martedì 4 maggio 2010

LAZIO-INTER 0-2...OH NOOO!


Un'Inter implacabile piega una Lazio tenera tenera nel posticipo della terzultima giornata di campionato, e mette una seria ipoteca sulla conquista del titolo 2009/2010, il possibile quinto consecutivo. I biancocelesti sono apparsi forse troppo rilassati dopo il pareggio di Bergamo tra Atalanta e Bologna, maturato nel pomeriggio di oggi, e hanno fornito una prestazione priva di grinta e di carattere, scegliendo di rimandare ad altro momento la ricerca dei punti necessari alla salvezza matematica. Ne hanno approfittato i ragazzi di Mourinho per portare a casa i tre punti e riportarsi al comando della classifica a due giornate dal termine.

In campo – Poche sorprese tra gli undici scelti da Eddy Reja per affrontare l'Inter e dimostrare al mondo l'inutilità delle polemiche preventive che hanno accompagnato la vigilia di questa sfida. L'unica, piccola variazione riguarda uno dei due attaccanti nel 3-5-2 biancoceleste: un malconcio Rocchi cede infatti ad un altrettanto ammaccato Floccari la maglia da titolare. Baronio ancora schierato al posto di Ledesma. Qualche sorpresa in più sul fronte Inter. José Mourinho esclude Milito dalla formazione iniziale, non recupera Pandev e spedisce ancora il ribelle Balotelli in panchina. Ne risulta uno schieramento apparentemente più abbottonato rispetto alle ultime uscite, con un centrocampo a tre, formato da Cambiasso nel mezzo, Thiago Motta e il Stankovic ai lati; a sorpresa, i trequartisti a supporto di Eto'o, di fatto unica punta, sono Sneijder e, udite udite, Maicon. In difesa da segnalare l'inserimento di Chivu esterno sinistro basso alla luce dello spostamento di Zanetti come laterale destro.

Si gioca – Migliaia i tifosi nerazzurri all'Olimpico, e chissà quanti tra i laziali, più o meno inconsciamente, a tifare Inter, per evitare un favore che significherebbe, con tutta probabilità, scudetto alla Roma. Ma anche la Lazio ha bisogno di far risultato, essendo la salvezza lontana ancora due punti. L'inizio dei ragazzi di Reja è però privo di grinta e cattiveria, e l'Inter schiaccia subito nella propria area la Lazio, salvata da due grandi parate di Muslera nel giro di pochi minuti. I ritmi sono comunque lenti e compassati, la Lazio sembra prendere le misure alla corazzata nerazzurra e si rende pericolosa con una conclusione da fuori di Kolarov. Se la partita non entusiasma a livello di gioco, decolla però sugli spalti. Ad essere protagonisti sono i tifosi della Lazio, che ora sostengono apertamente le azioni dei nerazzurri, contestano Lotito con cori di chiarissima comprensibilità, ed arrivano a fischiare il proprio portiere Muslera in occasione della ennesima grande parata. E' solo grazie alle sue prodezze e alla imprecisione di Eto'o se il gol arriva solo all'ultima azione del primo tempo, grazie ad un colpo di testa di Samuel.

Che l'importante per i nerazzurri fosse sbloccare il risultato, lo dimostra l'andamento della ripresa. Il gioco scorre lentamente, senza emozioni. La Lazio non sembra avere la forza e la voglia di opporsi, se non in sporadiche occasioni, e di costruire azioni pericolose per la porta dell'Inter. I milanesi, dal canto loro, non sembrano dannarsi l'anima per trovare la seconda marcatura, che comunque non tarda ad arrivare grazie ad un colpo di testa di Thiago Motta su cross proveniente da calcio d'angolo. Partita virtualmente finita, e tutto lo stadio fa festa.

La chiave - Nel corso di questa stagione, l'Inter sembra non patire mai gli sforzi profusi pochi giorni prima, anche quando tali sforzi comportano un dispendio di energie fisiche e psicologiche incredibili come martedì scorso al Camp Nou. Anche questa sera, pur non nella loro migliore versione, i nerazzurri di Mourinho non hanno mollato e hanno spinto sino a trovare il gol che ha sbloccato la partita nell'ultima azione all'ultimo secondo utile del recupero concesso dall'arbitro.

La chicca – L'atmosfera che si crea quando i tifosi della squadra di casa sostengono apertamente la squadra avversaria, anche se un risultato negativo potrebbe mettere in difficoltà i propri colori, rappresenta un'esperienza davvero singolare da vivere, anche solo da spettatori. Il calcio a Roma è vissuto così, ed è il bello e il brutto insieme: prendere o lasciare!

Top&Flop - Muslera è un portiere ritrovato. Arrivato nel 2007 alla Lazio, e subito promosso titolare, si era reso protagonista di alcune prestazioni quanto meno imbarazzanti. Quest'anno ha dimostrato, sfruttando le occasioni che gli si sono presentate, di essere cresciuto molto e di meritare nuova considerazione. Nel complesso Eto'o non ha giocato una brutta partita, ma la sua imprecisione nel primo tempo ha rischiato di complicare i piani all'Inter. Vedere compiere certi errori da un centravanti di razza come lui, fa comunque effetto.

Andrea Brizzi

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