martedì 6 dicembre 2011

LAZIO-NOVARA 3-0


La Lazio dimentica i mali d'Europa League rifilando un perentorio 3-0 al Novara e ritrova la vittoria all’Olimpico dopo un mese. Tommaso Rocchi firma una doppietta e si rivela un titolare a tutti gli effetti, assolvendo perfettamente tutti gli incarichi a lui designati quale capitano e punta centrale. Per i romani è un successo che li mantiene in scia nella lotta allo scudetto, mentre i piemontesi vedono avvicinarsi il baratro retrocessione e devono farsi un esame di coscienza per essere scesi in campo remissivi e senza carattere.

FORMAZIONI - Reja non ha dubbi: solito 4-3-1-2 con Biava che riprende il suo posto in mezzo alla difesa al posto di Diakité. Brocchi viene rimpiazzato da Lulic tra i tre di centrocampo mentre l’altra novità è in attacco, dove Rocchi prende il posto di Cissé accanto a Klose. Tesser risponde proponendo anche lui un 4-3-1-2: Granoche rileva lo squalificato Meggiorini per formare la coppia offensiva piemontese, supportata dal solito Mazzarani.

PARTITA - Il Monday Night dell’Olimpico offre una Lazio volta a imporre il proprio gioca e la propria superiorità tecnica e gli ospiti chiaramente volti alle ripartenze. Il primo squillo lo dà Rocchi che spara su Ujkani dopo un bel coast to coast di Lulic. Ma il goal arriva dopo soli tre minuti: al 16’ Biava svetta su tutti su un corner battuto da Hernanes, palesando tutti i limiti della retroguardia novarese, soprattutto dell’estremo difensore albanese, che sceglie malissimo il tempo dell’uscita. Limiti che si manifestano di nuovo quando Ledesma, dopo pochi minuti, pennella una punizione dalla destra e trova la testa di Rocchi che mette a segno il 2-0.

I padroni in casa, galvanizzati dal doppio vantaggio, occupano tutti gli spazi ed iniziano il loro assolo mentre la reazione del Novara è tutta in un tiro centrale di Porcari ed in una debole conclusione di Granoche che, di testa, appoggia a Marchetti che ringrazia. La Lazio inizia a giocare al piccolo trotto, amministrando il gioco ma non offre mai il fianco agli avversari e accompagna così lo scorrere del tempo fino al 45’.

La ripresa prosegue sulla falsa riga disegnata nella prima frazione e Klose, lanciato magistralmente da Hernanes, si divora il 3-0 dopo aver scartato Ujkani, lamentandosi per un contatto con Centurioni, che però non tocca il tedesco. Tesser allora si gioca la carta Pesce, che entra al posto dell’evanescente Radovanovic, ma tra i piemontesi l’unico a cercare il guizzo è Rigoni. Poi è il turno di Jeda, che rimpiazza Granoche, ma anche Reja cambia le carte in tavola: un Hernanes poco ispirato lascia il posto a Cana. Rocchi è una furia e dirige tutte le folate offensive dei padroni di casa e al 72’ trova il goal del definitivo ko per il Novara con un colpo al volo su un cross dalla destra di Gonzalez, che aveva ricevuto dalla stesso capitano biancoazzurro in precedenza. La standing ovation per la sua uscita a favore di Cissé è più che meritata.

Gli ospiti si limitano a fare la parte del pugile suonato e la partita continua praticamente per inerzia. A cinque minuti dal termine Cissè si lancia in contropiede e, imbeccato sul filo del fuorigioco da Cana, batte Ujkani ma non il palo, che gli strozza in gola l’urlo di un goal che avrebbe infuso molta fiducia nell’attaccante francese, a secco ormai da tre mesi. La traversa finale di Giorgi, unico sussulto vero e proprio degli ospiti, mette i titoli di coda alla partita. La Lazio ha ragione di un Novara rinunciatario e consapevole di aver offerto davvero poco dal punto di vista del gioco e delle idee.

LA CHIAVE - Gli uomini di Reja attaccano sin dall’inizio ed impongono il loro dominio a centrocampo, dove Ledesma detta i tempi e viene ben coadiuvato da Lulic e Gonzalez, abili a proporsi anche in attacco. Il Novara, incredibilmente lezioso ed erroneo nel possesso palla, tiene botta per 15 minuti. Ma una volta incassato il primo goal, sparisce dal campo e lascia il match in mano ai padroni di casa, che aprono il campo a piacimento e si dimostrano molto concreti in attacco.

CHICCA - Nella sfida tra due delle squadre in cui militò l’immortale Silvio Piola, Tomasso Rocchi fa 102 in maglia biancoceleste. Il capitano laziale, oggi in campo al posto del francese Cissé, ritorna ad essere l’attaccante letale che infiammava l’Olimpico. Ritrovare la fascia di capitano e la titolarità ha giovato a Rocchi, che ha lasciato a Klose il compito di fare l’elastico e si è proposto come terminale offensivo senza deludere le aspettative.

TATTICA - I biancocelesti sbloccano il risultato su due calci piazzati e da lì la partita scivola scorrevole, ma il loro gioco si basa sulle trame orchestrate da Ledesma, che cerca Hernanes tra le linee. Il brasiliano non è in giornata e dunque sono Gonzalez e Lulic a farsi vedere in attacco, fornendo spesso alternative sulle fasce. Klose svaria sul fronte d’attacco ed è utile per liberare un Rocchi scatenato nell’attaccare la profondità. Il Novara non trova la quadratura, sbagliando molti passaggi ed accusando la botta del rapido 1-2 laziale, per non riprendersi più.

MOVIOLA - Gava si dimostra severo sventolando meritati cartellini gialli, vede bene non rilevando alcun contatto tra Centurioni e Klose e gestisce con tranquillità un match piuttosto tranquillo.

PROMOSSI&BOCCIATI - Rocchi si sposa perfettamente con Klose e trova una doppietta che lo rilancia nelle gerarchie di Reja. Ledesma governa la barca biancoceleste con autorità e lucidità, dando tempi giusti alla squadra e pennellando la punizione che porta al 2-0. Ujkani inizia bene chiudendo su Rocchi ma ha tutte le responsabilità del goal che apre le danze e fa naufragare con sé tutta la squadra. Granoche fa rimpiangere Meggiorini rivelandosi impalpabile in attacco, senza proporre acuti né tantomeno idee interessanti.

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