venerdì 8 luglio 2011

Lazio in ritiro, l'ottimismo di Reja: «Con Cissé il salto di qualità»


AURONZO DI CADORE - Dopo il sole, il mare e la barca a vela, il lavoro sul campo nel ritiro cadorino, anticipato rispetto agli altri anni, per affrontare già rodati gli impegni europei di agosto. Edy Reja, il veterano degli allenatori, sprigiona l’entusiasmo di un ragazzino quando dà il via alla nuova stagione biancoceleste. La società ha lavorato in fretta e bene sul mercato, centrando quasi tutti gli obiettivi che l’allenatore friulano aveva individuato in sede di programmazione. Ed ora l’ambiente laziale è carico di aspettative e di ottimismo. «Qualcuno è arrivato e sono stati nomi importanti, complimenti al presidente che, almeno in questa occasione, si è mosso velocemente per chiudere le operazioni di potenziamento che servivano per ripartire alla grande».

Soddisfatto di come si è sviluppata la campagna acquisti?
«Certamente. Abbiamo cercato di lavorare dove c’era maggiormente bisogno e siamo riusciti a migliorare l’organico con innesti di primissimo piano, di valore internazionale, che faranno crescere la competitività della Lazio».

In cosa è lievitato lo spessore della squadra?
«E’ diventata fisicamente più forte, ha aumentato la statura e l’esperienza e, soprattutto, la qualità nei vari reparti. Tutte condizioni necessarie per presentarsi ambiziosi alla nuova stagione nella quale saremo impegnati anche in Europa. Ma, dopo gli sforzi effettuati dalla società, come sempre, sarà il campo a doverci fornire il responso positivo che tutti ci aspettiamo».

Cissè lo considerà già un calciatore della Lazio? «Ormai ci siamo quasi. Ma, siccome sono scaramantico, prima voglio vederlo qui. Lo sto aspettando. Era l’obiettivo principale del nostro mercato, un attaccante di statura internazionale, bravo tecnicamente e forte fisicamente. Per la sua enorma forza, lo definisco “una bestia”. Inoltre, negli ultimi campionati in Grecia, ha segnato tantissimo e dimostrato di aver completamente recuperato a livello fisico. Cissè è una punta che riesce a fare la differenza, attendo solo di vederlo in campo insieme ai nuovi compagni».

Oltre a Cissè, si aspetta qualche altro arrivo? «Probabilmente faremo ancora qualcosa per completarci, vedremo cosa succederà nei prossimi giorni. Ma sono contento di avere il gruppo a disposizione già in questa prima fase della preparazione».

Pensa di avere una formazione più forte?
«Abbiamo lavorato per questo, credo che il tasso tecnico della Lazio sia cresciuto. Sì, avremo una Lazio più forte».

Si ipotizza un possibile ritorno alla difesa a 3.
«Per ora penso di continuare come lo scorso campionato, ne parlerò anche con i calciatori lavorando sul campo. Abbiamo diversi giorni per allenarci, verificare, studiare, capire quale sarà il modulo migliore. Però, lo ripeto, al momento, vorrei ripartire con la difesa a quattro. Ad ogni modo, il ritiro ci servirà anche per valutare ogni situazione tattica insieme al gruppo».

Trenta calciatori in ritiro: non sono troppi per effettuare un buon lavoro e allenamenti specifici? «Sono tanti, ma questa è la realtà del momento e devo prenderne atto. Anche l’arrivo di Cissè è legato a un’eventuale partenza di un attaccante. L’elevato numero dei calciatori presenti ad Auronzo diventa un problema per tutti. Dopo aver fatto tanto in entrata, la società dovrà impegnarsi molto per cedere quei calciatori che sono in esubero. Non sarà un’operazione semplice, ma necessaria per ottenere dagli allenamenti di questi giorni il massimo della resa. L’ideale sarebbe avere due squadre, con due elementi per ruolo. In questa maniera tutti potrebbero allenarsi con il massimo rendimento, facilitando anche il compito dell’allenatore».

dal nostro inviato Gabriele De Bari

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