venerdì 30 maggio 2008

Thuram per la difesa, Amoruso per l'attacco


THURAM
La Lazio sta provando a prendere Lilian Thuram. Il difensore centrale ex Parma e Juventus si è appena svincolato dal Barcellona e non ha nessuna intenzione di voler rinnovare il suo contratto con la società blaugrana, nella quale, in due stagioni, ha collezionato più panchine e delusioni che maglie da titolare.E dunque, dopo aver annunciato al quotidiano Francese «L’Equipe» il suo definitivo divorzio dalla società catalana, nonostante i 36 anni compiuti lo scorso primo gennaio, molti Club blasonati hanno bussato alla sua porta. Monaco e Paris Saint Germain lo tentano con insistenza anche perchè Thuram in patria è ancora considerato uno dei più forti difensori al mondo (come conferma la lista dei 23 convocati all’europeo dal ct Domenech, che lo ha preferito a Mexes, ndr). Ultimamente al roccioso difensore francese si erano interessate anche il Salisburgo e l’Arsenal di Wenger, ma una proposta molto allettante era arrivata persino dai ricchi Emirati Arabi .
Insomma, le offerte non mancano e il difensore ha solo da scegliere la destinazione. In quest’ottica l’offerta della Lazio potrebbe ingolosirlo, non tanto per l’ingaggio che la società biancoceleste sarebbe pronta a garantirgli (tra i 500 e i 600 mila euro), quanto per la sua voglia di concludere una straordinaria carriera nel campionato che gli ha regalato fama e successi. Il sasso è stato lanciato, ora la Lazio aspetta cenni dal francese.

AMORUSO
Intanto sembra cosa fatta l’arrivo di Nicola Amoruso, anche lui non più un giovanotto con i suoi 34 anni, dalla Reggina. A confermarlo è stato direttamente il presidente del club calabrese: «Dopo tre anni giocati alla grande qui a Reggio Amoruso sicuramente andrà via. Con Lotito ho dei rapporti ottimi - ha dichiarato a TRS - abbiamo parlato di un suo trasferimento a Roma ma non c’è ancora l’accordo. Sono tuttavia convinto che se la Lazio dovesse prenderlo farebbe un grandissimo colpo». Un affare da circa 3 milioni di euro, cifra che i biancocelesti potrebbero coprire facilmente con qualche pedina di scambio, tra tutti Baronio, sul quale Foti ha speso parole di apprezzamento, ma anche Del Nero e Meghni. Con il ritorno di Inzaghi e l’imminente rinnovo di Tare per altri due anni, l’attacco potrebbe essere al completo. Bianchi infatti, seguito da Wolfsburg, Monaco e Betis, è ad un passo dall’addio.

-Manuel-

mercoledì 28 maggio 2008

Rossi: “Behrami e Mudingayi? Possiamo perderli”


Il Futuro di Delio Rossi è ancora alla Lazio. A confermarlo è lo stesso Tecnico biancoceleste a Radio Kiss Kiss. “Riparto dalla Lazio, a dire il vero non ho mai pensato di lasciare: il valzer delle panchine non mi ha mai riguardato”.
Rossi sembra rassegnato all’idea di perdere due giocatori Chiave come Behrami e Mudingayi: “Ci sta, dopo la sentenza Bosman, di perdere qualche giocatore, specialmente quelli che hanno dato tanto alla Lazio. Siamo consapevoli che c’è il rischio di perderli, anche se ovviamente mi auguro di no. Dovesse accadere, la società sa che dovrà prendere altrettanti calciatori per cercare di migliorare”.
Il tecnico analizza gli errori della Stagione che si è appena conclusa: “Forse abbiamo peccato di inesperienza. C’è un po’ di rammarico per come è Andata la Champions, ma ora dobbiamo voltare pagina e tentare di ritornare ai livelli di prima”.
Rossi chiude con un commento sugli Europei: “La Nazionale è competitiva, ma credo che ai prossimi Europei si assisterà ad un livellamento tra le varie rappresentative. L’augurio, naturalmente, è che l’Italia possa vincere anche se non sarà facile”.

-Manuel-

mercoledì 21 maggio 2008

Nun toccate Gaby Ruspa...


Riporto qui di seguito la sconvolgente notizia di un "Mudingayi partente" apparsa oggi sul Corriere...

ROMA, 21 maggio - Un’altra grana, altre polemiche in casa Lazio. Gaby Mudingayi è uno di quelli che si sono sentiti esclusi dalla Lazio ed è esploso: «Sono stato messo fuori senza un perchè. Sono sicuro di non avere meritato tutto questo, ho sempre dato il massimo in campo e nello spogliatoio sono uno tranquillo». Ha accusato Delio Rossi dal ritiro della Nazionale belga, s’è sentito incompreso, non più considerato: «Non chiedo il posto fisso, la maglia da titolare me la sono sempre guadagnata. Ora voglio solo un po' di chiarezza».

