martedì 5 aprile 2011

GOL FANTASMA di Brocchi: si o no alla tecnologia?


L'arbitraggio di Luca Banti in Napoli-Lazio ha sollevato un mare di polemiche. Nel mirino in modo particolare il goal non concesso a Brocchi, peraltro non facile da vedere, anche se lì ha sbagliato soprattutto l'assistente Maggiani. Banti è lo stesso di Chievo-Milan e del goal di mano di Robinho e di Milan-Palermo.

Nell'ambiente calcistico monta sempre più una convinzione: bisogna introdurre la tecnologia in campo. Tra i più ostili c'è però il n.1 Uefa Platini: "La mia posizione, a differenza di quella di Blatter che varia spesso, non cam­bierà mai. L’uomo-arbitro deve es­sere colui che prende le decisioni, non un individuo davanti ad un monitor. Altrimenti avremo un cal­cio da Playstation", disse nel no­vembre del 2010.

Gli ex-arbitri sono invece tutti favorevoli. Secondo Graziano Cesari "questo è il mo­mento di introdurre la tecnologia, da uno studio che ho fatto l'inci­denza di episodi come il gol-non gol è del 57%. Eppure da quando arbitravo io, e ricordo l’episodio di Bierhoff, nulla è stato fatto, se non un fiume di parole. Allora, abbia­mo tutto perché episodi come quello di Brocchi, che è solo l'ulti­mo, non accadano più: comincia­mo col mettere gli arbitri di porta anche in campionato, in attesa che un vero impegno, una vera sperimentazione sul gol fantasma venga portata a termine".

Anche Paparesta protesta: "Ce l'hanno il basket, il tennis, il rugby, non il calcio, perché? Perché altrimenti non ci sarebbe potere per i vertici del football, a cominciare da quel­lo internazionale - spiega - Il che si tramu­ta anche in stress per gli arbitri. Pensate a come sarebbe più sere­no un direttore di gara, sapendo che può avere la tecnologia alle sue spalle ad aiutarlo. Perché è un aiuto, la figura dell'arbitro non si sminuisce. Lo dico dal 2004, anco­ra arbitravo. Invece ci si ricorda della tecnologia solo quando suc­cede qualcosa. Prendete quest'ul­tima giornata: il gol non dato a Brocchi incide sul risultato, i dub­bi sull'episodio simile a San Siro alimentano i rimpianti: e se fosse stato gol e l'Inter avesse pareggia­to?

"Io allargherei la tecnologia an­che alle condotte violente - continua Paparesta - Che senso ha lasciar giocare uno che ha dato un pugno ad un avversario che magari diventa decisivo se­gnando e poi viene squalificato due giorni dopo dal giudice sporti­vo? Servono fatti concreti, Nicchi ha detto di essere favorevole, ma cosa ha fatto fino ad oggi?".

Sulla stessa falsariga Daniele Tombolini: "Bi­sogna aspettare un episodio gra­ve, tipo un gol fantasma che deci­da una finale Mondiale, per cam­biare qualcosa? Sul tema della tecnologia siamo in perenne ritar­do, pensate, arbitravo ancora io e a Udine stavano facendo la speri­mentazione - commenta Tombolini con un certo sarcasmo - Essere a favore del­la tecnologia è fin troppo banale. E nell'attesa basta poco per risolve­re il gol fantasma, una proposta che ho già fatto: aumentare la pendenza del retroporta, in manie­ra che il pallone, dopo la linea, sia agevolato a scivolare dentro. Non costa nulla, perché non provare?".

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