domenica 30 dicembre 2012

Ultime di mercato: è il giorno di ROCCHI all'Inter


È il giorno di Rocchi all’Inter, manca solo l’ufficialità. Le parti sono d’accordo, è arrivato anche il sì di Lotito, ultimo ostacolo da superare. Il bomber si trasferirà a Milano fino a giugno, guadagnerà 800 mila euro per sei mesi, alla Lazio andranno 400 mila euro, diventerà il vice di Milito.

In attacco restano da piazzare Kozak e Zarate: il primo piace al Pescara (gli abruzzesi potrebbero offrire Quintero in cambio), mentre l’argentino è stato proposto al Milan. Reparto arretrato: Diakitè suscita l’interesse del Liverpool. In entrata spunta Izet Hajrovic, esterno offensivo del Grassopphers.

Il Tempo

martedì 25 dicembre 2012

BUONE FESTE


Il secondo posto raggiunto in solitaria dalla Lazio nel turno che ha chiuso il 2012 galvanizza Stefano Mauri, che approfitta del 'magic moment' dei biancocelesti di Petkovic per togliersi qualche sassolino dalla scarpa. Il centrocampista ha fatto gli auguri ai tifosi, accompagnando il messaggio da una frecciata ai 'detrattori'.

"Tre punti in trasferta su un campo non facile, sorpasso all'Inter e 2° posto... Una grande Lazio, così forse cominceranno a parlare anche di noi... Forse...", questo il messaggio apparso sul sito ufficiale di Mauri in giornata e rivolto a chi non credeva nei capitolini.

Dopo aver lanciato la 'stoccata', per il numero sei assicura: "Auguro un buon Natale di cuore a tutti voi e ci rivediamo nel 2013... Pronti a ripartire alla grande!".

Mauri: "Forse ora parleranno anche di noi"


Il secondo posto raggiunto in solitaria dalla Lazio nel turno che ha chiuso il 2012 galvanizza Stefano Mauri, che approfitta del 'magic moment' dei biancocelesti di Petkovic per togliersi qualche sassolino dalla scarpa. Il centrocampista ha fatto gli auguri ai tifosi, accompagnando il messaggio da una frecciata ai 'detrattori'.

"Tre punti in trasferta su un campo non facile, sorpasso all'Inter e 2° posto... Una grande Lazio, così forse cominceranno a parlare anche di noi... Forse...", questo il messaggio apparso sul sito ufficiale di Mauri in giornata e rivolto a chi non credeva nei capitolini.

Dopo aver lanciato la 'stoccata', per il numero sei assicura: "Auguro un buon Natale di cuore a tutti voi e ci rivediamo nel 2013... Pronti a ripartire alla grande!".

SAMPDORIA-LAZIO 0-1


Sotto l'albero Petkovic si regala la piazza d'onore del campionato. La sua Lazio “sgambetta” anche l'ex-Delio Rossi rendendogli amaro il debutto sulla panchina di una Sampdoria volitiva ma dai limiti evidenti in ogni reparto. Un goal di Hernanes dopo 28' è più che sufficiente a sigillare il risultato. La sfida si consuma nei limiti dei padroni di casa e nella quadratura di ospiti che non devono fare gli straordinari per portarsi a casa quei tre punti che in trasferta gli mancavano dal viaggio a Pescara dello scorso 7 ottobre.

FORMAZIONI - Delio Rossi si presenta riportando in panchina Palombo (accolto da ovazioni) e proponendo un 4-3-1-2: Romero in porta; Berardi, Rossini, Gastaldello e Costa a sua diretta protezione, linea mediata composta da Munari, Krsticic e Obiang con Poli a ridosso del duo Eder-Icardi.

Petkovic schiera un 4-5-1 che prevede il portiere Marchetti sostenuto da Konko, Dias, Biava e Radu; a centrocampo vanno Hernanes, Mauri, Ledesma, Gonzalez e Luljc a supporto dell'unica punta Klose.

PRIMO TEMPO - Avvio attento, concentrato e vispo della Samp che cerca di affrettare i tempi impegnando seriamente Marchetti con tentativi di Krsticic e Eder. Per gran parte del tempo a spaventare i padroni di casa è solo Lulic: saetta di poco alta. Alla mezz'ora, però, proprio il bosniaco filtra in area surclassando Berardi e mettendo in mezzo un pallone sul quale si avventa Hernanes, rasoterra e rete che vale lo 0-1.

Lo svantaggio shakera le poche idee doriane e la reazione è più istinto che raziocinio. Di meglio gli ospiti non possono chiedere concedendosi il lusso di regalare a Gastaldello una chance, mal sfruttata, su azione d'angolo.

SECONDO TEMPO - Soriano rileva Krsticic seguito da Berardi sostituito da De Silvestri. La Samp, a cui ormai gli avversari sembrano aver preso le misure, gira spesso a vuoto. Icardi stavolta senza sostanza pare esserne l'emblema e Rossi provvede a cambiarlo con Pozzi.

Lui se non altro scalpitante al punto da dare, ad una ripresa tutt'altro che spettacolare, il primo vero sussulto: violento diagonale di destro a fil di palo. Sono appena trascorsi 30' minuti di un bolso braccio di ferro. Nel finale Petkovic fa rifiatare Hernanes dando spazio a Cavanda. L'occasione più nitida capita sui piedi di Konko, murato da Rossini al momento di colpire a colpo sicuro. Si vedono anche Ciani e Floccari per Mauri e Klose. Ma si tratta di comparsate o poco più.

CHIAVE - La smania dei blucerchiati di ben figurare innanzi al nuovo tecnico si scioglie contro il pragmatismo laziale.

MOVIOLA - Dirige senza troppi patemi, Rizzoli di Bologna. Parsimonioso nello dispensare i cartellini e adeguatamente supportato dai suoi assistenti.

Dalle Pagelle:

IL MIGLIORE - Senad Lulic. Sostituisce con grande impeto lo squalificato Candreva confezionando l'assist per la rete di Hernanes dopo una pregievole giocata.

IL PEGGIORE - Nenad Krsticic. Prova opaca per il serbo che non riesce a trovare la giusta collocazione in campo.

a cura di Manuel Auciello

venerdì 21 dicembre 2012

Formazioni Lazio-Sampdoria


Sembrava finito il momento difficile della Sampdoria dopo le vittorie contro Genoa e Bologna e il bel punto strappato a Firenze, ma le ultime due sconfitte con Udinese e Catania hanno fatto ripiombare i blucerchiati vicino alla zona rossa. Oggi i liguri vogliono chiudere l'anno solare della promozione in A facendo punti contro una Lazio in gran forma che non perde in campionato dai primi giorni di novembre e che ha affondato l'Inter seconda in classifica nell'ultimo turno.

I biancocelesti però devono fare i conti con una sorta di maledizione che non li vede vincitori a Marassi da più di 8 anni (settembre 2004): era la prima di campionato e quel giorno decise una rete di Di Canio, ma da quella volta si sono giocate altre sei partite tra Sampdoria e Lazio e la squadra genovese ha vinto cinque incontri e pareggiato una volta. In totale però i precedenti sono più equilibrati: nelle 46 sfide complessive i successi doriani sono 17 contro i 13 dei laziali, 16 i pareggi

QUI SAMPDORIA - Delio Rossi può far affidamento sull'intera rosa, eccezion fatta per lo squalificato Tissone e Maxi Lopez, ancora impegnato nel proprio iter riabilitativo. Al centro della difesa blucerchiata rientra dal 1' Gastaldello, Costa tornerà pertanto ad agire sulla fascia mancina.

QUI LAZIO - In occasione del match esterno contro la Sampdoria, Petkovic è intenzionato a confermare l'11 vittorioso contro l'Inter. A centrocampo verrà riproposto Lulic per via della squalifica inflitta a Candreva, mentre al centro della retroguardia Ciani è favorito su Dias. Durante l'allenamento del giovedì Biava ha rimediato una contusione al ginocchio ma dovrebbe essere regolarmente in campo. Nuovamente a disposizione Cavanda e Kozak.

PROBABILI FORMAZIONI

Sampdoria (4-4-2): Romero; Berardi, Rossini, Gastaldello, Costa; Krsticic, Maresca, Obiang, Poli; Eder, Icardi
A disp.: Da Costa, Berni, De Silvestri, Castellini, Mustafi, Soriano, Renan, Pozzi, Palombo, Poulsen, Estigarribia, Juan Antonio.
All.: Rossi
Squalificati: Tissone (1)
Indisponibili: Maxi Lopez, Munari

Lazio (4-5-1): Marchetti; Konko, Biava, Ciani, Radu; Gonzalez, Hernanes, Ledesma, Mauri, Lulic; Klose
A disp.: Bizzarri, Carrizo, Scaloni, Dias, Cavanda, Diakite, Cana, Onazi, Floccari, Brocchi, Zarate, Kozak.
All.: Petkovic
Squalificati: Candreva (1)
Indisponibili: Ederson, Rocchi

giovedì 20 dicembre 2012

LAZIO-SIENA 1-1 (4-1 d.c.r.)



Continua la mala sorte del Siena all’Olimpico in cui non ha mai battuto la Lazio: il sogno s’infrange al 95’ quando Ciani riporta le squadre sul pareggio. L’eroe della serata non può che essere Juan Pablo Carrizo che parando due rigori su tre conferma la sua fama di para-rigori (9 su 24 in carriera). Iachini stecca la prima con molto rammarico: Larrondo si divora il possibile 0-2 al 93’, e capitan Vergassola sciupa un’altra nitidissima occasione al 109’. Alla fine saranno i laziali a passare il turno, ai quarti di finale incontreranno il Catania.

FORMAZIONI – Ampio turnover per entrambe le formazioni. Petković sperimenta la difesa a tre con Diakité-Cana-Ciani a proteggere Carrizo, a centrocampo spazio per Brocchi e Onazi, ma il tecnico non vuole rinunciare a Hernanes, incursore alle spalle di Floccari e Kozák. Da segnalare la mancata convocazione di Mauro Zarate ormai fuori rosa.

Il primo Siena del subentrante Iachini, all’esordio sulla panchina toscana, si presenta con un 5-3-2, evoluzione della difesa a tre di Cosmi con l’inserimento di Belmonte e Del Grosso sulle fasce, D’Agostino a sviluppare il gioco per la coppia offensiva Bogdani-Reginaldo.

PRIMO TEMPO – La sceneggiatura è quella di un film visto troppe volte, la Lazio di Petković vuole essere padrona del campo mentre il piccolo Siena non può che chiudersi a riccio e sperare in qualche contropiede, ma il gioco fatica a decollare. Quel che più si avvicina a una situazione da rete arriva sempre da palla inattiva. Il colpo di testa di Ciani al 7’ arriva da un corner e si spegne lentamente sul fondo, al quarto d’ora ci prova D’Agostino su punizione, ma il suo sinistro termina ampiamente a lato.

