lunedì 31 gennaio 2011

GIORDANO: "Kozak come Toni"


E' l'uomo del momento in casa Lazio e non potrebbe essere altrimenti, Libor Kozak da Brumov-Bylnice, Repubblica Ceca. Il 'lungagnone' ceco ha portato dodici punti con i suoi goal, forse qualcosa in più grazie alla sua capacità di fare sportellate con i difensori, aprendo spazi e voragini agli incursori biancocelesti.

E già partono i paragoni. Reja lo ha accostato a Luca Toni, che allenò a Vicenza nel 2000-2001. Per altri, come fa presente la Gazzetta dello Sport, è il 'nuovo Chinaglia', o il 'Crouch de noantri'.
"Già nel corso del ritiro estivo mi aveva favorevolmente impressionato — racconta il tecnico — ma da allora è cresciuto ancora. E’ un ragazzo che si applica tantissimo e che ha un dono: vede la porta. Per questo ho detto che mi ricorda Toni".

E anche il presidente Lotito non può che esserne entusiasta, vista la sua intuizione di portarlo in Italia dopo 11 gol in 26 partite nella cadetteria ceca. 1.2 milioni sborsati, la gavetta in Primavera e il lancio in prima squadra ad opera di Delio Rossi. Poi la stima conquistata a Brescia, con promozione in A annessa.

Adesso Libor non è più sul mercato, dato anche l'infortunio occorso a Floccari. L'ex atalantino ha le polveri bagnate, e allora il ceco diventa fondamentale. E a proposito di paragoni, arrivano due benedizioni d'autore da parte di due ex panzer laziali. Per Fabrizio Ravanelli "ri­corda un po’ Skuhravy, si legge sul Corriere dello Sport, l’ex attaccante del Genoa, ha caratteristiche simili. Kozak è ancora giovane, può crescere, privarsi di lui sarebbe un suicidio. Può essere de­terminante nelle partite bloccate. Un giocatore co­me Kozak può permetterti di alzare il pallone, se ne trovano pochi al mondo con
queste qualitè fisiche".

Bruno Giordano, invece, sposa il paragone con Toni: "E’ un at­taccante che mi ricorda Toni come struttura fisica. Sa proteggere il pallone, sa sgomitare, sa difendersi dal­le
marcature asfissianti, sa puntare la rete".

REJA: "Con 40 punti siamo salvi, possiamo pensare all'Europa League"


La Lazio esce dalla mini-crisi che l'aveva colpita dopo gli ultimi altalenanti risultati e soprattutto la brutta sconfitta col Bologna. La vittoria all'Olimpico contro la Fiorentina rasserena l'ambiente e dà nuova fiducia a Edy Reja e la sua squadra.

"Ora che abbiamo 40 punti possiamo considerarci salvi - ha commentato il tecnico biancoceleste ai microfoni di Sky Sport - Adesso possiamo pensare a ciò che potremo fare di più. Lotteremo per l'Europa League, è quello il nostro obiettivo, dichiarato sin dall'inizio della stagione. Se lo centreremo avremo fatto un grande campionato".

La vittoria contro i Viola è arrivata grazie a una doppietta del giovane Libor Kozak... "Aveva dimostrato il suo valore già contro la Roma - ha detto di lui Reja - L'ha fatto anche oggi, dimostrandosi molto abile quindi contro due difese importanti, non solo per i goal ma anche per il lavoro che fa per la squadra. Poi è un ragazzo che 'vede' bene la porta, è una delle sue doti naturali".

LAZIO-FIORENTINA 2-0


Una settimana di polemiche e due infortuni dopo pochi minuti non riescono ad abbattere l’ennesimo volo spiccato da Olimpia, tornata a volteggiare per tre volte intorno all’anello dello stadio Olimpico. Dopo un primo tempo ai limiti della desolazione e una ripresa altrettanto povera di contenuti, ci pensa il gigante Kozak a guadagnarsi e trasformare il rigore del vantaggio, per poi raddoppiare di testa in seguito all’ennesimo svarione in fase d’impostazione di un imbarazzante Montolivo. Tre punti importantissimi per la Lazio di Reja, bisognosa però di rinforzi in un centrocampo a tratti irritante. Tutto da buttare invece per Mihajlovic, squadra senza logica e priva del mordente necessario per affrontare la Serie A.

FORMAZIONI – Edy Reja cambia uomini e schema e si affida all’uruguayano Gonzalez e Mauri sulle fasce. Complice la squalifica di Zarate, davanti ci sono Kozak e Floccari, stupefacente al negativo l’esclusione di Hernanes. Sinisa Mihajlovic deve gioco forza rinunciare ancora a Mutu, Gulan sostituisce Pasqual e ripropone dall’inizio Cerci e Ljajic.

PARTITA – Parte con buona convinzione la squadra di casa, vogliosa di mettere alle spalle un periodo davvero buio e privo di buon gioco. Kozak vuole sfruttare appieno la sua occasione, è proprio lui ad innescare la prima grande occasione che Floccari non concretizza. Non c’è tempo per rifiatare, sempre Floccari trova Ledesma che dalla distanza sfiora il palo. Si fa male Diakitè, Reja inserisce Stendardo. Con il passare dei minuti appare via via sempre più evidente la mancanza di qualità in campo, Ledesma e Montolivo mandano pessimi segnali a Cesare Prandelli sbagliando quasi tutti i passaggi. A differenza loro, Gulan dimostra di poter meritare la Serie A anticipando alla grande Kozak di testa, Cerci ci prova ma troppo spesso cerca il tuffo e il dribbling impossibile. Reja perde anche Floccari per un problema al ginocchio e inserisce Beppe Sculli, momento da dimenticare. Sul finale di tempo bella discesa di Gonzalez, il suo destro secco viene respinto con pessimo stile da Boruc ma in mezzo all’area c’è il deserto.

Nella ripresa Mihajlovic inserisce D’Agostino, ma la sostanza non cambia. I viola non costruiscono, sbagliano troppi palloni, il doppio play porta solo altra confusione e la furia di Mihajlovic. Dal canto suo la Lazio non fa di meglio, Ledesma è in pesante involuzione e Brocchi non ha il piede per fare il regista. Succede così che in mezzo al nulla generale Radu si inventa una discesa degna del miglior Zurbriggen, sul suo scarico centrale Kozak stoppa a seguire e viene steso in area da Kroldrup: De Marco fischia il rigore che il gigante ceko non sbaglia. Neanche il tempo di esultare che il peggiore in campo, Montolivo, perde il centesimo pallone della sua partita e scatena il contropiede di Brocchi, palla a Sculli che pesca in area Libor Kozak per il facile colpo di testa del 2-0. La Lazio congela la partita, la Fiorentina è imbarazzante per l’incapacità di portare pericoli verso la porta di Muslera nonostante i richiami e i cambi del proprio allenatore.

CHIAVE – Il movimento sull’out sinistro di Sculli cambia in sostanza l’equilibrio della partita, la Fiorentina arretra e De Silvestri va spesso in difficoltà. Importante il movimento nell’azione del rigore, decisivo il perfetto assist per il raddoppio.

