sabato 14 maggio 2011

LAZIO-GENOA 4-2


Ultima chiamata per la Lazio, alla quale serve una vittoria per mantenere vive le speranze di raggiungere il quarto posto in ottica qualificazione alla prossima Champions League. Di contro, all'Olimpico arriva un Genoa galvanizzato per l'importante successo nel derby cittadino e che non ha più nulla da chiedere a questo campionato.

FORMAZIONI - Reja recupera Lichtsteiner sulla fascia destra, al centro Stendardo sostituisce Diaz al fianco di Biava con Garrido a completare la linea difensiva; Rocchi unica punta, con alle spalle il trio di mezze punte composto da Mauri, Hernanes e Zarate. Ballardini cambia modulo rispetto al derby e propone in avanti il tridente composto da Palacio, Floro Flores e Boselli, sulle fasce agiscono Rafinha e Antonelli mentre il centrocampo a 3 é composto da Kucka, Rossi e Milanetto.

PARTITA - Il match si apre su ritmi piuttosto bassi, complice il gran caldo, ma già dopo 6 minuti su calcio piazzato arriva la prima svolta: corner dalla sinistra di Ledesma, Biava svetta indisturbato nell'immobile difesa rossoblù e infila Eduardo per l'1 a 0. Il Genoa non ci sta e reagisce subito, al 12' Muslera è bravissimo a respingere un tiro di Boselli dal limite dell'area ma nulla può sulla ribattuta di Palacio che ha gioco facile nel timbrare la rete dell'1 a 1, rete tuttavia viziata dalla posiIone di fuorigioco di Rossi, che aveva involontariamente respinto il tiro di Floro Flores che ha dato il via all'azione del goal. La partita comunque nonostante le due fiammate iniziali, procede su ritmi piuttosto sincopati, la Lazio che aveva iniziato bene, dopo il goal del Genoa si scopre improvvisamente debole e non riesce a creare azioni pericolose, cosa avvertita anche dal pubblico che non gradisce e lo fa notare con sonori fischi. Dall'altra parte il Genoa, complice l'atteggiamento dei giocatori biancocelesti, controlla il gioco e fa la partita pur senza mai affondare il colpo. Senza ulteriori brividi e a dispetto delle due reti segnate va quindi in archivio un primo tempo giocato su ritmi decisamente blandi.

La ripresa si apre senza cambi da ambo le parti, e restituisce una Lazio decisamente più in palla e propositiva, alla ricerca dei 3 punti fondamentali per la Champions. E anche nella seconda frazione, come avvenuto nel primo tempo, c'è subito una doppia fiammata, questa volta però tutta di marca biancoceleste: al 52' Ledesma lancia lunghissimo per Rocchi che controlla il pallone con un esterno sublime e a tu per tu con Eduardo sigla la rete del 2 a 1; passano nemmeno 4 minuti, ancora Ledesma fa partire un cross dalla trequarti sul quale, dopo un'inutile spizzata di Milanetto, si avventa Hernanes che di testa fa 3 a 1. É tutta un'altra Lazio, molto più viva e pericolosa, che al 66' chiude il conto grazie ad un ottimo lavoro di Zarate, trasformato rispetto al primo tempo, che sulla sinistra salta Rafinha, arriva sul fondo e mette in mezzo ancora per Hernanes che, tutto solo, infila il pallone nell'angolino per l'undicesimo sigillo personale. Partita praticamente chiusa che la Lazio si limita ad amministrare senza affanni, il Genoa appare stanco e incapace di fare pressing e creare azioni pericolose e quasi per caso riesce ad accorciare le distanze allo scadere, con un tiro al volo di Criscito deviato in maniera determinante da Floro Flores che beffa Muslera. Dopo 3' di recupero Damato fischia la fine, la Lazio torna al successo dopo tre sconfitte consecutive e si piazza al momentaneo quarto posto, per il Genoa una debacle sostanzialmente indolore.

CHIAVE - Partita tra due squadre con motivazioni molto differenti, da una parte la Lazio ha bisogno di punti per confermarsi in zona Europa, mentre il Genoa ha praticamente concluso la stagione con la vittoria nel derby di domenica scorsa. Ciononostante, questa differenza sul piano motivazionale emerge soltanto nel secondo tempo, con la Lazio che entra in campo molto più grintosa e determinata a portare a casa i 3 punti, merito anche di alcuni suoi interpreti, come Zarate ed Hernanes, opachi nella prima frazione ma decisamente in palla nella seconda.

CHICCA - Per la prima volta Ballardini torna all'Olimpico da avversario contro la Lazio, da lui allenata per sei mesi nella stagione 2009/2010 e con la quale ha conquistato quello che rimane sinora l'unico trofeo nella sua carriera di allenatore, la Supercoppa Italiana vinta a Pechino contro l'Inter di Josè Mourinho.

TATTICA - Reja schiera all'inizio la Lazio con il collaudato 4-2-3-1, che oggi vede Rocchi in veste di unica punta con alle spalle Mauri, Hernanes e Zarate. Il Genoa si schiera invece con un 4-3-3 decisamente spregiudicato, con Boselli centravanti e Palacio e Floro Flores esterni d'attacco. La spinta in avanti è assicurata anche da due terzini molto offensivi come Rafinha e Antonelli.

MOVIOLA - Damato si trova a dirigere una partita non particolarmente intensa sul piano del nervosismo e della carica agonistica. Il fischietto di Barletta gestisce il match senza sbavature, ma non è ben coadiuvato dai guardalinee in occasione del momentaneo pareggio del Genoa, viziato dalla posizione di fuorigioco di Marco Rossi.

PROMOSSI&BOCCIATI - Nella Lazio migliori in campo Hernanes, autore di un'ottima prestazione coronata dalla doppietta personale, e Rocchi che, oltre al goal, si rende protagonista di una buona prova ed è uno dei pochi a non sfigurare nemmeno nel primo tempo opaco della formazione biancoceleste. Ottimo secondo tempo anche di Zarate, decisamente propositivo e pericoloso nelle sue azioni personali, spicca anche Ledesma autore ben 3 assist. Nel Genoa sufficiente la prova di Palacio, autore del momentaneo pareggio rossoblù, e del solito Marco Rossi ancora una volta protagonista di una partita di grande sacrificio soprattutto nel primo tempo, decisamente sottotono invece Boselli, rimasto quasi sempre fuori dal gioco e mai in partita.

1 commento:

Anonimo ha detto...

avanti tutta lazio.

saluti

http://mondobiancoceleste.blogspot.com