lunedì 29 settembre 2008

Spaccarotella:"chiedo perdono.."


ROMA, 29 settembre - «Ai familiari di Gabriele Sandri chiedo perdono. Ma non trovo le parole. Ho ucciso il loro figlio: dire che mi dispiace, che non volevo, non può essere sufficiente. Vorrei incontrarli, anche se so che non sarebbe facile». Per la prima volta, con l'ANSA, l'agente di polizia Luigi Spaccarotella, accusato dell'omicidio del tifoso laziale Gabriele Sandri, parla della vicenda. «Quel maledetto 11 novembre - racconta - è morta anche una parte di me. Pochi giorni dopo chiesi al vescovo di Arezzo di far arrivare ai Sandri il mio cordoglio. Lui si mise in contatto con persone vicine alla famiglia di Gabriele ma, non so perchè, gli fu risposto che i tempi non erano maturi». Ripercorre quell'11 novembre: «Correvo - racconta - il colpo è partito accidentalmente, poi è stato deviato. Non ho mirato all'auto: come si può pensare che abbia voluto uccidere qualcuno? Voglio pagare per quel che ho fatto, ma pensare che sia stato un omicidio volontario è troppo. Rimettermi la divisa, quando sono tornato al lavoro, non è stato facile - aggiunge - non ho più voluto impugnare una pistola, nè salire su un'auto della polizia».

IL FRATELLO DI GABBO - «Il perdono? È tardi. La richiesta arriva con una tempistica processuale ineccepibile, che fa sorgere qualche perplessità. Non suona come vera». È il commento di Cristiano Sandri, fratello di Gabriele, il tifoso ucciso l'11 novembre del 2007, alla richiesta di perdono avanzata da Luigi Spaccarotella, l'agente di polizia accusato dell'omicidio. «Incontrarlo? - risponde Cristiano -. Non lo so, non ne abbiamo mai parlato. Ma sarebbe difficile. In dieci mesi non l'abbiamo mai sentito. Nè direttamente nè attraverso altre persone abbiamo mai ricevuto suoi messaggi. Un conto sarebbe stato incontrarlo subito, ma che la sua richiesta e le scuse arrivino a processo iniziato appare fuori luogo». «È una mossa un pò tardiva - aggiunge l'avvocato dalla famiglia Sandri, Michele Monaco - E poi, dicendo che il colpo è partito accidentalmente, Spaccarotella nega l'evidenza. Ci sono prove, testimoni, che dimostrano il contrario».

-CorriereDelloSport.it-

domenica 28 settembre 2008

....e tutti insieme je ne famo 3!!!...


La Lazio batte il Torino 3-1 e in attesa del posticipo di stasera tra Milan ed Inter, si gode il primo posto solitrario in classifica. Protagonisti ancora una volta Pandev e Zarate, autori rispettivamente di uno e due reti. Al 12' i granata ci provano con Abbruscato ma la palla finisce sopra la traversa. La Lazio al 24' perde Cribari, colpito sul sopracciglio dopo un contrasto aereo, con Rozenhal che entra al suo posto. Al primo tiro in porta, i biancocelesti segnano. Zarate semina il panico nella difesa di casa, saltando tre uomini, Di Loreto riesce a soffiargli il pallone ma il suo rinvio finisce sui piedi di Pandev che calcia di prima intenzione e beffa Sereni. Immediata la reazione dei padroni di casa, con un destro di Abbruscato che si stampa sulla traversa. Nella ripresa il Torino cerca il pari ma la Lazio è micidiale in contropiede e al al 16' Mauri colpisce il palo. Due minuti dopo i biancocelesti chiudono la partita con il quinto gol stagionale di Zarate, splendido il suo esterno destro dal limite dell'area che non lascia scampo a Sereni. Nel finale al 38' Zarate su rigore sigla la sua personale doppietta, con Sereni espulso e Ventola in porta. Successivamente Torino in nove per l'espulsione di Pratali, e nel primo minuto di recupero arriva la rete della bandiera granata con Amoruso su rigore. Di seguito il tabellino:

TORINO: Sereni; Colombo (27' st Zanetti), Di Loreto, Pratali, Rubin; Dezmaili, Corini (14' st Amoruso), Saumel; Abate (24’ Ventola), Abbruscato; Bianchi. All. De Biasi.

LAZIO:Carrizo; Lichsteiner, Siviglia, Cribari (23’ Rozenhal), Radu; Brocchi, Ledesma, Mauri (32' st Manfredini); Foggia, Pandev (24' st Meghni), Zarate. All. Delio Rossi.

MARCATORI: pt 30' Pandev (L); st 18' e 38' rig. Zarate, 47' rig. Amoruso.
ARBITRO: Gabriele Gava di Conegliano Veneto
NOTE: Spettatori 16.000. Ammoniti 25’ Colombo (T), 41’ Dzemaili (T), 46’ Pandev (L), 40' st Rubin (T). Espulsi: 38' st Sereni (T), 43' st Pratali (T), 46' st De Biasi, allenatore Torino. Angoli 2-1 per il Torino. Recupero: 3' e 2'.

Probabili formazioni di Torino-Lazio

sabato 27 settembre 2008

Talamonti:"Zarate è un fenomeno" e "..contro la Roma per vincere"


Leonardo Jose` Talamonti ha le idee chiare: ‘Andiamo a Roma per vincere, ma attenzione a Zarate’. Il difensore atalantino, intervenuto ai microfoni di Radio Incontro, dichiara di volere l’intera posta in palio nella sfida contro i giallorossi, ma sa che non sara` una gara decisiva per l’obbiettivo principale dei nerazzurri, la permanenza in A. ‘Noi faremo la nostra gara. Dobbiamo restare con i piedi per terra. Ora siamo secondi, ma il nostro obiettivo resta la salvezza, raggiunta quella si vedra`. E` il secondo anno di Del Neri, lui lavora molto sulla difesa, ora abbiamo capito cosa vuole da noi e come interpretare il suo gioco e i suoi schemi. Del Neri e` uno dei migliori allenatori che ho avuto in carriera. Anche lo scorso anno con la Roma abbiamo provato a fare noi la partita, anche perche` loro hanno molti infortunati e squalificati. Da difensore sara` difficile giocare contro Vucinic. E` completo, bravo di testa, veloce, rapido e tecnicamente fortissimo’.