CHICCA – Le dichiarazioni settimanali di Valon Behrami e i precedenti ammiccamenti alla Roma del giocatore svizzero, “costringono” l’Olimpico a riservare all’ex biancoceleste una bordata impressionante di fischi e il continuo disappunto del pubblico romano. Classico esempio in cui il silenzio sarebbe valso più di mille parole…

MOVIOLA – Il rigore su Kozak è netto, Kroldrup sgambetta il gigante ceko mentre lo stesso si invola verso la porta.

TATTICA – Nuovo modulo per la Lazio, 4-4-2 con Mauri e Gonzalez esterni di centrocampo e l’inedita coppia Floccari – Kozak in cerca di cross. Centrocampo muscolare con i soliti Ledesma e Brocchi. Con l’infortunio di Floccari Reja passa successivamente al 4-4-1-1 con Sculli dietro Kozak. I viola rispondono con un 4-2-3-1 con Gilardino terminale unico, Santana trequartista centrale con Cerci e Ljajic esterni. Nella ripresa il tecnico serbo inserisce D’Agostino per Ljajic e passa al 4-3-3.

PROMOSSI&BOCCIATI – Libor Kozak è l’eroe di giornata, Sculli è altrettanto decisivo nel conto di fine partita. Male Ledesma, troppo impreciso e a tratti irritante, Gonzalez non è un campione ma si danna l’anima per tutta la partita. Nei viola da salvare solo la buona prestazione del giovane Gulan, per il resto un disastro su tutta la linea contro una Lazio agli antipodi dello spumeggiante. Gilardino non tocca palla, su Montolivo ci si chiede in certe partite come possa giocare in Serie A.

venerdì 28 gennaio 2011

Probabili 11 per LAZIO-FIORENTINA


Allenamento pomeridiano che non cambia il quadro della situazione-infortunati. Sculli ha continuato a lavorare a parte (contusione alla schiena e affaticamento coscia sinistra): contro la Fiorentina l’ex genoano non ci sarà. Nella gara di sabato saranno assenti pure Matuzalem e Rocchi: sia il brasiliano sia il veneziano hanno ripreso a lavorare con il gruppo, ma per entrambi il rientro è stato fissato per le successive partite. Reja non potrà contare neppure su Bresciano (lombalgia) oltre che sugli squalificati Dias e Zarate. Il tecnico rischia di perdere pure Lichtsteiner (affaticamento coscia sinistra), lo svizzero però dovrebbe farcela.

giovedì 27 gennaio 2011

LAZIO - FIORENTINA una sfida particolare...


Lazio – Fiorentina non è mai stata una partita qualunque. Mai banale o dal risultato scontato. Sabato (ore 18) i biancocelesti saranno chiamati all’ennesima reazione dopo la debacle di Bologna, ma di fronte ci sarà una squadra dalla casacca viola e dal cuore mezzo celeste. Tanti gli ex a scendere in campo e non. A cominciare dal tecnico Mihajlovic, che in quell’Olimpico lo ha visto protagonista dal 1998 al 2004. 6 anni di vita tra prodezze e successi, tra gioie e dolori. Ricordi compressi in 90 minuti e con un sogno nel cassetto: tornare, un giorno, a guidare la squadra capitolina; non più dalla difesa, bensì dalla panchina. Quella che gli fu tanto stretta al giovane De Silvestri. Sognava di ripercorrere le gesta di Alessandro Nesta: bandiera e capitano di una Lazio stellare. “Peccato” che nel 2009,dopo 3 anni tra giovanili e prima squadra, decise di cambiare aria scegliendo un progetto più serio chiamato Fiorentina.

Proprio quei viola che tempo or sono rischiarono di finire in B per una clamorosa svista arbitrale. Era il 22 Maggio 2005 quando le due squadre si giocarono le ultime chance di permanenza in serie A. Finì 1 a 1, ma il clamoroso salvataggio di mani di Zauri scatenò ombre e polemiche infinite. Ora tutto è cambiato, lo spettro della B è alle spalle e per entrambe, c’è un obiettivo Europa da conquistare. Che sia Champions o no non importa, sabato sarà ancora battaglia. Nel giorno dei buoni propositi, del faccia a faccia e delle analisi, il tecnico Reja cerca di capire dove sia finita la “sua” Lazio. Una squadra che, con l’arrivo del 2011, sembra aver smarrito quello “spirito di gruppo” che aveva caratterizzato la scalata al vertice. Mihajlovic, con il dubbio Montolivo (indolenzimento muscolare), è pronto ad abbracciare il nuovo acquisto in casa viola: Valon Bherami. Un altro ex che nel 2008 decise di rendere il suo addio meno amaro, rinunciando a quel all’articolo 17 che gli avrebbe permesso di rescindere il contratto attraverso il pagamento di una penale. Tanti saluti e un arrivederci al nostro calcio, visto che dopo circa 3 anni di Premier con il West Ham, il centrocampista svizzero torna in Italia. E il destino lo vedrà esordire proprio contro il suo passato, come scrisse Stephen King nel suo libro …”A volte ritornano”.

martedì 25 gennaio 2011

Si stringono i tempi per ZIEGLER


La Lazio continua a trattare con la Sampdoria per Reto Ziegler. Garrone ha incontrato ieri Lotito e gli ha ribadito la sua intenzione di cedere l'esterno svizzero (che non vede l'ora di raggiungere il connazionale Lichtsteiner nella capitale) per non meno di 4 milioni di euro, i margini di trattativa ci sono e a breve l'affare potrebbe concretizzarsi. Il presidente biancoceleste, come fa notare il 'Corriere dello Spott', ha proposto di nuovo la cessione definitiva di Luciano Zauri più un conguaglio, la dirigenza blucerchiata invece propende per i cash.

Per il ruolo di centravanti sono tanti i nomi in rampa di lancio, a partire da Amauri. Il centravanti italo-brasiliano è in uscita dalla Juventus, ma il suo ingaggio è troppo pesante per le casse biancocelesti. Si pensa anche ad Andrea Caracciolo (con il Brescia che chiede Foggia in cambio), mentre all'estero si sarebbero lo svedese Elmander del Bolton, il danese Bendtner dell'Arsenal e lo sloveno Matavz del Groningen. A sorpresa, come riporta 'La Gazzetta dello Sport', potrebbe tornare Bernardo Corradi, 34enne attaccante dell'Udinese che ha già militato nella Lazio dal 2002 al 2004.

Squalifica Zarate: la Lazio farà ricorso


“Siamo stati provocati dal Bologna”: Edy Reja e la Lazio non ci stanno. Non sono d’accordo con la decisione del giudice sportivo che ha inflitto ben tre giornate all’attaccante argentino, Mauro Zàrate, “per avere, al termine della gara, nel recinto di giuoco, lanciato il pallone verso un calciatore avversario colpendolo alla nuca” e per avere inoltre “assunto un atteggiamento platealmente aggressivo nei confronti di un altro calciatore avversario, che tentava di colpire con violenti movimenti del braccio, sfiorando in tal modo un Assistente e venendo quindi a stento trattenuto; infrazione rilevata da un Assistente e dai collaboratori della Procura federale”. La società biancoceleste, quindi, nei prossimi giorni, inoltrerà ricorso con l’obiettivo di portare almeno a due le giornate di stop per il proprio numero 10.(tmw)

BOLOGNA-LAZIO 3-1


Un Bologna ai limiti della perfezione, quadrato, tonico e geometrico, abbatte una Lazio troppo brutta per essere vera. Le polemiche post partita nel derby si dimostrano un’arma a doppio taglio, la squadra molle e senza verve si deve arrendere ad un Bologna troppo superiore a centrocampo, dove il fantasma di Ledesma viene risucchiato dalla macchina perfetta costruita dal tecnico bolognese. Dopo l’illusorio vantaggio di Floccari, ci pensano prima Ramirez con uno splendido goal di sinistro e poi l’ex Marco Di Vaio con una doppietta micidiale. Bologna sempre più vicino alla salvezza, la Lazio è un giocattolo che si è tristemente rotto.

