domenica 2 dicembre 2012

LAZIO-PARMA 2-1



Ripetersi è sempre più difficile, come si suol dire. La Lazio ce la fa: dopo il 3-0 di martedì all’Udinese, arriva anche il 2-1 al Parma. Ma che sofferenza: Biava e Klose sembrano chiudere il match già nel primo tempo, poi la squadra di Petkovic si svuota dopo l’uscita per infortunio del tedesco e rischia, nella ripresa, con il goal di Belfodil. Ma porta a casa i 3 punti e si issa, in attesa della Fiorentina, al quarto posto. L’Aquila vola sempre più in alto.

FORMAZIONI – Petkovic conferma il 4-1-4-1 che tante soddisfazioni ha dato fin qui. Due soli i cambi rispetto alla formazione che ha demolito l’Udinese: Bizzarri in porta al posto dell’infortunato Marchetti, Hernanes di nuovo titolare in luogo del connazionale Ederson. In avanti, ovviamente, Miro Klose. Donadoni non ha a disposizione Rosi e lo rimpiazza con Benalouane. Musacci titolare in mezzo al campo, nemmeno panchina per Valdes. Davanti, nel tridente, c’è anche Sansone, carnefice dell’Inter.

PRIMO TEMPO – Per 25 minuti, all’Olimpico vince la noia. A tentare con più convinzione è la Lazio, che imprime costantemente velocità e verticalità alle proprie iniziative. Ma i biancocelesti non superano l’attenta retroguardia piazzata da Donadoni, nonostante un Hernanes in palla. I ducali, dal canto loro, si avvicinano raramente all’area presidiata da Mirante

Poi, d’un tratto, due lampi accendono il match. Il primo, appunto, del 25’: calcio d’angolo di Candreva, e Biava è il più lesto a uscire da una mischia e scagliare il pallone sotto la traversa di Mirante; il secondo dopo 9 minuti, quando Klose mette in mostra ancora una volta il proprio killer instinct, anticipando il numero 1 gialloblu su illuminante tocco in profondità di Gonzalez.

Il Parma prova a reagire soltanto nel finale di tempo, ma sbatte costantemente contro il muro formato dalla difesa laziale. Semmai, i ducali possono recriminare per un paio di episodi in area. Nel più chiaro, Klose (uscito poi a poco dall’intervallo a causa di un guaio muscolare) colpisce la palla con la mano, ma Guida non assegna un rigore sacrosanto.

SECONDO TEMPO – L’inizio di ripresa pare non promettere nulla di buono per il Parma, in odore di goleada al passivo: Mirante è strepitoso nel ribattere la conclusione potente di Candreva, che sarebbe valsa i titoli di coda sul match. E proprio la parata del numero 1 gialloblu ridà fiato e speranze agli emiliani, che iniziano ad architettare progetti di rimonta.

Il primo mattone, in questo senso, viene posto al minuto 66: Sansone dribbla in slalom mezza retroguardia laziale e, in area di rigore, viene sgambettato da Mauri. Rigore solare, che compensa il Parma di quello non concesso nel primo tempo. Belfodil, incaricatosi della battuta nonostante il rigorista sia Marchionni, si fa murare da Bizzarri ma segna sulla ribattuta.

Il portiere argentino è fondamentale, qualche minuto dopo, nel negare il pari agli ospiti. Riflesso felino ancora su Belfodil, servito in area da Gobbi, e vantaggio conservato. Il 2-1 dura fino al termine, perché il Parma pecca di precisione in avanti e la Lazio non ha la forza di organizzare contropiedi veloci. E al 93’, quando Guida fischia tre volte, l’Olimpico esplode.

CHIAVE – I tifosi della Lazio devono ringraziare Albano Bizzarri. Il sostituto di Marchetti neutralizza la zampata a colpo sicuro di Belfodil, che qualche minuto prima aveva realizzato – su ribattuta – il rigore dell’1-2. Senza quell’intervento miracoloso, i biancocelesti si sarebbero trovati a ricostruire tutto daccapo.

MOVIOLA – Brutta prestazione, quella dell’arbitro Guida. I ducali protestano per un intervento sospetto in area di Ciani su Biabiany, ma soprattutto per un presunto rigore non concesso per mani di Klose. Solare l’altro penalty, quello che consente a Belfodil di andare a segno.

Dalle Pagelle

IL MIGLIORE - Candreva. Ci prova sempre, e da ogni posizione. Non trova il goal solo per difetto di mira e per una grande parata di Mirante.

IL PEGGIORE - Amauri. Un fantasma. Tocca pochissimi palloni, fa poco movimento, non è mai pericoloso dalle parti di Bizzarri. Donadoni lo toglie a inizio ripresa.

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