L`ex difensore laziale parla del giovane e promettente compagno di squadra, Alessio Cerci, ex di turno. ‘Ha voglia di tornare, ha recuperato e sta lavorando molto. Anche Mariani ha dato l`ok al suo rientro. Rientrera` a breve e sono sicuro fara` molto bene’.

Talamonti a Bergamo e` cresciuto e maturato, ma non puo` certo dimenticare l’avventura con la maglia della Lazio. ‘Ci sono tante cose di Roma che mi mancano. Mi e` dispiaciuto non rimanere alla lazio , ho vissuto bei momenti a Roma. Ero giovane e contento. Ma da febbraio in poi, non so se per l`arrivo di Papadopulo o per decisioni societarie, non ho piu` giocato. E’ stato il momento piu` brutto della mia carriera’. Per il ‘Tala’ come lo chiamano i tifosi atalantini, ci sara` l’occasione di rifarsi in Coppa Italia. ‘Non so se Del Neri mettera` in campo i titolari, come gia` fatto nella prima gara con il Modena, o decidera` di fare turn over visto i molteplici impegni ravvicinati. In ogni caso contro la Lazio spero di esserci’.

Infine, una battuta sul nuovo fenomeno delle aquile, Mauro Zarate. ‘Conosco Zarate gia` da diverso tempo, lui ha grandissimi numeri. Il mio attuale compagno di squadra, Pellegrino, ha vinto lo scudetto con Zarate al Velez, e mi ha detto che e` un fenomeno. Se lo avessero scoperto prima dell`esperienza inglese, sarebbe arrivato molto prima in Italia’.

giovedì 25 settembre 2008

Lazio perfetta, Fiorentina neutralizzata


Una grande Lazio stende la Fiorentina. Protagonista del netto 3-0 Pandev e Zarate. Partono bene i biancocelesti che all’11’ con Zarate, che a due passi dalla porta manda alto di un soffio. Al 17’ è la volta di Pandev: stop di destro e tiro di sinistro, ma Frey è attento e neutralizza. Al 33’ sul vertice dell`area sinistro Zarate rientra liberandosi di un difensore viola, scarica un destro fortissimo, ma l’estremo ospite risponde con i pugni. L’avvio di ripresa è tutto di marca biancoceleste con Pandev che salta Melo e serve Zarate, che da centro area cerca l`angolino: Frey si supera in angolo. Passano sei minuti e la Lazio trova il meritato vantaggio con una rovesciata di Mauri dopo che la palla aveva sbattuto sulla traversa su tiro di Zarate. Quattro minuti dopo arriva il raddoppio: Pandev entra in area e scarica un sinistro imprendibile dopo un’azione ispirata da Zarate. Lazio inarrestabile che trova il terzo gol grazie a Siviglia, che mette a segno il suo primo gol stagione: cross di Foggia e il difensore che schiaccia di testa un pallone che buca per la terza volta Frey. La Lazio sfiora il poker a due minuti dalla fine in contropiede con Zarate, che entra in area e scarica, ma Frey si distende e dice no. Di seguito il tabellino:

LAZIO: Carrizo; Lichtsteiner, Siviglia, Cribari (40'st Rozehnal), Radu; Brocchi, Ledesma, Mauri; Foggia (23'st Manfredini), Pandev (31'st Makinwa), Zarate. (Muslera, De Silvestri, Kolarov, Meghni). All. Rossi.
FIORENTINA: Frey; Zauri (1'st Comotto), Gamberini, Dainelli, Vargas; Almiron, Felipe Melo, Montolivo; Kuzmanovic (28'st Donadel); Mutu (33'st Pazzini), Gilardino. (Storari, Da Costa, Pasqual, Osvaldo). All. Prandelli

MARCATORI: 6'st Mauri, 10'st Pandev, 14' st Siviglia.

ARBITRO: De Marco di Chiavari

NOTE: Serata fresca, terreno in buone condizioni. Spettatori: 32mila circa. Ammoniti: Zauri (L), Pandev (L), Felipe Melo (F). Angoli: 7-6. Recupero: 1'pt e 1'st.

mercoledì 24 settembre 2008

Lazio-Fiorentina: le probabili formazioni

Gabbo:uscirà un libro


Giustizia per Gabriele: «E’ un libro-verità, per non dimenticare e per capire. La giustizia terrena è dovuta a Gabriele » per richiamare l’attenzione persa, contro il silenzio assordante. E’ un libro che parla, lungo più di 160 pa­gine quello dedicato a Gabriele Sandri. Esce come testimonianza diretta, sono le prove che la sua famiglia porta alla luce .
Giustizia «giusta» s’aspetta e combat­te tenacemente: «Perché furono date in­formazioni in modo sbagliato, fu stra­volta la notizia della morte di Gabriele e abbiamo sentito parlare poco di delit­to. Questo non è stato giusto» . E lo dice in coro, unita, senza paura: «E’ un libro importantissimo che dovrebbe entrare nelle case di tutti gli italiani per fissare gli accadimenti dell’omicidio di mio fra­tello. Ho avuto l’impressione che in que­sto nostro Paese tutto sia criticabile, ma quando si tocca l’operato di un tutore dell’ordine si sia più restii. Anche il ca­po dello Stato, il Presidente Napolitano, quando mi chiamò confessò di essere ri­masto sgomento per ciò che era succes­so… » , ha attaccato con sguardo fisso un grintoso Cristiano Sandri.
E’ partita ieri la vendita del primo libro che si occupa del caso ( copie andate a ruba, scorte quasi esaurite in molte librerie), og­gi Gabbo avrebbe compiuto 27 anni, giove­dì è fissata l’udienza preliminare del pro­cesso penale che vedrà imputato Spaccaro­tella, l’agente della Polstra­da accusato di omicidio vo­lontario.
Giustizia chiedono i San­dri. A meno di un anno dalla morte di Gabbo ecco “11 No­vembre 2007. L’uccisione di Gabriele Sandri, una giorna­ta buia della Repubblica”.
L’ha scritto Maurizio Mar­tucci per…: « Rompere il muro di silenzio calato intorno all’omicidio di Gabriele - ha affermato l’autore - e riportare nella giusta collocazione gli accadimenti di quel gior­no. Raccontando la verità» . Il libro è stato presentato in Campidoglio alla presenza della famiglia Sandri (papà Giorgio, mam­ma Daniela e Cristiano), insieme all’autore e al Delegato allo Sport del Comune di Ro­ma, Alessandro Cochi che ha rappresenta­to il Sindaco Alemanno impegnato in una riunione improvvisa legata al caso Alitalia.

