martedì 19 ottobre 2010

BARI-LAZIO 0-2...i galletti non volano, l'Aquila si!


Il tanto sospirato test di maturità viene superato a pieni voti dai ragazzi di Edy Reja che si sbarazzano con due goal della sempre pericolosa compagine di Giampiero Ventura. I biancorossi pagano l’assenza dell’ honduregno Alvarez, risultando spesso lenti e poco pericolosi, la Lazio sta a guardare per tutto il primo tempo, poi decide di alzare l’asticella della pericolosità e passa con un letale inserimento di Hernanes. Il Bari subisce e viene steso dal rapido raddoppio di Floccari, bravo e fortunato nella deviazione, non riesce più ad organizzare un assalto ordinato alla porta di Muslera e solo un palo di Castillo fa tremare i tifosi biancocelesti. Brividi freddi che però si trasformano in gioia con il fischio finale di Rocchi e in emozione per il primo posto in classifica.

FORMAZIONI – Giampiero Ventura deve rinunciare alla velocità supersonica di Alvarez, rientrato tardi dal centro America, al suo posto c’è l’estroso Rivas. Al centro della difesa preferito Parisi a Rossi, con Salvatore Masiello sull’out di sinistra. Kutuzov – Barreto è il tandem “scardina” Lazio. Edy Reja conferma il redditizio undici vittorioso all’Olimpico, Matuzalem non è al cento per cento e va in tribuna. Atteggiamento iper offensivo da parte dei capitolini, Mauri – Hernanes – Zarate è il terzetto di fantasisti in appoggio a Floccari.

PARTITA – Squadre in campo con atteggiamento di studio, il Bari manovra spesso con i propri difensori in attesa del pertugio giusto per colpire in profondità. Lazio estremamente ordinata, Dias e Biava sono sempre attenti e chiudono i pochi spiragli lasciati dal centrocampo. Possesso palla asfissiante dei galletti, la squadra ospite non si scopre mai e il risultato un solo tiro dalla distanza di Hernanes fuori di poco. Oltre la metà tempo arriva la prima e unica vera occasione, Ledesma calcia una punizione dalla trequarti destra pescando Dias a centro area, stacco imperioso del brasiliano che indirizza però fuori da ottima posizione. Spazi veramente intasatissimi nel resto del campo, entrambi gli undici aspettano la mossa falsa che però non si palesa. Sul finire di tempo Salvatore Masiello prova la percussione e il tiro dalla distanza, Muslera respinge con stile non propriamente perfetto. Ritmo esageratamente blando, si attende una ripresa nettamente migliore.

Primi minuti ingannevoli nella ripresa, si teme lo stesso titic titoc spagnolo del primo tempo ma non è così. Floccari scalda, per modo di dire, le mani a Gillet, poi qualche minuto dopo è Mauri a cercare e trovare un lancio teso in diagonale che trova Hernanes alle spalle di tutta la difesa barese, rasoterra tra le gambe del portiere e la Lazio va in vantaggio. Bari colpito alla schiena, Zarate sfiora il raddoppio con un destro di contro balzo sull’esterno della rete. Il tallone d’Achille dei pugliesi è proprio il lato sinistro, Salvatore Masiello è un’ala e lo dimostra sempre in fase difensiva. Al 16’ Lichtsteiner infierisce sulla sopraccitata fascia, cross per Mauri che assiste al volo Floccari, deviazione fisicamente inspiegabile del centravanti e palla che si insacca nel “sette” e fa 0-2. I biancorossi faticano a organizzare l’arrembaggio, Castillo è sfortunato quando devia un corner di Parisi sul palo. Prima del finale di partita assedio disordinato dei Ventura boys, Almiron sfiora il goal di testa ma il fortino laziale regge bene fino al triplice fischio dell’arbitro.

CHIAVE – Ancora una volta gli inserimenti dei centrocampisti biancocelesti determinano il risultato finale. Mauri fornisce due assist, Hernanes decisivo nell’aggirare la difesa ospite e insaccare il preziosissimo vantaggio.

CHICCA – Hernanes sigla il suo secondo goal in campionato e cerca in fondo alla porta il pallone appena insaccato. La risposta dei difensori è picche, niente palla, allora il brasiliano cerca palla dai raccattapalle e dopo un’opera di convincimento ottiene la tanto desiderata sfera e la piazza sotto la maglietta: voleva solo festeggiare una gravidanza!

MOVIOLA – Rocchi omaggia il Bari due punizioni dal limite assolutamente dubbie, al 28’ Floccari si lamenta per un tocco di Belmonte che c’è ma è difficile da valutare. Nel finale di gara entrataccia di Ghezzal su Ledesma, Lichtsteiner chiede il rosso ma sarebbe più giusto l’ “arancione”.

TATTICA – 4-4-2 e non potrebbe essere altrimenti per i pugliesi che ne hanno oramai fatto un marchio di fabbrica. Ali tecniche e veloci, inserimenti continui dalla cintola in su della squadra. Kutuzov è il solito finto centravanti – guastafeste pronto a pressare Ledesma, Barreto il cecchino. Gli inserimenti di tre riserve non cambiano il modulo nella ripresa. Ospiti con il 4-2-3-1 camaleontico, Radu terzino e centrale aggiunto, Mauri incursore letale e disturbatore della manovra avversaria quando riparte. Hernanes è il vero regista, Ledesma filtro puro davanti alla difesa. Reja inserisce Diakitè nel finale al posto di Zarate rinforzando una difesa assediata dai galletti.

PROMOSSI&BOCCIATI – Il Bari stecca la partita, l’unico che prova a inventare qualcosa è Almiron (Voto 6) e l’unico a seguirlo è il subentrato Castillo (Voto 6,5). Ghezzal (Voto 5.5) si propone spesso ma pasticcia troppo. Insufficiente Salvatore Masiello (Voto 4.5) che si fa infilare più volte, impalpabili gli attaccanti. Mauri e Hernanes (Voto 7) formano ancora una volta l’ascensore per la vetta, Floccari (Voto 7) si batte e segna un goal importante anche se fortunoso. Zarate (Voto 6) si sacrifica indietreggiando molto. Ledesma (Voto 7) ispira la manovra lanciando con precisione e interdicendo ottimamente per tutti i novanta minuti.

Nessun commento: