venerdì 2 dicembre 2011

VASLUI-LAZIO 0-0


La Lazio rimane a secco di goal per la terza partita di fila. Lo 0-0 nel gelo dello stadio Ceahlaul lascia biancocelesti e Vaslui a pari merito nel girone D, ma i rumeni sono in vantaggio negli scontri diretti e per loro basterà una vittoria a Zurigo nell’ultimo turno per passare il turno. La Lazio ci prova con azioni sporadiche e rischia anche ripetutamente il colpo del ko, ma le occasioni capitate sui piedi di Klose in avvio e Sculli nel finale sono nitidissime.

FORMAZIONI - Hizo deve fare a meno del talentuoso Wesley, che già all’andata fece ammattire la retroguardia biancoceleste. Il modulo è il 4-2-3-1 con Temwanjera centravanti ed Adailton a supporto. Sulle fasce le insidie potrebbero portarle Buhaescu e Sanmartean. Nella Lazio tutto come previsto. Cana vince il ballottaggio con Ledesma; in avanti confermata la coppia Cissé-Klose con il francese a caccia del goal perduto.

CRONACA - La Lazio cerca di imporre sin dalle prime battute la propria supremazia tecnica sull’avversario, ma i pericoli arrivano solo su calcio piazzato, con le traiettorie di Hernanes che creano alcuni grattacapi alla retroguardia rumena. La prima vera palla-goal arriva al 10’ grazie a Gonzalez, che taglia in orizzontale l’area e serve un pallone d’oro a Klose, che si lascia ipnotizzare da Cerniauskas in uscita. L’occasione invece di galvanizzare i romani ha l’effetto di incoraggiare il Vaslui a tentare qualche sortita offensiva. Su palla ferma Adailton disegna diverse parabole insidiose. Fino alla mezz’ora il gioco ristagna a metà campo, dove sono tantissimi gli interventi irregolari, puniti sovente con il giallo dal fiscalissimo Mazic. La difesa della Lazio è molto distratta e serve un notevole intervento di Marchetti sul primo palo a salvarla da una deviazione a botta sicura di Temwanjera. In avanti i biancocelesti continuano ad andare a fiammate e, sebbene Klose abbia nuovamente un’occasione per fare male, girando di poco a lato, tocca ancora a Marchetti salvare i suoi da un tentativo in spaccata di Gladstone, che impegna severamente l’estremo difensore laziale prima dell’intervallo.

La ripresa ha ritmi sonnolenti. La Lazio prova a premere sull’acceleratore per trovare il goal spacca partita, ma la discreta mole di gioco fino alla trequarti non si traduce in occasioni da rete. Cissé e Klose devono spesso arretrare per aiutare i compagni a costruire l’azione, che in tal modo perde sbocchi offensivi per la mancanza dei terminali negli ultimi metri. Il Vaslui sornione si difende con personalità e quando può prova a graffiare. Le punizioni di Adailton sono sempre una minaccia per la porta di un attento Marchetti. Proprio Adailton e Marchetti sono protagonisti del primo brivido del secondo tempo. Uno stop sbagliato del brasiliano favorisce l’uscita del portiere, che salva ancora i suoi, che tremano anche al 24’ quando una deviazione aerea di Temwanjera si infila in rete, ma l’attaccante dello Zimbabwe è in fuorigioco e il goal viene annullato. Reja capisce che è arrivato il momento di osare ed inserisce Rocchi per l’inguardabile Cissé. Capita però all’altro subentrato Sculli la palla del vantaggio, dopo una pregevole giocata di Klose sulla destra, ma il calabrese da ottima posizione spedisce in tribuna il cross invitante del tedesco. Il tempo stringe, la Lazio ne è consapevole e prova a gettarsi nell’area romena, ma offre il fianco ai micidiali contropiede di Adailton, che ricama sulla testa di Temwanjera un traversone preciso, che però viene sciupato dal centravanti. La Lazio ha ancora qualche opportunità, ma Rocchi per due volte non centra la porta e Sculli proprio al 90’ a porta vuota fallisce un pallonetto, mandando alto. Finisce 0-0 e con il successo dello Sporting Lisbona sullo Zurigo al Vaslui basterà vincere in terra elvetica per approdare ai sedicesimi e buttare fuori la Lazio.

CHIAVE - La Lazio va a sprazzi. Il gioco è disordinato e le occasioni sono frutto delle giocate dei singoli. Mancano schemi offensivi convincenti per aggirare la muraglia rumena, che salvo qualche indecisione regge senza troppe difficoltà. Decisivi, tuttavia, alcuni imperdonabili errori sotto misura, soprattutto il tiro alto di Sculli alla mezz’ora della ripresa dopo la travolgente azione di Klose.

CHICCA - Prima dell’incontro regalo dell’allenatore del Vaslui Hizo al collega Edy Reja. Il dono consiste in una maglia della squadra gialloverde con il numero 8, che spesso veniva indossato dal mister laziale, durante la sua carriera da calciatore. Il goriziano infatti era una mezz’ala e negli anni ’70 e ’80 per gli atleti impiegati in tale ruolo il numero assegnato era solitamente proprio l’8.

TATTICA - Il Vaslui gioca con un 4-2-3-1, che spesso e volentieri si trasforma in un 4-4-1-1. A galleggiare tra le linee laziali ci pensa Adailton, non a caso l’ispiratore di tutte le trame offensive. Gli esterni, al contrario, rimangono per tutti i 90 minuti piuttosto schiacciati. La Lazio con esterni di ruolo quali Gonzalez e Lulic dovrebbe spingere sulle fasce, ma si intestardisce ad accentrare troppo il gioco, favorendo quell’intasamento degli spazi voluto fortemente da Hizo. Cissé prova a dare delle varianti, muovendosi su tutto il fronte d’attacco, ma non trova mai la giocata vincente.

MOVIOLA - Davvero pochi gli episodi contestabili del match. Masic dirige con puntigliosità, sanzionando prontamente con il giallo le scorrettezze più evidenti. Giusto annullare il goal di Temwanjera al 24’ della ripresa, poiché l’attaccante del Vaslui è ben aldilà della difesa laziale nel momento in cui parte il cross per la sua incornata.

PROMOSSI&BOCCIATI - Adailton è il migliore in campo. Particolarmente acceso il duello con Marchetti, che riesce a non capitolare sia sulle sue conclusioni, sia sulle deviazioni dei giocatori del Vaslui, spesso al tiro grazie ai passaggi illuminanti del brasiliano. Gli altri uomini di Hizo si distinguono per l’accortezza e la puntualità nelle chiusure. Nella Lazio bene Diakité, ormai un gigante nella difesa di Reja. In mezzo manca qualità. Cana si impegna, ma non ha la stoffa per comandare la mediana, né le geometrie di Ledesma e Matuzalem. Lulic e Gonzalez corrono e creano qualche insidia, ma Hernanes non è ispirato e Cissé ormai sembra aver smarrito lo smalto di inizio stagione. Klose, anche se solo a tratti, riesce a mettersi in luce. Pessimo Sculli. La Lazio paga a caro prezzo i suoi errori sotto rete.

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