giovedì 14 luglio 2011

Reja: “Una Lazio da primi posti”


CORSPORT (F. PATANIA) – Nasce la nuova Lazio di Klose e Cana, di Lulic e Konko, non ancora di Cissè, che deve cominciare ad al­lenarsi ad Auronzo di Cadore. Reja ha appe­na aperto il cantiere, lo attende un lavoro lungo e complicato, servirà la disponibilità del gruppo, perché sono tanti, forse troppi, e dal punto di vista tattico non è semplice coinvolgere tutti nel progetto. Il tecnico friulano ha cominciato a lavorare sul 4-3-1-2, ma sta alternando il nuovo modulo al 4-2-3-1 per dare spazio a Sculli e Zarate come attaccanti esterni. Spingerà il nuovo pro­getto nei prossimi giorni, quando potrà im­piegare Cissè, che vede come seconda pun­ta accanto all’ex centravanti del Bayern Monaco. Ne ha parlato ieri ai microfoni del TGR Lazio. «In modo simpa­tico l’ho chiamato Bestia per la rabbia con cui cerca il gol e per come si avventa sul pallone quando deve conclu­dere l’azione. E’ forte fisica­mente, ha una struttura im­ponente. Quando giocava nel Liverpool, si muoveva da seconda punta, spaziava, par­tiva largo. Ultimamente ha giocato da pri­ma punta. Io ritengo possa svariare sul fronte offensivo senza dare riferimenti».

SCELTE – E’ un’operazione che la Lazio ha fortemente voluto. Il ds Tare ha insistito an­che dopo l’acquisto di Klose, si è imposto perché arrivasse Cissè. Reja ha sempre pri­vilegiato gli attaccanti di potenza, resta pre­occupato per il mercato in uscita, è chiaro che non potrà garantire lo spazio di prima alle altre punte in organico. «Già avere Klo­se e Cissè è tanta roba. In più ci sono gioca­tori del livello di Zarate, Floccari e Rocchi. Davanti potrò scegliere, siamo tanti e biso­gnerà trovare la giusta collo­cazione a chi merita più spa­zio ». L’obbligo diventa ven­dere. « C’è abbondanza so­prattutto in attacco e in dife­sa. Qui ho tanti giocatori im­portanti e di qualità. E’ giusto che alcuni vadano a giocare altrove».

BIS – Oggi pomeriggio (ore 17,30), sotto le Tre Cime di Lavaredo, comincerà a toglie­re i veli alla nuova Lazio. Più che un’ami­chevole si tratterà di un allenamento con una selezione dilettantistica del Cadore. Re­ja sta lavorando con un gruppo di 31 gioca­tori. Non utilizzerà Stankevicius, appena ar­rivato, ma non è scontato che riesca a im­piegare tutti gli altri. Nelle partitelle dei giorni scorsi spesso è stato costretto a esclu­dere diversi giocatori in esubero. Questo è il primo ostacolo da superare per una Lazio che nel complesso appare decisamente più forte della stagione passata. L’abbondanza oggi sembra un problema, ma più avanti consentirà a Reja di alternare due squadre tra campionato ed Europa League. «Abbia­mo acquistato esperienza, qualità e personalità. Erano le carenze, se di carenze si può parlare, da colmare ri­spetto alla stagione passata, che è stata straordinaria » .

Tutti si chiedono dove potrà arrivare la Lazio. Reja ha fis­sato il traguardo: «Ripetere il campionato dell’anno scorso significherebbe una soddisfazione enorme perché per la Lazio vorrebbe dire consolidarsi stabilmente ai vertici della classifica, nelle primissime posizioni. E poi vogliamo andare avanti in Europa League, così abbiamo puntato anche su giocatori di livello internazionale».
ROMA – C’è un altro capitolo da affrontare e superare per Reja. Quattro derby persi di fila pesano come un macigno. «E’ l’unica cosa che vorrei cancellare della passata stagione. Quest’anno dobbiamo riuscire per forza a battere la Roma, speriamo di inver­tire la tendenza» ha spiegato il tecnico friu­lano pronto a ricominciare.

ROMA – C’è un altro capitolo da affrontare e superare per Reja. Quattro derby persi di fila pesano come un macigno. «E’ l’unica cosa che vorrei cancellare della passata stagione. Quest’anno dobbiamo riuscire per forza a battere la Roma, speriamo di inver­tire la tendenza» ha spiegato il tecnico friu­lano pronto a ricominciare.

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