LE SCELTE - Lotito deve far fronte all'emergenza. Non ha ancora deciso il futuro di Rossi, deve trovare un nuovo direttore sportivo, ha l'urgenza di ricostruire lo spogliatoio che è spaccato a causa dei malumori, dei dissidi e di una gestione sbagliata che è stata alla base degli insuccessi. Lotito deve scegliere: confermare Rossi? Ripulire lo spogliatoio? La scelta è intrecciata.

-Manuel Auciello-

lunedì 19 maggio 2008

Lotito furioso: "Cambio mezza Lazio"


Presidente, chi sono i colpevoli di questa annata? «I fattori sono molteplici, hanno pesato gli infortu­ni e poi ci sono state delle problematiche individuali che hanno minato la compattezza dello spogliatoio».

E come si risolvono queste problematiche? «Con l’eliminazione di chi ha alterato lo squilibrio».

Rossi resta o lo licenzia? «Ha un contratto sino al 2009 e allo stato attuale la società non lo ha re­scisso, ci dovremo confrontare sulle problematiche. La squadra non ha vi­zi di carattere tecnico».

Che scelte farà? «Bisogna trovare un punto d’equili­brio tra le responsabilità della socie­tà, della squadra e del tecnico. Non è semplice perché ognuno tira per la propria parte, tut­ti dovrebbero remare verso lo stesso fine».

Che intenzioni ha? «Interverremo. La Lazio verrà rilanciata nel modo migliore anche con l’inserimento di altri giocatori. Ma non è solo una questione di acquisti: sono partito dal convincimento d’avere a che fa­re con persone responsabili e mature ed invece mi sono reso conto che non tutte sono così. D’ora in poi attueremo logiche diverse».

Parliamo dei riscatti. «Radu sarà riscattato, per Bianchi e Rozehnal fa­remo delle valutazioni con la conduzione tecnica. Rientreranno tanti giocatori, saremo più di 30, ci sa­ranno anche Stendardo e Foggia. Serviranno valuta­zioni non solo tecniche».

-Manuel-

domenica 18 maggio 2008

Piallato anche il Napoli 2 a 1


Ultima giornata senza troppe motivazioni sia per Lazio che per Napoli artefici di due campionati completamente diversi. Da un lato quello deludente dei biancocelesti per diversi mesi invischiati nella zona retrocessione ed eliminati dall’Inter nelle semifinali di Coppa Italia, dall’altro quello esaltante dei partenopei che al primo anno di serie A hanno raggiunto la salvezza con largo anticipo arrivando addirittura in zona Intertoto. Nel giorno del congedo dal proprio pubblico, o da quello che resta visto che sugli spalti desolatamente vuoti dell’“Olimpico” si contano solamente poche migliaia di tifosi di casa (trasferta vietata invece per quelli ospiti), la Lazio non può contare sull’apporto del tecnico Delio Rossi, squalificato dalla Commissione Disciplinare per tre giornate, e deve rinunciare inoltre agli squalificati De Silvestri e Pandev e agli infortunati Cribari, Meghni, Mudingay e Siviglia. In difesa spazio alla coppia centrale d’emergenza Rozehnal-Radu con Behrami a destra e Zauri a sinistra. A centrocampo si rivede Dabo con Mauri alle spalle del tandem Tare-Rocchi. Sul fronte opposto Reja lascia a casa lo squalificato Hamsik e gli infortunati dell’ultim’ora Santacroce e Calaiò oltre ovviamente all’infortunato “storico” Zalayeta che ha finito ormai da un pezzo la propria stagione. Conferma tra i pali per l’argentino Navarro con Blasi che rientra a centrocampo dopo la squalifica. C’è posto a centrocampo anche per Pazienza mentre Bogliacino vince in extremis il ballottaggio con il Pampa Sosa per il ruolo di spalla di Lavezzi.

Nel silenzio ovattato dello stadio “Olimpico” ha inizio il match diretto dal giovane arbitro toscano, Massimiliano Velotto. I primi minuti confermano le attese della vigilia con due squadre che giocano a viso aperto complici anche le rispettive posizioni in classifica sebbene i padroni di casa sembrino iniziare con maggiore convinzione. Gia al 2’ un bel cross di Dabo dalla destra viene prontamente raccolto al centro dell’area napoletana da Tare che di testa sfiora il palo alla sinistra di Navarro. La difesa biancoceleste gioca molto alta ed infatti nei primi dieci minuti viene pescato per ben tre volte in fuorigioco seppure sempre al limite. Al 15’ è mortifero però il contropiede laziale ispirato da un bel lancio in verticale di Mauri per Rocchi che dopo aver bruciato in velocità Paolo Cannavaro batte l’incolpevole Navarro con un bel diagonale mancino che si spegne nell’angolino alla sinistra del portiere argentino.

La reazione del Napoli stenta a decollare con la Lazio che sembra controllare tranquillamente le operazioni a centrocampo dove il solito Ledesma detta legge senza la giusta opposizione di uno spento Blasi. Con il passare dei minuti gli ospiti sembrano crederci di più anche se l’assenza di una punta di peso lì davanti (Sosa) continua a farsi sentire con Lavezzi che spesso gira a vuoto e non viene accompagnato a dovere da Bogliacino. Al 35’ contropiede ben orchestrato da Tare che va via sulla destra e mette in mezzo un bel cross rasoterra per l’accorrente Mauri, liberato da una bella finta di corpo di Rocchi, che calcia a botta sicura ma trova sulla sua strada un prodigioso Navarro. La replica del Napoli non si fa attendere e circa un minuto dopo Pazienza libera in area Lavezzi che calcia a pochi passi da Muslera che è bravo a chiudergli lo specchio in uscita e a respingere la conclusione.

