venerdì 16 aprile 2010

165° DERBY DELLA CAPITALE


E' il 165° della storia ma rischia di essere uno dei più importanti di sempre. Il derby di Roma quest'anno ha un sapore particolare, una valenza profonda, è circondato da un'atmosfera quasi surreale. L'altalena del campionato ha portato in alto, tra le nuvole, la Roma e ha trascinato quasi al suolo una Lazio mai così in apnea negli ultimi vent'anni. La stracittadina può blindare la leadership dei giallorossi e al tempo stesso rigettare nel baratro i biancocelesti, che hanno trovato un pò d'ossigeno con la vittoria di Bologna; potrebbe però anche tagliare le gambe ai romanisti nella corsa allo scudetto, e sancire una quasi matematica salvezza degli aquilotti. La gioia e lo scotto rischiano dunque di essere doppi in entrambi in casi. Scudetto e retrocessione, sogno e incubo di due realtà mai così lontane.

Abbiamo chiesto a due giornalisti 'faziosi', Gianluca Cherubini di 'Cittàceleste.it' e Matteo De Rose di 'Laroma24.it', di raccontarci come la Capitale sta vivendo l'attesa per il derby di domenica. Tra sgambetti sognati, sfottò già pronti e quell'irrefrenabile voglia di tricolore...

Qual è il clima in città? Che aria si respira?
GC "Il clima è il solito prima di un derby. C'è grande tensione, le due squadre arrivano a questo appuntamento tutte e due con un obiettivo ben preciso. La stracittadina è sempre sentita, ma questa volta ancor di più. Per ovvi motivi…".
MDR "Il clima è il solito, quello di ogni derby, anche se questo non è come gli altri. Il tifoso romanista, però, ci si sta approcciando molto cautamente, non c’è più clamore del solito, nonostante in ballo ci sia lo Scudetto alla fine".

E tra i tifosi? Come ci si avvicina a questa partita?

GC "Con la rivalità di sempre. I soliti sfottò che sono iniziati ormai da un mese. E’ questo il bello del derby, e questo sinceramente non sfugge alla regola, anzi, se possibile è ancora più sentito".
MDR "In maniera molto tranquilla, per una serie di ragioni: prima di tutto perché c’è anche un pò di incredulità, visto che nessuno si sarebbe aspettato tutto questo, poi perché non si è spenta l'eco delle contestazioni alla Sensi e dunque c’è ancora una 'tifoseria contenta ma non troppo' e poi è stato molto bravo Ranieri a tornare British piuttosto che romano e a fare un pò da pompiere in questa settimana".

Speranze, sensazioni? Che partita ti aspetti?
GC "La speranza è che la Lazio faccia una grande partita basata sullo spirito di sacrificio e l’umiltà. C’è grande voglia di riscattare una stagione maledetta e di fare uno sgambetto ai cugini. Mi aspetto una partita molto aggressiva, poca tattica. Le stracittadine si vincono sull’agonismo, sul carattere, col cuore".
MDR "Credo che sia una partita che si giochi in 180’, 90’ stasera a Milano e 90’ domenica sera a Roma. E’ chiaro che sono partite più o meno simili: da una parte due che si giocano molto, dall’altra altre due che possono risollevare la stagione con una vittoria e togliersi una bella soddisfazione contro i rivali di sempre. La Lazio può prendere tre piccioni: salvarsi, farci perdere lo Scudetto, regalarlo ai gemellati dell’Inter… ".

Quale sarà la chiave secondo te? E l’uomo decisivo?
GC "Vincerà chi avrà più voglia di soffrire, di gettare il cuore oltre l’ostacolo. E’ una partita fondamentale per la Lazio, nessuno ha più voglia di sbagliare. Floccari potrebbe essere determinante".
MDR "Sulla carta non c’è partita, ci sono 31 punti di distacco. Ma il derby di Roma ha sempre insegnato che meno partita c’è, più è combattuta e spesso quella che non parte coi favori del pronostico finisce per avere la meglio. Ovviamente non me lo auguro e confido in Vucinic, che è in forma strepitosa. Ma se dovessi fare un nome a sorpresa, direi Juan".

Vincere questo derby perché…

GC "Gli obiettivi sono due e direi abbastanza evidenti: far perdere lo scudetto alla Roma e la salvezza della Lazio".
MDR "Perché dopo sarebbe in discesa e solo se ti suicidi perdi questo campionato!".

Uno striscione per questa partita?
GC "Toglietegli il respiro!”.
MDR "Rispolvererei il classico, ma calzante, 'Ciao ‘nvidiosi'".

Servizio realizzato da Sergio Stanco

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