FORMAZIONI – Alberto Malesani ha a disposizione tutta la rosa eccezion fatta per Archimede Morleo, sempre alle prese con i soliti problemi muscolari. La sorpresa riguarda Moras, schierato terzino destro, coppia offensiva Di Vaio – Ramirez. Edy Reja è costretto a rinunciare allo squalificato Lichtsteiner che lascia il posto al toro Scaloni, Matuzalem e Garrido non recuperano costringendo i titolari agli straordinari. Davanti bocciatura per Zarate e Kozak in favore della coppia formata dal debuttante Sculli e Floccari.

PARTITA – Se il buongiorno si vede dal mattino, festa grande per la Lazio. Al primo affondo i biancocelesti passano, splendido uno – due tra Hernanes e Floccari che davanti a Viviano non sbaglia e porta in vantaggio i suoi. Passa meno di un minuto, errore di posizione della difesa felsinea e appoggio di Mauri per Floccari, clamorosa l’indecisione del centravanti che tutto solo non calcia e si fa bloccare dal recupero di Britos. Il Bologna cresce col passare dei minuti, Di Vaio scalda i “piedi” a Muslera che risponde da campione, poi Ekdal si smarca bene ma spedisce il destro in curva. Al 25’ occasionissima per il raddoppio ospite, Brocchi cerca e trova Floccari che da due passi si fa ipnotizzare dal cobra Viviano, reattivo e fortunato allo stesso tempo. La Lazio perde forza e compattezza, Ledesma e Brocchi filtrano poco e male concedendo troppo campo per il palleggio rossoblu. Al 36’ arriva il meritato pareggio, splendido lancio di Ekdal per Ramirez che brucia Dias in velocità, volèe mancina splendida sul secondo palo e pareggio inevitabile. Lazio in totale bambola, qualche minuto dopo Della Rocca pesca Di Vaio in area, Ledesma si sdraia come un dilettante e il bomber ex Lazio lo salta e incrocia nell’angolino lontano. Nel finale di tempo si fa male Sculli, entra Zarate e proprio l’argentino sul finale di tempo calcia addosso a Viviano l’ennesima palla goal dei suoi.

Nella ripresa ci si aspetta la veemente reazione della Lazio, Reja prova a spostare qualche pedina togliendo un deprimente Ledesma e inserendo il fresco Gonzalez. Verso il quarto d’ora di gioco il momento migliore degli ospiti, Mauri prova una dubbia rovesciata invece che l’assist per i compagni, poi in mischia Floccari non trova il pertugio giusto. Le occasioni da goal non arrivano, anzi, Di Vaio sguazza nella steppa biancoceleste e sfiora il goal approfittando di uno svarione di Scaloni, ma uno strepitoso Muslera dice di no. La Lazio non costruisce nulla, nel finale arriva così la doppia beffa con l’espulsione di Dias e il 3-1 del ko con Di Vaio ben “servito” da Giuseppe Biava. Bologna al settimo cielo, Lazio che perde malamente l’ascensore per la vetta.

CHIAVE – L’incolore prova di Brocchi e Ledesma consegna il fianco della Lazio al centrocampo ospite, roccioso in Mudingayi e Perez, letale con le geometrie di Della Rocca e Ekdal. Reja avrà moltissimo da lavorare, Malesani può dormire sonni tranquilli.

CHICCA – Henry Gimenez decide di entrare in campo senza il cambio di Malesani e regala la superiorità numerica ai suoi andando a provocare André Dias che decide di rifilargli una pizza di quelle sonore. Rocchi ammonisce Dias e Casarini, poi espelle Gimenez e lo stesso Dias, Grande impatto sulla partita…

MOVIOLA – Proteste di Di Vaio per un contatto con Muslera, il portiere in seconda battuta lo tocca col il braccio e ci starebbe il rigore. Altra lamentela questa volta di Moras, Dias tocca però nettamente il pallone. Nel finale di partita espulsi Dias e Gimenez per reciproche scorrettezze, esagerato il rosso per entrambi.

TATTICA – 4-3-1-2 felsineo con Gaston Ramirez finto attaccante e libero di muoversi su tutto il fronte offensivo. Ekdal centrocampista devoto all’inserimento, Moras marcatore destro nonostante non sia in campo Zarate. 4-2-3-1 per i biancocelesti, Mauri e Sculli esterni alti e Floccari nuovamente riproposto come terminale unico. Nella ripresa si passa al 4-1-3-2 prima e al 3-3-3-1 nel finale di partita, nessun giovamento da entrambi gli schieramenti.

PROMOSSI&BOCCIATI – Bologna totalmente positivo, strepitosa la prestazione totale del centrocampo emiliano. Unica nota stonata l’espulsione dalla panchina di un indemoniato Gimenez, da sottolineare lo stupendo lavoro del tecnico Alberto Malesani. Nella Lazio si salvano solo Muslera, strepitoso nell’evitare la goleada, e Floccari. Male tutto il resto, atteggiamento, nervosismo, mancanza di idee. Reja, assolutamente incapace di cambiare la gara, dovrà pensare più al gioco inesistente che alle presunte colpe di Zarate.

sabato 22 gennaio 2011

Probabile formazione per Bologna-Lazio


Allarme rientrato sia per Sculli sia per Zarate: entrambi si sono allenati e sono disponibili per la trasferta di domenica a Bologna. Il calabrese si era fermato ieri per un indolenzimento muscolare, ma non si trattava di nulla di serio ed oggi Sculli ha lavorato regolarmente. L’argentino è invece alle prese con un risentimento all’adduttore sinistro rimediato sul finire del derby. Questa mattina si è sottoposto ad esami di accertamento che hanno evidenziato solo una lieve contrattura che però non gli ha impedito di allenarsi nel pomeriggio. Assente invece Bresciano, colpito da un attacco influenzale. Fermi ai box anche gli infortunati Garrido, Matuzalem, Meghni e Rocchi.
s.cie.

venerdì 21 gennaio 2011

Caccia all'esterno sinistro: c'è anche INSUA


ROMA - Caccia al terzino sini­stro. Lotito forse l’ha già preso, oppure chiuderà la trattativa al­l’ultimo sospiro del mercato. C’è da valutare anche il destino di Garrido, ancora fermo per la ten­dinite. Alcuni indizi, tante indi­screzioni, ma non c’è ancora cer­tezza su un nome o su una tratta­tiva precisa. Ci sono diverse ipo­tesi, più o meno possibili, ecco una traccia.

CONTENTO -Si chiama Diego, è di origini italiane, classe ‘90, compi­rà 21 anni il primo aprile. La Lazio lo ha chiesto un mese fa al Bayern Mona­co, questo è sicuro.