Sul finire del tempo inspiegabile comportamento di Tare che dopo un fallo di Contini su Mauri si avvicina al difensore del Napoli mettendogli le mani sul volto e costringendo il direttore di gara a sventolare un doppio cartellino giallo. I giocatori del Napoli, forse irritati dal comportamento provocatorio dell’attaccante albanese, cominciano a non risparmiargli entrate rudi e ben presto anche Pazienza e Domizzi finiscono sul taccuino di Velotto. Il primo tempo si conclude così con i nervi a fior di pelle a margine di una partita che fino a quel momento era stata poco più che un’amichevole.

Ad inizio ripresa i due tecnici optano per un cambio per parte. Nella Lazio esce Mutarelli ed entra Manfredini mentre Reja decide finalmente di inserire la seconda punta, Sosa, sostituendo un grigio Bogliacino. Nei primi minuti della ripresa l’atteggiamento del Napoli sembra cambiare, complice probabilmente la presenza di un punto di riferimento in avanti. Al 52’ grave errore di Lavezzi che dopo aver eluso la trappola del fuorigioco anziché crossare sul secondo palo per lo smarcato Sosa decide di calciare in porta da posizione defilata facendosi respingere la conclusione da Behrami. Passano appena un paio di minuti e sul bel cross da destra di Mannini, Sosa anziché battere di testa in porta opta per un’improbabile torre per Pazienza sbagliando però la misura dell’assist con il pallone che si perde mestamente sul fondo.

Nel migliore momento del Napoli e quando ormai la Lazio sembra essere stanca arriva come un fulmine a ciel sereno la rete del raddoppio biancoceleste. E’ il 71’ quando Ledesma calcia da destra una bella punizione-cross per il neo-entrato Firmani che, agevolato da una papera difensiva di Garics (entrato pochi minuti prima al posto di Mannini), batte imparabilmente Navarro da due passi. E’ il colpo del ko per gli ospiti che all’84’ riescono comunque a trovare il goal della bandiera con Domizzi, all’ottava rete in campionato, complice una carambola fortunosa all’interno dell’area laziale. Dopo due minuti di recupero Velotto fischia la fine delle ostilità e se da un lato la Lazio può sorridere per la vittoria, anche il Napoli tutto sommato può fare festa perché con la sconfitta del Genoa a Bergamo si consolida come ottava forza del campionato con la possibilità di poter disputare così l’Intertoto e coltivare inimmaginabili, almeno ad inizio stagione, sogni Uefa.

-Francesco Gaudio-

sabato 17 maggio 2008

Due tegole per noi: Rossi squalificato e Pandev se ne và!


Risolta la questione processuale con la squalifica di tre giornate, Delio Rossi può ora pianificare il futuro. Che lo vede molto più vicino alla conferma sulla panchina della Lazio. «Non ho mai detto che sarebbe andato via - ha rivelato ieri Lotito - Dobbiamo solo discutere su come continuare il nostro rapporto».

Per la Lazio, però, si profila un'altra grana. In un'intervista rilasciata ieri al quotidiano macedone Vest, Goran Pandev fa sapere che resterà a Roma solo per la prossima stagione. «Giocherò alla Lazio ancora un anno, poi andrò via. Così il mio trasferimento sarà meno costoso (può svincolarsi nel 2009 sfruttando la clausola Fifa, ndr). Il mio manager sta discutendo con il club. Se dovessi rinnovare il contratto, lo farò a cifre più alte rispetto a quelle attuali».

-Manuel-

Lazio Napoli: ingresso solo per gli abbonati


E' sempre piu' caos biglietti per l'ultima giornata di campionato in serie A. Il Prefetto di Roma, Carlo Mosca, ha disposto, per motivi di ordine e sicurezza pubblica, che l'incontro di calcio Lazio-Napoli di domenica 18 maggio prossimo, alle ore 15.00, potra' essere seguito esclusivamente dai tifosi della Lazio in possesso di abbonamento. "Tale provvedimento e' stato adottato - si legge nella nota della Prefettura di Roma - anche alla luce delle determinazioni assunte dall'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive del Viminale, tenendo conto della storica rivalita' e conflittualita' che caratterizza le due opposte tifoserie".

