lunedì 14 marzo 2011

DERBY AL LASER


ROMA (e.pi.) - Laser su Muslera, cosa de­ciderà il Giudice Sportivo? In base all’arti­colo 12, comma 3 del Codice di Giustizia Sportiva, le società « rispondono per la in­troduzione o utilizzazione negli impianti sportivi di materiale pirotecnico di qual­siasi genere, di strumenti ed oggetti co­munque idonei a offendere» . Per l’eventua­le violazione, si applica « la sanzione del­l’ammenda nelle seguenti misure: ammen­da da € 10.000,00 ad € 50.000,00 per le so­cietà di serie A (...)» (articolo 12, comma 6). E fino ad oggi, Gianpaolo Tosel si è sempre attenuto a questo trariffario. Lo sa la Roma che, dopo la partita contro il Genoa, fu san­zionata con 10mila euro per il laser che col­pì un guardalinee. Quest’anno, multe varie sono state comminate anche al Napoli (in coppa Italia), Juventus ( ben 35mila, ma c’erano anche bengala e petardi e l’inva­sione di campo durante il minuto di silen­zio, storia di Juve-Milan di due sabati fa), Bari (laser sull’arbitro e portiere avversa­rio, la partita era quella contro l’Inter).

Bastano 25 euro per un laser fuorilegge
Sul web o sulle bancarelle, spesso prodotti in Cina: superano la potenza consentita

ROMA - La macchia verde sul­l’occhio di Diego al momento di battere ( e sbagliare) un rigore che avrebbe rimesso la Juve in gara a Bari: era il 12 dicembre 2009, un paio di mesi prima era già successo a Dida al San Paolo, ma quella dello juventino bersa­gliato dai tifosi pugliesi resta l’im­magine simbolo di una cattiva abitudine ormai diffusa in tutti gli stadi italiani. Cioè quella di usare un raggio laser per disturbare un giocatore avversario con un “pun­tatore”.

A COSA SERVE - La tecnologia laser permette di emettere un fascio di luce monocromatico (ecco perché vediamo spuntare sul “bersaglio” un pallino rosso o verde) attraver­so un processo di “emissione sti­molata”. Al di là dei paroloni, il la­ser è in tutte le nostre case: letto­ri cd, dvd e masterizzatori sfrutta­no questa tecnologia. Ma tutti han­no una bella etichetta che segnala il pericolo di esposizione ai raggi. Tra i prodotti di uso comune ci so­no anche i puntatori laser: sui grandi schermi funzionano come le bacchette di una volta rispetto alla lavagna, servono per indica­re. Hanno bassa potenza e sono ri­tenuti innocui per la salute, anche se puntati contro una persona. Sempre che si tratti, però, di pro­dotti conformi alle normative.


FUORI NORMA - Il problema è che la maggior parte dei puntatori laser in circolazione, e che spesso fini­scono nelle mani dei bambini, sono prodotti fuori legge, di importazio­ne, tipicamente di fabbricazione cinese. Sulla confezione non c’è il marchio CE ( quello dell’Unione Europea) o c’è ma è palesemente contraffatto, all’interno non ci so­no adeguate istruzioni. E soprat­tutto non ne viene dichiarata la po­tenza. In Europa possono essere venduti laser di classe 1 e 2, con potenza inferiore a 1 milliwatt. Sulle bancarelle, a volte anche in negozi o più semplicemente su in­ternet, invece, per 25 euro circa si può acquistare un “ green laser” della potenza di 50 milliwatt, cioè 50 volte il limite fissato dalla leg­ge. Sembrano tutti grosse penne o banali portachiavi, dunque oggetti di uso comune: facile eludere eventuali controlli, anche allo sta­dio. All’ingrosso i sequestri di pun­tatori illegali sono frequenti: pro­dotti fuori norma, puntati diretta­mente sugli occhi, a distanza rav­vicinata, possono creare gravi dan­ni alla retina. Tra i bersagli non ci sono solo i calciatori. Negli ultimi due anni l’Enac (l’aviazione civile) ha ricevuto parecchie segnalazio­ni, come quelle dei piloti che in fa­se di atterraggio a Bari sono stati disturbati da raggi verdi in cabina.

«Danno fastidio solo se potenti»

«Dipende soprattutto dalla potenza del laser. Un laser professionale può certamente dare fastidio e nei ca­si più gravi fare anche danni. I laser che vengono commerciati legalmente sono invece del tutto innocui e non han­no neanche l’effetto di disturbare la vi­sione ». E’ il parere della Dott.ssa Ma­rina Rondana, specialista in oftalmolo­gia.

STUDIO INGLESE - Nei casi più gravi il la­ser può danneggiare la retina attraver­so il calore o con meccanismi fotochi­mici; l'entità del danno dipende dalla potenza del raggio puntato, dalla sua lunghezza d'onda, dalla durata del­l'esposizione e anche dalle caratteristi­che individuali, ad esempio la grandez­za della pupilla.

Nella maggior parte dei casi l'effetto è quello che si ha quando per sbaglio ci troviamo a guardare una fonte di luce intensa, come una lampadina: rimania­mo abbagliati, resta l'ombra della luce per qualche minuto ma niente di più. Oppure, può capitare di procurarsi una piccola bruciatura sulla cornea.Questo è un piccolo estratto di uno studio in­glese sugli effetti di questi puntatori la­ser sugli occhi di chi ne venga colpito. Studio pubblicato dal British Medical Journal a seguito di un caso di un ra­gazzino che ebbe gravi problemi dopo essersi auto-puntato uno di questi la­ser comprati su una bancarella.

La UK Health Protection Agency ha sottolineato che i puntatori laser in vendita per vie legali hanno scarsa po­tenza (meno di un milliwatt) e non pos­sono creare danni di gravi; in genere si tende a considerare i puntatori laser poco più di un giocattolo e non si pen­sa a loro come a un “vero” laser. Inve­ce lo sono eccome: la maggior parte pe­rò non ha una potenza tale da fare mol­ti danni anche se accidentalmente ven­gono puntati verso gli occhi.

Rassegna stampa a cura di Lazialità.it tratta da "Il Corriere dello Sport"

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