Piace a Van Gaal, ma non sarebbe impossibile acqui­starlo. E’ sotto con­tratto sino al 2013.

Ha una valutazione di circa 4 mi­lioni di euro. E’ stato richiesto anche dal Newcastle. Il suo nome era stato associato alla suggestio­ne per Miroslav Klose, in scaden­za a giugno. Difficile, anzi quasi impossibile, che Lotito prenda il centravanti tedesco. E l’esplosio­ne di Kozak ha tolto gli ultimi dubbi. Ma Contento è uno degli esterni monitorati dalla società biancoceleste.

BASTIANS -In Bundesliga c’è un al­tro terzino sinistro che alcune vo­ci hanno accostato alla Lazio. Si tratta di Felix Bastians, 22 anni, nato a Bochum, esterno del Fri­burgo. Piace anche per la sua po­tenza: è alto un metro e 88. Il suo contratto scade nel 2012. Da te­nered’occhio.

INSUA -E’ l’ultima novità, potreb­be essere una sorpresa. E’ argen­tino con passaporto spagnolo. Sitratta del terzino che in estate è stato vicinissimo alla Fiorentina. Alla fine l’operazione sfumò e il Liverpool lo piazzò in prestito al Galatasaray, dove non sta gio­cando molto. Emilano Adrian In­sua ha 22 anni, nella passata sta­gione ad Anfield Road ha costret­to alla panchina Dossena. E sem­bra avere costi da Lazio. E’ in scadenza a giugno.

COENTRAO -Sarebbe un grandissi­mo colpo. Il Benfica valuta il suo cartellino intorno ai 10-12 milio­ni. Già 11 presenze con la nazio­nale portoghese: Fabio Coentrao compirà 23 anni a marzo, è entrato anche nei pensieri di Milan e Juve. Viene considerato non distante nei va­lori da Kolarov. Ap­partiene alla scude­ria di Jorge Men­des e degli uomini che erano stati contattati dalla Lazio per Hugo Almeida, trattato l’estate scorsa.

MORETTI -Il manager Pastorello l’aveva proposto più volte, il suo nome dev’essere entrato nei di­scorsi tra Preziosi e Lotito. Per adesso sembra bloccato a Geno­va. Il nome di Emiliano Moretti, 29 anni, romano e tifoso bianco­celeste, difensore mancino capa­ce di adattarsi anche a sinistra non va trascurato. Sino al 31 gen­naio l’opzione resterà valida.

SHAQIRI -Il suo nome non è nuovo. Si tratta, però, di un centrocam­pista di fascia. Non è un terzino, è quasi un attaccante. Gioca a de­stra e sinistra. Piace molto al ds Tare. E’ il gioiello del Basilea, ha segnato alla Roma in Champions: 19 anni, kosovaro con passaporto svizzero. Lo segue il Wolfsburg. La Lazio continua a monitorarlo.

Rassegna stampa a cura di lazialità.it tratta da "Il Corriere dello Sport"

giovedì 20 gennaio 2011

FOGGIA apre alla SAMP


L'acquisto di Macheda potrebbe non essere l'unico per la Sampdoria per quanto riguarda il reparto avanzato. I blucerchiati, come affermato anche dal procuratore di Pasquale Foggia Tiberio Cavalieri, intervenuto ai microfoni del Corriere Mercantile, sono interessati ad assicurarsi le prestazioni del centrocampista della Lazio.

"Pasquale sta molto bene a Roma, non a caso ha un contratto lungo con la Lazio che intende rispettare. La Sampdoria? Sappiamo che al momento c'è in ballo una trattativa, la società del presidente Garrone vuole il giocatore. Cosa ne pensa lui? Sarebbe molto disponibile...".

A.S.TRONZI-LAZIO 2-1


La Roma batte una buona Lazio per 2-1 e si qualifica ai quarti di finale, grazie ad un gol di Simplicio. Ad attenderla ci sarà la Juventus.

FORMAZIONI - Nella Roma, Vucinic paga le proteste di domenica e finisce in panca, al suo posto spazio dal primo minuto ad Adriano. Panchina anche per Menez sostituito nel ruolo di trequartista da Simplicio. Nella Lazio, Reja punta sullo strepitoso stato di forma di Kozak, preferendolo a Floccari. A centrocampo, turno di riposo per Mauri sostituito da Gonzalez. Panchina per il neo acquisto Sculli.

PARTITA - Parte meglio la Lazio, con Ledesma dominatore di centrocampo e Zarate, che approfitta della differenza di passo con Burdisso, schierato terzino destro. Da un azione dell’argentino scaturisce il primo pericolo, ma sul suo cross, Riise è molto bravo ad anticipare Kozak. L’attaccante ceco è pericolosissimo anche al 22’ quando, ben servito da Brocchi, si vede respingere la conclusione da un intervento prodigioso di Julio Sergio. Primo tempo, che non soddisfa entrambi i tecnici: Ranieri insoddisfatto dei suoi centrocampisti colpevoli di rimanere troppo schiacciati in difesa, mentre nella Lazio, la disciplina tattica di Zarate dura poco, facendo imbufalire Reja, che ad ogni azione critica giustamente l’attaccante argentino. E’ Kozak l’uomo più pericoloso in campo, l’ariete ceco sfiora il gol su un uscita sbagliata di Julio Sergio, ma il pallone finisce a lato e il primo tempo si conclude a rete inviolate.

Doppio cambio ad inizio ripresa nella Roma: dentro Menez e Vucinic, fuori Greco ed un immobile Adriano, anche a causa di un colpo alla spalla rimediato nei primi minuti di gioco.I cambi rivitalizzano i giallorossi, che al 53’ vanno in vantaggio su calcio di rigore procurato da un fallo di mano di Lichsteiner e realizzato da Borriello. Il vantaggio dura solo quattro minuti, perché al 57’ è la Lazio a beneficiare di un penalty procurato da Juan che stende Zarate, dagli undici metri realizza Hernanes. Nella Lazio Floccari sostituisce uno stremato Kozak, ma è lo Roma ad andare in vantaggio: azione personale di Menez respinta in malo modo dalla difesa laziale sui piedi di Simplico, che entra in area e batte Berni. Pronta risposta della Lazio con una azione spettacolare tra Hernanes e Floccari, conclusa con una girata al volo dell’attaccante calabrese finita alta sopra la traversa. La Lazio attacca a testa bassa, ma si rende pericolosa solo con una conclusione finita a lato del neo entrato Bresciano e dopo 4 minuti di recupero la partita finisce con la vittoria della Roma per 2-1.

CHIAVE - Giusta intuizione di Ranieri, che decide di lasciare in campo Simplicio nella ripresa, nonostante l’ingresso di Menez,.
Il tecnico giallorosso affida il ruolo di intenditore a De Rossi e lascia al brasiliano il ruolo naturale di incursore, scelta premiata dal gol del 2-1.

CHICCA - Roma imbattuta nei nove derby senza capitan Totti, staremo a vedere se per le prossime volte Ranieri sfiderà la cabala o il volere popolare.

