sabato 30 giugno 2012

Insulto omofobo di Zàrate su Twitter, insorgono le associazioni gay: "Vogliamo le scuse"... Il Consigliere Regionale Foschi: "Va squalificato"

Un insulto omofobo via Twitter. Protagonista Mauro Zarate, attaccante argentino della Lazio, già autore, nel 2010, di un saluto romano dalla curva nord dello stadio Olimpico, che ha risposto con un insulto omofobo ad un tifoso che lo invitava ad andarsene da Roma. Quando Davide T. (che nel profilo ha una foto di Francesco Totti) gli ha scritto "Sei una pippa vattene da Roma", il calciatore ha replicato: "Con quella foto è normale che sei un frocio". Inevitabili le reazioni delle associazioni. "L'insulto omofobo di Mauro Zarate a un tifoso romanista su Twitter è un fatto gravissimo che segnala ancora una volta un diffuso e pericoloso clima di intolleranza verso i gay in ampi settori del calcio. Ci aspettiamo le scuse di Zarate, della Lazio e del presidente Lotito, ma soprattutto è necessario che la Federcalcio affronti il tema del contrasto all'omofobia negli stadi, tra le tifoserie e i giocatori, come abbiamo evidenziato già nelle scorse settimane con le dichiarazioni omofobe di Cassano che hanno fatto il giro del mondo", ha dichiarato in una nota il portavoce del Gay Center, Fabrizio Marrazzo. "Chiederemo quanto prima - aggiunge Marrazzo - un incontro alla Federcalcio per capire in che modo vuole affrontare questo tema, come fanno molte altre federazioni sportive in Europa. La scorsa settimana, in occasione del Pride di Roma alcuni attivisti avevano indossato durante il corteo la maglia della Nazionale Italiana proprio per richiamare l'attenzione sull'omofobia nel calcio, adesso ci attendiamo delle risposte". A intervenire è anche Enzo Foschi, consigliere regionale del Lazio per il Pd: "Il calcio deve prevedere una sanzione pesante per chi, come Zarate, fa tali dichiarazioni. Ora basta, la Federazione deve farsi sentire. Un tesserato che dice certe cose va squalificato allo stesso modo col quale funziona la prova tv. Le frasi di Zarate rappresentano la negazione di tutto ciò che lo sport dovrebbe essere. Faccio appello anche a Damiano Tommasi perché intervenga".

Giorgia Baldinacci

Ederson:"Da oggi sono un cittadino italiano". La prossima settimana visite e firma

ORE 11.30 - A confermare che finalmente è diventato un cittadino italiano ci ha pensato lo stesso Ederson, attraverso un cinguettino su Twitter, postando la foto che vedete: "Buongiorno!!! Da oggi sono un cittadino ITALIANO... C'è un tifoso in più per la finale di domani. Forza Italia!", ha scritto l'ormai italo-brasiliano, che domenica sarà pronto a tifare Italia nella finale degli Europei contro la Spagna.

Ederson è diventato finalmente italiano. Giovedì a Lione, come riporta il Messaggero, il neo acquisto della Lazio ha effettuato il giuramento presso il Consolato italiano in Francia. «Attendevamo questo giorno da quasi due anni, adesso tutto è completato e sono felice per Ederson perché so quanto ci tenesse», le parole del suo procuratore Antonio Caliendo. Il giocatore, insieme alla moglie Patrizia Pighini, è atteso a Roma ad inizio della prossima settimana (martedì, ndr). Finalmente effettuerà le visite mediche di rito e firmerà il suo contratto con la Lazio. Sarà biancoceleste per i prossimi 5 anni.

mercoledì 27 giugno 2012

Zarate è sul mercato, si aspettano ancora Yilmaz e Ederson

Sembrava dovesse essere il primo colpo della Lazio, il giocatore che sarebbe dovuto arrivare nei primissimi giorni del mercato. Per Burak Yilmaz invece, le cose sembrano destinate ad andare per le lunghe.

Attorno al bomber turco infatti si è scatenata un'asta che per forza di cose ha fatto slittare tutto. Secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport però, in casa biancoceleste sono assolutamente convinti di avere il giocatore in pungo. Sono stati anche aumentati i bonus per l'ingaggio e ci si attende un rapido si da parte del giocatore.

Chi dovrebbe salutare il club capitolino è invece Zarate. L'argentino, tornato dal prestito all'Inter, non rientra nei piani della società e adesso bisognerà trovargli una squadra. Il suo stipendio da 2,5milioni l'anno ma anche i rapporti non eccelsi con lo spogliatoio, lo pongono automaticamente sul mercato.

Il tutto mentre Ederson è ancora a Roma, entro un paio di giorni dovrebbero arrivare firma e ufficialità.

lunedì 25 giugno 2012

INGHILTERRA-ITALIA 2-4 dcr

Grandiosa Italia! Gli azzurri di Prandelli battono 4 a 2 l'Inghilterra dopo i calci di rigore (0-0 al 120') ed approdano in semifinale dove giovedì alle ore 20.45 affronteranno la Germania. Tutta la penisola italiana soffre davanti ai mille maxi schermi ma alla fine può esultare per un risultato meritato che ci riporta fra le prime quattro dell'Europa.

Decisivo Buffon con le sue parate, straordinario De Rossi che stravince la sfida con Gerrard e si dimostra uno dei tre centrocampisti più forti d'Europa, freddo e perfetto Diamanti che rivive in piccola parte la favola di Grosso ai mondiali del 2006. Ed ora sotto con la Germania, squadra tosta, ma che soffre sempre le sfide con la nostra nazionale.

FORMAZIONI - Prandelli, che deve fare a meno di Chiellini e di Thiago Motta (il quale comunque parte dalla panchina), opta per il 4-3-1-2 con il neo milanista Montolivo nel ruolo di trequartista preferito a Diamanti. In attacco fiducia alla coppia Cassano – Balotelli. Sull'altra sponda, Hodgson risponde con un 4-4-1-1 con Welbeck unica punta supportato da Rooney. A centrocampo confermati sulle corsie laterali Milner e Young, che vince il ballottaggio con Walcott.

