martedì 31 maggio 2011

KLOSE: "La Lazio mi piace, sto valutando le offerte"


ROMA, 31 maggio - «Sto valutando delle offerte e la Lazio è tra queste». Così Miroslav Klose conferma l'interesse del club biancoceleste. L'attaccante del Bayern Monaco potrebbe arrivare a Roma per rinforzare l'attacco di Reja. «Ho seguito spesso la Lazio - rivela Klose alla redazione di Golmania - e so che ha una rosa molto ben attrezzata. Zarate, Hernanes, Ledesma, Dias, sono tutti elementi di spessore tecnico. E poi hai dei colori che mi piacciono, mettono allegria, e essere allegri vuol dire tanto in questa vita che non ti regala nulla».

IL FUTURO - L'attaccante fa una promessa: «Devo parlare bene con la dirigenza laziale, però posso dire ai tifosi che se verrò non vi deluderò, ho entusiasmo da vendere, e la mia maglia a fine partita è sempre la più sudata, io non mollo mai. Io e mia moglie siamo stati a Roma in vacanza e la città è fantastica, anche il cibo è speciale. Al Bayern ormai non ero più nei loro progetti tecnici ed io il prossimo anno voglio ancora essere protagonista con la nazionale e quindi ho bisogno di giocare con più continuità. Poi una nuova sfida in una piazza e un campionato importante mi affascina. A 33 anni non mi sento vecchio anzi, sono molto stimolato dal fatto che mi rimetto in gioco del tutto in un altro ambiente. A gennaio il Bayern voleva dei soldi che la Lazio non era disposta a dare. Ora invece sono io il padrone del mio destino».

fonte: corriere dello sport.it

sabato 28 maggio 2011

ZARATE-LAZIO: è finita!..Prezzo fissato a 15 milioni


Siamo arrivati ai titoli di coda tra Mauro Zarate e la Lazio. L'assenza ingiustificata dell'attaccante argentino al brindisi di fine anno con la squadra e la dirigenza è stato solo l'ultimo strappo con il presidente Claudio Lotito, che in maniera piuttosto piccata ha ammesso: "Non ci sono offerte, se arriveranno le valuteremo".

Maurito è ufficialmente sul mercato, anche se il patron biancoceleste non valuterà offerte al di sotto dei 15 milioni di euro. Il ragazzo, come sottolinea 'La Gazzetta dello Sport', è molto legato alla tifoseria laziale, ma non gode assolutamente della stima incondizionata dei compagni e soprattutto del tecnico Reja, che per troppo tempo ha dovuto ingoiare i suoi comportamenti sopra le righe.

Possibili acquirenti? Si parla dell'Atletico Madrid, soprattuto se il Kun Aguero dovesse cambiare aria. Altre piste plausibili portano allo Zenit San Pietroburgo di Luciano Spalletti e al Tottenham di Herry Redknapp.

venerdì 27 maggio 2011

LOTITO: "Pronti a valutare un offerta per Zarate"


ROMA - Non è più incedibile. Oppure de­v’essere considerato incedibile perché non sono arrivate offerte. Mauro Zarate è in bilico come non era mai stato sinora. Lotito valuterà eventuali proposte, a pat­to che siano importanti, questo è l’ele­mento nuovo. Non è poco, perché mai il presidente della Lazio si era esposto co­sì. Sembra quasi scaduto il tempo per il talento argentino a Formello. Le tensio­ni, passate e recenti, con squadra e/o al­lenatori (Ballardini e Reja, in misura mi­nore anche Rossi) ci sono sempre state in questi tre anni. E’ la prima volta, però, che Lotito tratta con freddezza il suo gio­iello. L’ha pagato a peso d’oro e non è sta­to ricambiato, anzi. Gli squilibri (tattici e di spogliatoio) spesso hanno frenato la Lazio. E nel nuovo progetto tecnico po­trebbe non rientrare Zarate. Questo ha fatto capire Lotito, raggiunti gli uffici mi­lanesi della Lega. « Avendo una grande rosa, anche di giocatori importanti, qua­lora qualcuno di questi giocatori non rientrasse più nei parametri o in quello che viene chiamato progetto sarebbe messo nelle condizioni di poter esprime­re le proprie potenzialità in altri club previo compenso» . Qui è scattata la do­manda fatale. Quanto costa Zarate? Loti­to ha risposto in contropiede: « Non ho ri­cevuto offerte. Quando riceverò delle of­ferte, valuterò se sono ricevibili e se ne vale la pena. Nella vita ci sono dei gioca­tori che sono incedibili e diventano ince­dibili solo nel momento in cui non vengo­no fatte offerte» . Non ha detto che non lo vende, ha spiegato di non aver ricevuto offerte congrue.

UTILI -Zarate in bilico, ma non ci sono mo­tivi per pensare che la Lazio abbia ne­cessità di fare cassa. Ipotesi respinta da Lotito:« Non mi risulta che la Lazio ab­bia mai messo in vendita dei propri gio­catori. Non mi risulta che la Lazio abbianecessità economiche. A differenza di al­tri club che escono con pesanti perdite la Lazio esce in utile, quindi non ha nes­sun problema di vendere. Se vende, ven­de solo per accrescere il potenziale tec­nico e la qualità della squadra. Tanti gio­catori? Quando ho preso la Lazio ne ho trovati solo nove. Oggi ne abbiamo tantis­simi, tutti di proprietà, a parte la com­partecipazione di Sculli, ma non ci sono problemi perché i patti tra me e Preziosi sono molto chiari e c’è anche un ottimo rapporto».

CONFERMA -Sta nascendo la nuova Lazio. Reja ha firmato il contratto e condiviso la strategia con Lotito.«Reja è confermato. Mai avuti dubbi. Tra gentiluomini esisto­no patti non scritti che vengono rispetta­ti. Ho riconfermato lo staff. Squadra che vince non si cambia. La classifica è daquarto posto, non bisogna sottovalutar­la. Guardo il rendimento. La Lazio è sta­ta, a parte il Milan che ha vinto lo scu­detto, la squadra più costante. E’ sempre stata tra le prime quattro, poi nelle ulti­me tre partite sono successe cose anche non imputabili alla nostra volontà che ci hanno penalizzato. Questo ha comporta­to lo spareggio con l’Udinese, che ha avu­to un vantaggio nell’economia della dif­ferenza reti perché ha vinto una partita 7-0 e un’altra 5-0, ma lo scarto è stato mi­nimo, i punti sono gli stessi e non penso ci fosse tutta questa differenza tecnica. Questo è stato il risultato più importante degli ultimi anni dai tempi di Eriksson, non penso che sia poco».