I PERCHE’ - Tesi e antitesi. Nell’opera è contenuta un’intervista esclusiva rilasciata dall’avvocato Cristiano Sandri: racconta per la prima volta il modo in cui la sua fa­miglia apprese la tragica no­tizia. Sono contenute 16 pa­gine di foto a colori e tanti documenti inediti. Si parte con la descrizione del giova­ne deejay Gabriele, il viag­gio prosegue attraverso le sue passioni per la musica e la Lazio. Poi vengono riper­corsi gli accadimenti. C’è la cronaca di quei giorni che sconvolsero l’Ita­lia e tutto si mischiò. C’è la speranza che qualcosa possa davvero cambiare: il com­portamento degli uomini e l’applicazione delle leggi.

LE TAVOLE - Le prove. Le testimonianze. I nodi irrisolti. I retroscena. Certi verbali. La verità della famiglia Sandri sulla ricostru­zione dei fatti. Per la prima volta, ieri, sono state mostrate due rivisitazioni grafiche dei momenti tragici, di quello che Cristiano de­finisce
«un folle gesto da parte di quel sog­getto e che è costato la vita a mio fratello Gabriele. Non si può far finta che non sia successo nulla in quella domenica mattina, come se si volesse nascondere la polvere sotto il tappeto: c’è bisogno di un’assunzione di respon­sabilità » . Le tavole, secondo la fami­glia Sandri, sono chiare.
Riattacca Cristiano: «Indica­no quale era la posizione e come l’agente Spaccarotella ha sparato. Non si tratta del­la ricostruzione della difesa, ma di una ricostruzione resa possibile at­traverso la testimonianza di quattro perso­ne estranee ai fatti» . Non è tutto: «Secondo i nostri esperti, e gli stessi consulenti chimi­ci del Pubblico Ministero, il proiettile non fu deviato e lo dimostra la perizia» .

LE PAROLE - Nel libro, Martucci, riporta al­cune delle dichiarazioni rilasciate dal­l’agente Spaccarotella ad un giornalista che era arrivato sul posto. Secondo lo scrittore sono differenti rispetto a quelle fatte in pre­senza del suo avvocato e davanti al Pm di Arezzo: «Al quotidiano Il Giornale Spacca­rotella
- si legge - raccontò di aver fatto fuo­co verso l’auto a scopo intimidatorio, al ma­gistrato disse che il colpo partì accidental­mente mentre alzava il brac­cio. Non per puntare l’arma, ma nella mimica del gesto di chi vuole fermare una perso­na che fugge» .

L’UDIENZA - Il processo scat­terà giovedì presso il Tribu­nale di Arezzo con l’udienza preliminare. I Sandri si co­stituiranno subito parte civi­le:
«Non potremo vedere in viso chi ha uc­ciso mio fratello perché penso che il pro­cesso si svolgerà in contumacia» , ha conti­nuato Cristiano. « La solidarietà di tanta gente comune ci ha sostenuto in questi me­si difficili. E ora andiamo avanti» . Non la­sciamoli soli e con un libro in mano.

Daniele Rindone
Corriere dello Sport

lunedì 22 settembre 2008

L'editoriale del lunedì (Ausk83)


Le big vincono ma non convincono, mentre le rivelazioni di questo inizio stagione cedono il passo.Inter e Juventus hanno conquistato la vetta battendo in trasferta rispettivamente Torino e Cagliari.La vecchia signora passa al sant’Elia con Amauri ed anche senza la diga di centrocampo Poulsen-Sissoko rimane compatta ed inviolata in difesa.La Mourinho Team dopo l’autogol di Pisano (chissà quanto godono i Peperones) fa tris con Maicon ed Ibrahimovic schiacciando la poca cosa granata anche se gli ultimi 15 minuti sono al buio per i nerazzurri.
Vittoriosa anche la Fiorentina in casa contro il Bologna grazie ad un Alberto Gilardino di nuovo come quello ammirato ai tempi di Parma (e guarda caso su quella panchina c’era Prandelli…), mentre il Napoli non va oltre uno scialbo 0-0 contro l’Udinese.
Nello scontro tra le “ammazza-grandi” della scorsa settimana, è il Palermo a superare un Genoa non troppo brillante, mentre la Sampdoria deve rinviare ancora l’appuntamento con la prima vittoria. Pareggio 1-1 anche tra Lecce e Siena.La Rommia batte con un troppo severo 3-0 la Reggina davvero ben poca cosa.Già da Trigoria s’inneggia ad Albertone ed al Tricolore!!!
Nel posticipo il Milan ha la meglio della capolista Lazio, superata per 4 a 1: Rizzoli grazia Gattuso,Zambrotta,Ambrosini in varie occasioni ,il terzino ex-Barca trova un euro gol,Seedorf un autotriangolo,Pato si risveglia e Kakà si ricorda d’essere un fenomeno.La nostra Lazio non gioca male anzi sbaglia peccando un po’ di presunzione ,pericolose 3-4 amnesie difensive,grande Zarate,Mauri fuori forma ,Matuzalem fuori ruolo ma se si pensa che neppure la Lazio di Eriksson sarebbe andata a fare punti a casa del berlusca… rimaniamo con i piedi per terra ma non demoralizziamoci non avremo Rizzoli a tutte le giornate e neppure tutti questi fenomeni (spero).Mercoledi qualcuno alla radio ha detto: -ma se l’arbitro è De Marco …a ridamoglielo (a Marco ovviamente).