TATTICA - Ranieri. schiera un 4-3-1-2 molto solido con esterni di difesa Burdisso e Riise e i centrali Mexes e Juan. A centrocampo De Rossi, Brighi e Greco alle spalle di Simplicio, schierato da trequartista. Coppia d’attacco formata da Borriello e Adriano. Identico schema per la Lazio, che davanti al portiere di coppa Berni, schiera una difesa formata dagli esterni Lichsteiner e Radu e dai centrali Biava e Dias. A centrocampo Brocchi, Ledesma e Gonzalez alle spalle del Profeta Hernanes. Tandem d’attacco formato da Kozak e Zarate.

MOVIOLA - Tanto facili quanto giuste le segnalazioni su entrambi i rigori, Bergonzi sorvola su tanti piccoli scontri dubbi in area di rigore, ma tutti valutati con lo stesso metodo di giudizio.

PROMOSSI & BOCCIATI - E’ Menez (Voto 7) a cambiare la partita, le veloci ripartenze del francese mettono in crisi la macchinosa difesa laziale. Se l’ex Monaco, fosse più continuo farebbe davvero la felicità di Ranieri e dei sostenitori giallorossi. La nota positiva per la Lazio in questo derby, è la conferma di Kozak (voto 6,5), molto buona la prestazione dell’ariete ceco, che non sfigura contro Mexes. Un primo tempo di relativa calma per Radu (Voto 5), aiutato da una Roma spenta, ma con l’ingresso di Vucinic e Menez i ritmi di gioco aumentano e lui va più volte in difficoltà, grosse colpe sul gol decisivo di Simplicio. Purtroppo i tifosi giallorossi dovranno attendere il carnevale di Rio per vedere un po’ di movimento da parte di Adriano (Voto 4,5), lontanissimo da una forma fisica accettabile e totalmente immobile, probabilmente Dias e Biava non scatenano nell’attaccante brasiliano, la stessa adrenalina delle procaci ballerine di samba.

da goal.com

martedì 18 gennaio 2011

Aspettando il derby di coppa...


Berni in porta. Hernanes e Dias a rischio panchina, Kozak in ballottaggio con Floccari, riflessioni aperte su Radu, certezze per Gonzalez. E la sorpresa Sculli: questa mattina arriva a Roma, fa le visite mediche, si allena nel pomeriggio. Verrà impiegato nel derby? Reja ci pensa, di sicuro l’attaccante preso dal Genoa entrerà nei diciotto. Come minimo, va in panchina. Edy prepara una Lazio da corsa. Il concetto l’ha chiarito domenica all’Olimpico dopo la partita con la Sampdoria: «Ora è importante correre. Ci sono tante partite, la priorità è mettere in campo una formazione competitiva dal punto di vista fisico » il messaggio inviato dal tecnico, che solo oggi pomeriggio svelerà le proprie mosse. L’allenamento di ieri, dal punto di vista tattico, è stato poco indicativo: chi aveva giocato con la Samp si è dedicato ai massaggi ed è rimasto a riposo.

STRATEGIA - Le indicazioni sembrano chiare. Primo: la Lazio non si trova in una condizione brillante, serve il turnover. Secondo: Reja ha voglia di premiare chi s’è allenato con serietà e ha permesso alla squadra di arrivare ai quarti di Coppa Italia, eliminando Portogruaro e Albinoleffe. Terzo: in un momento così delicato può essere una strategia sdrammatizzare il derby, togliendo tensioni a qualche giocatore importante. La sintesi: Reja presenterà una squadra competitiva, la migliore possibile, mixando il turnover e puntando sulla freschezzaatletica.

DIFESA - Il dubbio principale riguarda il portiere. Su Berni, almeno all’inizio, era stata fatta una scelta: portiere di Coppa Italia. Ha risposto bene, spera di strappare la conferma. Potrebbe tornare Muslera? Possibile, non sicuro. Il ballottaggio è aperto, ma il portiere toscano resta favorito. Gioca Lichsteiner, che salterà Bologna per squalifica. Torna Biava. Reja valuta se confermare Diakitè e concedere riposo a Dias. A sinistra Garrido non è pronto, ma Radu è tornato ad allenarsi solo ieri. Ha smaltito la febbre, potrebbe rientrare subito oppure allenarsi in vista del Bologna. Al tecnico friulano è piaciuto molto Scaloni.

CENTROCAMPO - Matuzalem migliora, ha ripreso in modo differenziato gli allenamenti. Non potrà giocare il derby. Reja chiederà gli straordinari a Ledesma e Brocchi, che ha assorbito la contusione alla schiena. Gioca l’uruguaiano Gonzalez. Hernanes verso la panchina: è fuori condizione, potrebbe entrare a partita in corso. Dovrebbe esserci Mauri, anche seFoggia lo insidia.

ATTACCO - Zarate, dal punto di vista fisico, è il più in forma: posto assicurato. Rocchi è fuori causa. Kozak potrebbe essere preferito a Floccari, c’è la variabile Sculli, che può essere impiegato da esterno o nel modulo con due punte. Incertezza sul’assetto. Dipenderà molto dalle mosse della Roma, Reja si disporrà a specchio. Spostando Mauri, con la stessa formazione potrebbe far giocare la Lazio con tre moduli diversi: dal 4-4-2 al 4-3-1-2, passando per il 4-2-3-1. Il disegno tattico emergerà nella rifinitura di domani mattina a Formello.

SCULLI E' DELLA LAZIO


Giuseppe Sculli è un giocatore della Lazio. No, non è più un 'rumor', una voce, nè una trattativa. E' stato lo stesso centrocampista calabrese ad ammettere: "Le società hanno trovato l'accordo, sono un giocatore della Lazio. Sto raccogliendo tutte le mie cose e domani sarò a Roma".

Il 'domani' di cui parla Sculli, è oggi. Nel corso della mattinata, infatti, l'ormai ex giocatore del Genoa sbarcherà a Roma per firmare il contratto e unirsi al gruppo già forse per l'allenamento odierno. La Lazio prenderà Sculli a titolo definitivo, ma pagherà soltanto la prima parte del cartellino adesso ed il resto a giugno.

Adesso la Lazio dovrà pensare a vendere: almeno uno tra Bresciano e Foggia lascerà Formello. Il primo ha poco mercato e dunque è probabile che a partire sia 'Pasqualino', che piace molto al Torino.

LAZIO-SAMP 1-0...nel segno di Kozak


In un pomeriggio di indisponente pochezza tecnica e privo di emozioni, la Lazio aggancia il Napoli al secondo posto grazie ad una zuccata forse in leggero fuorigioco del gigante ceko Kozak, bravo a sfruttare un calcio piazzato di Ledesma. Partita brutta, povera di contenuti e specchio dell’attuale livello della Serie A italiana, a volte imbarazzantemente basso e non degno del nome che porta. La Sampdoria, accorta e poco vogliosa di rischiare, paga la pessima condizione di Pazzini e soci, mai veramente pericolosi dalle parti di Muslera. I biancocelesti, altrettanto scarni di inventiva e iniziativa, strappano così tre punti fondamentali ma dimostrano di avere bisogno di almeno un paio di innesti importanti per poter competere nelle zone alte della classifica.