EUROLEAGUE -Nel progetto della nuova La­zio, c’è l’ambizione di andare avanti in Europa League.«Avremmo meritato unpaloscenico diverso, la Champions com­porta introiti e investimenti diversi. Ac­cettiamo il verdetto, ora ci batteremo in Europa League per cercare di fare il massimo. Questo rientra nel Dna della società e del sottoscritto». Ha già comin­ciato a lavorare sul mercato:«Sappiamo dove mettere le mani e cosa fare, abbia­mo degli obiettivi. Se qualcuno ritiene di non essere più presente alla Lazio, noi cercheremo di accontentarlo e verrà adeguatamente sostituito cercando di rinforzare la squadra e non indebolendo­la ».

BIG -Ci sono alcuni giocatori importanti in bilico. La Juve tratta Lichtsteiner, en­trato anche nel mirino del City. Lo sviz­zero ha chiesto di andare via?«Non mi ri­sulta, personalmente non mi sono arri­vate richieste in tal senso. Ha una clau­solarescissoria. In qualsiasi momento, il giocatore potrebbe valutare l’ipotesi di andare via se avesse un club disposto a pagare la clausola ». Reja ha chiesto quattro acquisti, ma la lista dei potenzia­li obiettivi è lunghissima.«I giocatori che mi piacciono sono diversi. Sono tanti, ma devono essere funzionali all’impostazio­ne tecnica che daremo alla squadra ». Parziale ammissione su Gilardino:«I gio­catori attenzionati dalla Lazio sono di­versi, nell’ambito di questi faremo le no­stre valutazioni ». Lotito non ha escluso la pista Papastathopoulos.«Torno a ripe­tere, i giocatori che possono entrare a far parte dell’organico della Lazio sono di­versi, poi faremo le nostre scelte in fun­zione dei famosi tre parametri: capacità tecniche, compatibilità economica, mo­ralità ».

Rassegna stampa a cura di Lazialità.it tratta da "Il Corriere dello Sport"

lunedì 23 maggio 2011

Le pagelle di LECCE-LAZIO, di Lazialità


Ecco le pagelle di Lecce-lazio secondo Lazialità:

Muslera 6,5 non ha colpe sul gol di Coppola, lasciato solo da Garrido, è decisivo su alcuni interventi e su un’uscita spettacolare al secondo tempo con il risultato fermo sul 2-2

Lichtsteiner 6 partita senza infamia e senza lode, importante il record di 100 presenze con la maglia biancoceleste. Sarà l’ultima?

Biava 6 meno attento del solito, ma il centrocampo fa poco filtro. Leggermente in flessione in questo finale di stagione, forse paga l’impegno continuo

Dias 6 In difesa è sempre un muro, sfila un paio di palle dai piedi di Di Michele e si fa sempre vivo al centro dell’area di rigore. Insuperabile sulle palle alte.

Garrido 5 è sempre in affanno in fase difensiva. Ha avuto grossi problemi all’inizio della partita dove si temeva una copia della prestazione di Udine. Il suo futuro è sempre più incerto.

Brocchi 6 ha mantenuto la posizione ma l’attenzione era divisa tra quello che succedeva sul campo e le informazioni che passavano sul tabellone provenienti direttamente dal Friuli. Faccia delusa a fine gara

Ledesma 6,5 è sempre il migliore lì in mezzo, decisivo sul primo gol di Rocchi in cui firma il quarto assist in due partite.

Mauri 6,5 si muove e si conferma come l’amuleto della Lazio, con lui in campo i biancocelesti vincono e convincono.

Hernanes 6 Reja lo tira fuori prematuramente e non può battere il record di 11 gol in campionato. Bene nel primo tempo.

Zarate 7 Tra alti e bassi, la partita di Lecce sembra lo specchio della sua stagione: due gol e un terzo propiziato, ma sbaglia un’occasione a porta vuota. Un errore del genere in altre gare si sarebbe rivelato fatale.

Rocchi 7,5 Il migliore in campo, da quando è tornato a disposizione non è più uscito dal campo. I suoi gol sarebbero serviti molto prima.

Gonzalez 5,5 gioca il secondo tempo, ma la sua presenza è impercettibile. Nel finale di stagione si è un po’ perso, deve migliorare sensibilmente nella tecnica.

Floccari s.v.

Scaloni s.v.

Reja 6 nel secondo tempo tira via Hernanes per la paura degli inserimenti sulla fasce del Lecce, ma Gonzalez non cambia la partita. Decisivo lo spostamento di Zarate più vicino a Rocchi.

LECCE-LAZIO 2-4


Di cinque sfide contro maglie giallorosse (due contro la Roma in campionato, una in coppa Italia sempre con i cugini e due contro i salentini) questa è la prima ed unica di questa stagione che i Laziali vincono. Non basta però agli uomini di Reja per salvare una corsa alla Champions rovinata da un finale di stagione da dimenticare. L’Udinese pareggia col Milan e conferma il meritato quarto posto. Al Via Del Mare il Lecce onora la sfida con un gioco scoppiettante che risponde colpo su colpo alle reti biancocelesti fino all’espulsione di Benassi che apre la strada alla vittoria biancoceleste.

FORMAZIONI – Qualche problema per De Canio che deve stravolgere la propria formazione: carenza di centrali che costringono il mister ad accentrare Giuliatto e arretrare Giacomazzi, inedita accoppiata davanti alla porta difesa da Benassi e non da Rosati. In mezzo Coppola vince il ballottaggio con Grossmuller, mentre l'attacco è affidato a Piatti e Di Michele, con Jeda e Chevanton in panchina. Biancocelesti con la miglior formazione possibile per il tutto per tutto: rientra Dias dalla squalifica, Garrido sulla sinistra preferito a Scaloni, mentre Lichtsteiner scende in campo ancora con la mano fasciata. Matuzalem dà forfait, mediana quindi a Brocchi e Ledesma. Ancora fiducia a Rocchi unica punta, supportato dal terzetto di trequarti Mauri-Hernanes-Zarate.

PARTITA – La Lazio parte subito con il piglio giusto, rischiando di passare in vantaggio dopo pochi istanti con una spizzata di testa di Rocchi che si spegne però sul fondo. Al 7’ il capitano non sbaglia: riceve palla sul filo del fuorigioco e in volata infila Benassi con un preciso diagonale mancino. Come ormai consuetudine di questo campionato, la squadra di Reja una volta in vantaggio lascia ingenui e clamorosi spazi agli avversari che riescono a creare più di una chiara occasione per il pari. Dias sventa con mestiere un’azione aerea in area al limite del calcio di rigore, mentre un minuto dopo si supera su una botta volante di Piatti da posizione ravvicinata respingendo quasi sulla linea di porta a Muslera battuto. Anche Biava non scherza e si prodiga in un paio di miracoli all’ultimo secondo. Si rivede al 22’ la Lazio con Zarate che taglia l’areasuggerendo il lancio millimetrico di Mauri, ma il tocco sotto a Benassi si infrange sul palo lontano. Al 29’ Rocchi, servito intelligentemente da Hernanes, ha una metà campo da percorrere da solo, ma dopo il dribbling su Benassi, sporca il sinistro permettendo a Giacomazzi di rientrare e spazzare al limite. Goal mangiato, goal subito recita un teorema del calcio: Pallonetto volante di Coppola su lancio da trequarti e Muslera scavalcato dopo un’uscita un po’ azzardata. La risposta degli ospiti però è immediata, micidiale si rivela l’uno-due al limite tra Zarate e Rocchi con l’argentino preciso nel diagonale di destro a infilare Benassi. La Lazio cresce e crea pericoli soprattutto grazie alla mobilità del redivivo Rocchi, ma al 41’ è il Lecce a passare: cross dalla destra che attraversa tutta l’area e permette dall’altra parte a Piatti di stoppare e infilare Muslera con un diagonale dalla precisione chirurgica.

