lunedì 7 maggio 2012

ATALANTA-LAZIO 0-2

Importantissimo successo della Lazio, che nel penultimo turno di campionato espugna il campo dell’Atalanta e – complice il ko del Napoli – torna a sperare nel terzo posto. Di Kozak (al 35’ del primo tempo) e Cana (al 45’ della ripresa) le firme sul successo della formazione di Reja, brava a contenere le sfuriate dei padroni di casa per poi colpire nei momenti topici della sfida. In classifica, a questo punto, Mauri e compagni (che oggi festeggiano anche il ritorno di Klose) si trovano al quarto posto a -2 dall’Udinese e domenica prossima si giocheranno tutto nel match con l’Inter all’Olimpico.

FORMAZIONI – Per l’ultima uscita casalinga della stagione, Colantuono presenta quella che è in pratica la formazione tipo con Schelotto e Bonaventura sugli esterni e Moralez in appoggio a Denis. Sull’altro fronte, ben diversa la situazione vissuta da Reja che tra squalificati (Marchetti, Biava, Dias e Ledesma) ed infortunati (Hernanes, Rocchi, Matuzalem, Brocchi e Radu) ricorre all’ennesimo undici inedito. Scaloni fa coppia con Diakité nel cuore della difesa, Gonzalez affianca Cana in mezzo mentre Candreva-Mauri-Lulic è il terzetto alle spalle di Kozak. In panchina si rivede Klose.

PARTITA – L’Atalanta gioca, la Lazio segna. Si può riassumere in questo modo il primo tempo di un match in cui per 20’ i padroni di casa sono assoluti padroni del campo grazie alla pulizia della manovra orchestrata da Cigarini e rifinita dai vari Schelotto, Bonaventura e Moralez.

Dopo un evidente rigore non assegnato per fallo di Diakité ai danni di Denis, al 24’ la Lazio va vicina al vantaggio con un gran destro di Gonzalez che incoccia la traversa a Frezzolini battuto. Ma l’appuntamento col goal è solo rimandato, visto che al 35’ Kozak approfitta di un rinvio sbagliato da Peluso e col destro – complice una deviazione di Manfredini – sigla l’1-0.

Decisamente brutto il secondo tempo, in cui l’Atalanta spinge sull’acceleratore ma produce solo un paio d’occasioni: sulla prima Moralez si fa ribattere il destro da Diakité, sulla seconda Stendardo trova solo l’esterno della rete.

A suggellare il perfetto pomeriggio dei capitolini ci pensa l’eurogoal di Cana, che al 45’ spedisce la palla all’incrocio dei pali con un bolide dalla distanza.

CHIAVE – Il guizzo di Kozak, che regala all’attaccante ceco il terzo sigillo stagionale e alla Lazio nuove speranze di centrare il terzo posto utile per i preliminari di Champions League.

CHICCA – Reduce da 5 sconfitte consecutive in trasferta, 8 nelle ultime 9 uscite ufficiali lontano dall’Olimpico, la Lazio torna ad assaggiare il piacevole gusto del successo fuori casa proprio nell’occasione più importante della stagione e ad oltre 2 mesi di distanza dall’ultimo blitz risalente al 29 gennaio 2012 col 3-0 rifilato al Chievo al Bentegodi.

TATTICA – L’Atalanta resta fedele ai principi basilari del suo 4-4-2 molto offensivo: a Cigarini il compito di innescare sugli esterni Schelotto a destra e Bonaventura e sinistra con Moralez bravo a ricamare alle spalle di Denis. La Lazio, invece, risponde con un 4-2-3-1 in cui i vari Candreva, Mauri e Lulic cercano di sfruttare gli spazi che i bergamaschi lasciano sulla trequarti o sulle fasce per il mancato rientro degli esterni alti. Nella ripresa, Colantuono osa di più inserendo Gabbiadini al posto di Bonaventura con Moralez largo a sinistra.

MOVIOLA – Al 17’, brutto errore di Rocchi che non vede il netto fallo da rigore di Diakité ai danni di Denis. Qualche minuto dopo, invece, è involontario il tocco di mano di Konko sul sinistro (tra l’altro deviato) di Stendardo. Al 36’, cartellino rosso per lo stesso difensore nerazzurro, reo di un polemico applauso al direttore di gara dopo un fallo su Mauri.

PROMOSSI&BOCCIATI – Solida, tutta di grinta e sostanza la prestazione della Lazio. Per i biancocelesti sugli scudi Diakité – che concede poco e nulla a Denis – assieme a Konko, Gonzalez e Cana che merita mezzo voto in più solo per il gran goal del 2-0. Positivo anche il rientro di Lulic. Tra i padroni di casa da segnalare la prova di Moralez e Cigarini, mentre Bonaventura parte molto bene per poi spegnersi alla distanza mentre Denis è generoso ma non sempre preciso. Male Schelotto, ingabbiato alla perfezione da Konko.

Nessun commento: