lunedì 8 febbraio 2010

LAZIO-CATANIA 0-1


Ancora una volta la Lazio di Ballardini si dà la zappa sui piedi e piomba nel baratro della retrocessione. Un primo tempo ben giocato dalla squadra capitolina fa ben sperare per tre punti fondamentali per la lotta salvezza; Mauri e Zarate ci provano da tutte le posizioni ma Andujar e il palo dicono di no al vantaggio capitolino. Nella ripresa Marcolin, fido sostituto dello squalificato Sinisa Mihajlovic, inserisce Ricchiuti per Carboni e il Catania mette più pressione alla Lazio. Da una ripartenza micidiale degli etnei arriva infatti il goal partita del fin lì desolante Maxi Lopez, bravo a bruciare il fin lì ottimo Andrè Dias. Il calcio è così, la palla è rotonda e per squadra e società laziale è oramai giunta l’ora di rendersene conto.

In campo – Davide Ballardini stupisce tutti e manda in campo tutto il blocco dei nuovi acquisti. Spazio quindi a Biava e Dias in difesa, l’impronunciabile Hitzlsperger affianca Firmani e Baronio in linea mediana. Sulla sponda opposta il vice tecnico etneo Dario Marcolin schiera i suoi con un dinamico 4-2-3-1, con il neo acquisto Maxi Lopez come terminale offensivo supportato dagli inserimenti degli sguscianti Mascara e Llama.


Si gioca – Primi minuti di studio tra le due compagini, la Lazio sembra essere meglio disposta in campo con i nuovi innesti dal mercato invernale. L’uomo più in forma degli ultimi tempi è sicuramente Stefano Mauri e proprio il centrocampista brianzolo sfiora il vantaggio calciando su Andujar dopo una bella azione con Zarate e Floccari; lo stesso portiere catanese è reattivo e attento, Zarate al 18’ prova a sorprenderlo con un calcio piazzato sul primo palo ma non riesce a insaccare in rete. La partita è in mano ai capitolini, il Catania si difende bene soprattutto con gli ottimi Spolli e Silvestre e tenta qualche timida ripartenza soprattutto con lo sgusciante Llama. Al 29’ la combinazione Hitzlsperger – Zarate mette Mauri in condizioni favorevoli in area, dribbling e sinistro strozzato fuori di poco sul primo palo. I biancocelesti continuano a pigiare sull’acceleratore e Mauri, sempre lui, si ritrova la terza palla goal della partita ma sull’assist di Kolarov calcia ancora a lato sul primo palo. Al 40’ è il turno di Mauro Zarate, l’argentino ha finalmente un guizzo degno della sua fama e piazza il destro dai 20 metri, Andujar non ci arriva ma a salvare gli etnei è il palo.

Un solo cambio nell’intervallo, dentro Ricchiuti e fuori Carboni. La verve mostrata nel primo tempo dai laziali sembra essere rimasta negli spogliatoi gli ospiti provano ad approfittarne. Il primo allarme per la squadra di Ballardini arriva al 7’ quando Ricchiuti pesca Llama in area, testa debole sul fondo da ottima posizione. Lenta e impacciata la Lazio, la manovra è imbarazzante come la regia di Baronio. Arriva così al 17’ la doccia ghiacciata, contropiede catanese con il centrocampo laziale piantato completamente, palla a Mascara che serve Maxi Lopez, Dias bruciato e scivolata per lo 0-1. Ballardini comincia la solita girandola di cambi e spostamenti nello scacchiere, ma i risultati sono deprimenti. Nella seconda metà di tempo le uniche azioni pericolose le crea Kolarov, ma i suoi tentativi si spengono tra le pronte braccia di Andujar. Lazio in caduta libera, Catania più vicino alla Serie A.

La chiave – La mancanza di dinamicità del centrocampo biancoceleste costa cara alla pelle laziale. Sulla ripartenza che decide il match né Baronio né Hitzlsperger rincorrono gli avversari che tagliano a fette la difesa per il goal partita di Maxi Lopez.

La chicca – In una partita dai contenuti veramente poveri e scarsi di spettacolarità segnaliamo ironicamente la mossa di un frastornato Ballardini che nel finale di partita mette in mostra un 4-2-4 con quasi tutti i giocatori fuori ruolo, utile a creare solo confusione e nemmeno una palla goal.

Top&Flop – Andrè Dias rovina una prova eccellente facendosi bruciare da Maxi Lopez nell’azione del goal, Mauri è sfortunato sotto porta ma è sempre un riferimento importante in tutte le azioni offensive. Baronio come al solito si spegne dopo mezzora, disputando una ripresa assolutamente disastrosa e nociva alla propria squadra. Nel Catania perfetto il pacchetto difensivo, con Spolli e Silvestre che non concedono un millimetro alla coppia Zarate – Floccari. Mascara raggiunge la sufficienza con l’assist decisivo, così come Maxi Lopez che fino al goal era stato sempre anticipato da Dias.

Massimo Culello

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