PARTITA - Parte fortissima l'Italia che al 3' sfiora l'eurogol con De Rossi, il quale dai 25 metri calcia al volo di esterno sinistro con la palla che prende una strana traiettoria e colpisce il palo, e con Hart che non sarebbe mai arrivato sulla sfera. Al 5' sulla prima vera azione dell'Inghilterra ci deve pensare un super intervento di Buffon che da distanza ravvicinata salva (appena fuori dall'area piccola) su Johnson con una parata “stile pallanuoto”.

Gli inglesi provano a prendere le redini del gioco e al 14', su un cross dalla destra di Johnson, Rooney anticipa di testa Abate ma per fortuna degli azzurri la palla termina sopra la traversa. La partita si gioca su ritmi alti e specialmente in mezzo al campo, tant'è che bisogna aspettare il 22' per rivedere una conclusione dell'Italia firmata da Cassano dalla distanza, che però termina alta.

Al 25' Balotelli scatta sul filo del fuorigioco ma l'attaccante del Manchester City perde l'attimo buono per la conclusione a rete e Terry è bravo ad immolarsi salvando i suoi. Gli inglesi soffrono soprattutto in fase difensiva le folate degli azzurri, ma sono pericolosissimi in attacco, come al 32' quando Welbeck di prima intenzione dal limite calcia di poco sopra la traversa.

Cassano abulico nei primi 38', prova ad accendere la luce con una conclusione dalla distanza. Hart è bravo a bloccare la sfera in due tempi. Ed è anche l'ultima vera emozione della prima frazione, che si chiude a reti inviolate.

La ripresa si apre sempre con l'Italia pericolosa. De Rossi (48') a pochi passi da Hart spreca malamente calciando fuori sugli sviluppi di un corner. Era buona la posizione del centrocampista della Roma. Gli inglesi soffrono, e gli azzurri al 52' vanno di nuovo vicini al vantaggio con una tripla occasione: De Rossi fa partire un bolide dalla distanza, Hart non trattiene, palla a Balotelli che si gira e calcia, questa volta il portiere inglese è bravo a respingere, ed infine Montolivo da dentro l'area, disturbato dalla difesa avversaria, calcia alto.

Hodgson vede che la sua Inghilterra è in difficoltà e al 60' effettua una doppia sostituzione per cercare di creare grattacapi all'Italia: vanno fuori gli spenti Milner e Welbeck per lasciare spazio a Walcott e Carroll. Passano 4' e Young da buona posizione calcia fuori, complice anche una deviazione degli azzurri, mettendo i brividi a Buffon.

L' Italia è padrona del campo e l'Inghilterra fa fatica ad uscire dalla propria metà, ma gli azzurri, che meritavano il vantaggio già nella prima frazione, non riescono a mettere grandi paure a Terry e compagni. Prandelli al 78' effettua la prima sostituzione, togliendo uno spento Cassano ed inserendo Diamanti che bene aveva fatto con l'Irlanda.

Due minuti dopo De Rossi deve lasciare il campo per problemi fisici e al suo posto fa il suo ingresso Nocerino. Non passa nemmeno un minuto (81') e Diamanti scalda le mani ad Hart con un destro dal limite. L'ultima occasione dei tempi regolamentari capita a Nocerino, ma il suo sinistro da dentro l'area viene deviato in angolo dalla difesa inglese.

Nei primi 15' dei supllementari c'è solo la grande sfortuna dell'Italia, che al 101' colpisce un palo con Diamanti che effettua un tiro-cross tesissimo, che riesce ad ingannare Hart, ma la palla si stampa sul legno. Negli ultimo 15' a parte un po' di nervosismo e qualche fallo di troppo c'è da registrare una punizione (111') di Balotelli che termina alta, e una conclusione di Diamanti (113') da buona posizione che sorvola la traversa.

Al 115' goal annullato a Nocerino per fuorigioco su cross di Diamanti; giusta la decisione del guardalinee, perché il milanista era avanti con mezzo corpo rispetto all'ultimo difensore inglese. E' l'ultima emozione dei 120'. Ai calci di rigore si veste da supereroe Buffon che neutralizza il rigore di Cole e Diamanti che rivive almeno in piccola parte la storia di Grosso.

CHIAVE - Inghilterra – Italia era la partita per “eccellenza” e si dimostra tale. L'Italia gioca meglio e meritava il gol in almeno 4/5 occasioni, ma fra la scarsa mira e la “diga” difensiva degli inglesi impediscono di far esultare gli azzurri.

CHICCA - Il miracoloso intervento di Buffon dopo appena 5' dal fischio d'inizio che salva su Johnson da posizione ravvicinata e tiene a galla gli azzurri. Il tutto dopo il clamoroso palo colpito da De Rossi al 3'. Se gli inglesi avessero segnato in quella circostanza, probabilmente avremmo assistito ad un altro tipo di partita, anche se va detto che l'Italia ha “dominato” il gioco sfiorando il gol in diverse circostanze. Ai rigori, decisivo come ad inizio gara Buffon che para il rigore di Cole.

MOVIOLA - Il portoghese Proença tiene bene il match non commettendo gravi errori. Nella prima frazione non succede niente di particolare; fa bene a non fischiare per un'entrata da dietro di De Rossi su Rooney e cerca di interrompere il gioco il meno possibile. Anche nella ripresa, nonostante l'aumento di agonismo e di qualche entrata più dura, il portoghese non sbaglia nulla. Nei supplementari ammonisce subito in maniera del quasi “generosa” Maggio però poi si riprende bene.

PROMOSSI&BOCCIATI - Buffon nella prima frazione è decisivo dopo 5' quando salva su Johnson da pochi metri. Per il resto è attento e non corre grandi rischi.

Cassano si vede pochissimo nella prima frazione, eccezion fatta per un tiro dal limite al 38' che impegna Hart. Anche nella ripresa, il milanista si fa vedere poco nel vivo del gioco e Prandelli al 78' lo toglie inserendo Diamanti al suo posto.

Il giocatore del Bologna, alla sua prima manifestazione europea, si rende pericoloso prima con un tiro dalla distanza, poi nei supplementari colpisce il palo, facendo “gridare” al goal Prandelli. Un giocatore importante per lo scacchiere della nazionale italiana, soprattutto con la sua classe. Il suo rigore regala agli azzurri la semifinale.