-Ausk83-

Mauri:"Qui i rigori non li danno"


MILANO - Niente rimpianti, si risolleveranno subi­to. Senza discussioni, senza compromessi: «Ora vin­ciamo contro la Fiorentina» . L’ha detto Stefano Mauri senza troppi giri di parole: «Ci tenevamo a fa­re bene contro il Milan, ma purtroppo è andata ma­le. Siamo una buona squadra e lo ab­biamo dimostrato pure a San Siro.
Non siamo stati molto fortunati» .
Mauri rilancia la sfida di questa La­zio che è uscita battuta ma non si sen­te sconfitta: « Possiamo restare in al­to, queste prime gare hanno fatto ve­dere aspetti positivi e negativi. Lavo­reremo per risolvere i difetti e ora concentriamoci contro la Fiorentina» .
IL RIGORE - C’è stato un contatto dubbio in area, Mauri ha reclamato il rigore, l’arbitro ha lasciato correre:
«Il rigore forse poteva starci, ma qui a San Siro non lo daranno mai...!» , una battuta al veleno da parte del tre­quartista. Come a dire, tanto è inuti­le mettersi a recriminare. Dubbi a parte, ha faticato a trovare la posizione e l’ha am­messo:
«E’ vero, non riuscivo a trovare la posizione per farmi dare la palla dai compagni e abbiamo cambiato gioco poche volte. Questo ci è mancato» . Non c’è tempo per mettersi a riflettere, dopodoma­ni si torna in campo all’Olimpico per sfidare i viola:
«Arriveremo pronti alla sfida contro i viola. Ci aspet­ta un’altra partita difficile contro una squadra che sta facendo bene sia in Champions che in campio­nato. La Lazio vuole ripartire subito. Sono sicuro che faremo una grande partita» . E’ stata una scon­fitta, un incidente di percorso. La squadra di Rossi non s’era montata la testa dopo le due vittorie di fi­la e adesso non sta qui a fasciarsela: «Il campiona­to è ancora all’inizio. Dispiace aver preso quattro gol ma ora dobbiamo voltare subito pagina e guar­dare avanti. Ci aspetta una settimana molto lunga» .

-CorriereDelloSport-

Milan-Lazio 4-1


La Lazio trova a San Siro contro il Milan la prima sconfitta in campionato, battuta 4-1. Dopo 8 minuti rossoneri in vantaggio con Seedorf che prende palla al limite dell'area, triangola involontariamente con Ledesma che con una carambola lo libera in mezzo all'area. A tu per tu con Carrizo l'olandese insacca senza problemi. La Lazio però non ci sta e al 26' trova il pari con il solito Zarate, che raggiunge quota quattro reti e si conferma capocannoniere. Pandev imbecca l'argentino sul filo del fuorigioco. Zarate brucia tutti compreso Abbiati, battuto sul primo palo per l'1-1. A nove minuti dalla fine del primo tempo, però, un destro potentissimo di Zambrotta da oltre 30 metri riporta in vantaggio i rossoneri. La ripresa inizia e subito il Milan fa 3-1. Azione prolungata da destra a sinistra, Jankulovski mette dentro per Pato che al 3' di testa insacca alle spalle di Carrizo. Al 14' arriva il gol del definitivo 4-1 che porta la firma di Kakà che con un tiro da 30 metri batte il portiere biancoceleste. Di seguito il tabellino:

MILAN: Abbiati; Zambrotta, Kaladze, Maldini, Jankulovski; Ambrosini, Gattuso (Emerson dal 34' st), Seedorf (Flamini dal 19' st); Kakà; Pato (Ronaldinho dal 26' st), Borriello. (Dida, Bonera, Favalli, Shevchenko). All. Ancelotti
LAZIO: Carrizo; Lichtsteiner, Siviglia, Rozehnal, Kolarov; Brocchi (De Silvestri dal 34' st), C. Ledesma, Matuzalem (Meghni dal 23' st); Mauri (Foggia dal 18' st); Pandev, Zarate. (Muslera, Cribari, C. Manfredini, Makinwa). All. D. Rossi

MARCATORI: Seedorf (M) all'8', Zarate (L) al 26', Zambrotta (M) al 35' pt; Pato (M) al 4', Kakà (M) al 15' st

ARBITRO: Rizzoli di Bologna (assistenti S. Ayroldi-Lanciano)

NOTE - Spettatori 57.362 per un incasso di 979.373,50 euro. Ammoniti Zambrotta per comportamento non regolamentare, Kaladze, Brocchi, Jankulovski per gioco scorretto. Angoli 7-6. Recuperi 1' pt, 2' st

sabato 20 settembre 2008

4000 i laziali a S.Siro


In 1.000 all’allenamento, donne-uomini­giovani- bambini- anziani . In 4.000 a S.Siro. C’è un popolo che s’è rinnamo­rato. C’è entu­siasmo. Emozio­ne. Felicità. C’è spettacolo a ca­sa Lazio. Tenete il fiato, ragazzi .Pandev e Za­rate che fanno lo show coi col­pi magici; la ca­rica di mille tifosi presenti sugli spalti che cantano e sognano; i biglietti per Milano che vanno a ruba. amore , entu­siasmo, emozione, felicità e spettacolo di un giovedì pomeriggio vissuto a For­mello con la testa già a S.Siro. Di un mondo Lazio tornato a girare come si deve e com’è giusto e naturale che sia.

I CORI - «Undici, undici, undici leoni, noi vogliamo undici leoniii….» , il coro è partito alle 18.24, quando la Lazio è scesa in campo per il fischio d’inizio. Undici leoni per Milano, lo vogliono i tifosi biancocelesti. Perché loro saran­no in 4.000 leoni e prenderanno d’as­salto il settore ospiti occupandolo in ogni ordine di posto. Formello torna a rivivere di gioia, è una sensazione che si respira appena varcato il cancello d’ingresso.