-Manuel-

venerdì 16 maggio 2008

Caso Rossi: dalla "telefonata" alla panchina


Lotito: “Tengo Rossi e rilancio”
«Confermo Rossi e rinforzo la squadra». Dopo un lungo Silenzio il presidente della Lazio, Lotito, ieri mattina è tornato a parlare.Per Fare chiarezza ma soprattutto per precisare diverse questioni, su tutte quella relativa al Tecnico : «Ha un contratto fino al 2009. Per una questione di correttezza e rispetto dei ruoli avremo un appuntamento alle fine della Stagione . Tutto servirà a capire quali sono le prospettive e cosa necessita per il Futuro . Se ci saranno le convergenze, come sinceramente mi auguro, non è detto che si debba cambiare tecnico, anzi. Magari cambieranno altre cose all’interno della società in altri settori, ma non l’allenatore».
Sul nome di Mazzarri e sul presunto incontro a Roma con il tecnico della Sampdoria, il presidente chiarisce: «Io non l’ho mai incontrato. Non posso giustificarmi sulle cose che inventano altrimenti dovrei passare le mie giornate a smentire. Ormai ho capito che l’informazione romana è un’informazione particolare. Prima si dicono le cose, poi si aspettano le smentite. Credo sia un sistema sbagliato, ma è così».
Quanto al futuro, nonostante la stagione deludente, Lotito è pronto a ripartire: «Il progetto futuro si basa su alcuni Aspetti che devono essere condivisi. Alla fine di ogni Anno si fa un consuntivo e si pongono le basi per il progetto. Se c’è condivisione dov’è il problema? Da parte mia c’è la ferma volontà di rinforzare la squadra e far sì che non si commettano più gli errori che abbiamo fatto quest’anno. Insieme al tecnico vedremo quali saranno i motivi che hanno determinato gli errori e gli interventi che dovremo fare».
L’ultimo argomento riguarda il diesse Sabatini, che ha deciso di lasciare la Lazio. Il presidente spera in un ripensamento: «Lui non si è dimesso e fino al 30 giugno è il direttore sportivo della Lazio. Dopo quel giorno bisognerà vedere se vuole rimanere o meno, la società non lo ha cacciato e lui non si è dimesso». In serata c’è stato un contatto tra Lotito e Rossi: il tecnico ha avanzato le sue richieste (rafforzamento della squadra). La prossima settimana i due si rivedranno per fare il pianificare il futuro.

CASO ROSSI
Il tanto atteso giorno è arrivato: oggi alle 15,30 è in programma l’udienza della Disciplinare sul caso Rossi, per la famosa telefonata con il presidente Lotito del 17 aprile 2006, dalla quale scaturì il deferimento del Tecnico . Secondo la Procura federale, Rossi avrebbe violato l’articolo 1 del Codice di Giustizia Sportiva, mentre l’allenatore ha sempre sostenuto che si trattava di un colloquio inerente il mercato (l’acquisto di Ledesma dal Lecce) e non di una istigazione ad ammorbidire l’avversario prima della partita. «Credo sia l’atto finale - ha spiegato l’avvocato Gian Michele Gentile, legale del tecnico -, a meno che la commissione non decida di ascoltare altri testimoni, ma mi sembra difficile». Possibile per il tecnico una breve squalifica e un’ammenda.

martedì 13 maggio 2008

Rossi: “Credo rimarrò a Roma”


“Sembra che Lazio-Napoli si giochera’ in un Olimpico deserto. E’ un momento particolare, l’ultima di campionato e dopo un’annata cosi’ cosi’, sicuramente al di sotto delle nostre possibilita’, ci puo’ stare che la gente non voglia venire a vedere la partita. Le ragioni di una stagione mediocre come la nostra sono tante, ma non e’ il caso di sviscerarle adesso”. Lo ha detto l’allenatore della Lazio, Delio Rossi, intervenuto a “Marte Sport Live” su Radio Marte. “Come mai molte societa’ hanno prima esonerato e poi richiamato gli allenatori? Perche’ non hanno una strategia: tutti possono sbagliare e cambiare tecnico, ma richiamarlo e’ segno di mancanza di idee e spesso anche di scarse disponibilita’ economiche”.
Rossi e il suo futuro. “Non so se rimarro’ alla Lazio, vedremo. Tuttavia dal momento che ho un contratto con la Lazio credo proprio che rimarro’ qui. La prossima settimana incontrero’ Lotito per parlare del futuro - ha rivelato - se non dovessi accordarmi con il presidente sotto alcuni aspetti le cose potrebbero anche complicarsi. A Napoli si e’ parlato molto di me negli ultimi tempi? L’interesse da parte dei tifosi napoletani mi fa piacere, so che a Napoli in tanti mi vorrebbero sulla panchina della squadra azzurra, significa che ho fatto un buon lavoro con i miei ragazzi della Lazio. Il Napoli ha comunque fatto un ottimo campionato, ha dei giocatori importanti e dei giovani di grande prospettiva. Hamsik su tutti, lui fa davvero la differenza”. “Reja ha confermato quanto di buono ha fatto negli anni scorsi - continua Rossi - non e’ facile vincere due campionati con la pressione di una piazza come Napoli e disputare una prima stagione di Serie A a questi livelli. L’allenatore da premiare in serie A? Ballardini ha fatto un miracolo con il Cagliari, e Gasperini ha espresso per lunghi tratti del campionato un ottimo calcio. Questi due tecnici meritano le luci della ribalta tra le cosidette ‘matricole’, Reja e’ comunque nei primi posti per il campionato che ha condotto”.
Lei ha portato la Lazio in Champions League lo scorso anno. Qual e’ l’ingrediente basilare per arrivare in Europa? La qualita’ e’ fondamentale, infatti sono quasi sempre le stesse squadre che arrivano ai primi quattro posti, ma anche l’ambiente ha la sua importanza: Napoli, sotto quest’ultimo aspetto, non ha alcun problema, i tifosi sono sempre stati l’arma in piu’ degli azzurri. L’Intertoto? Secondo me c’e’ il rischio che possa compromettere i risultati dell’intera stagione: bisogna essere brillanti gia’ a un mese dall’inizio del campionato e questo puo’ creare problemi nella seconda parte. Con l’Intertoto si rischia di fallire gli obiettivi stagionali”.