Solita prova positiva per Daniele De Rossi che lotta su tutti i palloni e sbaglia poco, anche se ad inizio ripresa una palla gol clamorosa da pochi passi dalla porta di Hart non viene sfruttata a dovere dal centrocampista della Roma. Più che positive anche le prestazioni dei due centrali difensivi (Barzagli e Bonucci), al pari di Abate e Balzaretti.

Nell'Inghilterra buona la prestazione, specialmente nella prima frazione, di Johnson che al 5' ha la palla del possibile vantaggio e crea diversi grattacapi alla difesa azzurra con la sua velocità. Lotta da vero capitano anche Gerrard, che però non ha brillato come al suo solito.

Non si rende quasi mai pericoloso Welbeck che infatti viene tolto dal campo al 60' per far posto a Carroll. Stesso discorso per Milner, che corre a vuoto per un'ora senza entrare quasi mai nel gioco. A parte un colpo di testa nei primi minuti di gioco, Rooney, perde quasi tutti i duelli con i due difensori azzurri.

domenica 24 giugno 2012

YILMAZ ha detto si

Yilmaz ha detto sì, o quasi, e la Lazio può festeggiare un altro importantissimo colpo di calciomercato, dopo quello messo a segno per Ederson ed in attesa di altri sviluppi nelle trattative per Breno. Il bomber turco, di proprietà del Trabzonspors era senza dubbio l’obiettivo numero uno per il neo tecnico biancoceleste, Petkovic. Lotito e Tare ci hanno lavorato su a lungo e la perseveranza ha vinto. Nonostante l’offerta del Tottenham, piombato sul giocatore proprio quando pareva ad un passo dal vestire il biancoceleste. Un inserimento, quello degli Spurs, che pare aver solo rallentato la trattativa. É bastato semplicemente alzare l’asticella dell’offerta dai 2.1 milioni di euro iniziali a 2.5 stagionali ed il resto è stata una semplice conseguenza. Il giocatore ha detto finalmente sì alla Lazio, come confessa ai microfoni de lalaziosiamonoi. “So che i due club stanno ancora parlando ma credo che l’esito dei colloqui sarà positivo. Per questo non posso ancora dire che la trattativa è del tutto definita, ma all’80% il prossimo anno giocherò in Italia. Entro tre giorni penso che sapremo tutto, ma le società potrebbero accordarsi anche entro stasera”. Una dichiarazione strappata tra una partita di beach volley e l’altra, sulle spiagge di Cesme, nel caldo rovente di un calciomercato che deve ancora iniziare. Una scelta di cuore che ha portato anche alla rinuncia di offerte più vantaggiose dalla Premier. La punta ha voluto fortemente la Lazio e la Serie A. Nelle ultime giornate, quando l’affare sembrava ad un passo dalla definitiva fumata nera, erano già iniziati a circolare i nomi dei possibili sostitui. Mladen Petric, attaccante dell’Amburgo in scadenza di contratto sembrava essere l’uomo giusto per rinforzare il reparto offensivo. Si trattava in realtà di un semplice specchietto delle allodole, utilizzato per continuare a lavorare sottotraccia all’unica operazione che davvero contava per gli uomini del calciomercato biancoceleste. Yilmaz, fortissimamente Yilmaz. Un matrimonio non ancora ufficiale, ma destinato a diventarlo nell’arco di poche giornate, quando il giocatore concluderà le sue vacanze ed approderà nella capitale, pronto a porre in calce la firma sul contratto quadriennale propostogli da Lotito. Un grande colpo considerando lo score realizzativo con il quale l’attaccante turco si presenta nel nostro campionato: 33 reti in 34 presenze sono il lasciapassare per il cuore del presidente biancoceleste.Sfumano a questo punto tutte le ipotesi secondarie, la Lazio probabilmente si fermerà per quanto riguarda il reparto offensivo e concentrerà le proprie attenzioni su Breno, per il quale resta da valutare l’esito del processo che lo vede accusato di aver volontariamente dato fuoco ad una sua abitazione. Il giudizio della corte sarà decisivo per il suo approdo in maglia biancoceleste.

martedì 19 giugno 2012

ITALIA batte IRLANDA 2 a 0 e vola ai quarti...

Niente biscotto a Danzica, vittoria Poznan. L'Italia batte l'Irlanda per 2-0 e passa come seconda del girone: azzurri ai quarti grazie alla rete di Antonio Cassano messa a segno nella prima frazione e al raddoppio di Mario Balotelli al 90'.

FORMAZIONI - Tante le novità nell'undici iniziale azzurro. Sugli esterni Abate e Balzaretti con Barzagli nuovamente al centro della difesa e De Rossi a centrocampo. In campo anche Di Natale dal primo minuto, Balotelli in panchina. Dall'altra parte Trapattoni si affida a Doyle insieme a Robbie Keane in avanti, confermato il resto della formazione con Duff e O'Shea sulla corsia destra.

PARTITA - Spinta da un pubblico incadescente, è l'Irlanda ha mettere in difficoltà l'Italia nei primi minuti di gioco. Più propositivi centralmente e sulle fasce, gli azzurri tengono la difesa alta senza, però, correre seri pericoli. La formazione del Trap si riversa in avanti con foga, l'orgoglio a farla da padrone per non chiudere il girone a zero punti.

Portieri che non corrono pericoli per la prima mezzora, l'unico tiro nello specchio è quello di Balzaretti al 17', mentre qualche istante prima Thiago Motta non era riuscito a battere a rete sul calcio d'angolo dalla destra. Al 34', però, si sveglia Antonio Cassano.

Il barese prima serve Di Natale in profondità, con il friulano a scartare Given trovando il salvataggio sulla linea di porta. Un minuto dopo arriva il vantaggio. Conclusione centrale, l'estremo difensore irlandese non trattiene. Palla in angolo, corner e colpo di testa dello stesso milanista per il vantaggio italiano.

A inizio ripresa inizia bene l'undici di Prandelli, con Balzaretti a far fettine della fascia sinistra: Di Natale prima, e Cassano poi, murati sulle conclusioni di prima appena dentro l'area di rigore. Al 50' ci prova anche De Rossi, lancio dalla sinistra per il romanista tiro a giro di poco a lato.