IL TEST- stop e pallonetto, la prodezza di Zarate. Dop­pio dribbling e bolide in porta, il colpo di Pandev. E mica è finita qui. Zarate e Pandev si sono divisi una doppietta nel pri­mo tempo. E Mauri ci ha messo la ciliegina completando il 5­0 dei 45’ iniziali. È nata nel loro segno l’amichevole di ieri po­meriggio contro il Pro Calcio Acilia (Promozione). Tutti e tre, quelli del tridente mascherato, sono in forma e si vede. Non cambia, non cambierà. Rossi ha provato la La­zio anti-Milan nel test del giovedì. Ha recuperato Rozehnal e può ripuntare su Matuzalem. Non ha variato tema tattico. Ha impostato un 4-3-1-2 con attacco multiforme, con Mau­ri a rifare il finto centravanti, l’uomo di manovra così come capitato alla vigilia di Lazio-Sampdoria. E con Pandev e Za­rate coppia gol infallibile e sempre più affiatata. Mauri ha ri­fatto il pendolo tra la trequarti e il centrattacco, mentre i due nuovi compari del gol si scambiavano le posizioni, gli assist e i palloni e affondava­no in tandem. Hanno fantasia e potenza, sono imprevedibili.

lunedì 15 settembre 2008

L'editoriale del lunedì (Ausk83)


Iniziamo con gli anticipi di sabato il report di questo campionato 08-09 quantomai equilibrato.Clamoroso al Barbera! Grande vittoria del Palermo del neo allenatore Ballardini ai danni della Peperones S.p.a...I KO di Totti-Juan-Mexes ed del fragilino De Rossi saranno le prime otto pagine del trigorriere ma la realtà è che i cugini hanno giocato a calcio solo nei primi 10-15 minuti quando ha trovato il gol su comodo assist Julio Baptista, poi la doppietta del ‘gigante’ Miccoli e il tris di Cavani ridicolizzano ancor più l’inedita coppia centrale Panucci-Loria.Che dire il campionato è lungo ma sta rometta senza Mancini,Totti ed i Rolex sembra gran poca cosa…
La sera a S.Siro dopo 42’ di studio tattico Davide(il Catania) trafigge Golia con Plasmati di testa,dopo 1’ il pareggio nerazzurro attributo con generosità a Quaresma .Nel secondo tempo l’Inter nonostante l’inferiorità numerica (Muntari resta un macellaio)parte fortissimo, ed al 47′ passa in vantaggio grazie ad un autogol di Terlizzi,poi giustifica i Petroldollari investiti da Moratti.Ottime le prestazioni di Maicon e Mancini.
Spettacolo di calcio all’Olimpico colorato come non si vedeva da tempo di quel biancoceleste che sa di Signori,Zeman,dei primi anni della gestione Cagnotti,sarà un fuoco di paglia ma la lazio bellissima non perfetta(soprattutto in difesa) espone i suoi gioielli Zarate e Pandev in vetrina e conquista un 2-0 che la porta in testa alla classifica.Assente non giustificato un Ledesma non più motivato; meghni-swarosky mostra i suoi piedini fatati ma delicati,Brocchi assist-man comincia ad entrare negli schemi di Rossi,Lichtsteiner sempre più cursore di fascia,Kolarov gran botta ma poco senso tattico in difesa.Comunque festa ed applausi per tutti anche per il ritorno di De Silvestri e per quello scandalo di Manfredini che però non rovina l’opera d’arte.Brividi per noi freddo d’autunno per i cuginetti già a -5.
Al Milan , non basta il rientro di Kakà, schierato dal primo minuto insieme a Ronaldinho e Shevchenko, per espugnare il campo di un Genoa determinato e splendidamente disposto in campo da Gasperini. Al Luigi Ferraris decidono le reti di Sculli (29') e del Principe Milito (89' su rigore),il Milan assomiglia sempre più all’armata russa vecchia stanca ma sempre ricca di fascino e leggenda (speriamo non si risvegli dal letargo la prossima giornata).Vittorie casalinghe per Lecce (2-0 sul Chievo, reti di Caserta e Castillo) e Siena (2-0 anche per la squadra di Giampaolo che si impone sotto il diluvio sul Cagliari grazie ai gol di Calaiò e Ghezzal). L'unico pareggio di giornata è quello del Granillo, tra Reggina e Torino. Amoruso,il grande ex , porta in vantaggio il Toro, ma i calabresi riescono ad agguantare il pareggio grazie all'autorete di Di Loreto.
Big match conclusivo delle 20.30 tra le zebre Juve e Udinese.La vecchia signora del samurai Camoranesi e di Sissoko domina va in gol al 67’ con Amauri,il folletto Di Natale ritorna il fantasma di euro 2008,nel finale intervento dubbio di Chiellini su Floro Flores ma come ammette lo stesso Marino il pari sarebbe stato un furto.

-Ausk83-

domenica 14 settembre 2008

2 a 0 Samp sbriciolata...Lazio da sogno


La prima giornata è stata memorabile per entrambe le squadre: se la Lazio ha espugnato in rimonta Cagliari con addirittura un poker, la Sampdoria ha strappato il sorriso di vittoria dalle labbra di Mourinho e di tutta l'Inter. Oggi però bisogna ricominciare dall'ottimo avvio per i romani, e confermarsi squadra pericolosa per gli uomini di Mazzarri, che puntano alla prima vittoria stagionale in una trasferta di tutto rispetto: l'anno scorso finì 2-1, con uno scatenato Cassano e le magie incredibili di Rocchi, che siglò un goal ancora vivo nella mente dei tifosi dei due schieramenti. Sarà ancora un torrente di classe, oggi, ad eleggere un vincitore? E chi ne uscirà con la testa alta?

In campo – La Lazio ritrova Meghni, autore di un buon precampionato, e lo schiera al fianco del solito Ledesma e dell'ex-milanista Brocchi; tridente che vince non si cambia, e quindi tocca ancora a Mauri, Zarate e Pandev, per il compito di bucare la rete avversaria. I blucerchiati scendono in campo col consolidato 3-5-2, a centrocampo ed attacco quasi immutati rispetto alla sfida con l'Inter, con Padalino per Stankevicius; in difesa, al fianco di Gastaldello, subentrano Lucchini e l’esordiente Bottinelli, al posto degli infortunati Campagnaro ed Accardi.

Si gioca – La partita si accende subito, con un ritmo quasi asfissiante su ogni pallone di centrocampo: dopo appena 2 minuti, uno svarione difensivo di Kolarov favorisce Padalino, il cui assist al centro dell’area per Cassano viene sventato soltanto da un provvidenziale Lichtsteiner. Ma è al 7’ la giocata che cambia la partita: palla per Zarate al limite dell’area, controllo spalle alla porta, finta, rientro, e, con un sinistro a giro chirurgico, piazza sotto al sette opposto un gran goal per l’1-0 laziale, che scatena le ovazioni del pubblico. Le due squadre si dividono le occasioni da rete: la Lazio fa impiego della sua velocità per le ripartenze, portandosi molto vicina al raddoppio nell’occasione di un destro a porta vuota di Mauri che viene clamorosamente spedito a lato. La Sampdoria fatica a reagire allo svantaggio, ma si sveglia in crescendo nel corso del primo tempo, cercando con sempre maggior insistenza Cassano, sino a portarsi in un assedio dalle parti di Carrizo che dura fino al duplice fischio arbitrale. Le maggiori occasioni sono sui piedi di Padalino e Delvecchio, che scaricano un collo ed un piatto a rimorchio nei pressi dell’area grande, entrambi neutralizzati dalle difficili parate a cui è chiamato il nazionale argentino, che si fa però trovare pronto, per la gioia dei suoi sostenitori.

