sabato 11 aprile 2009

Titti insieme je ne famo 3?? NO 4!....


Tre sconfitte consecutive e una settimana di ritiro sono serviti ad una Lazio in crisi nera per rinfrescare le idee e costruire una vittoria importantissima soprattutto per il morale. Fulminante l’avvio di partita con le magie di Pandev e Zarate, sofferenza continua per tutto il prosieguo di tempo che si conclude sul 2-1. Nel tunnel espulsi Tare e Spalletti, la Roma senza il suo mister perde la bussola e subisce il terzo goal ad opera di Lichtsteiner e l’espulsione poco dopo di Panucci. Dopo una lite che costa il rosso a Mexes e Matuzalem c’è spazio per l’illusorio 3-2 di De Rossi, ci pensa poi Kolarov a ristabilire le distanze con una discesa da maratoneta conclusa con un goal da fantascienza. La Lazio risorge e la Roma vede allontanarsi pesantemente l’agognata zona Champions.

In campo – Formazione tipo per il traballante Delio Rossi, infermeria vuota e nessuna squalifica dal giudice sportivo. 4-4-2 offensivo, Rozehnal strappa la maglia da titolare a Cribari e in attacco spazio a Zarate e Pandev con Rocchi relegato in panchina. Decisamente meno fortunato Luciano Spalletti che deve fare a meno di parecchi giocatori come Juan, Cicinho, Vucinic e Montella. Spazio ad un mascherato 4-2-3-1 con Totti unica punta supportato da Baptista, Perrotta e Brighi. In difesa c’è Panucci centrale con Mexes.

Si gioca – Parte fortissimo la Lazio, al 2’ corner corto di Foggia per Brocchi, cross e coordinazione perfetta di Pandev che incrocia splendidamente col sinistro sul secondo palo per l’ 1-0. Neanche il tempo di esultare che Zarate raccoglie una rimessa laterale sulla trequarti, numero su Motta e destro straordinario sotto l’incrocio dei pali più lontano. Incredibile, è 2-0. La Roma riceve però lo scossone giusto, Muslera viene impegnato più volte e si supera su Panucci prima di essere trafitto da un tocco ravvicinato di Mexes. Il goal sblocca una Roma che ritrova grinta e gioco, la Lazio arranca e non trova sbocchi in una manovra scontata e fatta di lanci lunghi per i piccoli attaccanti. Baptista mette constantemente in difficoltà Lichtsteiner & co. sfiorando il goal con un paio di conclusioni e al 37’ incoccia il palo incornando un magistrale piazzato di Pizarro. La Roma domina e quattro minuti più tardi fa urlare i tifosi al pareggio, ma sul destro sicuro di De Rossi c’è Matuzalem sulla linea di porta. L’unica sortita biancoceleste prima della chiusura di tempo è una punizione velenosa di Ledesma che passa vicino al palo.

Tensioni nel tunnel nell’intervallo, vengono espulsi Tare e Spalletti. Lazio che pare trasformata sin dai primi minuti, la prova arriva al minuto 11 quando Foggia ruba palla e innesca il contropiede di Zarate, palla per Matuzalem che centra per Pandev, il macedone da solo in area calcia addosso a Doni! Due minuti più tardi scambio dal corner tra Zarate e Foggia, il folletto napoletano inventa una serie interminabile di finte, cross morbido e stacco perentorio di Lichtsteiner che incorna a rete per il terzo goal laziale. La Roma accusa il colpo e pochi minuti più tardi perde Panucci che abbatte Pandev e rimedia il secondo giallo. Partita nervosa, Mexes spintona Matuzalem e innesca una baraonda lunghissima che termina con l’espulsione dei due protagonisti. Quando tutto sembra definito, ecco l’ennesima distrazione difensiva su calcio piazzato della difesa biancoceleste; Pizarro crossa a centro area e De Rossi stacca su un Kolarov imbalsamato e insacca per il goal che riapre la partita. Ma al minuto 85 lo stesso giocatore serbo si inventa una discesa micidiale e con il destro chiude il match con il definitivo 4-2.

La chiave – Le giocate individuali di Zarate, Pandev e Foggia feriscono in maniera letale la difesa romanista. Quando la Roma riesce ad ingabbiare i tre per la Lazio sono dolori, fortuna per i biancocelesti che nella ripresa i folletti ritrovino l’incisività dei primi minuti. Da rivedere a rallentatore i primi tre goal laziali, frutto di tre meraviglie degli infernali diavoletti.

La chicca – Copertina obbligata per Alex Kolarov, autore di una rete da fantascienza. Il terzino serbo recupera palla dalla sua area, parte a razzo in accelerazione e conclude il suo coast to coast saltando in slalom Motta e Riise e infilando un inguardabile Doni con un destro angolato. Veramente un goal straordinario dopo 80 metri di cavalcata e uno slalom d’alta scuola; segna che gli dei del calcio si scandalizzino, un goal degno del miglior Maradona…

-Manuel-

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Il poker è servito...auguri di pasqua

Anonimo ha detto...

Perche non:)