Il Lecce riparte più offensivo, ma dopo neanche 10 minuti è costretto all’inferiorità numerica per il fallo da rigore di Benassi. Zarate batte il penalty e insacca per il nuovo vantaggio biancoceleste. Il Lecce resta comunque in corsa soprattutto grazie alla vivacità del neo entrato Corvia. Aumenta però il vantaggio della Lazio grazie a una svirgolata di Vives nella propria porta su corner di Zarate. La spinta biancoceleste si attenua col passare dei minuti e l’inferiorità numerica dei padroni di casa contribuisce alla vistosa flessione di una gara ad alta spettacolarità per un’ora abbondante. A un quarto d’ora dal termine arriva anche l’occasione per il neo entrato Floccari, ma l’azione si infrange sui piedi di Rosati che respinge. Non accade più nulla fino al fischio finale.

CHIAVE – La superiorità numerica fa pendere l’ago della bilancia definitivamente dalla parte della Lazio, ma il Lecce ha dato del filo da torcere per quasi un’ora.

CHICCA – Stupenda la festa salvezza del Via Del Mare: a fine gara si spengono completamente le luci dello stadio per accendere le coreografie preparate appositamente sul campo di gioco, fuochi compresi.

MOVIOLA – Non ci sono episodi a sfavore di Rocchi. La rete di Rocchi e quella di Zarate, sul filo del fuorigioco, sono entrambe regolari, come dimostrano le immagini.

TATTICA – Si parte dal 4-42 di De Canio contro il consolidato 4-2-3-1 di Reja. La superiorità salentina sulle fasce è assoluta e i biancocelesti faticano a contenere le folate offensive giallorosse. Nella ripresa il Lecce passa al 4-3-3 e mette ancora più in apprensione Muslera, ma l’espulsione di Benassi rovina i piani a De Canio che voleva regalare un po’ di spettacolo ai suoi tifosi. Lazio rimaneggiata con l’uscita di Hernanes: 4-4-2 più quadrato.

PROMOSSI&BOCCIATI – Nel Lecce vincono le seconde linee: Chevanton, Piatti e Corvia fanno vedere di meritare maggiore spazio. Male lo scivolone di Vives in occasione dell’autorete. Tra le fila biancocelesti Rocchi torna ad essere devastante come i bei tempi. Mauri e Garrido spersi in mezzo al campo.

sabato 21 maggio 2011

ULTRAS: Seduti dalla parte del torto



Un libro di Manuel Auciello

"Ultras: Seduti dalla parte del torto" vuole essere un libro contro corrente. Vuole porre nel dubbio il lettore e farlo riflettere sul mondo Ultras. L'Ultrà demonizzato come uno dei mali del mondo moderno è un deviante sociale o soffre di ipersocialità? Rifiuta i valori della società in cui vive e si ribella, o accetta questi stessi valori applicandoli in modo estremo? E' un male da estinguere o un capro espiatorio per i mali di quest'epoca?

Il mondo ultrà viene analizzato a fondo da uno che l'ha vissuto e lo continua a vivere dall'interno, studiandone aspetti, codici, valori, motivazioni concludendo che l'Ultras non è nient'altro che colui che seduto dalla parte del torto cerca di opporsi ideologicamente alla società a cui appartiene ma di cui egli stesso è una delle espressioni più genuine.

Il mio primo libro, o meglio il mio primo e-book.

Solo 7 euro
Lo trovate su

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mercoledì 18 maggio 2011

Pronostici calcio : uno sguardo sulla prossima stagione

La stagione calcistica 2010-2011 sta per volgere al termine. Nella Serie A il vincitore dello Scudetto è già noto, ma i pronostici calcio sono ancora aperti sulle possibili candidate alla Champions League e all’Europa League. È stata una stagione emozionante in Serie A, soprattutto fino all’ultima giornata, in cui non si vedeva ancora assicurato il posto in Champions per il Napoli ad esempio. La Lazio, invece, festeggia l’obiettivo minimo raggiunto con la qualificazione in Europa League, ma ancora non ha perso le speranze per la Champions.


Ultima giornata di Serie A determinante per i posti in Europa



Mentre il Napoli festeggiava domenica scorsa il posto in Champions League ottenuto dopo 21 anni di assenza dalla gara europea, la Lazio esultava per il posto assicurato in Europa League.



L’ultima giornata di Campionato deciderà se l’Aquila volerà verso la Champions o se dovrà accontentarsi dell’Europa League. La sorpresa dell’anno è infatti l’Udinese, che smentendo i pronostici Serie A di inizio stagione si è piazzata al quarto posto. Gli uomini di Guidolin, per l’ultima giornata, affrontano il Milan e l’impresa per mantenere il quarto posto e la qualificazione in Champions si annuncia piuttosto ardua.



La Lazio, invece, farà di tutto per vincere a Lecce, con un occhio a Udinese-Milan, sperando che ci siano tutti i fattori necessari per sottrarre il quarto posto e il biglietto per la Champions ai friulani.




Champions, Europa League e Serie A : tra ritorni e grandi assenze



Già confermata, quindi, la presenza del Napoli in Champions League dopo la lunga assenza.



Per l’Udinese, raggiungere la Champions, sarebbe un sogno, realizzato già nel 2005. L’ultima presenza della Lazio nella prestigiosa coppa europea, invece, risale al 2009, annata in cui l’Aquila era arrivata in finale.



Prima di cominciare a elaborare i pronostici Champions League sulla prossima stagione, allora, bisogna prima attendere l’esito dell’ultima giornata di Campionato.



Grandi assenti dalla Champions, la Roma, eliminata dopo la sconfitta col Catania, e la Juventus. Per la Signora è più che in bilico anche il posto in Europa League. Alla Lupa basta un pareggio nell’ultima giornata di Serie A per eliminare definitavemente i concorrenti bianconeri dall’Europa Leagua.