FORMAZIONI – Reja ripropone a sorpresa “il cuoco” Lionel Scaloni in sostituzione del febbricitante Radu, in mezzo alla difesa Diakité rileva lo squalificato Biava. Confermato in blocco il resto della squadra. Non è messo meglio Mimmo Di Carlo, anch’egli privo di quasi tutta la difesa eccezion fatta per Reto Ziegler. Dessena e non Cacciatore a destra, Volta e Accardi centrali, Tissone prende il posto di Poli a fianco di capitan Palombo. Federico Macheda ancora in panchina.

PARTITA – Ingannevole il forcing iniziale della squadra di Di Carlo, Pazzini e Tissone provano a impensierire Muslera con tentativi velleitari e poco convinti. Ritmi blandissimi dopo i primi minuti, Ledesma imposta come un regista da film di serie C, Palombo cerca sempre di innescare un mobile Guberti che non impensierisce però mai seriamente la difesa di casa. Lo strano modulo di Reja crea gran confusione in campo, Mauri non azzecca una palla e Hernanes è costretto a fare il lavoro sporco sul centro sinistra. Al 24’ la prima vera occasione della partita, Zarate fa fuori tutta la raffazzonata difesa ospite e appoggia per l’accorrente Ledesma che apre troppo il sinistro. Pochi minuti dopo Curci prova a rianimare la partita non trattenendo una punizione centrale di Hernanes, Floccari arriva però tardi al tap in. Partita al cloroformio, manovre lentissime e ruoli improvvisati, un riassunto efficace del basso livello del campionato italiano.

Non cambia il copione nella ripresa, ritmi da amichevole estiva e Olimpico frustrato dalla poco incisiva prestazione della propria squadra. Pazzini dimostra di non essere in gran condizione sciupando malamente uno splendido assist di Palombo, poi Zarate, confusionario ma l’unico che prova a creare qualcosa, si inventa un perfetto dribbling al limite dell’area ma il suo sinistro finisce di un paio di centimetri a lato. La partita scorre via sulla solita falsariga, squadre che giocano in orizzontale senza costrutto e innumerevoli errori in fase di impostazione da entrambe le parti. Nel soleggiato pomeriggio romano non si intravede la luce, Hernanes corricchia qua e là, Floccari non azzecca una giocata e Mauri non incide praticamente mai. Reja decide finalmente di cambiare qualcosa, Kozak rileva un impresentabile Floccari e Gonzales porta brio ad una mediana praticamente ferma. Al 39’ accade però l’unica cosa che poteva sbloccare una simile partita, Ledesma calcia una punizione dalla trequarti e pesca in area Kozak, sontuoso lo stacco del ceco che infila Curci con un perfetto colpo di testa. E’ 1-0, la Lazio difende con le unghie l’importantissimo vantaggio fino alla fine e si avvicina alla vetta della classifica in attesa di Lecce – Milan.

CHIAVE – L’ingresso di Libor Kozak cambia l’inerzia di una partita tanto brutta quanto esageratamente tattica. I suoi centimetri portano al goal la Lazio e nel finale difendono i disperati assalti doriani. Inspiegabile come Reja lo inserisca solo nell’ultimo quarto d’ora.

CHICCA – La goliardia della tifoseria laziale non smette mai di stupire, nel prepartita infatti viene consegnata a Giampaolo Pazzini una targa firmata Sodalizio Biancoceleste: “a Giampaolo Pazzini con riconoscenza, i tifosi laziali, 25 aprile 2010. Quasi inutile precisare a cosa si riferisca l’oggetto, ovvero la doppietta con cui il centravanti blucerchiato spense i sogni scudetto della Roma di Claudio Ranieri.

MOVIOLA – Sul finire di primo tempo netto fallo di mani di Ziegler che cerca di fermare Lichtsteiner, nessuno però vede e il terzino della Lazio prosegue nell’azione. L’azione del goal partita di Kozak è viziata da un millimetrico fuorigioco del gigante ceco, leggermente avanti rispetto al braccio di un difensore blucerchiato.

TATTICA – La Lazio parte con un ipotetico 4-3-1-2, Mauri trequartista con Hernanes mediano sinstro. Difficile stabilire la posizione di Floccari e Zarate che si spostano spesso, probabilmente per permettere gli inserimenti di un Mauri però assente. Nella ripresa prova a spostare le pedine Reja, risultati mediocri. L’ingresso di Kozak per sfruttare le palle alte è colpevolmente tardivo. Solito 4-4-2 per i blucerchiati, gli esterni alti sono Koman e l’incubo dei capitolini Stefano Guberti. Preferito Tissone a Poli per contrastare maggiormente il tecnico centrocampo avversario. Di Carlo nel corso della partita cambia gli interpreti ma non modifica il proprio scacchiere.

PROMOSSI&BOCCIATI – Impossibile non premiare il man of the match Libor Kozak, subito dietro strepitosa prestazione di Mobido Diakité che rilancia la propria candidatura per un ruolo da titolare. Impresentabile Floccari, lento e impacciato, Ledesma riscatta in parte una prova farcita di decine di errori con l’assist per il goal vittoria. Nella Sampdoria buon primo tempo di Guberti, Pazzini e Macheda abulici, forse provati dai diversi omaggi offerti dalla tifoseria biancoceleste.

venerdì 14 gennaio 2011

Probabili 11 contro la Samp


Test in famiglia contro la Primavera povero di gol (uno solo), ma ricco di indicazioni. Reja pare infatti aver già deciso la formazione da opporre alla Sampdoria domenica. Rispetto alla partita col Lecce cambierà solo la coppia di centrali difensivi: il duo Biava-Stendardo lascerà spazio a quello composto da Diakite e Dias. Radu, che ieri aveva saltato l’allenamento, ha lavorato senza problemi e sarà dunque regolarmente al suo posto. Qualche apprensione c’è invece per Lichtsteiner che sul finire dell’allenamento ha riportato una contusione alla caviglia sinistra. Non dovrebbe trattarsi di nulla di grave, in ogni caso domani saranno fatte le opportune valutazioni.
s.cie.

giovedì 13 gennaio 2011

Reja chiama (al telefono) Sculli


Edy Reja vuole a tutti i costi Beppe Sculli e ieri ha chiamato di persona il giocatore per esporgli il progetto tattico e come lo impiegherebbe nel suo 4-2-3-1. Ora la palla passa a Claudio Lotito ed Enrico Preziosi, che faticano a trovare un accordo. La Lazio è pronta ad ingaggiare il giocatore con la formula del prestito secco, mentre il Genoa gradirebbe chiudere l'operazione sulla base del prestito oneroso o della comproprietà e non accetta in cambio Bresciano e Foggia.

Perde quota, come fa notare il 'Corriere dello Sport', l'interessamento per Roque Santa Cruz, sul quale è fortissimo il pressing del Blackburn e del Real Saragozza. A questo punto i biancocelesti potrebbero virare sull'albanese Erjon Bogdani (assistito da Alessandro Moggi come Sculli) o sull'uruguaiano Pablo Granoche. Solo quando arriverà una prima punta si potrà dare l'ok per il passaggio di Libor Kozak al Bologna. In difesa, invece, è definitivo l'addio al brasiliano Fabio Santos (che ha firmato per un anno con il Corinthians), mentre Giuseppe Biava sarà premiato dalla società con un rinnovo di contratto fino al 2012 con opzione per la stagione successiva.

martedì 11 gennaio 2011

Le ultime di mercato


Preziosi studia un colpo a sorpresa: il Genoa, come riportato dalla 'Gazzetta dello Sport, sta seguendo Mauro Formica, 22enne trequartista del Newell's Old Boys, considerato uno dei più fulgidi talenti del campionato argentino. La sua valutazione è di 6 milioni di euro e piace tanto anche al Bordeaux e al Galatasaray.

