domenica 20 gennaio 2013

PALERMO-LAZIO 2-2


Dal paradiso all’inferno. O viceversa. Al Barbera finisce 2-2 tra Palermo e Lazio al termine di una partita spettacolare e che lascia l’amaro in bocca a entrambe le formazioni. Primo tempo ad appannaggio dei biancocelesti che gestiscono il vantaggio fino al 24’ della ripresa. Poi due accelerazioni dei siciliani mandano al tappeto gli uomini di Petkovic che nel giro di 120 secondi si ritrovano clamorosamente in svantaggio.

Allo scadere, poi, la Lazio agguanta il pareggio su rigore; nel secondo tempo annullato a Floccari il goal del possibile 2-0 per un fuorigioco inesistente. Capitolini che infilano il 15esimo risultato consecutivo – eguagliato il record di Delio Rossi – siciliani che respirano in fondo alla classifica.

FORMAZIONI - Poche le alternative per Gasperini costretto a una formazione obbligata e con l’acqua alla gola. Unica defezione l’assenza di Brienza. Sulla trequarti rientra Ilicic alle spalle della coppia Dybala-Miccoli.

Nella Lazio, Pektovic, deve rinunciare a Konko e Klose. In difesa c’è Ciani che vince il ballottaggio con Dias, a centrocampo parte titolare Lulic, preferito a Candreva. In avanti Floccari, unica punta.

PRIMO TEMPO - Pronti via, la Lazio impone la legge del più forte. Al 9’ i biancocelesti sono già in vantaggio. Lancio di Ledesma per la testa di Floccari che insacca all’incrocio dei pali. Ujkani può solo guardare la palla entrare e recriminare per la traiettoria beffarda. La reazione del Palermo solo è in un bolide di Miccoli che al ventesimo da dentro l’area piccola esalta i riflessi di Marchetti.

La manovra dei rosanero si scontra contro l’ottima organizzazione tattica della Lazio, che gioca (quasi) a memoria imponendo ritmo e possesso palla. Di contro, Gasperini, oltre l’inversione di ruolo tra Dybala e Ilicic, non riesce a imprimere velocità alla manovra. Né bastano le fiammate offensive di Miccoli. La Lazio chiude in avanti, Hernanes impegna il portiere rosanero che smanaccia in corner, ma il risultato non cambia.

SECONDO TEMPO - Si comincia con un cambio tattico nei siciliani: Munoz per Aronica. L’ingresso dell’argentino vivacizza la manovra dei siciliani, più attenti in fase d’impostazione, cui manca, però, l’ultimo passaggio. Al 17’ la Lazio raddoppia, ancora Floccari su assist di Mauri. Ma l’arbitro annulla il goal per un fuorigioco inesistente.

Al Palermo, però, bastano due minuti per ritrovarsi dall’inferno al paradiso. Rios e Dybala dal 24’ ribaltano la Lazio nel giro di 120 secondi. Prima il pareggio dell’uruguagio che su cross di Dessena dalla sinistra, sorprende la difesa laziale e insacca. Poi il vantaggio dell’argentino servito sull’asse Miccoli- Ilicic che riporta in quota i rosanero. Ossigeno puro per i siciliani, una doccia fredda per i capitolini. Il tecnico serbo allora mette dentro Candreva per Radu nel tentativo di arginare lo strapotere rosanero. La reazione della Lazio si concretizza al 39’. Munoz atterra Floccari in area: Rocchi indica il dischetto e Hernanes trasforma.

Nel finale Miccoli potrebbe fare esplodere lo stadio, ma manda alle stelle l’ultimo pallone della partita. Finisce 2-2. Tra rimpianti e sorrisi: la Lazio resta a -2 dalla Juve, il Palermo non si schioda dal fondo della classifica.

LA CHIAVE - In due minuti il Palermo si ritrova dall’inferno al paradiso, grazie al pareggio di Rios e al vantaggio di Dybala. Gioia che poi si spegne dopo la rete di Floccari su rigore.

MOVIOLA - Allo scadere del primo tempo appare regolare un leggero contatto in area tra Cavanda e Rios: Rocchi giustamente non fischia. Nella ripresa, da segnalare un goal regolare annullato a Floccari per un fuorigioco inesistente.

Dalle pagelle:

IL MIGLIORE - Dybala: Questo è un giocatore da seguire con grandissima attenzione. Inizia seconda punta poi passa trequartista per ritornare davanti, ma dovunque lo metti è sempre pericolossismo. Il goal premia la sua grandissima prova.

IL PEGGIORE - Aronica: Doveva essere l’acquisto per rinsaldare una difesa in grande difficoltà ed invece è lui ad andare subito in affanno. Gasperini lo toglie all’intervallo e la difesa ne beneficia.

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