La Roma giocherà contro una grande assente della prossima stagione di Serie A : la Sampdoria, retrocessa inequivocabilmente.



Si annunciano parecchie sorprese per la prossima annata calcistica. È possibile averne un primo assaggio già nell’ultima giornata di Serie A.

martedì 17 maggio 2011

LICHT:"Via da Roma solo per un top club"


Stephan Lichtsteiner è talmente innamorato della Lazio da giocare il match contro il Genoa con una mano fratturata. Il terzino svizzero è uno dei pilastri della squadra di Edy Reja che sogna ancora un posto in Champions League: "Non è stato facile giocare con la mano de­stra fratturata, a volte mi mancava l’equilibrio e sentivo dolore, ma non potevo restare fuori - ha spiegato Lichtsteiner sulle pagine del 'Corriere dello Sport' -. Amo la Lazio, amo questa ma­glia, mi dà tanto. Amo Roma e amo giocare il derby anche se ultimamen­te ci sono andati male. Il futuro? Ve­diamo cosa succede nel mercato, io sogno di vincere titoli importanti. Nel­la Lazio sono molto felice, mi sento bene, ho vinto due Coppe nel mio pri­mo anno, ma se dovesse capitare l’oc­casione per fare un passo in avanti la valuterei, dovrebbe trattarsi di un top club, di una di quelle occasioni a cui non si può dire di no...".

Su di lui ci sono da tempo Manchester City e Juventus, ma per ora lo svizzero intende pensare all'ultima giornata di campionato: "Qualificazione Champions appesa ad un filo? Il Milan è campione d’Italia, penso e spero che voglia concludere al me­glio la stagione e che faccia una bella partita domenica. Continuiamo a cre­dere nella possibilità di andare in Champions, la Lazio deve fare il suo dovere a Lecce - ha aggiunto lo svizzero -. La nostra annata? Se ad agosto qualcuno mi avesse detto che saremmo arrivati a maggio con questi punti ed in questa posizione, avrei firmato all’istante. Nelle ultime parti­te siamo stati sfortunati, soprattutto a Napoli e con la Juventus. Abbiamo sbagliato il primo tempo contro l’Udine­se, per il resto la Lazio non ha deme­ritato".

REJA: "Lotito rinforzerà la squadra, fra Lazio e Napoli non c'è differenza"


"Penso che Lotito voglia fare delle operazioni per rendere la squadra più competitiva". Edy Reja si proietta già alla prossima stagione, dove la Lazio è attesa alla riconferma a grandi livelli. La stagione dei biancocelesti è stata decisamente positiva ma c'è la consapevolezza di poter ambire a qualcosa di più: "Ripetersi a que­sti livelli non sarà facile, ma la società ha il compito e la voglia di migliorare - le parole del tecnico a Lazio Style Radio, riportate dal 'Corriere dello Sport' - Tra il nostro campionato e quello del Napoli non c’è stata una gran­de differenza, basta poco per migliorare un organico già importante, ma si devono tro­vare dei giocatori in grado di fare la diffe­renza".

L'obiettivo è dunque quello di emulare i risultati del club partenopeo, che si è classificao terzo dietro Milan e Inter. Un piazzamento che permetterebbe l'anno prossimo di raggiungere la Champions, che sembra ormai sfumata in questa stagione: "Questo è stato il verdetto. Anche così il nostro cam­pionato è stato straordina­rio. Sin­ceramente non potevo chie­dere niente di più ai ragazzi, hanno dato l’anima, a parte un calo fisio­logico nei primi mesi dell’anno. Non è detta l’ulti­ma parola, ma ci credo poco nella vittoria del Milan a Udine. Alla squadra di Gui­dolin basta un punto, non possiamo fare al­tro che sperare in un po’ di emozione da parte loro. Certo che sarebbe proprio un miracolo".

Il rammarico è quello di non aver avuto un bomber come Cavani o Di Natale: "Sarebbero basta­ti quei 5 o 6 gol in più nelle partite che ab­biamo perso con un risultato striminzito ed ora avremmo il quarto posto in tasca. Inve­ce siamo costretti a sperare in un colpo di scena".

sabato 14 maggio 2011

LAZIO-GENOA 4-2


Ultima chiamata per la Lazio, alla quale serve una vittoria per mantenere vive le speranze di raggiungere il quarto posto in ottica qualificazione alla prossima Champions League. Di contro, all'Olimpico arriva un Genoa galvanizzato per l'importante successo nel derby cittadino e che non ha più nulla da chiedere a questo campionato.

FORMAZIONI - Reja recupera Lichtsteiner sulla fascia destra, al centro Stendardo sostituisce Diaz al fianco di Biava con Garrido a completare la linea difensiva; Rocchi unica punta, con alle spalle il trio di mezze punte composto da Mauri, Hernanes e Zarate. Ballardini cambia modulo rispetto al derby e propone in avanti il tridente composto da Palacio, Floro Flores e Boselli, sulle fasce agiscono Rafinha e Antonelli mentre il centrocampo a 3 é composto da Kucka, Rossi e Milanetto.

PARTITA - Il match si apre su ritmi piuttosto bassi, complice il gran caldo, ma già dopo 6 minuti su calcio piazzato arriva la prima svolta: corner dalla sinistra di Ledesma, Biava svetta indisturbato nell'immobile difesa rossoblù e infila Eduardo per l'1 a 0. Il Genoa non ci sta e reagisce subito, al 12' Muslera è bravissimo a respingere un tiro di Boselli dal limite dell'area ma nulla può sulla ribattuta di Palacio che ha gioco facile nel timbrare la rete dell'1 a 1, rete tuttavia viziata dalla posiIone di fuorigioco di Rossi, che aveva involontariamente respinto il tiro di Floro Flores che ha dato il via all'azione del goal. La partita comunque nonostante le due fiammate iniziali, procede su ritmi piuttosto sincopati, la Lazio che aveva iniziato bene, dopo il goal del Genoa si scopre improvvisamente debole e non riesce a creare azioni pericolose, cosa avvertita anche dal pubblico che non gradisce e lo fa notare con sonori fischi. Dall'altra parte il Genoa, complice l'atteggiamento dei giocatori biancocelesti, controlla il gioco e fa la partita pur senza mai affondare il colpo. Senza ulteriori brividi e a dispetto delle due reti segnate va quindi in archivio un primo tempo giocato su ritmi decisamente blandi.