domenica 11 maggio 2008

La Lazio torna a volare (troppo tardi)


La Lazio, grazie ai gol di Pandev e Rocchi, ritrova al Ferraris quel successo che gli mancava dallo scorso 19 marzo. Il Genoa, alla terza sconfitta consecutiva, si accomiata dal suo pubblico con una prestazione opaca. Konko coglie un palo nel finale.

All’inizia la sorpresa più grande la fornisce Gasperini inserendo Borriello tra i panchinari insieme a Leon, quest’ultimo reduce da coliche addominali. Attacco quindi con solo due veri attaccanti: Figueroa e Sculli. Delio Rossi propone il rientrante Mauri alle spalle di Rocchi e Pandev. Siviglia è costretto al forfait proprio all’ultimo minuto, al suo posto gioca Artipoli. Che la Lazio a Genova non sia giunta solo per onor di firma Rubinho lo capisce già dopo 3’ quando è chiamato a respingere un insidioso sinistro di Rocchi da posizione defilata. Il Genoa reagisce con Sculli che all’8’ impegna Ballotta un paio di volte. La seconda delle quali costringendo il portiere a salvarsi in acrobazia. Gli ospiti appaiono più concentrati. Fanno girare bene la palla rasoterra, si cercano e sono bravi a spegnere sul nascere le ripartenze rossoblu affidate quasi esclusivamente a sterili cross dalle fasce. Così, quasi d’inerzia, la Lazio passa. E’ il 31’ quando un sinistro di Pandev, servito corto in area da Rocchi, scuote la rete. Il Genoa tra un balbettio e l’altro spaventa Ballotta con un’incornata di Sculli al 44’, ma viene punito per la seconda volta in fase di recupero con Rocchi libero di finalizzare un contropiede innescato dall’ex Behrami.

La ripresa offre subito due novità nello schieramento genoano: Scarpi e Borriello per l’acciaccato Rubinho e il confuso Fabiano. E’ però sempre la Lazio a rendersi pericolosa al 58’ con Rocchi lanciato da Pandev; la sua conclusione, deviata da Bovo, viene bloccata da Scarpi sulla linea bianca. Milanetto potrebbe riaprire la sfida al 31’, ma il suo destro dal limite è innocuo. Al 65’ Rossi getta nella mischia Cribari al posto di Artipoli, dall’altra parte Wilson sostituisce Sculli. Al 67’ Juric colpisce al volo, Ballotta c’è. Borriello fatica ad entrare nel match e al 72’ si veste da assistman per lo sprecone Wilson. Mentre la squadra di Gasperini appare sempre più intorpidita è così il pubblico genoano a dare un senso al pomeriggio in rossoblu accendendosi per festeggiare una stagione comunque positiva. Al 72’ il capocannoniere prova a dare il suo contributo al party con un diagonale, la sfera va fuori di poco. Al 78’ è Konko a farsi protagonista scheggiando il palo alla sinistra dell’immobile Ballotta. E’ l’ultimo sussulto. Poi la Lazio controlla senza troppi affanni sino al triplice fischio mentre il Genoa sembra riporre definitivamente nel cassetto i suoi sogni d’Europa.

-Claudio Critelli-

Probabili formazioni di Genoa Lazio


Le probabili formazioni di Genoa-Lazio, valida per la 37.a giornata di serie A, in programma oggi alle 15.00 .

Genoa (3-4-3): 83 Rubinho, 24 Konko, 3 Bovo, 16 Lucarelli, 7 Rossi, 77 Milanetto, 28 Juric, 29 Fabiano, 11 Leon, 22 Borriello, 14 Sculli. A disp. 73 Scarpi, 34 De Rosa, 33 Santos, 8 Danilo, 15 Raggio Garibaldi, 9 Figueroa, 38 Wilson. All.:Gasperini.

Lazio (4-3-3): 32 Ballotta; 29 De Silvestri, 13 Siviglia, 7 Rozehnal, 3 Kolarov; 4 Firmani, 24 Ledesma, 5 Mutarelli; 19 Pandev, 9 Bianchi, 18 Rocchi. A disp. 1 Muslera, 8 Zauri, 25 Cribari, 26 Mudingayi, 6 Dabo, 11 Mauri, 17 Tare). All. Rossi

Arbitro: Pierpaoli di Firenze.