Per assistere a qualcosa di veramente buono bisogna avvolgere il nastro alla mezz’ora quando un invitante lancio di Brocchi lancia Floccari, l’attaccante laziale lascia sfilare il pallone e libera un gran tiro sul primo palo. Ma è decisiva la deviazione del romano Farelli che sventa il pericolo. Poco altro nel finale.

SECONDO TEMPO – Stavolta la grande noia s’interrompe al 56’ quando Valiani spaventa Carrizo con un tiro ravvicinato ma la risposta dell’argentino è tempestiva, sul pallone vagante spazza Ciani ma il suo rinvio colpisce Cana e il pallone carambola nella propria rete. Così il Siena si porta in vantaggio e inizia a creare qualcosa di interessante.

Prima ci prova Larrondo, appena subentrato, ma il suo tiro è troppo centrale; pochi minuti dopo è il turno di Belmonte che si ritrova solo in area e calcia al volo su un traversone da sinistra ma il suo tiro esce dalle parti della bandierina. I padroni di casa si affacciano al 69’ quando Cavanda ci prova di testa, ma la Lazio del secondo tempo sembra un’altra squadra, poco dopo è ancora la Robur a sfiorare il raddoppio.

Reginaldo tenta il destro, il portiere laziale non trattiene, si avventa sulla sfera Larrondo ma Carrizo riesce a bloccare il pallone in due tempi. Nel finale i laziali si sbilanciano, Petković all’83’ toglie Diakité e inserisce il giovane attaccante Rozzi ma la manovra s’impantana nella torbida difesa toscana. Al 93’ Reginaldo sfrutta un pertugio nella compagine capitolina per lanciare a rete Larrondo ma nel face-to-face con Carrizo l’attaccante del Siena non sa fare di meglio che tirargli addosso. Errore pesantissimo, a 30’’ dalla fine Cavanda crossa per la testa di Ciani che indisturbato può realizzare il pareggio.

SUPPLEMENTARI – Dopo un monologo biancoceleste, al 95’ Reginaldo riceve palla a due passi dal portiere e senza marcatura alcuna, ma il brasiliano (in posizione di fuorigioco non ravvisata) colpisce male e manda il pallone alle stelle. Al 109’ il Siena ha un’altra nitida occasione da goal, ancora Reginaldo manda Vergassola a tu per tu con Carrizo, ma il centrocampista della Robur si allunga il pallone e Carrizo chiude lo specchio della porta respingendo il tiro ritardato di Vergassola.

RIGORI – Decisivo Carrizo che sul 2-1 per la Lazio para su Vergassola e subito dopo sul lato opposto smanaccia il tiro di Larrondo che finisce sul palo. Il tiro della vittoria è di Kozák: Farelli respinge il pallone che però rotola nella porta. Continua la tradizione vincente del portiere argentino della Lazio che salva la Lazio.

CHIAVE – Iachini dopo un paio di allenamenti non avrebbe mai avuto il tempo di dare un’identità alla sua squadra, si è limitato a modularla con un atteggiamento difensivo: copertissimo al centro e rapido nei contropiedi, la cosa ha funzionato per 94 minuti. Negli ultimi minuti nella Lazio erano saltati tutti gli schemi, e il tutto per tutto.

MOVIOLA – Giacomelli lascia scorrere al 79’ quando Contini colpisce Kozák al limite dell’area disinteressandosi del pallone, poteva starci la punizione (da valutare se il contatto fosse dentro o fuori area). Stessa decisione un paio di minuti più tardi sul contatto Paci-Kozak, ma l’impressione è che l’intervento possa essere considerato lecito. Idem all’85’: Floccari cade marcato da Neto, sembra esserci una lieve trattenuta, ma bisognerebbe esaminarne l’entità. Probabilmente nel complesso potrebbe essere considerato almeno un rigore negato ai padroni di casa.

Dalle pagelle:

IL MIGLIORE - Carrizo. E' l'eroe di giornata: mantiene a galla i suoi nei primi 90 minuti ed è decisivo poi su Vergassola nei supplementari; Nei rigori dice di no a Vergassola e Larrondo.

IL PEGGIORE - Larrondo. Riesce a dare maggiore vivacità all'attacco bianconero rispetto a Bogdani, ma non sfrutta poco prima del goal di Ciani, un'occasione davanti a Carrizo che alla fine, gli devia sul palo uno dei calci di rigore finali.

domenica 16 dicembre 2012

Ledesma: "Mentalità giusta"


Soffertissima, ma alla fine la vittoria che proietta la Lazio al terzo posto è arrivata. Klose 'mata' l'Inter e non spegne i sogni biancocelesti d'altissima classifica. L'entusiasmo regna sovrano, come quello di Cristian Ledesma.

"Credo sia una vittoria meritata - dice a 'Sky' il centrocampista italo-argentino - nel primo tempo abbiamo sbagliato qualche occasione di troppo, nella ripresa abbiamo creato altre palle goal. Siamo più squadra dell'Inter, che punta molto sulle individualità".

Ancora una volta, la Lazio vola appoggiandosi sulle spalle - e sui piedi - di Miro Klose. "Ma non siamo dipendenti da lui - dice ancora Ledesma - e se Petkovic lo ha detto non credo che lo pensasse veramente. L'importante è metterlo nelle condizioni giuste per segnare".

"Stiamo bene - continua il laziale - e abbiamo acquisito la mentalità giusta, questa è la cosa più importante. Partita dopo partita stiamo dimostrando che lassù ci possiamo stare anche noi. La Juve? Non esistono partite facili, nemmeno per loro".

LAZIO-INTER 1-0...ci pensa Miro


Finisce col risultato di 1-0 il match dell’Olimpico tra Lazio e Inter. Dopo un primo tempo noioso, la ripresa è più bella da vedere e sorride alla formazione di casa, che conquista i tre punti in virtù di un goal di Miroslav Klose. Tante occasioni da goal per l’Inter, che ha colpito due pali, ma zero punti.

FORMAZIONI - Il tecnico biancoceleste Petkovic conferma il 4-5-1. Mauri, Gonzalez, Ledesma, Hernanes e Lulic supportano l’unica punta Klose. Niente tridente per l’Inter. Stramaccioni tiene fuori Palacio e, nel 4-3-1-2, consegna a Guarìn le chiavi della trequarti alle spalle di Milito e Cassano.

PRIMO TEMPO - Entrambe le squadre provano a fare la partita senza, però, riuscire a rendersi pericolose prima del 26’, minuto in cui Ledesma non inquadra la porta con un tiro dalla distanza. Pochi minuti dopo l’Inter va vicina al goal su palla inattiva con un bel colpo di testa di Ranocchia.
E’, in teoria, l’ultima azione di un primo tempo abbastanza noioso, che ha visto una leggera supremazia territoriale da parte dei padroni di casa ma poche occasioni degne di nota.

SECONDO TEMPO - Dopo circa 10 noiosi minuti della seconda frazione le squadre cominciano ad allungarsi. Prova ad approfittarne Guarìn con una giocata personale conclusa con una conclusione di mancino che termina a lato. Lo stesso colombiano colpisce il palo di destro a metà tempo. Stessa sorte per il tiro di Cassano di qualche minuto più tardi, sul quale è provvidenziale Marchetti, che compie poi un miracolo sulla successiva conclusione a botta sicura di Nagatomo. A provarci è anche Palacio, che di piatto sfiora il palo. L’Inter produce il suo massimo sforzo, ma la Lazio si salva con fortuna.

I biancocelesti non stanno a guardare e rispondono con Klose. Il campione tedesco sbaglia due volte sottoporta ma alla terza palla che capita sui suoi piedi in area batte Handanovic con un diagonale chirurgico, siglando il goal che decide la gara.

CHIAVE - Dopo un primo tempo particolarmente equilibrato, la ripresa ha offerto maggiore spettacolo. L’Inter ha avuto diverse occasioni ma non ha saputo sfruttarle. La Lazio, al contrario, è riuscita a trovare il goal con Klose e a portare a casa l’intera posta in palio.

MOVIOLA - Al 40’ episodio dubbio: su un cross lungo, Klose inciampa sui piedi di Pereira. L’arbitro Mazzoleni lascia giustamente proseguire: il danno procurato c’è ma è involontario e non provocato da eccesso di foga. Nella ripresa proteste dell'Inter per un tre contro due fermato dall'arbitro per un fallo di Milito su Biava.

Le Pagelle

IL MIGLIORE - Klose. Lotta e sgomita contro l'intera difesa nerazzurra. Sbaglia una volta davanti ad Handanovic, non la seconda che permette alla Lazio di portare a casa il bottino pieno.

IL PEGGIORE - Milito. Gira molto a largo alla ricerca di qualche palla giocabile che puntualmente non arriva. Anche lui, però, non si dà molto da fare.

martedì 11 dicembre 2012

Matuzalem-Lazio: scritta la parola"fine"


Cronaca di un addio annunciato: la 'storia' tra Matuzalem e la Lazio è ormai ai titoli di coda. A confermarlo è lo stesso giocatore, intervistato in esclusiva da 'Lazionews.eu': "Voglio ringraziare tutti i tifosi della Lazio perché in tutti questi anni mi hanno sempre sostenuto ed applaudito. La Lazio mi resterà nel cuore, voglio però anche ringraziare per il sostegno il d.s. Igli Tare: mi è stato vicino e questo l'ho apprezzato molto. Mi dispiace concludere così la mia avventura in biancoleste ma ormai non poteva finire diversamente. Ho vissuto 4 anni meravilgiosi a Roma e la Supercoppa di Pechino resterà il ricordo più bello ed indelebile. Ho letto che il presidente Lotito dice che ho bisogno di iodio…..a lui consiglio invece una cura di fosforo…".

Manuel Auciello

BOLOGNA-LAZIO 0-0


Congelate sullo 0-0, Bologna e Lazio pensano più a coprirsi che ad attaccare. erano 22 anni che le due squadre non pareggiavano. Espulso per doppia ammonizione Kozak. Bologna più pimpante dei biancocelesti.

FORMAZIONI - Bologna con la difesa a 4 e Kone e Diamanti dietro a Gilardino. Lazio con Klose in panchina e Kozak in campo. Lunga per entrambi la lista degli infortunati, ma perlomeno nessuno squalificato.

PRIMO TEMPO - Nella notte gelida del Dall'Ara anche il risultato tra Bologna e Lazio resta congelato. Taider si sistema su Ledesma sin dalle prime battute di gioco per cercare subito la marcatura a uomo. Passano tre minuti quando Gilardino imbecca Diamanti, solo a centro area, il quale si coordina bene, ma manda fuori di poco. Il Bologna é coraggioso e pressa molto alto per buona parte del primo tempo. Pioli l'ha pensata bene quella di lasciare un uomo fisso su Ledesma, dato che l'intera impostazione di gioco della Lazio ne risente. Candreva fa sentire che anche la Lazio c'é, impegnando Agliardi nella prima parata della serata al quarto d'ora.