Come a fine primo tempo, Given insicuro anche al 55' sulla botta di Di Natale. Un minuto dopo tegola per il ct azzurro, presunto stiramento per Chiellini, dentro Bonucci. L'Irlanda si fa vedere solo con Andrews al minuto 59, ma la staffilata dal limite e centale e facile per Buffon.

Girandola di cambi, dentro Long da una parte e Diamanti dall'altra. Quest'ultimo si guadagna una punizione invitante al 69', Pirlo a giro manda il pallone alto. La gara, con l'orecchio sull'altro campo, si addormenta.

Brividi sulla schiena dei tifosi al minuto 78, con un missile su punizione di Andrews su cui Buffon mette una pezza decisiva. Espulso per doppia ammonizione lo stesso irlandese, reazione spropositata con pallone calciato verso Prandelli.

Passano pochi secondi e l'Italia, al 90', raddoppia. Calcio d'angolo dalla destra, spettacolare mezza rovesciata di Balotelli a centro area (entrato a metà ripresa) e 2-0 in quel di Poznan. Italia ai quarti.

CHIAVE - Dopo un primo tempo senza idee, in cui è comunque arrivata la rete, l'Italia è riuscita a portare a casa il risultato. In vista dei quarti di finale sono comunque tante le cose da rivedere. Azzurri bravi a sfruttare le palle inattive ancora una volta, vera arma in più a questo europeo.

CHICCA - Veramente scatenati i tifosi irlandesi sugli spalti. Zero punti in classifica, milioni in quella del tifo. Coloratissima la festa, con pinte, barbe finte a mo' di folletto, canti, cori e applausi. L'orgoglio di un grande popolo.

TATTICA - Torna il 4-3-2-1 di Prandelli, Thiago Motta scelto come trequartista inizialmente prima di assegnare il ruolo in corsa a Marchisio. Balzaretti diventa ala sulla sinistra in più occasioni. Dopo il modulo ultra difensivista (servito a poco) contro la Spagna, il Trap ripropone il 4-4-2 decisamente più mobile e pericoloso. A svariare su tutto il fronte d'attacco è l'ex interista Robbie Keane.

MOVIOLA - Giusto il giallo nei confronti di Balzaretti, reo di aver placcato O'Shea appena fuori dall'area irlandese. Al 30' l'Italia chiede un rigore per presunto fallo di mano: spalla di St.Ledger sulla conclusione di Di Natale, tutto regolare. Regolare il goal, palla entrata completamente sul colpo di testa di Cassano. Doppio giallo e rosso per Andrews

PROMOSSI&BOCCIATI - Cavallone Balzaretti cavalca sulla fascia sinistra sopratutto nella seconda frazione, Cassano finalmente in goal, risulta essere il più pericoloso in avanti. Da rivedere Abate, Pirlo non è il solito e preciso architetto. De Rossi gladiatore, schermo assoluto tra difesa e centrocampo. Doyle e Duff si muovono molto ma non riescono ad incidere, corsia destra insufficente. Troppe indecisioni per Given.

domenica 17 giugno 2012

Veron appende gli scarpini: "Lascio con rammarico"

Roma - Un addio che fa male ai tifosi dell’Estudiantes, che si sono goduti le fasi finali delkla sua carriera, ma anche a quelli della Lazio che l'hanno vissuto durante il suo apice. Ieri in Argentina contro l’Olimpo, nell’ultima giornata del torneo di Clausura, ha giocato la sua gara d'addio Juan Sebastian Veron, quello che la gente laziale chiamava "La Luce". «La caviglia sinistra non mi dà più tregua, con rammarico ho dovuto finirla qui», le parole che hanno motvato la scelta del centrocampista argentino. Per la usa lo stadio di La Plata, era completamente stracolmo, tra gli altri presenti in tribuna, c'erano nientemeno che Messi e Maradona.

Cittaceleste.it

Ecco il "quasi italiano" Ederson: il brasiliano pronto a firmare per 5 anni..

ROMA - Entrata e uscita, quanto lavoro per la Lazio. Assicurarsi nuovi giocatori per far partire al meglio il progetto di Vlado Petkovic, ma allo stesso tempo piazzare quelli ritenuti in esubero. E non sono pochi.La priorità al momento sono i nuovi arrivi. Dopo tanta attesa, la settimana che verrà sarà quella di Ederson Honorato Campos. Finalmente si direbbe. Sarà ufficialmente lui il primo acquisto di questo mercato biancoceleste. Il brasiliano domani mattina rientrerà dalle vacanze in Brasile e sbarcherà direttamente a Lione. Da lì si recherà al consolato italiano in Francia per ritirare il suo nuovo passaporto e ultimare le pratiche per la cittadinanza italiana. Ederson si tratterà un giorno o due a Lione, dopodiché, tra mercoledì e giovedì, piomberà nella capitale insieme alla moglie Patrizia per firmare il suo contratto con la Lazio. Sarà un accordo di cinque anni a circa 1,7 milioni di euro a stagione più i premi. Con lui ci sarà anche il manager Antonio Caliendo che, durante l’incontro con Lotito e Tare, parlerà pure della situazione relativa al processo di Breno, l’altro futuro acquisto della Lazio. Per il difensore ex Bayern Monaco le notizie che arrivano dalla Germania per la sua situazione legale sembrano essere piuttosto positive, tanto che da Formello nel fine settimana contano di avere qualche certezza in più sul processo che vede imputato Breno per incendio doloso.

Sempre in questi giorni, giovedì o al massimo venerdì, Burak Yilmaz dovrebbe sciogliere le riserve e annunciare il nome della sua prossima squadra. Nonostante il mistero il suo futuro club dovrebbe essere proprio la Lazio, visto che giorni fa sembra che sia stato raggiunto l’accordo pure sui diritti d’immagine. Nel frattempo Lotito lavora su Zamparini per convincerlo ad accettare i 2 milioni di euro offerti per l’acquisto di Balzaretti. Il ds Igli Tare, che ieri è stato avvistato in Polonia, quando in realtà era insieme alla sua famiglia nella sua casa di Formello, sta seguendo da vicino il terzino sinistro della Danimarca, Simon Poulsen. Il difensore-centrocampista, classe ’84, ha giocato la sua ultima stagione nell’Az Alkmaar e il suo contratto scade alla fine di giugno. La Lazio era vicina a lui già un paio d’anni fa ora la situazione è più semplice.

