martedì 24 novembre 2009

Delio Rossi: "Palermo grande sfida"


PALERMO, 24 novembre - Non c'è atmosfera di festa al Renzo Barbera per la presentazione del nuovo tecnico Delio Rossi, che sostituisce Walter Zenga esonerato dopo il pareggio con il Catania. Maurizio Zamparini stringe la mano del tecnico ma non intende rispondere a nessuna domanda. È scuro in volto, fa un monologo e se ne va. «Rossi non ha bisogno di credenziali. È un giorno triste perchè ho dovuto esonerare Zenga - ha detto - Sono decisioni che adotto per il Palermo, sapendo accaparrarmi le ironie della stampa. L'organico è importante e i risultati non sono all'altezza, tutto qui. Le dichiarazioni su alcuni giovani rosanero non mi sono piaciute, hanno bisogno di tempo». Ma Zenga non ne ha avuto, vorrebbe aggiungere qualcuno, ma non c'è spazio. Zamparini taglia corto. «Spero che questa sia la decisione giusta - ha concluso - e che si sia conclusa la mia carriera di 'mangiallenatori'».

AUTONOMIA - In effetti Delio Rossi non sembra preoccupato. «Ascolterò il presidente anche perchè sarà sempre lui ad avere l'ultima parola - ha detto - ma sono stato chiamato per prendere decisioni e lo farò in autonomia. Il presidente ancora non lo conosco, ci ho parlato un pò mi sembra una persona entusiasta e molto innamorata della sua squadra. Sarò valutato in base ai risultati e sul gioco. Sono venuto qui con la mia professionalità. Penso solo a lavorare. Non sono il tipo che non va a fare il suo mestiere solo perchè il presidente ha la fama di 'mangiallenatorì».

L'ORGANICO DEL PALERMO - Dove può puntare il Palermo? «L'organico devo vederlo lavorare per valutarlo. È una squadra che può recitare un ruolo importante, poi vedremo quanto importante. Il campo sarà sempre l'ultimo giudice. Le cose prima vanno fatte e poi dette. Non vendo promesse, non sono un rappresentante».

CONTATTI - Rossi ha smentito contatti con la società in estate. «La prima chiamata è stata domenica sera - ha spiegato - quando il presidente mi ha chiesto se ero disposto ad allenare il Palermo. E sono qui per restarci. Non penso di essere un traghettatore, ho fatto sempre dei cicli importanti rimanendo diversi anni sulla stessa panchina». Sarà anche per questo che Rossi ricorda il suo predecessore. «In questo momento il mio pensiero va a Walter Zenga - ha ribadito - perchè so quanto sia lacerante un esonero».

LA SCELTA - Di qualificazione in Champions e di obiettivi specifici, Rossi non ne vuole sentire parlare. «Sulle possibilità del Palermo - ha sottolineato - per dare le valutazioni li devo vedere allenare questi ragazzi. Il presidente non mi ha chiesto niente di particolare, mi ha detto solo di dare un'anima a questa squadra ed è quello che cercherò di fare. Sosterrò i miei giocatori, soprattutto i giovani e spero che il pubblico faccia lo stesso». Rossi ha confermato di aver 'scelto' Palermo. «Ho avuto una decina di offerte e le ho declinate - ha detto - perchè non sentivo la stessa passione che ho percepito qui. Mi deve scattare dentro qualcosa per accettare una proposta. Spero di essere all'altezza del aspettative della città e del presidente. Di sicuro non ho la bacchetta magica, ma credo in tre cose: lavoro, lavoro, lavoro».

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