Domani è previsto intanto l'incontro con l'Udinese per Antonio Floro Flores: i friulani chiedono 5 milioni per la comproprietà, il Genoa offrirà in cambio la metà di Polenta e Lazarevic, ma non è da escludere che alla fine possa entrare nell'affare anche il nome di Mattia Destro.

Continueranno invece in giornata le trattative con la Lazio per il passaggio di Sculli alla corte di Reja. Il nodo, come spiega il 'Corriere dello Sport', è Mark Bresciano, centrocampista australiano che in un primo momento sembrava interessare ai rossoblù come contropartita tecnica, ma che alla fine Preziosi ha rifiutato. Alla fine Sculli potrebbe muoversi in prestito con diritto di riscatto oppure in comproprietà e non è da escludere che la contropartita tecnica alla fine possa essere Houssine Kharja.

lunedì 10 gennaio 2011

LAZIO-LECCE 1-2


Era cominciato così e così il 2011 per la Lazio, prosegue nel peggiore dei modi proprio nel giorno del festeggiamento dei 111 anni di storia. Il Lecce, che non faceva punti fuori casa da settembre, espugna l’Olimpico meritatamente con una sfortunata autorete di Muslera e con il primo centro stagionale del suo connazionale Carlos Grossmuller, senza dubbio il migliore in campo. Brutta e povera di idee, la Lazio senza i brasiliani Dias e Matuzalem soffre di mancanza di fantasia e solidità difensiva, un brutto stop che non può che evidenziare l’assoluto bisogno di un ricorso al mercato vista la totale inadeguatezza dei ricambi.

FORMAZIONI – Edy Reja perde due tasselli importanti, Matuzalem per infortunio e Dias per squalifica. Ledesma e Brocchi costretti quindi agli straordinari, in difesa c’è posto per Stendardo e non per Diakitè. Situazione addirittura peggiore per Gigi De Canio, mancano Di Michele e Olivera acciaccati, Giacomazzi fermato dal giudice sportivo. Centrocampo inventato, davanti spazio a Jeda al fianco del colosso Ofere.

PARTITA – Lecce subito molto aggressivo, compatto, Lazio quasi frastornata e stupita dalla vivacità dei salentini. Ofere sfrutta il fisico ma è poco reattivo nelle conclusioni, poi Bertolacci e Munari testano i riflessi di Muslera. La Lazio non c’è, Ledesma passeggia per il campo e Stendardo dà sempre quella sensazione d’insicurezza che mette apprensione in fase d’impostazione. Verso la metà di tempo i giallorossi battono una raffica di corner senza esito, mettendo però una forte pressione nell’area biancoceleste. Nel deserto di idee dei capitolini prova a spiccare Zarate, le sue conclusioni a giro sono però troppo centrali. De Canio perde Ofere e inserisce Corvia, Reja cambia modulo nel tentativo di costruire qualcosa di buono. Al 39’ Mauri, su respinta corta di Rosati, prova il sinistro di prima intenzione ma calcia fuori a porta praticamente vuota; sulla ripartenza del Lecce Stendardo ribatte malamente un cross morbido di Bertolacci, arriva Jeda che calcia col destro, palla in pieno sul palo e poi sulla schiena di Muslera per lo 0-1. Non succede altro, Lazio inguardabile.

Ripresa con gli stessi effettivi, Lazio però con piglio totalmente diverso. Al minuto due punizione di Ledesma, Mauri stoppa in area e gira a rete con il destro per l’1-1. Partita trasformata, Zarate prima punta mette il panico ai centrali leccesi e al 4’ scambia con Mauri, perfetta la palla di ritorno per l’argentino che tutto solo si fa ipnotizzare da Rosati. Si fanno vedere anche i giallorossi con il loro miglior uomo, Carlos Grossmuller, sul suo diagonale però il connazionale Muslera risponde presente. Al 25’ corner per la Lazio, Zarate calcia a giro e centra in pieno l’incrocio dei pali, sul contropiede il Lecce vola via con i centrali della Lazio in avanti, cross di Tomovic per Grossmuller che tutto solo in area insacca comodamente. La Lazio è colpita, stanca, Reja cambia Hernanes e Mauri suscitando dubbi tra il pubblico che fischia. Incredibile quello che succede al 38’, Grossmuller si ritrova la palla tra i piedi in un tre contro uno clamoroso, palla a Jeda e pallonetto ribattuto sulla linea da Biava, Munari stacca di testa e colpisce la traversa, pallone che balla ancora e tiro finale di Grossmuller con salvataggio sulla linea di Ledesma! Nel finale l’assedio della Lazio è un intruglio di lanci lunghi e azioni forzate, il Lecce passa con merito all’Olimpico e si rialza dai bassifondi della classifica.

CHIAVE – Il pressing ordinato e intelligente dei salentini costringe la Lazio a cambiare il suo stile di gioco, solitamente fluido e pulito. Ledesma non trova mai la palla, Hernanes litiga con la posizione in campo e la Lazio crolla.

CHICCA – Nella prima frazione duello a centrocampo tra Hernanes e Grossmuller, la palla è tra i piedi dell’ uruguayano che evita l’intervento del “Profeta” con un tunnel di suola da leccarsi i baffi. Bellissimo.

MOVIOLA – Al 25’ contatto Mesbah – Zarate, difficile capire se l’argentino cerca il contatto che effettivamente c’è. Pierpaoli ammonisce il diffidato Biava per un contatto che non sembra esserci.

TATTICA – Reja conferma il 4-2-3-1 utilizzato a Genova, complice anche la defezione di Matuzalem. Floccari ancora centravanti nonostante l’approssimativa condizione, Zarate defilato come di consueto. Nella ripresa Reja arretra Hernanes, Mauri trequartista e Zarate prima punta. De Canio schiera i suoi con lo schema ad albero, 4-3-2-1 con Bertolacci e Jeda trequartisti disturbatori e Ofere boa centrale.

PROMOSSI&BOCCIATI – Partitaccia della quasi totalità dei giocatori di casa, Muslera è sfortunato sull’autogoal ma mette diverse pezze nell’arco dei novanta minuti. Ledesma troppo lento, Stendardo è una “insicurezza” ogni qualvolta viene puntato. Nota dolente i cambi di Reja che toglie Mauri e Hernanes nel momento di massimo sforzo. Strepitosa prestazione di Grossmuller nei salentini, De Canio è però il vero fautore di questa inaspettata ma meritata vittoria.

venerdì 7 gennaio 2011

GENOA-LAZIO 0-0


Tra Genoa e Lazio vincono prima la noia e poi le imprecisioni. Lo zero a zero con cui la partita finisce agli archivi fotografa appieno il senso di un appuntamento che ha fatto emergere i difetti di entrambe le compagini: limiti strutturali e caratteriali per la squadra di Ballardini, incapacità di sfruttare al massimo le debolezze avversarie per quella di Reja. Dopo un primo tempo inutile, la ripresa concede un palo interno di Hernanes e almeno tre occasionissime sprecate in mischia dai Grifoni.