In uscita ci sono Parma, Atalanta e ultimamente pure la Fiorentina che hanno chiesto informazioni su Floccari e Stendardo. Se si dovesse avviare un’operazione con i viola Lotito tenterà di inserire Lazzari, anche se in comproprietà con il Cagliari. La Sampdoria ha comunicato che non vuole riscattare Foggia a meno che la Lazio non riveda la cifra del riscatto, quasi 3 milioni di euro. Sondaggi dalla Germania per Alvaro Gonzalez, dalla Spagna per Garrido e da Francia e Inghilterra per Diakité.

Fonte: Daniele Magliocchetti - Ilmessaggero.it

Roberto Maccarone - Cittaceleste.it

venerdì 15 giugno 2012

ITALIA-CROAZIA 1-1

POZNAN - Un'occasione sprecata: l'Italia pareggia 1 a 1 con la Croazia e mette a rischio la qualificazione ai quarti degli Europei. Ora gli azzurri hanno 2 punti nel girone, mentre la Croazia va a 4,al pari della Spagna che in serata ha travolto l'Irlanda di Trapattoni per 4-0 (eliminandola dal torneo con un turno d'anticipo). Un pareggio per 2-2 tra Croazia e Spagna lunedì 18, ultima partita del girone, garantirebbe la qualificazione a entrambe le squadre, lasciando fuori Italia anche in caso di vittoria contro gli irlandesi.

La vittoria della Spagna con l'Irlanda inguaia infatti l'Italia. Ora la classifica del girone C vede Spagna e Croazia con 4 punti a testa, Italia 2 e Irlanda a 0. Gli azzurri, lunedì prossimo, devono battere l'Irlanda e sperare che Spagna-Croazia non termini con un pareggio dal 2-2 in su: in questo caso, infatti, si ricreerebbe l'identica situazione che ci eliminò da Euro 2004 con il celebre Danimarca-Svezia. Nella classifica avulsa a tre, le Nazionali si troverebbero tutte a 5 punti in classifica generale, e a quel punto si dovrebbe guardare ai punti negli scontri diretti (finiti tutti in pareggio: Spagna-Italia 1-1, Croazia-Italia 1-1 e Spagna-Croazia in pareggio); poi alla differenza reti tra queste tre squadre (che è di zero per tutte); infine ai gol segnati nel mini-torneo a tre, dove l'Italia si trova in maniera definitiva a 2-2, Spagna e Croazia partono da 1-1 entrambe, pertanto con almeno un 2-2 si porterebbero a 3-3 ed entrambe verrebbero promosse ai quarti, con la Spagna prima per differenza reti generale nell'intero girone (+4 contro i +2 della Croazia). Se l'Italia vincesse e Spagna-Croazia finisse 1-1 e fossero pari - in questo caso - punti, differenza reti e gol segnati negli scontri diretti (2 per ciascuna), si ricorrerebbe alla differenza reti generale del girone con Spagna che si porterebbe a 6-2, quindi +4; Croazia che salirebbe a 5-3, dunque +2; e l'Italia che parte da 2-2 e a quel punto dovrebbe vincere con almeno tre reti di scarto, o anche con 2, ma soltanto partendo da 4-2 in su, portando così la sua differenza reti totale almeno a 6-4 contro 5-3 per la Croazia. Infine, nel caso di 3-1 azzurro e 1-1 croato lunedì prossimo, Italia e Croazia si troverebbero pari in tutto, anche nella differenza reti generale, 5-3 per entrambe: in quel caso si dovrebbe tenere conto del coefficiente che scaturisce dal combinato delle qualificazioni e fasi finali di Euro 2008, delle qualificazioni e fasi finali dei Mondiali 2010 e delle sole qualificazioni ad Euro 2012: in quel caso in vantaggio sarebbe la Croazia che ha una media di 2,23 contro il 2,20 azzurro.

Prandelli. «Ci siamo, la squadra è viva e lotteremo fino alla fine». Cesare Prandelli prova ad accontentarsi dell'1-1 con la Croazia. «Abbiamo avuto buone opportunità nel primo tempo - dice il ct a Raisport - potevamo far meglio. Ci manca cattiveria e energia».

Albertini. «Siamo arretrati troppo e sembrava avessimo paura, alla fine loro hanno sfruttato l'unica palla gol che hanno avuto» dice ai microfoni di Rai Sport il vicepresidente della Figc Demetrio Albertini. «Noi ora pensiamo solo a vincere la prossima partita - ha aggiunto rispondendo ad una domanda sul pericolo "biscotto" - Sappiamo che è una partita alla nostra portata. Oggi, con un pizzico di fortuna in più avremmo potuto ipotecare la qualificazione» E su Balotelli aggiunge: «È stato utile alla squadra è un giocatore sul quale il mister e la squadra contano molto - le parole di Albertini - adesso c'è delusione per aver perso l'occasione di ipotecare qualificazione ma non c'è scoramento. i ragazzi sono concentrati su quello che dovranno fare tra 4 giorni». I cambi di Prandelli? Tutta la rosa è valida e di grande qualità. Voti non ne do, dateli voi - conclude - io sono contento, ma dispiaciuto solo del risultato».

Pirlo. E' amaro anche il commento dell'autore del gol: «Peccato, potevamo chiuderla nel primo tempo. Era una partita da vincere» (continua a leggere).

La partita. Italia in vantaggio con un grande gol di Andrea Pirlo al 39' del primo tempo. Al 55' minuto della gara il lancio in campo di due fumogeni dalla tifoseria croata impone una breve interruzione. Al 72° la Croazia pareggia con Mandzukic, che sorprende la difesa azzurra.

Italia sprecona. Molte le occasioni per gli azzurri, che hanno giocato una buona partita ma non sono riusciti ad essere incisivi, pur riuscendo più volte a mettere in difficoltà la difesa croata. Primo tempo all'attacco e con un buon possesso di palla. E con il suo gol Pirlo dà la carica ai suoi compagni di squadra, salvo poi perdere progressivamente la concentrazione fino a permettere a Mandzukic di andare in gol. Una fatale distrazione di Chiellini, che gli permette di intercettare un cross a pochi metri dalla porta. Niente da fare per Buffon. Un secondo tempo meno brillante, nonostante gli ingressi di giocatori veloci come Di Natale e Giovinco.