Il secondo tempo si apre su una spinta dubbia ai danni di Pandev in area avversaria, ma per Brighi non c’è irregolarità. I toni non sono gli stessi dei primi grandi 45 minuti, e una girandola di sostituzioni e discussioni su episodi di fuorigioco frammentano la continuità dello spettacolo. Ma quando gli uomini di Mazzarri sembrano aver impugnato le redini dell’incontro, ecco che la rapidità laziale li punisce: un assist in profondità trova Pandev in area alle spalle di Bottinelli, in posizione regolare, ed è tutto facile per lui siglare il 2-0, ancora sul secondo palo, stavolta rasoterra. Due minuti dopo Rossi concede la passerella a Zarate per Foggia, e “Maurito” si gode gli applausi di un pubblico che già lo osanna. La partita, di qui alla fine, si addormenta, infastidita nel suo torpore solo di tanto in tanto dalle galoppate di Foggia e Pandev, o dai tiri da fuori area di Cassano, spossato. Finisce al 49’, tra gli applausi dell’Olimpico.

La chiave – La Lazio si è portata quasi immediatamente in vantaggio, e questo è un duro colpo di per sé; se poi la rete è di quelle di classe, per gli avversari è ancora più dura da digerire. Il tasso tecnico biancoceleste è sicuramente superiore, fatta eccezione per FantAntonio, e la Sampdoria affronta la gara con minore lucidità, fallendo occasioni che solitamente non sbaglia e trovando una particolare moria offensiva, complice un Carrizo ermetico. I biancocelesti sfruttano le ripartenze, la velocità dei loro reparti avanzati, e la maggiore intelligenza tattica porta ad un due a zero più volte percepito nell’aria. Gestione ottimale della partita, che appare forse a tratti sin troppo difensivista, ma ci pensano uno Zarate e un Pandev in gran giornata a trasformare qualunque pallone in oro.

La chicca – La rete di Zarate è una delizia per gli occhi: i più attenti osservatori della squadra di Delio Rossi non avranno potuto evitare di ripensare ad un goal simile – ma col destro e sotto l’altro incrocio – segnato da Rocchi, in un Lazio-Cagliari di due anni fa. Quell’anno la formazione romana finì terza in classifica, quinta senza penalizzazioni. Con un gioco del genere, se garantisse continuità, sarebbe difficile immaginare una classifica meno bella di quella...

Nasce "Voci dall'Olimpico" su Retesole

E' nata una nuova rubrica sportiva settimanale del Tg Roma. Si chiama "Voci dall'Olimpico". L'emittente Retesole farà presentare e commentare le gare delle squadre capitoline ai tifosi di Roma e Lazio che diventano così i veri protagonisti dello stadio, potranno anche contribuire con i loro video, girati fuori e dentro lo stadio. Ogni settimana il video più originale, inviato con un mms al numero 380.63.76.826, riceverà un premio. «La gente - ha spiegato l'ideatore del nuovo format Francesco Palese - è stufa dei soliti opinionisti che da tantissimi anni popolano il panorama dell'emittenza locale». «Il nostro - ha proseguito il giornalista - è un programma che inverte tutti i ruoli e le prospettive. Il divo, il protagonista dell'evento, non è più il calciatore ma l'abbonato da vent'anni alla Curva Sud, magari di Testaccio. Le telecamere con le quali seguiremo le partite non sono in tribuna stampa ma sono disseminate in tutto lo stadio, attraverso il telefono cellulare dei tifosi e degli appassionati pronti a riprendere ogni attimo di quello che accade dentro e fuori dall'Olimpico». La prima puntata andrà in onda lunedì alle 19.15 e alle 22.50 e sarà dedicata a Lazio-Sampdoria.

-RomaNews-

sabato 13 settembre 2008

Lazio-Sampdoria le probabili formazioni


Le probabili formazioni di Lazio-Sampdoria, coppia d`attacco Pandev-Zarate per la Lazio.

Lazio (4-3-1-2): 1 Carrizo, 2 Lichtsteiner, 22 Rozehnal, 13 Siviglia, 3 Kolarov, 5 Brocchi, 24 Ledesma, 23 Meghni, 11 Mauri, 10 Zarate, 19 Pandev. (86 Muslera, 25 Cribari, 32 Radu, 29 De Silvestri, 68 Manfredini, 17 Foggia, 26 Makinwa). All.: Rossi.


Sampdoria (3-5-1-1): 83 Mirante, 6 Lucchini, 28 Gastaldello, 14 Bottinelli, 23 Stankevicius, 21 Sammarco, 17 Palombo, 19 Franceschini, 46 Pieri, 40 Delvecchio, 99 Cassano. (1 Castellazzi, 3 Ziegler, 88 Dessena, 20 Padalino, 55 Krsticic, 18 Bonazzoli, 9 Fornaroli). All.: Mazzarri.

Arbitro: Brighi di Cesena.

venerdì 12 settembre 2008

Lazio-N.Tor Tre Teste 8-0...Zarate in gran spolvero


Si è conclusa 8 a 0 l’amichevole infrasettimanale tra Lazio e Nuova Tor tre teste (eccellenza), di fronte a un migliaio di spettatori.Importanti indicazioni tattiche da parte di Rossi, che ripropone il modulo a rombo, con Mauri vertice alto e Meghni al fianco di Ledesma e Brocchi. Ottima la prova del francese , che sembra trovarsi sempre più a suo agio nel ruolo di mezzala sinistra.
Comincia a integrarsi nei nuovi schemi anche Brocchi che, con De Silvestri, ha formato una martellante fascia destra. Il protagonista di giornata, però, è stato Zarate, autore di tre gol e di una grande partita, accompagnata dagli incessanti cori dei sostenitori. Nella ripresa spazio alle riserve, con la coppia Mendicino/Inzaghi sugli scudi.
Rientrati i nazionali Lichtsteiner, Pandev e Rozenhal, si aspetta l’arrivo di Radu e di Carrizo.
Ancora lavoro a parte per Dabo, Rocchi, Del nero e Firmani.

