruz/Foggia-Floccari/Rocchi; Foggia/Mauri-Hitzlsperger/Brocchi; Biava/Siviglia-Diakité/Dias.

martedì 4 maggio 2010

COMUNICATO CURVA NORD

Ecco il comunicato della Curva Nord della Lazio in merito alle polemiche sulla partita di ieri. Di seguito il testo integrale: "Assisitiamo sconcertati ad un caos mediatico senza precedenti, interrogazioni parlamentari, voce grossa di celebri opinionisti, richiami all’integrità morale!!! Ma cosa è successo? La squadra prima in classifica e finalista della Champions League ha battuto la squadra quint’ultima in classifica, distaccata di oltre 30 punti! I colpevoli sono i tifosi della Lazio accusati di aver goliardicamente esultato e gioito del risultato della partita Lazio – Inter, poichè contenti di non vedere esultare i rivali cittadini per la vittoria del campionato!!! Da sempre all’apparire sul tabellone dello stadio del risultato della propria rivale piu acerrima, si gioisce. Questo è il bello della rivalità cittadina e fa parte della cultura calcistica dell’Urbe. Chi non vive il derby di Roma non lo può capire, e mai lo capirà.

Critiche del genere, però, mosse dai dirimpettai giallorossi proprio non le capiamo. Sanno perfettamente che a parti invertite avrebbero fatto lo stesso. Anzi, scorrendo gli almanacchi, possiamo tranquillamente ricordare a questi “smemorati” che lo hanno già fatto (1972-73 ultima giornata di campionato, la Roma per evitare lo scudetto della Lazio, si fa rimontare il vantaggio ottenuto da Spadoni e consegna il titolo alla Juventus!!! Roma – Udinese, Giugno 1993, condannando la Fiorentina alla retrocessione, la curva sud esulta al pareggio dell’Udinese!!! Campionato 1998-99 “noti” supporters giallorossi indossano la maglia del Milan, all’epoca in lotta con la Lazio per il titolo!!! 7/5/2000…striscioni in curva sud “m’hai costretto a tifà Juve”. All’epoca Lazio e Juventus si contendono il titolo!).

Ai nostri cari cugini consigliamo di rinfrescarsi la memoria, e di andare a dare lezioni di mentalità presso altre “cattedre”, in quanto da più di un ventennio ne prendono da noi! Ai politici “tifosi” dell’ultim’ora consigliamo di pensare un po’ di più al loro mestiere, che per altro nella maggioranza dei casi svolgono indegnamente. Da loro ci aspettiamo una tale levata di scudi il giorno della sentenza del processo d’appello all’assassino del nostro Fratello Gabriele, invece che “sbracciarsi” tanto per il risultato di Lazio – Inter! Ai giornalisti da quattro soldi che si fanno belli in TV chiediamo di mettere almeno una volta piede in uno stadio, provare ad essere tifosi veri se ci riescono, in modo da vivere per qualche ora quelle emozioni che la loro vita non gli ha mai regalato, in quanto troppo impegnati a sparare giudizi dalla mattina alla sera sul mondo degli ultras.

Al capitano della A.S. Roma ricordiamo, senza andare troppo indietro nel tempo, che solo pochi giorni fa, a Parma, ha fatto gol prendendo la palla con la mano. Al suo vice ricordiamo che a piangere per risultati sportivi stavolta sarà solo lui. Alla presidentessa Sensi e al suo “entourage” auguriamo di risolvere i problemi ben più seri che affliggono la propria Società. Noi siamo da sempre coerenti e chiari nei nostri comportamenti, non abbiamo minacciato nessuno ne insultato i nostri giocatori. In virtù anche di un’amicizia ormai ventennale con i ragazzi dell’Inter c’è stato, finalmente, un clima festoso e goliardico, cosa che in questa città sembra essere diventato un reato, almeno quando viene toccata la sensibilità del tifoso romanista.
Non abbiamo nulla da recriminarci, nulla di cui scusarci, nulla di cui vergognarci".

-ULTRAS LAZIO-

LAZIO-INTER 0-2...OH NOOO!


Un'Inter implacabile piega una Lazio tenera tenera nel posticipo della terzultima giornata di campionato, e mette una seria ipoteca sulla conquista del titolo 2009/2010, il possibile quinto consecutivo. I biancocelesti sono apparsi forse troppo rilassati dopo il pareggio di Bergamo tra Atalanta e Bologna, maturato nel pomeriggio di oggi, e hanno fornito una prestazione priva di grinta e di carattere, scegliendo di rimandare ad altro momento la ricerca dei punti necessari alla salvezza matematica. Ne hanno approfittato i ragazzi di Mourinho per portare a casa i tre punti e riportarsi al comando della classifica a due giornate dal termine.

In campo – Poche sorprese tra gli undici scelti da Eddy Reja per affrontare l'Inter e dimostrare al mondo l'inutilità delle polemiche preventive che hanno accompagnato la vigilia di questa sfida. L'unica, piccola variazione riguarda uno dei due attaccanti nel 3-5-2 biancoceleste: un malconcio Rocchi cede infatti ad un altrettanto ammaccato Floccari la maglia da titolare. Baronio ancora schierato al posto di Ledesma. Qualche sorpresa in più sul fronte Inter. José Mourinho esclude Milito dalla formazione iniziale, non recupera Pandev e spedisce ancora il ribelle Balotelli in panchina. Ne risulta uno schieramento apparentemente più abbottonato rispetto alle ultime uscite, con un centrocampo a tre, formato da Cambiasso nel mezzo, Thiago Motta e il Stankovic ai lati; a sorpresa, i trequartisti a supporto di Eto'o, di fatto unica punta, sono Sneijder e, udite udite, Maicon. In difesa da segnalare l'inserimento di Chivu esterno sinistro basso alla luce dello spostamento di Zanetti come laterale destro.