Fischi dei tifosi croati all'inno di Mameli, prima della partita. Lo stadio di Poznan era occupato in stragrande maggioranza da sostenitori biancorossi, che al loro inno nazionale hanno srotolato un enorme striscione a scacchi e cantato a squarciagola. L'inno di Mameli era stato fischiato anche dai tifosi iberici, in Italia-Spagna.

La partita.

Primo tempo. Già al 3' del primo tempo Giaccherini centra per Balotelli che tenta il sinistro in girata, ma la palla termina al lato alla destra di Pletikosa. Altra buona occasione pochi minuti dopo, questa volta con Cassano che serve Balotelli il cui destro è contrato da Corluka: sulla respinta arriva Marchisio il cui sinistro da fuori sfiora la traversa. Il primo pericolo della Croazia arriva al 16', quando su un cross dalla sinistra di Strinic, Mandzukic di testa da buona posizione non trova l'impatto con il pallone e sul ribaltamento di fronte palla ancora a Balotelli che prova il destro potente da fuori ma Pletikosa respinge con i pugni. Su cross dalla sinistra di Strinic, Rakitic cade in area dopo un contrasto con Chiellini, ma l'arbitro Webb concede, giustamente, punizione in favore dell'Italia. Azzurri che avanzano a fiammate anche se molto pericolose. Al 30' Cassano va via in area sulla destra e mette all'indietro per Marchisio che viene anticipato in extremis da Modric. Due minuti dopo l'attaccante del Milan da buona posizione non calcia ma mette palla in mezzo all'area per Balotelli che viene anticipato. Al 33' Thiago Motta serve in diagonale Cassano in area, tiro immediato incrociato che termina di poco al lato. Al 39' Italia in vantaggio: magistrale punizione a giro di Pirlo dal vertice sinistro dell'area di rigore, che si abbassa all'altezza del primo palo e inganna Pletikosa che riesce solo a toccare il pallone senza impedire che entri in rete. Nel finale di tempo ancora azzurri pericolosi: su calcio d'angolo dalla destra di Pirlo svetta di testa all'altezza del primo palo Cassano ma la palla sfiora l'incrocio dei pali.

Secondo tempo. La Croazia nella ripresa rientra in campo più convinta e disposta con il 3-5-2, alzando Srna a centrocampo per schiacciare gli azzurri. Croazia quindi più aggressiva sui portatori di palla azzurri e disposta in modo da sfruttare meglio gli esterni. Qualche conclusione in più verso la porta italiana ma pochi i pericoli veri per Buffon. Al 17' Balotelli prova il destro da fuori, con la palla che finisce alta di poco oltre la traversa. Poco dopo Prandelli cambia a centrocampo ed inserisce Montolivo al posto di Thiago Motta e poi inserisce Di Natale per Balotelli. Al 26' della ripresa doccia fredda per l'Italia e pareggio della Croazia: cross dalla sinistra di Strinic per Mandzukic che, lasciato solo da Chiellini, controlla di petto e scaraventa un tiro potente che tocca il palo e finisce in rete. L'Italia accusa il colpo e sbanda per alcuni minuti. Al 31' Montolivo ci prova dalla distanza senza fortuna. Nei minuti finali Prandelli inserisce Giovinco al posto di Cassano. Al 44' lancio in contropiede per Di Natale, fermato solo verso la porta in inesistente fuorigioco. Nel recupero altra buona occasione con una palla al limite dell'area che però nessuno degli azzurri riesce a calciare in porta.

Italia-Croazia 1-1 (1-0)

Italia (3-5-2): Buffon; Bonucci, De Rossi, Chiellini; Maggio, Marchisio, Pirlo, Thiago Motta (al 62' Montolivo), Giaccherini; Balotelli (al 69' Di Natale), Cassano (all'83' Giovinco). All. Prandelli.

Croazia (4-4-2): Pletikosa; Srna, Corluka, Schildenfeld, Strinic; Rakitic, Vukojevic, Modric, Perisic (al 67' Pranjic); Mandzukic (al 94' Kranjcar), Jelavic (all'83' Eduardo). All. Bilic.

Arbitro: Webb (Ing).

Ammoniti: Thiago Motta, Montolivo, Schildenfeld.

Marcatori: al 39' pt. Pirlo, al 26' st. Mandzukic.

Classifica del girone C
Croazia 4 2 1 1 0 4 2
Spagna 4 2 1 1 0 5 1
Italia 2 2 0 2 0 2 2
Irlanda 0 2 0 0 2 1 7

Prossimi incontri
lunedì 18 alle 20.45
Croazia-Spagna
Italia-Irlanda

giovedì 14 giugno 2012

La pista Balzaretti è ancora calda...

La pista che porta a Federico Balzaretti non è ancora del tutto tramontata. La Lazio lo ha individuato come il rinforzo giusto per la sua fascia sinistra e vorrebbe che fosse lui il terzo acquisto dopo Ederson e Yilmaz. Con Breno pronto a sposare il biancoceleste qualora la giustizia tedesca dovesse assolverlo per l'accusa d'incendio doloso. Balzaretti è, per adesso, l'unica pista calda per la fascia sinistra, Tare sta effettuando vari sondaggi, ma è il biondo terzino che più di tutti intriga a Formello. Il problema è la valutazione che il Palermo da a un giocatore di quasi 31 anni e in scadenza di contratto tra un anno. Zamparini chiede 3 milioni, soldi che Lotito per ora non è disposto a sborsare. Balzaretti gradirebbe il trasferimento nella Capitale, il manager del calciatore ha invitato il ds Tare a insistere, a non farsi spaventare dalle richieste del patron rosanero. Tra oggi e domani -come riporta Il Messaggero a firma Daniele Magliocchetti- potrebbe esserci un nuovo contatto tra Lotito e Zamparini: il presidente biancoceleste proverà ad alzare la posta: la Lazio è ferma ad un'offerta di 1,5 milioni, potrebbe spingersi a 2,2. L'opzione Balzaretti ha ricevuto il pieno avallo di Petkovic che lo considera un esterno perfetto per caratteristiche e duttilità. La Lazio, però, se vuole davvero assicurarsi le prestazioni deve fare in fretta. Il Psg si è defilato, ma sul giocatore del Palermo ci sono gli occhi interessati di Napoli e Milan, con l'Inter pronta a entrare nella bagarre.

domenica 10 giugno 2012

ITALIA-SPAGNA 1-1

Esordio ampiamente positivo quello dell'Italia a Euro 2012. La Spagna campione d'Europa in carica, infatti, è stata fermata 1-1 dalla formazione di Prandelli che non ha affatto demeritato, e anzi, ha rischiato di vincere contro lo squadrone di Del Bosque.