Buono il lavoro svolto dai due centrali difensivi del Bologna, che di fatto arginano le manovre dei due centrocampisti avanzati di Petkovic e bloccano le incursioni degli attaccanti. Stesso discorso per Biava e Ciani che annullano qualsiasi intenzione di Gilardino. Al 44' Agliardi salva il risultato su Biava che si è improvvisato centravanti in un'azione un po' confusa. Bella prova di riflessi del portiere bolognese, piccato ultimamente dalle voci di mercato.

SECONDO TEMPO - La Lazio si fa attendere sul campo e una bordata di fischi l'accoglie al suo ritorno dagli spogliatoi. Perez non ce la fa e al suo posto entra Guarente. L'atteggiamento offensivo del Bologna é proprio quello che vuole Pioli, la Lazio dal canto suo non riesce ad aumentare il ritmo e resta schiacciata indietro, salvo alterne incursioni nell'area rossoblù. La difesa laziale si lamenta con il proprio centrocampo reo di non fare abbastanza filtro. Guarente, su spunto delizioso di Gilardino, colpisce di collo pieno dalla distanza, ma non centra lo specchio della porta.

Bologna ancora pericolosissimo con Taider e Gilardino che confezionano un'altra golosa occasione, che però mancano di un soffio. Hernanes dà il là al risveglio laziale che in due azioni ravvicinate mette in guardia la retroguardia bolognese. Lulic al posto di Gonzalez che gioca esterno a sinistra facendo accentrare Mauri.

Entra Klose (al posto di Candreva) e Pioli passa alla difesa a tre, esce anche Kone ed entra Morleo. Bologna ancora più pericoloso della Lazio all'82', con Gilardino che fa stendere tutto Marchetti. Kozak incappa nel secondo giallo con un brutto fallo su Taider e viene espulso. Pioli se la gioca subito facendo entrare un giocatore offensivo come Pasquato e togliendo Krhin. E proprio il neoentrato Pasquato costringe Marchetti ad una super parata su tiro dalla distanza per evitare di prendere goal.

LA CHIAVE - Entrambe le squadre hanno fatto più attenzione alla fase difensiva che a quella offensiva.

MOVIOLA - Ciani reclama per un fallo di Cherubin in area, ma viene ignorato, Cavanda ammonito deve saltare la prossima partita contro l'Inter, nessuno protesta sulla doppia ammonizione che porta all'espulsione di Kozak.

Dalle pagelle:

IL MIGLIORE - Agliardi. Aveva abituato i propri tifosi a prestazione tutt'altro che entusiasmanti, ma oggi l'estremo bolognese non ha sbagliato un intervento dando sicurezza a tutto il reparto.

IL PEGGIORE - Kozak. Peggiore in campo. Bloccato dalla coppia nordica Sorensen-Antonsson non ne azzecca una. Non è quello che ci ha finora deliziato in Europa League. Petkovic inspegabilmente lo premia facendogli giocare tutti i 90 minuti ma lui, testardo, preferisce essere il primo dei suoi ad entrare negli spogliatoi e si prende un doppio giallo a tre dal termine.

domenica 9 dicembre 2012

Aspettando Bologna-Lazio...


Pioli ritrova Sorensen, Petkovic deve decidere se rischiare Klose: queste le principali novità sulle probabili formazioni di Bologna-Lazio, in programma domani sera al Dall’Ara. Messo in cassaforte il primo posto nel girone di Europa League con il poker di Maribor, i biancocelesti si rituffano in campionato con l’obiettivo di dare continuità ai recenti risultati positivi: sfruttando gli scontri diretti di Milano e Roma, Mauri e compagni potrebbero riavvicinarsi alle zone altissime della classifica. Il Bologna, però, è squadra da prendere con le molle, soprattutto davanti ai propri tifosi: dopo il ko di fine ottobre contro l’Inter, in casa i rossoblù hanno sempre fatto bene, raccogliendo sette punti in tre partite. Fischio d’inizio domani alle ore 21, arbitro Antonio Damato di Barletta. Diretta tv su Sky Sport 1, Sky SuperCalcio, Sky Calcio 1 e Premium Calcio.

Bologna – Salvo sorprese dell’ultim’ora, Sorensen farà parte dell’undici titolare: con il recupero del centrale danese, Pioli tornerà alla difesa a tre. Rispetto al match con l’Atalanta, il tecnico ritrova sia Garics (che ha superato i guai muscolari) che Morleo (che ha scontato la squalifica): il primo dovrebbe soffiare il posto a Motta sull’out di destra, il secondo si muoverà dalla parte opposta. Senza Gabbiadini, appiedato dal Giudice Sportivo, Gilardino agirà da unica punta: alle sue spalle ci sarà Diamanti, con Kone pronto a dare una mano.
Questa la probabile formazione (3-4-2-1): Agliardi; Antonsson, Sørensen, Cherubin; Garics, Taider, Perez, Morleo; Diamanti, Kone; Gilardino.
A disposizione: Stojanovic, Malagoli, Motta, Carvalho, Radakovic, Krhin, Abero, Pulzetti, Pazienza, Guarente, Pasquato, Paponi. All. Pioli.
Squalificati: Portanova (fino al 10/12/2012), Gabbiadini (1).
Indisponibili: Gimenez, Acquafresca, Curci, Lombardi, Natali.

Lazio – Lo schieramento con tre difensori, adottato in Europa League, è pronto a tornare in soffitta: al Dall’Ara Petkovic si affiderà al consueto modulo con quattro difensori, cinque centrocampisti ed una punta. Rispetto alla sfida contro il Parma, il tecnico rischia di dover rinunciare a Klose: il tedesco ha ripreso ad allenarsi con i compagni e potrebbe stringere i denti, ma Floccari e Kozak restano in preallarme. Per il resto, confermata la squadra di domenica scorsa: Cavanda e Ciani sostituiranno gli infortunati Konko e Dias, in mezzo al campo ci sarà ancora Gonzalez.
Questa la probabile formazione (4-5-1): Bizzarri; Cavanda, Biava, Ciani, Radu; Candreva, Gonzalez, Ledesma, Hernanes, Mauri; Klose.
A disposizione: Carrizo, Scarfagna, Zauri, Diakité, Scaloni, Ederson, Stankevicius, Cana, Onazi, Lulic, Floccari, Kozak, Rozzi. All. Petkovic.
Squalificati: nessuno.
Indisponibili: Brocchi, Zarate, Dias, Rocchi, Marchetti, Konko.

sabato 8 dicembre 2012

Radu si è sposato oggi. Auguri!


Presso la chiesa di santa Maria in Tempula, questo pomeriggio, si è sposato con rito civile il giocatore della Lazio Radu. A officiare la cerimonia, il delegato allo sport di Roma Capitale Alessandro Cochi e Roberto Bianchini.

Tanti Auguri dal Popolo Laziale.

venerdì 7 dicembre 2012

Classifiche finali dei gironi e possibili avversari per la Lazio

Può essere l'anno del riscatto in Europa League. L'Italia arriva alla fase ad eliminazione diretta con tre italiane su quattro pronte a dare battaglia. Dal 14 febbraio 2013, Lazio, Inter e Napoli proveranno a dare l'assalto ad un trofeo che manca da troppi anni al nostro calcio.

Il 20 dicembre, alle 14.00, nel quartier generale Uefa di Nyon si definiranno gli accoppiamenti de sedicesimi di finale (ampia copertura in diretta su Goal.com). Le 24 squadre qualificate, alle quali si aggiungono le otto retrocesse dalla Champions, saranno divise in due gruppi: le vincenti dei gironi più le migliori quattro retrocesse e le seconde classificate più le peggiori retrocesse.

La griglia si compone dunque così:
La procedura del sorteggio è la solita della fase post-gironi: non potranno essere accoppiate squadre della stessa nazione o provenienti dal medesimo gruppo. Semplice, dunque, tracciare la lista delle possibili avversarie delle nostre rappresentanti.
La Lazio, unica ad essersi qualificata come prima, potrebbe essere clamorosamente beffata con un sorteggio scomodo. Occhio all'Atletico Madrid - detentore del trofeo già affrontato la passata stagione -, temibili anche Anzhi, Newcastle e Bayer Leverkusen. Tra le retrocesse dalla Champions attenzione speciale per l'Ajax. Preoccupa di meno, oggi, la polveriera Zenit.


MARIBOR-LAZIO 1-4...è primo posto


Goleada, tanto divertimento, e un primo posto in cassaforte: la Lazio conferma il proprio magic moment anche in Slovenia, travolge il malcapitato Maribor e chiude al comando il gruppo J. Grande partita di Floccari: il centravanti segna due goal, di cui uno – il secondo – fenomenale. Il resto lo fanno Kozak, Radu e un eccellente Ederson. Handanovic, poi, limita un passivo che per i padroni di casa avrebbe potuto assumere proporzioni gigantesche, prima che nel finale Marcio Tavares segni l’inutile 1-4. Insomma, questa Lazio è solo allegria.

FORMAZIONI – Milanic si affida a un 4-2-3-1: Beric è l’unica punta, dietro di lui agiscono i talentuosi e mobili Marcio Tavares, Mezga e Ibrahimi. In porta c’è Jasmin Handanovic, cugino dell’interista Samir ed ex numero 1 di Empoli e Mantova. Petkovic fa turnover e dà una chance in attacco a Floccari e Kozak. Cana ancora centrale difensivo con Ciani, Ederson titolare in mezzo al campo. Out Ledesma.

PRIMO TEMPO – Che per il Maribor sarà un disastro non lo si capisce sin da subito. Gli sloveni tentano di costruire gioco, anche se si arenano immancabilmente una volta giunti nei pressi della difesa laziale. Mentre la formazione di Petkovic è mortifera là davanti: 16’, assist al bacio di Ederson e Kozak supera Jasmin Handanovic con un lob morbidissimo per l’1-0.

È l’inizio di una valanga che si scatenerà sui malcapitati sloveni. Tempo altri 16 minuti e Radu, di testa, indirizza in rete il calcio d’angolo di Hernanes, scaturito da una parata di Handanovic sullo scatenato Ederson. Non basta? Ecco il 3-0 del 38’: contropiede veloce della Lazio, tocco di Ederson per Floccari che segna col sinistro e manda un messaggio a Petkovic.

La gara, come si può capire, è già chiusa prima che le squadre rientrino nell’intervallo. Solo negli ultimi minuti del primo tempo, comunque, il Maribor trova la forza per rendersi pericoloso: Bizzarri dice di no al lanciato Marcio Tavares, poi Cvijanovic colpisce la traversa con una conclusione da fuori area dopo un uscita sbagliata del numero 1 argentino.

SECONDO TEMPO – Un goal nel finale di prima frazione degli sloveni avrebbe forse riaperto l’incontro, chi lo sa. A chiuderlo a doppia mandata ci pensa ancora Floccari: strepitoso il secondo goal messo a segno dall’ex parmense, che parte dalla propria metà campo, supera tutti gli avversari che gli si parano di fronte e batte ancora Handanovic con un preciso sinistro.

