domenica 8 aprile 2012

LAZIO-NAPOLI 3-1


Il 31esimo turno di campionato si chiude con l’importantissimo successo della Lazio, che all’Olimpico piega 3-1 il Napoli nel posticipo compiendo un passo in avanti forse fondamentale verso il terzo posto. Nella serata del ricordo di Giorgio Chinaglia, i padroni di casa vanno subito avanti (9’) con Candreva ma si fanno rimontare al 34’ dall’ex di turno Pandev.

Nella ripresa, è da cineteca la semirovesciata di Mauri che sigla il controsorpasso biancoceleste prima del definitivo tris ad opera di Ledesma su rigore. In classifica, la squadra di Reja conferma la terza piazza conservando 3 punti di vantaggio sull’Udinese ma guadagnandone 3 sul Napoli (ora a -6) e altrettanti sulla Roma che dista ormai ben 7 lunghezze.

FORMAZIONI – Tante le novità di formazione in entrambi gli schieramenti. Reja rilancia dal 1’ Cana che affianca Ledesma nella zona centrale del 4-2-3-1 della Lazio. Davanti, c’è Candreva e non Gonzalez a completare il terzetto di incursori alle spalle dell’unica punta Rocchi. Mazzarri, alle prese con una vera e propria emergenza sugli esterni (ko Maggio e Zuniga, Dossena buono solo per la panchina), rinuncia al 3-4-2-1 per un 4-3-2-1 sulla carta molto offensivo in cui Britos fa coppia con Cannavaro, Hamsik agisce da interno sinistro di centrocampo (dove Dzemaili rileva lo squalificato Gargano) e l’ex di turno Pandev galleggia con Lavezzi a ridosso di Cavani.

PARTITA – Avvincente l’inizio di gara. La Lazio colpisce subito al 9’, quando Candreva arriva alla conclusione chiudendo una bella combinazione Konko-Rocchi: il destro del centrocampista è potente ma centrale, ma la ‘papera’ di De Sanctis concede il goal dell’1-0.

Immediata la risposta degli ospiti, frenati al 10’ dalla perfetta uscita di Marchetti su Cavani e pericolosi anche 60 secondi dopo con un sinistro dalla distanza di Hamsik. Il Napoli cresce col passare dei minuti e, dopo una bella occasione sciupata col sinistro da Lavezzi, raggiunge il pari al 34’ con Pandev che supera Marchetti ringraziando il geniale assist di tacco dello stesso argentino.

Vista l’inerzia con cui si chiudono i primi 45’, nella ripresa ci si aspetta un Napoli all’arrembaggio. Invece, dopo un’occasione non sfruttata da Pandev sull’ennesima gran giocata di Lavezzi, è la Lazio a rifarsi viva in avanti con Candreva che approfitta di un erroraccio in disimpegno di Hamsik ma si vede respingere il sinistro a botta sicura da De Sanctis.

Al 23’ i biancocelesti tornano in vantaggio: cross dalla sinistra di Radu, splendida semirovesciata di Mauri e 2-1 Lazio. Passano altri 12’ e i padroni di casa calano il tris con Ledesma, preciso nel realizzare il rigore assegnato da Mazzoleni per netto fallo di Britos su Rocchi dopo un’ingenuità di Inler.

CHIAVE – Al di là del suo andamento tecnico-tattico, la gara cambia punteggio e padrone al 23’ della ripresa. Grandissimo protagonista è Mauri, che in mezza rovesciata fulmina De Sanctis dopo un cross di Radu e riporta avanti la Lazio chiudendo nel migliore dei modi una settimana resa particolarmente difficile dalle voci sul suo coinvolgimento nell’inchiesta sul Calcioscommesse. Quello del centrocampista monzese è un goal da cineteca, potenzialmente decisivo nella corsa al terzo posto.

CHICCA – All’Olimpico è in palio una buona fetta di terzo posto, ma è anche e soprattutto la serata dedicata al ricordo di Giorgio Chinaglia. Scomparso in Florida domenica scorsa, ‘Long John’ è più che mai presente nella marea di striscioni che campeggiano in tutto lo stadio.

Toccante la coreografia ideata dalla Curva Nord (una gigantografia dell’ex bomber laziale) e accompagnata dallo slogan ‘Noi vogliamo 11 Chinaglia’, bella anche la scelta dei padroni di casa di entrare in campo con la maglia numero 9 che fu dell’ex centravanti. In tribuna il figlio Giorgio junior omaggiato a fine gara dall’applauso della Nord.

TATTICA – Senza il consueto sbocco sugli esterni, il gioco del Napoli passa maggiormente per vie centrali dove però viene a galla una certa disabitudine a servire Cavani. Le cose migliorano a vista d’occhio quando Mazzarri allarga Dzemail e Lavezzi disegnando un 4-2-3-1 (che nel secondo tempo diventa 3-4-3) molto più congeniale alle caratteristiche dei suoi.

La Lazio, troppo bassa e senza un pressing efficace, aspetta sulla propria trequarti pronta a ripartire con Rocchi chiamato ad aprire i varchi per gli inserimenti di Candreva, Hernanes e Mauri. Nella ripresa, con Gonzalez al posto di Hernanes, Mauri si sposta in mezzo alle spalle di Rocchi: è la mossa vincente di Reja.

MOVIOLA – Il Napoli protesta giustamente al 42’ della prima frazione per un contatto Cana-Pandev sul quale Mazzoleni decide di sorvolare. Ma la spallata dell’albanese è troppo energica e scomposta, ci stava il rigore. Netto, e stavolta assegnato, è invece il penalty realizzato da Ledesma al 35’ della ripresa per un evidente fallo di Britos ai danni di Rocchi.

PROMOSSI&BOCCIATI – Mauri da una parte e Lavezzi dall’altra sono i migliori protagonisti del posticipo dell’Olimpico. Il laziale mette la ciliegina su un ottimo secondo tempo col magnifico goal del 2-1, l’argentino si segnala con l’assist (di tacco) al bacio per il momentaneo 1-1 di Pandev ed è il pericolo numero uno per la difesa avversaria. Rete a parte, non male anche la prestazione dello stesso attaccante macedone mentre stavolta stecca Cavani che non si rende quasi mai pericoloso.

Dai due volti la gara di De Sanctis, pessimo sul goal di Candreva ma prodigioso nel negare il raddoppio allo stesso centrocampista laziale. Nella squadra di Reja, malissimo Hernanes e di buon livello il match di Konko. Tra le fila del Napoli, qualche errore di troppo sia per Inler che per Hamsik.

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