FORMAZIONI - Prandelli vara il suo 3-5-2 con Giaccherini sulla fascia preferito a Balzaretti, dall'altra parte Maggio. De Rossi in difesa insieme ai due juventini Bonucci e Chiellini, Cassano-Balotelli coppia offensiva. 4-3-3 per le 'Furie Rosse, Fabregas in attacco insieme a Silva e Iniesta. Blocco Barcellona a centrocampo con Busquets e Xavi.

PARTITA - Si gioca sopratutto sulle corsie esterne nei primi dieci minuti di gioco, con Maggio e Jordi Alba a contendersi la fascia sinistra sia in fase d'attacco, sia in quella di copertura. E' al 10' che, causa errori azzurri in ripartenza, esce fuori la Spagna con due conclusioni di David Silva: prima botta alta, seconda battuta abbrancata facilmente a terra da Buffon.

La prima vera parata dell'incontro arriva però da Casillas: al 12' Cassano messo a terra al limite, dalla mattonella si presenta Pirlo che impegna l'estremo difensore iberico all'intervento in allungo. Nonostante il solito uno-due a centrocampo 'importato' dal Barcellona, è ancora la formazione azzurra a rendersi pericolosa al 23'; pallone dentro per Cassano sulla destra, dribbling su Alba e diagonale che si spegne alla destra di Casillas.

Reazione dei Campioni d'Europa in carica limitata ad una conclusione di Iniesta murata dalla difesa italiana, De Rossi libero è cerniera tra Buffon e il tiki-taka, improducente, delle 'Furie Rosse'. Alla mezzora è ancora il centrocampista di Del Bosque a provarci, conclusione radente di rara potenza ma senza alcun problema per il portiere azzurro.

Le occasioni a Danzica non mancano affatto, ma se la Spagna pensa più a inserirsi e arrivare in porta con la palla, la formazione di Prandelli ci prova da ogni posizione: Casillas para come può il tiro a giro di Cassano, per poi abbrancare in due tempi il missile a volo di Marchisio. Ultima occasione della prima frazione, all'inizio dell'unico minuto di recupero, è sulla testa di Thiago Motta. Reattivo come non mai il portiere del Madrid, eccellente nel respingere da due passi.

Ripresa che si apre senza cambi, mentre a bordo campo si scaldano Di Natale da una parte e Santi Cazorla dall'altra. Prima scossa della seconda frazione al 49', ma Buffon non si lascia sorprendere sul destro di Fabregas. Ci mette un po' ad entrare in campo la selezione italiana, Iniesta affonda come il burro sulla sinistra facendo venire i brividi con una staffilata deviata da Buffon con la punta delle dita.

Occasione clamorosa gettata alle ortiche da parte di Balotelli qualche minuto dopo: bravissimo nel rubare palla a Jordi Alba sulla destra l'attaccante del City si addormenta facendosi recuperare da Sergio Ramos. Prandelli non aspetta e dopo 60' lo sostituisce con Totò Di Natale. Detto fatto, il capitano dell'Udinese non tradisce.

Sontuoso Pirlo nel servire l'attaccante napoletano in profondità, scatto perfetto e interno a battere Casillas in uscita sul secondo palo. La gioia azzurra, però, dura appena quattro minuti: i tocchi di prima della Spagna hanno finalmente effetto, Fabregas chiude la rete di passaggi di prima depositando, al minuto 64, alle spalle dell'incolpevole Buffon.

E' ancora il centrocampista autore del goal a rendersi pericoloso al 74': solissimo ha tutto il tempo di concludere al volo, palla a lato, comunque di alcuni metri. Provvidenziale Buffon un minuto dopo sul neo entrato Torres: trappola del fuorigioco errata da parte della difesa italiana, portiere azzurro fondamentale nell'anticipare l'attaccante spazzando in fallo laterale.

Si rivede la formazione prandelliana al minuto 77, Giovinco scodella per Di Natale in posizione regolarissima: in scivolata, e da due passi, la deviazione è a lato. Stanchissimi nelle battute finali, De Rossi e compagni rischiano il capitombolo sul pallonetto di Torres spentosi di poco alto. Ultima grossa occasione per Marchisio, che ha chiuso in bocca a Casillas una stupenda azione sulla trequarti. A Danzica è 1-1.

CHIAVE - La voglia di riscatto dell'Italia contro il collaudato tatticismo spagnolo. Primo tempo con Casillas decisivo, in caso di goal azzurro nella prima frazione la partita sarebbe potuta cambiare prima del previsto.

Nella ripresa, visto il pareggio, le 'Furie Rosse' tornano pericolosissime, riuscendo a segnare però, solo dopo il goal di Di Natale. la sensazione base è che la Spagna abbia sottovalutato l'Italia, che nonostante qualche indecisione, non ha affatto demeritato.

CHICCA - Trentesimo incontro tra le due Nazionali: bilancio favorevole all'Italia, con dieci vittorie azzurre, otto successi spagnoli e, con quello di oggi, dodici pareggi. Prima gara disputata nel 1920: alle Olimpiadi ebbero la meglio le Furie Rosse per 2-0.

TATTICA - Senza un vero attaccante di ruolo, la Spagna cambia continuamente ruoli: Iniesta, Silva e il finto centravanti Fabregas diventano a turno l'attaccante centrale predisposto per concludere. Gli altri due esterni, nel frattempo, si inseriscono per provare la conclusione.

Il gioco dell'Italia, invece, si sviluppa sopratutto sulle fasce, Maggio su e giù per Thiago Motta e Cassano: 3-5-2 che penalizza Giaccherini, assolutamente fuori ruolo. Azzurri vicini al goal in più occasioni con i tocchi per l'attaccante barese, libero di inventare sulla destra e accentrarsi per provare la botta. Con l'ingresso di Di Natale sono Giovinco e Pirlo a cercare lo scatto sul filo del fuorigioco dell'ex capocannoniere della Serie A.