Da lì, la Lazio pensa soprattutto a non prendere goal e a divertirsi. La squadra di Petkovic giostra il pallone a proprio piacimento e sfiora ancora la rete: Floccari, Ciani, Cana e Ederson attentano alla porta del povero Handanovic, che si salva come può. Il collega Bizzarri non è da meno: grande, la sua respinta sulla conclusione da fuori del neo entrato Dodlek.

Nel finale il Maribor va in goal, ma non esulta nessuno: la soddisfazione personale se la prende il brasiliano Marcio Tavares, tra i meno peggio tra i padroni di casa, che batte Bizzarri dopo una bella azione a tutto dribbling. Non serve a nulla, se non all’onore. La Lazio si prende tutto: dopo la qualificazione c’è l’ennesimo trionfo, e pure un primo posto da non sottovalutare in chiave sorteggi.

CHIAVE – Il tremendo uno-due di Radu e Floccari chiude un match forse mai davvero aperto, ma fino a quel momento il Maribor qualche ambizione poteva anche metterla in mostra. Dopo, non più.

MOVIOLA – Un paio di offside mal fischiati agli avanti laziali all’inizio di partita, ma per il resto l’ungherese Vad non ha difficoltà nell’arbitrare una gara senza storia.

Dalle pagelle

IL MIGLIORE - Floccari. La rete del 4-0 è uno spettacolo di potenza, tecnica e velocità: se l'avesse fatto Messi se ne parlerebbe per una settimana. Imprendibile per tutta la partita.

IL PEGGIORE - Beric. Calcia verso la porta solo una volta: destro parato senza problemi da Bizzarri. Dato che spiega tutto.

mercoledì 5 dicembre 2012

Petko non si accontenta «Vincere per arrivare in testa al girone»


ROMA - «Giocheremo contro una squadra forte in Slovenia, il Maribor darà tutto per vincere e noi dovremmo essere pronti per prendere questi tre punti e il primato nel girone. Dobbiamo giocare con intelligenza». La Lazio è già qualificata per i sedicesimi di Europa League, ma il tecnico Vladimir Petkovic non si accontenta e giovedì vuole chiudere in testa il girone J.

«I ragazzi hanno avuto due giorni di riposo, ci sarà un turnover ragionato, come prima del derby. Adesso voglio una squadra per competere e vincere», dichiara il bosniaco ai microfoni di Lazio Style Radio, commentando anche il match in programma tra Tottenham e Panathinaikos, l'altra sfida del girone. «Contro il Panathinaikos la favorita è il Tottenham - rileva -, ma i greci arrivano in un momento positivo e non è da escludere una sorpresa perchè con il cambio di allenatore sono in forma. Gli inglesi rimangono comunque in vantaggio e stanno andando bene anche in campionato. Sarà importante la preparazione mentale per una partita decisiva come questa».

Tra gli indisponibili per la trasferta slovena c'è anche Miroslav Klose che, dopo la visita in Germania che ha scongiurato un lungo stop, oggi è tornato a Formello a curare il risentimento muscolare alla coscia destra: l'obiettivo è recuperare almeno per il big match con l'Inter del 15 dicembre. «I dolori e guai muscolari sono sempre pieni di insidie, deve sentirsi al meglio e decidere quando rientrare - spiega Petkovic -. Mi ha assicurato che non è niente di grave, ci ho parlato ieri. Lui sa accorgersi dei problemi del suo corpo per evitare problemi più gravi».

Gli infortuni. Contro il Maribor non ci saranno neanche gli infortunati Dias, Brocchi e Konko. I tre oggi sono stati sottoposti a una visita di controllo in Paideia: il brasiliano spera di tornare a disposizione prima del 2013 mentre l'ex centrocampista di Milan e Fiorentina punta alla sfida con i nerazzurri. Konko, invece, soffre ancora per un'infiammazione a un piede ed è in dubbio anche per il posticipo di lunedì con il Bologna. Con l'auspicio di ben figurare giovedì in Europa, l'allenatore di Sarajevo si gode intanto il buon momento della sua Lazio battagliera. «È il mio spirito e cerco di trasmetterlo alla squadra - le sue parole -. Dobbiamo ancora migliorare e alzare ancora di piu l'asticella, ma questo equilibrio psico fisico è importante per ottenere risultati, per l'entusiasmo e per rialzarsi dopo una sconfitta importante come quella di Catania».

Fase positiva. Da quel match in poi i biancocelesti hanno inanellato, tra Europa e campionato, una striscia di sei risultati utili consecutivi: l'ultimo è stato il 2-1 rifilato a un Parma «in difficoltà, che si è giocato il tutto per tutto ma è stato comunque merito nostro aver concesso una sola occasione». Ma l'obiettivo è allungare la striscia sino in Slovenia.

Manuel Auciello

lunedì 3 dicembre 2012

IFFHS - La Lazio vola e sale al 33esimo posto..


ROMA - La Lazio vola, non solo in campionato. L'IFFHS,(l'istituto mondiale di storia e statistica del calcio) ha reso nota la classifica dei migliori 400 club al mondo, nel periodo compreso tra il 1° dicembre 2011 e il 30 novembre 2012. Il club più antico di Roma, guadagna 2 posizioni e passa dal 35esimo al 33esimo posto. Per guardare la classifica completa clicca qui(link sotto).
http://www.iffhs.de/?10f42e00fa2d17f73702fa3016e23c17f7370eff3702bb1c2bbb6f28f53512
Rob.Ma. - Cittaceleste.it

Una curiosità?..la Roma è 168esima!!!

Manuel A.

domenica 2 dicembre 2012

LAZIO-PARMA 2-1



Ripetersi è sempre più difficile, come si suol dire. La Lazio ce la fa: dopo il 3-0 di martedì all’Udinese, arriva anche il 2-1 al Parma. Ma che sofferenza: Biava e Klose sembrano chiudere il match già nel primo tempo, poi la squadra di Petkovic si svuota dopo l’uscita per infortunio del tedesco e rischia, nella ripresa, con il goal di Belfodil. Ma porta a casa i 3 punti e si issa, in attesa della Fiorentina, al quarto posto. L’Aquila vola sempre più in alto.

FORMAZIONI – Petkovic conferma il 4-1-4-1 che tante soddisfazioni ha dato fin qui. Due soli i cambi rispetto alla formazione che ha demolito l’Udinese: Bizzarri in porta al posto dell’infortunato Marchetti, Hernanes di nuovo titolare in luogo del connazionale Ederson. In avanti, ovviamente, Miro Klose. Donadoni non ha a disposizione Rosi e lo rimpiazza con Benalouane. Musacci titolare in mezzo al campo, nemmeno panchina per Valdes. Davanti, nel tridente, c’è anche Sansone, carnefice dell’Inter.

PRIMO TEMPO – Per 25 minuti, all’Olimpico vince la noia. A tentare con più convinzione è la Lazio, che imprime costantemente velocità e verticalità alle proprie iniziative. Ma i biancocelesti non superano l’attenta retroguardia piazzata da Donadoni, nonostante un Hernanes in palla. I ducali, dal canto loro, si avvicinano raramente all’area presidiata da Mirante

Poi, d’un tratto, due lampi accendono il match. Il primo, appunto, del 25’: calcio d’angolo di Candreva, e Biava è il più lesto a uscire da una mischia e scagliare il pallone sotto la traversa di Mirante; il secondo dopo 9 minuti, quando Klose mette in mostra ancora una volta il proprio killer instinct, anticipando il numero 1 gialloblu su illuminante tocco in profondità di Gonzalez.

Il Parma prova a reagire soltanto nel finale di tempo, ma sbatte costantemente contro il muro formato dalla difesa laziale. Semmai, i ducali possono recriminare per un paio di episodi in area. Nel più chiaro, Klose (uscito poi a poco dall’intervallo a causa di un guaio muscolare) colpisce la palla con la mano, ma Guida non assegna un rigore sacrosanto.

SECONDO TEMPO – L’inizio di ripresa pare non promettere nulla di buono per il Parma, in odore di goleada al passivo: Mirante è strepitoso nel ribattere la conclusione potente di Candreva, che sarebbe valsa i titoli di coda sul match. E proprio la parata del numero 1 gialloblu ridà fiato e speranze agli emiliani, che iniziano ad architettare progetti di rimonta.

Il primo mattone, in questo senso, viene posto al minuto 66: Sansone dribbla in slalom mezza retroguardia laziale e, in area di rigore, viene sgambettato da Mauri. Rigore solare, che compensa il Parma di quello non concesso nel primo tempo. Belfodil, incaricatosi della battuta nonostante il rigorista sia Marchionni, si fa murare da Bizzarri ma segna sulla ribattuta.

Il portiere argentino è fondamentale, qualche minuto dopo, nel negare il pari agli ospiti. Riflesso felino ancora su Belfodil, servito in area da Gobbi, e vantaggio conservato. Il 2-1 dura fino al termine, perché il Parma pecca di precisione in avanti e la Lazio non ha la forza di organizzare contropiedi veloci. E al 93’, quando Guida fischia tre volte, l’Olimpico esplode.

CHIAVE – I tifosi della Lazio devono ringraziare Albano Bizzarri. Il sostituto di Marchetti neutralizza la zampata a colpo sicuro di Belfodil, che qualche minuto prima aveva realizzato – su ribattuta – il rigore dell’1-2. Senza quell’intervento miracoloso, i biancocelesti si sarebbero trovati a ricostruire tutto daccapo.

MOVIOLA – Brutta prestazione, quella dell’arbitro Guida. I ducali protestano per un intervento sospetto in area di Ciani su Biabiany, ma soprattutto per un presunto rigore non concesso per mani di Klose. Solare l’altro penalty, quello che consente a Belfodil di andare a segno.

Dalle Pagelle

IL MIGLIORE - Candreva. Ci prova sempre, e da ogni posizione. Non trova il goal solo per difetto di mira e per una grande parata di Mirante.

IL PEGGIORE - Amauri. Un fantasma. Tocca pochissimi palloni, fa poco movimento, non è mai pericoloso dalle parti di Bizzarri. Donadoni lo toglie a inizio ripresa.

mercoledì 28 novembre 2012

Gonzalez: "Abbiamo giocato da grande squadra"


La sua rete, quella dell'1-0, ha aperto la strada al facile successo della Lazio contro l'Udinese. Anche contro la squadra di Guidolin Alvaro Gonzalez ha dato tutto in campo, risultato come spesso gli capito uno di quelli che hanno fatto il maggior numero di chilometri.

Ecco che cosa ha affermato ai microfoni di Sky Sport 24: "Abbiamo giocato da grande squadra, anche se l'Udinese era un avversario tosto. Ho esultato con il gesto della scarpa per cercare in questo modo di mandare un messaggio alla mia famiglia, che non vedo da un po' di tempo, spero abbiano sentito (ride, ndr)".

