sabato 10 settembre 2011

MILAN-LAZIO 2-2


Dopo 110 giorni di attesa torna in campo la Serie A e l’avvio non poteva essere migliore. Milan e Lazio si rendono protagoniste di un 2-2 scoppiettante. I biancocelesti dominano la prima parte di gara, ma il Diavolo, cinico, li raggiunge quando sembrava che potessero controllare il match. Nella ripresa monologo rossonero, con palo di Cassano e altre occasioni ma il risultato non cambia. Milan e Lazio si dividono i primi punti della Serie A 2011/2012.

FORMAZIONI - Sono Aquilani e Cassano, due ex romanisti, le sorprese dell’undici iniziale di Allegri. Il primo prende il posto dell’acciaccato Seedorf, Fantantonio vince il ballottaggio con Pato per affiancare Ibra. Confermato il tridente 'mascherato' con Boateng a supporto delle due punte. Abbiati ed Antonini recuperano e partono dall’inizio. La Lazio risponde con lo spregiudicato 4-2-“fantasia”. Come annunciato: Cissé, Hernanes e Mauri alle spalle di Klose. Bizzarri e Zauri rilevano gli indisponibili Marchetti e Radu.

PARTITA - Dopo i 9 goal rifilati nella doppia sfida col Rabotnicki in Europa League, la Lazio vuole fare la voce grossa anche in campionato. Le sgroppate di Cissé mettono in allarme la difesa rossonera, ma la prima ghiotta occasione capita al Milan e sui piedi di Aquilani che si incanta di fronte a Bizzarri in uscita e non riesce a superarlo. La Lazio è però in partita. Mauri prima mette un insidiosissimo pallone in area, poi sul rilancio del proprio portiere serve in area Miroslav Klose, che brucia Nesta e sigla lo 0-1. I biancocelesti vogliono sfruttare la superiorità atletica e insistono. Il raddoppio arriva come logica conseguenza al 21’, con il colpo di testa vincente di Cissé su cross di Mauri. In precedenza lo stesso ex Panathinaikos non aveva sfruttato un clamoroso svarione di Nesta e Gattuso che gli avevano spalancato la via del goal. San Siro è ammutolito. La Lazio sembra poter controllare in scioltezza, ma guai a scherzare con il Diavolo. Lo fa Zauri, che perde la marcatura su Cassano, lasciandolo fuggire nel corridoio di destra. Puntuale, sul traversone del barese, arriva Ibrahimovic che insacca a porta vuota e riapre i giochi. Gli uomini di Reja cominciano a tremare e Boateng esalta i riflessi di Bizzarri che si salva in corner. Ma invano. Dalla bandierina arriva il pallone giusto per Cassano che di testa irride di nuovo Zauri e fa 2-2. Lazio smarrita? Neanche per idea. Konko semina il panico in area milanista, ma non ne approfitta nessuno. Si chiude in parità un primo tempo spettacolare.

Nella ripresa i ritmi calano vistosamente. La Lazio crolla dal punto di vista fisico ed arretra il baricentro per non correre rischi. Il Milan la spaventa con un velenoso diagonale di Cassano e una torsione acrobatica in area di Boateng. Dopo un’ora di gioco e una fase di stanca, quasi dal nulla, Ibrahimovic inventa per Fantantonio che scarica sul palo. I rossoneri ritrovano smalto e spingono con costanza, ma nel loro momento migliore la Lazio costruisce una palla goal importante con Cissé, che salta Abbiati, ma si arrende a Nesta. La gara cala di intensità e la girandola di sostituzioni spezzetta ulteriormente il gioco. Si arriva così ai minuti finali con la Lazio in sofferenza, ma in grado di stringere i denti fino alla conclusione e il Milan, che malgrado la pressione costante e il tridente puro, con l’ingresso di Pato per Boateng, non trova il guizzo vincente.

CHIAVE - Ad inizio campionato spesso e volentieri l’aspetto fisico prevale sulla tecnica. La Lazio parte a mille e trova un Milan impreparato a fronteggiarne l’impeto. Cissé è una scheggia impazzita, Mauri una spina nel fianco. Colpita nel suo momento migliore, la squadra biancoceleste perde lucidità mentale oltre che brillantezza fisica. I Campioni d’Italia ne approfittano e prendono in mano il gioco schiacciando gli avversasi fino al novantesimo.

CHICCA - L’ultima volta che Milan-Lazio finì 2-2 le circostanze furono molto simili. Era il 16 febbraio 2003 ed anche in quell’occasione i romani conducevano 0-2 per effetto dei goal di Stankovic e Claudio Lopez su rigore. Furono Inzaghi e Rivaldo a riacciuffare il pari prima dell’assedio durato tutto il secondo tempo.

TATTICA - Il 4-3-3 del Milan punge poco nella prima mezz’ora, complice un centrocampo poco assortito e scarsa qualità in fase di impostazione. L’ingresso di Van Bommel per l’infortunato Gattuso regala intensità ed imprevedibilità alla manovra. Ininfluente Pato negli ultimi minuti nel tridente pesante di Allegri. La Lazio parte con un vivace 4-2-3-1, ma dopo le difficoltà palesate sulla fascia sinistra passa a un 4-4-2 più lineare e prudente, con il quale perde lo smalto delle fasi iniziali. Nel finale 4-5-1 puro e catenaccio old style per resistere all’assalto finale.

MOVIOLA - Pochi episodi da rimarcare. Partita abbastanza facile per Rocchi che estrae 4 gialli, tutti corretti. Lamentele infondate per Abbiati che sul primo gol di Klose ravvisa un fallo di mano che non c’è e che giustamente non viene sanzionato.

PROMOSSI&BOCCIATI - Attacchi atomici: Klose-Cissé da un lato, Cassano-Ibrahimovic dall’altro regalano spettacolo e giocate di enorme qualità. Benissimo anche Mauri e Boateng che si infilano negli spazi creando scompiglio nelle difese avversarie. In ombra Hernanes, malino anche Aquilani. Nesta e Zauri, sfortunati protagonisti in tutte le reti subite da entrambe le squadre.

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