La ripresa si apre senza cambi da ambo le parti, e restituisce una Lazio decisamente più in palla e propositiva, alla ricerca dei 3 punti fondamentali per la Champions. E anche nella seconda frazione, come avvenuto nel primo tempo, c'è subito una doppia fiammata, questa volta però tutta di marca biancoceleste: al 52' Ledesma lancia lunghissimo per Rocchi che controlla il pallone con un esterno sublime e a tu per tu con Eduardo sigla la rete del 2 a 1; passano nemmeno 4 minuti, ancora Ledesma fa partire un cross dalla trequarti sul quale, dopo un'inutile spizzata di Milanetto, si avventa Hernanes che di testa fa 3 a 1. É tutta un'altra Lazio, molto più viva e pericolosa, che al 66' chiude il conto grazie ad un ottimo lavoro di Zarate, trasformato rispetto al primo tempo, che sulla sinistra salta Rafinha, arriva sul fondo e mette in mezzo ancora per Hernanes che, tutto solo, infila il pallone nell'angolino per l'undicesimo sigillo personale. Partita praticamente chiusa che la Lazio si limita ad amministrare senza affanni, il Genoa appare stanco e incapace di fare pressing e creare azioni pericolose e quasi per caso riesce ad accorciare le distanze allo scadere, con un tiro al volo di Criscito deviato in maniera determinante da Floro Flores che beffa Muslera. Dopo 3' di recupero Damato fischia la fine, la Lazio torna al successo dopo tre sconfitte consecutive e si piazza al momentaneo quarto posto, per il Genoa una debacle sostanzialmente indolore.

CHIAVE - Partita tra due squadre con motivazioni molto differenti, da una parte la Lazio ha bisogno di punti per confermarsi in zona Europa, mentre il Genoa ha praticamente concluso la stagione con la vittoria nel derby di domenica scorsa. Ciononostante, questa differenza sul piano motivazionale emerge soltanto nel secondo tempo, con la Lazio che entra in campo molto più grintosa e determinata a portare a casa i 3 punti, merito anche di alcuni suoi interpreti, come Zarate ed Hernanes, opachi nella prima frazione ma decisamente in palla nella seconda.

CHICCA - Per la prima volta Ballardini torna all'Olimpico da avversario contro la Lazio, da lui allenata per sei mesi nella stagione 2009/2010 e con la quale ha conquistato quello che rimane sinora l'unico trofeo nella sua carriera di allenatore, la Supercoppa Italiana vinta a Pechino contro l'Inter di Josè Mourinho.

TATTICA - Reja schiera all'inizio la Lazio con il collaudato 4-2-3-1, che oggi vede Rocchi in veste di unica punta con alle spalle Mauri, Hernanes e Zarate. Il Genoa si schiera invece con un 4-3-3 decisamente spregiudicato, con Boselli centravanti e Palacio e Floro Flores esterni d'attacco. La spinta in avanti è assicurata anche da due terzini molto offensivi come Rafinha e Antonelli.

MOVIOLA - Damato si trova a dirigere una partita non particolarmente intensa sul piano del nervosismo e della carica agonistica. Il fischietto di Barletta gestisce il match senza sbavature, ma non è ben coadiuvato dai guardalinee in occasione del momentaneo pareggio del Genoa, viziato dalla posizione di fuorigioco di Marco Rossi.

PROMOSSI&BOCCIATI - Nella Lazio migliori in campo Hernanes, autore di un'ottima prestazione coronata dalla doppietta personale, e Rocchi che, oltre al goal, si rende protagonista di una buona prova ed è uno dei pochi a non sfigurare nemmeno nel primo tempo opaco della formazione biancoceleste. Ottimo secondo tempo anche di Zarate, decisamente propositivo e pericoloso nelle sue azioni personali, spicca anche Ledesma autore ben 3 assist. Nel Genoa sufficiente la prova di Palacio, autore del momentaneo pareggio rossoblù, e del solito Marco Rossi ancora una volta protagonista di una partita di grande sacrificio soprattutto nel primo tempo, decisamente sottotono invece Boselli, rimasto quasi sempre fuori dal gioco e mai in partita.

martedì 10 maggio 2011

Disfatta ZARATE!


Ci ha pensato capitan Rocchi, dall'alto della sua esperienza, a rincuorarlo con affetto, già durante la partita. Ma quando è arrivato il triplice fischio dell'arbitro Rizzoli non è riuscito a trattenere le lacrime. Il volto dell'amarezza in casa Lazio è quello di Maurito Zarate, costernato per il calcio di rigore fallito nello spareggio-Champions contro l'Udinese. L'argentino, come racconta 'Il Corriere dello Sport', si è coperto la testa con la maglia all'uscita dal campo per abbandonarsi ad un pianto disperato. Ha chiesto scusa ai tifosi giunti in Friuli per cullare il sogno quarto posto, giungendo le mani in segno di perdono. La gente, i suoi tifosi, lo hanno applaudito, cercando di consolarlo.

Che per Zarate non sarebbe stata una domenica tranquilla lo si era intuito sin dal torello di riscaldamento: una dura entrata di Dias lo aveva portato a scagliarsi contro il compagno, rischiando una rissa clamorosa. E' stato necessario l'intervento di Brocchi per riportare la calma tra i due, tra i quali c'era già stata acredine in passato.

In campo poi Maurito non è riuscito a incidere: ha lottato, si è mosso molto, giocando sia da centravanti che da esterno sinistro, ma non è stato fortunato nelle conclusioni. Dopo il rigore fallito ha cercato di riscattarsi con tutto l'orgoglio che aveva in corpo ma si è intestardito in qualche dribbling di troppo, aumentando l'insofferenza dei compagni. E adesso quell'errore rischia davvero di risultare decisivo, per la stagione laziale e per l'equilibrio dello spogliatoio biancoceleste...

UDINESE-LAZIO 2-1


L’Udinese supera 2-1 al Friuli la Lazio e ipoteca il quarto posto finale in campionato, che vale la qualificazione ai preliminari di Champions nella prossima stagione. La squadra di Guidolin chiude 2-0 il primo tempo con una doppietta di Di Natale, nella ripresa arriva, seppur tardiva la reazione della Lazio. I biancocelesti, oggi in maglia verde scuro, falliscono prima un rigore con Zarate, poi accorciano le distanze con Kozak.

FORMAZIONI – Francesco Guidolin schiera davanti ad Handanovic la difesa a tre, con Benatia, Zapata e Angella. A centrocampo Isla e Armero sono gli esterni, Badu e Asamoah i mediani, con Pinzi che gioca in appoggio alle due punte Sanchez e Di Natale. Nella Lazio Reja schiera esterno destro della classica difesa a quattro Garrido. Nel centrocampo a cinque Brocchi e Matuzalem sono i due mediani davanti alla difesa, con Gonzalez, Hernanes e Floccari trequartisti alle spalle dell’unica punta Mauro Zarate.