Gonzalez ha poi concluso: "Abbiamo recuperato al meglio dal punto di vista fisico dalla partita di Europa League, abbiamo giocato a buon ritmo non concedendo praticamente niente agli avversari. Stimolo in più per aver perso l'anno scorso la Champions contro i bianconeri? Un motivo in più è stato sicuramente questo, di solito abbiamo fatto sempre molta fatica a giocare contro di loro".

LAZIO-UDINESE 3-0


La Lazio batte 3-0 l'Udinese, accorcia le distanze da Inter e Fiorentina e si riaffaccia a ridosso della zona Champions. Biancocelesti padroni del campo e del gioco, mentre invece Guidolin deve ritrovare la sua vera squadra dopo l'opaca prova offerta all’Olimpico.

FORMAZIONI – Petkovic conferma l’esclusione di Hernanes dagli undici titolari e manda in campo Ederson. In difesa, coppia di terzini inedita con Radu-Cavanda. Per Guidolin scelte obbligate viste le tante assenze. Confermato Di Natale unica punta supportato da Maicosuel. In difesa torna Danilo, dopo il turno di squalifica.

PRIMO TEMPO – La Lazio parte subito bene. Grazie al fitto filtro a centrocampo, i biancocelesti lasciano pochi spazi agli avversari. Primo quarto d’ora completamente di marca biancoceleste. Al 10’ la squadra di Petkovic ha la possibilità di portarsi in vantaggio. Da una situazione di calcio d’angolo, Radu colpisce il pallone con il tacco che finisce sul braccio di Willians. L’arbitro dell’incontro Calvarese non fischia subito. Il rigore viene concesso dal giudice di linea. Ledesma si presenta sul dischetto, ma Brkic intuisce e respinge il penalty, calciato in modo poco debole e poco convinto.

I biancocelesti sembrano un po’ storditi e l’Udinese prende fiducia. Al quarto d’ora, dal possibile vantaggio, la Lazio rischia di capitolare. Sul vertice sinistro dell’area di rigore, Di Natale batte una punizione magistrale che si stampa sulla traversa. Il legno salva Marchetti. Partita piena di emozioni. Il goal è nell’aria e arriva puntuale al 17’. Azione stupenda della Lazio, con Mauri che serve un assist al bacio a Gonzalez. Il centrocampista uruguaiano arriva in area di rigore e fulmina l’incolpevole Brkic, mandando il pallone sotto la traversa.

Ora è l’Udinese ad accusare il colpo. I bianconeri sono in netta difficoltà e perdono anche Domizzi per infortunio. Al suo posto Guidolin mette in campo Angella. La Lazio continua a spingere e sfiora il raddoppio con Candreva che trova sulla sua strada ancora l’opposizione di Brkic, che evita il doppio svantaggio. Ma alla mezz’ora è ancora Mauri ad inventare. Verticalizzazione al bacio per Klose che si infila nella disattenta retroguardia friulana e spiazza con grande freddezza Brkic. La Lazio va sul meritato 2-0.

Con il doppio vantaggio la Lazio sembra rilassarsi e l’Udinese ci prova. Negli ultimi 10 minuti i friulani prendono coraggio. Danilo manda fuori su colpo di testa da calcio d’angolo. Poco dopo è Di Natale a creare qualche pericolo a Marchetti su punizione. Nonostante gli sforzi dei firulani, l’Udinese non riesce a pungere e il primo tempo termina con il meritato vantaggio della Lazio.

SECONDO TEMPO – La ripresa inizia con un cambio da una parte e dall’altra. Petkovic inserisce Hernanes per uno spento Ederson. Guidolin tenta il tutto per tutto con Ranégie al posto di Willians. Lo svedese dovrebbe assistere di più Di Natale apparso troppo isolato nel primo tempo. Ma l’Udinese questa sera non c’è e la dimostrazione arriva al 59’ sull’ingenuo fallo commesso da Coda al limite dell’area su Klose. Calcio piazzato magistrale di Hernanes, che supera la barriera e porta la Lazio sul 3-0.

La gara va pian piano spegnendosi. L’Udinese non riesce a rendersi pericolosa, grazie all’ottima disposizione in campo dei biancocelesti. La Lazio amministra il match senza cali di tensione come era invece accaduto nella parte finale del primo tempo. Termina la gara con la grande vittoria della Lazio per 3-0. Brutta sconfitta per l'Udinese, non pervenuta stasera.

LA CHIAVE – L’errore dal dischetto poteva riflettersi in modo negativo sulla squadra, invece la Lazio ha saputo reagire e gran parte del merito va a Stefano Mauri con la palla meravigliosa confezionata per il vantaggio di Gonzalez che con il suo goal spiana la strada verso i tre punti.

MOVIOLA - Partita molto tranquilla, corretta e ben condotta dal sestetto arbitrale. Unico episodio è il calcio di rigore assegnato alla Lazio nel primo tempo, decisione ineccepibile in quanto Willians interviene scomposto con il braccio lontano dal corpo e il pallone calciato da Radu lo colpisce in pieno.

lunedì 26 novembre 2012

Ultime e formazioni di Lazio-Udinese


Il posticipo della quattordicesima giornata di serie A è la partita tra Lazio ed Udinese si gioca Martedì 27 Novembre 2012 allo stadio Olimpico di Roma. Entrambe le squadre sono reduci dall’impegno di Europa League, con due risultati nettamente diversi. L’Udinese è stata eliminata, mentre la Lazio ha superato il turno, qualificandosi per i sedicesimi di finale. Per quanto riguarda le formazioni, Petkovic spera di recuperare Hernanes, mentre Konko si è ancora allenato solo in palestra ed in piscina. Guidolin invece dovrà fare a meno di diversi uomini a centrocampo, parliamo di Basta, Pinzi e Lazzari. Punti fermi in avanti Klose da una parte e Di Natale dall’altra.

Previsioni del tempo Lazio Udinese - La giornata di Martedì 27 Novembre 2012 su Roma sarà caratterizzata da cielo molto nuvoloso o coperto, con il rischio di pioggia nel corso della giornata. Precipitazioni intermittenti, tranne la sera, quando potranno essere localmente anche moderate. Temperature in rialzo, valori termici compresi tra i 12-13 gradi di minima ed i 17-18 di massima. La ventilazione sarà diretta prevalentemente dai quadranti Sudorientali, con la possibilità di raffiche a tratti superiori ai 30-35 chilometri orari. Per ulteriori dettagli consultate le previsioni del tempo per la partita Lazio Udinese

Probabili formazioni Lazio-Udinese:

Lazio (4-5-1): Marchetti; Cavanda, Biava, Ciani, Lulic; Candreva, Hernanes(Ederson), Ledesma, Gonzalez, Mauri; Klose. A disposizione: Bizzari, Carrizo, Radu, Cavanda, Scaloni, Ederson, Cana, Onazi, Kozak, Zarate, Floccari, Rocchi.

Udinese (3-5-1-1): Brkic; Coda, Danilo, Domizzi; Faraoni, Badu, Allan, Pereyra, Pasquale; Maicosuel; Di Natale. A disposizione: Padelli, Pawlowski, Angella, Willians, Heurtaux, Gabriel Silva, Armero, Fabbrini, Barreto, Ranegie, Zieliniski.

giovedì 22 novembre 2012

Lazio già qualificata


LAZIO-TOTTENHAM 0-0


La Lazio non va oltre lo 0-0 contro il Tottenham ma riesce comunque ad ottenere la qualificazione ai sedicesimi di finale. La squadra di Petkovic domina per tutti i 90' ma non riesce a trovare il gol, un po' per la mancanza di precisione di Kozak, un po' per un paio di miracoli operati da Lloris.

Il Tottenham, al contrario, gioca una gara davvero deludente. I vari Adebayor,Dempsey,Sandro deludono tantissimo, Bale gioca a sprazzi. La squadra di Vilas-Boas non sembra in grado di fare il salto di qualità richiestole.

FORMAZIONI - Petkovic sceglie il 4-1-4-1 con Kozak unica punta. Ledesma è l'uomo davanti alla difesa, a completare il centrocampo ci sono Mauri,Hernanes,Gonzalez e Lulic. In difesa spazio per il giovane Cavanda e per il francese Ciani che sostituisce l'infortunato Dias.

Vilas Boas opta per un 4-5-1 con l'americano Dempsey a fare da sostegno all'unica punta Adebayor. A centrocampo c'è il giovane Carroll insieme a Sandro, sugli esterni Bale e Sigurdsson. In difesa turno di riposo per Gallas, al suo posto c'è Caulker, che ha da poco debuttato in nazionale. Giovani anche sugli esterni difensivi con Naughton e Walker.

PRIMO TEMPO - La Lazio parte subito molto aggressiva, tenendo la linea di difesa molto alta e aggredisce molto i portatori di palla del Tottenham. Questa tattica, però, porta anche a dei rischi dietro e, infatti, dopo sei minuti Bale si infila tra le maglie biancocelesti e segna, ma il guardalinee ferma tutto per la posizione di fuorigioco dell'ala gallese.

I biancocelesti reagiscono subito e creano una grande occasione con Ledesma, il centrocampista argentino prova una gran botta dalla distanza e Lloris la manda sul palo, con uno stile tutt'altro che impeccabile. La squadra di Petkovic continua ad insistere e porta per due volte Kozak molto vicino al gol, in entrambi i casi Lloris si supera e salva il risultato.

L'attaccante polacco, che sostituisce Klose, sembra molto coinvolto nel gioco e in grado di far soffrire la retroguardia degli Spurs. Il Tottenham si fa vedere soprattutto in fase di ripartenza, grazie alle sgroppate di Bale, una spanna sopra tutti i compagni.

Mauri e Ledesma sono molto bravi a dettare i tempi a centrocampo, dando il giusto ritmo e la giusta aggressività alla squadra. Il primo tempo si chiude sullo 0-0, sostanziale equilibrio nei primi 45' ma Lazio capace di creare più pericoli rispetto agli inglesi.

SECONDO TEMPO - La Lazio inizia la ripresa in modo un po' sonnacchioso, lasciando troppo campo al Tottenham. Nonostante i primi minuti di appannamento, i biancocelesti creano una grande palla gol al 60', sfruttando un errore difensivo degli Spurs, Kozak, però, sbaglia clamorosamente a tu per tu con Lloris, con il portiere francese che aveva lasciato un angolo della porta completamente sguarnito.

Dopo questa grande occasione torna un grande equilibrio, la Lazio cerca soprattutto verticalizzazioni per Kozak, giocando un calcio complessivamente migliore, mentre il Tottenham di Vilas-Boas gioca solo ed esclusivamente in ripartenza, senza riuscire a creare grossi fastidi alla retroguardia della Lazio.

Il tecnico portoghese, allora, decide di dare maggiore brio al suo reparto offensivo e dalla panchina fa entrare Defoe e Lennon, al posto degli spenti Dempsey e Sigurdsson. Arriva un cambio anche nella Lazio, con l'ingresso in campo di Ederson al posto di un opaco Hernanes.

