mercoledì 7 maggio 2008

Stasera c'è l'Inter


Facciamo che è “la partita”. Non la partita della vita, perché ne verranno altre, più importanti.Non la partita della Stagione perché un’altra speriamo ce ne sia, il 24 maggio, con una coppa in palio. Facciamo che la Lazio gioca da Lazio, come contro il Real, come nel derby vinto contro ogni pronostico, come contro l’Inter capolista in campionato. Facciamo che l’Olimpico ha gli Occhi azzurri, da stropicciarsi. E mani da battere e fiato da regalare. Facciamo, per una sera, come i bambini che giocano con i sogni.
Facciamo che poi comunque ci svegliamo. Che ripensiamo a questa stagione senza voglia di ricordarla, solo di tracciare una linea grossa che faccia da spartiacque. Chi ha sbagliato, ha sbagliato. Ha sbagliato dietro una Scrivania o appeso a un cellulare, ha sbagliato nello scegliere un giocatore, ha sbagliato preparando una partita, ha sbagliato un gol fondamentale, ha sbagliato un’uscita elementare. Non è buonismo, è esattamente il contrario. E’ voglia di ricominciare in fretta, di agire in fretta, di arieggiare la casa e decidere subito dove ridipingere e il mobilio da cambiare. Voglia di rivincita.
Facciamo che non ci si illude per una finale e neanche per una coppa. Facciamo che non c’è Guerra se si perde. Facciamo che ognuno fa il suo gioco, fa le Valigie o rimane, che ci sono strade chiare e non vicoli tortuosi, che il presidente sceglie lo staff e lo staff i giocatori. E se allo staff non vanno bene le scelte, arrivederci e grazie. Facciamo che si lotta insieme per avere uno stadio proprio ma non si aspetta lo stadio per rifare grande la Lazio. Grande abbastanza da battere a volte anche le grandi e da farsi temere da tutte le altre. Facciamo che poi allo stadio ci vanno in tanti, ricordando che ci sono stati anche tempi peggiori. Facciamo che i bambini chiedono ai genitori la maglietta di Rocchi e poi ci vanno al campetto senza doversi vergognare un po’, perché è tarocca e Laziostore non ce ne sono, neanche in centro.
Facciamo che, comunque vada, domani si riparte.

-V.C.-

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