PARTITA – Fin dalle prime battute si capisce che è l’Udinese a fare la partita. La Lazio aspetta i friulani nella propria metà campo, per poi tentare la sortita in contropiede. Al 3’ c’è la prima accelerazione degli uomini di Guidolin: lancio di Sanchez per Di Natale, che si invola sulla fascia destra e mette un cross basso e teso in mezzo all’area di rigore avversaria: non ci arrivano né Isla né Asamoah. Il pallone giunge così dall’altra parte ad Armero, che appoggia al limite dell’area per Sanchez: destro a giro del cileno, con il pallone che finisce fuori sulla destra. Tre minuti dopo è Di Natale ad avere una grossa occasione per sbloccare il risultato: il capocannoniere della serie A viene lanciato bene da Asamoah, dopo un errore di Hernanes, e si presenta a tu per tu con Muslera. Il portiere uruguayano è tuttavia bravo a respingerne la conclusione del numero 10. Con il passare dei minuti la Lazio supera il torpore iniziale e si propone con maggior continuità in avanti. Al 16’ Floccari va al tiro dal limite dell’area ma mette di poco alto. Un minuto dopo è Zarate ad effettuare un bel cross dopo essere entrato in area dalla destra, ma non trova nessun compagno pronto alla deviazione. Al 21’ è invece Hernanes, dopo una cavalcata travolgente, a scagliare un gran tiro dal limite dell’area, mettendo fuori di poco. Poi esce nuovamente l’Udinese, anche se Sanchez accusa un risentimento muscolare all’inguine, ed è costretto a giocare quasi da trequartista. Al 24’ il cileno serve Pinzi oltre la linea difensiva avversaria, il numero 66 a sua volta passa a centro area a Di Natale, ma il capitano non riesce a mettere dentro da posizione favorevole. Al 30’ è Dias a chiudere bene su Asamoah, dopo un bel uno-due fra il ghanese e Di Natale. Il goal è però nell’aria e arriva puntuale al 35’. Sanchez vede lo scatto in area di Di Natale e lo serve con un grande assist: il capitano friulano si coordina e con una splendida volée di destro batte Muslera. Brocchi protesta per un fuorigioco inesistente, e viene ammonito da Rizzoli. Sette minuti più tardi i bianconeri pervengono al raddoppio. L’azione parte sempre da Sanchez, che serve a destra Isla: l’esterno destro con un assist preciso mette fuori causa Muslera e smarca Di Natale, che tutto solo a centro area, non ha nessuna difficoltà a fare 2-0, punteggio con il quale si chiude il primo tempo.

Nell’intervallo Reja sostituisce il deludente Garrido con Scaloni. Al 50’ Zarate tenta il gran goal dalla lunga distanza, ma mette ampiamente alto sopra la traversa. La risposta dell’Udinese non si fa attendere: Armero è protagonista di una grande progressione sulla sinistra, si libera di Matuzalem e penetra in area, fornendo un assist sull’altro lato per Isla: piatto destro del cileno, ma Muslera blocca. Poco dopo lo stesso Armero si fa male, ma dopo aver ricevuto le cure dello staff medico, rientra in campo. La Lazio prende il pallino del gioco, ma non riesce ad essere incisiva. Al 66’ però la partita cambia. Reja effettua due cambi: entrano Rocchi per Floccari e Kozak per Hernanes. Al primo pallone toccato, Rocchi si libera bene nell’area dell’Udinese e viene messo giù da Angella. Rizzoli non ha dubbi, espelle il difensore di Guidolin e concede il rigore alla squadra capitolina. Dagli undici metri si presenta Zarate, che però, con una conclusione debole e centrale, che Handanovic non ha difficoltà a bloccare, spreca malamente l’opportunità di riaprire la gara. Nell’Udinese entrano allora Ekstrand per Sanchez e Corradi per Di Natale. Ma con l’uomo in meno la Lazio schiaccia i friulani nella loro metà campo. Al 76’ i biancocelesti, oggi in maglia verde scuro, pervengono al pareggio: angolo dalla sinistra di Zarate e deviazione vincente di Kozak, che mette in goal da centro area. Sempre i due sono protagonisti quattro minuti dopo dell’azione che potrebbe portare la squadra di Reja al pareggio: traversone di Zarate e stacco di testa dell’attaccante ceco, con il pallone che colpisce in pieno il palo alla sinistra di Handanovic e finisce sul fondo. All’82’ Handanovic salva su un colpo di testa sotto misura di Dias, ben servito da Rocchi. All’83’ Pinzi, su azione di contropiede, finisce a terra in area, ma Rizzoli lo ammonisce per simulazione. All’89’ va di nuovo al cross Zarate, Dias prolunga la traiettoria del pallone e per un soffio Rocchi non arriva alla deviazione vincente sul secondo palo. Le ultime fasi di gioco sono molto concitate. Nei friulani entra anche Pasquale al posto di Armero. Si sfiora pure la rissa, ma al 96’ arriva il fischio finale di Rizzoli che decreta la grande vittoria dei padroni di casa.

CHIAVE – La capacità dell’Udinese di accendere improvvisamente la partita con accelerazioni devastanti, e il movimento di Sanchez, che pur non al meglio, si rivela decisivo, risolvono la gara in favore della squadra friulana nel primo tempo. Troppo tardiva la reazione nella ripresa della squadra di Reja.

CHICCA – Il primo goal di Di Natale è davvero molto bello. Tocco sotto di Sanchez a smarcare in area il capitano bianconero, che con una volée di destro batte Muslera sul suo palo.

MOVIOLA – Buona conduzione di gara per il signor Rizzoli. Non c’è fuorigioco nel primo goal di Di Natale, mentre può starci l’espulsione di Angella per fallo su Rocchi nella ripresa. C’è infine la simulazione di Pinzi nel finale di gara, con il giocatore che non viene toccato da Muslera.

TATTICA – Consueto 3-5-2 per l’Udinese di Francesco Guidolin, mentre Reja vara per l’occasione un 4-2-3-1.

PROMOSSI&BOCCIATI – Di Natale (Voto 7.5) è il solito terminale offensivo dei friulani, con una bella doppietta che lo riporta in vetta solitaria nella classifica dei goaleador del campionato, mentre Sanchez (Voto 7) non al meglio fisicamente, si trasforma in uomo assist. Buona prova anche per Handanovic (Voto 7), ormai una sicurezza fra i pali. Il peggiore in campo è l’esterno sinistro della Lazio Garrido (Voto 4), che nel primo tempo viene travolto più volte dalle accelerazioni dei giocatori bianconeri.

sabato 7 maggio 2011

Aspettando Udinese-Lazio, ultime e formazioni


Udinese: Ventuno i giocatori convocati da Guidolin per il match contro la Lazio, c’è anche Denis che ha recuperato dalla contusione al ginocchio. Nessun dubbio di formazione per l’allenatore veneto che avrà a disposizione anche Sanchez. Udinese in campo con il classico 3-5-2: tra i pali ci sarà l’ex Handanovic; Benatia, Zapata e Angella comporranno il pacchetto difensivo. A centrocampo ci saranno Isla, Badu (in vantaggio su Abdi), Pinzi, Asamoah e Armero. In attacco ritorna la coppia Di Natale-Sanchez. Squalificati Inler e Domizzi.