-Manuel-

venerdì 9 maggio 2008

Ferrajolo: Lotito ha rotto il legame con i tifosi

Nel fallimento di una Stagione , le colpe non sono mai di uno solo. Vale anche per la Lazio e sarebbe grave fornire comodi alibi alla squadra e al Tecnico . Dunque, anche lo­ro devono farsi perdonare molte cose. Ma non c’è dubbio che le colpe maggiori siano della società, cioè di Lotito, perché mai come in questo caso, la società non si articola in diversi ruoli ma si identifi­ca esclusivamente nel suo presidente accentratore.
Quali sono queste colpe? Di­verse. Partiamo dalla più vi­stosa. Con una superficialità imperdonabile, Lotito si è presentato all’inizio di una stagione che pote­va diventare esaltante, grazie all’insperato tuffo nella Champions, con una Lazio addirit­tura meno forte, o se preferite, più debole, ri­spetto alla stagione precedente. Con una La­zio priva di Oddo e Peruzzi, che non sono sta­ti sostituiti nemmeno decorosamente. Lotito per sfidare le grandi in Europa e soprattutto per affrontare una stagione terribile con una partita ogni tre giorni, a Delio Rossi ha rega­lato Scaloni e Del Nero, Meghni e Artipoli, e soprattutto Muslera. La superficialità con cui è stato affrontato l’acquisto di Carrizo e quel­lo di Kolarov, bruciando l’unico posto dispo­nibile per l’extracomunitario, è stata imper­donabile.
Questi errori hanno compro­messo in Partenza la stagione della Lazio, che infatti è arri­vata ultima nel suo girone di Champions, presentandosi in Europa anche con giocatori zoppi, e quattordicesima, con appena 19 punti, in campio­nato.
Ma non solo: le sconfitte hanno creato tensioni nello spogliatoio, tra il tecnico e la squadra, si è smarrito il gioco che l’anno prima era stato il vero punto di forza. Un bilancio disastroso che poi ha spinto tar­divamente Lotito a correre ai ripari. Se inve­ce che a gennaio, avesse acquistato Bianchi, Radu e compagnia ad agosto, la Lazio non sa­rebbe partita ad handicap e ora racconterem­mo un’altra Storia . Le dimissioni del ds Saba­tini a fine campagna acquisti sono state solo un espediente, nemmeno tanto geniale, per addossare ad una sola Persona responsabili­tà del presidente e della società.
Ma il malessere della Lazio oggi è ancora più ampio, più grave. Trattative sfibranti con i giocatori per i vari prolungamenti del contrat­to, una perenne tensione tra la società e i propri tesserati non hanno aiutato la squadra a crescere, a dare quanto avrebbe dovuto. E anche sotto questo aspetto il bilancio per Lotito è disastroso. Non perde occasione per esaltare le doti morali, l’attaccamento alla maglia, il senso di lealtà, co­me valori fondanti della sua Lazio. Eppure la squadra , dopo aver raccolto i punti salvezza e aver vinto il derby, lo ha smentito in modo inequivocabile, mollando completamente, an­dando in vacanza con grande anticipo e infi­schiandosene dei doveri e dei valori morali indicati dal suo presidente. Lotito è parso a tutti un patetico predicatore nel deserto.
Il suo fallimento poi si completa nel rap­porto ormai conflittuale e insanabile con i ti­fosi. I quali non si identificano nel loro presi­dente, non si sentono rappresentati da Lotito. Sarà ingiusto, sarà sbagliato, ma in ogni caso è così. Una società di calcio non è una impre­sa delle pulizie, è fatta anche di passione, di adesione, di slanci e di un feeling indispensa­bile. In un’azienda il dipen­dente non è tenuto ad aderire col cuore e con passione, fa il suo lavoro e basta. I tifosi in­vece hanno una fede, alimen­tano una passione, possono anche sopportare le sconfitte ma pretendono che la squa­dra dia tutto e soprattutto che il presidente sia uno di loro. Oggi Lotito per la gran parte dei tifosi laziali è un estraneo, peggio, a volte, un nemico. E questo è il fallimento peggiore che ci possa essere per un presidente di calcio. E attenzio­ne, perché dopo i tanti errori di questi mesi, Lotito potrebbe commetterne ancora un al­tro: licenziare Delio Rossi. Speriamo che ci risparmi almeno questo.

di Luigi Ferrajolo

giovedì 8 maggio 2008

Bufera dopo l'eliminazione..addio a Persichetti,Sabatini e Berhami

Dopo la sconfitta di ieri contro l’Inter, prime scosse di terremoto in casa Lazio. Si è dimesso il segretario generale Persichetti. Verso l’addio anche il direttore sportivo Walter Sabatini.

