venerdì 27 luglio 2012

LAZIO-TORINO 0-3

Tonfo biancoceleste, trionfo granata. Certo, è luglio, certo è amichevole. Ma di certo un tale risultato significa già qualcosa. Significa che il Torino può far bene, significa che la Lazio deve ancora ingranare con mister Petkovic. Ad Auronzo di Cadore i piemontesi hanno battuto la formazione laziale per 3-0.

FORMAZIONI - Esperimenti estivi con vista sul campionato per entrambi i tecnici che decidono di utilizzare, per le rispettive squadre, il proprio marchio di fabbrica: quel 4-4-2, modulo da sempre basilare nel calcio, che però dimostra ancora una volta di essere più attuale che mai, potendo, analizzando il lavoro dei due tecnici, essere sfruttato in maniera totalmente differente.

Per i biancocelesti c'è Garrido a prendere posto sulla fascia sinistra con Biava, Dias e Konko a chiudere la difesa. Presente dal primo minuto Stefano Mauri a centrocampo; coppia d'attacco biancazzurra formata da Tommaso Rocchi e Maurito Zarate. Nella difesa del Toro, in attesa di Angelo Ogbonna, titolari Kamil Glik e Damiano Ferronetti. Spazio anche per i deferiti Masiello e Vives che provano a lasciare dietro le spalle le preoccupazioni per 90 minuti, cercando di concentrarsi soltanto sul calcio giocato.

PARTITA - Partita a sprazzi per i primi minuti di gioco dove, la Lazio ed il Torino, si alternano con attacchi verso le difese avversarie. E' però la squadra granata a prendere dopo il 10° minuto il pallino del gioco e della partita, dimostrando molta più cattiveria ed un gioco senza dubbio migliore, complici anche le numerose falle della difesa biancoceleste.

E' proprio su un errore di posizionamento dei capitolini che, il Toro, passa in vantaggio al minuto 17 con un bel tiro al volo di Sgrigna, ben servito con un cross da sinistra del numero 19 Stevanovic. Le due squadre non hanno nemmeno il tempo di ristabilrsi in campo, che il Toro affonda la Lazio con un repentino 1-2 ad opera di Rolando Bianchi, il quale coglie ancora una volta in fallo la difesa biancoceleste e deposita la sfera alle spalle di un incolpevole Marchetti.

Due a zero e partita sui binari Torinisti. La Lazio prova dunque a reagire ai due schiaffi ricevuti, con una bella punizione battuta da Maurito Zarate, ritrovato o almeno così pare, talento della squadra biancazzurra, respinta però prontamente da un gran bel colpo di reni del portiere Gillet.

E' senza dubbio il Toro a fare la parte del leone: la miglior presenza sul campo della squadra piemontese, procura alcuni grattacapi a dirigenza e tecnico biancoceleste che, sin'adesso, avevano vissuto una bella preparazione in quel di Auronzo di Cadore.

E' proprio il gran gioco della squadra di Ventura, basato sull'ottimo lavoro degli esterni Sansone e Stevanovic, un gran possesso della sfera condotto egregiamente dai due centrali di centrocampo Vives e Gazzi che mette in difficoltà la squadra di capitan Rocchi che si reca negli spogliatoi sperando di trovare nuova linfa per affrontare la seconda frazione di gioco.

Sono numerose le sostituzioni di entrambi i tecnici che, nel secondo tempo, fanno spazio ai numerosi giovani presenti in rosa. I più in vista, nelle fila del Toro sono certamente il portiere Gomis, subentrato ad un claudicante Gillet uscito a fine primo tempo, ed il terzino sinistro Barbosa, classe '94 che ha dimostrato di avere capacità e classe da vendere.

E' per la Lazio però la prima occasione del primo tempo: calcio di punizione dalla 25 metri per Antonio Candreva che, sfortuntatissimo, dopo il palo colto nella giornata di ieri nell'amichevole contro il Siena, colpisce una clamorosa traversa dopo un gran tiro scagliato con l'esterno destro. Ottima presenza nella propria aera di rigore anche dell'estremo difensore Gomis, secondo portiere del Toro che dimostra grande tranquillità e carattere, permettendosi anche delle giocate difficilissime.

Prima occasione del secondo tempo anche per il Toro che al minuto 15, dopo un'azione da calcio d'angolo, con il giovanissimo Barbosa, prova a colpire con un tiro da fuori che per pochissimo sibila accanto al palo. E' la maggiore tranquillità di gioco della squadra in maglia granata che permette di gestire il risultato nel migliore dei modi.

