domenica 21 aprile 2013

UDINESE-LAZIO 1-0



La caldissima sfida del Friuli fra Udinese e Lazio si è risolta in favore dei padroni di casa grazie ad un colpo di genio di Antonio Di Natale, abilissimo nel mettere alle spalle di Marchetti su un bell'assist di Gabriel Silva. Le velleità europee dei bianconeri ne escono notevolmente rinforzate.

La partita, forse per l'importanza della posta in palio, è stata molto bloccata per lunghi tratti, con i due schieramenti che si sono annullati a vicenda. Nel secondo tempo i padroni di casa hanno legittimato il successo limitando abilmente le velleitarie iniziative biancocelesti. Il calendario adesso sorride alla squadra di Guidolin che potrebbe presentarsi allo scontro diretto dell'ultima giornata in casa dell'Inter con ancora molto da chiedere al campionato.

FORMAZIONI - Orfano di Muriel Guidolin non rinuncia al centrocampo folto, ma rispetto al solito schiera un uomo in più sulla trequarti: Zielinski e Pereyra agiscono alle spalle di Di Natale. Nella Lazio, orfana di Lulic, c'è Klose dal primo minuto, ma Hernanes si siede in panchina. Petkovic sceglie un modulo speculare a quello dell'Udinese: 3-4-2-1 con Mauri e Candreva tra le linee.

PRIMO TEMPO - I primi minuti della partita sono giocati su ritmi buoni, ma non elevatissimi. La Lazio sembra più in partita rispetto ai padroni di casa e riesce a rendersi pericolosa in un paio di occasioni. Klose ci mette pochissimo ad andare vicino al goal: al 2' manca di pochissimo l'appuntamento col pallone in seguito ad un bel cross di Candreva.

Le squadre sono piuttosto lunghe, ma l'Udinese è troppo lenta in fase di transizione e lascia sempre il tempo di riorganizzarsi alla difesa biancoceleste. Fino al 18' il migliore in campo è senza dubbio Candreva, molto vivace sulla destra, ma a Di Natale basta un guizzo per prendersi il palcoscenico e sbloccare la partita. L'Udinese finalizza alla perfezione la prima azione degna di nota: Gabriel Silva e Pereyra si intendono alla perfezione sulla sinistra col brasiliano che arriva sul fondo e mette in mezzo un pallone delizioso.

Di Natale, lasciato troppo libero dalla difesa laziale, colpisce di prima intenzione in semirovesciata e il suo diagonale volante si va ad insaccare imparabilmente. Un vero e proprio gioiello di balistica e coordinazione che l'eterno Totò regala al pubblico del Friuli. La Lazio è frastornata, ma prova a reagire: più volte arriva alla conclusione, ma Brkic non è mai chiamato al miracolo. A questo punto l'Udinese contiene bene le sfuriate degli ospiti e riesce a mantenere il possesso palla più a lungo degli avversari.

Le occasioni da goal continuano a latitare, ma prima Marchetti e poi la difesa ospite riescono a sbrogliare solo all'ultimo secondo due situazioni spinose. Negli ultimi minuti la Lazio riesce a trovare più costantemente il possesso palla. Ledesma si fa apprezzare in cabina di regia e Candreva continua ad essere molto attivo, ma al duplice fischio il lampo di Di Natale rimane l'unica grande emozione di un primo tempo per il resto molto equilibrato.

SECONDO TEMPO - Le squadre si ripresentano sul terreno di gioco senza variazioni. Nel primo quarto d'ora gli equilibri rimangono simili a quelli della prima frazione, ma il gioco è molto spezzettato, circostanza che chiaramente favorisce chi è già in vantaggio. Per questo motivo Petkovic si decide ad operare un doppio cambio: fuori Ledesma e Stankevicius, dentro il duo brasiliano Ederson-Hernanes, con quest'ultimo ad agire in qualità di regista e l'assetto della squadra che rimane invariato. Arriva subito una fiammata, ma porta i colori dei padroni di casa.

Di Natale serve il giovanissimo Zielinski che però spara su Marchetti in uscita. Adesso l'Udinese aspetta la Lazio ed è pronta a pungere in contropiede: ancora Zielinski e Di Natale sugli scudi, ma la conclusione di quest'ultimo termina a lato. Al 28' la Lazio inserisce la seconda punta - Floccari - al posto di uno dei due trequartisti, Mauri.

Rimane l'incapacità ospite di di produrre occasioni da goal degne di nota: i ritmi sono in costante calo e la partita si sta avviando inesorabilmente verso la vittoria dell'Udinese. L'unico motivo di interesse offerto da questo secondo tempo, per il resto avaro di emozioni, è la grande intesa che maturano il vecchietto Di Natale e il giovanissimo Zielinski. Guidolin negli ultimi dieci minuti concede i meritati applausi all'accoppiata bianconera.

LA CHIAVE - In una partita molto bloccata la differenza l'ha fatta quel campione che risponde al nome di Antonio Di Natale. Il capitano dell'Udinese segna con una splendita semirovesciata e risulta ancora una volta decisivo per la sua squadra.

TATTICA - Nel primo tempo le squadre scendono in campo con due schieramenti speculari. Nella Lazio si cerca di sfondare sulla destra, dove Candreva è molto attivo di fronte al suo ex pubblico. Il contrappasso vuole che l'Udinese prediliga spingere sulla sinistra e proprio da quella zona del campo parte l'azione che porta alla rete di Di Natale.

I padroni di casa sono più abituati a questo tipo di gioco, ma, episodio del goal a parte, la partita risulta davvero molto equilibrata. Anche per metà della ripresa gli schieramenti sono speculari. Cambia qualcosa la Lazio al 28' con l'inserimento di Floccari per Mauri. I risultati però non arrivano e l'Udinese legittima il risultato con una fase difensiva applicata alla perfezione.

MOVIOLA - Partita molto corretta nel primo tempo. Al 30' un intervento deciso di Dias fa cadere un giocatore dell'Udinese in piena area ospite. Il difensore brasiliano colpisce la palla con netto anticipo e quindi è giusto non assegnare il calcio di rigore.

Nel secondo tempo la partita rimane sui binari della correttezza, ma è più spezzettata e l'arbitro comincia ad usare, alla perfezione, il cartellino giallo.

Dalle Pagelle:

IL MIGLIORE - Zielinski. Ha personalità. Cresce alla distanza, provando la giocata che spesso gli riesce, specie nella ripresa. Splendida la sua intesa con Di Natale. Altra scoperta di casa Udinese? Ai posteri l’ardua sentenza.

IL PEGGIORE - Stankevicius. Si propone con convinzione ma sbaglia spesso il cross o l’appoggio. Male anche in fase difensiva, dove è in netta sofferenza contro la velocità di Gabriel Silva. Meglio da centrale che da esterno.

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