Valon Behrami giocherà la prossima Stagione nella Liga Spagnola:il centrocampista della Lazio ha ormai deciso ed addirittura pianificato il suo Futuro “personale”, organizzando già il trasloco verso l’estero. Diversi i Club interessati a lui: nei prossimi giorni il giocatore kosovaro dovrebbe scegliere la sua destinazione per poi far accordare la società biancoceleste con il suo nuovo club.

mercoledì 7 maggio 2008

Stasera c'è l'Inter


Facciamo che è “la partita”. Non la partita della vita, perché ne verranno altre, più importanti.Non la partita della Stagione perché un’altra speriamo ce ne sia, il 24 maggio, con una coppa in palio. Facciamo che la Lazio gioca da Lazio, come contro il Real, come nel derby vinto contro ogni pronostico, come contro l’Inter capolista in campionato. Facciamo che l’Olimpico ha gli Occhi azzurri, da stropicciarsi. E mani da battere e fiato da regalare. Facciamo, per una sera, come i bambini che giocano con i sogni.
Facciamo che poi comunque ci svegliamo. Che ripensiamo a questa stagione senza voglia di ricordarla, solo di tracciare una linea grossa che faccia da spartiacque. Chi ha sbagliato, ha sbagliato. Ha sbagliato dietro una Scrivania o appeso a un cellulare, ha sbagliato nello scegliere un giocatore, ha sbagliato preparando una partita, ha sbagliato un gol fondamentale, ha sbagliato un’uscita elementare. Non è buonismo, è esattamente il contrario. E’ voglia di ricominciare in fretta, di agire in fretta, di arieggiare la casa e decidere subito dove ridipingere e il mobilio da cambiare. Voglia di rivincita.
Facciamo che non ci si illude per una finale e neanche per una coppa. Facciamo che non c’è Guerra se si perde. Facciamo che ognuno fa il suo gioco, fa le Valigie o rimane, che ci sono strade chiare e non vicoli tortuosi, che il presidente sceglie lo staff e lo staff i giocatori. E se allo staff non vanno bene le scelte, arrivederci e grazie. Facciamo che si lotta insieme per avere uno stadio proprio ma non si aspetta lo stadio per rifare grande la Lazio. Grande abbastanza da battere a volte anche le grandi e da farsi temere da tutte le altre. Facciamo che poi allo stadio ci vanno in tanti, ricordando che ci sono stati anche tempi peggiori. Facciamo che i bambini chiedono ai genitori la maglietta di Rocchi e poi ci vanno al campetto senza doversi vergognare un po’, perché è tarocca e Laziostore non ce ne sono, neanche in centro.
Facciamo che, comunque vada, domani si riparte.

-V.C.-

martedì 6 maggio 2008

Obiettivo Palladino


Il Club biancoceleste ha chiesto l’attaccante ai bianconeri dopo che Ranieri aveva manifestato l’intenzione di tenere l’ex centrale del Perugia. Stendardo, molto amato dai compagni, sarebbe felice di restare a Torino e la Lazio vuole accontentare il giocatore. Lotito, però, in cambio ha chiesto Raffaele Palladino. Nato a Mugnano di Napoli nel 1984 , Palladino è uno degli attaccanti più interessanti del calcio italiano e la Lazio vuole sfruttare questa occasione per portarlo a Roma.

-Marco Fabrizi-

domenica 4 maggio 2008

Lazio beffata da Amauri


Trentaseiesima giornata del campionato di Serie A, allo Stadio Olimpico di Roma si sfidano la Lazio del discusso tecnico Delio Rossi e il Palermo di Stefano Colantuono. Settimana calda per l’ambiente romano dopo la disastrosa trasferta di Torino, Claudio Lotito non le ha mandate a dire a tecnico e giocatori che hanno risposto a tono alle accuse del presidente biancoceleste. Squadra quindi chiamata al pronto riscatto, nonostante non ci sia più nulla da chiedere alla classifica. Con Ballotta acciaccato torna tra i pali Muslera, in difesa forfait di Radu, Siviglia squalificato, giocano Kolarov e Rozehnal. Ultimo turno di squalifica anche per Ousmane Dabo, sostituito da Manfredini, Rocchi non recupera e lascia il posto a Ighli Tare. Sulla sponda rosanero assenti lo squalificato Zaccardo e l’acciaccato Caserta, rimpiazzati rispettivamente da Cassani e Bresciano. Miccoli trova posto dietro Amauri, in un trittico di trequartisti formato dal “bomber tascabile”, il già citato Bresciano e il serbo Jankovic, protagonista di voci di mercato che lo vorrebbero alla Juventus come vice Nedved. Arbitro della partita il signor Luca Marelli da Como.

