lunedì 20 dicembre 2010

LAZIO-UDINESE 3-2


Una partita inverosimile per lo standard del campionato italiano, decisa dal regalo di Babbo Natale Zapata, riporta la Lazio al secondo posto solitario in classifica, in attesa dei match pomeridiani. Lo spettacolo frenetico offerto da Lazio e Udinese ha fatto raffreddare la pasta ai telespettatori e reso indigesto il dolce ai tifosi friulani nel finale di partita. Biancocelesti che esultano per i tre punti prenatalizi, bianconeri sconfitti ma con tanti ottimi spunti da cui ripartire per un 2011 migliore.

FORMAZIONI – Tra infortuni e squalifiche Reja perde Floccari, Brocchi e Radu, rimpiazzati da Rocchi, Ledesma e a sorpresa Diakitè. In porta confermato Muslera nonostante le incertezze di Torino. Guidolin ha a disposizione praticamente quasi tutta la rosa, eccetto i lungodegenti Basta, Cuadrado e Ferronetti. Coppia d’attacco formata da Sanchez e Di Natale.

PARTITA – Fischio d’inizio di Gervasoni quasi corrispondente al vantaggio laziale, Rocchi riceve in profondità e appoggia per Hernanes che non ci pensa su nemmeno un nanosecondo e con il sinistro trova l’angolino lontano. Lo svantaggio è una scossa tellurica per i bianconeri, Di Natale in contropiede solitario si divora il pareggio, Isla e Armero lo imitano alla perfezione graziando anch’essi Muslera a pochi metri dalla porta. La partita è intensa, veloce, Zarate riceve da Rocchi la palla del raddoppio ma calcia centralmente, Hernanes prende tavolozza e pennelli e disegna un sinistro di rara bellezza che si stampa in pieno sulla traversa. L’Udinese non sta mai a guardare, Sanchez non può essere fermato se non fallosamente, Armero è generosissimo e si inserisce molto bene in area, sfiorando però i limiti della sciagura in fase conclusiva. Nei minuti finali i friulani tentano il suicidio regalando un contropiede cinque contro uno a Rocchi, assist perfetto del veneziano per Lichtsteiner che a tu per tu con Handanovic gli calcia addosso, sulla ribattuta di Hernanes è ancora il portierone sloveno a dire di no. Primo tempo da infarto!

Inizia la ripresa, Udinese subito arrembante con il solito stantuffo Isla che non trova Asamoah al centro dell’area. E’ il preludio al goal che arriva al 5’, Di Natale pennella un esterno stupendo che Sanchez non spreca insaccando di testa tra le statuine Lichtsteiner e Diakitè. La partita è in pieno stile Premier League, non c’è un secondo di tregua e la Lazio trova il pareggio dopo nemmeno due minuti; corner di Zarate per la testa di Dias, sponda e girata da centravanti di Biava che fulmina Handanovic per il 2-1. Muslera salva il risultato sull’ennesimo contropiede del bomber Di Natale, poi è il collega Handanovic a dire di no a Zarate. Guidolin prova il tutto per tutto inserendo Denis per Asamoah e proprio il Tanque argentino incorna a rete un cross di Isla su cui Muslera scivola goffamente regalando il pareggio ai bianconeri. Periodaccio per il portiere uruguayano. La partita perde vivacità, Reja decide di togliere Zarate per Kozak guadagnandosi i rimbrotti dello stupito Olimpico. Hernanes continua a bombardare da tutte le posizioni l’attento Handanovic, bravissimo a respingere una seppur centrale perla di Mauri. Quando tutto sembra incanalarsi su un giusto pareggio, arriva il colpo del ko che riporta i capitolini al secondo posto solitario; corner di Ledesma, Zapata anticipa Kozak ma dalla parte sbagliata, Handanovic è battuto per la gioia dei tifosi romani.

CHIAVE – Gli ingressi degli arieti portano in dote il goal del 2-2 e quello del definitivo 3-2. Dubbi e incertezze al momento dei cambi dei due allenatori, poco da dire invece a bocce ferme sulla bontà delle scelte dei tecnici…

CHICCA – Sul finire di primo tempo Di Natale ferma un’azione offensiva dei suoi alzando le braccia al cielo per permettere ai sanitari di soccorrere Dias infortunato. Armero mette fuori, rimessa per la Lazio che rilancia a vuoto appositamente verso Handanovic. Grande dimostrazione di fair play e “contro” fair play…

MOVIOLA – Poco da segnalare, gialli giusti e partita sostanzialmente corretta.

TATTICA – Difficile da interpretare in numeri lo schieramento biancoceleste, vicino al 4-2-3-1 ma con Rocchi centravanti atipico e una linea di trequartisti che non dà riferimenti. Diakitè terzino sinistro implica la difesa a tre in fase offensiva, con Lichtsteiner ala aggiunta anche per spegnere le velleità di spinta di Armero. L’ingresso di Kozak per Zarate toglie il gioco palla a terra e dà “fiato” ai lanci lunghi. Guidolin conferma il 3-5-2 rapido, Sanchez e Di Natale attaccanti di movimento a tutto campo con Armero e Isla sempre pronti a spingere sulle fasce. L’ingresso di Denis per Asamoah cambia il modo di giocare dei friulani che si appoggiano sempre sulle sponde del Tanque.

PROMOSSI&BOCCIATI – Clamorosa l’ennesima indecisione di Muslera, la parola sfortuna comincia a sembrare una scusa inaccettabile per un portiere del suo livello. Applausi per le scelte di Guidolin, la coppia Sanchez – Di Natale è infermabile e l’ingresso di Denis corrisponde al pareggio immediato dei suoi. Reja stecca ancora il vice Radu e toglie Zarate dal forcing finale, Kozak lo salva risultando decisivo sull’autogoal di Zapata.

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