Si gioca – Migliaia i tifosi nerazzurri all'Olimpico, e chissà quanti tra i laziali, più o meno inconsciamente, a tifare Inter, per evitare un favore che significherebbe, con tutta probabilità, scudetto alla Roma. Ma anche la Lazio ha bisogno di far risultato, essendo la salvezza lontana ancora due punti. L'inizio dei ragazzi di Reja è però privo di grinta e cattiveria, e l'Inter schiaccia subito nella propria area la Lazio, salvata da due grandi parate di Muslera nel giro di pochi minuti. I ritmi sono comunque lenti e compassati, la Lazio sembra prendere le misure alla corazzata nerazzurra e si rende pericolosa con una conclusione da fuori di Kolarov. Se la partita non entusiasma a livello di gioco, decolla però sugli spalti. Ad essere protagonisti sono i tifosi della Lazio, che ora sostengono apertamente le azioni dei nerazzurri, contestano Lotito con cori di chiarissima comprensibilità, ed arrivano a fischiare il proprio portiere Muslera in occasione della ennesima grande parata. E' solo grazie alle sue prodezze e alla imprecisione di Eto'o se il gol arriva solo all'ultima azione del primo tempo, grazie ad un colpo di testa di Samuel.

Che l'importante per i nerazzurri fosse sbloccare il risultato, lo dimostra l'andamento della ripresa. Il gioco scorre lentamente, senza emozioni. La Lazio non sembra avere la forza e la voglia di opporsi, se non in sporadiche occasioni, e di costruire azioni pericolose per la porta dell'Inter. I milanesi, dal canto loro, non sembrano dannarsi l'anima per trovare la seconda marcatura, che comunque non tarda ad arrivare grazie ad un colpo di testa di Thiago Motta su cross proveniente da calcio d'angolo. Partita virtualmente finita, e tutto lo stadio fa festa.

La chiave - Nel corso di questa stagione, l'Inter sembra non patire mai gli sforzi profusi pochi giorni prima, anche quando tali sforzi comportano un dispendio di energie fisiche e psicologiche incredibili come martedì scorso al Camp Nou. Anche questa sera, pur non nella loro migliore versione, i nerazzurri di Mourinho non hanno mollato e hanno spinto sino a trovare il gol che ha sbloccato la partita nell'ultima azione all'ultimo secondo utile del recupero concesso dall'arbitro.

La chicca – L'atmosfera che si crea quando i tifosi della squadra di casa sostengono apertamente la squadra avversaria, anche se un risultato negativo potrebbe mettere in difficoltà i propri colori, rappresenta un'esperienza davvero singolare da vivere, anche solo da spettatori. Il calcio a Roma è vissuto così, ed è il bello e il brutto insieme: prendere o lasciare!

Top&Flop - Muslera è un portiere ritrovato. Arrivato nel 2007 alla Lazio, e subito promosso titolare, si era reso protagonista di alcune prestazioni quanto meno imbarazzanti. Quest'anno ha dimostrato, sfruttando le occasioni che gli si sono presentate, di essere cresciuto molto e di meritare nuova considerazione. Nel complesso Eto'o non ha giocato una brutta partita, ma la sua imprecisione nel primo tempo ha rischiato di complicare i piani all'Inter. Vedere compiere certi errori da un centravanti di razza come lui, fa comunque effetto.

Andrea Brizzi

sabato 1 maggio 2010

5 maggio 2002 - 2 maggio 2010


5 maggio 2002 - 2 maggio 2010, sono passati otto anni ma a quanto pare la storia non cambia, di diverso però i tifosi dell'Inter si augurano possa esserci l'epilogo.

Nessuno ha infatti dimenticato quel Lazio-Inter entrato ormai di diritto nella storia del calcio, con tutto l'Olimpico, tifosi biancocelesti compresi, tifare Inter, nella speranza comune che lo scudetto non andasse alla Roma. In quella occasione a festeggiare fu alla fine la Juventus, ma i bianconeri questa volta nella lotta Scudetto non c'entrano.

Anche domani come otto anni fa, tifosi di Lazio e Inter si uniranno per spingere i nerazzurri verso il titolo, si prevedono almeno 50mila tifosi pronti a tifare Milito e compagni, anche perchè la Lazio oggettivamente a questo campionato non ha più nulla da chiedere.

Con una salvezza ormai raggiunta in tasca, ai tifosi di fede biancoceleste a questo punto preme che lo scudetto non vada alla Roma ed anzi si prevedono cori rivolti non solo all'Inter ma anche a Mourinho che verrà accolto da uno striscione in curva Nord.

Otto anni fa finì nello stupore generale 4-2 per la Lazio con un Poborsky scatenato, questa volta in 50mila si augureranno che le cose vadano in maniera diversa.