domenica 14 settembre 2008

2 a 0 Samp sbriciolata...Lazio da sogno


La prima giornata è stata memorabile per entrambe le squadre: se la Lazio ha espugnato in rimonta Cagliari con addirittura un poker, la Sampdoria ha strappato il sorriso di vittoria dalle labbra di Mourinho e di tutta l'Inter. Oggi però bisogna ricominciare dall'ottimo avvio per i romani, e confermarsi squadra pericolosa per gli uomini di Mazzarri, che puntano alla prima vittoria stagionale in una trasferta di tutto rispetto: l'anno scorso finì 2-1, con uno scatenato Cassano e le magie incredibili di Rocchi, che siglò un goal ancora vivo nella mente dei tifosi dei due schieramenti. Sarà ancora un torrente di classe, oggi, ad eleggere un vincitore? E chi ne uscirà con la testa alta?

In campo – La Lazio ritrova Meghni, autore di un buon precampionato, e lo schiera al fianco del solito Ledesma e dell'ex-milanista Brocchi; tridente che vince non si cambia, e quindi tocca ancora a Mauri, Zarate e Pandev, per il compito di bucare la rete avversaria. I blucerchiati scendono in campo col consolidato 3-5-2, a centrocampo ed attacco quasi immutati rispetto alla sfida con l'Inter, con Padalino per Stankevicius; in difesa, al fianco di Gastaldello, subentrano Lucchini e l’esordiente Bottinelli, al posto degli infortunati Campagnaro ed Accardi.

Si gioca – La partita si accende subito, con un ritmo quasi asfissiante su ogni pallone di centrocampo: dopo appena 2 minuti, uno svarione difensivo di Kolarov favorisce Padalino, il cui assist al centro dell’area per Cassano viene sventato soltanto da un provvidenziale Lichtsteiner. Ma è al 7’ la giocata che cambia la partita: palla per Zarate al limite dell’area, controllo spalle alla porta, finta, rientro, e, con un sinistro a giro chirurgico, piazza sotto al sette opposto un gran goal per l’1-0 laziale, che scatena le ovazioni del pubblico. Le due squadre si dividono le occasioni da rete: la Lazio fa impiego della sua velocità per le ripartenze, portandosi molto vicina al raddoppio nell’occasione di un destro a porta vuota di Mauri che viene clamorosamente spedito a lato. La Sampdoria fatica a reagire allo svantaggio, ma si sveglia in crescendo nel corso del primo tempo, cercando con sempre maggior insistenza Cassano, sino a portarsi in un assedio dalle parti di Carrizo che dura fino al duplice fischio arbitrale. Le maggiori occasioni sono sui piedi di Padalino e Delvecchio, che scaricano un collo ed un piatto a rimorchio nei pressi dell’area grande, entrambi neutralizzati dalle difficili parate a cui è chiamato il nazionale argentino, che si fa però trovare pronto, per la gioia dei suoi sostenitori.

Il secondo tempo si apre su una spinta dubbia ai danni di Pandev in area avversaria, ma per Brighi non c’è irregolarità. I toni non sono gli stessi dei primi grandi 45 minuti, e una girandola di sostituzioni e discussioni su episodi di fuorigioco frammentano la continuità dello spettacolo. Ma quando gli uomini di Mazzarri sembrano aver impugnato le redini dell’incontro, ecco che la rapidità laziale li punisce: un assist in profondità trova Pandev in area alle spalle di Bottinelli, in posizione regolare, ed è tutto facile per lui siglare il 2-0, ancora sul secondo palo, stavolta rasoterra. Due minuti dopo Rossi concede la passerella a Zarate per Foggia, e “Maurito” si gode gli applausi di un pubblico che già lo osanna. La partita, di qui alla fine, si addormenta, infastidita nel suo torpore solo di tanto in tanto dalle galoppate di Foggia e Pandev, o dai tiri da fuori area di Cassano, spossato. Finisce al 49’, tra gli applausi dell’Olimpico.

La chiave – La Lazio si è portata quasi immediatamente in vantaggio, e questo è un duro colpo di per sé; se poi la rete è di quelle di classe, per gli avversari è ancora più dura da digerire. Il tasso tecnico biancoceleste è sicuramente superiore, fatta eccezione per FantAntonio, e la Sampdoria affronta la gara con minore lucidità, fallendo occasioni che solitamente non sbaglia e trovando una particolare moria offensiva, complice un Carrizo ermetico. I biancocelesti sfruttano le ripartenze, la velocità dei loro reparti avanzati, e la maggiore intelligenza tattica porta ad un due a zero più volte percepito nell’aria. Gestione ottimale della partita, che appare forse a tratti sin troppo difensivista, ma ci pensano uno Zarate e un Pandev in gran giornata a trasformare qualunque pallone in oro.

La chicca – La rete di Zarate è una delizia per gli occhi: i più attenti osservatori della squadra di Delio Rossi non avranno potuto evitare di ripensare ad un goal simile – ma col destro e sotto l’altro incrocio – segnato da Rocchi, in un Lazio-Cagliari di due anni fa. Quell’anno la formazione romana finì terza in classifica, quinta senza penalizzazioni. Con un gioco del genere, se garantisse continuità, sarebbe difficile immaginare una classifica meno bella di quella...

2 commenti:

Anonimo ha detto...

CHe spettacolo!!!

Anonimo ha detto...

Godiamoci questo momento ma soprattutto le reti sportive ke parlano di noi in positivo.ciao