Questo il tabellino:

Lazio (primo tempo): Muslera; De Silvestri, Siviglia, Cribari, Kolarov; Brocchi, Ledesma, Meghni; Mauri; Foggia, Zarate.

Lazio (secondo tempo): Muslera; Diakite, Tuia (Pisa Di Monterosa), Cribari, Belleri; Cinelli, Mutarelli, Manfredini; Mendicino, Inzaghi, Makinwa.

Nuova Tor Tre Teste: Galassi, Sarrecchia, Marongiu, Gazzella, Petrangeli, Ielasi, Piro, valerio , Settanni, Marchetti, Toscano. A disp. Core, Zampetti, Cuozzo, Illustrazione, Quadrini, Vulpiani, Gubinelli, Desideri, Basili.

Marcatori: Zarate, Mauri, Zarate, Zarate (pt), Mendicino, Inzaghi, Mendicino, Inzaghi (st)

-Francesco Tomei-

mercoledì 10 settembre 2008

"Quattro idee per la Lazio in vendita"


“Rebus sic stantibus”. Un modo originale per cominciare a parlare di una squadra di calcio, meno se quella squadra è la Lazio e se il suo presidente, Claudio Lotito, ama deliziare i suoi interlocutori con frasi in latino .

“Stando così le cose, allo stato attuale…”, dicevamo. Sembra, dunque, che il calcio italiano non abbia nessuna voglia di farsi “conquistare” dagli stranieri. Eppure in giro per il mondo ce ne sono di Paperon de Paperoni interessati ad investire. Russi, arabi , americani , solo per citarne alcuni. Il problema è che quando arrivano al confine del Bel Paese i piccoli ostacoli si traformano in muri insormontabili. Da un lato manca una reale voglia di cederle queste squadre di calcio, dall’altra c’è sempre un qualsivoglia “potere forte” che preferisce che le cose restino come sono. “Non alziamo asticelle che fa male a tutti”, diceva qualcuno.

Se l’Inghilterra sta diventando l’Eldorado del tifoso di calcio, con tycoon che si soffiano giocatori a suon di miliardi, l’Italia resta legata al suo “orticello”. Ma prima o poi anche questo stato di cose potrebbe cambiare. E’ il mercato, baby!

Non si può pensare di rimanerne fuori per sempre. Per ora i primi veri attacchi sono stati rispediti al mittente. Ma chissà se davanti ad offerte “irrinunciabili” tutti sapranno dire di no, come ha fatto Rosella Sensi per la Roma rifiutando George Soros.
Dicevamo “Offerta Irrinunciabile”. Due paroline che solo qualche giorno fa sono state pronunciate da un insospettabile: Claudio Lotito. Il presidente della Ss Lazio non ha mai neppure lasciato intravedere una sua possibile disponibilità a passare la mano. E adesso invece…potrebbe pensarci, riflettere, soppesare.

Mai dire mai. Ovviamente non si tratta di un’apertura vera e propria, ma solo di un piccolo spiraglio che prima o poi potrebbe diventare fessurina. Il problema, però, resta un altro: capire chi davvero potrebbe mettere sul piatto tutti questi soldi. E’ difficile fare dei nomi senza rischiare di finire nel mirino della Consob, accusati di aggiotaggio. La Lazio è sempre una società quotata. Ma si potrebbero delineare semplicemente degli identikit. Ci siamo permessi di farne quattro. Qualcuno ritorna, qualcuno ci è già passato, qualcuno potrebbe arrivare. Anche se “rebus sic stantibus” la parola, l’ultima, spetterà sempre a Lotito.

LO STRANIERO - “Yes we can”, se fossimo in America, sarebbe lo slogan più in voga in queste settimane. Siamo in Italia, dove spesso non si può fare. Eppure qualche straniero si è affacciato alla finestra del calcio italiano. Ma non è riuscito ad andare oltre. Però questo potrebbe non averne fatto passare la voglia.
Perché un gruppo straniero dovrebbe essere interessato alla Lazio? Sicuramente perché si tratta di una società con un grande bacino di tifosi, perché si tratta di Roma e perché ha notevoli prospettive di crescita. L’identikit potrebbe essere quello di un importante gruppo, arabo o statunitense, che ha due obiettivi fondamentali: la costruzione dello stadio e il ritorno di immagine.
Lo stadio resta al momento l’elemento chiave per attrarre capitali stranieri. Si sono già mossi fondi arabi e statunitensi per sondare la possibilità di costruire uno stadio a Roma. A questo punto potrebbero anche decidere di fare un passo successivo e presentare un’offerta “irrinunciabile” per l’intero pacchetto. Lazio e stadio. Una cifra possibile? 400-500 milioni di dollari. Il ritorno di immagine non mancherebbe. Resta da capire se davanti ad una proposta di questo tipo non si solleverebbero nuovamente i dubbi di “italianità”. La Lazio deve restare nelle mani di italiani.

IL ROMANTICO - Ernesto Bertarelli. Mister Alinghi. Residente in Svizzera, ma laziale doc. Dopo aver venduto la sua società, la Serono nel 2006, può contare su un patrimonio personale di oltre 10 miliardi di dollari. Al 75esimo posto nella classifica Forbes potrebbe essere definito un “romantico dello sport”. Ha legato il suo nome alla Coppa America, ma in passato viene ricordato dai tifosi biancocelesti per un suo “flirt” con il club.
Era il 2004 e nonostante le numerose smentite in molti ci hanno creduto. Sarebbe stato un ottimo investimento per lui e probabilmente la piazza lo avrebbe accettato come post-Cragnotti come il “timoniere” oltre che salvatore della Patria. La sua passione per la Lazio non è mai tramontata, ma dovrebbe convincersi che il calcio è diventato o può diventare un investimento redditizio. Altrimenti perché spendere tanti soldi? Bertarelli potrebbe anche metterci una passione, quella per i colori, per la maglia, che i gruppi stranieri non hanno.

