domenica 4 novembre 2012

CATANIA-LAZIO 4-0


La settimana che precede il derby inizia nel peggiore dei modi per la Lazio. Gli uomini di Petkovic affondano al Massimino sotto i colpi di un Catania in versione argentina cui riesce tutto a meraviglia. Biancocelesti che si ritrovano già sotto di tre goal in appena mezz’ora. Sugli scudi Gomez, autore di una doppietta. Sconfitta senza appello per una Lazio quasi mai in partita e surclassata sul piano del gioco dagli uomini di Maran. Il Catania si gode la quarta vittoria in campionato e il sesto posto in campionato.

FORMAZIONI – Maran ritorna al 4-3-3. In difesa rientrano Legrottaglie al fianco di Spolli, e Marchese sulla sinistra, mentre a destra c’è con Alvarez al posto di Rolin. In mezzo al campo, confermati Izco, Lodi e Almiron. In attacco, il tridente Barrientos –Bergessio-Gomez.

Al ‘Massimino’Petkovic ripropone il 4-5-1. Il tecnico biancoceleste perde Klose per squalifica, ma ritrova Hernanes e Ledesma dal primo minuto. In attacco Rocchi preferito a Floccari.

PRIMO TEMPO – Catania che comincia alla grande. Pronti via, è Gomez a portare gli etnei in vantaggio. Dopo appena otto minuti, l’argentino, servito da Spolli, con un sinistro fulminate, appena dentro l’area, sorprende Bizzarri non immune da responsabilità. Eppure in avvio era stata la Lazio con Rocchi a rendersi pericolosa. Il goal non scuote i biancocelesti che non riescono a rendersi pericolosi dalle parti di Andujar. Rocchi appare troppo isolato nonostante Petkovic provi a ruotare i centrocampisti per ridurre la distanza tra i reparti.

Ma c’è solo una squadra in campo. I rossazzurri, dopo una bella occasione di Barrientos, raddoppiano. Al venticinquesimo l’arbitro fischia un rigore a favore dei padroni di casa per un fallo di mano di Dias. E dal dischetto Lodi non perdona. La Lazio va in apnea, condizionata anche mentalmente dal grave errore di Bizzari in avvio. E prima della mezz’ora capitola. Marchese scappa via dalla sinistra, mette al centro una palla d’oro che Gomez mette dentro (Biava prova invano a salvarla sulla linea). Tre goal in appena mezz’ora: la Lazio, sulle gambe e incapace di reagire, va al tappeto. Primo tempo che si chiude in anticipo.

SECONDO TEMPO – Nella ripresa Petkovic passa al 4-3-1-2. Bocciati Cavanda e Hernanes, dentro Brocchi e Floccari, con Mauri spostato in posizione da trequartista. La Lazio prova a scuotersi dal torpore grazie all’orgoglio e alla rabbia accumulata nel corso di un primo tempo “orribile”. Non bastano, però, per riaprire una gara ormai compromessa. Il Catania contiene e in contropiede cala il poker.

Al venticinquesimo c’è gloria anche per Barrientos, servito da Gomez dopo una fuga sulla corsia di sinistra. Passivo che potrebbe essere più pesante; prima Lodi e poi Castro mancano la quinta marcatura. Per la Lazio una giornata da dimenticare e in fretta. Giovedì c’è l’impegno casalingo in Europa League e poi il derby contro la Roma che dirà di più sulle reali ambizioni di un gruppo, oggi, allo sbando.

LA CHIAVE – L’errore di Bizzarri, in occasione del goal del vantaggio etneo, condiziona oltremodo i biancocelesti che vanno al tappeto nel giro di trenta minuti.

MOVIOLA – Netto il fallo di mano di Dias che spinge Mazzoleni a fischiare il penalty in favore dei padroni di casa. Quanto al terzo goal, la palla oltrepassa nettamente la linea di porta, nonostante il disperato salvataggio di Biava.

Dalle nostre pagelle:

IL MIGLIORE - Alejandro Gomez. Anche il pubblico resta per un attimo interdetto quando il pallone sferrato dal suo sinistro si infila incredibilmente alle spalle di Bizzarri, da applausi anche l'assist per Barrientos e il tocco che vale il 2-0 per gli etnei, standing ovation per l'assist a favore di Barrientos per il 4-0 e al momento dell'uscita dal campo.

IL PEGGIORE - Abdoulay Konko. Il funambolo Gomez lo mette subito alle corde, soffre per gran parte del confronto.

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