Ederson riesce a dare subito grande vivacità alla manovra della Lazio, muovendosi su tutto il fronte d'attacco. La gara, però, continua a non sbloccarsi. La squadra di Petkovic gioca decisamente meglio del Tottenham ma non riesce a trovare il gol, anche a causa di un paio di grandi interventi di Lloris, compreso quello arrivato al 84' su un colpo di testa di Ciani.

Petkovic prova il tutto per tutto ed inserisce Floccari e Candreva al posto di Kozak e Lulic. Ultimo cambio anche nel Tottenham: dentro Dembelè, al ritorno dopo l'infortunio, fuori Carroll. Nel finale la Lazio sfiora ancora il gol con Floccari ma il risultato resta inchiodato sullo 0-0. La Lazio passa il turno con questo punto ma resta un po' di rammarico per non aver vinto una partita dominata fin dall'inizio.

CHIAVE - Le geometrie di Ledesma e Mauri sono davvero preziose per la prestazione della Lazio. I due centrocampisti dettano tutti i tempi alla squadra e giocano una gara impeccabile, peccato non aver trovato il gol contro un Tottenham decisamente inferiore ai biancocelesti.

MOVIOLA - Gara gestita bene dall'arbitro, pochi episodi dubbi. Giusta la decisione del guardalinee sul gol annullato a Bale, anche se di poco il gallese è in fuorigioco. Un solo cartellino giallo a Vertonghen in una partita molto corretta.

Dalle pagelle:

IL MIGLIORE - Lloris. L'unica incertezza su un tiro dalla distanza di Ledesma poi cala la saracinesca a para tutto. L'intervento contro Ciani nel finale di partita è strepitoso. Kozak un paio di volte lo grazia e lui ringrazia

IL PEGGIORE - Kozak. Lotta, combatte ma un centroavanti deve buttarla dentro. Lui ha tante occasioni, un paio clamorose ma non riesce mai a buttarla dentro. Con Klose sarebbe stata una storia diversa

mercoledì 21 novembre 2012

Gazza domani all'Olimpico per vedere la sua Lazio! D'amico: "E' il giocatore che ho amato di più!"



"Gascoigne è il giocatore della Lazio che ho amato di più", sono le parole di Vincenzo D'amico, ex fantasista biancoceleste, ai microfoni di Radio Manà Sport durante la trasmissione 'La Lazio siamo noi': "Dal punto di vista tecnico ma soprattutto sotto l'aspetto delle emozioni trasmesse, Paul Gascoigne è stato il giocatore, che ha vestito la maglia nella lunga storia della Lazio, che ho amato di più. Era un piacere oltre che una gioa vederlo indossare quei colori, il pubblico la adorava e lo ama ancora. Sarà bello domani saperlo allo stadio Olimpico ad assistere alla "sua"partita, Lazio-Tottenham. Un rimpianto per il passato? Semplice, non aver potuto giocare insieme a lui. Senza dubbio mi sarei trovato a meraviglia con Gazza, il feeling tecnico e caratteriale sarebbe stato immediato".

Lazio-Tottenham, ultime e formazioni


Domani sera alle ore 19 allo stadio “olimpico” la Lazio si giocherà la qualificazione ai sedicesimi di finale di Europa League affrontando il Tottenham di Andrè Villas Boas. Il gruppo biancoceleste eviterà il turnover proprio per cercare di arrivare alla vittoria.

La squadra londinese non è certo l’ultima delle arrivate visto che in squadra vanta nomi come quelli di Bale, Defoe e Dempsey. Il tecnico laziale Vladimir Petkovic per difendere la porta della squadra si affiderà a Federico Marchetti, che già contro la Juventus ha dimostrato di essere in una condizione fenomenale.

La difesa sarà in parte rivisitata anche se in campo andranno giocatori di sicura affidabilità. Il quartetto arretrato infattivedrà una linea composta da Konko, Biava, Radu e Lulic. A centrocampo ci saranno invece Candreva, Ledesma e Gonzalez con Hernanes che agirà vicino al capitano Mauri e a Miroslav Klose, unica punta.

Un successo contro gli “Hotspurs” garantirebbe ai romani l’automatico passaggio del turno come prima della classe. Attenzione comunque allo “Special Two”. Villas Boas schiererà i suoi con un 4-3-3 con l’obiettivo di tornare a “White Hart Lane” con una vittoria rigenerante.

Probabili formazioni:

LAZIO (4-1-4-1): Marchetti; Konko, Biava, Radu, Lulic, Candreva, Hernanes, Ledesma, Gonzalez, Mauri, Klose. All.: Petkovic.

TOTTENHAM (4-3-3): Lloris; Walker, Caulker, Vertonghen, Naughton, Huddlestone, Sandro, Dempsey; Lennon, Defoe, Bale. All.: Villas Boas.

domenica 18 novembre 2012

JEVENTUS-LAZIO 0-0


Termina con uno spento 0 a 0 allo Juventus Stadium di Torino il match tra Juventus e Lazio. I bianconeri attaccano con grande continuità per tutto l’arco dei 90’ di gioco ma trovano sulla propria strada un Marchetti in giornata di grazia. Grande prestazione difensiva dei biancocelesti di Petkovic, i quali però non si rendono mai pericolosi in attacco.

FORMAZIONI - Il tecnico bianconero Antonio Conte, sostituito in panchina da Angelo Alessio, schiera la propria squadra col 3-5-2 lanciando in attacco la coppia Giovinco-Quagliarella. A centrocampo Pogba sostituisce lo squalificato Pirlo. Petkovic vara invece un coperto 4-5-1 per la Lazio. Centrocampo particolarmente corposo che punta principalmente sulla fantasia di Candreva ed Hernanes per offrire supporto all’unica punta Klose.

PRIMO TEMPO - Partita molto equilibrata sin dai primi minuti. La Juventus prova a premere sull’acceleratore, ma la Lazio si difende ordinatamente. I biancocelesti, però, non riescono ad avanzare il baricentro e offrono pochi palloni giocabili a Klose.
Al 18’ padroni di casa vicinissimi al vantaggio con Giovinco che in mezza rovesciata incontra sulla sua strada una grandissima parata di Marchetti; Quagliarella non riesce a ribadire in rete la respinta del numero 1 biancoceleste.

Alla mezz’ora due grandi occasioni consecutive create da Giovinco in seguito a due stop pazzeschi: in entrambi i casi, la Formica Atomica di destro non inquadra la porta. Sono queste le ultime emozioni di un primo tempo abbastanza deludente, soprattutto in chiave biancoceleste.

SECONDO TEMPO - La ripresa segue lo stesso canovaccio della prima frazione: la Juventus attacca, la Lazio difende senza ripartire. Marchetti salva ancora una volta i suoi al 60’, deviando con un colpo di reni incredibile, in controtempo, una conclusione di Vidal deviata da Quagliarella.

Qualche minuto più tardi ancora Marchetti provvidenziale nel deviare una conclusione di Marchisio. La Juventus non molla e al trentesimo colpisce la traversa con Bonucci su calcio d’angolo. Marchetti abbassa la saracinesca e ferma anche una conclusione di Marchisio dalla distanza.

La partita termina dopo 5 minuti di recupero. Un punto a testa, una riflessione particolare per i bianconeri: per sbloccare queste partite c’è bisogno di un attaccante di livello internazionale.

CHIAVE - La Juventus va alla ricerca del vantaggio sin dai primi minuti ma sbatte contro il muro difensivo eretto dalla Lazio. Male i biancocelesti in fase offensiva: va bene il volersi difendere e ripartire in contropiede, ma non risultare mai pericolosi in casa della prima della classe va contro le ambizioni della squadra e dei tifosi.

MOVIOLA - Episodio mal gestito nel primo tempo: Vidal viene atterrato da Ledesma con un colpo di anca, l’arbitro Orsato lascia proseguire; il fallo c’è ed è commesso appena al limite dell’area. Per il resto, partita gestita discretamente.

venerdì 16 novembre 2012

Formazioni di Juventus-Lazio


La 13a giornata sarà aperta dall’anticipo di lusso Juventus-Lazio (sabato ore 18).

La capolista dovrà rinunciare solo allo squalificato Pirlo, che sarà sostituito da Pogba. Per il resto Antonio Conte disporrà dell’intera rosa. In attacco con Vucinic agirà Quagliarella, in forma strepitosa. Sulla corsia di destra c’è un serrato ballottaggio tra Lichtsteiner e Isla, con lo svizzero in lieve vantaggio.

Petkovic deve fare a meno degli squalificati Lulic e Mauri, al loro posto agiranno Radu e Brocchi con Gonzalez spostato sulla fascia. In attacco è intoccabile Klose, unica punta.

A seguire le probabili formazioni di Juventus-Lazio.

JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Vidal, Pogba, Giaccherini, Asamoah; Vucinic, Quagliarella. A disp.: Storari, Rubinho, Caceres, De Ceglie Lucio, Isla, Marchisio, Marrone, Padoin, Pepe, Bendtner, Giovinco, Matri. All.: Alessio.

LAZIO (4-5-1): Marchetti; Konko, Biava, Dias, Radu; Candreva, Brocchi, Hernanes, Ledesma, Gonzalez; Klose. A disp.: Bizzarri, Carrizo, Ciani, Scaloni, Cavanda, Cana Ederson, Onazi, Floccari, Kozak, Rocchi, Zarate. All.: Petkovic.

domenica 11 novembre 2012

Questo derby dedicato a te!


Candreva, era scritto nel destino: "Vivo un sogno, quando ho visto la palla entrare..."


La Lazio si prende il terzo derby consecutivo, con una grande prova, soprattutto sotto l'aspetto caratteriale. Il là, alla riscossa biancoceleste, è stato dato dalla grande punizione di Antonio Candreva che, con la complicità del portiere romanista Goicoechea, ha pareggiato il conto al 35' della prima frazione. Al termine dell'incontro, il talento di Tor de Cenci, ha commentato la partita a Sky Sport:”Una partita particolare, che sentivo molto personalmente. Abbiamo fatto una grandissima gara, vincendo il derby". Candreva, a suon di prestazioni, sta diventando uno dei punti fermi di questa Lazio, ma lui ha i piedi ben piantati per terra: “Questo inizio di stagione deve essere un punto di partenza, perché la continuità non deve mai mancare. Sono contento del periodo, ma devo dire grazie alla squadra, al gruppo”. Chiusura con un dedica particolare:”Dedico il goal a mia moglie e a mia figlia, che probabilmente non hanno neanche visto la partita”.