Calcio d’inizio affidato alla Lazio. Al 2’ prima emozione della partita, lancio di Mutarelli per Tare che fa sponda per Manfredini, diagonale sporco del centrocampista e palla che incoccia la base del palo. Rispondono al 5’ gli ospiti, Miccoli appoggia per Simplicio che dai 25 metri esplode un gran destro, palla che sfiora il sette. Al 9’ ingenuità incredibile di Rozehnal che regala palla ad Amauri, dribbling del brasiliano sullo stesso difensore e tocco di esterno che sfiora di un soffio il palo alla sinistra di Muslera. La Lazio è comunque viva, al 13’ combinazione Pandev – Meghni – Pandev, sinistro a botta sicura del macedone deviato provvidenzialmente in corner. Al 17’ Mutarelli sfrutta una voragine difensiva del Palermo e prova il destro dai 30 metri, la palla gira e Agliardi è costretto alla prodezza in corner. Si rivede il Palermo, al 20’ Amauri crossa per Miccoli che controlla e prova il destro immediato, palla abbondantemente alta sopra la traversa. Al 25’ Meghni riceve palla in area e crossa basso verso il centro, Migliaccio commette un evidente fallo di mano e Marelli assegna il penalty a favore dei padroni di casa. Alla battuta Pandev che insacca con forza nell’angolo. 1-0 Lazio. Biancocelesti che vogliono chiudere il match, al 35’ devastante progressione di Pandev sulla fascia destra, triangolo con Meghni, assist smarcante in area per Tare che tutto solo apre troppo il piattone e spreca la comoda palla del 2-0. Al 37’ Mutarelli intercetta al limite dell’area un po’ con il braccio e un po’ con il petto, Marelli non ha dubbi e assegna il calcio di rigore a favore degli ospiti. Amauri contro Muslera, tiro centrale e parata in corner del portiere uruguaiano! Scrosciano gli applausi per il giovane portierino laziale. Al 42’ prova a riscattarsi Amauri, doppio passo su Cribari ma il suo destro dal limite è poco preciso.

Inizia il secondo tempo. Squadre molto guardinghe nei primi minuti, Lazio che prova ad impostare ma non trova il guizzo verso la porta avversaria. Prima occasione al 18’ con il neo entrato Cavani che va via sulla fascia destra, cross basso per Amauri che di tacco non trova la porta. Al 20’ Tare spizza per Pandev, magnifico sombrero su Rinaudo, sinistro a botta sicura, miracolo di Agliardi in corner! Sempre Lazio al 25’ con Ledesma che riceve dai 20 metri, destro basso e teso sul secondo palo, Agliardi non ci arriva ma la palla esce di pochissimo. Al 32’ combinazione tra Manfredini e Vignaroli, destro secco dal limite di quest ultimo e palla che termina un metro sopra la traversa della porta difesa dall’estremo difensore rosanero. Al 37’ l’ennesima debacle difensiva stagionale della squadra di Delio Rossi. Balzaretti crossa sul secondo palo, Muslera a farfalle, Amauri stacca un metro sopra tutti e insacca nella rete sguarnita. 1-1. Reagisce una Lazio ferita nell’orgoglio, al 44’ dagli sviluppi di un corner Tare spizza la palla che arriva a Cribari, colpo di testa a porta vuota da meno di un metro, la palla finisce incredibilmente alta! La beffa non tarda ad arrivare. Al 47’ da un contestato fallo di Mutarelli parte la punizione di Miccoli che trova ancora una volta in mezzo all’area Amauri, stacco devastante del brasiliano e palla nel sacco. Incredibile, è 1-2. Finisce qui la partita, Lazio sprecona in avanti e letteralmente sciagurata in difesa.

-Massimo Culello-

Probabili formazioni di Lazio Palermo


Le probabili formazioni di Lazio-Palermo, valida per la 36.a giornata di serie A, in programma domenica alle 15.

LAZIO (4-3-1-2): 32 Ballotta; 29 De Silvestri, 7 Rozehnal, 25 Cribari, 3 Kolarov; 26 Mudingayi, 24 Ledesma, 5 Mutarelli; 11 Mauri; 19 Pandev, 9 Bianchi. A disp. 1 Muslera, 8 Zauri, 4 Firmani, 68 C. Manfredini, 23 Meghni, 21 Vignaroli, 17 Tare. All. D. Rossi

PALERMO (4-3-2-1): 1 Agliardi; 16 Cassani, 21 Biava, 43 Barzagli, 42 Balzaretti; 14 Guana, 4 Gio. Tedesco, 8 Migliaccio; 17 Jankovic, 30 Simplicio; 11 Amauri. A disp. 12 A. Fontana, 77 Rinaudo, 53 Cossentino, 22 Di Matteo, 23 Bresciano, 10 Miccoli, 7 Cavani. All. Colantuono

ARBITRO: Marelli di Como

giovedì 1 maggio 2008

Lotito chiama, Zico risponde: “3 milioni”


Un nome, una garanzia. E’ lui, il fuoriclasse degli anni ‘80, attuale Tecnico del Fenerbahçe, il candidato numero uno alla successione di Delio Rossi sulla panchina della Lazio. Ammesso, però, che Lotito rinunci all’allenatore che guida i biancocelesti da tre stagioni. Ipotesi che al momento appare poco probabile, anche se non impossibile. Tutto dipende dall’esito dell’avventura in coppa Italia.
Contatto Lotito, tuttavia, non vuole farsi trovare impreparato. E allora alcuni suoi emissari hanno avuto un contatto con Zico. Che ha fatto sapere che gli piacerebbe da matti venire ad allenare in Italia. Certo ci sarebbe da superare lo scoglio economico (la Lazio non può garantirgli i 3 milioni del Fenerbahce), ma di ciò si parlerà eventualmente al momento opportuno.
Behrami-ManchesterSul fronte- Behrami da segnalare che sta prendendo corpo un’ipotesi- Manchester City. La cessione dello svizzero al Club inglese consentirebbe infatti alla Lazio di risparmiare gran parte della somma (12 milioni) che deve agli Inglesi per riscattare Bianchi.