venerdì 6 novembre 2009

Villareal-Lazio 4-1


Non si completa l’en plein di vittorie per le squadre italiane nella quarta giornata di Europa League. 15’ di follia ed il signor Kirchner fanno vivere alla Lazio una serata da incubo. L’ingresso, forse tardivo, di Zarate in campo non basta e così il Villarreal vince la sfida del Madrigal con il punteggio di 4-1. Il discorso qualificazione viene riaperto, con la Lazio che presumibilmente si giocherà tutto a Salisburgo.

In campo – Il Villarreal, senza Ibagaza, Senna e Santi, rinuncia a Rossi e si schiera con una formazione comunque molto aggressiva: contemporaneamente i campo due punte, Llorente e Nilmar, e due trequartisti, Cani e Pires. La Lazio invece comincia il match con un inedito 4-2-3-1, con Eliseu, Mauri e Foggia alle spalle di Rocchi. A centrocampo il giovane Perpetuini con Baronio.

Si gioca – Dopo nemmeno un giro di lancette Rocchi si presenta a tu per tu con . il capitano biancoceleste non è freddo e spara sull’estremo difensore spagnolo. Il pericolo scuote il “sottomarino giallo” che sul capovolgimento di fronte trova il vantaggio, anche grazie alla complicità di Bizzarri. Il portiere di coppa viene ingannato da Nilmar che, su una punizione velenosa calciata da circa trenta metri da Pires, lasciato libero da Lichsteiner si avventa sul pallone, non lo tocca ma provoca così facendo la rete del vantaggio spagnolo. Dopo pochi istanti Baronio, pressato da Llorente a metà campo, nel tentativo di divincolarsi allarga un po’ il braccio. L’attaccante iberico mette in scena un atto melodrammatico crollando a terra senza essere toccato, il direttore di gara ci casca ed espelle il regista laziale. I primi quindici minuti del match si concludono con altri due gol del Villarreal, con Cani, con un tiro dal limite sul quale Bizzarri è ancora incerto, e con un rigore trasformato ancora da Pires dopo un fallo di Diakite su Nilmar. Un avvio tremendo per la Lazio che rischia di andare in barca. Ballardini nonostante l’inferiorità numerica non cambia, riorganizzando la sua squadra con un 4-4-1 nel quale a centrocampo Mauri e Perpetuini sono gli interni ed Eliseu e Foggia gli esterni. L’occasione per riaprire la partita la Lazio ce l’ha alla mezz’ora. Rocchi pescato bene da Mauri si presenta ancora davanti a Diego Lopez. Il capitano biancoceleste gioca d’astuzia ed anziché tirare subito prova a frapporsi tra la palla e Gonzalo. Il capitano spagnolo stende Rocchi ed il fischietto teutonico stavolta non può esimersi dal fischiare il rigore alla Lazio ed espellere il difensore iberico. Dal dischetto si presenta Foggia che spreca incredibilmente sparando sulla traversa. Il tecnico del Villarreal Valverde passato il pericolo ordina ai suoi di serrare i ranghi e così la prima frazione si chiude su un largo e rassicurante 3-0 per i suoi.

Ballardini ridisegna la Lazio al ritorno dagli spogliatoi. Il tecnico manda in campo Zarate e Kolarov al posto di Perpetuini e Siviglia, con i biancocelesti che passano ad un 4-3-2 ultra offensivo. Valverde risponde mandando in campo un difensore, marcano, al posto di una punta, Llorente, uscito in barella. Nonostante un “dieci” a trazione anteriore, la Lazio non trova spazi né occasioni. A questo punto Zarate decide di prendere per mano la sua squadra. L’argentino mette in crisi la difesa del Villarreal con la sua velocità fino a quando, al 73’ ben servito da Eliseu, mette a segno con un bel diagonale di destro la rete dell’1-3. Due minuti dopo è ancora Zarate a sparare in porta da pochi passi, ma stavolta Oliva, subentrato a Diego Lopez, riesce a respingere. Poco dopo ci prova Kolarov su punizione ma ancora Oliva non si fa sorprendere. All’82’ Mauri atterra però Cani area: Kirchner fischia il penalty ed il neo entrato Rossi firma il 4-1 spiazzando Bizzarri.

La chicca – Tre goal al passivo, errori a ripetizione, rosso a Baronio, arbitro contro: quindici minuti così, i primi della gara di ieri al Madrigal, i giocatori della Lazio non li hanno vissuti nemmeno nei loro peggiori incubi. Si può dire che la Lazio ha passato davvero un brutto quarto d’ora…

La chiave – L’errore di Rocchi dopo 40’sullo 0-0 e quello di Foggia dal dischetto sono momenti importanti del match, ma il rosso a Baronio, inesistente, lo ha segnato indiscutibilmente.

Top&Flop – Il migliore in campo è Pires, che non viveva una serata così da diverso tempo. Il francese inventa, rifinisce e realizza, sembra essere quello dei tempi d’oro di Londra. Bizzarri, come successo anche nei turni precedenti, fallisce ancora una volta una buona opportunità di mettersi in mostra nella vetrina di coppa.

Marco De Martino

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