Il centrocampista romano poi ha aggiunto, ai microfoni di Lazio Style Radio:”Ci eravamo detti prima della partita di non mollare nulla, sia in vantaggio che in svantaggio. Fortunatamente questo derby lo abbiamo vinto”. Candreva torna sulla rete del pari, descrivendo le sue emozioni dopo il goal: “E' un'emozione unica, finché non lo vivi non ti rendi conto, poi lo stadio era bellissimo”. La Lazio prima di questa partita non aveva mai recuperato il risultato, ma oggi è riuscita anche in questo: “Speriamo questo succeda spesso di avere queste reazioni, siamo stati bravi a non mollare in una partita così importante e con quel campo”. Sorriso ben stampato sul volto, un gol che sembrava scritto nel destino: "Diciamo che è un sogno. E' dal primo giorno che sono qui, speravo che arrivasse questo momento. Con Hernanes abbiamo un bel rapporto, quindi la prima punizione a lui e poi la seconda a me. Quando ho visto la palla dentro, non ho capito più niente ed è stato fantastico". Nel finale è uscito stremato "ma solo crampi", nel momento di maggiore sofferenza. La Lazio gioca e segna, poi toglie il piede dall'acceleratore e rischia qualcosa: "Il nostro difetto è questo -ha continuato Candreva in mixed zone-, anche se questa è una partita particolare e gli ultimi minuti sono stati un po' di sofferenza, ma credo che la vittoria sia meritata. Dovevamo dare un segnale dopo Catania e ci siamo riusciti con Panathinaikos e Roma".

LAZIO-PEPERONES 3-2...Roma è nostra!


Partita fantastica all’Olimpico e trionfo dei biancocelesti: la Lazio fa suo il Derby della Capitale avendo la meglio sull’undici di Zeman. L’inizio è segnato dal black out allo stadio che fa sospendere l’incontro per 3’, poi è calcio giocato con il vantaggio di Lamela, il pareggio di Candreva e il sorpasso biancoceleste con Klose e Mauri. Nella ripresa ci pensa Pjanic ad accorciare le distanze. De Rossi sfodera un pugno ai danni di Mauri nel finale di primo tempo a gioco fermo, inevitabile il rosso diretto. Lascerà anzitempo anche il capitano biancoceleste per somma d’ammonizione.

FORMAZIONI – Petkovic non sorprende e nel classico 4-5-1 biancoceleste schiera la miglior formazione possibile, con i soli Cavanda ed Ederson indisponibili; confermata la coppia Biava-Dias in difesa, così come il centrocampo tutto tecnico con Ledesma in regia, Hernanes, Candreva e Mauri liberi di inventare dietro alla punta Klose.

Zeman ritrova De Rossi dopo il forfait contro il Palermo e lo schiera in cabina di regia. Il greco Tachtsidis, infatti, va in panchina lasciando spazio nell’undici titolare a Bradley. Nel tradizionale 4-3-3, Burdisso vince il ballottaggio con Castan per un posto al centro della difesa, mentre è confermatissimo il tridente Lamela-Osvaldo-Totti. Indisponibili soltanto lo squalificato Destro e gli infortunati Stekelenburg e Lobont. Dirige l’incontro il signor Rocchi di Firenze.

PRIMO TEMPO – 137° derby capitolino di campionato. Lazio e Roma vanno a caccia di un prestigioso successo nella partita dell’anno nella Capitale per restare in corsa per il 3° posto. A Roma la giornata è uggiosa, piove a tratti, terreno appesantito. Prima del fischio d’inizio, giro di campo per il fratello di Gabriele Sandri, che ha deposto un mazzo di fiori vicino alla Curva Nord. Applausi da tutto lo stadio, bel momento di condivisione di un lutto che fa ancora male a tutti i tifosi di calcio. Inoltre tutti i calciatori sono scesi con la maglia Gabriele 81.

Neanche 5’ di gioco e Rocchi sospende momentaneamente la partita perché si sono spenti i riflettori all’Olimpico e la visibilità non è delle migliori, dopo un po’ il match riprende con i tifosi intanto la mettono sul ridere: accesi gli accendini in gran parte dello stadio. Il derby di Roma è anche questo. Al 10’ si sblocca il match: corner dalla destra di Totti, Lamela si butta di testa e insacca, ma ci sono le proteste della Lazio per un blocco di Burdisso su André Dias. La Roma si salva più volte col passare dei minuti mentre le condizioni meteorologiche compromettono fortemente la visibilità tant’è che in tribuna non si vede più nulla.

Scorrono i minuti e l’undici di Zeman è tutto schiacciato dietro, la Lazio si spinge in avanti ma in queste condizioni fatica a gestire il pallone; Hernanes e Klose costituiscono più che un pericolo per Goicoechea, salvato anche dal fuorigioco. I biancocelesti prendono le misure fin quando non arriva il goal del pareggio firmato Candreva che al 35’ fa partire un missile dal suo destro su punizione, Goicoechea ci va con i pugni e commette la papera del secolo spedendo il pallone in rete.

La partita è viva, la Lazio è ora galvanizzata e i giallorossi provano a spingere nuovamente, ma la partita sembra essere cambiata. Klose mette tutti d’accordo al 42’ portando i suoi in vantaggio in contropiede su assist di Hernanes che dapprima salta Lamela; Balzaretti non chiude sul tedesco, Goicoechea questa volta non può nulla. Le cose si complicano per Zeman allo scadere del primo tempo, quando De Rossi sfodera un pugno in faccia a Mauri a palla ferma sugli sviluppi di una punizione di Totti dalla sinistra: rosso inevitabile, Roma in dieci, partita ad altissima tensione quando arriva il duplice fischio di Rocchi.

SECONDO TEMPO – Zeman opta per un cambio nell’intervallo: fuori Lamela, dentro Tachtsidis. Al 47’ Piris mette al centro di testa e serve al limite dell’area il capitano della Lazio Mauri, palla sul destro ed è goal. Terzo errore pesantissimo della difesa giallorossa, giocatori decisamente impresentabili per la Serie A; partita quasi chiusa, adesso c’è solo la Lazio in campo. Roma che non riesce più a tenere il pallone.

Con un uomo in meno e due goal da recuperare per la Roma ora appare quasi impossibile evitare la sconfitta: Lazio nettamente padrona del campo, giallorossi senza sbocchi di gioco e ciò favorisce ancor di più la Lazio che non ha difficoltà a controllare la situazione. Sono numerose le conclusioni ambo le parti le quali mantengono un certo stato di vivacità alla partita nonostante il risultato non cambi, Goicoechea prova a non commettere più errori e sembra riuscirci, Osvaldo sciupa clamorosamente un goal già fatto al 66’, la Roma ci prova anche da lontano, i biancocelesti partono in contropiede.

Intanto, tra le varie sostituzioni, esce Hernanes ed è standing ovation per il fantasista brasiliano; al suo posto entra Brocchi, mentre in casa giallorossa Zeman richiama Totti in panchina e butta nella mischia Pjanic. Servirà? Sembra di sì, perché nel giro di un minuto Mauri si fa espellere per somma d’ammonizione e proprio Pjanic, esattamente all’85’, riapre le ostilità grazie a una gran botta su punizione da 45 metri, complice una clamorosa dormita di Marchetti. Nel finale Osvaldo ha l’opportunità di regolare i conti, ma questo pareggio non s’ha da fare e la Lazio vola.

LA CHIAVE – Lazio determinata e pragmatica, Roma che, come di consueto, si è fatta rimontare dopo essere subito andata in vantaggio. I biancocelesti prendono il sopravvento del gioco e schiacciano gli avversari nella loro metà campo nei primi 45’ conquistando il match, nonostante i brividi nel finale scaturiti dal goal del 3-2 all’85’.

MOVIOLA – Il primo ammonito del derby è Klose al 18’ che si aiuta con il braccio in un contrasto con De Rossi; al 25’ tocca a Bradley per un fallo tattico su Hernanes che si stava lanciando in contropiede dopo il corner per la Roma. 8’ più tardi viene ammonito Burdisso: fallo su Klose che stava scappando via in contropiede. Allo scadere arriva l’ammonizione stupida di Candreva per una tacchettata dura su Osvaldo, poi l’ancor più stupida espulsione di De Rossi. All’84’ Mauri viene espulso per somma d’ammonizione complice un fallo di mano a centrocampo: in precedenza era stato ammonito per un fallo tattico di Bradley.

Dalle Pagelle

IL MIGLIORE - Klose. Se Hernanes è il re del centrocampo lui è il re dell'attacco: onnipresente su tutti i palloni, encomiabile.

IL PEGGIORE - De Rossi. Lascia i suoi in 10 a un minuto dalla fine del primo tempo per una grave ingenuità. Se la Roma ha perso, gran parte delle colpe sono anche le sue.

sabato 10 novembre 2012

Formazioni per il derby!


Lazio (4-5-1): Marchetti; Konko, Biava, Dias, Lulic; Candreva, Hernanes, Ledesma, Gonzalez, Mauri; Klose
A disp.: Bizzarri, Carrizo, Scaloni, Ciani, Radu, Cavanda, Cana, Onazi, Zarate, Floccari, Kozak, Rocchi. All.: Petkovic
Indisponibili: Ederson

Roma (4-3-3): Goicoechea; Piris, Marquinhos, Burdisso, Balzaretti; De Rossi, Tachtsidis, Florenzi; Lamela, Osvaldo, Totti A disp.: Svedkauskas, Taddei, Dodò, Castan, Romagnoli, Bradley, Perrotta, Marquinho, Pjanic, Lopez. All.: Zeman
Squalificati: Destro (1), Guberti (fino ad agosto 2015) Indisponibili: Lobont, Stekelenburg

venerdì 9 novembre 2012

Lotito in vista del derby: "Conferenza congiunta? Non ci è arrivata nessuna proposta ufficiale. Io scaramantico? Sono un cattolico praticante, la scaramanzia è di matrice pagana"


Visibilmente soddisfatto per la bella vittoria della Lazio contro il Panathinaikos, il presidente biancoceleste, Claudio Lotito, nel dopo gara è tornato sulla querelle con la Roma riguardo all’idea di una conferenza congiunta dei due tecnici in vista del derby.

“Una conferenza congiunta Zeman-Petkovic? A me non è arrivata alcuna proposta ufficiale da parte della Roma”, ha affermato Lotito , che ha voluto replicare alle voci, circolate attraverso fonti giallorosse, di un presunto rifiuto della società biancoceleste.

“E comunque – ha aggiunto Lotito per mettere i puntini sulle i – l’idea l’avevo lanciata io nella passata stagione, ma la Roma mi disse di no”. Il discorso si è poi spostato sulla prestazione della squadra.

“Se sono soddisfatto? Siamo soddisfatti perché abbiamo portato a casa un risultato positivo. – ha sottolineato – Sono contento perché ho visto una squadra motivata, determinata e serena, che ha raggiunto la vittoria piena senza troppa difficoltà. Sono felice per il gruppo che ha vinto, dimostrando tutto il suo valore”.