FORMAZIONI – Nel giorno del suo 47° compleanno l’ex-Ballardini davanti al portiere Eduardo propone una linea a 4 composta da Mesto, Kaladze, Dainelli, e Criscito; in mezzo Milanetto vince il ballottaggio con Veloso sistemandosi in cabina di regia tra Rafinha e Rossi recuperato a tempo di record; il rientrante Jankovic fa il trequartista; Destro e Toni terminali offensivi. Reja, che per squalifica siede in tribuna cedendo la panchina a Lopez, schiera Muslera protetto da Lichtsteiner, Biava, Dias e il rientrante Radu; più avanti Ledesma (preferito a Matuzalem) e Brocchi si sistemano alle spalle del trio Zarate, Hernanes e Mauri; prima punta è l’ex-Floccari.

PARTITA – Gli unici brividi del primo pomeriggio marassino li offre la temperatura prossima allo zero che incornicia un gara brutta costituita da manovre ingessate e idee pressoché nulle. Se alla Lazio va quantomeno dato il merito di aver gestito palla con maggior continuità, il Genoa conferma che l'atmosfera da cantiere in perenne lavori in corso non serve a stimolare i protagonisti. Sul piano delle conclusioni la prima frazione offre solo un diagonale a lato di Floccari e un tiro-cross di Rafinha.

La ripresa propone contendenti più spregiudicati. I biancocelesti vengono subito fermati da un palo interno su destro dal limite di Hernanes il cui effetto principale è quello di destare dal torpore i padroni di casa. Così, sospinti a gran voce dai propri tifosi, i calciatori genoani iniziano a creare mischie nell'area laziale. Muslera prima si salva di pugno su punizione di Jankovic e poi viene graziato da Toni che, al momento di sbattere in rete di testa un cross di Destro, viene anticipato da Lichtsteiner. Portiere ospite in evidenza anche al momento di uscire su Rossi pronto a concludere. La vorticosa girandola di sostituzioni nel finale non incide sugli equilibri del risultato.

CHIAVE - La lunga pausa natalizia e gli eccessi di baldoria evidentemente non producono una partita degna della massima competizione calcistica nazionale. A fare da padrone sono la confusione e l'incapacità di entrambe le formazioni di dare quel pizzico in più che sarebbe stato legittimo aspettarsi.

CHICCA - Al 40' un colpo di tacco di Mauri lancia in area Floccari che, al momento di battere a colpo sicuro, viene fermato da un provvidenziale intervento di Kaladze che è l'emblema del senso della posizione e dell'esperienza. E' l'azione più spettacolare del match.

TATTICA - 4-3-1-2 per Ballardini; 4-2-3-1 per Reja.

MOVIOLA - Se i precedenti con il Genoa sono sostanzialmente in parità, Romeo continua a rappresentare una sorta di tabù per la Lazio che con l’arbitro della sezione di Verona ha ottenuto solo la miseria di due punticini. Gara non complicata e diretta in maniera sufficiente anche se assurda, per eccesso di fiscalità, è parsa la decisione di fischiare la fine del primo tempo all'esatto scoccare del 45' con Destro lanciato verso Muslera.

PROMOSSI & BOCCIATI - Dopo due anni di calvario a causa di infortuni gravissimi Jankovic (Voto 6.5) torna dal primo minuto con l’impegnativo compito di agire dietro alle punte. Il serbo dimostra di non aver smarrito la tecnica che ne hanno fatto la fortuna nel mondo del football. Ritrovato. Luca Toni prova ancora a scacciare la maledizione del 100° gol in serie A. Solito buon impegno, soliti poveri risultati. Muslera (Voto 6.5) riesce a non addormentarsi e, nel secondo tempo, è bravo nello sbattere la porta in faccia agli avversari. Floccari (Voto 6), dopo le due poco fortunate parentesi in rossoblù, torna al Ferraris con ancora il piacevole sapore del gol-sgambetto che l’anno scorso permise al club di Lotito di imporsi per 2-1. Davanti al suo grande estimatore Ballardini, che lo volle fortemente alla Lazio, l'attaccante si disimpegna senza grosse sbavature ma senza neeppure trovare la via della rete. Degni di nota i cori e gli striscioni che i genoani dedicano a ricordo di Gabriele Sandri. Il pensiero ha valore ancor maggiore in considerazione del fatto che le due tifoserie sono tutt'altro che amiche. Voto 8 a chi, ancora una volta, ha saputo anteporre il rispetto all'odio.

giovedì 6 gennaio 2011

Formazione di Genoa-Lazio


Diciannove i giocatori convocati da Reja per Genova, dove la Lazio si è trasferita nel tardo pomeriggio dopo aver svolto l’allenamento di rifinitura a Formello. Nell’elenco dei convocati, oltre agli infortunati Garrido e Meghni, non figura neppure Foggia per scelta tecnica. Il tecnico non ha dubbi sugli undici da mandare in campo (Ledesma ha vinto il ballottaggio con Matuzalem), ma non ha ancora deciso se disporli col 4-2-3-1 (come pare probabile) o col 4-3-1-2.

martedì 4 gennaio 2011

SANTACRUZ: "Non vedo l'ora di vestire la maglia biancoceleste"


Sembra essere alle strette finali la trattativa fra la Lazio e il Manchester City per portare a Roma l’attaccante paraguayano Roque Santa Cruz. La punta sudamericana non ha più spazio nella squadra di Roberto Mancini, essendo chiuso da Tevez, Balotelli e Adebayor, e così, come riferisce ‘Repubblica.it’, alla vigilia di Capodanno ha confessato, in visita al suo amico Salvador Cabanas, il desiderio di trasferirsi quanto prima nella squadra capitolina.

“Sto parlando con la Lazio, – avrebbe detto Santa Cruz all’ex compagno di Nazionale – non vedo l’ora di approdare in Italia e di vestire la maglia biancoceleste”. Pur di approdare nella squadra di Edi Reja il giocatore è disposto a ridursi l’ingaggio, e la trattativa sembra pertanto davvero a un passo da concludersi positivamente. Reja avrebbe così l’ariete offensivo che gli mancava nel suo scacchiere tattico e che non ha mai fatto mistero di volere.

MIRANDA: "Nessun accordo con l'Atl.Madrid"


La Lazio segue da vicino Miranda, centrale brasiliano del San Paolo che Lotito vorrebbe portare a Roma per riformare la coppia 'paulista' con Andrè Dias. Ma su di lui era fortissima la candidatura dell'Atletico Madrid, che sembrava anche aver raggiunto l'accordo con il giocatore tanto da far parlare così il tecnico - Quique Sanchez Flores - in questi termini: "E' un rinforzo importante per noi".

Ma da San Paolo fanno sapere che non l'accordo non è ancora stato siglato, anzi. La Lazio torna a sperare grazie alle parole dei due dirigenti del club brasiliano: il vicepresidente e il ds del club hanno spiegato che "Miranda non ci ha comunicato nulla e per questo lo tratteremo ancora come un giocatore del San Paolo. Non siamo stati informati minimamente su questo presunto accordo con l'Atletico Madrid: ci sembra tutto molto strano". Tutto vero o solo un modo per spillare più soldi all'Atletico?