Lazio: Venti i giocatori convocati da Reja per la trasferta di Udine, c’è anche Giuseppe Sculli che però partirà dalla panchina. Restano invece a Roma Stendardo, ancora acciaccato, e Foggia per scelta tecnica. Il difensore partenopeo sarà sostituito dal giovane della primavera Vilkaitis. Formazione praticamente fatta per Reja. Lazio in campo con il consolidato 4-2-3-1: Matuzalem sostituirà Ledesma, mentre in attacco Gonzalez, Hernanes e Floccari supporteranno l’unica punta che sarà ancora una volta Mauro Zarate.

PROBABILI FORMAZIONI

UDINESE (3-5-2): 1 Handanovic; 17 Benatia, 2 Zapata, 45 Angella; 3 Isla, 19 Badu, 66 Pinzi, 20 Asamoah, 27 Armero; 7 Sanchez, 10 Di Natale. A disp.: (6 Belardi, 22 Eksrand, 26 Pasquale, 4 Cuadrado, 23 Abdi, 16 Denis, 9 Corradi) All. Guidolin

Indisponibili: Basta, Coda
Squalificati: Domizzi, Inler
Diffidati: Asamoah, Benatia, Cuadrado, Di Natale

LAZIO (4-2-3-1): 86 Muslera; 2 Lichtsteiner, 20 Biava, 3 Dias, 14 Garrido; 32 Brocchi, 11 Matuzalem; 15 Gonzalez, 8 Hernanes, 22 Floccari; 10 Zarate. A disp.: (12 Berni, 5 Scaloni, 81 Del Nero, 23 Bresciano, 77 Sculli, 9 Rocchi, 18 Kozak) All. Reja

Indisponibili: Diakitè, Radu, Meghni, Stendardo
Squalificati: Mauri, Ledesma
Diffidati: Biava, Bresciano, Brocchi, Dias, Kozak, Ledesma, Stendardo

Arbitro: Rizzoli di Bologna (Faverani-Stefani; IV°: Giannoccaro)

mercoledì 4 maggio 2011

LAZIO DERUBATA


Lazio derubata, Lazio scippata, Lazio danneggiata. Sono questi i titoli, scritti a caratteri cubitali, dei principali giornali di oggi che, parlando della partita di ieri sera tra la squadra biancoceleste e la Juventus, non possono fare altro che partire dall’episodio chiave ossia il calcio di rigore, con annessa relativa espulsione di Chiellini, non concessi per il fallo dello stesso difensore livornese su Floccari. Il Corriere dello Sport parla di “errore clamoroso”, di “fallo nettissimo” e di “errore chiarissimo dell’arbitro”, e sempre il quotidiano sportivo di Roma è andato a rimarcare “l’esilarante” spiegazione in diretta di Caressa e Bergomi che dopo aver visto e rivisto l’episodio alla moviola hanno contestato all’attaccante di Nicotera di aver “trascinato” il gamba. Una mosca bianca fortunatamente, all’interno di una unanimità di giudizio che ha condannato l’operato del direttore di gara, il cui voto naviga tra il 4 ed il 4,5 in tutte le pagelle dei quotidiani. Troppo evidente e decisivo per il regolare svolgimento della partita l’errore che pesa sulla sua coscienza, un calcio di rigore troppo netto per non essere concesso e troppo solare per non essere visto. “Mazzoleni nega un rigore su Floccari e cambia la serata di Zarate & co” titola Il Tempo che continua nello spiegare l’ingiustizia di un risultato condizionato da un “abbaglio dell’arbitro”. Più morbidi ma comunque sulla stessa lunghezza d’onda anche La Repubblica ed Il Messaggero che parlano della vittoria della Juventus come di un paradosso, tre punti immeritati che la Lazio avrebbe potuto fare suoi “con un bel po’ di vento contrario”, e soprattutto se Mazzoleni non avesse “incredibilmente lasciato correre”. La Gazzetta dello Sport è l’unica a staccarsi un po’ dal coro, preferendo decantare le lodi di una Juventus mai doma e di nuovo in corsa per la Champions, anziché mettere in evidenza il macroscopico errore del direttore di gara. Secondo la rosea, a trarre in inganno l’arbitro, sarebbe stata l’accentuazione della caduta da parte di Floccari che comunque - si legge - è stato “chiaramente toccato da Chiellini”.

martedì 3 maggio 2011

CHIELLINI AMMETTE: "Su Floccari era rigore"


Giunta solamente al termine della partita, serve a ben poco la candida ammissione di Giorgio Chiellini rilasciata uscendo dallo Stadio Olimpico: «È vero l’ho toccato Floccari, era calcio di rigore». Una cosa della quale si erano accorti tutti già in presa diretta, tutti tranne Mazzoleni l’unico che avrebbe dovuto vederlo visto che è il suo mestiere. E l’errore pesa come un macigno sull’esito finale visto che decretare l’assegnazione del calcio di rigore avrebbe di conseguenza portato anche all’espulsione del difensore bianconero. È l’ennesimo torto arbitrale della stagione della Lazio che ieri è stato denunciato a più riprese da Reja e da Lotito ma che ormai, come del resto gli altri, è stato già archiviato lasciando ancora una volta i biancocelesti con l’amaro in bocca. Chiamato in causa su questo episodio l’allenatore bianconero Delneri ha preferito aggirare la domanda: «Ce n’era uno anche per noi su Felipe Melo ed alla fine abbiamo meritato di vincere – ha detto il tecnico della Juventus che poi ha continuato -. Non dobbiamo dimenticare che la Lazio è quarta in classifica, è molto difficile pensare di venire qui e dettare legge. La squadra di Reja ha pagato l’inferiorità numerica». Un’analisi che però rischia di fare un po’ di confusione visto che il contatto su Melo è sicuramente meno evidente e più opinabile rispetto a quello clamoroso con il quale è stato steso Floccari lanciato verso la porta di Buffon. Due situazioni completamente diverse e mentre nel caso del rigore non concesso alla Juventus si può stare le ore a discutere se ci fosse o meno, su quello non dato alla Lazio trovare qualcuno che non si renda conto della irregolarità commessa da Chiellini è impossibile. Un contatto palese ed evidente che tutti sono riusciti a vedere. Tutti tranne uno.

da SoloLaLazio

REJA: "Ho visto cose strane"


Non si sono ancora placate le polemiche seguite alla vittoria della Juventus in casa della Lazio, ieri sera nel posticipo della 35ª giornata. L'arbitraggio di Mazzoleni non è affatto piaciuto ai biancocelesti, che hanno recriminato e a fine gara il presidente biancoceleste Claudio Lotito ha anche alzato la voce, denunciando in diretta tv una sorta di persecuzione arbitrale nei confronti della sua squadra.

