lunedì 24 novembre 2008

Rocchi-Rossi...rabbia, veleni e polemiche


La Lazio è una nave senza capitano: ommeglio, il capitano c’è, ma va in panchina. Rocchi non è contento e rende di dominio pubblico il proprio pensiero: «Accetto le scelte di Rossi ma non le condivido».

Il tecnico replica rimarcando il suoi incontestabili diritti: «Sono deputato a fare delle scelte, qui si ragiona con la filosofia dell’io e non del noi, e questa cosa non la accetto». Il botta e risposta va in scena negli spogliatoi dell’Olimpico al termine di Lazio-Genoa. Il clima idilliaco all’interno dello spogliatoio laziale sembra essere svanito alle prime difficoltà. I ben informati sussurrano anche di una riunione «carbonara» tra alcuni giocatori - non più di quattro o cinque - che avrebbero di fatto messo in discussione la politica gestionale del gruppo da parte dell’allenatore.

Rossi è il generale della Lazio, ma la scadenza contrattuale fissata al 30 giugno 2009 toglie forza e carisma al più alto in grado. «Fin quando i calciatori guadagneranno più degli allenatori la scelta dei club diventa scontata» aveva dichiarato alla vigilia della partita il tecnico di Rimini fotografando la situazione. «Pandev avrebbe gli stessi diritti di Rocchi - continua Rossi - hanno giocato un tempo a testa. Faccio sempre scelte funzionali al bene della squadra, se torniamo a ragionare individualmente facciamo un passo indietro. Loro devono solo pensare a farsi trovare pronti, le scelte le faccio io. Ho a disposizione giocatori importanti, sta a me trovare il giusto equilibrio: ci sono ancora i lavori in corso».

Il punto conquistato contro il Genoa consente alla squadra di Rossi di restare a un solo punto dalla Champions League, l’allenatore può ritenersi soddisfatto.
«È stata una partita tra due squadre forti che hanno cercato di superarsi vicendevolmente - continua il tecnico - noi fortunati in occasione del pareggio di Dabo, ma in precedenza c’erano stati due salvataggi sulla linea da parte del Genoa. Il calcio è fatto di episodi. Avremmo potuto vincere noi, avrebbero potuto vincere i nostri avversari. Rispetto all’inizio del campionato troviamo maggiori difficoltà, gli avversari ci studiano e spesso si presentano all’Olimpico con dieci giocatori dietro alla linea della palla. Abbiamo provato in tutte la maniere a vincere, sono contento della prova di carattere dei miei giocatori dopo la sconfitta nel derby».

-Simone Pieretti-

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