IL NOSTALGICO - Sergio Cragnotti. Di lui i tifosi della Lazio non dimenticano nulla. Neppure che la sua data di nascita (9 gennaio) coincide con la data della fondazione della Società Sportiva Lazio. Un vero segno del destino. Imprenditore e tifoso, Cragnotti è stato presidente dal 1992 al 2003. E soprattutto ha fatto vincere alla Lazio lo scudetto nel 2000. Resta anche colui che ha fatto sbarcare una società di calcio a Piazza Affari. Per i tifosi della Lazio è “indimenticabile”. E forse anche lui, che dopo numerose vicissitudini giudiziarie, ora vive un periodo di relativa quiete, potrebbe essere interessato a tornare in tribuna Monte Mario. Magari non direttamente, ma mettendo suo figlio Massimo a capo di una cordata di amici imprenditori pronta a rilevare il club. Ma Lotito accetterebbe?

L’OUTSIDER - E alla fine potrebbe anche uscire dal cilindro un imprenditore romano. Un costruttore che vede nel progetto stadio un conveniente ritorno di capitali. In questo caso la lista non sarebbe molto lunga e si potrebbe pensare di entrare nell’azionariato della Lazio con una quota di minoranza, attraverso un aumento di capitale, per poi gradualmente salire e magari alla fine sostituirsi a Lotito. E’ solo un’idea che circola negli ambienti che contano. Ma in questo caso servirebbe capire se il presidente Lotito sia disposto o meno a dividere onori ed onori.

-Alessia Ciampi-

sabato 6 settembre 2008

Abbonamenti alle stelle


La Lazio di quest’anno è tutta un’altra storia . Una scarica di adrenalina negli ultimi cinque giorni: mille abbonamenti venduti da lunedì a venerdì. Il boom si chiama effetto vittoria. E la quota totale s’è impennata fino ad arrivare a 23.000 tessere totali. Dopo Cagliari-Lazio s’è riaccesa d’incanto la corsa al botteghino e sarà possibile ancora per un’altra settima­na intera. Il termine della campagna abbonamenti 2008/09, dopo l’ultimo rinvio, resta fissato a sabato 13 settembre: al giorno della vigilia di Lazio-Sampdoria (venerdì 12, ore 17,30, è la data limite per sottoscrive­re invece gli abbonamenti presso la biglietteria della Curva Nord).

L’ENTUSIASMO -I due gol di Maurito Zarate, la rete di Pandev, il sigillo di Foggia, l’1-4 in terra sarda e i tre punti che hanno battezzato la prima classifica. L’entu­siasmo coinvolgente ha spinto all’acquisto della tessera altri mille tifosi biancocelesti. Nelle ultime settimane s’era registrato un calo nell’affluenza, uno stop che sembrava defini­tivo. Ma l’exploit di Caglia­ri e lo spostamento della chiusura delle vendite hanno fatto sì che la distri­buzione riprendesse a buon ritmo. E non è anco­ra detta l’ultima parola. La settimana conclusiva s’è appena aperta e promette bene. Le richieste conti­nuano ad esserci, le previ­sioni inducono all’ottimi­smo, la voglia di Lazio aumenta.

LA SOGLIA -23.000 sono i fedelissimi che hanno già un posto prenotato all’Olimpico. Il sogno sarebbe arriva­re a quota 25.000 per stracciare tutti i record delle sta­gioni recenti e fare il botto. La proiezione più realisti­ca s’assesta intorno ai 24.000 abbonamenti. La società non si pronuncia ma spera di poter incrementare an­cora di più i dati così da poter riempire meglio lo sta­dio, apparso troppo spesso desolato e desolante nel campionato scorso.

lunedì 1 settembre 2008

L'editoriale del Lunedì (Ausk-83)


Note dal campionato.Colpaccio del Bologna 2-1 a San Siro dove Ronaldinho
vale il prezzo del biglietto dispensa classe ed assist ma nessuno la butta dentro,tranne Di Vaio.
II Torino aiuta Cairo nel giustificare un mercato senza nè capo nè coda,si ritrova Bianchi.
Udine sempre rivelazione col furetto di Natale,strapazza l'armata Brancaleone di Colantuono la cui panchina già traballa dopo l'eliminazione col Ravenna In Coppa Italia.
Mascara con la sua dentatura ed i suoi gol fa sorridere Zenga e Catania.
L'anticipo Sampdoria -Inter regala applausi ai blucerchiati e qualche minuto di gloria a Mazzarri a Controcampo su Rete4 (bah).
Chievo-reggina 2-1 è la foto di uno scontro salvezza che ogni anno coinvolge un numero sempre maggiore di squadre.
Posticipo Fiorentina-Juventus 1-1 con Amauri sottotono,Nedved e Camoranesi in grande spolvero,e Gilardino figliol prodigo di Prandelli che all'89' tira fuori le castagne dal fuoco per i viola.
Bell'incontro tra due squadre avanti nella preparazione a causa dei preliminari di Champions.
Risalendo il tevere troviamo il barcone dei Peperones guidato da Albertone Aquilani che impatta 1-1 coi "gemellati" del Napoli,che sotto di un gol in 10 pareggia gioca bene e osserva il piedino fatato di Baptista(gran colpo ...altro che Mutu) ed il nuovo Zidane Menez mangiarsi un gol da 2 metri.Che Roma ... 30 milioni di euro spesi benone ...loro si che,oltre ai faraonici ingaggi, possono permetterseli....Intanto fuori dallo stadio Fratelli coltelli.
La lazietta del gestore sotto di 1 gol (Larrivey infila il non proprio incolperevole Carrizo al 31')nel secondo tempo mette seduto quel brocco di Brocchi, inserisce Pasqualino e cambia marcia. Pareggio di Zarate su rigore,raddoppio sempre dell'argentino su morbido cucchiaio in area,terzo centro di Foggia che non esulta chiude il poker la girata mancina del solito Pandev all'84'.
3 punti per la salvezza ,da registrare qualcosina in difesa e sulle fasce soprattutto nel primo tempo, ma Rossi ora,complice la sosta ,potrà lavorare tranquillo.


-Ausk-83-