"In campo vedo accadere cose un po' strane - ha detto oggi il tecnico della Lazio, Edy Reja, ai microfoni di 'Radio Lazio Style', come riferisce 'Sky Sport24' - Ma dobbiamo passare oltre e concentrarci solo sulla prossima gara, la delicata partita di domenica prossima contro l'Udinese".

Passare oltre sì, ma il pensiero alla partita di ieri è ancora forte... "Contro la Juve ci hanno penalizzato gli episodi - ha detto ancora Reja - Sono questi che hanno condizionato la partita. Pepe ad esempio andava ammonito per la seconda volta per una gomitata. Anche Aquilani aveva fatto un brutto fallo sotto la nostra panchina e non era stato ammonito. Non mi spiego certe valutazioni. La Juventus ha pensato solo a difendersi, mentre siamo stati noi a fare la partita. Per questo mi sono meravigliato di aver sentito dire a Del Neri che è stata la Juve a dominare la gara".

L'episodio che ha suscitato le maggiori ire in casa Lazio è stato l'atterramento di Floccari in area bianconera ad opera di Chiellini. Un fallo da rigore che Mazzoleni non ha rilevato... "Mi sembra impossibile non si possa dare un penalty di questo genere - ha detto Reja - E devo dire che mi fa piacere il fatto che Chiellini l'abbia ammesso".

LAZIO-RUBENTUS 0-1


Non bastano un primo tempo dominato e un possesso palla superiore alla Lazio di Edy Reja che perde l’ennesima occasione per dare la svolta alla qualificazione in Champions League. Biancocelesti sciuponi e poco incisivi davanti, Mazzoleni nella ripresa nega un netto rigore su Floccari e la Juventus attendista e fortunata decide la partita con il sinistro deviato di Pepe a pochi minuti dal termine. Brutta botta morale per i capitolini, ancora quarti, grande iniezione di fiducia per la Juventus di Gigi Del Neri che torna a sperare in una disperata rimonta al quarto posto.

FORMAZIONI – Radu e Sculli out, Reja ripropone il timido Garrido al posto del rumeno e inserisce il rientrante Matuzalem in linea mediana. Ovviamente confermato Zarate, Floccari preferito per l’ennesima volta a Kozak. Del Neri non recupera Marchisio e piazza Pepe sulla sinistra, Barzagli vince il ballottaggio con Bonucci. Ancora Matri – Del Piero davanti.

PARTITA – Parte in quarta marcia una Lazio vogliosa, il duo Zarate – Hernanes confeziona le giocate più spettacolari e proprio il brasiliano è il primo a calciare leggermente a lato con il sinistro. Grande possesso palla dei capitolini, i bianconeri non riescono a portare un pressing adeguato e Matri non anticipa mai Biava e Dias. Al 26’ splendida intuizione di Ledesma che pesca Brocchi in area, il colpo di testa del centrocampista da pochi metri è però sciagurato. Biancocelesti con parecchie varianti di gioco, i terzini spingono molto e gli avanti non danno mai riferimenti. Da una percussione di Zarate nasce la più grande occasione, Floccari in area a tu per tu con Buffon calcia col sinistro ma è bravo il portiere a respingere con i piedi. Stessa sorte per la prima pericolosissima azione dei bianconeri, l’ottimo Lichtsteiner respinge malamente un cucchiaio di Del Piero servendo Matri, sinistro del centravanti e strepitosa uscita di Muslera che salva con il piede sinistro. Negli ultimi minuti va in scena lo “Zarate contro tutti”, l’argentino salta avversari a ripetizione ma non trova il pertugio giusto per battere Buffon.

Inizio ripresa con la Juventus che pare più tonica, Lazio leggermente sotto ritmo rispetto alla prima frazione. Le occasioni migliori capitano sempre tra le grinfie di Brocchi, l’assist di Hernanes è perfetto ma il sinistro del compagno finisce alto di poco. I capitolini alzano il ritmo prima di metà tempo, al 20’ grande palla dentro per Floccari che si invola verso Buffon, Chiellini lo tocca nettamente ma l’arbitro non fischia il rigore e il conseguente rosso. Prova a farsi giustizia da sola la squadra di Reja, Hernanes carica il bazooka e dai trenta metri costringe Buffon alla respinta difficoltosa in corner. Si fa male Biava e Reja inserisce Scaloni, la Lazio perde metri e soprattutto Ledesma per doppia ammonizione. La Juventus ci crede, la Lazio è in difficoltà e Pepe, troppo solo sulla sinistra, raccoglie palla e calcia in porta trovando la deviazione decisiva di Scaloni che beffa Muslera e la Lazio. Succede poco altro, Juventus che riapre la corsa all’Europa che conta.

CHIAVE – L’infortunio di Biava e l’espulsione di Ledesma arretrano troppo il baricentro della Lazio e la Juventus trova il colpo del ko con un tiro deviato proprio dal sostituto di Biava, Lionel Scaloni. Pesantissimo però il rigore negato alla Lazio sullo 0-0.

CHICCA – Negativa però… Il coro di scherno dei sostenitori bianconeri durante il minuto di silenzio dedicato a Luigi Polentes è quanto di peggio si possa sentire in uno stadio di calcio e non, di certo non bastano i fischi di un Olimpico gremito per cancellare una schifezza di difficile dicitura.

MOVIOLA – Al 13’ fallo di mani di Chiellini in area ma Floccari lo spinge leggermente. Pepe rischia il doppio giallo per una mezza gomitata, al 65’ netto fallo da rigore di Chiellini (conseguentemente da rosso) su Floccari ma la terna arbitrale non vede. Espulso giustamente Ledesma per doppia ammonizione.

TATTICA – 4-3-1-2 per Reja, con Hernanes spesso ala aggiunta a formare un 4-4-2 puro. Brocchi a sinistra per dare man forte a Garrido, altrimenti ghiotta preda di Milos Krasic. Zarate spesso decentrato a cercar fortune nella zona di Motta. Dopo l’espulsione di Ledesma spazio al 4-4-1. 4-4-2 classico per Del Neri che con l’inserimento di Pepe in vece di Marchisio torna alle vecchie abitudini. Dentro Toni e Salihamidzic, stesso modulo ma più lanci lunghi.

PROMOSSI&BOCCIATI – Lichtsteiner si concede un solo errore in una partita di grandissima spinta e voglia, Zarate fa un gran primo tempo ma si spegne nella ripresa. Stranamente impreciso Ledesma, poi costretto a uscire per doppia ammonizione. Ottima prestazione di Barzagli, Pepe risolleva una partita sottotono con il goal decisivo. Inesistente Krasic per quasi tutti i novanta minuti, Matri lo si vede solo quando sbaglia a tu per tu con Muslera.