Il patron biancoceleste preferisce non parlare dei singoli, ma si concede un’eccezione per Kozak. “Se mi è piaciuto qualcuno in particolare? Non voglio fare nomi, nella Lazio ci sono molti calciatori di valore e che sono messi nella condizione di poterlo esprimere. Kozak? Ha fatto un’ottima prestazione. È un ragazzo che ho voluto ardentemente, che ho portato alla Lazio, sul quale ho creduto e tra l’altro ritengo che alcuni tecnici lo abbiano utilizzato poco. È molto volitivo, uno che ha un’ansia di affermarsi e di migliorarsi”.

Poi sul derby di domenica: “I punti che contano sono quelli di domenica, speriamo che i punti di sutura messi a Kozak servano a suturare le ferite di qualcun altro (scherza ndr)… Non ho messaggi da lanciare, l’unico messaggio che voglio lanciare è che la gara sia giocata nei valori dello sport e il rispetto delle regole, dove prevalga un gruppo coeso e determinato ma allo stesso tempo umile”.

“Sappiamo – ha aggiunto – che è una partita fondamentale e noi dobbiamo fare una grande prestazione per dare soddisfazione ai nostri tifosi. Se sono scaramantico? Io sono un cattolico praticante, la scaramanzia è di matrice pagana e sono legato alla Divina Provvidenza”.

Infine una battuta contro l’uso particolare della lingua italiana che viene fatto nei Social Network. “Se uso Twitter? No non lo uso… – ha dichiarato – Purtroppo sono un amanuense, che preferisce le lingue antiche. La lingua italiana sta per essere dimentica proprio per l’utilizzo della tecnologia, in più questi social network creano dei danni incalcolabili”.

LAZIO-PANATHINAIKOS 3-0


La Lazio batte il Panathinaikos 3-0 e torna a sorridere: decide il match la bella doppietta di Libor Kozak nel primo tempo e la rete di Floccari ad inizio ripresa. Bellissimo soprattutto il primo goal dell'attaccante ceco, che infila il portiere greco con un gran tiro a giro di destro nell'angolino alto.

Gli uomini di Petkovic dominano la partita per quasi tutti i 90' e non soffrono praticamente mai. Biancocelesti che adesso guidano in testa il gruppo J a quota 8 punti e si candidano seriamente per il passaggio del turno.

FORMAZIONI - Petkovic opta per il turn over, anche in vista del derby, ma non rinuncia ad un assetto piuttosto offensivo e cambia il modulo, trasformandolo in un 4-3-1-2. Torna in porta Marchetti, protetto da una linea difensiva inedita: torna Radu titolare sulla fascia sinistra, a destra ci sarà Scaloni.

La coppia centrale è tutta nuova con Ciani e Cana, che ha già ricoperto questo ruolo nella nazionale albanese. Il vertice basso dei tre di centrocampo è Ledesma, con Gonzalez e Onazi a supporto. In attacco altra occasione per l'argentino Zarate, che agirà da trequartista, alle spalle di Floccari e Kozak, per una Lazio a trazione anteriore.

I greci rispondono con un 4-3-3, con Karnezis in porta, Seitaridis, Velazquez, Vyntra e Spyropoulos in difesa. Centrocampo tecnico con lo spagnolo Vitolo, il portoghese Zeca e Chouchomis, avanzato nel ruolo di mezz'ala. Il trio d'attacco è formato da Christodoulopoulos, dallo spagnolo Tochè e dal ghanese Quincy.

PRIMO TEMPO - Il match comincia con ritmi blandi, con gli uomini di Petkovic che partono leggermente contratti, in attesa di trovare le giuste intese in una formazione fortemente rimaneggiata. I greci tentano un buon possesso palla, ma non riescono mai ad impensierire il rientrante Marchetti.

I primi venti minuti scivolano via senza particolari occasioni da rete, con le squadre molto corte, che lottano principalmente a centrocampo. Ma al 23' arriva la prodezza di Libor Kozak, che tira fuori dal cilindro una traiettoria perfetta con un gran destro a giro nell'angolino, spezzando gli equilibri della partita.

A questo punto il Panathinaikos accusa il colpo e non riesce a reagire, lasciando il pallino del match ai padroni di casa. Aumenta il nervosismo in campo e fioccano anche alcuni cartellini gialli, a dimostrazione di un incontro molto muscolare sulla mediana.

Passa un altro quarto d'ora e la Lazio raddoppia, ancora con Kozak: l'attaccante ceco stavolta sfrutta l'assist involontario di Chouchoumis e da grande opportunista infila il portiere greco con un sinistro di prima nell'angolino basso. Gli uomini di Petkovic arrivano quindi all'intervallo nel migliore dei modi.

SECONDO TEMPO - La ripresa comincia con lo stesso copione del primo tempo: Lazio che continua a fare la partita e greci che non riescono a reagire. La posizione di Zarate, che agisce tra le linee, mette in grande difficoltà la retroguardia in maglia verde, con l'argentino che sembra molto vivace e riesce anche a strappare i primi applausi ai tifosi dell'Olimpico.

Proprio da un calcio di punizione ben eseguito da 'Maurito' arriva il tris biancoceleste: grande stacco in area di Floccari e Lazio che chiude virtualmente il match.

Le seconde linee di Petkovic mostrano grande personalità e continuano ad essere totali padroni del campo, sfiorando anche in più di un'occasione la quarta segnatura. Solo un paio di ottimi interventi di Karnezis evitano un passivo più pesante alla compagine greca.

Ad un quarto d'ora dalla fine arriva un timido tentativo da fuori di Christoudopoulos, che non impegna però Marchetti. Nel finale il più attivo è sempre Zarate, che cerca a tutti i costi un goal che significherebbe molto a livello personale. Gli ultimi minuti di gioco concedono un ritmo molto basso, complice anche l'ottima gestione della palla dei padroni di casa, che mostrano una superiorità tecnica imbarazzante sui rivali ellenici.

LA CHIAVE - La traiettoria inventata da Kozak nel primo tempo è tanto bella quanto decisiva, nell'indirizzare il match sui binari giusti per la Lazio. La serata di grazia dell'attaccante ceco, che segna una doppietta e crea sempre pericoli alla difesa avversaria, regala i tre punti a Petkovic.

MOVIOLA - Partita molto combattuta a centrocampo, specialmente nei primi minuti di gioco, ma l'arbitro tiene bene in pugno la situazione e le sanzioni fischiate sembrano tutte giuste. Nessun episodio rilevante comunque per il direttore di gara.

Dalle pagelle:

IL MIGLIORE - Kozak. Grande serata per il centravanti laziale, sostituisce degnamente Klose con una fantastica doppietta. Favolosa la prima realizzazione.

IL PEGGIORE - Chouchoumis. Gravissimo l'errore sul secondo goal di Kozak.

domenica 4 novembre 2012

CATANIA-LAZIO 4-0


La settimana che precede il derby inizia nel peggiore dei modi per la Lazio. Gli uomini di Petkovic affondano al Massimino sotto i colpi di un Catania in versione argentina cui riesce tutto a meraviglia. Biancocelesti che si ritrovano già sotto di tre goal in appena mezz’ora. Sugli scudi Gomez, autore di una doppietta. Sconfitta senza appello per una Lazio quasi mai in partita e surclassata sul piano del gioco dagli uomini di Maran. Il Catania si gode la quarta vittoria in campionato e il sesto posto in campionato.

FORMAZIONI – Maran ritorna al 4-3-3. In difesa rientrano Legrottaglie al fianco di Spolli, e Marchese sulla sinistra, mentre a destra c’è con Alvarez al posto di Rolin. In mezzo al campo, confermati Izco, Lodi e Almiron. In attacco, il tridente Barrientos –Bergessio-Gomez.

Al ‘Massimino’Petkovic ripropone il 4-5-1. Il tecnico biancoceleste perde Klose per squalifica, ma ritrova Hernanes e Ledesma dal primo minuto. In attacco Rocchi preferito a Floccari.

PRIMO TEMPO – Catania che comincia alla grande. Pronti via, è Gomez a portare gli etnei in vantaggio. Dopo appena otto minuti, l’argentino, servito da Spolli, con un sinistro fulminate, appena dentro l’area, sorprende Bizzarri non immune da responsabilità. Eppure in avvio era stata la Lazio con Rocchi a rendersi pericolosa. Il goal non scuote i biancocelesti che non riescono a rendersi pericolosi dalle parti di Andujar. Rocchi appare troppo isolato nonostante Petkovic provi a ruotare i centrocampisti per ridurre la distanza tra i reparti.

Ma c’è solo una squadra in campo. I rossazzurri, dopo una bella occasione di Barrientos, raddoppiano. Al venticinquesimo l’arbitro fischia un rigore a favore dei padroni di casa per un fallo di mano di Dias. E dal dischetto Lodi non perdona. La Lazio va in apnea, condizionata anche mentalmente dal grave errore di Bizzari in avvio. E prima della mezz’ora capitola. Marchese scappa via dalla sinistra, mette al centro una palla d’oro che Gomez mette dentro (Biava prova invano a salvarla sulla linea). Tre goal in appena mezz’ora: la Lazio, sulle gambe e incapace di reagire, va al tappeto. Primo tempo che si chiude in anticipo.

SECONDO TEMPO – Nella ripresa Petkovic passa al 4-3-1-2. Bocciati Cavanda e Hernanes, dentro Brocchi e Floccari, con Mauri spostato in posizione da trequartista. La Lazio prova a scuotersi dal torpore grazie all’orgoglio e alla rabbia accumulata nel corso di un primo tempo “orribile”. Non bastano, però, per riaprire una gara ormai compromessa. Il Catania contiene e in contropiede cala il poker.

Al venticinquesimo c’è gloria anche per Barrientos, servito da Gomez dopo una fuga sulla corsia di sinistra. Passivo che potrebbe essere più pesante; prima Lodi e poi Castro mancano la quinta marcatura. Per la Lazio una giornata da dimenticare e in fretta. Giovedì c’è l’impegno casalingo in Europa League e poi il derby contro la Roma che dirà di più sulle reali ambizioni di un gruppo, oggi, allo sbando.

LA CHIAVE – L’errore di Bizzarri, in occasione del goal del vantaggio etneo, condiziona oltremodo i biancocelesti che vanno al tappeto nel giro di trenta minuti.

MOVIOLA – Netto il fallo di mano di Dias che spinge Mazzoleni a fischiare il penalty in favore dei padroni di casa. Quanto al terzo goal, la palla oltrepassa nettamente la linea di porta, nonostante il disperato salvataggio di Biava.

Dalle nostre pagelle:

IL MIGLIORE - Alejandro Gomez. Anche il pubblico resta per un attimo interdetto quando il pallone sferrato dal suo sinistro si infila incredibilmente alle spalle di Bizzarri, da applausi anche l'assist per Barrientos e il tocco che vale il 2-0 per gli etnei, standing ovation per l'assist a favore di Barrientos per il 4-0 e al momento dell'uscita dal campo.

IL PEGGIORE - Abdoulay Konko. Il funambolo Gomez lo mette subito alle corde, soffre per gran parte del confronto.