Al minuto 25 è ancora il Toro a timbrare il cartellino con il giovanissimo Diop, attaccante che scatta sulla parte sinistra dell'attacco indisturbato, e per la 3^ volta buca difesa e porta laziale: 3-0 e chiusura preoccupante del ritiro di Auronzo di Cadore degli uomini di Petkovic che hanno sicuramente ancora molto da lavorare.

Il match si chiude con una serie di tentativi da parte dei biancocelesti che però si vedono chiudere lo specchio da ripetuti interventi del portiere Gomis: il portiere classe 1993 è pronto per fare il secondo al più esperto Gillet. Al 45°, puntualissimo, arriva il fischio finale decretato dall'arbitro Bindoni: una sconfitta sonora e preoccupante quella della Lazio che lascia male il ritiro.

CHIAVE - E' certamente la migliore gestione del pallone da parte del Torino a permettere la vittoria in questa amichevole agli uomini di Giampiero Ventura che, dimostrano di avere una gran fame e di essere pronti a ritornare nella Serie A con i migliori auspici.

Il tecnico ex Bari, lo conosciamo bene, è un tipo davvero maniacale nella gestione di spogliatoio e movimenti in campo: sin qui, i suoi dettami, sono stati ben assimilati dalla rosa.

CHICCA - A segnale di quanto Kamil Glik sia entrato nel cuore dei tifosi granata, interpretando alla grande la filosofia e lo spirito del Toro, dopo l'uscita di Rolando Bianchi, è proprio l'ex difensore di Bari e Palermo a raccogliere la fascia da capitano. Grande voglia di far bene, guarnita da cattiveria agonistica da vendere, fanno si che sia Kamil Glik il simbolo di questo Toro vincente.

TATTICA - Sebbene parliamo di un'amichevole estiva, è difficile non notare la totale differenza nell'interpretazione del modulo 4-4-2 da parte dei due tecnici. Da un lato, la Lazio, parte da una disposizione prestabilita, senza però stare troppo attenta, su precisa indicazione del tecnico Petkovic, alle posizioni mantenute in campo dai giocatori.

Un calcio dinamico che permette sì di non regalare eccessivi punti di riferimento, ma d'altro canto mette in luce i problemi di una difesa a tratti svagata. Un 4-4-2, o 4-2-4 che dir si voglia, rigido quello del Torino di Giampiero Ventura Ventura che porta ormai con sè la filosofia di un calcio fatto di perfetta gestione di palla, movimenti ben precisi e notevoli affondi sugli esterni.

E' certamente l'idea di calcio di Giampiero Ventura, ben più abituato al calcio del 'bel paese', a prevalere in questo scorcio di calcio d'estate. Riflessioni definitive sulle due squadre, rimandate però all'inizio della prossima stagione.

MOVIOLA - Partita tranquilla e senza alcun problema di sorta, ben gestita dalla terna arbitrale composta dall'arbitro Bindoni, assistito da Del Cin e Mondin. Le due squadre si affrontano sul campo con il giusto agonismo, risparmiando però interventi scondiserati. Ottime le chiamate sui fuorigioco dei due assistenti.

PROMOSSI&BOCCIATI - Promosso in blocco il Toro che sia con la squadra del primo tempo che con quella del secondo tempo (vengono cambiati quasi tutti gli uomini), mette sotto la Lazio. Bocciata d'altro canto la difesa della Lazio: manca un nome, manca un colpo, manca l'organizzazione.

Allarme rosso per Vladimir Petkovic, Igli Tare e Claudio Lotito: oltre a Xandao, classe 1988 dello Sporting Lisbona vicino alla Lazio, serve molta più esperienza. Unica nota positiva del match il solito Candreva, vera luce nella squadra capitolina.

IL TABELLINO

Lazio-Torino 0-3

Marcatori: 17' Sgrigna, 20' Bianchi, 70' Diop

Lazio (4-4-2): Marchetti (56' Carrizo); Garrido (67' Scaloni), Biava (56' Cana), Dias, Konko; Lulic (67' Zauri), Ledesma (56' Gonzalez), Candreva, Mauri (56' Onazi); Rocchi (56' Hernanes), Zarate (67' Kozak). In panchina: Berardi, Alfaro, Rozzi, Floccari, Cavanda, Stendardo. All. Petkovic.

Torino (4-2-4): Gillet; Darmian, Glick, Ferronetti (32' Migliorini), S. Masiello; Vives, Gazzi; Sansone, Sgrigna, Bianchi, Stevanovic. In panchina: Gomis, Basha, Pagano, Barbosa, Verdi, Diop, Meggiorini. All. Ventura.

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