MOVIOLA - Giusto il giallo a Balotelli, graziato in precedenza. Mancano due ammonizioni, a Cassano per una gamba tesa su Casillas e a Busquets per una scivolata su Chiellini.

Al 50' Iniesta scocca un sontuoso diagonale su cui Buffon ci mette una pezza, o per meglio dire, la punta delle dita: c'era angolo, Kassai non lo vede. Errore del fischietto ungherese anche sul fallo non fischiato ad Arbeloa per blocco su Cassano lanciato a rete. Graziato Bonucci per il fallo su Iniesta: gamba tesa che meritava un cartellino diverso.

PROMOSSI&BOCCIATI - Giaccherini fuori ruolo ha pagato l'emozione, Balotelli sbaglia una grossa opportunità e in generale appare troppo nervoso. Di Natale subito decisivo, Cassano è il più pericoloso degli avanti azzurri.

Nella Spagna su tutti Fabregas, autore del pareggio, e Iniesta, imprendibile e pericoloso in diverse occasioni. Silva si accende solo ad intermittenza, Jordi Alba soffre più del previsto. Portieri protagonisti, ottimi Casillas e Buffon. Torres sprecone.

lunedì 4 giugno 2012

Petkovic ha bisogno di altri elementi: Zarate, toccata e fuga a Formello, poi sarà addio Lazio

In attesa di conoscerlo meglio, di vedere come saprà affrontare le pressioni italiane, Vladimir Petkovic pensa già alla sua Lazio. Biancocelesti d'attacco, questa l'idea del mister svizzero con chiari segni ex jugoslavi nella carta d'identità. A Roma tornerà Mauro Zarate. Per rimanere? Difficilmente. Come evidenzia 'Il Tempo', il nuovo mister ha bisogno di giocatori che aiutano la squadra, in pratica come un vecchio Eto'o all'Inter o un Cavani al Napoli. Non proprio il caso dell'attaccante argentino, appena rientrato dal prestito ai nerazzurri interisti. Obiettivo per l'attacco sarà il turco Yilmaz, che dovrebbe arrivare a Formello per circa 5 milioni. Il problema è sorpatutto relativo all'ingaggio. L'alternativa è Nilmar, retrocesso con il Villarreal in Liga Adelante e ora obiettivo di mercato da parte di diversi club europei di prima e seconda fascia. Intanto è sfumato l'arrivo del bidello Arno Rossini come vice Petkovic. Il secondo sarà dunque, a meno di sorprese, Antonio Manicone, ex centrocampista lanciato da Zdenek Zeman che negli anni '90 ha vestito le maglie di Foggia, Inter e Perugia.

venerdì 1 giugno 2012

La Lazio di Petkovic: tre difensori, tre attaccanti e Hernanes al centro del gioco

ROMA - La prima volta di Vladimir Petkovic. Il nuovo allenatore della Lazio. La firma su un biennale (650 mila euro a stagione) è arrivata ieri sera davanti a Claudio Lotito. Una formalità. Le questioni maggiorierano state già discusse nel blitz segreto a Roma del 15 maggio.

L’ufficialità arriverà probabilmente oggi, metà settimana prossima, invece, la presentazione. Assieme al bosniaco ci sarà l’amico Arno Rossini che gli farà da vice (negli anni ’90 era l’allenatore di Vlado al Bellinzona). Curriculum variegato, quello di Rossini: ticinese, 55 anni, allenatore (l’ultima volta a Locarno nel 2008), osservatore dello Young Boys, ma soprattutto il suo ultimo impiego, collaboratore scolastico (custode) alla Scuola cantonale di Commercio di Bellinzona. Di sicuro, quello di Rossini, sarà un bel salto: da semplici studenti a campioni del calibro di Hernanes e Klose. Lo staff sarà completato dal preparatore atletico, l’italiano Paolo Longoni e da un tecnologico, figlio di un noto agente Fifa.

Di sicuro per Vlado, quella di ieri, è stata una giornata fuori dall’ordinario. Arrivato nella capitale in mattinata, nel mistero più totale e soprattutto blindatissimo dalla società (perché, poi?), con attenzione a non farlo inquadrare dalle telecamere o fargli scattare foto. Alla fine è entrato e uscito da Formello da ingressi secondari. Petkovic insomma ha vissuto una giornata particolare ed emozionante.

È stato quasi tutto il giorno all’interno del centro sportivo a parlare con il ds Igli Tare, non tanto di contratto, ma soprattutto della Lazio che verrà. I giocatori già li conosce uno a uno, impazzisce per l’esplosività di Hernanes e la concretezza di Klose. E non vede l’ora di allenare calciatori come Ederson, Breno e Yilmaz. Conosce bene tutti e tre, ognuno di loro ha le caratteristiche giuste per il suo gioco: pressing costante, corsa e aggressività.

Vlado ha già in mente un piccolo zoccolo duro e soprattutto come giocherà la sua Lazio, alternando moduli come il 3-4-3 (sarà quello base), il 4-2-3-1 e il 3-4-1-2. Stravede Lorik Cana che, con Ledesma, farà coppia in mezzo al campo, con Lulic a sinistra e un altro dalle qualità simili a quelle del bosniaco. Ora c’è Konko, ma è probabile che arrivi un altro esterno. In avanti Hernanes a fare il trequartista con Klose e Yilmaz come punte. Nei movimenti il turco è più simile a uno come Cavani che al classico centravanti di sfondamento.

Il neo allenatore della Lazio ha preso subito possesso dell’ex ufficio di Reja e ha visitato per ore il centro sportivo. È rimasto impressionato dalle strutture interne, dalla palestra e dai campi, ma anche dalle strutture della comunicazione. Vlado è un allenatore tecnologico e ha già confessato che passerà ore e ore lì dentro per studiare tattiche, avversari e i suoi giocatori. L’era Petkovic è già cominciata.

Capitolo Olimpico. Ieri incontro Lotito-Pagnozzi al Coni. La società ha fatto una controproposta ma la firma è davvero a un passo. Forse già oggi.