
L'arbitraggio di Luca Banti in Napoli-Lazio ha sollevato un mare di polemiche. Nel mirino in modo particolare il goal non concesso a Brocchi, peraltro non facile da vedere, anche se lì ha sbagliato soprattutto l'assistente Maggiani. Banti è lo stesso di Chievo-Milan e del goal di mano di Robinho e di Milan-Palermo.
Nell'ambiente calcistico monta sempre più una convinzione: bisogna introdurre la tecnologia in campo. Tra i più ostili c'è però il n.1 Uefa Platini: "La mia posizione, a differenza di quella di Blatter che varia spesso, non cambierà mai. L’uomo-arbitro deve essere colui che prende le decisioni, non un individuo davanti ad un monitor. Altrimenti avremo un calcio da Playstation", disse nel novembre del 2010.
Gli ex-arbitri sono invece tutti favorevoli. Secondo Graziano Cesari "questo è il momento di introdurre la tecnologia, da uno studio che ho fatto l'incidenza di episodi come il gol-non gol è del 57%. Eppure da quando arbitravo io, e ricordo l’episodio di Bierhoff, nulla è stato fatto, se non un fiume di parole. Allora, abbiamo tutto perché episodi come quello di Brocchi, che è solo l'ultimo, non accadano più: cominciamo col mettere gli arbitri di porta anche in campionato, in attesa che un vero impegno, una vera sperimentazione sul gol fantasma venga portata a termine".
Anche Paparesta protesta: "Ce l'hanno il basket, il tennis, il rugby, non il calcio, perché? Perché altrimenti non ci sarebbe potere per i vertici del football, a cominciare da quello internazionale - spiega - Il che si tramuta anche in stress per gli arbitri. Pensate a come sarebbe più sereno un direttore di gara, sapendo che può avere la tecnologia alle sue spalle ad aiutarlo. Perché è un aiuto, la figura dell'arbitro non si sminuisce. Lo dico dal 2004, ancora arbitravo. Invece ci si ricorda della tecnologia solo quando succede qualcosa. Prendete quest'ultima giornata: il gol non dato a Brocchi incide sul risultato, i dubbi sull'episodio simile a San Siro alimentano i rimpianti: e se fosse stato gol e l'Inter avesse pareggiato?
"Io allargherei la tecnologia anche alle condotte violente - continua Paparesta - Che senso ha lasciar giocare uno che ha dato un pugno ad un avversario che magari diventa decisivo segnando e poi viene squalificato due giorni dopo dal giudice sportivo? Servono fatti concreti, Nicchi ha detto di essere favorevole, ma cosa ha fatto fino ad oggi?".
Sulla stessa falsariga Daniele Tombolini: "Bisogna aspettare un episodio grave, tipo un gol fantasma che decida una finale Mondiale, per cambiare qualcosa? Sul tema della tecnologia siamo in perenne ritardo, pensate, arbitravo ancora io e a Udine stavano facendo la sperimentazione - commenta Tombolini con un certo sarcasmo - Essere a favore della tecnologia è fin troppo banale. E nell'attesa basta poco per risolvere il gol fantasma, una proposta che ho già fatto: aumentare la pendenza del retroporta, in maniera che il pallone, dopo la linea, sia agevolato a scivolare dentro. Non costa nulla, perché non provare?".
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